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Cala la sira supr''a campagna

 

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spunta la luna dalla muntagna
passa 'n carrettu ppi lu stratuni
canta na vuci na bella canzuna


POESIE DI
AMBIENTE IBLEO


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POESIE

In questa pagina vengono presentate poesie d'ambiente ibleo scritte da comisani.
Le poesie di questa pagina sono di
Adalgisa Licalzi, Gesualdo Bufalino,
Salvatore Fiume , Biagio La Ferla e
Rosa Maria Di Falco


(Aattivando le casse acustiche, in sottofondo
si può ascoltare il brano musicale "Monti Iblei")




IBLEI


Increspati come carta da presepio
scolorita, col peso di pietre sicule
sconfitte, brulli d'acqua e di uomini,
Iblei,
vi concedete un carrubo ogni tanto.
Comiso in un angolo, incerta fra valle e pianura;
aperta Vittoria violentemente giovane;
il mare incurva gli occhi;
due fuochi alti annebbiano
Gela - pecore brucano veleni - e poi
pollici di campi recintati e
case come lumache dopo la pioggia;
Iblei,
crocifissi a guardare tramonti;
Iblei,
e gli amori tramontano!

Adalgisa Licalzi

è l'autrice

di questa poesia,

che è tratta da

COMISO VIVA
(anno 1976)





MALINCUORE, IL GIORNO DEL SANTO


Quando c'è festa nei miei paesi
vengono da lontano i venditori,
mangiaspade, mangiafuoco,
con mani immense e scamiciate alzano
sui bambini la tromba del diluvio,
dormono a notte nei fondachi scuri,
se ne vanno un mattino sotto la pioggia.

Io non ho più fiere da visitare,
e più m'attempo più voglio morire.


Gesualdo Bufalino
(1920-1996)

è l'autore di questa lirica,
tratta da L'AMARO MIELE
(Ed. Einaudi - Anno 1982)





C'ERA QUI SULLA RIVA DEL MARE


C'era qui sulla riva del mare
la mia infanzia
con gli scogli neri
di Puntasecca.
Come un anfiteatro
davanti all'acqua azzurra
che lega la Sicilia all'Africa,
un grande spazio giallo
di sabbia dura,
contendeva al vento
i canneti conficcati
con le radici bianche
nella sua pelle.
Io sentivo quel luogo
nella mia infanzia
tanto che gioivo e mi dolevo
dei suoi drammi invernali
quand'ero sconvolto dal mare
e quando il mare
lo riconsegnava al sole.
Poi arrivarono i compratori
di quella sponda
che fu venduta a metraggio,
senza sapere, ahimè,
che vendevano al metro, insieme,
la mia infanzia.

Salvatore Fiume
(1915-1997)

è l'autore di questa poesia,

che è stata tratta da
LA MUSA INATTESA
(anno 1995)








CHIARAMONTE


Chi mai potrà accarezzare il cielo
se non la vetta del monte;
assopito ai quattro soli,
fende il vento con le chiome di foglie.

Mai si udirà tanto lamento
rompere il silenzio del bosco.
Diapason di campane sprofonda
nel gorgoglio delle fontane del chiostro.


Biagio La Ferla

è l'autore di questa lirica,

(anno 2000)







Lu mé mari...

 
Lu mari di la mé casa
taliu
ca cu paroli duci
mi parra
e li pinzeri luntanu si porta,
unni lu sguardu,
cu l'azzurru dô celu, si perdi...
L'unna m'annaca
e a tia mi suonnu,
çiatu di lu mé cori...
E quannu di notti
s'adduma la luna,
cuntu i faiddi
pittati d'argentu
ca mancu 'npitturi
sapi truvari...
Çiauru d'autri tiempi
e sapuri di la mé terra,
su' chisti ccà!
 
 

Rosa Maria Di Falco

è l'autrice

di questa lirica

scritta nel 2010








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Nota

Il brano musicale "Monti Iblei" di Biagio Franco è eseguito da Marcello Serafini.