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Cu si vesti ra rrobba r'autri,
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prestu si spoggia.


SOPRANNOMI
(nciurji)

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SOPRANNOMI

Su COMISO VIVA c'è una ricca raccolta di nomignoli ('nciurji) curata da Raffaele Chiarenza, che si consiglia di leggere per avere l'idea o la prova dell'inventiva, della fantasia e dell'ironia che hanno sempre caratterizzato i Comisani.
Alcuni soprannomi erano o sono propri di una singola persona, mentre altri sono o sono stati propri di una famiglia e si sono trasmessi per alcuni secoli da una generazione all'altra della stessa famiglia.
A riprova di quanto sopra, come scrive il can. Flaccavento in VICENDE STORICHE DI COMISO, si ricorda che i discendenti del notaio Filippo Fiaccavento, vissuto nel 17° secolo, si distinsero in tre rami, di cui uno ebbe la
'nciuria di
Ricotta.
Ebbene, il can. Flaccavento ai suoi tempi (1^ metà del secolo 20°) era appellato
patri Ricotta (e forse dai più era così conosciuto).

In questa pagina i soprannomi sono elencati seguendo l'ordine cronologico nel quale le nostre fonti bibliografiche li citano per la prima volta.
Per ogni soprannome viene ricordata la persona o la famiglia (protagonista di un fatto o di un evento) che lo portava, e la data (talvolta approssimativa) in cui il fatto o l'evento si è verificato.
Non si può escludere che qualche soprannome fosse presente a Comiso decenni o secoli prima della data in questa pagina indicata.




elenco

lu comisu Il pittore Andrea Lo Blanco, che operò soprattutto a Palermo dove morì nel 1540, ebbe il soprannome di lu comisu, in riferimento al suo paese d’origine.
bancatore Nel 1530 era in attività il "murifabbro" don Gaspare Battaglia, alias bancatore.
galazzo Nel 1558 era in attività l'intagliatore e scultore Natale Apinacciolo, alias galazzo.
il bellogio Tra il 1560 e il 1590 Giuseppe Guastella, alias il bellogio, sovrintendeva a numerose opere edili.
calderone - Al tempo della signoria (1558-1586) del conte Gaspare II Naselli, la famiglia Curcio, alias calderone, era proprietaria di terre in contrada Balatella.
- Nel 1718 il ricco massaro Simone Curcio, alias calderone, offrì 100 salme di paglia e orzo all’esercito spagnolo guidato dal marchese de Lede, venuto in Sicilia per toglierla a Vittorio Amedeo II di Savoia.
- Secondo il Rivelo del 1754 Simone Curcio, alias calderone, denunciò 200 salme di grani e 30 salme d’orzi.
geri Al tempo della signoria (1558-1586) del conte Gaspare II Naselli, la famiglia Garofalo, alias geri, era proprietaria di terre in contrada Manco.
lo pinto Il 23/4/1582 Vincenzo Occhipinti, alias lo pinto, assegnò alla Congregazione dell’Annunziata un canone di 13 tarì.
lenza Nel 1584 Paolo di Buglia, alias lenza, nella piazza della fontana aveva un palazzo, vicino al pubblico Ospedale o Monte di Pietà.
codda Nel 1590 era in attività il falegname Salvatore Cubisino, alias codda.
'u curnacciu Nel 1590 don Giuseppe Bellone, alias 'u curnacciu, forniva pietre intagliate e scolpite per palazzi ed opere conventuali.
picciuni Verso il 1600 la famiglia Giacchenetto, alias picciuni, era ricca proprietaria terriera.
cazzano Verso il 1600 la famiglia Mirabella, alias cazzano, era ricca proprietaria terriera.
picciriddu Verso il 1600 la famiglia Taranto, alias picciriddu, era ricca proprietaria terriera.
mussolicco Verso il 1600 la famiglia Diamante, alias mussolicco, era ricca proprietaria terriera.
vicciuzzo Un ramo della famiglia Battaglia, che verso il 1600 era ricca proprietaria terriera, prese il nomignolo di vicciuzzo.
curnacciu Nel 1600 era attiva la bottega dello stagnaro Nicola Riduni, alias curnacciu.
fava Giuseppe Depasquale, alias fava, fu uno dei comisani che nell'anno 1600 insorsero contro una compagnia di fanti spagnoli di passaggio per Comiso, che avevano importunato le donne della famiglia dei fratelli Baldassare e Mariano Meli.
brusca Agli inizi del secolo 17° era attiva la fucina del ferraio Vincenzo Mezzasalma, alias brusca.
jaddazzo La famiglia di Paolo Custoreri, alias jaddazzo, fu tra le prime famiglie comisane a trasferirsi a Vittoria, che era stata fondata nel 1607.
Nel 1640 Antonino Custureri fu sindaco di Vittoria, dove era il cittadino più ricco.
parpagnolo La famiglia di Giuseppe Gurrieri, alias parpagnolo, fu una delle prime famiglie comisane trasferitesi a Vittoria, che era stata fondata nel 1607
cannaluvari Una famiglia Cicirone, alias cannaluvari, fu una delle prime famiglie comisane trasferitesi a Vittoria, che era stata fondata nel 1607.
maravela Paolo FICILI, alias Maravela, vagabondo, nel 1609 e nel 1612 fu processato dal Tribunale della S. Inquisizione.
balla Intorno al 1615 Margherita ROMAUDO o RAIMONDO, alias Balla, si opponeva alla costruzione della Chiesa del Gesù poiché temeva che la chiesa togliesse luce e visuale alla sua casetta. A seguito delle preghiere rivolte al Signore da Pietro Palazzo, la donna cambiò atteggiamento e permise che la chiesa fosse costruita.
lo curchio Il 27/02/1620 il Convento di S. Francesco concesse a Pietro De STABILI, alias lo curchio, l'altare di San Diego e la sepoltura.
lupo Croce Spataro, alias lupo, morì per la peste del 1623.
mangiatunni Biagio Incardona, alias mangiatunni, morì per la peste del 1623.
orecchiuto Giovanni Venticinque, alias orecchiuto, morì per la peste del 1623.
la Stefana Nel 1640 il villano Biagio Garofalo, alias la Stefana, fuggì a Scicli, dove poi prese moglie.
giubba - Nel 1645 il reverendo Antonino Blundo, alias giubba, fu uno dei sacerdoti che contribuì a dotare il Collegio di 12 canonici ad instar nella chiesa della SS. Annunziata.
- Nel 1696 le cavallette divorarono le 37 salme di seminati, in contrada Dorilli, del gabellotto Tommaso Blundo, alias giubba.
- Nel 1707 nacque Tommaso Blundo, alias giubba. Il 6/4/1726 entrò nell’Oratorio di S. Filippo Neri, del quale per 7 volte fu eletto Prevosto; nel 1770 pubblicò il libro “Vita e Virtù del padre Pietro Palazzo”.
cavaleri La famiglia Leni, alias cavaleri, dopo essersi trasferita a Vittoria, nella 2^ metà del 1600 ebbe il blasone baronale.
zappudda Il Sabato Santo del 1667 Filippo Alessandrello, alias zappudda, assieme ad altri merciai matricrisiari, protestò vivacemente contro i sagristi della chiesa della SS. Annunziata, poiché non volevano suonare le campane per la sciuggiuta ‘a loria.
nona Nel 1693 Natalizia Rombaudo, alias nona, perse la casa a causa del terremotu ranni.
santanna Nel 1693 Antonio La Licitra, alias santanna, perse la casa a causa del terremotu ranni.
passuluni Un ramo dei discendenti del notaio Paolo Bascietti Mallia, benestante della fine del 1600, prese il nomignolo di passuluni.
l’aqua

ricotta

tariulu

I discendenti di Filippo Fiaccavento, maestro notaro della Curia vicariale nella 2^ metà del 1600, vennero distinti con tre soprannomi: l’aqua, ricotta, tariulu.
- Durante l’alluvione del 13/12/1745 Nicolanna Fiaccavento, alias l’aqua, con i due suoi figlioletti fu trascinata dalla piena sino al mare.
- Il can. Raffaele Flaccavento, autore del libro VICENDE STORICHE DI COMISO pubblicato nel 1926, era generalmente appellato patri Ricotta.
- Biagio Fiaccavento (chiamato ‘u pa’ Bilà tariulu) verso la metà del 1800 possedeva terreni in contrada Vigna del Conte e una discreta partenza di case nel quartiere della Grazia.
cicileo Verso la fine del 17° secolo la famiglia di Rosario Giarratana, alias cicileo, aveva un’importante posizione economica.
lo giarno Verso la fine del 17° secolo la famiglia di Giuseppe Nani, alias lo giarno, aveva un’importante posizione economica.
cirneco

pezza

capitaneddu

maieddu

Nel 17° secolo il massaro Francesco Lauretta aveva un’importante posizione economica.
I quattro rami dei suoi discendenti presero rispettivamente i seguenti soprannomi:
- cirneco
- pezza
- capitaneddu
- maieddu
(appellativo derivato da un grande podere presso l’ex feudo Randello)
sovararo Verso la fine del 17° secolo la famiglia di Matteo Bellio, alias sovararo, aveva un’importante posizione economica.
carlino Verso la fine del 17° secolo la famiglia di Epifanio Amarù, alias carlino, aveva un’importante posizione economica. Questo soprannome rimase ad una contrada montana del territorio di Comiso, dove egli aveva un grande podere.
incedda Nel 1742 Biagio Guarino, alias incedda, andò a lavorare a Messina per imparare l’arte di produrre il sapone duro, detto alla messinese.
negghia Nel 1742 Mariano Bellassai, alias negghia, andò a lavorare a Messina per imparare l’arte di produrre il sapone duro, detto alla messinese.
spicuni Nel 1745 era in attività maestro Paolo Corallo, alias spicuni, citato nel detto "Sunu com' a Spicuni cu Firrera".
genitobbi La casa di Carmelo Lo monaco, alias genitobbi, fu rasa al suolo dall’alluvione del 13/12/1745.
munnio La casa di Antonio Distefano, alias munnio, fu rasa al suolo dall’alluvione del 13/12/1745.
la pappa Teresa Mezzasalma, alias la pappa, morì con i suoi familiari nel crollo della sua casupola, distrutta dall’alluvione del 13/12/1745.
quartuccio Nel luglio 1771 Ignazio Rimmaudo e l’aromatario don Giuseppe Alessandrello, alias quartuccio, sobillarono la popolazione contro le pubbliche autorità col pretesto della difficile situazione economica.
ciccarieddu

caviraruni

Il ricchissimo massaro Gabriele Distabile, alias ciccarieddu e caviraruni, contribuì generosamente alla ricostruzione della chiesa della SS. Annunziata, iniziata nel 1772.
Fu diverse volte prefetto dell'Arciconfraternita del Rosario. Morì il 28/10/1791.
vurziettu Il 7/1/1812 Giuseppe Gentile, alias vurziettu, era giurato anziano.
cartafausa Il 25/8/1814 alcuni popolani, tra cui Salvatore Dierna, alias cartafausa, furono imprigionati, poiché erano seguaci dei conservatori (anticronici).
minusa Raffaele Distefano, alias minusa, faceva parte dell'associazione carbonara, detta La Casmene fidente, fondata intorno al 1817.
‘u ffucatu Padre Antonio Campanella, alias ‘u ffucatu, faceva parte dell'associazione carbonara, detta La Casmene fidente, fondata intorno al 1817.
cozzo Il 23/7/1837 Salvatore Gurrieri, alias cozzo, fu tra i caporioni di una sommossa contro il governo borbonico, accusato di aver diffuso il colera.
zarba Il 23/7/1837 Carmelo Meli, alias zarba, fu tra i caporioni di una sommossa contro il governo borbonico, accusato di aver diffuso il colera.
manciova Il 2/2/1848 Gioacchino Pelligra, alias manciova, fu tra i partigiani dei Borboni che spalleggiarono Giuseppe Pelligra, comandante della Guardia Urbana, che cercava di opporsi ai liberali, guidati da Carmelo Cocuzza.
garrano Il 2/2/1848 Tommaso e Filippo Barone, alias garrano, furono tra i partigiani dei Borboni che spalleggiarono Giuseppe Pelligra, comandante della Guardia Urbana, che cercava di opporsi ai liberali, guidati da Carmelo Cocuzza.
Difranco Francesco Distefano, alias Difranco, contribuì con generosità alle spese per l’esecuzione degli stucchi dorati della chiesa di San Biagio, realizzati da Giuseppe Sesta da Polizzi verso il 1850.
sciauratu Il 17/5/1860 il capo dei rondieri municipali Salvatore Terranova, alias sciauratu, che parteggiava per i Borboni, cercò di impedire di parlare al liberale ragusano Giuseppe Savarese.
capperi Il sottotenente d'artiglieria Michele Adamo, alias capperi, fece parte del gruppo di volontari che nel giugno 1860 il Consiglio Civico inviò in aiuto dell'esercito garibaldino.
'u filoci Luigi di Fede, che fece parte del gruppo di volontari che nel giugno 1860 il Consiglio Civico inviò in aiuto dell'esercito garibaldino, ebbe successivamente il soprannome di 'u filoci.
puddu Antonio Avolino, alias puddu, fece parte del gruppo di volontari che nel giugno 1860 il Consiglio Civico inviò in aiuto dell'esercito garibaldino.
prìvola Il 26/08/1860 G. Battista Cabibbo, alias prìvola, appoggiò Carmelo Miranda, che in piazza Fonte Diana parlava contro la nuova amministrazione liberale.
barreca

caraccio

Nel 1862 i nunziatari Turi Gerlando, alias barreca, Nunziu Rosano, alias caraccio, e Cicciu Roccasalva furono ritratti dal pittore Quintavalle nella grande tela, denominata taledda, della chiesa della SS. Annunziata. Quei tre inseparabili amici diedero origine alla locuzione "I tri ra Taledda".
foca Nella seconda metà del 19° secolo, Salvatore Turtula, alias foca, e il mugniaio Francesco Palazzolo, montati sui "muli della cuccagna", facevano divertire il popolo che assisteva alla originale processione della Madonna di Monserrato.
bacuccu Nel 1896 morirono nella guerra d’Abissinia tre comisani, tra cui Giovanni Paesano, alias bacuccu.
spiritu
'i mexxx
Nunzio Di Franco, alias spìritu 'i mexxx, faceva parte di un gruppo di musicanti, che nel 1896 fu fotografato da Gioacchino Iacono.
Peppi l'uorvu Giuseppe Battaglia, detto Peppi l'uorvu, faceva parte di un gruppo di musicanti, che nel 1896 fu fotografato da Gioacchino Iacono.
failla L'08/11/1920 in un tumulto fu ucciso il contadino Biagio Gentile e diverse persone furono ferite, tra cui Salvatore LA SCALA, alias Failla, che morì qualche giorno dopo.
papuni Nel 1926 Salvatore Corifeo, alias Turi papuni, appartenente ad una dinastia di caliari, partecipò ad una gara podistica nella quale, dopo essere passato in testa al 1° giro, al 2° giro si ritirò. Questo fatto diede origine alla locuzione "Fari 'a sciuta 'i Turi Papuni".
'u capurali Nel 1931 Giuseppe CIPOLLA, alias 'u capurali, era bidello del Regio Ginnasio.



BIBLIOGRAFIA

   

- P. Tommaso Blundo: VITA E VIRTÙ DEL PADRE PIETRO PALAZZO
- Fulvio Stanganelli:
VICENDE STORICHE DI COMISO

- Iacono-Meli: COMISO IERI
- Autori Vari: COMISO VIVA
- Mons. Giovanni Battaglia: PIETRE VIVE
- IL GINNASIO SUPERIORE DI COMISO (edito dall'I.I.S.S. "Giosuè Carducci")

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