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FESTA DEL
CORPUS DOMINI
In
passato la festa del CORPUS DOMINI durava otto
giorni (ottava) e, per diversi secoli,
ha seguito le vicende delle lotte tra le due
chiese maggiori. Successivamente questa festa ha
subito gli effetti dovuti all'aumento della
popolazione ed allo sviluppo urbanistico del
paese.
Infine,
dopo il Concilio Vaticano II, fu abolita
l'antica tradizione dell'ottava.
In questa
pagina si riportano:
- notizie storiche tratte dai libri CASMENE
DEVOTA di padre Salvatore Pelligra e VICENDE
STORICHE DI COMISO di Fulvio Stanganelli (can.
Raffaele Fiaccavento);
- un brano tratto dal libro I RICORDI DEL
PASSATO di Luigi Costanzo;
- un brano tratto dal libro ALL'OMBRA DELLE
CUPOLE di Nino Cirnigliaro.
(Accendendo
le casse acustiche si può ascoltare
in sottofondo il brano musicale "Sia lodato")
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Un po' di storia
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1) Il 28/10/1645 per Privilegio di
Mons. Francesco Elia e Rossi, arcivescovo di
Siracusa, fu istituito nella Chiesa della SS.
Annunziata un "Collegio di 12 Canonici
mansionari "ad instar", costituito
da 4 dignità (Arcidiacono, Decano,
Ciantro e Tesoriere) e 8 canonici.
Proprio in quell'anno sorsero tra la Chiesa Madre
e la Chiesa della SS. Annunziata due contese
riguardanti le processioni del Corpus Domini e
del Venerdì Santo, (processioni) che
"la Madrice voleva a sé riserbati",
mentre la Chiesa della SS. Annunziata, in quanto
Collegiata, aveva "il dritto di far pure
quelle processioni".
Per molti anni, "non senza contrasti",
si verificò che la Chiesa Madre, "per i
giorni (ottava) di Corpus (Domini) faceva
le sue processioni al mattino", mentre la
Chiesa della SS. Annunziata faceva le sue
processioni "nelle ore pomeridiane".
2)
... "mercé una doppia, irrevocabile
ordinanza di Mons. Angiolo Robino, emanata il 16
agosto 1858 e l'8 giugno dell'anno
seguente (1859), si disponeva che il 1º (giovedì),
3º (sabato), 5º (lunedì) e 8º giorno (giovedì)
dell'ottava
processionasse la Chiesa Madre, e negli altri
quattro intercalari (venerdì, domenica, martedì
e mercoledì) l'Annunziata."
3)
Con Decreto del 28 ottobre 1922 (integrato dal Decreto dell'01/03/1924)
l'Arcivescovo
di Siracusa il mons. Giacomo Carabelli, facendo
proprio il Can. 235 del Concilio Plenario
Siculo, stabilì che la parrocchia della SS.
Annunziata avesse un proprio parroco (cioè non
fosse più sotto la cura del parroco della Chiesa
Madre).
Con
lo stesso decreto arcivescovile del 28/10/1922
la Chiesa di S. Giuseppe e la Chiesa di S. Maria
della Grazia furono elevate a chiese parrocchiali.
Di conseguenza anche le nuove parrocchie ebbero
il diritto di fare processioni per la festa del
Corpus Domini.
Pertanto a partire dal 1923 le processioni
dell'ottava del CORPUS DOMINI erano
così distribuite:
- la Chiesa Madre faceva 3 processioni del SS.
Sacramento, precisamente il 1º giorno (giovedì),
5º giorno (lunedì) e 8º giorno (giovedì)
- la Chiesa della SS. Annunziata faceva 3
processioni, precisamente il 2º giorno (venerdì),
4º giorno (domenica) e 7º giorno (mercoledì)
- la Chiesa della Grazia faceva la sua
processione il 3º giorno (venerdì)
- la Chiesa di S. Giuseppe faceva la sua
processione il 6º giorno (martedì).
4)
Nel 1954 in contrada Senia venne istituita
la Parrocchia del Sacro Cuore, che fu la quinta
parrocchia cittadina.
Anche la nuova parrocchia ebbe il diritto di fare
la sua processione del CORPUS DOMINI, che faceva
il 2º giorno (venerdì) dell'ottava.
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da
I ricordi del passato
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Era una festa solenne che durava da Giovedì al
Giovedì della settimana successiva intorno alla
venticinquesima settimana dell'anno; era un
continuo susseguirsi di sontuose e sentite
processioni.
Il primo giorno, Giovedì, era la
processione della Chiesa Madre, i1 Venerdì,
giorno del Signore, era quella della Parrocchia
del Sacro Cuore, il Sabato, considerato
il giorno consacrato alla Vergine Santissima, era
quella della Parrocchia di Maria SS. delle Grazie,
la Domenica quella della Parrocchia dell'Annunziata;
e poi il Lunedì ancora quella della
Chiesa Madre, il Martedì quella della
Parrocchia di San Giuseppe, e poi il Mercoledì
ancora quella dell'Annunziata e il Giovedì, per
chiudere il ciclo, quella della Chiesa Madre.Una
settimana veramente intensa, carica di
spiritualità (qualche volta si approntavano in
determinati punti del paese degli altarini presso
cui si adorava l'Ostia Consacrata e si pregava).
Erano processioni con la partecipazione di
centinaia e centinaia di persone disposte in due
file parallele, persone che portavano i ceri
accesi per l'intera durata della processione.
Numerosi partecipavano (vestiti con i loro
abiti bianchi) i fanciulli e le fanciulle che avevano
appena ricevuto la prima comunione.
Per quell'occasione, al passaggio dell'Ostia
Divina, la gente provvedeva ad onorarla
accendendo quante più lampade ai balconi ed
appendendo alle inferriate le più belle coperte
e le tovaglie ricamate del corredo.
Era certamente un modo per onorare il
Signore in quella particolare ricorrenza e la
sontuosità delle processioni era il modo con cui
si ricordava nel tempo tale solennità nell'anno.
Lo ricordano tanto gli anziani.
Gli stessi dicono che la diminuita solennità
esteriore di tali ricorrenze abbia certamente
contribuito al lassismo e all'allontanamento, in
certi casi, di alcune frange del popolo dalle
manifestazioni religiose.
(Luigi Costanzo)
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da All'ombra
delle cupole
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La festa
del Corpus Domini durava una settimana, da
giovedì a giovedì, in un susseguirsi di
processioni.
Prima (giovedì) quella della Matrice, perché la
chiesa Madre di tutte le altre; il venerdì,
giorno del Signore, toccava alla parrocchia del
Sacro Cuore; il sabato, giornata consacrata alla
Vergine, alla chiesa della Grazia; all'Annunziata
la domenica, il lunedì ancora alla Matrice; il
martedì alla parrocchia di San Giuseppe; di
nuovo l'Annunziata il mercoledì, concludeva il
giorno dopo la chiesa Madre o (di) S. Maria delle
Stelle, dedica sconosciuta a molti comisani.
Due lunghe file parallele di tutti i fanciulli,
che avevano ricevuto la prima Comunione o la
Cresima, giacchetta e pantaloni bianchi, con un
profumato giglio di S.Antonio in mano i maschi e
le femmine una gonna lunga a ruota e un bel paio
di ali sulle spalle, precedevano il baldacchino,
sotto il quale reggevo annoiato una punta del
rigido manto di broccato, che copriva le spalle
del parroco e il sostegno del pesante ostensorio
d'oro.
Qualche volta davanti al baldacchino facevo
oscillare con scarso entusiasmo l'incensiere, che
mi era stato affidato.
Invece mi piaceva, la mattina del giorno della
processione, accompagnare, per incarico del
parroco e con la lunga lista delle vie in mano,
il banditore col tamburo lungo le strade, per le
quali dopo il tramonto sarebbe passato il Corpo
del Signore.
Quel rullare monotono avvertiva le mamme di
famiglia che era tempo di appendere alle
inferriate dei balconi una fila di lampadine
montate sopra una stretta tavola di legno e le
più belle coperte, le tovaglie ricamate del
corredo, per onorare l'Ostia Divina.
(Nino
Cirnigliaro)
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Nota
Il
maestro Marcello Serafini è l'esecutore del canto "Sia
lodato" composto
da Biagio Franco
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