Con uno stile originale e riconosciuto, Francesco Lucianetti è un cantore della
"padovanità".
Il suo lavoro descrive paesaggi, scorci, elementi che
parlano ai nostri occhi e ai nostri ricordi, spesso trasfigurandoli in una
sospensione dello spazio e del tempo.
In questa bella mostra alla
Galleria Civica è raccolto un lavoro di molti anni, nell'esperienza di diverse
tecniche e diversi linguaggi: la litografia, il bronzetto, la medaglistica.
In quest'ultima Lucianetti è artista particolarmente apprezzato, per le
sue indubbie capacità plastiche, e per il dono di saper sintetizzare la storia
della nostra città con pochi significativi tratti.
E' una conferma di
una tradizione nata proprio a Padova, al tempo dei Carraresi, di cui egli è
erede e che riesce ad attualizzare con una raffinata sensibilità.
Giustina Mistrello Destro
Sindaco di Padova
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In questa antologica di Francesco Lucianetti, sono raccolte opere di varie
epoche e di varia natura, dalle sapienti grafiche alle prestigiose medaglie, ai
provocatori bronzetti.
Non c'è dubbio che il disegno sia la struttura
portante di questo artista.
Ad esso sovrappone il sogno: un sogno che
spazia dalla storia con le sue ricostruzioni di città e castelli in un percorso
complesso, fino ai mondi fantastici delle navi volanti, dove il "sotto l'acqua"
e il "sopra l'acqua", entrambi profondamente onirici, si incontrano o, a volte,
si scontrano.
Se lo si analizza a fondo, tutto il mondo di Lucianetti è
in effetti un racconto continuo nel tempo e nello spazio, una ragnatela che si
impiglia, a volte, in un ostacolo e crea un'immagine, un'opera, quella che ci
appare come disegno o figura.
E' un'opera, perciò, che possiamo riprendere e
continuarne il racconto, ora non più suo, ma nostro, in un mondo parallelo.
Le
sue opere ce ne danno tutte le possibilità, e gli universi paralleli che
Lucianetti ci offre sono veramente molti.
Giuliano Pisani Assessore alla Cultura del Comune di
Padova
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I segni incisivi di Lucianetti hanno il piacere dei sogni, delle fantasie
più svariate che vanno oltre i confini del tempo e dello spazio, suscitando in
ognuno di noi forti emblematiche emozioni.
Dalle sue splendide medaglie,
significative, che danno splendore alla città di Padova, fino agli eloquenti
polittici dove l'amore per la città che lo ha accolto è ricambiato da una
meticolosa corrispondenza di sensazioni irrompenti.
E, ancora, le sue
opere significative dove prevale l'Eros sollecitato dalle immagini che vanno
oltre il nostro spazio di idee. Senza falsi pudori appare la nudità delle sue
donne, padrone, rappresentate non come sottomissione, ma vive, che si offrono,
però, al loro partner con una sensualità ambigua e contrapposta, su roccia e
acqua dove i loro corpi emergono e anelano l'abbandono.
Un rincorrersi di
fantastici arabeschi, che sembrano casuali e gratuiti ma sono lo "stargate" del
suo mondo fantastico, prendono una forma quasi spaziale, dove Lucianetti il
sogno se lo cerca, se lo sogna, prendendolo come scopo di una serie di racconti
grafici, dove si ripropone in una consapevolezza positiva di creare, di
comunicare a noi anche la vita futura.
Portandoci in un mondo dove
prevale la necessità estrema di creatività, di libertà, di essere.
Anil Celio Presidente del
Circolo Culturale "Le Sorgenti"
Padova, 8 dicembre
2002
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