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Giovanni
Moretti
è nato Brunico (Bolzano) nel 1953. Vive a Roma, i suoi
genitori sono entrambe insegnanti, Giovanni si dedica al cinema e alla
pallanuoto, sue grandi passioni. A soli vent’anni gira, con una
cinepresa super8, due cortometraggi, “La sconfitta” e “Patè
de bourgeois”. Nel 1977 fa una piccola parte nel film “Padre
padrone” dei fratelli Taviani. Intanto, nel 1976, gira il suo primo lungometraggio in super8: “Io sono un autarchico”, in cui nasce il personaggio di Michele Apicella, spesso alter ego dello stesso regista. Ottiene un discreto successo. Nel 1978 esce il suo primo vero film, “Ecce bombo”, seguito nell’81 da “Sogni d’oro” che vince il Gran premio speciale della giuria alla mostra di Venezia, ma il film non ottiene successo commerciale. Successo che ritorna con i film successivi: “Bianca” del 1983 e “La messa è finita” che conquista l’Orso d’argento a Berlino nel 1985. Nell’87 fonda la casa produttrice Sacher Film con la quale lancia registi come Carlo Mazzacurati, Daniele Luchetti. Nel 1989 esce “Palombella rossa”, film nel quale Moretti torna alle sue passioni, la pallanuoto e la politica, con i turbamenti per i cambiamenti in atto, la caduta del comunismo, la trasformazione del PCI di cui parla più approfonditamente nel documentario “La cosa”. Nel ’91 esce “Il portaborse” di Luchetti in cui recita la parte di un politico socialista. Nel 1993 con “Caro diario” conquista pubblico e critica, soprattutto in Francia dove riceve il premio per la miglior regia al festival di Cannes. Nel 1995 è il protagonista de “La seconda volta” di Mimmo Calopresti. Nel 1998 esce “Aprile” in cui racconta parallelamente la nascita di suo figlio Pietro e lla vittoria alle elezioni della sinistra, dopo la caduta del governo Berlusconi. Nel 2001con il suo ultimo film “La stanza del figlio”, Moretti cambia rotta. Non è più una storia dai tratti autobiografici, ma un racconto drammatico di una famiglia che perde un figlio. Il film vince la Palma d’Oro a Cannes e riscuote un buon successo di pubblico. Nel 2002, interviene durante un comizio a Roma, a piazza Navona, criticando i vertici della Sinistra italiana dando il via alla “stagione dei girotondi” in cui Moretti si ritaglia un ruolo politico da protagonista. |
Io sono un
autarchico (1976) |