Un
vacanza in bici in Corsica?
Eccoci qua, con un "Dossier Corsica"
per le mani che sta aumentando, vecchie
cartine, informazioni prese da Internet,
libri, guide. La Corsica, brr, la
mitica terra dei ciclisti tosti, qui
rischiamo di brutto. Sul web abbiamo
trovato diverso materiale interessante
che spazia dai resoconti di giovani
e rampanti ciclisti da strada a quelli
di simpatici ed altrettanto tosti
ciclisti di "terza età"
che arrivano da Texas e Canada. Una
coppia di sessantenni canadesi, Mike
e Carol Bedard hanno realizzato
un tour per la Corsica ispirandosi
a loro volta al viaggio del mitico
ultra ottantenne texano Norman
D. Ford (cicloturista, escusionista,
kayaker, viaggiatore, ambientalista,
scrittore di libri principalmente
su viaggi, salute, terza età).
Mike Bedard dice: "Norm, più
vecchio di me di venti anni, lo ha
fatto tre anni fa, perciò ho
pensato che se ce l'ha fatta lui,
potevo farcela anch'io (io ho 63 anni,
mia moglie 61)". Potremo farcela
anche noi ultra quarantenni con poco
allenamento?
Il vecchio Norman definisce la Corsica
"selvaggia, frastagliata e meravigliosa,
ricca delle più belle strade
ciclabili costiere e montagnose del
mondo" ma sottolinea che "pedalare
in questa aspra isola non è
per pusillanimi o tipi impressionabili
o con poca energia". In ogni
caso le sue indicazioni si riveleranno
molto utili per quanto riguarda i
tempi di percorrenza
e i livelli di difficoltà delle
salite.
Luigi Bairo (autore del simpatico
libretto "Bella bici" edito
da Stampa Alternativa) suggerisce
di iniziare a scendere da Bastia verso
Sud lungo la costa orientale, una
strada quasi pianeggiante senza difficoltà,
tanto per scaldare i muscoli e prepararli
alle salite della costa occidentale.
Tutti gli altri resoconti invece si
riferiscono ad un itinerario in senso
antiorario, partono da Bastia per
risalire lungo il "dito",
arrivare a St Florent e poi attraversare
il terribile Desert des Agriates arrivando
sulla rocciosa costa Ovest, indubbiamente
più suggestiva, dove la strada
pianeggiante non esiste e regnano
i saliscendi più o meno impegnativi.
Infatti Ford & Bedard usano spesso
l'inquietante termine "switchback"
traducibile come "montagne russe"
e quando possono evitano le strade
costiere troppo trafficate e si arrampicano
in strade secondarie più tranquille
e ricche di paesini caratteristici,
ovviamente con più fatica,
ma sottolineano, ripagata ampiamente
da ciò che si incontra.
La guida Clup sostiene che in bicicletta
"il viaggio potrebbe rivelarsi
un'esperienza unica, ma a causa delle
differenze altimetriche (in alcuni
casi davvero notevoli) è necessario
valutare attentamente le proprie condizioni
di forma prima di decidere per questo
mezzo".
Andrea
& Silvia hanno realizzato
un giro della Corsica con biciclette
che definiscono "non del tutto
competitive", ma rispetto al
loro viaggio dicono che "nonostante
la poca precisione ci è bastato
avere grinta e voglia di pedalare
per realizzare il nostro piccolo sogno:
il giro della Corsica
".
Inoltre, secondo Andrea & Silvia,
"per il cicloturista esperto
e ben allenato il giro della Corsica
è molto facile, per mettersi
alla prova dovrà sfidare i
passi dei monti all'interno. Per chi,
invece, è alle prime armi questo
giro sembra essere fattibile".
E' questa incertezza inquietante del
"sembra essere fattibile"
a farci meditare, insomma per ciclisti
scarsi il giro della Corsica è
fattibile o no? Stiamo facendo il
passo più lungo della gamba?
D'altra parte, è inevitabile,
sono proprio questi dubbi, queste
paure a rendere avventurosa la nostra
esplorazione, sono il "sale"
di tutto il viaggio, utilizzando una
frase contenuta nella mail
che ci hanno mandato Silvia e Marco:
"certo la fiducia nelle nostre
forze non è totale".
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