N NASCERE di nuovo ogni
giorno - Per restare aperti e facilitati nella comprensione occorre nascere di
nuovo ogni giorno, 83a, (vedi "Essere duttili"). NASCITA - 179a, 181a. Il
nuovo corpo fisico comincia ad entrare in collegamento con il nuovo corpo astrale
e con il nuovo corpo mentale durante la gestazione. Il contatto vero e proprio
comincia al momento in cui il bambino nasce: il contatto con il corpo fisico,
principalmente, ma anche con il corpo astrale e con il corpo mentale. Prima con
il corpo astrale, secondo le varie fasi. Il contatto con la coscienza o
"corpo akasico" (vedi) - il corpo più elevato - si può dire completo
intorno ai 21 anni, 58g. La nascita non ha dolore, perché, prima di nascere, si
cade in una sorta di torpore, vi è una specie di attutimento, non di
incoscienza, e si è presi come in un vortice. E ci si risveglia, lentamente,
già collegati con il corpo fisico. C'è questo risucchio, questo vortice, che
prende nel momento in cui un essere deve incarnarsi. E a mano a mano che è
preso in questo vortice, dimentica quello che sapeva fino ad allora, interviene
l'oblio e rimane solo il senso di esistere, solo il sentirsi di esistere, che è
eterno. Prima di quel momento, l'individuo ricordava chi era stato. Ad un certo
livello di evoluzione, diciamo, l'individuo può sapere anche cosa viene a fare,
ma questo lo sa prima, nella fase antecedente a quel vortice. Poi c'è il
collegamento vero e proprio, che comincia quando l'individuo è uscito dal
grembo materno, 62g, (vedi "Oroscopo"), 193g. NASCITA Spirituale -
L'uomo, durante la vita, in senso lato, nasce spiritualmente. Secondo la vostra
religione, dovreste credere che l'uomo è già nato spiritualmente e, nella vita,
sta collaudando il suo Spirito (vedi). Non è così: "voi state nascendo spiritualmente",
161d. Lo "spirito non nasce"; non dovete quindi intendere
"nascita spirituale" come nascita dello Spirito. Lo Spirito è
increato e partecipe della natura dell'Assoluto: è quindi completo, immortale,
immutabile, infinito, eterno e così via. Nascita spirituale significa
"manifestazione di questo Spirito nella coscienza dell'individuo",
161d. Usiamo "nascita spirituale" in senso lato, indicando cioè quel
periodo durante il quale l'individuo è intento a organizzare i suoi veicoli, i
quali una volta organizzati daranno la nascita spirituale propriamente detta,
ovvero saranno propriamente adoperati per formare la coscienza dell'individuo.
Tutta la manifestazione di un cosmo ha questo scopo, questa radice: la nascita
spirituale, 242g. NATURA - Così come la
natura perpetua se stessa in nuove forme (poiché il compito suo è quello di
evolvere la forma e non la sostanza), voi, che siete questa sostanza,
eguagliate la natura identificandovi in un nuovo "sentire" (vedi),
40c, 170c. Non si può negare che la natura proceda per tentativi, ma questo non
può essere interpretato come un'incoscienza assoluta e, conseguentemente, un
automatismo non finalistico della sua vita. Niente è senza scopo nelle funzioni
naturali delle specie naturali. E il fatto che la natura proceda per tentativi,
che cosa significa? Se osservate un non vedente col suo procedere per
tentativi, pensate forse che egli sia incosciente e proceda a caso, senza un
suo indirizzo ed un suo fine? No, certo: egli è solo mancante di quel senso che
gli consentirebbe di dirigersi direttamente laddove vuol giungere. Allo stesso
modo la natura non possiede quel senso che la farebbe procedere più
direttamente; ma ciò non significa che il suo procedere non sia finalizzato;
anzi, è proprio il suo tentare fino a riuscire che ci dà la misura della sua
determinazione e la prova del suo finalismo, 20e. Una delle difficoltà per
comprendere il finalismo della natura è proprio quella di voler interpretare
tutto in chiave umana, 21e, (vedi "Stelle"), 191g. NATURALISMO - (vedi
"Società"), 80c. NAZIONALISMO - (vedi
"Ideologia"), (vedi "Stato", stessa pagina, 83c). NECESSARIO - Il
necessario per vivere è più dell'indispensabile e meno del superfluo, 102b,
(vedi "Bisogni"), (vedi "Suggestione"), 84d. NECROSCOPIE - (vedi
"Piano di esistenza", stessa pagina), 186f. NEPHES - 19a. NEGATIVITA' - Il
problema per l'individuo non è quello di annullare il male che è in lui, ma è
quello di comprendere e superare, attraverso una ricerca, gli aspetti negativi
dell'attività dei veicoli necessari alla sua evoluzione sul piano universale,
168a. NEOPLATONICI - 90c,
152f, 154f. NEOPOSITIVISMO - 35d,
(vedi "Caso"). NEURONE - L'uomo non è
una tabula rasa. Nel momento in cui apre gli occhi nel piano fisico ha già una
dotazione di neuroni che lo diversificano, anche se impercettibilmente, da ogni
altro suo simile, 36e. NEUTRINO - Il corpo
fisico denso è formato da elementi o sostanze che fanno parte della materia
fisica densa, cioè che non vanno al di sotto degli atomi, e quindi si
riconoscono tutti gli elementi della chimica organica ed inorganica. Se andiamo
ancora ad esaminare, troviamo la controparte più sottile, che è detta
"corpo eterico" (vedi), formata sempre dalla materia fisica ma che,
per densità, sta al di sotto dell'atomo: protoni, elettroni, neutroni, e tutte
quelle particelle che la scienza comincia a vedere nelle sue sperimentazioni -
per esempio i neutrini - fino ad arrivare alla particella basilare della
materia fisica. Ecco, questo è il corpo eterico, formato di materia che appartiene
al piano fisico ma in uno stato di aggregazione subatomico, 55g, 190g. NEUTRONE - 55g, (vedi
"Corpo eterico"). NEVROSI - Solo quando si
è animati dall'egoismo può esservi discordanza fra "sentire" ed
agire. La discordanza fra "sentire" ed agire trae seco nel tempo
tutte quelle scontentezze, conflittualità, irritabilità, squilibri che sono
all'origine di molte nevrosi, 219d, 40e. NEWTON (Isaac) - 194d. NIRVANA - Tutta la vita
dell'uomo è fondata sull'"io", e non solo dell'uomo, anche del Santo.
Tutto si fa nel presupposto di accrescere se stessi, anche quando -
apparentemente - sembra si voglia annullarsi. L'"io" permea tutti gli insegnamenti, anche i più validi.
Il "Nirvana" degli orientali è l'"io" che percepisce la
Divinità: suprema illusione! Dio che parla all'uomo dell'occidente: quale
pazzia più grande può mietere più vittime?, 269b. Talvolta, "identificarsi
in Dio" (vedi "Paradiso") era per taluno sinonimo di
annullamento, alla stessa stregua di come viene interpretato il nirvana dei
buddhisti, 162f, 86h. NOIA - (vedi
"Intimo", stessa pagina, 90d). NOMENCLATURA della
Materia - 200a. Schema illustrativo, 203a. NOMINALISTI - (vedi
"Archetipi"), 214f. NON Contemporaneità del
Sentire Individuale - "Nell'ambito della razza (vedi) e dell'epoca"
(vedi) - ripeto, anche se questo può sembrarvi per il momento oscuro, ma che ha
una prima spiegazione giusto nella legge di causa e di effetto - non esiste la
contemporaneità del "sentire" individuale: non è - come forse fino ad
oggi era sottinteso per voi ed implicito - condizione prima ed essenziale del
movimento illusorio del trascorrere del tempo e dello spazio. In questi stessi
fotogrammi (vedi) in cui più individui, più veicoli fisici, sono rappresentati,
può non esistere - e non esiste - una contemporaneità di percezione
individuale. In un fotogramma, laddove sono rappresentati un certo numero di
veicoli fisici e quindi, in ultima analisi, di individui, il
"sentire" di questi individui non è necessariamente contemporaneo;
ciascuno di questi individui può percepirlo non nello stesso istante, non
contemporaneamente agli altri. Così le cristallizzazioni (vedi) che sono al
confine del Cosmo, prima del riassorbimento, possono essere
"sentite", in senso lato, dalle individualità (vedi) che a quelle -
attraverso gli individui - sono legate, simultaneamente a quelle che sono al
confine opposto del Cosmo, all'inizio, all'emanazione. Così individui del
passato (vedi "Passato-presente-futuro"), della vostra epoca e della
vostra razza, possono prendere in esame fotogrammi che per voi sono legati al
passato o al futuro contemporaneamente a voi che vivete il vostro presente,
186b. Se in una serie di
fotogrammi sono rappresentati individui in forma umana ed individui in forma
animale o vegetale o minerale, non esiste contemporaneità di
"sentire" fra i primi e gli altri. Cosicché quando un individuo vive
una serie di fotogrammi come uomo, può dire con certezza che le forme di vita
inferiori da lui osservate, prendono corpo, vita, azione, in virtù della legge
stessa che compone i fotogrammi, ma queste forme di vita, mentre lui
individuo-uomo le osserva, non "sentono" simultaneamente a lui quei
fotogrammi che sono a loro contemporanei nel piano fisico (vedi
"Razza", 199b), 188h, (vedi "Serata"), 195b. Non serve
chiedere agli altri: "Senti tu di esistere?". Perché la risposta,
anche se contemporanea nel tempo fisico, può essere stata data nel mondo del
"sentire" prima ancora che la domanda fosse da voi
"sentita" come formulata, 196b, 199b, (vedi "Simulatori"),
210b. Quel Tizio che io ora
vedo rappresentato e che mi sembra vivo, tanto che se lo tocco ne sento il
calore del corpo, lo vedo reagire ai miei stimoli, rispondere alle mie domande,
perché così è scritto, quand'è che "sentirà"? La risposta è semplice:
quando percepirà quei fotogrammi rappresentanti il suo corpo mentale, il suo
corpo astrale ed il suo corpo fisico in attività. E chi vedrà? Vedrà il mio
corpo fisico (ammesso che l'abbia un corpo fisico), il mio corpo astrale, il
mio corpo mentale, che contribuiranno a dargli l'illusione di essere di fronte
ad un essere vivente che dialoga con lui, ma dietro a questi non vi sarà il
"sentire" di Kempis. Dunque è scritto anche il dialogo nei minimi
particolari, dialogo che diventa un monologo, in realtà; monologo a due, perché
prima è vissuto da Kempis il quale ha l'esatta sensazione ed illusione che il
suo interlocutore lo segua, lo capisca, vibri assieme a lui; e poi sarà vissuto
dall'altro, se l'evoluzione tra me e l'altro è diversa. Quando egli vivrà lo
stesso dialogo udrà le parole che io ho pronunciato, pronuncerà allora le
domande che io ho ora da lui sentite ed alle quali ora rispondo (vedi
"Intervistato e intervistatore"), 220b. Come nella pazzia (vedi)
furiosa l'individuo sta al di là, non è legato a quel veicolo fisico che voi
conoscete come pazzo, ma se ne vive nel piano akasico altre esperienze, così
l'interlocutore che voi vedete "sente" altri fotogrammi, diversi da
quelli che voi in questo momento state "sentendo". Cioè quel capitolo
della sua vita individuale che s'incrocia con il vostro, e che voi ora state
leggendo (vedi "Storia generale" e "Storia individuale"),
sarà da lui, o è stato da lui vissuto, "sentito" in un momento, non
contemporaneo a voi, 238b. Per farvi meglio comprendere cosa significa questa
diversità di "sentire", vi abbiamo detto che di questa serata (vedi)
- nella quale sono rappresentate un numero X di creature - possono esservi
tante ripetizioni quanti sono i centri di "sentire", di sensibilità e
di coscienza in essa rappresentati, in essa esistenti (vedi "Centro di
coscienza e di espressione" e "Centro di sensibilità e di
espressione"). Vi abbiamo detto cioè, che questo fatto della vita che è
comune a ciascuno di voi, può ripetersi nella stessa, precisa, identica maniera,
tante volte quanti voi siete. Non solo, ma se vi sono forme di vita inferiore,
altrettante volte quante sono le forme di vita inferiori presenti (vedi
"Serata"), 259b. "Lo stesso tempo e lo stesso spazio può essere
diviso fra individui che hanno un sentire non analogo: essi non sono simultanei
perché non entrano in comunione (vedi), tuttavia l'uno dei due può essere un
sentire che, in qualità, contiene l'altro, essere cioè il risultato di
comunioni di sentire analoghi all'altro" (vedi "Evoluto"), 270d.
50h. NON Giudicare - (vedi
"Egoismo", stessa pagina, 117g), (vedi "Omicidio", stessa
pagina, 134g), (vedi "Sentire", stessa pagina, 230g). NON Violentare Se Stessi
- Qualunque sforzo voi facciate per non seguire i vostri desideri personali ed
egoistici, non serve. In questo senso va inteso il "non violentare voi
stessi". Voi potete benissimo, se avete un qualche difetto che possa
danneggiarvi, ed a maggior ragione danneggiare gli altri, fare forza su di voi
acciocché non siate più trascinati da questo difetto; ma in questo auto-controllo
siate perfettamente convinti che ciò non vi migliorerà affatto nello spirito.
Siate convinti, contrariamente a quanto fino ad oggi vi è stato detto, che
questo auto-controllo, questa auto-disciplina non possa farvi grandi in cielo
più di quanto non lo siate in terra. Questo è essenziale. "Conoscere se
stessi" (vedi) significa quindi comprendere i propri limiti e superarli;
comprendere i propri vizi, le proprie passioni - se così volete chiamarle - e
non lasciarvi trascinare da esse, ma essere oltremodo convinti che nessuno può,
con sforzo, giungere alla liberazione di se stesso; potrà migliorare la propria
condotta nei riguardi dei suoi fratelli, potrà migliorare il proprio
comportamento esteriore, potrà non cadere nei richiami dei desideri, ma essi
desideri con la violenza non possono essere superati, né possono essere
superati con la volontà. Saranno controllati, saranno repressi, ma rimarranno,
sempre. Essi desideri saranno superati nella conoscenza di voi stessi, nel
comprenderli, nello scoprire le ragioni attraverso alla costante consapevolezza
di tutta la vostra esistenza quotidiana, di tutta la vostra vita, 50c, (vedi
"Paradiso"), 219d, 126g, (vedi "Golosità"), 244g. NOTIZIA - (vedi
"Omicidio", stessa pagina, 165c), (vedi "Intimo", stessa pagina,
165d). Vedi che accade nel mondo? Accade per te. Anche ciò di cui hai avuto
solo una scarna notizia, sentito una lontana eco, è avvenuto per te, figlio
mio, 203f. Tutto avviene per ognuno di noi, anche ciò che sembra non abbia
alcuna relazione. Voi sentite parlare di un episodio di crudeltà accaduto in un
paese lontano, magari prestate appena l'orecchio e dite a voi stessi: "Io
che c'entro?, questo non è avvenuto per me, io non farei mai una cosa
simile", eccetera. Invece, il solo sapere questa notizia voi non potete
capire come e quanto si ripercuota in voi, e quanto serva, se veramente
condannate quella violenza, a ribadire il vostro essere non violenti. Quanto
serve! Voi potete pensare che una creatura ha imparato qualcosa in quanto per
karma ha dovuto subire l'effetto di una causa precedentemente mossa (in termini
brevi e crudi, tanto per capirci: se ha ucciso, viene uccisa); potete pensare
che è stata uccisa e che quindi ha imparato, attraverso quell'esperienza
diretta, a non uccidere più; perciò la cosa è chiusa e non se ne parla più.
Invece non sapete che, oltre a questo, c'è necessità che in questa creatura
venga alimentata la coscienza, che così è nata, proprio attraverso il
condannare azioni di violenza e di assassinio, proprio attraverso il sapere
degli altri che continuano a uccidere ed il sentire dentro di sé - ogni volta
di più - questo moto di repulsione nei confronti di chi uccide. E' importante,
cioè, questo sapere e questo intimo reagire proprio per ribadire certe cose
acquisite, un certo livello di coscienza già raggiunto. Così, le notizie di
crudeltà che vengono dall'altro capo del mondo, e vi fanno sobbalzare ed
esprimere un giudizio di condanna, sono fatte per voi perché servono affinché
voi ribadiate la vostra non violenza, 137g. * NOTTE di Brahma - Da
riferirsi sempre all'Assoluto. Fase di non manifestazione. Ciò che divide un
Cosmo dall'altro, ma non divisione nel senso di spazio, 213c. +NOVA - (vedi
"Emanazione"), 44h. NULLA si crea, nulla si
distrugge, tutto si trasforma - (vedi "Scienza", stessa pagina,
184c). NUMERI - (vedi "Dio
e "Sostanza"). Tutto quanto esiste è sostanza-qualità: non può
esistere quantità senza qualità. Gli stessi numeri, che esprimono quantità,
pura, astratta, sono qualità dell'unità. Allo stesso modo non può esistere
qualità senza quantità. Dio stesso è quantità e qualità: Egli è la totalità del
Tutto che trascende la sommatoria delle qualità e delle quantità. In ciò è la
suprema ragione, l'esistenza del Tutto, 206d. NUOVA Era - La Nuova Era
è la verità che parla del mondo intimo dell'uomo, ed è la verità che predomina,
che caratterizza tutta l'epoca che voi vivete, da ora in poi. L'uomo sposterà
la sua attenzione dal mondo attorno a lui per concentrarla nell'intimo suo; e
alla luce di questo nuovo osservare tutto quanto accade acquista un altro
significato vero e reale perché è il significato che sta dietro ad ogni cosa: è
la realtà delle cose stesse; è ciò che è, e non ciò che appare, 254g, 256g. NUTRIZIONE - Un uomo
all'ultima reincarnazione, che ha già una notevole coscienza individuale, deve
pur nutrirsi, è normale: ma lo fa in piena coscienza, questo nutrirsi ed
attingere alla vita della natura, tale che non creerà mai un effetto che lo
trattenga ancora nella ruota delle nascite e delle morti, 91g, (vedi
"Vegetariano"). O OBLIO (Legge dell') - Se
non vi fosse la legge dell'oblio, colui che è in coma ricorderebbe la visione
del piano astrale. La legge dell'oblio copre quella parte di visione astrale
perché altrimenti l'individuo avrebbe la certezza della sopravvivenza e tante
certezze che quell'individuo, invece, non deve ancora avere, 52g. La legge
dell'oblio vige fino al punto in cui l'essere conosce il fine egoistico delle
sue azioni. Fino a che punto il bambino è aiutato dalla madre a camminare? Fino
al punto in cui può camminare da solo. Questa legge esiste fino al punto in cui
l'essere può agire per solo impulso del suo sentire, della sua coscienza, 63g. OCCIDENTE e Oriente -
273b. Perché l'Occidente dà tanta importanza alla libertà (vedi) nella ipotesi
di come sia strutturata la realtà? Evidentemente per l'influenza della
teologia, la quale annette grandissima importanza al fatto che l'uomo sia
libero nelle scelte e quindi sia il solo responsabile della sua salvezza e
della sua dannazione (vedi "Libero arbitrio"), 42d, 54d, 154f, (vedi
"Arte", stessa pagina, 133g), 68h. OCCULTO - 29d. OCEANO di Gocce - Un
oceano si può considerare un insieme di gocce; pure ciascuna goccia esiste solo
nell'attimo in cui viene prelevata dalla massa dell'oceano e, solo allora, si
può dire che ne sia vicina o lontana. Allo stesso modo, se voi risalite alla
radice dell'essere vostro, comprendete di essere uno nel Tutto e che lo spazio
è del piano relativo, perché solo lì si ha l'illusione che esso esista, 18b. ODIO - Odiare è uccidere
la propria capacità di amare, 102d, 217d, 221d. Lo stimolo o incentivo ad
odiare, fra evoluto e inevoluto, è lo stesso, perché il corpo mentale, la
mente, porta all'egoismo. Ma nell'inevoluto l'io (vedi) ha tutta la possibilità
di ampliarsi, e quindi di portarlo ad odiare fortissimamente tutte le volte che
il suo io viene offeso. L'evoluto, invece, attraverso il governo della
coscienza, appena l'io (che risiede nel corpo mentale) fa per scappar fuori lo
supera e, quindi, non odia fortemente come invece odia l'inevoluto, 149g. Se
voi poteste vedere, ogniqualvolta viene pronunciata la parola "odio",
come la materia eterica risuona, e come attraverso il corpo mentale di chi la
pronuncia o di chi l'ascolta risuona la materia del piano mentale! La creatura
che odia produce nelle materie più sottili che la circondano, del piano astrale
e del piano mentale, un certo turbamento. Le parole che simbolizzano questo
stato d'animo, anche pronunciate da chi non sia nello stato d'animo da esse
simbolizzato, producono lo stesso turbamento nelle materie sottili. Così
pronunciando in continuazione parole come "bene" e "pace",
anche se chi le pronuncia non riesce, concentrandosi, a stabilire nell'intimo
suo uno stato d'animo simile alla pace, finisce col creare attorno a sé questo
senso di pace, che è avvertito dalle creature, 210g. ODORATO - Se voi aveste
il senso dell'odorato molto sviluppato, come lo hanno certi animali, vi
accorgereste se in un dato ambiente vi sono state delle persone o degli
animali, e quali vi sono stati, anche se ora non ci sono più. Invece, per
accorgervi che in una stanza c'è stato qualcuno, a voi occorre vedere degli
oggetti spostati rispetto a come li avevate lasciati. Detto questo, potete ben
pensare a quanto sia diversa la concezione della realtà, e la sua percezione,
in un piano (astrale, ndr) dove basta desiderare per trovarsi, immediatamente,
in un ambiente diverso, in un luogo diverso, 36g. ODORE - Vi ripugna
pensare che un insetto schifoso o un odore sgradevole sia in Dio alla pari di
un fiore; pensate che gli elementi che compongono un gas, diversamente
combinati, possono diventare un gustosissimo alimento. E quell'insetto non
esprime forse anch'egli una forma di vita?, 222a, 54b. OFFESA - Che cos'è
l'offesa? Ferire l'"io" (vedi). Solo chi vive per essere bello allo
sguardo altrui o di se stesso può sentirsi offeso; solo chi vive per gli
ambiziosi sogni dell'"io" salvaguarda la propria reputazione e teme
di perderla. La Verità è quella che è ed il vociferare degli uomini non ha
certo il potere di mutarla, 30c. OGGETTO di Materia
Fisica Densa - Mentre per esempio la sedia o un qualunque oggetto di materia
fisica densa o un qualunque oggetto solido ha nel piano fisico una certa
consistenza, l'immagine che se ne ha nel "piano astrale" (vedi) è
l'opposto, è una specie di vuoto. Perché questo? L'oggetto di materia fisica
densa non tiene in sé la materia astrale; non la tiene perché non è materia
combinata; nell'ultimo sottopiano del piano astrale questa materia non è visibile
e percepibile, mentre è più visibile e percepibile la materia che sta attorno
all'oggetto, quella che voi potete chiamare atmosfera. Essendo questa atmosfera
meno densa dell'oggetto, essendo un gas, lo spazio corrispondente nel piano
astrale ha, come dire, minore vuotezza, è più densa, per cui si avverte uno
stacco netto, nel piano astrale, fra la sedia che è come il vuoto di un calco e
ciò che le sta attorno, 34g. OGINO - (vedi
"Omosessualità", stessa pagina, 104b). OHM (Georg Simon) -
Esperienza di Ohm. Parallelo con il misticismo (vedi "Mistico"),
113f. OM - (vedi
"Mantra"), 209g. OMEOPATIA - 29e.
François (vedi "François (Broussais)") è piuttosto scettico a
riguardo della terapia omeopatica e, pur non negandone totalmente l'efficacia,
consiglia di ricorrere a questo ausilio terapeutico qualora proprio non vi sia
altro modo o possibilità di intervento terapeutico per portare beneficio ad un
paziente, 53f. Neanche su me (parla François Broussais, ndr) la omeopatia
funzionava. Ma parliamo delle terapie in generale. Possiamo dire che c'è sempre
un fattore, un margine di minore azione, che cambia da individuo a individuo.
L'omeopatia si serve di rimedi che effettivamente hanno un'efficacia molto
blanda, per cui, anche su chi ci crede, se questi hanno un rigetto
inconsapevole, l'efficacia del medicamento può essere nulla, 162g. OMICIDIO -
Manifestazione di un'entità che nella sua ultima reincarnazione aveva ucciso,
175a. Non è ammissibile che il libero arbitrio di una creatura possa provocare
la morte di un'altra; la creatura uccisa doveva morire ma chi l'ha uccisa
poteva decidere di non ucciderla (vedi "Varianti non vissute"), 190a. E' mai possibile che nei
casi limite io possa uccidere uno qualunque, un passante che per caso si è
trovato di fronte al mirino della mia follia omicida? E' mai possibile che
quello sfortunato veda troncata la sua vita, la sua possibilità di fare
esperienze, senza altra responsabilità da parte sua se non quella di passare a
sua insaputa vicino ad un pazzo? E' mai possibile che altre persone, legate in
qualche modo alla vittima, debbano subire le conseguenze di un atto che io
forse ho compiuto anche senza valutare tutte le sue ripercussioni? Ogni essere,
tanto più se razionale, dovrebbe rifiutarsi di credere ad una concezione della
vita in cui tutto proceda e si sviluppi secondo direttrici del caso (vedi) - se
direttrici si possono chiamare. Parrebbe più logico che tutto dovesse essere
ordinato scrupolosamente, in modo che nessuno patisse le conseguenze degli atti
dei suoi simili. Più logico sembrerebbe che la vittima della mia follia omicida
avesse terminata la sua esistenza, e così tutti quelli che hanno in qualche
modo subìto dovessero subire proprio nella misura in cui hanno subìto. Se così
fosse, niente cambierebbe, nel quadro della mia responsabilità di assassino,
per il fatto che ho ucciso un morituro, ma nello stesso tempo nessuna
ingiustizia subirebbe chi vedesse troncata la sua esistenza non tanto a causa
di un mio atto d'arbitrio, quanto perché l'aveva terminata, 165c, (vedi "Cinismo"),
92d, (vedi "Suicidio", stessa pagina, 187d), 217d. Io vi dico che la via
per arrivare all'evoluzione della coscienza individuale (vedi "Evoluzione
dell'autocoscienza") è diversa per ciascuno. Non è detto che le prime
incarnazioni vedano ogni individuo avere l'esperienza dell'omicidio, per
esempio; può darsi benissimo che l'esperienza dell'omicidio sia necessaria
successivamente, nel corso delle incarnazioni ulteriori, e che all'inizio vi
siano altre esperienze. Ognuno di noi ha una sua via personale verso il
raggiungimento della vita dello spirito; e può darsi benissimo che un uomo
abbastanza evoluto - questo lo dico come caso limite - il quale abbia delle
esperienze raffinate di tipo culturale, intellettuale, possa andare incontro
anche ad esperienze grossolane quali il furto, l'omicidio, il suicidio. Ciò può
benissimo essere e vuol dire che, in quel momento esatto dell'evoluzione
dell'individuo, quelle esperienze gli erano necessarie. Questo è un altro
motivo per il quale sempre vi diciamo "non giudicate" (vedi "Non
giudicare"): perché non si può mai sapere, dall'esterno, quale sia il
grado di evoluzione degli individui; non si può mai sapere né giudicare, dalle
esperienze che essi consumano, se siano più o meno evoluti, 134g, (vedi
"Evoluto", stessa pagina, 226g). OMINIDI - Se la scienza
ha scoperto che un milione, o due o dieci milioni di anni fa apparvero sulla
Terra i primi "ominidi", non vuol dire che quei
"sentire-ominidi" appartengano alla prima razza. No! Le forme ominidi
non fanno parte dell'"evoluzione dell'autocoscienza" (vedi), ma fanno
parte ancora dell'"evoluzione inferiore all'umana" (vedi), che si
chiama "evoluzione della forma" (vedi). Cosicché può darsi benissimo
che una razza (vedi) futura, cioè che ancora per voi deve venire, abbia avuta
la sua evoluzione sub-umana negli ominidi di un milione di anni fa, allo stesso
modo come dicemmo per le piante o per gli animali (vedi "Non
contemporaneità del sentire individuale"). E' solo l'evoluzione dell'uomo,
dell'autocoscienza che è legata a questi confini di spazio e di tempo. Di
tempo, perché abbiamo detto deve essere compresa in un arco di 50.000 anni, e
di spazio perché deve avvenire su un pianeta
in quel pianeta, 205b. OMOSESSUALITA' - (vedi
"Sterilità"), 95b. "Mamma - chiede Pierino - quali sono le cose
contro natura?". Che rispondere ad una domanda così imbarazzante e per di
più fatta da un innocente? - pensa la madre - e cerca di salvarsi con il
vecchio sistema di eludere la domanda: "Sono quelle che non si addicono
alla tua natura". "E quale è la mia natura?", replica Pierino.
"Tu sei un maschietto e male sarebbe - sarebbe contro natura - che ti
comportassi come una femminuccia. Vedi gli animali? Ognuno fa la parte che Dio
gli ha dato: il leone fa il leone, la pecora fa la pecora e così via".
Dolce e ingenua mammina! Se tuo figlio fosse un po' smaliziato obietterebbe che
se allora è naturale secondare le proprie inclinazioni congenite, derivanti
dalle caratteristiche morfologiche del tipo somatico al quale si appartiene,
allora male fa l'iroso a controllarsi e, al limite, il ladro a non rubare.
Pierino può accontentarsi di questa risposta, ma noi no. Infatti fra le
caratteristiche somatiche e le inclinazioni congenite, spesso v'è una netta
opposizione. Allora qual è la natura dell'uomo? Quella del suo fisico o quella
del suo intimo? Logicamente si può
rispondere che per quanto attiene alla sfera d'azione del corpo fisico, la
natura è quella del corpo. Benissimo, non fa una grinza. Ma allora è contro
natura che l'uomo voli, vada negli spazi, cucini i cibi, si vesta, si trucchi,
semini, mieta, raccolga in granai; tutta la vita dell'uomo, dell'intelligenza e
del progresso allora è contro natura. - Come dite? Che la cosa va intesa per la
sola sessualità. La regola vale solo per il sesso. - Capisco. Infatti vedo che
in questo campo l'uomo segue scrupolosamente la natura, ritenendo contro natura
avere rapporti sessuali (vedi "Sessualità") che non siano volti al
fine della procreazione. - Come dite? che non è così in effetti; la regola può
essere disattesa, pur restando norma naturale, norma generale. - Capisco. In
altre parole, allora il comportamento, pur non essendo identico a quello della
vita dei regni naturali, rientra tuttavia nella norma della generalità degli
uomini. Ma allora la norma non ha a che vedere con la natura, è qualcosa che
tiene conto dell'opinione della generalità degli uomini, come le imposizioni
tributarie e quelle militari. Come dite? Lì c'entra la ragion di Stato. Ah,
capisco. Ma allora che cos'è la norma? Bello sarebbe rispondere: "un'opera
lirica del musicista Vincenzo Bellini" e con una battuta più o meno spiritosa cavarsi d'impaccio. Ma qua stiamo
parlando di cose serie e, soprattutto, precise; perché, infatti, se affrettatamente
si definisce "norma" o "regola" ciò che rientra nel
comportamento generale, nello standard generale di una società, allora - per
esempio - fra la genialità e la prostituzione, è molto più singolare e perciò
molto più condannabile il genio della prostituta. Ma in effetti, all'atto
pratico, non è così. Allora, qual è la vostra norma? Perché la logica mi dice
infatti che se la norma è quella della natura, allora per esempio è contro
natura avere rapporti sessuali che non siano volti al fine della procreazione,
metodo Ogino incluso, che non fa salva l'intenzione. E chiunque non segue
scrupolosamente questa regola, non abbia voce per condannare ogni altro che la
violi. Scommetto che non tutti siete d'accordo con me, è inevitabile. Seguite
la norma che crea le norme. E' insito nella natura
egoistica di ogni uomo stigmatizzare gli altri per innalzare se stessi;
naturalmente il giudizio di condanna deve trovare riferimento in qualcosa, nel
comportamento degli altri, che sia condannabile da un qualunque punto di vista.
Perciò si passa in rassegna la loro vita, la si confronta con la propria e, dal
confronto, si pongono in evidenza quelle azioni che - così a freddo e ben
lontani dalla contingenza - (vedi "Non giudicare") si crede non
facciano parte della propria natura, dimenticando che l'occasione fa l'uomo
ladro. Ne consegue che certe azioni che rimangono singole rispetto al
comportamento generale, vengono bollate col marchio dell'infamia e così la
regola è creata. Sicché la regola non individua certi valori assoluti, non ha
un valore in sé, ma è tale in quanto rispecchia il comportamento generale degli
individui di una società. Una questione statistica, insomma, ed il giudizio di
condanna che subisce chi la viola non deriva dal bisogno del giudice di
erigersi a tutore di supposti valori morali, ma unicamente dall'istinto di
ognuno di trovare nel comportamento degli altri qualcosa di condannabile da un
qualunque punto di vista, perché mostrando il fango che si è gettato sugli
altri si crede di nascondere il proprio. Abbassando gli altri si è convinti di
innalzare se stessi. La conclusione di questo discorso, e cioè la relatività
delle norme morali di una società, è fin troppo scontata, 104b e ss., (vedi
"Evoluto", stessa pagina, 65d). Quando l'umanità
diventerà troppo numerosa, si avrà un fenomeno di massa, si avranno casi di
inversione sessuale, i quali non sono che un mezzo attraverso il quale la
natura cerca di riportare l'equilibrio: infatti gli individui soggetti a questo
certamente non procreeranno, 80g. ONDE Elettromagnetiche -
204a, 38g, 190g. ONESTA' - Dovete trovare
il coraggio di essere onesti nella disonestà generale. "Perché?", mi
chiedete? E' semplice. Se vi sembra che le cose non vadano bene in questa
generale dissolutezza, adoperatevi per cambiarle con quanto potete fare, cioè
essendo voi stessi onesti. Certo, direte voi, noi siamo una goccia che poco
peso ha nel mare; tuttavia, quello è quanto vi spetta di fare. E il fatto che
se anche lo fate non porta conseguenze generali, non giustifica la vostra
lacuna, non vi sottrae da quella catena di responsabilità che finirà col
rendere inevitabile un effetto traumatico, 139f. ONNISCIENZA - (vedi
"Libero arbitrio"), 19h. ONORE - (vedi
"Capofamiglia"), 104d. OPERA Umanitaria - (vedi
"Società", stessa pagina, 165d). OPINIONE - (vedi
"Suggestione"), 85d. In una determinata situazione che coinvolge
persone nei confronti delle quali si ha una certa opinione, il loro
comportamento è interpretato in chiave dell'immagine che ci si è fatti di esse,
anche se la loro intenzione è totalmente diversa; perciò la realtà assume un
aspetto falso; cioè vi è una falsificazione della realtà, 39e. Che ognuno debba
avere delle opinioni lo dimostra il fatto che le esperienze stesse che
inevitabilmente la vita impone conducono altrettanto inevitabilmente a delle
conclusioni, a pensarla in un certo modo. Ora, nel complesso delle proprie
opinioni, si deve sempre cercare di vedere più lontano, di avere delle
concezioni più ampie, perché ciò è in armonia con il fine per il quale l'uomo
vive e che è quello di non vivere solo per se stessi, 136f. Tutta la vita di un
uomo è un vivere attraverso le sue stesse opinioni. Molte volte non ha delle
opinioni, ma le esperienze della vita
necessariamente, inderogabilmente, lo conducono ad avere delle opinioni;
perché le esperienze hanno un significato e, per quanto gli uomini possano
viverle superficialmente, alla fine dovranno sempre, ripensando, trarre delle
conclusioni. Possono essere delle conclusioni errate, non lo metto in dubbio,
però è certo che sono delle conclusioni e quindi delle opinioni, opinioni che
influenzano il suo sperimentare successivo, il suo muoversi poi, 94g. OPINIONE Pubblica -
(vedi "Scomunica"). Non si sfida impunemente la sentita riprovazione
di molti se non si è adeguatamente protetti. La condanna da parte dell'opinione
pubblica, che si mantenga sostenuta nel tempo, è fatale per il condannato.
Ripeto: non parlo delle forme-pensiero (vedi "Forma-pensiero")
inconsciamente emesse dai condannatori. Le psicopatie a cui sono soggetti
coloro che si diversificano dai modelli della società nella quale vivono, e che
per la loro diversità sono condannati, non traggono origine unicamente dalle
difficoltà di inserimento nell'ambiente sociale, ma traggono origine anche
dalle forme-pensiero ostili che li avvolgono e che negli elementi sensibili,
provocano profonde depressioni, 27d. OPPOSTI - Tutto dipende
da un piano generale. Ad esempio, la libertà morale che si ebbe nel Settecento,
perlomeno in certi periodi, rispetto a quello che nell'Ottocento fu invece
quasi un oscurantismo. E' proprio il discorso degli opposti, dell'andare da un
estremo all'altro. Il cammino dell'uomo è fatto di queste cose, sia in senso
individuale (vedi "Mistico") che in senso collettivo. In senso
individuale è meno facile a vedersi, perché bisogna confrontare fra loro due
incarnazioni successive, e questo lo può fare solo il disincarnato, è vero? In
senso collettivo, invece, si ha e si vede chiaramente questo discorso degli
opposti. Dietro alla differenza tra un'epoca storica e l'altra c'è il fatto
dell'azione e della reazione, dello sperimentare tra un estremo e, per
reazione, sperimentare poi l'estremo opposto, 136g. ORA - (vedi "Piano
fisico", stessa pagina, 202b). ORDINE - (vedi
"Bellezza"), 135g. ORFEO - 90c. ORFICI - 90c. ORGANISMO Biologico - Nella
vita di un organismo "due" sono i microcosmi (vedi
"Microcosmo") che si manifestano e traggono evoluzione: uno, a cui fa
capo l'attività delle cellule che compongono quell'organismo e che esprime il
più semplice grado di coscienza, quello che si identifica con la vita di
sensazione; l'altro, a cui fa capo l'attività vitale dell'organismo in sé e che
si esprime in un più complesso grado di coscienza, 184f. Se un organismo ha
bisogno di certi elementi, bisogna darglieli; ma quando non gli si danno, un organismo
sano se li procura da sé, trasforma, compie una trasmutazione proprio a livello
atomico; fa insomma quello che facevano gli antichi alchimisti, 157g. ORGANISMO Pluricellulare
- L'organismo pluricellulare rappresenta una rivoluzione nella scala biologica
perché dall'antagonismo si passa alla cooperazione fra le cellule e il tutto
nasce da una microscopica particella rotonda, da una unità che diviene
molteplicità pur restando unità, 171c. ORGANIZZAZIONE - Volontà
di non organizzazione, 58a, 59a, 62a, 70a, 84c. Nelle organizzazioni l'uomo
impara ad odiare al plurale, a combattere una creatura se non appartiene al suo
gruppo, unicamente perché è di un'altra bandiera, 113c. Chi si accosta ad
un'organizzazione spirituale con lo scopo di evolvere se stesso, di raggiungere
una meta, in effetti non fa che assecondare il processo di espansione dell'io,
120c. Esistono i testi delle comunicazioni, che costituiscono la fonte diretta
delle cognizioni, e ciascuno deve comprendere quelli, non l'interpretazione che
altri hanno di essi, 8e. Noi siamo sempre contrari alle forme di organizzazione
e confermiamo questo: ma ciascuno, singolarmente, per propria parte, parlando
senza citare la fonte, con tutte le cautele del caso - che non debba mettersi
in ridicolo - quante volte potrebbe parlare ad un suo vicino ed aiutarlo e non
lo fa? Ma perché non lo fa? Qualunque sia la ragione è una ragione errata,
credetelo, fratelli, 27f. ORGANIZZAZIONI
Filantropiche - 105c. Se amaste veramente, non avreste bisogno di tollerare.
Non contenti di sostituire la tolleranza all'amore ne fate poi un ideale
irraggiungibile. Quello che in sé è quanto di meno deve fare chi vive in una
società, cioè tollerare, diventa programma di organizzazioni filantropiche. Non
serve organizzarsi per tollerare, per esseri fraterni, 108c. ORGANIZZAZIONI
Filosofiche - 100c, (vedi "Scuole d'iniziazione"). ORGANO Artificiale - La
sostituzione di un organo artificiale ad uno naturale è qualcosa che va ancora
a debilitare l'organismo nel suo complesso, perché all'organo artificiale
sfugge sempre qualcosa, non è un'esatta riproduzione di quello naturale, 158g,
(vedi "Trapianti"), 159g. ORGOGLIO - 64c. Non
sempre e necessariamente chi compie eccessi dettati dal suo orgoglio, rinasce
cieco, 126c. Gli altri, per voi, non sono tanto creature reali quanto immagini
costruite dalla vostra mente, spesso animate dalla vostra immaginazione. Colui
che è permaloso e che deve superare il suo orgoglio, per esempio, vede l'offesa
personale anche dove non c'è, 250d. ORO - (vedi "Elementi"),
186g. OROSCOPO - Oroscopo di
nascita e karma sono la stessa cosa. Tutto è talmente ordinato e preciso, in
forza di una precisa legge naturale, per cui in un dato ambiente ad una data
persona corrisponde l'incarnazione di un individuo proprio sotto quegli aspetti
in un determinato "cielo di nascita", proprio perché quel determinato
"cielo" porterà quella determinata personalità a certi avvenimenti
(vedi "Nascita"), 193g. Traendo l'oroscopo di un individuo, noi possiamo
facilmente vedere se è evoluto o no; ma se possiamo accertare che si tratta di
un individuo evoluto, tutti gli altri avvenimenti acquistano una probabilità
incerta, perché quell'individuo si sottrarrà certamente alle influenze astrali
e quindi potrà reagire, e, avendo una sua volontà, modificare il corso di
quello che può chiamarsi destino, 194g. ORTODOSSIA - (vedi
"Capitalismo"), 81c. OSCURANTISMO - (vedi
"Uomo"), 22c, (vedi "Opposti"). OSSESSIONI - Una domanda
che viene fatta a chi crede nel mondo degli spiriti, come lo chiamate, è se sia
possibile che l'uomo sia posseduto (vedi "Esorcismo") da un fantasma.
La risposta è affermativa: un fantasma ma della sua mente! Nessun altro può
possederlo in forma ossessiva, 31d. OSSIGENO - (vedi
"Elementi"), 186g. OTTOCENTO - (vedi
"Opposti"). P PACE - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 264b). Pregate o manifestate per la pace;
anche se non potete cambiare le cose che non possono essere cambiate, potrete
cambiare voi stessi e con voi stessi il mondo, la realtà nella quale vivete. Se
anche il vostro operare altruistico non raggiungerà lo scopo prefissato, voi,
operando, vi porrete dalla parte giusta. E questo vi pare poco o inutile?,
176f, (vedi "Dolore", stessa pagina, 145g), 210g. PADRE Nostro - (vedi
"Pater Noster"). PADRE Pio - Padre Pio
può essere stato protagonista, mentre celebrava la messa, di un fenomeno di
bilocazione (vedi) nel senso di essere visto da qualcuno in tutt'altro luogo:
ma non è detto che la sua consapevolezza percepisca il fatto che un altro lo
vede in un luogo diverso da quello dove lui sta celebrando la messa, 214g. PAESAGGIO - (vedi
"Superuomo", stessa pagina, 231d). Il sentire del quale parlano i
maestri conduce per se stesso, quando è a un dato punto di sviluppo, ad uno
stato di tranquillità, di superamento di ogni conflittualità; lo produce
automaticamente e spontaneamente. Sarebbe però un errore cercare la liberazione
(vedi) per giungere a quello stato di verità e di tranquillità. Questa
liberazione non va perseguita con l'intento di tranquillizzarsi e di vivere poi
quella beatitudine. Ripeto: la beatitudine, la serenità, il senso di comunione
(vedi) con tutto quanto ci circonda, avviene automaticamente, è dato in
sovrappiù, secondo l'espressione evangelica. Molti provano queste esperienze
preparatorie suscitate da uno spettacolo naturale, ad esempio un tramonto, o da
una visione della natura, da una dimostrazione di affetto da parte di altri. E'
come una scintilla che fa sentire alle creature di essere in comunione con il
mondo che le circonda. Sembra quasi, allora, che il paesaggio sia parte di loro
stessi, è una sensazione che corrisponde ad una liberazione di sentire
piuttosto complesso, di una coscienza allargata. Tali esperienze, inizialmente,
avvengono saltuariamente, cioè quello stato d'animo non perdura per molto tempo
perché ancora il sentire non è di intensità sufficiente. Ma in seguito si
producono a distanza sempre più ravvicinata, fino a quando giunge ad esistere
uno stato d'animo che non ha altro che questa radiazione, questo benessere
continuo e naturale, 246g. PAGANESIMO - (vedi
"Uomo"), 22c. * PANTACLO - Ricettore
di energie siderali capace di trasmetterle a uno o più individui. Era preparato
a questo scopo, dagli antichi maghi, ed era usato anche nelle cerimonie magiche
come catalizzatore, 213c. PANTEISMO - 277d, 152f,
215f. PAPA - 78c, 120d, 124d,
137f. Pontefici, 17g, (vedi "Verità", stessa pagina, 24h). PARADISO - 135c. Quando
invece si violenta se stessi (vedi "Non violentare se stessi"), ad
esempio, per meritarsi il paradiso, il comportamento morale non corrisponde al
"sentire", che è solo quello di meritarsi il premio eterno, cioè
egoistico: perciò v'è rottura fra comportamento e "sentire", e il
dominio di sé, che determina tale rottura, non è positivo. Mentre quando si
tiene un comportamento retto, coartando i propri desideri egoistici, convinti
di seguire e perseguire il volere di Dio, allora non c'è discordanza fra il
"sentire" e l'agire: entrambi sono ispirati e vòlti a seguire la
divina volontà. Se ne può concludere che solo quando si è animati dall'egoismo
può esservi discordanza fra "sentire" ed agire. La discordanza fra
"sentire" ed agire trae seco nel tempo tutte quelle scontentezze,
conflittualità, irritabilità, squilibri che sono all'origine di molte nevrosi (vedi),
219d. Identificarsi in Dio per molti di voi stava ad indicare entrare, armi e
bagagli, in Lui, ossia in una sorta di massima beatitudine; conservando, se non
il proprio io, la propria personalità, almeno la propria
individualità. Ciò dipendeva dalle vostre credenze religiose, principalmente
dall'idea del Paradiso (vedi "Nirvana"), 162f, (vedi
"Liberazione"), 243g, 85h. PARANORMALE - Non
ostentate la vostra fede nel paranormale e la vostra qualità di sperimentatori,
o esperti, per essere interessanti agli occhi degli uomini e destare la loro
attenzione, 134d. Potere paranormale, 41e. Paranormale è un termine
convenzionale: si tratta solo di avere più o meno dimestichezza con certe
leggi, e generalmente l'uomo conosce solo una piccola parte di quelle che sono
le leggi della natura, per cui chiama paranormale tutte le altre leggi che non
conosce. Ma voi sapete che "tutto è naturale", 202g. PARAPSICOLOGIA - L'opera
dei parapsicologi, degli studiosi del paranormale, è direi un'opera santa, se
cerca di mettere ordine in questo campo così pazzesco e squilibrato. Perché se
lo studio dei fenomeni paranormali continua ancora oggi, dopo il boom avvenuto
con l'inizio dello spiritismo, ciò lo si deve proprio non a coloro che
credevano o che credono, ma a coloro che hanno cercato di rendere oggettivi
questi fenomeni, che hanno cercato di dare a questi fenomeni un aspetto serio,
e non di pazzia. E tuttavia, la fase della parapsicologia che riguarda la
misurazione, la constatazione dei varii fenomeni fisici, sarà trascesa, si è
già trascesa. Ed è questo il futuro della parapsicologia; altrimenti morirebbe,
202g. PARMENIDE - 234d, 29h. PAROLA - La
comunicazione tra coloro che vivono nel mondo della percezione (vedi),
escludendo il sentire, avviene solo nell'apparenza, su ciò che appare. Gli
stessi mezzi di comunicazione, come la parola e la scrittura, si fondono
sull'apparenza e non sulla realtà. La vera comunicazione è nel mondo del
sentire, dove vi è la fusione (vedi), l'identificazione (vedi) del sentire.
Naturalmente due creature possono essere nel mondo della percezione ed avere un
sentire così sviluppato da avere una sorta di comunicazione molto più stretta
di quanto possano averne altri, che non hanno invece questo sentire interiore.
Il sentire, dunque, esiste anche nel mondo della percezione; però la
comunicazione per eccellenza, quella vera, è l'identificazione, la comunione
(vedi) del sentire degli esseri: è quella che li porta ad una fusione totale,
115g. PARTECIPAZIONE della
Fede - Il credere nella sopravvivenza non deve essere patrimonio personale di
ciascuno di voi ma questa convinzione deve, per vostra volontà e in un
tentativo di amore, essere trasferita ad altri, 67g. PARTICELLA Subatomica -
(vedi "Corpo eterico"). Dall'atomo si passa alle particelle
subatomiche, che ancora fanno parte della materia fisica. E ancora, ancora,
ancora, fino a trovare l'energia del piano astrale, la materia astrale. E'
tutta una sfumatura, 54g. PARTITO Politico - (vedi
"Qualunquismo"), 79c, (vedi "Filosofia), 81c, (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c), 135f, 137f. PARTO - (vedi
"Nascita", stessa pagina, 62g). PASQUA - Quando vi
riunite per festeggiare una ricorrenza, come la Pasqua, nell'intimità della
vostra famiglia, con tutti i vostri cari, magari con i vostri amici: quello è
veramente il momento di fare quella cosa (vedi "Eucarestia") in sua
memoria (del Cristo, ndr). Ciò veramente corrisponde al suo intento di quella
sera, 241g. PASSATO-Presente-Futuro
- (vedi "Eterno Presente"), (vedi "Presente"). Nei
fotogrammi (vedi) nei quali voi state vivendo non v'è dubbio che l'anno
"zero" è rappresentato come passato e l'anno 4000 come avvenire. Ma è
questo vero? E' trascorso "veramente" ciò che per voi viene indicato
come passato? E' ancora veramente da venire ciò che voi chiamate futuro? Per
questo vostro tempo sì, ma "sollevandosi un tantino", uscendo da
questo vostro tempo, ecco che il problema è spostato in tutti i suoi termini.
Non occorre più ripetere ancora che il Cosmo, nella sua incommensurabile
estensione, esiste "tutto" ed è tutto dispiegato. Ed allora
immaginiamoci questo Cosmo tutto dispiegato; sforziamo la nostra immaginazione
cercando di uscire da quegli schemi imposti dalla consuetudine del pensare
terreno, umano, secondo il tempo. E' tutto lì. Immaginiamocelo questo Cosmo, in
una dimensione di spazio per poterlo meglio abbracciare con la nostra
immaginazione di umani: "è lì", tutto congelato, dicemmo, per
coglierlo nella sua estensione, nella sua - se vogliamo -immutabilità; e
vedendolo così dispiegato, ecco, notiamo che non esiste tempo. Dov'è il
trascorrere?, 184b, 185b, (vedi "Piano fisico", stessa pagina, 202b),
277b, (vedi "Contemporaneità delle epoche e delle razze" e
"Futuro"). PASSIONI - (vedi
"Consapevolezza", stessa pagina, 52c). PATER Noster - Il Pater
Noster ha un profondo significato esoterico, 76a. Il Pater Noster ha legato una
grande "forma-pensiero" (vedi) creata dal maestro Cristo, e ogni
volta che venga recitato - ancora di più riproducendo in qualche modo i suoni
pronunciati per la prima volta nella lingua originale - ecco che questa
forma-pensiero si estrinseca (vedi "Odio"), 210g. "Padre
nostro" dell'occultista, 217g. PAURA - 117a, 121a.
Tutte le paure hanno il potere di distogliervi dalla Realtà. Tutte, non
soltanto quella della morte (vedi "Paura della morte"). Non siate
angosciati per quello che può succedervi: se deve succedervi, a che serve
angosciarsi? E se non deve succedervi, vi siete angosciati per niente. Siate
sereni, vivete i problemi reali che la vita vi pone, non quelli che voi
immaginate. "Basta a ogni giorno il suo cruccio": saggia massima
evangelica, 170d, 48g. La paura è l'istinto di conservazione dell'io, 25c. Se
vivete di paura, allora siete voi che fate la fattura (vedi) a voi stessi; non
gli altri. Siate forti. Non abbiate paura, 89g. Ognuno che, in un certo momento
della sua giornata, si sente invaso da certi pensieri neri per cui sembra che i
problemi che deve affrontare siano insormontabili e debbano da un momento
all'altro travolgerlo, deve cercare di concentrare il suo pensiero su se stesso
e fare proprio un atto di volizione per scacciare ciò che è comunemente
conosciuto come paura, 143g. PAURA della Morte -
Domanda: "La paura della morte segue l'uomo oltre la sua morte
fisica?". Risposta: "No, assolutamente no!", 46g. La paura della
morte ha come radice il desiderio - prima ancora che vi sia l'autocoscienza
(vedi) - che l'uomo ha di fuggire i pericoli e di conservarsi in vista della
conservazione della specie. Poi, man mano, attraverso l'evoluzione, si sviluppa
nell'uomo l'egoismo, quindi la paura della morte come paura di perdersi,
alimentata dal senso dell'io. Voi siete ora nella fase in cui all'egoismo
dovete sostituire l'altruismo, in cui dovete uccidere l'egoismo facendo
risorgere l'altruismo, e la paura della morte deve essere molto stemperata,
46g. Se uno, appena comincia ad avere un po' di raziocinio, cominciasse a
pensare alla morte, alla paura della morte, tutta la sua vita sarebbe
condizionata da questo terrore e non vivrebbe la sua vita che in questa chiave
di paura. Ciò sarebbe ed è deleterio, 48g. PAZZIA - Certe forme di
pazzia sono in effetti forme di morte, perché dietro quei corpi fisici,
astrali, mentali istintivi, non si nasconde un "sentire", un'anima,
un individuo. Sono quindi morti-viventi, che così sono per karma di familiari o
di società, 238b, 168c. Vi sono dei casi in cui la coscienza si allontana, e
quindi il corpo fisico comincia ad avere un modo di vita del tutto distolto
dalla realtà, che è proprio della completa pazzia; e poi invece, la coscienza
torna a legarsi al veicolo fisico, al veicolo astrale e al veicolo mentale, ed
in questi momenti l'individuo prende coscienza di quello che è accaduto, della
sua infermità, della sua sofferenza. E' quindi un karma dolorosissimo. Sono
effetti estremamente dolorosi, che seguono cause davvero tragiche, mosse
antecedentemente in maniera crudele, 182g. PAZZO - (vedi
"Pazzia"), (vedi "Poteri paranormali", stessa pagina,
211g). PECCATO - Non esiste
peccato, bene e male, 82a. Il peccato è ignoranza, in quanto chi pecca non ha
ancora assimilato l'insegnamento che lo porterà a non commettere più quel dato
errore, 164a. PECCATO Originale -
240g. PELLEGRINO - Come si
spiegherebbe la fatica del pellegrino e la sua commozione alla vista di un
luogo che ritiene sacro, ma che in sé non ha niente di più di tutti gli altri
della terra, se in lui non vi fosse una necessità psicologica che lo muove, e
se la commozione non derivasse dall'appagamento di quella, non altrimenti
potendolo il luogo in sé?, 57e. PENSATORE-Pensiero - Il
pensiero, considerato come idea, come significato, come attività
pensatore-pensiero, è analogo all'attributo, alla condizione, alla qualità,
allo stato delle cose; cioè non esiste in sé ma è strettamente connesso al
pensatore-pensiero in quanto tutto uno con quello. Tutto quanto l'uomo
considera astratto, cioè esistente solo come pensato, in sé ha la natura
dell'idea, ma come tale è indissolubilmente legato al supporto, al substrato di
"sostanza": il pensatore-pensiero. Per chiarire con una similitudine:
il pensatore-pensiero è come un quadro considerato dal punto di vista
materiale, colori, forme; mentre il pensiero, come idea, è il significato del
quadro, il suo contenuto che, nel mondo materiale, è indissolubilmente legato
al quadro, 202d. Voi dite che l'uomo pensa, ragiona, si fa un'idea. Noi invece
diciamo che l'idea è la sorgente del pensiero e del ragionamento. E' la cosa
inversa, perché l'idea è l'impulso del S‚, o del pensatore, per noi: impulso
che si traduce in ragionamento-pensiero con il concorso del veicolo mentale. Il
pensatore, ossia il vero S‚, si serve del proprio corpo mentale per pensare,
171g, (vedi "Percezione" e "Divina sostanza indifferenziata o
indiversificata"). * PENSIERO - E' genericamente detto per un'attività
consapevole della mente, e più precisamente dell'intelletto, ma è pensiero
anche l'immaginazione, 213c. PENSIERO - 79b. Noi
dovremmo dire non "cogito, ergo sum" ma "Sento, quindi
esisto", dando al termine "sento" il significato più lato, 210b,
(vedi "Scuole d'iniziazione", stessa pagina, 80d), (vedi
"Pensatore-pensiero", stessa pagina, 202d), (vedi "Cosmo",
stessa pagina, 164f, 28g, (vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina,
129g), 147g, 157g. E' possibile materializzare un oggetto con la forza del
pensiero? Certo (vedi "Concentrazione" e "Apporto"). Lo
stesso piano fisico (vedi) non è che la materializzazione dell'energia (vedi
"* Energia"), cioè della materia del "piano astrale"
(vedi), la quale a sua volta non è che il pensiero condensato (vedi "Piano
mentale"). Il principio è identico. Ma la concentrazione deve essere tale
da saper vedere in tutti i minimi particolari, e per un tempo abbastanza lungo,
l'oggetto che si vuole materializzare. E tale concentrazione deve essere così
intensa che l'oggetto deve essere presente nella concentrazione in tutti i suoi
particolari contemporaneamente, nello stesso istante, 208g, 217g. PENTIMENTO - Il
pentimento e il rimorso sono un processo dell'"io" (vedi), sono un
pianto dell'"io" che si vede sconfitto e gettato nella polvere. Così,
siate vòlti agli ideali che la vostra coscienza vi suggerisce. Siate
"consapevoli" delle vostre debolezze e dei vostri limiti. E quando
non riuscite a perseguire questi ideali, non abbiate rimpianti o rimorsi, ma
"fortificatevi", "comprendete"; sappiate, da queste esperienze,
acquisire maggior forza per superare le vostre debolezze. Questa e questa sola
è, "attualmente", la vostra scuola di iniziazione (vedi "Scuole
d'iniziazione"), 102c. PERCEZIONE - (vedi
"Creazione-percezione"), (vedi "Mondi della percezione" e
"Mondi grossolani"), 153c. La realtà che si percepisce,
"come" si percepisce, esiste unicamente nella percezione, 155c.
Vedete, un sogno (vedi) è una storia della fantasia, costruita con elementi del
mondo della percezione. Voi potete sognare - che so? - che vostra sorella ha i
baffi, ma questa insolita storia è costruita con una sorella e con dei baffi,
cioè con immagini che voi avete attinto al mondo della vostra percezione. Se
non vi fosse la percezione, non vi sarebbero immagini e non vi sarebbero sogni,
156c. Da sempre noi abbiamo
affermato che esiste un "quid" (qualcosa non meglio identificabile,
perché oggettivamente non distinguibile da Dio, cioè oggettivamente
inesistente, che potremmo chiamare "parte" di Dio, se Dio non fosse
indivisibile), un "quid" che percepito si rivela come elemento comune
di tutte le percezioni. Questo elemento comune nell'apparenza è formato da vari
elementi ed è con questi elementi che ciascun soggetto costruisce immagini
soggettive di un mondo già in se stesso soggettivo. Il "quid" che,
percepito, si rivela come mondo fisico (vedi), mondo astrale (vedi), mondo
mentale (vedi), in se stesso è la divina sostanza "spirito" (vedi
"Divina sostanza indifferenziata o indiversificata") che non viene
minimamente toccata dal fatto che nella percezione assuma un aspetto o l'altro.
Una macchia di umidità su un muro non è interessata al fatto che nella fantasia
dell'osservatore assuma l'aspetto di una figura o di un'altra. Questo appunto
significa che il divenire dei mondi non incide nella Realtà di Dio. In effetti
esiste qualcosa che, percepito, dà la divisione della realtà che ci è nota,
perciò la realtà che noi percepiamo esiste unicamente nella nostra percezione. La realtà che noi
conosciamo assume l'aspetto che ci è noto in funzione delle nostre possibilità
di percezione. Ora, siccome tutto quanto esiste è in Dio e fa parte di Dio, è
chiaro che osservando il mondo nel quale viviamo, osserviamo una parte di Dio;
tanto è vero che se, senza distogliere la nostra attenzione dal mondo in cui siamo
immersi, crescessero le nostre possibilità di percezione - badate bene, è
un'ipotesi assurda quella che sto facendo - fino al limite necessario, noi
giungeremmo a percepire Dio senza aver distolto la nostra attenzione da uno
stesso oggetto. Dunque ciò che noi percepiamo è una parte di Dio, in Dio, ma
"non esiste" quale noi la percepiamo, non esiste oggettivamente. Dio,
infatti, è indivisibile e credere di poter circoscrivere una parte Sua e capire
come è fatto Dio è una vera illusione. L'insieme è tutt'altra
cosa che la somma delle parti e Dio è tutt'altra cosa che l'insieme. Il Cosmo,
pur essendo in Dio, non è oggettivamente in Lui delimitato; la delimitazione
del mondo che noi conosciamo "non" è oggettiva, scaturisce unicamente
dalle nostre possibilità di percezione. Il piano fisico non è distinto da
quello astrale se non dal fatto che così lo si percepisce. La Realtà non ha
questi confini così rigorosi come generalmente si crede. Dio infatti - lo
ripeto - è indivisibile. Ogni parte non esiste oggettivamente in sé, non è una
realtà oggettiva. Esiste un'Unica Realtà oggettiva, la Realtà assoluta o Dio.
Ogni altra è una realtà relativa che scaturisce da una delimitazione, non
oggettiva, di questa Realtà Unica. A sua volta la delimitazione scaturisce dalla
percezione di un ente percipiente. A livello umano esiste un ente percipiente -
l'uomo - e qualcosa che viene percepito, la Realtà Unica. La visione che ha
l'uomo di questa Unica Realtà è una realtà relativa che ha un colore, una
forma, un sapore, una consistenza, ma che non ha niente a che vedere con la
Realtà Unica, essendo la Realtà Unica incolore, informe inconsistente,
omogenea, indeterminata, infinita, indivisibile, immutabile, eccetera. Perciò
la realtà relativa, esistendo unicamente nella percezione individuale - ed in
forza di questa - è sempre soggettiva. Ripeto: l'unica Realtà oggettiva è la
Realtà assoluta o Dio, 156c. Ma come il tempo del
mondo della percezione non è che la proiezione di questo processo di apparenze
del "sentire", non potrebbe essere che gli avvenimenti del mondo
esterno - e lo stesso mondo esterno - non fossero che una
"proiezione" del mondo del "sentire individuale"? In brevi
e semplici parole: che non sia lo spettatore che si commuove alla proiezione
delle scene commoventi del film (vedi "Esempio della bobina
cinematografica"), ma che sia la commozione dello spettatore - commozione
proveniente dal più profondo del suo "sentire" - a determinare il
succedersi sullo schermo delle scene commoventi? Provate a considerare la
realtà da questo punto di vista, che è il punto di vista dall'Assoluto al
relativo, e non dal relativo all'Assoluto; non dall'uomo a Dio, ma da Dio
all'uomo, 179c, 189c, 190c. Il mondo della percezione prende tempo, dimensione
e significato allorché i sentire a cui è legato si manifestano; cioè assume una
soggettività nei confronti dei sentire a cui è legato o di cui è proiezione,
quando quei sentire si manifestano; ma mondo della percezione, limitazioni e
sentire sono inscindibili, 191c. Tornando al nostro
esempio dei fotogrammi (vedi), errato sarebbe cercare dalla parte dello schermo
la spiegazione delle immagini che si muovono; la spiegazione è esattamente
dalla parte opposta, cioè dalla parte del sentire; anche se essa non è la
realtà, poiché non è l'ultima Realtà. Ed errato sarebbe non solo considerare il
mondo della percezione oggettivamente esistente, ma anche considerarlo scisso,
diviso, dal mondo del sentire. Come il sentire relativo è il prodotto della
virtuale limitazione del sentire assoluto, e senza di essa non esisterebbe,
così il mondo della percezione è la proiezione dei sentire relativi e senza di
essi non esisterebbe, 192c. Nel mondo della percezione, "le scoperte
scientifiche sono vere" sempre e solo "per approssimazione". La
Realtà, nella sua essenza, è irraggiungibile. Ma questo non significa che
l'uomo debba volgere la sua attenzione e credere vero ed esistente solo ciò che
percepisce e quale lo percepisce; ma deve dargli la misura della
"sua" dimensione. Questo, in fondo, è anche il significato filosofico
della teoria "speciale" e "generale" della relatività,
200d, (vedi "Cosmo", stessa pagina, 164f). I piani di esistenza, o
meglio gli stati di coscienza in cui la realtà è concepita, sentita, come
distinta fra io e non io, soggetto e oggetto, sono da noi definiti "mondi
della percezione", 195f. Se nel mondo della
percezione l'essere è un ente che ha un sentire, una coscienza, nel mondo della
sostanza spirituale, l'essere è il sentire, la coscienza: qualità innalzata a
persona, 201f, (vedi "Colore"), 219f. Un artigiano che crea una sedia
plasma la materia fisica in quella forma, e la sua creazione è vista da tutti
gli altri individui che, avendo le sue stesse limitazioni percettive,
trasformano nella percezione la divina sostanza in materia e quindi in mondo
fisico, 227f. Nel mondo della percezione è come se l'individuo si rimirasse ad
uno specchio e, scoprendo i suoi difetti, li eliminasse, 228f. Gli esseri non
sentono le situazioni cosmiche perché così sono scritte, ma esattamente il
contrario: l'Eterno Presente è una Realtà in cui l'apparente successione del
sentire è annullata. Nient'altro. Allora, cambia qualcosa nei nostri
fotogrammi? Assolutamente no. Infatti se si osserva la struttura del virtuale
frazionamento, vi si trovano tutti i sentire relativi legati a tutte le
situazioni cosmiche dagli stessi create-percepite così come sono create e
percepite in successione dai singoli sentire. Se si osserva la struttura dei
fotogrammi in se stessi, al di là di come la percezione dei sentire limitati li
crea, li trae dalla divina sostanza indiversificata, si trova solo divina
sostanza indiversificata, 229f. La percezione-consapevolezza come creazione del
sentire relativo, 248f, 113g, 115g, (vedi "Mondo"), 61h, 135h e ss.,
291h e ss.. PERCHE' Tutto è Così? -
(vedi "Dio"). Più volte siamo tornati su questo argomento, credendo
ogni volta di farvi avvicinare alla comprensione di questo importante quesito
che molto spesso viene rivolto da coloro che si avvicinano all'insegnamento.
Tutto va bene, tutto è logico e conseguente, ma alla fine scappa imperiosa la
domanda: perché tutto è così? Allora, a quel punto, è bene essere chiari ed
espliciti. Capire per quale motivo viene fatta la domanda, e quale è l'errore
del porre questo tipo di domanda. Molto spesso si sente dire: ma perché Dio ha
bisogno di emanare i mondi e poi riassorbirli? Ed allora si capisce chiaramente
che il concetto di Dio non è stato compreso. Perché se si parla in questi
termini, si parla in termini di divenire, e Dio non conosce divenire. Esiste un
solo Dio che possa realmente esistere, ed è Dio Assoluto. Ogni altra concezione
di Dio non sta in piedi, non regge, non è logicamente sostenibile, non può
esistere. Ma per essere Assoluto Dio non deve essere un monolito, non una unità
come primo numero della serie dei numeri; ma deve essere poliedrico,
molteplice, e l'unità deve risultare dalla fusione-trascendenza di tutte le sue
parti costituenti. Quindi, quando parliamo
della realtà esistente non dobbiamo parlare della realtà come appare nel
divenire ma come è nella sua essenza reale, nel suo stato reale, nel suo
essere. Se si parla di essere, quindi, non ci sono momenti prima e dopo, in
Dio; ma il suo virtuale frazionamento che origina gli esseri, e quindi i mondi,
è in questo stato di "Eterno Presente" (vedi); ed è in una condizione
senza tempo nel vero senso di Eternità. Perciò questi esseri, che nella
dimensione del divenire - illusoria rispetto alla reale dimensione di essere -
sembrano trascorrere, avere un inizio ed una fine, nascere da qualcosa e
confluire in qualcos'altro, esistono invece - ripeto - nell'Eterno Presente in
eternità in condizione di essere; talché, se si potessero visualizzare, li
vedremmo tutti scomposti nei loro sentire costituenti; e tutti questi sentire
costituenti non sarebbero altro che il prodotto del virtuale frazionamento del
Sentire Assoluto (vedi "Dio"). Ripeto: vituale frazionamento,
necessario a creare quella molteplicità, poliedricità di sentire, senza la
quale Dio Assoluto non potrebbe essere. Per cui non si può dire: che bisogno
c'era di emanare e poi riassorbire? Se così si dice si parla di una dimensione
di divenire. Si può solo dire: perché le cose sono come sono? Ed io vi rispondo
che le cose sono come sono perché sono nell'unica maniera per la quale può esistere
Dio Assoluto. Questa e questa sola. Nessun altra maniera esiste. E quindi la
vita degli esseri è la condizione necessaria - se di condizione vogliamo
parlare - a rendere Assoluta la Coscienza Divina, l'Esistenza Divina, 132f,
172f, 250g. PERIODI Difficili -
Ancora ribadisco l'importanza dell'intima convinzione nella riuscita della
vostra attività; e l'intima convinzione è tanto più determinante quanto più
siete impegnati ai limiti delle vostre possibilità. Un atleta impegnato a
superare un record, se non crede alla sua possibilità di farlo non lo farà mai.
Quando attraversate dei periodi difficili, le vostre possibilità diminuiscono
molto ed è come se agiste a livello di superamento di record; perciò può
accadere che non riusciate anche nelle cose che normalmente fate senza pensare.
Tale è la spiegazione della sfortuna che sembra perseguitarvi, 34d. PERIODO dello Spirito
Santo - E' il periodo che caratterizza tutta l'epoca che voi vivrete, da ora in
poi; in cui l'uomo sposterà la propria attenzione dal mondo attorno a lui per
concentrarla nell'intimo suo; e alla luce di questo "nuovo osservare"
tutto quanto accade acquista un altro significato: un significato vero e reale
perché è il significato che sta dietro a ogni cosa; è la Realtà delle cose
stesse; è ciò che è, e non ciò che appare, 165d, 254g. PERIODO Storico - (vedi
"Reminiscenza di incarnazioni passate"). Alcuni periodi storici
possono essere sentiti con particolare attrazione: ad esempio, l'antico Egitto
e, contemporaneamente, la Roma antica, oppure la Magna Grecia, oltre a certi
periodi della storia moderna. Evidentemente si tratta di reminiscenze. Quando
c'è una preferenza per un determinato periodo , mentre per gli altri periodi
non si sente niente, ciò non significa che per quelli poco o niente sentiti non
esiste una reincarnazione. Probabilmente, invece, nel periodo per il quale non
si sente attrazione c'è stata una vita sofferta, non molto felice, e da qui
quel senso di voler dimenticare, o di non voler ricordare. Mentre nei periodi
dei quali si ha nostalgia, si ha grande attrazione, è probabile che si sono
avute vite felici, che in un certo senso si rimpiangono e danno appunto questo
senso di nostalgia (vedi "Vite di attività e vite di espiazione"),
65g. PERMALOSO.- (vedi
"Limitazione"), (vedi "Illusione", stessa pagina, 169d).
Colui che è permaloso e che deve superare il suo orgoglio (vedi), vede l'offesa
personale anche dove non c'è (vedi "Relazioni interpersonali"). Pensa
che gli altri lo vogliano offendere anche quando gli altri non hanno una tale
intenzione. Questo è un modo di rendere massimamente produttive di stimoli le
relazioni, e ciò col minimo impiego di cause. E questo risparmio è giustificato
dal fatto che sarebbe assai difficile che gli altri avessero la volontà
continua di offendere una persona e, al tempo stesso, continuare una forma di
rapporto, di contatto con quella. Paradossalmente sarebbe necessario, per tutto
ciò, una forma di altruismo tale da spingerli a vivere solo per quella persona,
250d. PERPETUO - (vedi
"Prima Causa"), 216a. PERSECUZIONE (Mania di)
- (vedi "Autopunizione"), 42e. PERSONALITA' -
Innumerevoli sono i "sentire individuali". Pensate! Al
"sentire" di ciascuna individualità (vedi) fa capo un individuo
(vedi); ad ogni individuo fa capo una gamma vastissima di "sentire";
in altre parole, "sentire individuali" fanno parte dell'individuo,
individui fanno parte delle individualità, le individualità hanno la loro
radice nell'Assoluto. L'insieme dei "sentire individuali" costituisce
la personalità dell'individuo: sono "atomi" di "sentire"
uniti fra loro, in forza della loro omogeneità: il risultato è la personalità
individuale. Allo stesso modo le varie personalità individuali, o individui,
unite fra loro in forza della loro omogeneità, costituiscono le individualità.
Si dice allora che ciascuna personalità - che in genere s'incentra ognuna su
una incarnazione - appartiene ad una individualità, 267b, 279b. Il pensiero
precipuo, le personali propensioni, il proprio punto di vista, l'indole
rappresentano le personalità, ossia la caratterizzazione dell'"io",
la colorazione della concezione dualistica di base, 42c, (vedi
"Limitazione", stessa pagina, 229d). "Poiché niente, in
assoluto, tuttavia trascorre e sparisce, nella profondità e vastità dell'essere
di ciascuno di voi sussistono tutte le personalità, tutte le esistenze degli
individui che hanno concorso alla costituzione del sentire che state
manifestando. Questo sentire attuale contiene in sé, per ampiezza, tutti i
sentire costituenti, anche se non dà il ricordo storico e cronologico degli
eventi connessi a quei sentire, a quelle esistenze trascorse, 230d. Voi fate
l'abitudine alla vostra personalità. Per riparare a questa abitudine, allora, a
volte succedono cose, avvenimenti che vi costringono a rivedere tutta la vostra
vita e quindi tutta la vostra personalità, tutto il vostro modo di pensare e di agire, 64g, (vedi
"Reminiscenza di incarnazioni passate"). PESSIMISMO - (vedi
"Evoluzione", stessa pagina, 48c), 132c. Chi ha un atteggiamento di
pessimismo, chi pensa di essere sfortunato rispetto agli altri, perseguitato
dalla sorte, può benissimo avviare degli effetti psicocinetici avversi a se
stesso che possono concretarsi in fatti oggettivamente contrari. A quel punto
si sente perseguitato dalla sorte o addirittura da Dio, mentre, per una qualche
necessità psicologica, egli è il persecutore di se stesso, 41e. PETROLIO - (vedi
"Mattei (Enrico)"). Le riserve di petrolio sono molte di più di
quello che si vorrebbe far credere, 197g. Energia alternativa. Fonti future di
energia, 198g. PIANETA - Un pianeta ha
una forma, ma non vive di vita microcosmica, vive di vita macrocosmica la
materia che lo compone; allorché ha cessato di essere sede di vite
microcosmiche, cede la materia che lo compone ad altri pianeti, ma la materia
in sé non è per niente interessata al nuovo stato: seguita a vivere
indisturbata di vita macrocosmica, 158a, (vedi "Astrologia", stessa
pagina, 42g). Uno ed un solo pianeta alla volta è abitato, per ogni sistema
solare. E questo è vero. Una vita organizzata come è sulla terra ogni sistema
solare la vede realizzata in uno solo dei suoi pianeti. Uno per volta, però. E
ciò non significa che gli altri pianeti siano inutili. Osservando l'universo,
la vita, la natura, a voi sembra che vi sia un grande dispendio di energie, di
vite, una grande molteplicità senza scopo. Ma c'è una ben valida ragione a
questa realtà mastodontica, apparentemente pleonastica, dispersiva. Qualcuno ha chiesto: se
tutto è scritto, anche quello che sarà il corpo fisico di un essere, di ognuno
di noi, per quale motivo sono tanti gli spermatozoi che vanno a fecondare
l'ovulo se uno e uno solo sarà quello che darà certe caratteristiche al corpo
del nascituro. Se il corpo del nascituro è quello che deve essere, tutti gli
altri spermatozoi sono inutili, è un grande sperpero inutile. Così, se in un
sistema solare uno solo è il pianeta che viene abitato, tutti gli altri che
restano privi di vita, a che servono? Ecco, servono per raggiungere
l'equilibrio di quelle forze cosmiche delle quali l'astronomia conosce appena
qualcosa. Queste masse, che sono i pianeti di un sistema solare, esistono anche
se non ospitano e non ospiteranno mai nessuna forma di vita proprio perché
emanano un'influenza che va a determinare certe situazioni astrologiche di quel
pianeta che invece è abitato, 185g, 188g. La maggior parte e preponderanza dei
pianeti che sono nel vostro sistema solare sono pianeti senza vita. I
satelliti, i quali non hanno campo magnetico, non hanno forza gravitazionale,
non vivono. Solo quei pianeti che hanno al loro interno una massa di materia
allo stato eterico - allo stato di plasma, secondo la vostra scienza - sono
quelli che vivono, 189g. PIANETA Terra - 173d.
Dire ambiente, significa dire, per esempio, pianeta terra, cioè un insieme di ambienti
e per l'uomo un insieme di posizioni sociali differentissime fra loro,
portatrici di esperienze diverse tanto che nessun sentire in senso lato sarà
mai uguale ad un altro pur avendo essi, quale substrato, sentire di coscienza
tanto simili da essere eguali al di là di una sola limitazione, 246f. * PIANO - Convenzionale
distinzione del Cosmo eseguita in funzione della diversità delle materie
emanate. Non è quindi distinzione di spazio, ma di natura, 213c. * PIANO Akasico -
Fondamento della forma è l'idea. L'insieme delle idee archetipe di ciò che si è
manifestato o si manifesterà nel Cosmo, dicesi "piano akasico". E' il
piano manifestato dal "Secondo Atto dell'Assoluto", 213c. PIANO Akasico - Il piano
akasico è quel piano immediatamente successivo a quello mentale ed
immediatamente precedente a quello spirituale. E' quello dell'autocoscienza,
146a. Quando il corpo akasico si amplia nell'individuo, non si ha più l'uomo ma
il superuomo, 162a. Il piano akasico è il piano che recepisce gli individui: possiamo
identificare la coscienza per eccellenza con l'individuo, dal momento che oltre
lo stato di esistere a livello cosmico non si può più parlare di coscienza
individuale, ma si deve parlare di coscienza Assoluta, 201b, 233b. Voi sapete che la
successione nel piano akasico si chiama passare da un "sentire"
elementare ad un "sentire" in forma più intensa, che avviene
contemporaneamente per ogni individuo, perché tutto ciò che è equipollente,
vibra, agisce, svolge la sua funzione nello stesso modo. Da qui nasce la
contemporaneità del "sentire" nel piano akasico. Se nel piano akasico
esistono tante forme di "sentire", dalla più semplice alla più
complessa, e illusoriamente sbocciano, tanto per dire qualcosa, ciò non può che
avvenire contemporaneamente per ciascun grado di "sentire" analogo.
Non vi sarebbe motivo che "sentire" equipollenti esistessero in modo
diverso. Due corde di violino che siano accordate sulla stessa nota, vibrano
all'unisono. Tanti sono gli esempi che potremmo fare ma credo che non vi sia bisogno
d'altro per comprendere questo concetto, 235b. Mentre da uomini
vedevamo una serie di avvenimenti scorrere contemporaneamente, cioè secondo
l'epoca e lo spazio scelti, nel piano akasico non più: adesso vediamo che tutte
le epoche e tutti gli avvenimenti sono ricettacoli di "sentire".
Individui ubicati in tempi e spazi diversi sentono contemporaneamente, giacché
il "sentire" equipollente vibra all'unisono. Così Tizio dell'antica
Roma, vive e "sente" contemporaneamente al rag. Rossi della vostra
epoca, 236b. Una particolarità che
colpisce chi raffronta la "vita del sentire" del piano akasico con
quella degli altri piani più grossolani, è la mancanza assoluta di Maestri,
Istruttori, Guide spirituali. Nel vostro mondo potete incontrare figure di Santi
che vi portano parole di illuminazione, esseri del vostro tempo che non sono
vostri contemporanei nel "sentire". Nel piano akasico, dove non
esiste più l'illusione di una contemporaneità di "sentire", in
effetti non esistente, non appaiono più queste immagini. Invero non appare
nessuna immagine. Intendo dire che nei piani grossolani si percepiscono le
immagini di oggetti e corpi estranei all'individuo, che appartengono al mondo
esteriore; nel "piano del sentire" esiste unicamente il "sentire",
e il contatto fra i "sentire" è un contatto di "comunione"
(vedi), 160c. Un aspetto particolare,
che potrebbe ancora cogliersi nel piano del "sentire" (piano akasico,
ndr), è l'assoluto distacco e disinteresse per i piani di esistenza più
grossolani. Tutto di essi appare trascorso, raffermo, inutile, superato. La
stessa sapienza, la cultura, perfino la conoscenza della vita della natura,
della materia, del Cosmo (vedi), del Macrocosmo (vedi "Macro e
microcosmo"), appaiono nella giusta luce, cioè un mezzo ormai non più necessario
per stimolare un "sentire". Ora che il "sentire" fluisce
spontaneamente, l'utilità di questo mezzo è acquisita in modo indelebile. Dirò
di più: ""sentire" significa "coscienza", da questa
successione di "sentire" sempre più intensi ed ampi la sapienza ne
risulta automaticamente incrementata, ma è una sapienza diversa. Intendo dire
che voi conoscete concetti e li ritenete per mezzo della memoria; noi non
seguiamo questo mezzo: nel piano del "sentire" non si
"conosce" una Verità, ma si è "anche" quella Verità, e ciò
è una lucida consapevolezza che non dà adito a false interpretazioni, 161c,
175c, 165f. Perché abbiamo chiamato
"dimensione intermedia" quella dimensione e quella condizione di
esistenza simbolizzate nel piano akasico? Nel piano fisico, astrale e mentale,
la realtà che l'individuo osserva appare come condizionata da un'oggettività
spazio-temporale del tutto esteriore, per cui l'illusione è duplice;
all'illusione del tempo e dello spazio si aggiunge l'illusione che fa apparire
la realtà come esteriore. "Nel piano akasico" non esiste realtà
esteriore; "l'individuo non percepisce la realtà, è una realtà",
perciò non è soggetto all'illusione della percezione (vedi). Badate bene, è
ancora soggetto all'illusione del divenire perché il sentire soggiace al
succedersi, ed è ancora soggetto all'illusione della separatività (vedi
"Senso di separatività") perché ciascun sentire sente di essere una
parte oltre la quale sta il resto; cioè v'è ancora una specie di tempo e di
spazio, infatti solo in Dio si annulla ogni tempo ed ogni spazio, ogni
separatività ed ogni sequenza. Se, allora, vogliamo fare una scala
dell'illusione, chiamiamola così, ad un estremo della quale stia la realtà e
all'altro estremo la massima illusione, è chiaro che quella condizione di esistenza
che noi abbiamo chiamato piano akasico, sta in una posizione intermedia. badate
bene, da questo esempio non dovete credere che l'illusione sia contrapponibile
alla realtà; lo sarebbe solo se l'illusione esistesse oggettivamente, fosse una
realtà oggettiva, il che è una contraddizione in termini, ovviamente, 166f. Il complesso della
sostanza akasica - quella della coscienza - è costituito dalla somma di tutte
le coscienze di tutti gli esseri che sono nel cosmo. Cioè, mentre la materia
fisica per esempio non esiste solo nei corpi degli esseri, ma costituisce anche
oggetti inanimati, la materia akasica è tutta quella che costituisce tutti gli
stati di coscienza degli esseri, tutti i possibili sentire cosmici. Non esiste
materia akasica che non sia organizzata in coscienza di essere. Ecco perché
l'essere non è un organismo che ha la coscienza, ma è la coscienza, 191f, 200f,
18g, 45h, 89h. * PIANO Astrale - Dicesi
"piano astrale" l'insieme di tutte quelle materie (suddivisibile in
sette stadi di aggregazione, o sette sottigliezze) aventi le stesse
caratteristiche fondamentali. Tali materie sono quelle che risultano dalla
sublimazione della più sottile materia fisica, 213c. PIANO Astrale - 141a.
Ciascuno, secondo la natura dei propri pensieri, costruisce il proprio corpo
astrale, così come certi esercizi fisici sviluppano alcuni muscoli piuttosto
che altri, 142a. Ogni decomposizione dei sette gusci astrali è accompagnata da
un particolare stato di coscienza, derivante dall'esame dei desideri avuti,
propri di quella materia della quale è composto il guscio che sta scomparendo,
143a. Abitatori dell'astrale (vedi "Spiriti elementari"), 177a. Se si
allontana da un corpo fisico una qualche sua parte, non è che
contemporaneamente se ne allontana la parte del corpo astrale corrispondente,
202a, (vedi "Plastici del desiderio"), 177d, 179d, 251d. La sedia su cui sedete
per voi è una realtà ben concreta; tuttavia così vi appare in virtù del fatto
che il vostro corpo è costituito di analoga materia, e che la limitazione della
vostra vista vi impedisce di vedere la materia nella sua realtà. Infatti se voi
vedeste solo a livello sub-atomico, ogni forma sparirebbe e tutto apparirebbe
come un cielo stellato. Eppure ancora la vostra osservazione non raggiungerebbe
la realtà della materia: coglierebbe solo il suo apparire a livello subatomico.
Infatti, se ancora andaste in profondità, anche il cielo stellato sparirebbe
per mostrarvi le forme del mondo astrale, forme che in una visione più profonda
sparirebbero anch'esse in un cielo stellato. A sua volta quel cielo stellato
sparirebbe per lasciar posto alle forme della materia mentale, materia che non
è ancora la radice, la sostanza basilare, perché a sua volta è costituita da
materia akasica ed in ultima analisi di sostanza spirito indiversificata, 18g. Suoni astrali, 30g. Il
corpo astrale ricalca in maniera quasi identica il corpo fisico, nella forma.
Allora il riconoscersi nell'astrale avviene attraverso la forma di questa
sostanza: cioè il riconoscimento avviene in modo analogo al piano fisico, 31g,
33g. Il riposo del corpo astrale consiste nel fatto che a sensazioni violente
questo corpo cerca di far seguire delle sensazioni tenui: tra periodi di
euforia e quindi di depressione è il riposo del corpo astrale, 155g. Se l'uomo riuscisse a
fissare su una lastra ciò che in una frazione minutissima di secondo può essere
fissato, egli sarebbe riuscito a fotografare il piano astrale. L'occhio umano
percepisce solo alcune frequenze, intorno a quella fondamentale della luce, con
alcune variazioni. Se riuscisse a percepire frequenze di molto superiori, egli
vedrebbe il piano astrale, 169g. Viaggio astrale, 212g, 214g, 44h, 46h. PIANO di Esistenza -
"Piano di esistenza" è da noi definita una regione dell'universo i
cui materiali e le cui materie sono derivate da una classe particolare di unità
elementari (vedi "Unità elementare del piano fisico"); quindi
"piano" è una divisione di natura e non di spazio. Tutti i piani di
esistenza sono attorno a voi. Entro la materia stessa è il mondo degli spiriti.
Immense meraviglie vi circondano ma di tutto questo non siete consci. Per ogni
piano di esistenza l'individuo ha dei veicoli e, per ogni veicolo o corpo, dei
sensi; ma dove i sensi sono sopiti, la coscienza non lavora. Ecco perché voi
non percepite molto di più di quanto non rientri nel ristretto campo percettivo
dei vostri sensi fisici. I piani di esistenza sono regioni dell'Universo i cui
materiali e le cui materie sono derivate da una classe particolare di unità
elementari; quindi "piano" è una divisione di natura e non di spazio,
141a. Dalla scienza umana
resta da scoprire la vibrazione delle unità elementari. Con queste vibrazioni è
possibile la comunicazione tra il corpo fisico-eterico e astrale, 204a, 18b.
Corpo fisico-essere-coscienza, 156b. Corpo fisico astrale mentale funzioni,
111d, 165f. Oggi fa ridere la battuta di quel medico che disse: "ho fatto
tante necroscopie, ma l'anima non l'ho mai trovata", e ancora di più fa
ridere la contro-battuta del credente che ribadiva: "Per forza, l'anima
aveva già lasciato il corpo!". Ma non è tutto: nell'èra moderna, nell'èra
dei voli spaziali, qualche astronauta ha osservato che Dio non esiste perché
"lui" non l'ha incontrato nei cieli da lui percorsi. In effetti, i
diversi piani di esistenza, non sono diversi luoghi, ma diversi stati di
coscienza, 186f. Veramente la dimensione,
il piano di esistenza, non è un luogo ma uno stato d'essere. Si appartiene ad
un mondo in forza della propria natura (vedi "Creazione-percezione"),
198f. PIANO Divino - Il piano
divino, secondo cui tutto è ordinato, compresi i mondi della percezione, non è
qualcosa di preesistente; al contrario, deriva proprio da ciò che esiste e
rispecchia la consistenza, l'entità del sentire di coscienza. E qui si
evidenzia la funzione creatrice del sentire, la quale ha luogo nella
simultaneità della coscienza cosmica, nello stato di "eterno
presente" (vedi) in cui versa la coscienza del cosmo, 247f. * PIANO Fisico - E'
l'insieme delle materie aventi la comune caratteristica di essere energia (vedi
"* Energia") condensata, cioè energia non allo stato libero, 213c. PIANO Fisico - Quando
farete la scoperta dell'elemento ultimo del piano fisico, comprenderete che,
oltre quello, esiste ancora qualcosa; ma le vostre scoperte si fermeranno, se
voi userete apparecchi come mezzi d'indagine. Infatti quel "qualcosa"
non appartiene più al mondo fisico. A sua volta un elettrone differisce da un
protone per un numero diverso di altre particelle, e così via, fino ad arrivare
complessivamente a sette suddivisioni. La settima è definita da noi unità
elementare del piano fisico, ed è la stessa per tutti gli elementi. Anche
questa è suscettibile di disintegrazione, dalla quale risulterebbero sostanze
di un mondo che non è più il fisico e che è definito da noi "astrale",
il quale ha anch'esso i suoi solidi, i suoi gas, eccetera, 140a. Schema
illustrativo, 203a. Nel piano fisico, che noi sappiamo essere un insieme di
fotogrammi, cioè di situazioni, l'individuo osserverà il sorgere ed il
tramontare del sole, l'orologio segnare le ore e non sapendo che ciò avviene
solo in quei fotogrammi (vedi) che sta sperimentando, farà del tempo fisico un
tempo oggettivo. Crederà che la sua epoca (vedi) sia vissuta solo da coloro che
egli crede viventi ora, senza rendersi conto che il calendario segna quella
data ogni qualvolta si sperimentano i fotogrammi di quell'epoca e che sono
viventi in questo momento, nel senso che "sentono", non coloro che io
vedo nei miei stessi fotogrammi, ma solo coloro che hanno il mio stesso
"sentire" in qualunque zona, in qualunque epoca si trovino (vedi
"Non contemporaneità del sentire individuale"). Le ore 23,30 del giorno
19 dicembre di quest'anno sono per me che sto vivendo questi fotogrammi, ma per
chi ha la mia stessa evoluzione, il mio stesso grado di "sentire", il
calendario può segnare ora l'anno 20000 avanti Cristo, o l'anno 2500 della
vostra epoca, indifferentemente, perché il passato o il futuro esistono e hanno
senso solo per chi, sperimentando un determinato spazio-tempo, diventa termine di
paragone e di raffronto per definire passato e presente, senza del quale tutto
esiste contemporaneamente, 202b. "Il fatto che finché non viviamo
fisicamente un'esperienza non l'acquisiamo", ci dimostra che il piano
fisico è qualcosa di essenziale, di assolutamente necessario e insostituibile,
104g. * PIANO Mentale - E'
l'insieme delle materie aventi le stesse particolarità dette
"mentali", 213c. PIANO Mentale - 143a. Il
corpo mentale di un individuo è quel corpo che traduce gli impulsi della
coscienza individuale in immagini o bagliori, secondo la natura di questi
impulsi e, queste immagini o bagliori, sono definiti da voi pensieri, i quali,
ricevuti dal cervello fisico, sono tradotti in parole. Così possiamo dire che
il corpo fisico è quel veicolo capace di comunicare con i simili a mezzo di
atti o parole. Ma come il corpo fisico non è l'individuo stesso, altrettanto
non lo è il mentale. L'individuo è il pensatore, colui che pensa, e che non va
confuso con il veicolo mentale, 145a, (vedi "Fermi (Enrico)"), 178a. Gli studiosi hanno nel
piano mentale il loro paradiso: qui l'individuo può erudirsi ed appagare la sua
sete di sapere più di quanto potesse farlo da incarnato, 176d. Vista mentale,
19g. Anche nel piano mentale c'è una sorta di riconoscimento attraverso la
forma, 31g. Il corpo mentale non ha mai riposo. Per sua natura è vivissimo,
prontissimo, duttile e malleabile, abituato ad essere sottoposto ad una
infinità di sollecitazioni, che vengono dal corpo fisico e dall'astrale, e
anche dalla coscienza, quando c'è, e più ancora dal S‚ spirituale. Direi quasi
che il riposo del corpo mentale è in questo continuo mutare, 155g. PIANTA - Non è la pianta
che cresce, ma siamo noi che ne osserviamo le successive fasi di esistenza,
239a. Ciclo di vita della pianta, 163b, (vedi "Esempio della bobina
cinematografica"), 164b. Noi troveremo "sentire-pianta", non
solo all'inizio dei tempi, ma anche verso la fine dei tempi, verso i limiti del
Cosmo fisico. Ecco quindi che se questo "sentire" noi lo facciamo
corrispondere a tutte le lettere C e D che compongono il racconto scritto, esse
compariranno tutte insieme in qualunque rigo siano o debbano trovare posto per
dare poi, al termine, un senso compiuto alle parole e alla storia. Se così non fosse come
si potrebbe spiegare che alla fine dei tempi, prima che il Cosmo fisico sia
riassorbito, vi sono ancora forme di vita inferiori all'umana? Dove
continuerebbero la loro evoluzione quegli individui che ancora apparentemente
non hanno raggiunto il livello umano? Mentre noi vi diciamo che quelle forme di
vita inferiore che allora saranno viste, in effetti sono già state vissute dai
rispettivi individui perché costituiscono fasi antecedenti nella scala dei
"sentire" degli individui, 204b. Quella pianta non è viva
perché cresce; cresce in quanto è rappresentata così, è rappresentata nei
fotogrammi come un qualcosa che voi chiamate "seme" e poi via via. In
effetti la pianta vive perché dietro questa forma si nasconde un piccolo
"sentire", un sentire di sensazione, di sensibilità. Quella è la vita
della pianta, non il suo crescere, 211b. La realtà di una pianta che osservate
non è solamente quella che sta oltre ciò che appare, ma è anche tutta quella
che sta a monte, in senso temporale, del momento di osservazione. E non è
tutto: la realtà di una pianta che osservate non è ancora solo tutto il suo
ciclo di vita, che va dal seme al suo attuale sviluppo, ma è anche tutta
l'evoluzione biologica che sta a monte del seme. E non è ancora tutto: la
totale realtà di quella pianta comprende anche lo sviluppo futuro della stessa
e delle caratteristiche che attraverso di essa sono trasmesse alle piante
discendenti. Ma non è ancora tutto, perché ho parlato solo della realtà
biologica, ho trascurato ciò che quel soggetto rappresenta, da un qualunque punto
di vista, per altri soggetti, 238d, 181f. Una pianta, che non ha
una struttura mentale, ha una consapevolezza solo sensoria delle
caratteristiche dell'ambiente in cui trova (caldo, freddo, luce, oscurità,
umidità, siccità, ecc), 243f. Non abbiamo solo la trasmissione del pensiero per
comunicare nella nostra dimensione. Si colgono anche i rumori astrali, ad
esempio quelli delle piante. Quando date da bere ad una pianta, per esempio,
voi non sentite niente, ma il suono cambia in una nota gioiosa. Quando
strappate una foglia, c'è una specie di gemito, 30g, (vedi
"Incarnati"), 33g 76g, 98g, 33h. PIAZZA del Duomo - La
piazza del Duomo che voi conoscete oggi non è lo stesso spazio nel quale il
Duomo fu edificato: quelle pietre levigate dal tempo non sono le stesse poste
dagli antichi. Ogni fotogramma ha un suo tempo come un suo spazio, 258b. PIENEZZA - (vedi
"Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 209d). PIEVANO Arlotto - 52b. PIGRIZIA - "La vita
(vedi) è il presente". Chi, per pigrizia, si lascia fuggire l'occasione che il presente offre, rinuncia
alla vita, 136d. PIRAMIDE - (vedi
"Tempo e Spazio", stessa pagina, 185b). Gli "spiriti
elementari" (vedi) possono essere naturali e artificiali. Anche l'uomo
può, mediante una forte concentrazione, creare uno spirito elementare. Ed
alcuni infatti furono creati, in modo più o meno intenso, più o meno riuscito,
dagli antichi sacerdoti egizi, e posti a custodia delle tombe dei faraoni o dei
dignitari, 43g. La cosiddetta Grande
Piramide è una costruzione interamente simbolica, nell'ubicazione, nella forma,
nella disposizione dei corridoi e via dicendo. La piramide di Cheope, prima di
essere adibita a sepolcro, era un luogo di iniziazione. Essendo costruita con
l'intento di celebrarvi le cerimonie dell'iniziazione, nella costruzione e
nell'ubicazione delle camere e dei corridoi fu seguito un certo simbolismo; e
questo simbolismo voleva significare non solo la storia dell'uomo, ma anche
dell'umanità. E noi abbiamo sempre sostenuto che la "storia dell'umanità
non è altro che la storia dell'uomo", 197g. PITAGORA - Questo il
pensiero del Maestro Pitagora, il più chiaro, profondo, completo, conciso
sull'argomento del libero arbitrio. Niente v'è da aggiungere, niente da
chiarire: la libertà dell'individuo cresce con il suo evolversi, 189a. Pitagora
insegnava la reincarnazione insieme al moto solare concentrico. Noi vi abbiamo
spiegato altre volte la matematica mistica di questo Grande, 90c. PLACEBO - L'effetto
placebo rivela nella maniera più clamorosa, più eclatante, il potere della
psiche dell'uomo sul suo fisico, sul suo soma. Attraverso questo effetto si
hanno dei risultati che, oggettivamente, non vi dovrebbero essere (vedi
"Omeopatia"), 162g. PLASMA - (vedi
"Pianeta"), 190g. Il plasma (vedi "Sole") è una materia ben
diversa dalla materia fisica densa che, in relazione, possiamo chiamare fredda;
se ne diversifica per l'alta gradazione di calore che la rende molto più simile
all'energia pura, cioè alla materia del piano astrale, 190g. PLASTICI del Desiderio -
(vedi "Dopomorte"), (vedi "Piano astrale"). L'uomo di media
evoluzione, non avendo i sensi del corpo astrale sviluppati, dopo il trapasso
vede qualcosa di molto simile a ciò che voi vedete in sogno; e poiché la
materia del piano astrale è abbastanza plastica sotto l'impulso del pensiero e
del desiderio, se quest'uomo sarà ossessionato da qualche idea, da qualche
desiderio e via dicendo, con la materia del piano astrale si formerà delle
scene, dei plastici che potranno ossessionarlo. Se avrà avuto dei desideri per
la cui soddisfazione è necessario il veicolo fisico, il corpo fisico; se cioè
avrà quelli che voi chiamate desideri più bassi; con la sua immaginazione egli
potrà plasmare con la materia del piano astrale gli oggetti corrispondenti a
tali desideri (vedi "Beone"), 177d. PLATONE - 77c, 90c,
153f, 214f, 57h. PLOTINO - 90c, 93c,
139c. POLITEISMO - 242g. POLITICA - (vedi
"Popolo"), (vedi "Carica pubblica"), 80b. Mi permettano una
domanda i funamboli del politicare: quando parlando fate dell'alchimia
politica, credete a quello che dite? Perché, se vi credete, io mi taccio; ma se
non vi credete, perché parlate? Qual è la vostra intenzione? E' essa degna
della dignità di un uomo?, 79c. La politica può indurre
solo a formare la coscienza individuale, 81c, (vedi "Droga"), 92d,
130f. Il Vangelo dice che non si deve perdonare sette volte, ma settanta volte
sette; perciò perdonate agli incapaci, non serbate loro rancore! Ma - una buona
volta - metteteli da una parte. Se non altro per far vedere, a chi volesse
tentare al loro posto, il rischio che corre, 134f. E' importante che siate
consapevoli che le situazioni sono strumentalizzate, prese come paravento per
fare o non fare certe cose. Una situazione economica difficile diventa ragione
per la quale non si attuano certe necessarie riforme che, pure utili alla
collettività, disturberebbero gli interessi di certi, 137f, 71g, 32h. PONTEFICI - Se il nostro
dire fosse solo una serie di affermazioni buttate là e le nostre parole credute
solo perché "ipse dixit" (l'ha detto lui), allora ci saremmo taciuti,
perché è l'ora di finirla con i pontefici di tutti i generi che impongono il
loro vuoto dire con la presunta loro autorità. Uomo, svegliati! Abbatti questi
falsi idoli! La più grande criminalità è quella di chi occupa un posto di preminenza
e autorità senza avere né le doti morali né quelle specifiche, 206f. POPOLO - (vedi
"Politica"). A proposito di causa e di effetto, se siete fra quelli
che non si interessano della politica del vostro paese, o ve ne interessate
solo per i vantaggi che possono venirvene, o se ponete attenzione alla politica
solo se tocca i vostri interessi, se ritenete giusta una decisione solo perché
ha la paternità del vostro partito, se scendete in piazza solo quando ve lo
dicono, se vi sembra giusto che sia tolto agli altri quando non potete avere
voi, se le cose che vi ho detto le sapete e non le fate, allora voi fate parte
del popolo ignorante e quel che avete ve lo meritate: perciò non lamentatevi se
vi trattano come siete trattati, 139f. PORFIRIO - 90c. PORTA del Sole - I
sacerdoti egizi rappresentavano il sole come un foro. Il sole è, possiamo dire,
una delle porte attraverso le quali giunge sul piano fisico una determinata
energia che contribuisce alla vita. E' come una porta attraverso cui giungono queste
energie sul piano fisico relativamente a certi pianeti. Perché molti sono i
soli, 191g. PORTAFORTUNA - (vedi
"Talismano"), 167g. POSITIVISMO - 35d, (vedi
"Caso"), (vedi "Esoterismo"), 110c, 170c. POSSESSIONI - (vedi
"Ossessioni"). Anche quando si hanno manifestazioni paranormali,
quali spostamenti di oggetti, pronuncia di lingue sconosciute al posseduto,
odori nauseabondi, eccetera, è solo vero che il posseduto ha facoltà
paranormali che mette in opera nello psicodramma di ossesso che sta vivendo; nient'altro!
Lo spirito che lo possiede è creato dalla sua mente per una di quelle ragioni
che fanno ammalare altri e che, in fondo, in un senso o nell'altro, muovono,
fanno agire tutta l'umanità, 32d. POTASSIO - (vedi
"Trasmutazione della materia"), 158g. POTENTI - Curiosi questi
potenti! Qualunque mezzo è stato lecito per portarli al potere, e adesso
invocano e sperano nell'onestà degli uomini. Certo lo fanno perché nessuno
faccia a loro quello che essi hanno fatto agli altri, 99b. Un tempo la
responsabilità era quasi tutta delle creature che comandavano, in quanto
avevano il potere assoluto, e quindi il karma si ripercuoteva quasi tutto su di
esse. Mano a mano che l'umanità acquista coscienza e, quindi, libertà, la
responsabilità comincia ad essere condivisa da più creature, ed ecco il karma
(vedi) che si estende, 83g. POTERI Paranormali -
(vedi "Pessimismo"), (vedi "Stregone", stessa pagina,
182d), 41e, (vedi "Allucinogeni"), 141g. Durante il sonno possono
venire alla superficie e all'uso le facoltà cosiddette paranormali. Non a
tutti, certo, ma a coloro che hanno una certa predisposizione. E' facile,
perciò durante il sonno, che si abbiano delle forme di veggenza (vedi) e di
premonizione di avvenimenti che poi si verificano. Si colgono più facilmente avvenimenti
legati ad uno stato di emozione, e per questo a chi fa sogni profetici accade
spesso che sogni avvenimenti dolorosi o che comportino sensazioni dolorose, che
del resto sono le più avvertibili e quelle che meglio si ricordano, 153g. Non diciamo una cosa
nuova dicendo che l'uomo ha a propria disposizione dei poteri che neppure si
sogna; ma perché queste facoltà siano attive bisogna che l'individuo abbia un
particolare stato interiore, che è naturale nel guru (vedi), nel santo (vedi),
nel mago (vedi), ed artificioso nello stregone (vedi), nell'ignorante. E' come
la corda di uno strumento musicale che, per produrre un suono o una nota
desiderata, deve essere tesa in modo giusto. Questa intima tensione è naturale
virtù dell'evoluto (vedi) e procurata autosuggestione nel pazzo,
un'autosuggestione che costui si procura seguendo formule magiche. Al maestro
(vedi) che desideri agire sul visibile o sull'invisibile non occorre alcuna
formula: ha in sé questa intima tensione, non ha bisogno di ricorrere a qualcosa
di molto simile a uno stupefacente, 211g. POTERI sull'Invisibile -
Il potere sull'invisibile è una facoltà personale che non può essere tramandata
né può essere realizzata a séguito di una comunicazione. Deve essere trovata.
Chi non l'ha naturale per evoluzione deve dimostrare di aver tanta volontà da
procurarsi le più impossibili cose, 156d. I poteri sull'invisibile sono propri
dei Maestri, ma ciò non significa che non possano essere adoperati a scopo
egoistico. Ciascuno può usare come meglio crede dei propri poteri, così come a
proprio piacimento usa le mani. Una sublime legge di giustizia e di equilibrio
tutto soppesa e valuta. Là dove questo equilibrio viene infranto nasce una
causa, il cui effetto andrà a ricadere sugli autori di questa perturbazione per
trasformarli, per insegnare loro una Verità. Sublime misericordia nella
perfetta giustizia di Dio! Ricordatelo, voi che invocate la misericordia
celeste per i casi vostri, che invocate la giustizia divina quando non avete
potuto vendicare un torto subìto: Dio non punisce ma corregge chi ha perturbato
l'equilibrio, 157d, (vedi "Poteri paranormali", stessa pagina, 211g),
(vedi "Esperienze extracorporee"). POZIONI - (vedi
"Fantasmi della mente", stessa pagina, 33d). PRAGMATISMO - (vedi
"Esoterismo"). * PRANA - Un aspetto
della triplice energia solare comunemente detto "forza vitale". E'
ciò che dà il giusto regime al movimento della vita fisio-biologica, 214c. PRANA - La maggior parte
del cibo è assorbita dall'uomo non perché la vita abbia come condizione
essenziale quella di assorbire una grande quantità di materia fisica densa; ma
dal cibo, massimamente, l'individuo ricava prana, la forza vitale, 165g e ss..
Respirazione pranica, 166g. Quando si vuole inviare
prana, o dei pensieri, o influire con la propria volontà beneficamente su una
creatura, occorre che i piedi siano sempre posati in terra e mai le braccia
conserte. Imponiamo le mani ed eseguiamo la respirazione pranica, pensando che
attraverso i nostri arti e le punte delle dita questo prana vada sul corpo
fisico della creatura che ne ha bisogno ed in special modo nelle parti che sono
ammalate. Però, ed eccoci al famoso mesmerismo, il "corpo eterico"
(vedi) della creatura, ricevendo il prana, si sposta e si unisce al corpo
eterico dell'operatore, per cui non si sa bene, dopo, come scacciare questo
corpo eterico. Se non si ha la capacità di reazione, può darsi che per simpatia
da questa unione dei corpi eterici del paziente e dell'operatore anche costui
si ammali. Per evitare questo guaio, occorre la volontà dell'operatore, il
quale sappia quello che fa. Eseguire la respirazione pranica concentrandosi
sull'equilibrio del proprio corpo fisico e degli altri veicoli, 167g. PRANOTERAPIA - 29e. PREGHIERA - 75a. La
preghiera fatta con fede è una pratica magica. L'uomo, chiedendo con fervore,
si unisce al suo S‚ superiore, lo Spirito, e trasforma questo suo chiedere in
valore spirituale e in volontà. In tutto ciò è il segreto della grazia
ricevuta. Chi fa della preghiera un atto d'egoismo fa della magia nera. Non
domandate, perché la Coscienza Assoluta non ha bisogno di essere informata; in
lei domanda e risposta sono un'unica cosa, 76a. La preghiera, in qualunque
forma, non è che un mezzo per destare nell'individuo uno stato d'animo tale da
aprire nell'intimo del proprio essere un canale di comunicazione con il proprio
S‚ spirituale, che è l'Assoluto stesso nell'essenza, nella sostanza e nella
realtà, 234a, (vedi "Morire a se stessi"), 142c, 249f. Anche il
desiderio di una collettività di avere o il bel tempo o la pioggia ha una sua
influenza, però non è univoco, ognuno la pensa a modo suo e in momenti diversi
per cui la forza che si produce è molto inferiore a quella che si potrebbe
produrre se si riuscisse ad avere la simultaneità del pensiero, della concentrazione.
Solo questa simultaneità sarebbe necessaria per influire sulle condizioni
atmosferiche, 157g. Nella preghiera dobbiamo trovare la consapevolezza della
nostra armonia con Dio, con il tutto, proprio per essere strumenti del bene
migliore nostro e di coloro che ci sono vicini, 251g. PREMONIZIONE - (vedi
"Poteri paranormali", stessa pagina, 154g). PREPOTENZA - La
prepotenza vorrebbe essere la dittatura dell'io, 25c. PRESENTE - (vedi
"Passato-presente-futuro"). Comprendere il presente significa comprendere
voi stessi. Esso è tragico e cruento, è conflitto e dolore, con qualche
occasionale barlume di gioia. L'affrontarlo può essere penoso, pure è la sola
via verso la Realtà. Dovete accettarlo come è, e ricercarne le cause, perché
non è certo col giustificarlo o col negarlo che lo potete comprendere. Solo
attraverso un'ampia consapevolezza del presente proverete il cessare del tempo;
come nei momenti di grande estasi, sarà spento in voi ogni processo del
divenire. Non considerate il presente come un punto di partenza verso il futuro
(vedi), un mezzo per raggiungere una meta, 47c. PRIMA Causa - La
"prima causa", antecedente al tempo, allo spazio, alla materia, deve
essere necessariamente diversa da tutto quanto cade sotto la nostra attenzione
nel mondo del finito, del limitato, del transitorio. Si può immaginare che il
rapporto esistente fra questa prima causa ed il causato non è lo stesso che
esiste fra causa ed effetto nello "spazio-tempo" (vedi). Anche senza
addentrarsi in considerazioni sul rapporto che esiste fra causa ed effetto
nella realtà fisica (che, per altro, è messo in dubbio da taluni che non lo
ritengono realmente esistente, ma lo ritengono frutto della nostra abitudine a
considerare costanti i legami fra certi fenomeni osservati) si può capire che
causa ed effetto, azione e reazione, quali la scienza li coglie, sono eventi
spazio-temporali, che appartengono cioè ad un dato tipo di realtà, ma che di
tutt'altra natura deve essere il rapporto che lega questi tipi di realtà con
ciò che ne ha determinato l'esistenza. Perciò solo per comodità di linguaggio
si può chiamare "prima causa" la realtà antecedente alla Realtà
esistente, tenendo presente che il rapporto che esiste tra queste, è tutto da
determinare. La causa del Tutto (vedi), cioè la "prima causa", deve
essere indipendente da tutto, deve essere la "prima causa increata",
altrimenti si dovrebbe spostare l'esame fino a trovare la causa esistita da
sempre. Poiché siamo al di fuori del tempo e dello spazio, è opportuna una precisazione,
cioè sostituire l'avverbio di
tempo "sempre" con un vocabolo più adatto: "eternamente",
perché nel linguaggio comune si confonde il significato di "eterno",
con quello di perpetuo e di perenne. "Eterno" significa senza tempo,
mentre "perpetuo" è qualcosa che ha avuto un inizio e che continua in
un supposto tempo senza fine. Dunque la prima causa è eterna, 216a. PRIMA Forma di Vita - Il
processo della cristallizzazione (vedi "Cristallizzazioni"), avvenuta
primitivamente da temperature di fusione a temperature inferiori, rappresentò
sulla Terra la prima forma o le prime forme di vita. A questi cristalli che si
formavano erano unite, collegate, le individualità le quali un giorno saranno,
o sono state, degli uomini. Che cosa accade? Questo processo, essendo legato per
via magnetica o per una qualche via alle altre materie che circondano
l'individuo, l'astrale, la mentale, l'akasica e via dicendo, procura ad esse
una vibrazione, e poiché il processo della cristallizzazione è un processo che
dà una vibrazione lenta, vibra per prima la materia del piano immediatamente
più denso: l'astrale. Supponete di avere diversi diapason, ognuno di nota
diversa; se voi con un altro diapason producete una nota bassa, vibrerà il
diapason che ha questa nota bassa; Allo stesso modo, nel processo vitale della
cristallizzazione la prima materia che vibra è l'astrale. Passano milioni di
anni; l'individuo è collegato sempre a nuove forma di vita le quali producono
vibrazioni un tantino più sottili, finché la materia astrale, in seguito a queste
vibrazioni, è completamente organizzata; non la materia di tutto il piano, ma
la materia astrale di cui è dotato l'individuo o un individuo. L'evoluzione
prosegue (vedi "Pianta" e "Animale"), 169a. PRIME Incarnazioni Umane
- Nelle prime incarnazioni umane, l'egoismo è violento e si manifesta in forme
violente: il furto, l'omicidio, la violenza, perché l'individuo, che non si
discosta molto dall'animale, cerca la via più breve per venire in possesso di
quanto è oggetto del suo desiderio, 119c. PRINCIPIO del Movimento
- L'essenza del movimento intrinseco della materia di ciascun piano è sempre
nella materia del piano precedente per sottigliezza. Nel piano fisico, ad
esempio, i venti sono causati dalle diverse temperature dei gas che sono in
certe zone dell'atmosfera; ma poiché il calore è un'applicazione di energia
alla materia, noi possiamo dire che qualunque moto di materia fisica, sia esso
spostamento o vibrazione, è sempre causato dall'energia, ed enunciando ciò in
principio generale: qualunque movimento delle materie di un piano è sempre
alimentato dalla materia del piano precedente per sottigliezza. In modo analogo
qualunque impulso che il corpo fisico può avere, prima per esistere, poi per
attuarsi in azione, deve essere sempre alimentato dal corpo astrale. E così di
ogni corpo a quel piano che l'individuo, per propria evoluzione, ha raggiunto
come livello di esistenza individuale, 199a. PROBLEMI degli Altri - I
problemi degli altri molto spesso ti lasciano indifferente, quando addirittura
non ti recano contentezza perché capita a chi ti ha fatto un torto. All'esterno
della situazione vissuta da altri, come ti è facile sentenziare, pronunciare
giudizi che non tengono conto dello stato d'animo di chi si trova ad essere
protagonista di quelle situazioni!, 145f. PROCREAZIONE - Non è
vero che "crescete e moltiplicatevi" sia un invito perentorio perché
l'uomo procrei senza tener conto delle condizioni in cui dovranno crescere i
figli. E' più crudele e perciò più colpevole chi lungamente fa soffrire, di chi
uccide, 95b. PROFETA - (vedi
"Sintesi finale"), 71h. PROFITTO - La società
(vedi) futura, se vorrà sopravvivere, non potrà fondarsi sul profitto e
sull'egoismo (vedi), in ultima analisi. E' perciò necessario inserire
l'individualismo nel collettivismo, nel senso di strettamente assolvere i
propri compiti ma lavorare per la collettività non per profitto personale. Solo
da una fusione dell'individualismo con il collettivismo potrà nascere una
società nuova, fondata e costituita da individui nuovi, 45e. PROGRESSO - (vedi
"Società"), 72a. Il mondo quale è oggi, dal punto di vista del
progresso è veramente una cosa notevole e piena di meraviglie; eppure questo
progresso è stato creato per la spinta dell'"io" (vedi). Predicando
presso di voi il superamento di ogni ambizione egoistica, potrebbe sembrare che
noi fossimo degli attentatori dell'attuale civiltà (vedi). Ciò non è esatto.
Noi vi abbiamo detto che dovete sostituire alla spinta egoistica
dell'"io" una spinta altruistica, ed allora questi risultati della
tecnica, i risultati attuali della impostazione sociale, impallidiranno di
fronte a quelli che si avranno con questa sostituzione. Ecco perché noi vi
diciamo che non è possibile cambiare il mondo cambiando i capi, ma che per tale
cambiamento è indispensabile che l'intimo (vedi) sia mutato, 115c, 104d. PROIEZIONE della Volontà
- (vedi "Volontà"). Il desiderio passionale annulla la proiezione
della volontà; così come temere che una cosa accada o desiderare che non
accada, ne facilita l'accadere, 27d. PROLE - 102b e ss.,
(vedi "Figli"). PROMETEO - Prometeo ruba
il fuoco sacro agli Dei e per questo la sua condanna è di avere il fegato
perennemente divorato da un rapace, ma alla fine è ammesso all'Olimpo. Il
significato di questa favola bene si adatta all'esistenza dell'uomo; l'uomo
che, a differenza di altri esseri del Creato, possiede l'intelletto, paga cara
questa ricchezza: il prezzo dell'intelletto è il dolore ed in effetti si può
dire che il novanta per cento della sofferenza che patisce l'uomo scaturisca
dalla sua mente. Togliete quel dieci per cento causato dal corpo, ed il resto è
tortura inflitta dalla mente creatrice dell'io e dei suoi inestinguibili
conflitti (vedi "Fantasmi della mente"), 92b. PROPRIETA' - TU (Dio,
ndr) elargisci il bene in una forma così umile e silenziosa che essi (gli
uomini, ndr) credono sia il prodotto della loro fatica e della loro abilità,
credono sia loro proprietà, 54e. PROSTITUTA - Ogni tipo
di esperienza (vedi "Esperienze") è valido: l'esperienza del Santo
vale quella della prostituta, perché, lo ripeto, ciascuno ha una sua scala di
valori "inconfrontabile" con quella di altri, 93b, 143b. PROTONE - 55g, (vedi
"Corpo eterico"). PROVA dell'Aria
dell'Acqua della Terra e del Fuoco - (vedi "Scuole d'iniziazione"),
280b, 156d, 153g, 212g, 81h. PSICHE - La psiche è
formata dal nucleo delle sensazioni, o "corpo astrale (vedi) e dal nucleo
dei pensieri, o "corpo mentale" (vedi), 156b, 112d, (vedi "Mondi
grossolani"), 227f. PSICHIATRIA - La moderna
psichiatria, provando con l'esperienza scientifica che il modo di essere
dell'individuo, cioè la personalità, come l'umore, come le facoltà mentali,
sono dipendenti da certe cellule cerebrali (al punto che anche gli stimoli
ambientali ed educativi si imprimono nella personalità solo perché condizionano
i processi biochimici di quelle cellule) ha dato un colpo all'interpretazione
spiritica dei fenomeni medianici. Se infatti la personalità è strettamente
legata alle cellule cerebrali, come per esempio lo è la memoria, a tal punto
che l'una può cambiare e l'altra può sparire in conseguenza di lesione
dell'encefalo, come potrebbe la personalità rimanere integra dopo la morte del
corpo? Se uno spirito
comunicante si presenta in una seduta medianica con la personalità che aveva in
vita e ricordando episodi accadutigli, e se invece la psichiatria ha dimostrato
che tali qualità mentali sono strettamente connesse al cervello fisico,
cervello che lo spirito non ha più, due sono le soluzioni: o lo spirito non è
uno spirito, ma semplicemente una drammatizzazione, una ricostruzione di una
tale personalità che il medium opera impiegando le proprie facoltà
chiaroveggenti; oppure c'è qualcosa, nel meccanismo cervello-personalità-anima,
che ancora non è stato compreso (vedi "Cervello", pag. 114d), 113d. PSICHISMO Collettivo -
(vedi "Anima della Terra"), 163d. Considerate, oltre lo stretto
legame che esiste tra voi e coloro che vi sono vicini, o con i quali avete
relazione, anche quello con le persone che non conoscete, perché esiste un
legame telepatico di ognuno anche con le persone che non si conoscono, in
quanto fate tutti parte dell'ambiente psichico generale. E pensate, poi, che
questo stretto legame non è qualcosa di subordinato o limitato al tempo, quale
voi lo considerate, ma va ben oltre, come va oltre lo spazio quale voi
immaginate grazie all'estendersi dell'ambiente psichico, il quale va oltre il
tempo non solo come cosa fuori da sé ma, prima di tutto come cosa interiore,
come cosa che l'individuo ha dentro di sé, 68g. PSICHISMO in
Disgregazione - (vedi "Fotogrammi", stessa pagina, 188c). PSICOANALISI - La
psicologia (vedi), la psicoanalisi (vedi "Es-id", e
"Super-io"), riescono solo a graffiare la vernice che nasconde
l'intimo di ogni uomo. Con ciò non nego la validità di queste materie, ma affermo
che l'analisi che ciascuno di voi può fare su se stesso va molto al di là di
quello che gli altri possono fare per voi, 53a, 34e, 128f, 121g. L'inconscio (vedi),
inteso nel senso della psicologia, non esiste, perché non v'è niente
nell'intimo dell'uomo che possa rimanere nascosto alla sua consapevolezza. E
nella coscienza dei propri limiti e di se stessi avverrà il superamento di
questi limiti. Dunque la psicoanalisi non è per coloro che esercitano la
costante consapevolezza di se stessi, 124g, 74h. PSICOCINESI - (vedi
"Inconscio collettivo", stessa pagina, 219g). PSICOFONIA - Le
comunicazioni con l'altra dimensione, che avvengono mediante la psicofonia,
provengono dai sottopiani più grossolani dell'astrale, 218g. PSICOLOGIA - (vedi
"Psicoanalisi"), 53a. A prescindere dall'assenza di impedimenti
esterni, i condizionamenti caratteriali e quant'altro contribuisce a formare la
personalità dell'individuo e a determinare gli interessi dell'intimo essere
(vedi "Psicoanalisi"), nel mondo umano non sono a senso unico, ma
conducono l'uomo a reali scelte alternative. Se così non fosse, basterebbe una
buona psicologia per indovinare tutti i comportamenti umani; mentre la
psicologia è più valida a posteriori che a priori proprio per questo motivo,
245b, 98c, 34e, 39e, 128f. PSICOLOGO - 33d. I veri
fascinatori non sono i fattucchieri, i maghi, o le maghe da quattro soldi, ma
sono gli psicologi; i quali, se fossero bravi, potrebbero fare di certe
creature quello che vogliono, 163g. PSICOMETRIA - Uno
psicometra che attraverso un oggetto si unisce ad una situazione del mondo
fisico si inserisce in una certa realtà pur non essendo presente fisicamente:
tuttavia quella realtà da lui percepita fa parte del "suo" mondo del
"sentire" ed egli è parte integrante di quella realtà percepita.
Qualcuno si domanderà: come è possibile che un oggetto inanimato sia veicolo di
sensazioni? Vi abbiamo detto che tutto ciò che esiste, per esistere, come
minimo deve essere legato al mondo delle sensazioni; cioè deve vivere di una
qualche forma di vita, perché la vita, come minimo, è sensazione, 245d. E' vera la teoria sulle
radiazioni che ogni oggetto emanerebbe, da cui la scienza delle radiazioni o
psicometria. Ciascun oggetto ha una sua radiazione fisica (riguardante la
materia che lo compone) e psichica, in quanto capta e conserva come il ricordo,
diciamo, di tutto quanto avviene attorno ad esso, capta le onde psichiche
sprigionate dalle creature che gli sono state vicine, 215g. PSICOTERAPIA - 34e,
121g. PULIZIA - (vedi
"Bellezza"), 135g. PUNIZIONE - (vedi
"Comprendere"), 75a. PURIFICAZIONE - Dopo il
trapasso, l'individuo ha un'evoluzione (vedi "Evoluzione dopo il
trapasso") che segue un ciclo di rinnovamento, o anche, se questo vi
chiarisce meglio, di "purificazione", 176d. PURITA' di Intenti -
(vedi "Giustizia", stessa pagina, 70c). Se non vi è chiarezza
nell'intimo vostro, se non vi è "purezza" in voi, le passioni, e i
conflitti esisteranno sempre, 104c. Q QUADRO - (vedi
"Caravaggio"), 31a. QUALUNQUISMO - Nei
sistemi dittatoriali, chi non condivide l'ideologia di Stato è considerato un
pericolo pubblico, un nemico della patria. Nel vostro sistema democratico, chi
non riesce a identificare il proprio pensiero in una delle ideologie che
animano i partiti, chi giudica le cose non dall'etichetta di chi le ha
realizzate, ma semplicemente da quello che esse rappresentano in se stesse, è
bollato col grave epiteto di "qualunquista". E' il sistema con cui i
partiti si difendono; un sistema vecchio come la strategia militare: "difendersi
attaccando". Ebbene, io vi invito - o nemici della patria, o qualunquisti
- a rilanciare, ad affermare - dando ampia facoltà di prova ai vostri
accusatori - che "nessuna" delle categorie filosofiche del presente o
del passato, nessuna scienza, nessuna religione, nessuna ideologia, nessun
partito politico, possono ambiziosamente rivendicare la propria universalità,
possono affermare di contenere nel loro sistema la totalità dell'uomo, 79c,
(vedi "Politica"). * QUATERNARIO - I
quattro essenziali principi che regolano una qualche esistenza. Così, ad
esempio, il quaternario dell'uomo è rappresentato dai quattro principi che
meglio si addicono alla umanità dell'uomo: il corpo fisico, il principio dei
desideri, il principio dell'istinto e il principio dell'intelletto, 214c. R RADIAZIONI Ultraviolette
- 38g. RADICALI- (vedi
"Società"), 80c. RADIO - Si può pensare
che l'entità, essendo qualcosa in senso di sostanza -come abbiamo detto - sia
imprigionata nella forma fisica. Questo non è esatto: vi sono modi del contatto,
tra due soggetti, che non necessariamente rispettano questa tesi, ad esempio il
modo di essere in contatto tra una stazione radio trasmittente ed una
postazione ricevente: c'è sempre questo collegamento fisico, in senso di
sostanza, perché anche le onde elettromagnetiche appartengono a qualcosa di
sostanziale, ma non debbono essere imprigionate per poter essere ricevute. Non
necessariamente il corpo astrale di un'entità è imprigionato nel corpo fisico
della stessa entità incarnata: è un collegamento, 32g. RADIOATTIVITA' - 204a. RADIOESTESIA - La
radioestesia non sta nell'apparecchio, nel pendolo o nella bacchetta, ma sta
unicamente nelle facoltà dell'operatore, ed egli potrebbe servirsi
indifferentemente di un qualunque oggetto sensibile e adatto all'esperimento,
che ugualmente risponderebbe. L'esperimento avviene sempre per una forma
indiretta di veggenza, 215g. RAGGI - 204a. RAGIONAMENTO - La più
alta forma di ragionamento, quella creatrice, si riproduce per il principio
della trascendenza, similmente alla visione tridimensionale che è il risultato
della fusione trascendente delle due immagini oculari piatte (vedi
"Esempio della vista"). Allo stesso modo, la comparazione fra due
ideogrammi (vedi "Ideogramma") che l'uomo ha immagazzinato nella sua mente,
ed aventi un certo significato, può creare un terzo ideogramma di contenuto più
complesso degli altri due. Quindi l'attività di pensiero, non solo il ricordo,
è tutta un'associazione di idee: "conoscere è sempre riconoscere",
anche quando è apprendere, capire ciò che non si è mai saputo; ricordatelo!,
204d. E' possibile raggiungere
la comprensione attraverso la mente, con il ragionamento, o si deve fare
necessariamente l'esperienza diretta? Sì, è possibile, talvolta, capire con la
mente; altre volte non è possibile. Per alcune cose c'è questa possibilità di
scegliere, per altre non c'è. Quando è che c'è questa possibilità di non fare
l'esperienza diretta? Quando si fa dell'introspezione, si cerca di analizzare e
capire se stessi, i propri moti interiori, le proprie intime intenzioni. Quando
si fa questo tipo di ragionamento introspettivo con una certa costanza, allora
si ha la possibilità di capire attraverso la mente. Ma colui che non riflette
su ciò che fa, non potrà mai evitare "l'esperienza diretta", che
"è sempre dolorosa", 104g, 63h. RAPPORTO tra Incarnati e
Disincarnati - (vedi "Morte di una persona cara"). Quando voi, ancora
incarnati, mi pensate, io vi sento, vi seguo, vi ho continuamente con me. L'ho
già detto: sento quello che voi volete che io senta, giacché i vostri pensieri
segreti, quelli più intimi, li sente solo la vostra guida spirituale (vedi),
mentre rimangono sconosciuti agli altri disincarnati. E' un sentire telepatico,
più o meno, che si instaura. Sento i pensieri che volete inviarmi. Alcuni,
certo, sentono più di altri. Però chiunque sente. Non vengono sentiti i
pensieri dei viventi mentre si è nel famoso stato di riposo, di concentrazione
su se stessi, quando dopo il trapasso si è immersi nel rivedere la propria
ultima incarnazione; allora si è come isolati, tanto è vero che non si vede
neppure quello che succede intorno a sé nel piano astrale. In quello stato non
si ha una visione oggettiva, resta tutta una introspezione interiore e quindi
non si è disturbati, si è in un certo senso protetti. Però, appena l'individuo
comincia ad uscire da questa introspezione, allora chiaramente sente, 28g. RAPPRESENTAZIONE - (vedi
"Pianta", stessa pagina, 211b), 219b-220b. RAZIONALITA' - (vedi
"Fede"), 112f. RAZZA - Origini della
razza umana, 160a. Per razza s'intende uno scaglione di anime, un insieme di
individualità le quali sono legate tra loro da o per certi motivi, e che in un
arco di tempo che è oltre cinquantamila dei vostri anni, conduce la propria
evoluzione dallo stadio di uomo alle soglie del superuomo, attraverso a tutto
il pianeta Terra, dove troverà l'ambiente favorevole alla sua evoluzione. Ma in
questo ambiente potrà darsi benissimo che egli rivesta veicoli fisici
appartenenti alla razza ariana o ad altra razza, poiché queste distinzioni di
razza non hanno niente a che vedere con razza intesa come insieme di
individualità (vedi "Discriminazioni razziali"), 185b. Se tutte le
epoche (vedi "Epoca") sono per così dire contemporanee, questa
contemporaneità non esiste - nell'ambito di un'epoca e di una razza - da parte
del "sentire individuale". E occorre ancora precisare che per
ciascuna razza, intesa come scaglione di anime, non esiste contemporaneità di
"sentire individuale", ma tuttavia esiste un legame che fa appartenere
un gruppo di individui ad una razza. Sì, voi che guardate questi fotogrammi
(vedi) e scorgete delle vite naturali a voi inferiori, già sapete che quelle
forme di vita appartengono ad una razza diversa, ad un differente scaglione di
anime da quello al quale voi appartenete. Ma in ultima analisi non sapete che
quelle forme di vita "non appartengono", ma appartenevano ad altre
razze, ad un altro scaglione di anime. Ed in linea teorica - pensatelo,
meditatelo - quelle piante che voi state ammirando, quegli animali che voi
state accarezzando, possono essere state forme di vita naturale attraverso le
quali si è espressa - in altra dimensione - la vostra individualità. Ovverosia
individui d'altra evoluzione, ma appartenenti a coloro che ora formano
"questa" umanità, 186b. Nell'ambito della razza,
non esiste contemporaneità di percezione individuale - questo lo avete già
saputo e spero che sia stato da tutti capito - ma le razze fra loro sono tutte
contemporanee. Cosicché la razza che vive nel futuro non deve - per condurre la
sua evoluzione - attendere che voi l'abbiate condotta. Ma già, mentre voi state
conducendo la vostra evoluzione, quella razza conduce la sua: così come voi non
avete dovuto attendere che fosse condotta l'evoluzione di Atlantide (vedi)
prima d'iniziare la vostra, 189b, (vedi "Contemporaneità del sentire
individuale"), 232b, 279b, 105g, 80h. REALE e Irreale - La
vita (vedi) è un processo di miglioramento attraverso una scelta continua.
L'uomo scegliendo l'irreale, ciò che non può appagarlo, soffre ed impara così
una lezione tanto triste quanto utile. Impara a discernere il Reale
dall'irreale, ciò che desta in lui la divinità da ciò che lo conduce lontano e
lo illude. Ed alla luce di questo discernimento acquisito, disciplinerà i suoi
desideri, distruggendo il suo desiderio egoistico, perché l'egoismo è
un'irrealtà, 168a. REALISMO - (vedi
"Uomo"), 22c. REALIZZAZIONE - (vedi
"Realtà", stessa pagina, 293b), 129d. REALTA' - 77b. Infine a
voi che sopportate il peso della vostra esistenza modesta, nell'ombra e nell'altrui
indifferenza, che fate il vostro dovere anche quando nessuno ve lo impone, che
siete paghi di ciò che avete, comprendendo che una sola cosa è necessaria; che
siete gli ultimi tra gli uomini non perché siete timorosi o incapaci, ma perché
avete compreso che nessuna ricchezza, nessuna notorietà, nessun potere valgono
ciò che sta al di là di essi, io dico: un sottile velo separa la vostra
consapevolezza dalla mia Realtà. Caduto quello, queste mie parole di speranza
saranno la vostra "vivida" certezza, e ciò è più di ogni ricompensa,
109b, 116b. Vede la Realtà chi ha
dimenticato l'"io"; chi non conosce le sue lusinghe, i suoi tranelli,
124b. L'uomo è solo di fronte alla Realtà, perché solo lui può comprenderla
essendo la comprensione del Reale un fatto squisitamente individuale, 149b.
Parlando di "ciò che è", della Realtà, noi abbiamo affermato esistere
due stati: il primo, si coglie allorché si entra in comunione (vedi) con tutto
quanto esiste, ed è uno stato in cui il Tutto è fuso nell'Unità, al di là della
successione, della separazione (vedi "Senso di separatività"), del
tempo, dello spazio, del movimento. E', quindi, uno stato di
"essere". L'altro stato si coglie allorché si delimita virtualmente
una parte del Tutto, e con essa ci si pone in rapporto. Questo secondo stato è
uno stato di "divenire", perché in esso appare il movimento, il
tempo, lo spazio, la successione, la separazione. Noi abbiamo definito il primo
stato, quello di "essere", Realtà, ed il secondo, quello di "divenire",
illusione, 242b, 290b. Comunemente si crede che
la conquista della Realtà avvenga quando si è nella Realtà: ma ciascuno è
immerso nel Reale e di questo fa parte. Così la Realtà è già in ciascuno:
quando la si vuole cogliere, l'inconsapevole appartenenza ad un Tutto reale si
rivela luminosa coscienza d'essere una sola esistenza interamente realizzata.
Non fissando la vostra attenzione e convinzione sulla possibilità presente di
superare l'illusione del divenire, subordinate la vostra realizzazione
all'automatico, quanto apparente, ritmo naturale dell'evoluzione. Invece quando
il microcosmo (vedi) ha cognizione di quel sentire che corrisponde alla
consapevolezza di sé e della propria esistenza, ha la possibilità di sottrarsi
alla ruota del divenire. In termini pratici, ciò
significa realizzare la sintesi del proprio essere perché la Realtà fluisca.
Ciò vuol dire portare nel proprio intimo ordine, equilibrio, pace, non già
attraverso l'eliminazione delle cause che dall'esterno possono turbarlo, ma
attraverso un nuovo sentire nel quale l'uomo non è più preda del suo mondo,
cioè del divenire. Questo sentire fa parte integrante del microcosmo e ciascuno
può trovarlo in sé ora, nel presente, purchè lo voglia con la giusta
intenzione, 293b. La Realtà è
irraggiungibile dall'"io". "L'io è separatività, la Realtà è
comunione (vedi)", 31c. Siete convinti che la Realtà possa porre termine
al vostro dolore; per questo vorreste raggiungerla, e sentendo che
l'"io" è di impedimento vorreste metterlo da parte ed agire secondo
il "non-"io"". Ma tutto ciò è un'illusione: il
"non-"io"" è ugualmente un divenire, e non un essere. Che
cosa importa se l'individuo, anziché essere impegnato nell'arrivismo (vedi),
cede il passo e conserva l'intenzione segreta di accrescersi in qualche modo?
Il "non-"io"" è cosa voluta e non sentita. Il
"non-"io"" è una condotta tenuta con uno scopo, e non uno
spontaneo essere passivi a qualsiasi immediato e remoto fine egoistico, 31c,
151c. Sensi e realtà, 154c, (vedi "Percezione"), 157c, (vedi
"Periodo dello spirito santo"), 165d, 189d. "La realtà è una, e
come tale non è né spirito e né materia", 197d. Il "sentire" è
propria natura, è l'espressione della realtà acquisita, 209d, 233d e ss.. La
Realtà non è una realtà che diviene, ma
tante realtà che sono, 237d. Secondo la vostra concezione, la realtà che sta
intorno, ma sempre al di fuori di voi, è quella che è e non è assolutamente
condizionata dal vostro intimo; così come il vostro essere interiore, secondo
la comune concezione che se ne ha, non è certo influenzato dal modo d'essere
della incommensurabile realtà che sta all'esterno. Per noi, invece, parlare del
"sentire" e parlare della realtà è parlare di un'unica cosa; questo
perché, secondo noi, la realtà vera di ciascuno è il suo "sentire",
241d e ss., (vedi "Scoperte", stessa pagina, 259d). La Realtà di una
situazione è data dalla somma delle conoscenze di tutti coloro che sperimentano
quella situazione, 260d. Essere la stessa realtà è la conoscenza migliore di
quella realtà, 265d. La realtà relativa-soggettiva è dei mondi della percezione
- piano fisico, astrale, mentale -; la realtà relativa è del mondo del
"sentire di coscienza" - piano akasico -; la Realtà oggettiva è
dell'Uno; la realtà relativa e relativa-soggettiva sono della molteplicità.
L'uno contiene la molteplicità, quindi "essere Uno significa sentire la
molteplicità come un sol Tutto inscindibile", significa perciò essere
Tutto, ed essere Tutto significa trascendere la relatività e la soggettività,
266d. Che cos'è l'io o un
essere? Sentire la realtà in termini di parte, 170f. Conoscere come la Realtà è
strutturata deve allontanare il senso di magico, sovrannaturale, imprevedibile
e perciò incontrollabile che il mistero reca seco; e deve rendere tranquilli e
sereni nella visione di che cosa si è e di cosa si fa parte, 193f. La realtà ci
appare tale in virtù delle limitazioni che abbiamo in comune. A sentire
limitati corrispondono forme di vita grossolane in mondi grossolani, 222f. La
realtà è unica e la si coglie a seconda delle possibilità di recepirla, 38g. E' una contraddizione
interna: l'uomo non può conoscere la realtà. E chi è che può conoscere la
realtà vera? Colui che riesce a conoscerla non più mediante la percezione
(vedi) bensì mediante l'identificazione (vedi), la comunione (vedi): diventare
la cosa che si deve conoscere. Solo attraverso a questo processo è possibile
conoscere la realtà - ed eccoci nel mondo del sentire, il mondo delle intuizioni (vedi
"Intuizione"), il mondo delle comunioni, il mondo delle
identificazioni, 39g, (vedi "Microscopio", stessa pagina, 116g),
(vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina, 121g), 27h, 47h, 61h,
(vedi "Uomo"), 62h, 99h e ss., 111h e ss., 185h e ss., 193h e ss.,
201h e ss., 209h e ss.. REALTA' Assoluta - (vedi
"Dio"), 193h e ss.. REALTA' Unica Totale -
(vedi "Dio"), 193h e ss.. * REGIONE della Forma -
E' detto delle materie più grossolane del piano mentale le quali, traducendosi
in pensieri sotto l'impulso del "Se", acquistano forma analoga
all'impulso, 214c. REGIONE della Forma -
(vedi "Piano mentale" e "Ideogramma"), 31g. * REGIONE della Non
Forma - E' detto delle materie più sottili del piano mentale le quali, pur
costituendosi in pensieri sotto l'impulso del "S‚", non acquistano
forma, 214c. REGIONE della Non Forma
- (vedi "Piano mentale"), 31g. REGNI Naturali -
"E' un errore dire che l'anima dell'uomo proviene dai regni naturali;
giusto è dire che l'essere di ciascuno, di cui l'uomo costituisce una fase
della manifestazione, affonda le sue radici nei regno minerale, vegetale e
animale", 181f. Ogni uomo prima di
essere adulto ripercorre dalla nascita - nel suo sentire - tutte le fasi di
sentire proprie delle forme di vita naturale che sfociano al fine nella vita di
coscienza dell'uomo. Cioè ogni uomo dalla nascita alla maggiore età manifesta
in successione una vita di sentire che va dal semplice sentirsi di essere che
scaturisce nella vita del regno minerale, al sentire di sensazione del regno
vegetale, al sentire di emozione del regno animale, al sentire di pensiero del
regno umano ed infine al sentire di coscienza relativamente al grado di
coscienza raggiunto, 242f. REGNO dei Cieli - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 27c). REGRESSIONE Ipnotica -
E' vero che mediante l'ipnosi si può andare in regressione e far affiorare i
ricordi della vita precedente, ma è anche vero che si possono avere delle
delusioni perché alcuni soggetti possono, anziché regredire, inventare a
livello inconscio delle storie. Ma in un soggetto veramente regredito le
risposte alle domande sono immediate, 174g. * REINCARNAZIONE - Trasmigrazione
della individualità in un corpo atto ad esprimere l'evoluzione conseguita, allo
scopo di conseguire evoluzione, 214c. REINCARNAZIONE - 150a.
Come nasce l'errore in certe entità, di credere che ciascuno sceglie la propria
successiva incarnazione? E' molto semplice. Quando voi avete sete e decidete di
bere, vi recate là dove avete la possibilità di togliervi la sete nel modo più
rapido. Se qualcuno vi domanda chi ha deciso per voi di bere, voi rispondete
che nessuno l'ha fatto e che voi stessi avete deciso così; non tenendo conto
che questa decisione è il risultato di due fattori: da una parte la necessità
d'acqua del vostro corpo, dall'altra la possibilità di togliervi la sete nel
modo più rapido possibile. Così l'entità che dice di scegliere la sua prossima
incarnazione, non si rende conto che al di là di ciò che le appare, sta la
necessità evolutiva e la possibilità che ha l'ambiente che essa crede di aver
scelto - quello e quello solo - di soddisfare la sua necessità, 112b. Chi ha
"sentito" un ambiente adatto alla sua evoluzione e capace di condurlo
un gradino più innanzi, ed ha completato quell'esperienza - cioè ha chiuso una
vita sul piano fisico, tirate le somme nel piano astrale e nel piano mentale -
(vedi "Dopomorte" ed "Evoluzione dopo il trapasso") non ha
più bisogno di attendere che le lancette degli anni trascorrano ed anche dei
secoli, a volte, prima di potersi reincarnare, ma trova il suo ambiente
favorevole più innanzi, più avanti secondo il senso del tempo fisico; e trova
quell'ambiente "pronto" (vedi "Epoca") fino da allora ad
accoglierlo per dargli le necessarie esperienze, per aggiungere ulteriore
evoluzione. Per far sfociare il "sentire" (vedi) da lui raggiunto di
grado A, ad un "sentire" successivo di grado A+1, 222b, (vedi
"Legge dell'oblio"), 53c, 39d e ss.. Quando il
"sentire" non è sufficientemente ampio, la coscienza di esistere è
legata agli stimoli che vengono dall'ambiente e che si ripercuotono
sull'individuo per mezzo dei corpi grossolani. Cioè l'individuo sente di esistere
perché ha, quanto meno, sensazioni; cosicché, dopo la morte del corpo fisico,
siccome la coscienza di esistere non può mai venire meno né avere una soluzione
di continuità, accade che l'essere ha, a breve termine, una nuova incarnazione
proprio per avere gli stimoli necessari a far manifestare la sua coscienza
d'essere, 123d, 184d. Il fatto che una
ipotetica incarnazione al tempo della Rivoluzione francese sia successiva,
nella cronologia, ad una avvenuta nel Rinascimento, non ha alcuna importanza. A
rigore, ai fini dell'evoluzione individuale, è importante che le due
incarnazioni siano avvenute, non altro, 269d. Un essere non può essere completo
privo dei suoi sentire più semplici, ed i sentire più semplici sono propri dei
mondi della percezione (deve necessariamente incarnarsi, ndr), 222f. Non è
possibile, per un essere, raggiungere in una sola incarnazione una coscienza
tale da rispecchiare i più alti ideali morali e religiosi, 45g. Quanto al vedere quella
che sarà la prossima incarnazione, la cosa riguarda solo coloro che sono ad un
certo punto di evoluzione. Perché, naturalmente, coloro che sono all'inizio
dell'evoluzione in forma umana non hanno questa possibilità di vedere. Essa è
invece data agli esseri di media evoluzione, e da qui deriva l'errore, diffuso
da un certo spiritismo, dell'entità che sceglie, fa un programma e via dicendo.
Non è che sceglie. Lasciandosi, abbandonandosi a quel desiderio di tornare
(vedi "Caravaggio"), vede quella che sarà la sua prossima
incarnazione; la vede in linea generale, naturalmente, non nei dettagli. E' una
cosa automatica direi. Come avviene il contatto con la nuova incarnazione? Da
quel momento in cui ha avuto queste visioni che riguardano la sua prossima
incarnazione, e che servono a sintonizzarlo con quella che sarà la sua
condizione futura, nell'essere subentra uno stato di totale benessere ed
abbandono, proprio una beatitudine immensa, perché ha raggiunto la certezza che
tornerà a vivere, che quel suo desiderio impellente sarà soddisfatto. E vi è
quindi un senso di totale appagamento, quasi proprio un addormentarsi, un
cullarsi in questo pensiero, un totale rilassamento. Ecco, è quello il momento
in cui si comincia a tornare. Perché comincia tutto il lavoro di presa di
contatto con quelli che saranno i nuovi corpi: il nuovo corpo mentale, il nuovo
corpo astrale, il nuovo corpo fisico, (vedi "Nascita"), 58g. Nelle varie fasi
dell'evoluzione individuale vi sono dei periodi in cui l'intervallo tra
un'incarnazione e un'altra è misurabile umanamente in centinaia di anni; e vi è
un periodo invece in cui l'intervallo è solo di uno o due anni, 61g. Si sono
avuti dei casi di esseri all'ultima reincarnazione, i quali non sapevano
neppure che esistesse o che cosa fosse la legge di reincarnazione - almeno a
livello consapevole - e quindi non potevano supporre di essere appunto
all'ultima reincarnazione; eppure, dentro loro stessi, sentivano che quella era
la volta nella quale la loro esistenza avrebbe subìto un mutamento totale.
Quando si è all'ultima reincarnazione, veramente, c'è un atteggiamento diverso
nei confronti degli altri e del mondo in cui si vive. Cade l'interesse umano ad
arrivare, a farsi una posizione, ad avere la supremazia sugli altri.
L'individuo diventa una sorte di madre che manda avanti i suoi figli, li manda
nella vita dicendo loro: "Adesso tocca a voi vivere, avere le vostre
esperienze. Io vi ho portati fino a questo punto". Lascia il posto agli
altri, lascia che gli altri conversino, brillino, si mostrino; questo per un
senso di amore, perché sente, anche se non chiaramente, che quelle cose sono
loro utili (vedi "Evoluto"), 225g. RELATIVITA' (Teoria
della) - (vedi "Fotogrammi", stessa pagina, 193d e ss.). La scienza
relativistica, circa la simultaneità afferma che un evento simultaneo con un
insieme di altri eventi lo è solo in relazione ad un dato sistema inerziale.
Questo significa - in parole più semplicistiche, ma anche più comprensibili -
che più eventi percepiti da un osservatore come simultanei non lo sono invece
più, percepiti simultaneamente da un altro osservatore che, rispetto al primo,
sia in moto. E non è questo quello che noi abbiamo sempre affermato con
l'esempio dei fotogrammi (vedi), dicendo che una stessa serie di fotogrammi non
è percepita simultaneamente da "sentire" di grado diverso, che pure
alla stessa serie sono collegati? Questa affermazione della scienza
relativistica dovrebbe far meditare coloro che sostengono che quanto la scienza
umana ha oggettivamente provato e controllato non potrà mai essere smentito
dalle successive ricerche e scoperte. Chissà che le successive ricerche e
scoperte non rivelino un nuovo e diverso punto di osservazione della realtà, e
quindi una nuova e diversa percezione degli eventi e dei fenomeni?, 198d, (vedi
"Percezione", stessa pagina, 200d). RELAZIONI Interpersonali
- (vedi "Permaloso"). L'uomo è incessantemente impegnato a criticare
coloro con i quali viene a contatto, a valutarli, ed intesse relazioni solo con
persone che possono essergli favorevoli, che possono dargli un interesse, un tornaconto.
"Essere duttili" (vedi) significa superare questo esame di ricerca di
tornaconto, di ricerca di persone che possono in qualche modo aiutare. Essere
duttili e comprensivi significa abbandonare le proprie idee e le proprie
convinzioni per comprendere quelle dei propri fratelli. Ma che significa:
"Comprendere quelle dei propri fratelli"? Significa aprirsi a loro
non per condannarli, non per rimproverarli, ma per capire le ragioni che li
hanno spinti ad agire e consigliarli per il meglio, 51c. Non siate violenti nelle
vostre relazioni, ovvero non avvicinate gli altri con un preciso scopo; così
facendo aumentate la sofferenza e in voi e negli altri, divenendo crudeli e
paurosi, 57c. Il problema del mondo è un problema di relazioni. La relazione
non deve essere un motivo di isolamento ma di comunione. Per giungervi è
necessaria un'ampia comprensione, una tolleranza senza limiti. Non voler
acquistare significa essere sereni nelle vostre relazioni, nella propria
esistenza. Abbandonate tutto ciò che avete, rinunciare a tutto ciò che vorreste
avere, è una grande conquista: la conquista della libertà, 57c, (vedi
"Intenzione"), 249d. Gli altri sono per voi
come una sorta di specchio; essi possono su voi solo ciò che voi permettete che
possano. Ma non "permettere" nel senso di "concedere", cioè
come colui che ha un'autorità e che accondiscende a qualche richiesta; ma
"permettere" nel senso di lasciare che gli altri abbiano presa su
voi, essere in loro balìa; che poi, invece, è spesso essere in balìa della
propria immaginazione e della propria debolezza, 250d. Gli altri, per voi, non
sono tanto creature reali quanto immagini costruite dalla vostra mente, spesso
animate dalla vostra immaginazione. Ma sono proprio quelle immagini e proprio
quel processo che le crea, che fa sì ch'esse meglio si adattino ai vostri
bisogni evolutivi, che rende le relazioni degli uomini altamente produttive ai
fini della maturazione della coscienza individuale, 250d, (vedi "Simpatia
istintiva"), 67g. RELIGIONE - (vedi
"Filosofia"), 118b. "I tre postulati (l'esistenza di un Ente
Supremo, la sopravvivenza dell'anima alla morte del corpo, l'influenza della
condotta tenuta nella vita umana sulla vita dopo la morte, vedi pag. 26c) sui
quali si fondono le religioni sono tre Verità". Ma l'uomo li accetta perché
bene si adattano agli ambiziosi sogni dell'"io". "Questo
vogliamo significare", 28c. Le religioni mirano a
fare dell'individuo un tutore di se stesso; e ciò è lodevole; ma non è quello
che intendiamo noi. Noi "parliamo di un ordine sentito, di una coscienza
formata, per i quali i tutori sono superflui", 32c, (vedi
"Qualunquismo"), 80c, 85c. Religioni della paura, 157d. Errori delle
religioni, 160d, (vedi "Verità", stessa pagina, 187d), (vedi
"Figli"), 124f 130f, 216f, 71g. Dio non ha bisogno di difendere un
qualche principio, né una qualche idea, né una qualche religione, perché non è
davvero detto che questo principio, che quest'idea e che questa religione
rispecchino la verità, 237g e ss.. RELIGIONE Brahamanica -
La legge di evoluzione e quella di reincarnazione fanno parte integrante della
religione Brahamanica e sono espresse ed insegnate exotericamente come in
nessun'altra religione, 89c. RELIGIONE Buddhista -
90c. RELIGIONE Ebraica - 92c. RELIGIONE Futura - Voi
(sperimentatori medianici, ndr) siete i depositari di quella che sarà - dopo
molte trasformazioni - la nuova scienza sacerdotale, 64a. RELIGIOSITA' - Siccome
l'uomo tende a realizzare fuori di sé le situazioni che possono appagare le sue
intime aspirazioni - cioè quello che nasce come interiore necessità deve
sboccare nel mondo esterno, soddisfarsi, trovare appagamento esteriore e quindi
appagamento interiore -, un uomo che pensa di trovare nel campo
religioso-spirituale la valorizzazione della sua persona reciterà quanto meglio
possibile il suo ruolo non solo per convincere gli altri, ma anche per meglio
raggiungere il suo scopo. Disgraziatamente, però, la verità di se stessi non è
l'azione, bensì l'intenzione. La meta che un simile uomo potrà raggiungere sarà
quella di essere stimato un grande spirito, ma la sua realtà sarà ben diversa.
Lo tengano presente coloro che dedicano tutta o parte della loro vita allo
spirito, a Dio: come e più di ognuno hanno il dovere di chiedersi la ragione
che li anima. La loro vocazione chiede come compenso la protezione divina, e
quindi l'assenza di problemi e dolori? Se così fosse, resterebbero delusi.
Oppure si sacrificano per avere una ricompensa nell'altra vita? Se così fosse,
perderebbero tempo. Tale invito non è diretto solo agli ecclesiastici; lo è anche
ai religiosi, e soprattutto ai gruppi spiritici, spiritualisti e simili, e
coloro che si dedicano a discipline che mirano a dare "poteri" o
addirittura a fare evolvere, 79d, (vedi "Bestemmia", stessa pagina,
230d). * REMINISCENZA - E' la
eccezionale riproduzione, nella mente individuale di impressioni passate, mai
registrate consapevolmente od inconsapevolmente. Non è attività della mente, ma
immagini di avvenimenti vissuti in altre vite suggerite dal "S‚" alla
consapevolezza dell'individuo, 214c. REMINISCENZA di
Incarnazioni Passate - (vedi "Periodo storico"), 59g. In genere
ognuno dimentica. Al massimo può avere una certa simpatia o propensione per
certi stili del passato, o per certe lingue, certe epoche. Normalmente è così.
In certi punti dell'evoluzione, quando si rende necessario che qualcuno
ricordi, accade qualcosa, provocata dall'esterno, che stimola il riaffiorare di
qualcosa: è la cosiddetta reminiscenza. Chi deve ricordare sensazioni di un
altra reincarnazione, ricorda. Ciò accade proprio per spingere quell'essere a
riflettere, a meditare sulla sua vita, a capire che non è vero che si vive una
sola volta, ma anzi si vive tante e tantissime volte. Nei casi di reminiscenza
abbastanza sostenuta, attraverso il vedersi con due personalità, la precedente
e l'attuale, la personalità attuale è meglio focalizzata, 64g, 65g, (vedi
"Memoria superiore dell'essere"), 66g. La reminiscenza è rivedere
luoghi conosciuti in un lontano passato, con tutti i particolari che riguardano
quell'epoca, 154g. RESPONSABILITA' - Il
fatto che nessuno può subire, a torto, il dolore che noi possiamo dargli, non
vuole dire che noi siamo esonerati dalle responsabilità di aver fatto soffrire
un nostro fratello, anche se questa sofferenza doveva patirla, 191a. Si deve avere "coscienza
della propria individualità", per sentire il peso della propria
"responsabilità" ed essere uniti con tutti per non creare il culto di
se stessi. Riconducendosi a questa esatta visione del "sé" nel Tutto,
si può porre fine all'"io" (vedi) e ai suoi processi di espansione.
Concludendo: superare l'attività espansionistica dell'"io" non
significa cessare di operare, cadere in un immobilismo; significa continuare a
vivere "altruisticamente", 26c, (vedi "Tutto è Perfetto"),
137c, (vedi "Autoconoscenza"). RESURREZIONE della Carne
- Se vi ripugna l'idea della comunione (vedi) degli esseri, se preferite
l'individualismo integrale, c'è la meravigliosa concezione della resurrezione
della carne che può appagarvi in pieno, 120d, (vedi "Sopravvivenza", stessa
pagina, 124d). Questo discorso della
resurrezione della carne ha delle radici molto lontane, risale nientemeno che a
Zoroastro, ed era una maniera per enunciare la reincarnazione: l'uomo riprende
nuovamente la carne dopo la morte. Da Zoroastro, questa verità male
interpretata passò poi agli ebrei e dagli ebrei ai cristiani, ed è stato il
tramandare di un errore, di una falsa interpretazione, perché a quale scopo
rinascerebbe o risorgerebbe il corpo quando l'insegnamento del Cristo dice:
"Il mio regno non è di questo mondo?", 240g. RETICENZA - Non è vero
che sia spergiuro solo chi giuri il falso: chi tace sapendo e chi nasconde la
Verità con un linguaggio ambiguo, è altrettanto spergiuro e propagatore
dell'errore. Di ciò dovrà rendere conto, 95b. RHA Osiride-Iside Oro -
92c. RIASSORBIMENTO del Cosmo
- (vedi "Emanazione" e "Manifestazione"), 43h. RIBELLIONE - (vedi
"Capitalismo"), 81c. RICAPITOLAZIONE
Evolutiva - (vedi "Uomo", stessa pagina, 242f). RICATTO - (vedi
"Politica", stessa pagina, 137f). RICCHEZZA - Chi nulla
desidera per sé è il più ricco degli uomini perché ha già ciò che gli altri
cercano di raggiungere appagando i loro desideri, 133a, (vedi
"Ricchi"), 98b. RICCHI - (vedi
"Ricchezza"). Curiosi questi ricchi! Sono loro che nella scala dei
valori antepongono il guadagno alla vita dell'uomo e si meravigliano se c'è chi
uccide per arrivare alla loro ricchezza!, 98b. RICORDO - Il ricordo,
che secondo voi garantisce la continuità del vostro essere, quando manchi, non
prova che questa continuità non vi sia (vedi "Sentirsi d'essere"),
271b. Il ricordo, per quanto vivo possa essere, è un'ombra, uno spettro; non è
la realtà; non è tornare a vivere l'esperienza. Questo perché la coscienza è
sempre al presente. La coscienza è l'essere. Se si togliesse la memoria, non
cesserebbe il sentire: non si avrebbe più cognizione del tempo, si avrebbe
cognizione che l'esistenza, la coscienza è un continuo presente, 171f, (vedi
"Esistenza", stessa pagina, 212f). Se voi pensate a quando
eravate dei fanciulli, voi pensate ad un dato momento della vostra esistenza;
eppure i fanciulli che eravate, erano ben diversi dagli uomini che siete. V'è
differenza nelle azioni, negli interessi, nei desideri, nelle emozioni, quasi
che si trattasse di un altro essere; ma il ricordo vi garantisce che si tratta
di voi stessi. Se qualcuno vi dicesse che avete avuto una vita precedente
all'attuale, certamente questo fatto vi incuriosirebbe, ma la prova di ciò
potrebbe venirvi solo dal ricordare quella vita. Eppure quante azioni di questa
attuale esistenza non ricordate e non v'è dubbio che "voi" le avete
compiute! Dunque il ricordo, che secondo voi garantisce la continuità del
vostro essere, quando manchi, non prova che questa continuità non vi sia. Se
parlo del ricordo è perché voi date importanza ad esso al fine
dell'identificazione di voi stessi. Il ricordo, come ho detto, vi garantisce
che voi continuate nel tempo. Ma è un errore collegare se stessi al ricordo; la
continuità, sta nello stesso "sentire d'essere", nell'"essere"
in sé che non cessa, e non può cessare d'"essere". Il ricordo
perisce, si può anche dimenticare chi si è o chi si è stati, come nei casi di
totale amnesia; ma il "sentirsi d'essere" non cesserà mai. E questo
"sentirsi d'essere" non è destinato a perire come perisce il ricordo,
ma ad ampliarsi sempre di più, fino a sussistere indipendentemente dai
pensieri, dai desideri, dalle sensazioni; anzi, nel silenzio di questi, ad
espandersi talmente ad abbracciare tutto quanto l'"io" (vedi)
esclude: il "non-io" (vedi "Io-non-io"). La vostra
esistenza (vedi) futura, quindi, non prevede la continuazione delle vostre
limitazioni, della ristretta concezione dualistica che voi avete della realtà,
dell'"io" che è limitazione (vedi); ma l'espansione del vostro
"essere", l'effusione, la comunione (vedi) con tutto quanto esiste,
74h. RIFORME - (vedi
"Rivoluzione"). Io vi auguro, con tutto l'amore che vi portiamo, che
possiate presto giungere a questa comprensione (dell'"Unità del
Tutto" (vedi)), perché in essa è la liberazione da ogni affanno,
dall'attaccamento all'apparenza, è veramente la fine di ogni divisione,
raggiunta non già attraverso alle riforme, ma attraverso al "sentire"
interiore. Significa prendere coscienza di se stessi, di ciò che si è;
significa prendere coscienza del TUTTO (vedi), 261b e ss.. RIMORSO - (vedi
"Pentimento"), 102c, (vedi "Suicidio", stessa pagina, 48g). RINASCIMENTO - (vedi
"Reincarnazione", stessa pagina, 269d). * RIPOSO dell'Ego - E'
quello stato a cui perviene un individuo che non abbia completamente costituito
la propria coscienza, dopo il trapasso, terminata la revisione e
l'assimilazione delle esperienze avute nella ultima incarnazione, 214c. RIPOSO dell'Ego - (vedi
"Riposo dopo il trapasso"), (vedi "Dopomorte"). Se
l'individuo non è evoluto, una volta abbandonato il "corpo mentale"
(vedi), entra in una sorta di torpore ed è occupato nel rivedere tutte le
esistenze trascorse; questo torpore è chiamato "il riposo dell'Ego".
Se, invece, è sufficientemente evoluto, cioè se la sua coscienza individuale
(vedi "Corpo akasico") è abbastanza organizzata, egli ha una visione
del piano akasico che gli da più che riposo, beatitudine, 179a, 226d. RIPOSO dopo il Trapasso
- (vedi "Riposo dell'Ego"). E' il primo momento dell'esistenza dopo
il trapasso del corpo fisico, quando si ha una sorta di esistenza completamente
onirica. Non dovete pensare ad un sonno come siete abituati a sperimentare
fisicamente: è un momento in cui la creatura è ripiegata su se stessa e ripensa
alle cose della sua ultima incarnazione e alle altre incarnazioni che
all'ultima sono legate per "legge di causa e di effetto" (vedi). In
quel momento, la sua visione è prettamente onirica, non si accorge neppure
della nuova dimensione nella quale sta vivendo, non vede neppure chi gli è l¡
vicino, non si interessa a cosa c'è oggettivamente al di fuori di lui stesso.
Poi questa fase viene trascesa. Quando il trapassato ha riflettuto abbastanza,
quando è riuscito a capire le esperienze che ha vissuto, le ragioni per le
quali si sono determinate certe esperienze, allora comincia a destarsi al mondo
esterno a lui. In quel momento c'è il vedere reale, il reincontrarsi reale con
le persone che ha amato (vedi "Morte di una persona cara"), 57g. RITO - Vorrei proprio
dissacrare tutto questo amore che gli uomini hanno per i riti e per i culti. Un
atto d'amore può essere qualunque cosa, anche uno schiaffo, perché quello che
conta è l'intenzione. Quando c'è un'intenzione amorosa, tutto ciò che si fa è
un atto d'amore, 50g, (vedi "Meditazione"), 50g, 203g. RITUALI Magici - Le
difficoltà presentate dai rituali magici non sono che la pietra di paragone per
la volontà e la convinzione dell'operatore. Chi riesce ha procurarsi da solo,
con i propri mezzi, tutto quanto il rituale richiede, ha tanta forza in se da
muovere le montagne. non è quindi la "mano di un assassino giustiziato da
tre giorni" che può farvi operare dei prodigi, ma la volontà che avete
dimostrato potendo procurarvi un simile cimelio. Ma chi ha in sé questa forza,
questa volontà, non ha bisogno né di bacchetta magica né di altri arnesi del
genere per operare sull'invisibile. I maestri ne sono esempi viventi. Il potere
sull'invisibile è una facoltà personale. Deve essere trovata, e chi non l'ha
naturale per evoluzione deve dimostrare di avere tanta volontà da procurarsi
"le cose più impossibili". E' come la corda di uno strumento musicale
che per produrre un suono od una nota desiderata deve essere tesa in modo
giusto. Questa intima tensione è naturale virtù dell'individuo evoluto, mentre
nel non evoluto è un'autosuggestione, che egli si procura seguendo queste
formule magiche, 99a, 203g. RIVOLUZIONE - (vedi
"Riforme"), ( vedi "Verità", stessa pagina, 290b). Potete
con la violenza distruggere ogni suddivisione sociale (vedi "Classe
sociale") ma, se non sarà più palese, tuttavia sussisterà sempre, 37c,
83c, 165d, 63e, (vedi "Società", stessa pagina, 255g). RIVOLUZIONE Francese -
(vedi "Reincarnazione", stessa pagina, 269d). RIVOLUZIONARIO - (vedi
"Cristo"). ROBERTO (Setti) -
(1930-1984). (Dal 1946 al 1983, con la sua eccezionale medianità, è stato il
tramite attraverso cui i Maestri disincarnati del "Cerchio Firenze
77" (vedi) hanno comunicato con il piano fisico, ndr). Al suo risveglio il
medium ci disse di aver assistito alla riunione! Ecco come ricorda quel
fenomeno che non si è più ripetuto: "Solitamente non ho alcun ricordo di
quanto accade durante la trance né ho idea di quanto tempo trascorra.
Addirittura qualche volta non mi sono neppure accorto che si è svolta la
seduta. Colgo l'occasione per precisare che al di fuori dei fenomeni che
accadono nelle nostre riunioni e dei quali, come ho detto, non ho alcuna
cognizione, la mia vita è normale: non ho particolari sensibilità e intuizioni
e, meno che mai, visioni. Se non fosse per quello che raccontano gli amici e
che posso riascoltare dal registratore, potrei giurare di non essere medium.
Quella sera in cui avvenne il fenomeno accennato mi svegliai, non come le altre
volte da un sonno senza sogni, ma con la sensazione di aver "sognato"
di essere stato in mezzo agli amici, seduto sul divano, ascoltando
nell'oscurità quanto le nostre Guide ci dicevano. Si trattava di un ricordo
nitido, ma con tutte le caratteristiche di un sogno", 24b, 25b, 26b, 13f e
ss.. Mani di Roberto, 81f, 220g. ROBOT - Ci sono delle
forme di vita le quali, se si escludono le funzioni di riproduzione, sono molto
più elementari dei robot costruiti dall'uomo. Infatti, ciò che rende
inimitabile la vita creata dalla natura non sono le funzioni vitali né quelle
che gli organismi viventi compiono, bensì è la coscienza e, nella sua forma più
semplice, la sensazione, che l'uomo non riuscirà mai a dare ad una macchina da
lui creata, per quanto, ripeto, essa macchina possa svolgere un'attività assai
più complessa di quella svolta dall'uomo, 180f, 222f, 225f. Forse i temperamenti
romantici resteranno delusi a sapere che i folletti (vedi), gli gnomi (vedi) e
tutto il mondo di favola dell'esoterismo di maniera è creazione della fantasia,
e che si è più nel vero se si concepiscono gli spiritelli della natura come dei
robot. "La scienza si sostituisce alla favola", 226f, 39g. Per la
parte inferiore, l'uomo potrebbe essere equiparato ad un robot. In linea di
principio, ripeto. Perché poi ognuno ha un suo corpo mentale, un suo corpo
astrale. E poi c'è il discorso dei corpi mentali analoghi, dei corpi astrali
analoghi, i quali non sono analoghi quando subentra il discorso della diversa
evoluzione (vedi). Perché non sono analoghi? Perché fra l'uno e l'altro c'è
un'evoluzione diversa, 150g. ROBOT di Comunicazione -
(vedi "Energie intelligenti"), 222f. C'è questo prezioso strumento
che loro (i maestri, ndr) hanno creato e che è una specie di robot -
chiamiamolo così - con un corpo astrale (vedi) e un corpo mentale (vedi),
attraverso il quale i maestri possono collegarsi con il corpo fisico di Roberto
(il medium, ndr), (vedi "Roberto (Setti)"). E' un corpo astrale del
tutto particolare, perché traduce in forme diverse, in linguaggi diversi, in
modi di esprimersi diversi, quella che è una stessa coscienza. Le entità che
hanno ancora un corpo astrale non possono usare questo meraviglioso strumento
creato ed usato dai maestri. Esse infatti hanno ancora una forma, in quanto
hanno ancora un corpo astrale, e il corpo astrale la conserva non perché vi sia
la necessità ma perché, pensandosi, si pensano ancora con un corpo e
"quindi" la materia astrale prende questa forma, 220g. ROMANTICISMO - (vedi
"Uomo"), 22c. ROMITAGGIO - 32c, (vedi
"Io"). ROSACROCE - La
tradizione esoterica, e i Rosacroce in particolare, polarizzarono l'attenzione
su queste ‚re evolutive (del Padre o della potenza, del figlio o dell'amore,
dello Spirito santo o della sapienza), introdussero nell'esoterismo appunto
questa distinzione - che, come tutte le distinzioni, è sempre un pò
convenzionale. Perché l'era della potenza? Perché l'ideale, diciamo, degli
uomini di quel periodo è quello dell'affermazione di se stessi, del predominio,
appunto della potenza, 117g.
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