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Panoramica Tecnica
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[10 maggio 2002]
Mercati azionari: aspettando l'America
di Andrea Novaro

La settimana appena archiviata non fa altro che ribadire la debolezza dello scenario tecnico presente sui principali listini europei ed internazionali. Quadro avvalorato dal tentativo di rimbalzo di metà ottava e abortito già nella successiva seduta. Gli eccessi tecnici accumulati durante il prolungato ribasso (circa 14 sedute) vengono smaltiti rapidamente, senza riuscire ad avviare una chiara inversione di tendenza. In tutto ciò, a farla da padrone sono ancora le borse Usa, ed in particolare il Nasdaq, la cui influenza negativa comprime i listini europei sui principali supporti, smorzando le velleità di rimbalzo. Da un confronto tra le varie aree geografiche continuiamo a preferire europa e asiatica all'america, che continua a perdere terreno relativo. Questa tendenza sembra destinata a continuare, supportata dal flusso monetario che si sta riallocando sull'euro a discapito del dollaro. Dal punto di vista settoriale invece il dito rimane puntato verso i Tmt, che ancora in difficoltà rimangono la causa dominate della debolezza dei listini.

Nasdaq Composite (1650). Nonostante i violenti rimbalzi infrasettimanali, i corsi non sono riusciti a staccarsi definitivamente dai 1600 punti. Rimangono elevati i rischi di una discesa verso i minimi dello scorso settembre a quota 1400. Primi segnali di ripresa sopra 1750.

Per chi opera su CW e Future, la strategia sul Nasdaq 100 è la seguente:
mantenere gli acquisti sulla debolezza verso 1150 per target verso 1300 e 1430, con stop loss sotto 1050.

Dow Jones I. (10037). Il Dow rimane il più difensivo degli indici americani. Ciò aumenta le probabilità di una tenuta dei supporti di breve posizionati in area 9800/9600, anche se i rischi di nuovi avvitamenti verranno fugati solo sopra 10600 punti. Sotto 9800/9600 invece si schiuderebbero spazi di downside significativi (10/15%).

Germania e Francia. I due principali indici europei si sono allineati e stazionano non distanti dai più importanti supporti. I livelli cardine sono collocati a 4200 su Cac40 (4361) e 4700 sullo Xetra Dax (4927). La validità del quadro neutrale presente sui due indici rimane legata alla tenuta di tali soglie. Di converso, in caso di avvitamenti assisteremmo ad un netto peggioramento dello scenario di fondo.

Per chi opera su CW e Future, la strategia sul Dax 30 è la seguente:
mantenere gli acquisti fatti verso 4700 per target 5900 (intermedio a 5400) con stop sui prezzi d'ingresso.

Italia. Il Mibtel (22717) mantiene una forza relativa crescente nel breve periodo rispetto alle altre borse europee. Tuttavia a meno di una rapida ricucitura oltre quota 23500 è probabile un ritorno verso la parte bassa della banda di oscillazione che veicola i corsi dal mese di Ottobre scorso: 21000-24300. Sotto tale area il downside è significativo.

Per chi opera su CW e Future, la strategia sul Fib 30 è la seguente:
mantenere gli acquisti fatti verso 31000 per target 35500 (intermedio a 33200) con stop a 30000.

Settoriali europei Dow Jones Euro Stoxx. Continua la pesante fase di lettera che sta colpendo la triade Tmt. Questa settimana, i tecnologici sono stati quelli più venduti in ambito europeo (-4.2%), seguiti dai Telecom (-3.75%). Si sono staccati i Media (+1.62%), molto dipendenti dal comportamento di Vivendi. Non crediamo che i Media si scolleranno dagli altri due, anche se i titoli italiani mantengono una forza relativa crescente rispetto ai competitor. Rinfreschiamo il downside latente sui tre comparti: 8/10% su Media e Telecom e 25/30% sui tecnologici. Nel breve pertanto vediamo ancora favoriti i settori percepiti dal mercato come più difensivi: alimentari e utility, oltre che gli energetici ed i bancari. In ogni caso, riteniamo che le occasioni migliori vadano ancora ricercate all'interno del panorama mid e small cap.

Mercati asiatici. Le borse orientali continuano ad essere le migliori in termini relativi.
Sia sul Nikkei (11551) che sull'indice di Hong Kong le fasi di consolidamento in atto si presentano propedeutiche a nuove spinte al rialzo. Per coincidenza sulle due borse si attendono segnali direzionali oltre il medesimo livello tecnico posto a quota 12000 punti.

Cambi. L'euro si è preso in settimana la necessaria pausa tecnica e sembra pronto a sferrare un nuovo attacco a quota 0.918/0.92. Prossimi obietivi a 0.933 e più di lungo 0.96. Si fanno invece attendere le indicazioni direzionali sull'euro/jpy, che presenta i soliti livelli di vendita a 118/120 e d'acquisto verso 115 (eventualmente 112). Rimangono elevati i rischi correttivi sul usd/jpy sotto quota 127 per target in area 120. In ogni caso, difficilmente si tratterebbe di un'inversione strutturale favorevole allo yen, bensì un'occasione per nuove vendite.


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