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Gennaio
2003 |
18 febbraio 2003 | 18 marzo 2003 | 8 aprile 2003 | 20 maggio 2003 |
VEGLIA DI PREGHIERA E TESTIMONIANZA PER LA PACE del 18 febbraio 2003 "Il nome di Dio è misericordia" Testimonianza di Suor Lia (cucine popolari) Canto iniziale: L'UOMO NUOVO Dammi un cuore Signore,
grande
per amare
Dammi un cuore Signore, pronto a lottare con te. 1. L'uomo nuovo creatore della storia, Costruttore di nuova umanità. L'uomo nuovo che vive l'esistenza Come un rischio che il mondo cambierà. 2 L'uomo nuovo che lotta con speranza, Nella vita cerca verità. L'uomo nuovo non stretto da catene, L'uomo libero che esige libertà. 3. L'uomo nuovo che più non vuole frontiere, Né violenze in questa società. L'uomo nuovo al fianco di chi soffre Dividendo con lui il tetto e il pane. «Quando il
Figlio
dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli,
prenderà
posto sul suo trono glorioso. E tutte le genti saranno riunite davanti
a
lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa
le
pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri
alla
sinistra. Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite,
voi,
i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato
preparato
fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da
mangiare;
ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo
e
mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a
trovarmi".
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo
visto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da
bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti
abbiamo
vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo
venuti
a trovarti?" E il re risponderà loro: "In verità vi dico
che
in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete
fatto
a me". Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate
via
da me, maledetti, nel fuoco etemo, preparato per il diavolo e per i
suoi
angeli!
PREGHIERA
U.
uomini D. donne T. tutti
U. Egli si è degnato di chiamarci
alla
vita,ha chiamato ciascuno per nome: eterno è il suo amore per noi. D. E ci ha dato una mente e un cuore, e occhi e mani e sensi; e la donna ha dato a perfezione dell'uomo: eterno e il suo amore per noi. Rit. T. Eterno è, eterno è etemo è il suo amore per noi. Eterno è, eterno è eterno è il suo amore per noi. U. E ci ha donato la Grande Madre e la buona e umile terra, e i fiori: eterno e il suo amore per noi. D. Ed egli stesso si e fatto uomo e ha fatto della terra il suo paese, e ha consacrato il vino e il pane: per il nostro cammino eterno è il suo amore per noi. Rit. U. E ci ha dato lo stesso suo Spirito, estremo dono per cui siamo liberi: eterno è il suo amore per noi. D. E pur se provati da mali e sventure, potati come vigne d'inverno, visitati dalla morte, ostaggi di una civiltà di morte, braccati da forsennata morte, almeno qualcuno riesca a dire: eterno è il suo amore per noi. Rit. U. Che tutti gli uomini offesi del mondo, questo immenso oceano di poveri, possano un giorno insieme urlare: eterno e il suo amore per noi. D. Perche egli continua a sognare il Regno, un regno di uomini liberi e giusti: eterno è il suo amore per noi. Rit. T. Per il nostro atto di fede mai finito: eterno e il suo amore per noi. Rit. (David Maria Turoldo) Ritorno
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Dai Fioretti di San Francesco I ladroni convertiti In un eremitaggio
situato
sopra Borgo San Sepolcro, venivano di tanto in tanto certi ladroni a
domandare
del pane. Costoro stavano appiattati nelle folte selve di quella
contrada
e talora ne uscivano e si appostavano lungo le strade per derubare i
passanti.
CANTO di San FrancescoPer questo motivo alcuni frati dell'eremo dicevano: "Non è bene dare l'elemosina a costoro, che sono dei ladroni e fanno tanto male alla gente". Altri, considerando che i ladroni venivano ad elemosinare umilmente, sospinti da grave necessità, davano loro qualche volta del pane, sempre esortandoli a cambiare vita e a fare penitenza. Ed ecco giungere in quel romitorio Francesco. I frati gli esposero il loro dilemma: dovevano oppure no donare il pane a quei malviventi? Rispose il Santo: " Se farete quello che vi suggerisco, ho fiducia nel Signore che riuscirete a conquistare quelle anime." E seguitò: " Andate, acquistate del buon pane e del buon vino, portate le provviste ai briganti nella selva dove stanno rintanati, e gridate: - fratelli ladroni, venite da noi! Siamo i frati e vi portiamo del buon pane e del buon vino -. Quelli accorreranno all'istante. Voi allora stendete una tovaglia per terra, disponete sopra i pani e il vino, e serviteli con rispetto e buon umore. Finito che abbiano di mangiare, proporrete loro le parole del Signore. Chiuderete l'esortazione chiedendo loro, per amor di Dio, un primo piacere, e cioè che vi promettano di non percuotere o comunque maltrattare le persone. Giacché se esigete da loro tutto in una volta, non vi starebbero a sentire. Ma così, toccati dal rispetto e affetto che dimostrate, ve lo prometteranno senz'altro. E il giorno successivo tornate da loro e, in premio della buona promessa fattavi, aggiungete al pane e al vino delle uova e del cacio, portate ogni cosa ai briganti e serviteli. Dopo il pasto direte: - perché starvene qui tutto il giorno a morire di fame e a patire stenti, a ordire tanti danno nell'intenzione e nel fatto a causa dei quali rischiate la perdizione dell'anima, se non vi ravvedete? Meglio è servire il Signore, e Lui in questa vita vi provvederà del necessario e alla fìne salverà le vostre anime -. E il Signore, nella sua misericordia, ispirerà i ladroni a mutar vita, commossi dal vostro rispetto ed affetto." Si mossero i frati e fecero ogni cosa come aveva suggerito Francesco. I ladroni, per la misericordia e grazia che Dio fece scendere su di loro, ascoltarono ed eseguirono punto per punto le richieste espresse loro dai frati. Molto più, per l'affabilità e l'amicizia dimostrata loro dai frati, cominciarono a portare sulle loro spalle legna al romitorio. Finalmente per la bontà di Dio e la cortesia ed amicizia dei frati, alcuni di quei briganti entrarono nell'ordine, altri si convertirono a penitenza, promettendo nelle mani dei frati che d'allora in poi non avrebbero più perpetrato quei mali e sarebbero vissuti con il lavoro delle loro mani. I frati e altre persone venute a conoscenza dell'accaduto, furono pieni di meraviglia, pensando alla santità di Francesco, che aveva predetto la conversione di uomini così perfidi ed iniqui, e vedendoli convertiti al Signore cosi rapidamente. O Signore fa di me un tuo strumento, fa di me uno strumento della tua pace: dov'è odio che io porti l'amore, dov'è offesa che io porti il perdono, dov'è dubbio che io porti la fede, dov'è discordia che io porti l'unione, dov'è errore che io porti verità, a chi dispera che io porti la speranza, dov'è errore che io porti verità; a chi dispera che io porti la speranza. O Maestro dammi tu un cuore grande che sia goccia di rugiada per il mondo che sia voce di speranza che sia un buon mattino per il giorno di ogni uomo e con gli ultimi del mondo sia il mio passo lieto nella povertà, nella povertà. Ritorno
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RISONANZE SU TUTTI I BRANI Alcune persone tra i presenti, si offrono per rileggere ad alta voce una frase, tra quelle già ascoltate, proprio per dare alle frasi stesse una risonanza, un eco. TESTIMONIANZA DI SUOR LIA e di un operatore volontario delle Cucine Economiche Popolari. PREGHIERA di Tonino Bello Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini. Perché, al tuo sguardo, non c'è bancarotta che tenga. Perché, a dispetto delle letture deficitarie delle nostre contabilità, non ci fai disperare. Anzi, ci metti nell'anima un così vivo desiderio di recupero che già vediamo il nuovo anno come spazio della speranza e tempo propizio per sanare i nostri dissesti. Spogliaci, Signore, di ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro pieno di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te tutto quello che abbiamo e che siamo. E la vergine tua Madre Ci intenerisca il cuore. Fino alle lacrime. CANTO: GRANDI COSE Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ha fatto germogliare fiori tra le rocce. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha riportati liberi alla nostra terra. Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare L'amore che Dio ha versato su noi. Tu che sai strappare alla morte, hai sollevato il nostro viso dalla polvere. Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicità. Grandi cose ... Ritorno
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PREGHIERE SPONTANEE DELL 'ASSEMBLEA UBI CARITAS ET AMOR DEUS IBI EST PADRE NOSTRO ... AVE MARIA... CANTO FINALE: IN UN MONDO DI MASCHERE 1 In un mondo di maschere dove sembra impossibile riuscire a sconfiggere tutto ciò che annienta l'uomo. L'egoismo, la falsità, la violenza, l'avidità sono mostri da abbattere, noi, però, non siamo soli. Canta con me, batti le mani, alzale in alto, muovile al ritmo del canto. Stringi la mano del tuo vicino e scoprirai che meno duro è il cammino così. 2. Ci hai donato il tuo Spirito che sentiamo in mezzo a noi e perciò possiamo credere che ogni cosa può cambiare. Non possiamo più assistere impotenti ed attoniti, perché siam responsabili della vita intomo a noi. VEGLIA DI PREGHIERA E TESTIMONIANZA PER LA PACE del 21 gennaio 2003 "Giustizia secondo Dio e secondo gli uomini" E'intervenuto Mons. Bettazzi Testimonianza di un presente: Eravamo in molti ad ascoltare le sue parole semplici e preziose, che spaziavano dalla politica mondiale al cuore di ognuno di noi, e non ci siamo annoiati, perché portava dati e notizie poco conosciuti, e su questi ci faceva riflettere ed anche sorridere. Qualche spunto: "II ricco si fa giustizia da solo, mentre la giustizia di Dio è prendere le difese del povero" (ma quante persone incontro ogni giorno che si comportano in modo ingiusto e mi disturbano?...E io, mai?..). E poi "Al di là di ciò che appare, la verità fondamentale è il valore di ogni essere umano" (ma quelli che vedo ai margini delle strade, che valore hanno mai ai miei occhi?). Infine "Pregare non è chiedere ma accogliere l'amore di Dio" (ma nelle difficoltà, quante volte mi arrabbio con Dio! Come faccio ad affidarmi a Lui, se mi sta tradendo?). Mi porto dentro quella bellissima immagine: "Quando punti un dito per accusare qualcuno, pensa che altre tre delle tue dita sono rivolte verso di te". Grazie, monsignor Bettazzi per averci portato a guardare con occhio critico al di là delle nostre apparenze e comodità. |
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