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Patrick de Gayardon |
Il B.A.S.E. JUMPING e PATRICK DE GAYARDON, il primo ad aver testato la tuta alare.
Il BASE JUMPING
è
uno sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto da varie
superfici, rilievi naturali, edifici o
ponti, e atterrare mediante un paracadute.
La sigla B.A.S.E stà per:
- Buildings (edifici);
- Antennas (torri abbandonate o simili);
- Span (ponti);
- Earth (scogliere o altri tipi di formazioni naturali).
STORIA DEL B.A.S.E. JUMPING
Il
LA TUTA ALARE
La
Sfortunatamente, Gayardon è morto meno di sei mesi dopo, il 13 aprile
1998, in seguito ad un malfunzionamento del paracadute.
I RECORD CON LA TUTA ALARE
Il 1 giugno 2008, lo svizzero Ueli
Gegenschatz, lanciandosi da
un'altitudine di 4.500 metri, ha percorso grazie a un forte vento
favorevole in 5 minuti e 45 secondi la distanza di 17,6 km lungo la
baia di Galway, destando l'interesse dei paracadutisti dell'esercito
americano.Precedentemente, il 23 giugno 2005, gli spagnoli Alvaro
Bulto, Santi Corella e Toni Lopez hanno attraversato in 6 minuti lo
stretto di Gibilterra, percorrendo la distanza di 20,4 km ma
lanciandosi da un'altitudine ben maggiore: 10.670 metri.La più grande
formazione di wingsuit ha avuto luogo presso Lake Elsinore in
California e ha coinvolto 68 paracadutisti.
PATRICK DE GAYARDON
Il suo debutto nel paracadutismo sportivo avviene a 20 anni.
Inizia a praticare il base jumping nel 1984, ma la sua disciplina
preferita rimane il Freestyle, di cui è campione di Francia nel 1985 e
nel 1988. Sempre nella medesima categoria è campione del mondo nel
1986. Nel 1992 diventa membro del “No Limits Sector Team”. A primavera
si lancia dal Salto Angel, la più alta cascata del mondo (979 metri).
Ad ottobre dello stesso anno si lancia sopra Bordeaux da
un'altitudine di 11.700 metri. Nel 1995, sopra Mosca si lancia da
12.700 metri senza l'ausilio del respiratore ad ossigeno. Da ricordare
anche il lancio in Skysurf sopra il Polo Nord, nel 1994.
I suoi primi studi su un
prototipo di wingsuit risalgono al 1994. Dal 1997 si dedicherà
completamente a questo progetto, riuscendo in alcuni lanci senza
paracadute a rientrare sull'aereo (che volava con il suo stesso angolo
di discesa), sfruttando le eccezionali capacità di planata della sua
tuta.
Patrick de Gayardon perse la vita nel 1998, nei cieli delle Hawaii,
durante un lancio di prova con la sua tuta alare. Il primo paracadute
si aprì in maniera errata; de Gayardon fu costretto a sganciare quello
di riserva, che si aggrovigliò all'altro impedendo la regolare discesa.
Il giorno dopo venne ricordato dalla Gazzetta dello sport con la
seguente dedica"Ci sono uomini che con le loro invenzioni hanno
cambiato il nostro modo di vivere.
Altri, quello di sognare.
I sogni mai
realizzati:
lanciarsi nello spazio
da 31.000
metri e provare lo skysurf dentro un
aereo a gravità zero.