Psicologia - Sport -
Benessere.
Che tipo di relazione può esistere tra
la Psicologia, lo Sport e il Benessere.
Io e il mio corpo miglioriamo di giorno in giorno
Quando un atleta affronta una gara, non soltanto
gareggia con tutto il suo corpo, ma partecipa anche con il suo spirito,
con le sue
motivazioni, con la sua voglia di divertirsi e di vincere.
Nello sport, il "Ben-Essere" , ossia lo stare
bene con se stessi, si raggiunge quando la partecipazione a una attività agonistica,
o
semplicemente sportiva, è globale e coinvolge armoniosamente sia il fisico sia lo
spirito.
La Psicologia dello Sport, imparando anche dall'antico
detto " una mente sana, in un corpo sano"
( che bello sarebbe arrivare a mantenere questo stato di
salute nel tempo), affronta i temi nodali dell'agonismo e dell'attività sportiva, nel suo
massimo livello qualitativo, considerando sia la prestazione individuale sia quella di
squadra.
Nei modi più svariati molte persone, d'altronde,
seguono già questo principio:
alcuni correndo, altri facendo passeggiate o andando in
palestra, in bicicletta, a nuotare,
o diversamente muovendosi in discoteca, nelle balere.
Essi sentono e percepiscono fisicamente il proprio corpo
come espressione e liberazione di se stessi
e ne traggono da tutto ciò un senso di
benessere, di positività e non solo nel senso fisico, ma anche in quello dell'umore.
Io e il mio corpo miglioriamo di giorno in giorno
Per la psicologia dello sport l'obiettivo da
centrare è quello di migliorare la performance,
intesa come miglioramento globale della
qualità della vita.
Tutti gli allenatori e gli atleti sanno che il livello
di prestazione si migliora non solo ponendo attenzione a tecnica, tattica, preparazione
fisica e alimentazione, ma anche ai periodi di alternanza sonno - veglia, alla qualità di
utilizzo del tempo libero, all'attività sessuale, alle amicizie e anche a ciò che si
pensa e a come lo si pensa.
Il principio di " nutrimento" è inteso non
solo come acquisizione di cibo, acqua e aria, ma anche come formulazione dei pensieri,
percezione delle emozioni e assimilazione degli stimoli esterni che ci circondano, come
suoni, colori, forme, odori.
La filosofia dell'allenamento sportivo ormai si è
allargata a tutte le componenti della qualità di vita,
perché tutte entrano in gioco e
contribuiscono a modellare il comportamento finale, che si può esprimere per un atleta
nella prestazione agonista, come per uno studente nel superamento degli esami o per un
professionista nella riuscita della sua
" performance" lavorativa.
Considerando il gioco di squadra, affrontare il problema
" dello spogliatoio" è di fondamentale importanza,
altrimenti non sarebbe di
squadra.
L'unione coordinata e sincrona di tutti i giocatori è
inevitabile per ottenere il risultato richiesto:
pensate nel calcio ad un giocatore che non effettua il
fuorigioco nel tempo sincrono con gli altri compagni,
che tormento per l'allenatore.
La psicologia dello sport osserva e analizza anche con
attenzione le dinamiche psicologiche che si verificano nei gruppi di persone.
Per esempio, oltre a quello degli atleti, si può
considerare anche un gruppo di persone come l'allenatore, il massaggiatore,
il medico, il
dirigente.
Quando i ruoli sono coordinati e in sincronia tra loro,
la situazione esistente é sicuramente più forte,
efficace e leggibile (per esempio la
comprensione della posizione societaria, delle regole sportive e comportamentali
a cui
tutti devono attenersi, genitori dei giovani atleti compresi).
Qui, lo stare bene assieme agli altri è ugualmente
importante, come lo star bene con se stessi.
Io e il mio corpo miglioriamo di giorno in giorno
Questa semplice frase, ripetuta più volte al
giorno, per esempio a colazione, a pranzo e a cena, può forse sembrare strana,
ma se ogni
giorno, tutti i giorni, più volte al giorno, la ricordiamo come parola d'ordine, come
motto di famiglia, ci può indurre, orientare, guidare in positivo anche nelle piccole
scelte di tutti i giorni.
Per la psicologia dello sport, noi ci comportiamo
nell'identica misura in cui ci percepiamo, in cui crediamo in noi stessi:
darci come obiettivo anche un minimo miglioramento
giornaliero, significa offrirci la possibilità di conquistare spazi
ancora inesplorati;
se proprio non dovesse funzionare , almeno abbiamo partecipato.
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