N

NASCERE di nuovo ogni giorno - Per restare aperti e facilitati nella comprensione occorre nascere di nuovo ogni giorno, 83a, (vedi "Essere duttili").

 

NASCITA - 179a, 181a. Il nuovo corpo fisico comincia ad entrare in collegamento con il nuovo corpo astrale e con il nuovo corpo mentale durante la gestazione. Il contatto vero e proprio comincia al momento in cui il bambino nasce: il contatto con il corpo fisico, principalmente, ma anche con il corpo astrale e con il corpo mentale. Prima con il corpo astrale, secondo le varie fasi. Il contatto con la coscienza o "corpo akasico" (vedi) - il corpo più elevato - si può dire completo intorno ai 21 anni, 58g. La nascita non ha dolore, perché, prima di nascere, si cade in una sorta di torpore, vi è una specie di attutimento, non di incoscienza, e si è presi come in un vortice. E ci si risveglia, lentamente, già collegati con il corpo fisico. C'è questo risucchio, questo vortice, che prende nel momento in cui un essere deve incarnarsi. E a mano a mano che è preso in questo vortice, dimentica quello che sapeva fino ad allora, interviene l'oblio e rimane solo il senso di esistere, solo il sentirsi di esistere, che è eterno. Prima di quel momento, l'individuo ricordava chi era stato. Ad un certo livello di evoluzione, diciamo, l'individuo può sapere anche cosa viene a fare, ma questo lo sa prima, nella fase antecedente a quel vortice. Poi c'è il collegamento vero e proprio, che comincia quando l'individuo è uscito dal grembo materno, 62g, (vedi "Oroscopo"), 193g.

 

NASCITA Spirituale - L'uomo, durante la vita, in senso lato, nasce spiritualmente. Secondo la vostra religione, dovreste credere che l'uomo è già nato spiritualmente e, nella vita, sta collaudando il suo Spirito (vedi). Non è così: "voi state nascendo spiritualmente", 161d. Lo "spirito non nasce"; non dovete quindi intendere "nascita spirituale" come nascita dello Spirito. Lo Spirito è increato e partecipe della natura dell'Assoluto: è quindi completo, immortale, immutabile, infinito, eterno e così via. Nascita spirituale significa "manifestazione di questo Spirito nella coscienza dell'individuo", 161d. Usiamo "nascita spirituale" in senso lato, indicando cioè quel periodo durante il quale l'individuo è intento a organizzare i suoi veicoli, i quali una volta organizzati daranno la nascita spirituale propriamente detta, ovvero saranno propriamente adoperati per formare la coscienza dell'individuo. Tutta la manifestazione di un cosmo ha questo scopo, questa radice: la nascita spirituale, 242g.

 

NATURA - Così come la natura perpetua se stessa in nuove forme (poiché il compito suo è quello di evolvere la forma e non la sostanza), voi, che siete questa sostanza, eguagliate la natura identificandovi in un nuovo "sentire" (vedi), 40c, 170c. Non si può negare che la natura proceda per tentativi, ma questo non può essere interpretato come un'incoscienza assoluta e, conseguentemente, un automatismo non finalistico della sua vita. Niente è senza scopo nelle funzioni naturali delle specie naturali. E il fatto che la natura proceda per tentativi, che cosa significa? Se osservate un non vedente col suo procedere per tentativi, pensate forse che egli sia incosciente e proceda a caso, senza un suo indirizzo ed un suo fine? No, certo: egli è solo mancante di quel senso che gli consentirebbe di dirigersi direttamente laddove vuol giungere. Allo stesso modo la natura non possiede quel senso che la farebbe procedere più direttamente; ma ciò non significa che il suo procedere non sia finalizzato; anzi, è proprio il suo tentare fino a riuscire che ci dà la misura della sua determinazione e la prova del suo finalismo, 20e. Una delle difficoltà per comprendere il finalismo della natura è proprio quella di voler interpretare tutto in chiave umana, 21e, (vedi "Stelle"), 191g.

 

NATURALISMO - (vedi "Società"), 80c.

 

NAZIONALISMO - (vedi "Ideologia"), (vedi "Stato", stessa pagina, 83c).

 

NECESSARIO - Il necessario per vivere è più dell'indispensabile e meno del superfluo, 102b, (vedi "Bisogni"), (vedi "Suggestione"), 84d.

 

NECROSCOPIE - (vedi "Piano di esistenza", stessa pagina), 186f.

 

NEPHES - 19a.

 

NEGATIVITA' - Il problema per l'individuo non è quello di annullare il male che è in lui, ma è quello di comprendere e superare, attraverso una ricerca, gli aspetti negativi dell'attività dei veicoli necessari alla sua evoluzione sul piano universale, 168a.

 

NEOPLATONICI - 90c, 152f, 154f.

 

NEOPOSITIVISMO - 35d, (vedi "Caso").

 

NEURONE - L'uomo non è una tabula rasa. Nel momento in cui apre gli occhi nel piano fisico ha già una dotazione di neuroni che lo diversificano, anche se impercettibilmente, da ogni altro suo simile, 36e.

 

NEUTRINO - Il corpo fisico denso è formato da elementi o sostanze che fanno parte della materia fisica densa, cioè che non vanno al di sotto degli atomi, e quindi si riconoscono tutti gli elementi della chimica organica ed inorganica. Se andiamo ancora ad esaminare, troviamo la controparte più sottile, che è detta "corpo eterico" (vedi), formata sempre dalla materia fisica ma che, per densità, sta al di sotto dell'atomo: protoni, elettroni, neutroni, e tutte quelle particelle che la scienza comincia a vedere nelle sue sperimentazioni - per esempio i neutrini - fino ad arrivare alla particella basilare della materia fisica. Ecco, questo è il corpo eterico, formato di materia che appartiene al piano fisico ma in uno stato di aggregazione subatomico, 55g, 190g.

 

NEUTRONE - 55g, (vedi "Corpo eterico").

 

NEVROSI - Solo quando si è animati dall'egoismo può esservi discordanza fra "sentire" ed agire. La discordanza fra "sentire" ed agire trae seco nel tempo tutte quelle scontentezze, conflittualità, irritabilità, squilibri che sono all'origine di molte nevrosi, 219d, 40e.

 

NEWTON (Isaac) - 194d.

 

NIRVANA - Tutta la vita dell'uomo è fondata sull'"io", e non solo dell'uomo, anche del Santo. Tutto si fa nel presupposto di accrescere se stessi, anche quando - apparentemente - sembra si voglia annullarsi. L'"io" permea  tutti gli insegnamenti, anche i più validi. Il "Nirvana" degli orientali è l'"io" che percepisce la Divinità: suprema illusione! Dio che parla all'uomo dell'occidente: quale pazzia più grande può mietere più vittime?, 269b. Talvolta, "identificarsi in Dio" (vedi "Paradiso") era per taluno sinonimo di annullamento, alla stessa stregua di come viene interpretato il nirvana dei buddhisti, 162f, 86h.

 

NOIA - (vedi "Intimo", stessa pagina, 90d).

 

NOMENCLATURA della Materia - 200a. Schema illustrativo, 203a.

 

NOMINALISTI - (vedi "Archetipi"), 214f.

 

NON Contemporaneità del Sentire Individuale - "Nell'ambito della razza (vedi) e dell'epoca" (vedi) - ripeto, anche se questo può sembrarvi per il momento oscuro, ma che ha una prima spiegazione giusto nella legge di causa e di effetto - non esiste la contemporaneità del "sentire" individuale: non è - come forse fino ad oggi era sottinteso per voi ed implicito - condizione prima ed essenziale del movimento illusorio del trascorrere del tempo e dello spazio. In questi stessi fotogrammi (vedi) in cui più individui, più veicoli fisici, sono rappresentati, può non esistere - e non esiste - una contemporaneità di percezione individuale. In un fotogramma, laddove sono rappresentati un certo numero di veicoli fisici e quindi, in ultima analisi, di individui, il "sentire" di questi individui non è necessariamente contemporaneo; ciascuno di questi individui può percepirlo non nello stesso istante, non contemporaneamente agli altri. Così le cristallizzazioni (vedi) che sono al confine del Cosmo, prima del riassorbimento, possono essere "sentite", in senso lato, dalle individualità (vedi) che a quelle - attraverso gli individui - sono legate, simultaneamente a quelle che sono al confine opposto del Cosmo, all'inizio, all'emanazione. Così individui del passato (vedi "Passato-presente-futuro"), della vostra epoca e della vostra razza, possono prendere in esame fotogrammi che per voi sono legati al passato o al futuro contemporaneamente a voi che vivete il vostro presente, 186b.

Se in una serie di fotogrammi sono rappresentati individui in forma umana ed individui in forma animale o vegetale o minerale, non esiste contemporaneità di "sentire" fra i primi e gli altri. Cosicché quando un individuo vive una serie di fotogrammi come uomo, può dire con certezza che le forme di vita inferiori da lui osservate, prendono corpo, vita, azione, in virtù della legge stessa che compone i fotogrammi, ma queste forme di vita, mentre lui individuo-uomo le osserva, non "sentono" simultaneamente a lui quei fotogrammi che sono a loro contemporanei nel piano fisico (vedi "Razza", 199b), 188h, (vedi "Serata"), 195b. Non serve chiedere agli altri: "Senti tu di esistere?". Perché la risposta, anche se contemporanea nel tempo fisico, può essere stata data nel mondo del "sentire" prima ancora che la domanda fosse da voi "sentita" come formulata, 196b, 199b, (vedi "Simulatori"), 210b.

Quel Tizio che io ora vedo rappresentato e che mi sembra vivo, tanto che se lo tocco ne sento il calore del corpo, lo vedo reagire ai miei stimoli, rispondere alle mie domande, perché così è scritto, quand'è che "sentirà"? La risposta è semplice: quando percepirà quei fotogrammi rappresentanti il suo corpo mentale, il suo corpo astrale ed il suo corpo fisico in attività. E chi vedrà? Vedrà il mio corpo fisico (ammesso che l'abbia un corpo fisico), il mio corpo astrale, il mio corpo mentale, che contribuiranno a dargli l'illusione di essere di fronte ad un essere vivente che dialoga con lui, ma dietro a questi non vi sarà il "sentire" di Kempis. Dunque è scritto anche il dialogo nei minimi particolari, dialogo che diventa un monologo, in realtà; monologo a due, perché prima è vissuto da Kempis il quale ha l'esatta sensazione ed illusione che il suo interlocutore lo segua, lo capisca, vibri assieme a lui; e poi sarà vissuto dall'altro, se l'evoluzione tra me e l'altro è diversa. Quando egli vivrà lo stesso dialogo udrà le parole che io ho pronunciato, pronuncerà allora le domande che io ho ora da lui sentite ed alle quali ora rispondo (vedi "Intervistato e intervistatore"), 220b.

Come nella pazzia (vedi) furiosa l'individuo sta al di là, non è legato a quel veicolo fisico che voi conoscete come pazzo, ma se ne vive nel piano akasico altre esperienze, così l'interlocutore che voi vedete "sente" altri fotogrammi, diversi da quelli che voi in questo momento state "sentendo". Cioè quel capitolo della sua vita individuale che s'incrocia con il vostro, e che voi ora state leggendo (vedi "Storia generale" e "Storia individuale"), sarà da lui, o è stato da lui vissuto, "sentito" in un momento, non contemporaneo a voi, 238b. Per farvi meglio comprendere cosa significa questa diversità di "sentire", vi abbiamo detto che di questa serata (vedi) - nella quale sono rappresentate un numero X di creature - possono esservi tante ripetizioni quanti sono i centri di "sentire", di sensibilità e di coscienza in essa rappresentati, in essa esistenti (vedi "Centro di coscienza e di espressione" e "Centro di sensibilità e di espressione"). Vi abbiamo detto cioè, che questo fatto della vita che è comune a ciascuno di voi, può ripetersi nella stessa, precisa, identica maniera, tante volte quanti voi siete. Non solo, ma se vi sono forme di vita inferiore, altrettante volte quante sono le forme di vita inferiori presenti (vedi "Serata"), 259b. "Lo stesso tempo e lo stesso spazio può essere diviso fra individui che hanno un sentire non analogo: essi non sono simultanei perché non entrano in comunione (vedi), tuttavia l'uno dei due può essere un sentire che, in qualità, contiene l'altro, essere cioè il risultato di comunioni di sentire analoghi all'altro" (vedi "Evoluto"), 270d. 50h.

 

NON Giudicare - (vedi "Egoismo", stessa pagina, 117g), (vedi "Omicidio", stessa pagina, 134g), (vedi "Sentire", stessa pagina, 230g).

 

NON Violentare Se Stessi - Qualunque sforzo voi facciate per non seguire i vostri desideri personali ed egoistici, non serve. In questo senso va inteso il "non violentare voi stessi". Voi potete benissimo, se avete un qualche difetto che possa danneggiarvi, ed a maggior ragione danneggiare gli altri, fare forza su di voi acciocché non siate più trascinati da questo difetto; ma in questo auto-controllo siate perfettamente convinti che ciò non vi migliorerà affatto nello spirito. Siate convinti, contrariamente a quanto fino ad oggi vi è stato detto, che questo auto-controllo, questa auto-disciplina non possa farvi grandi in cielo più di quanto non lo siate in terra. Questo è essenziale. "Conoscere se stessi" (vedi) significa quindi comprendere i propri limiti e superarli; comprendere i propri vizi, le proprie passioni - se così volete chiamarle - e non lasciarvi trascinare da esse, ma essere oltremodo convinti che nessuno può, con sforzo, giungere alla liberazione di se stesso; potrà migliorare la propria condotta nei riguardi dei suoi fratelli, potrà migliorare il proprio comportamento esteriore, potrà non cadere nei richiami dei desideri, ma essi desideri con la violenza non possono essere superati, né possono essere superati con la volontà. Saranno controllati, saranno repressi, ma rimarranno, sempre. Essi desideri saranno superati nella conoscenza di voi stessi, nel comprenderli, nello scoprire le ragioni attraverso alla costante consapevolezza di tutta la vostra esistenza quotidiana, di tutta la vostra vita, 50c, (vedi "Paradiso"), 219d, 126g, (vedi "Golosità"), 244g.

 

NOTIZIA - (vedi "Omicidio", stessa pagina, 165c), (vedi "Intimo", stessa pagina, 165d). Vedi che accade nel mondo? Accade per te. Anche ciò di cui hai avuto solo una scarna notizia, sentito una lontana eco, è avvenuto per te, figlio mio, 203f. Tutto avviene per ognuno di noi, anche ciò che sembra non abbia alcuna relazione. Voi sentite parlare di un episodio di crudeltà accaduto in un paese lontano, magari prestate appena l'orecchio e dite a voi stessi: "Io che c'entro?, questo non è avvenuto per me, io non farei mai una cosa simile", eccetera. Invece, il solo sapere questa notizia voi non potete capire come e quanto si ripercuota in voi, e quanto serva, se veramente condannate quella violenza, a ribadire il vostro essere non violenti. Quanto serve! Voi potete pensare che una creatura ha imparato qualcosa in quanto per karma ha dovuto subire l'effetto di una causa precedentemente mossa (in termini brevi e crudi, tanto per capirci: se ha ucciso, viene uccisa); potete pensare che è stata uccisa e che quindi ha imparato, attraverso quell'esperienza diretta, a non uccidere più; perciò la cosa è chiusa e non se ne parla più. Invece non sapete che, oltre a questo, c'è necessità che in questa creatura venga alimentata la coscienza, che così è nata, proprio attraverso il condannare azioni di violenza e di assassinio, proprio attraverso il sapere degli altri che continuano a uccidere ed il sentire dentro di sé - ogni volta di più - questo moto di repulsione nei confronti di chi uccide. E' importante, cioè, questo sapere e questo intimo reagire proprio per ribadire certe cose acquisite, un certo livello di coscienza già raggiunto. Così, le notizie di crudeltà che vengono dall'altro capo del mondo, e vi fanno sobbalzare ed esprimere un giudizio di condanna, sono fatte per voi perché servono affinché voi ribadiate la vostra non violenza, 137g.

 

* NOTTE di Brahma - Da riferirsi sempre all'Assoluto. Fase di non manifestazione. Ciò che divide un Cosmo dall'altro, ma non divisione nel senso di spazio, 213c.

 

+NOVA - (vedi "Emanazione"), 44h.

 

NULLA si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma - (vedi "Scienza", stessa pagina, 184c).

 

NUMERI - (vedi "Dio e "Sostanza"). Tutto quanto esiste è sostanza-qualità: non può esistere quantità senza qualità. Gli stessi numeri, che esprimono quantità, pura, astratta, sono qualità dell'unità. Allo stesso modo non può esistere qualità senza quantità. Dio stesso è quantità e qualità: Egli è la totalità del Tutto che trascende la sommatoria delle qualità e delle quantità. In ciò è la suprema ragione, l'esistenza del Tutto, 206d.

 

NUOVA Era - La Nuova Era è la verità che parla del mondo intimo dell'uomo, ed è la verità che predomina, che caratterizza tutta l'epoca che voi vivete, da ora in poi. L'uomo sposterà la sua attenzione dal mondo attorno a lui per concentrarla nell'intimo suo; e alla luce di questo nuovo osservare tutto quanto accade acquista un altro significato vero e reale perché è il significato che sta dietro ad ogni cosa: è la realtà delle cose stesse; è ciò che è, e non ciò che appare, 254g, 256g.

 

NUTRIZIONE - Un uomo all'ultima reincarnazione, che ha già una notevole coscienza individuale, deve pur nutrirsi, è normale: ma lo fa in piena coscienza, questo nutrirsi ed attingere alla vita della natura, tale che non creerà mai un effetto che lo trattenga ancora nella ruota delle nascite e delle morti, 91g, (vedi "Vegetariano").

 

O

 

OBLIO (Legge dell') - Se non vi fosse la legge dell'oblio, colui che è in coma ricorderebbe la visione del piano astrale. La legge dell'oblio copre quella parte di visione astrale perché altrimenti l'individuo avrebbe la certezza della sopravvivenza e tante certezze che quell'individuo, invece, non deve ancora avere, 52g. La legge dell'oblio vige fino al punto in cui l'essere conosce il fine egoistico delle sue azioni. Fino a che punto il bambino è aiutato dalla madre a camminare? Fino al punto in cui può camminare da solo. Questa legge esiste fino al punto in cui l'essere può agire per solo impulso del suo sentire, della sua coscienza, 63g.

 

OCCIDENTE e Oriente - 273b. Perché l'Occidente dà tanta importanza alla libertà (vedi) nella ipotesi di come sia strutturata la realtà? Evidentemente per l'influenza della teologia, la quale annette grandissima importanza al fatto che l'uomo sia libero nelle scelte e quindi sia il solo responsabile della sua salvezza e della sua dannazione (vedi "Libero arbitrio"), 42d, 54d, 154f, (vedi "Arte", stessa pagina, 133g), 68h.

 

OCCULTO - 29d.

 

OCEANO di Gocce - Un oceano si può considerare un insieme di gocce; pure ciascuna goccia esiste solo nell'attimo in cui viene prelevata dalla massa dell'oceano e, solo allora, si può dire che ne sia vicina o lontana. Allo stesso modo, se voi risalite alla radice dell'essere vostro, comprendete di essere uno nel Tutto e che lo spazio è del piano relativo, perché solo lì si ha l'illusione che esso esista, 18b.

 

ODIO - Odiare è uccidere la propria capacità di amare, 102d, 217d, 221d. Lo stimolo o incentivo ad odiare, fra evoluto e inevoluto, è lo stesso, perché il corpo mentale, la mente, porta all'egoismo. Ma nell'inevoluto l'io (vedi) ha tutta la possibilità di ampliarsi, e quindi di portarlo ad odiare fortissimamente tutte le volte che il suo io viene offeso. L'evoluto, invece, attraverso il governo della coscienza, appena l'io (che risiede nel corpo mentale) fa per scappar fuori lo supera e, quindi, non odia fortemente come invece odia l'inevoluto, 149g. Se voi poteste vedere, ogniqualvolta viene pronunciata la parola "odio", come la materia eterica risuona, e come attraverso il corpo mentale di chi la pronuncia o di chi l'ascolta risuona la materia del piano mentale! La creatura che odia produce nelle materie più sottili che la circondano, del piano astrale e del piano mentale, un certo turbamento. Le parole che simbolizzano questo stato d'animo, anche pronunciate da chi non sia nello stato d'animo da esse simbolizzato, producono lo stesso turbamento nelle materie sottili. Così pronunciando in continuazione parole come "bene" e "pace", anche se chi le pronuncia non riesce, concentrandosi, a stabilire nell'intimo suo uno stato d'animo simile alla pace, finisce col creare attorno a sé questo senso di pace, che è avvertito dalle creature, 210g.

 

ODORATO - Se voi aveste il senso dell'odorato molto sviluppato, come lo hanno certi animali, vi accorgereste se in un dato ambiente vi sono state delle persone o degli animali, e quali vi sono stati, anche se ora non ci sono più. Invece, per accorgervi che in una stanza c'è stato qualcuno, a voi occorre vedere degli oggetti spostati rispetto a come li avevate lasciati. Detto questo, potete ben pensare a quanto sia diversa la concezione della realtà, e la sua percezione, in un piano (astrale, ndr) dove basta desiderare per trovarsi, immediatamente, in un ambiente diverso, in un luogo diverso, 36g.

 

ODORE - Vi ripugna pensare che un insetto schifoso o un odore sgradevole sia in Dio alla pari di un fiore; pensate che gli elementi che compongono un gas, diversamente combinati, possono diventare un gustosissimo alimento. E quell'insetto non esprime forse anch'egli una forma di vita?, 222a, 54b.

 

OFFESA - Che cos'è l'offesa? Ferire l'"io" (vedi). Solo chi vive per essere bello allo sguardo altrui o di se stesso può sentirsi offeso; solo chi vive per gli ambiziosi sogni dell'"io" salvaguarda la propria reputazione e teme di perderla. La Verità è quella che è ed il vociferare degli uomini non ha certo il potere di mutarla, 30c.

 

OGGETTO di Materia Fisica Densa - Mentre per esempio la sedia o un qualunque oggetto di materia fisica densa o un qualunque oggetto solido ha nel piano fisico una certa consistenza, l'immagine che se ne ha nel "piano astrale" (vedi) è l'opposto, è una specie di vuoto. Perché questo? L'oggetto di materia fisica densa non tiene in sé la materia astrale; non la tiene perché non è materia combinata; nell'ultimo sottopiano del piano astrale questa materia non è visibile e percepibile, mentre è più visibile e percepibile la materia che sta attorno all'oggetto, quella che voi potete chiamare atmosfera. Essendo questa atmosfera meno densa dell'oggetto, essendo un gas, lo spazio corrispondente nel piano astrale ha, come dire, minore vuotezza, è più densa, per cui si avverte uno stacco netto, nel piano astrale, fra la sedia che è come il vuoto di un calco e ciò che le sta attorno, 34g.

 

OGINO - (vedi "Omosessualità", stessa pagina, 104b).

 

OHM (Georg Simon) - Esperienza di Ohm. Parallelo con il misticismo (vedi "Mistico"), 113f.

 

OM - (vedi "Mantra"), 209g.

 

OMEOPATIA - 29e. François (vedi "François (Broussais)") è piuttosto scettico a riguardo della terapia omeopatica e, pur non negandone totalmente l'efficacia, consiglia di ricorrere a questo ausilio terapeutico qualora proprio non vi sia altro modo o possibilità di intervento terapeutico per portare beneficio ad un paziente, 53f. Neanche su me (parla François Broussais, ndr) la omeopatia funzionava. Ma parliamo delle terapie in generale. Possiamo dire che c'è sempre un fattore, un margine di minore azione, che cambia da individuo a individuo. L'omeopatia si serve di rimedi che effettivamente hanno un'efficacia molto blanda, per cui, anche su chi ci crede, se questi hanno un rigetto inconsapevole, l'efficacia del medicamento può essere nulla, 162g.

 

OMICIDIO - Manifestazione di un'entità che nella sua ultima reincarnazione aveva ucciso, 175a. Non è ammissibile che il libero arbitrio di una creatura possa provocare la morte di un'altra; la creatura uccisa doveva morire ma chi l'ha uccisa poteva decidere di non ucciderla (vedi "Varianti non vissute"), 190a.

E' mai possibile che nei casi limite io possa uccidere uno qualunque, un passante che per caso si è trovato di fronte al mirino della mia follia omicida? E' mai possibile che quello sfortunato veda troncata la sua vita, la sua possibilità di fare esperienze, senza altra responsabilità da parte sua se non quella di passare a sua insaputa vicino ad un pazzo? E' mai possibile che altre persone, legate in qualche modo alla vittima, debbano subire le conseguenze di un atto che io forse ho compiuto anche senza valutare tutte le sue ripercussioni? Ogni essere, tanto più se razionale, dovrebbe rifiutarsi di credere ad una concezione della vita in cui tutto proceda e si sviluppi secondo direttrici del caso (vedi) - se direttrici si possono chiamare. Parrebbe più logico che tutto dovesse essere ordinato scrupolosamente, in modo che nessuno patisse le conseguenze degli atti dei suoi simili. Più logico sembrerebbe che la vittima della mia follia omicida avesse terminata la sua esistenza, e così tutti quelli che hanno in qualche modo subìto dovessero subire proprio nella misura in cui hanno subìto. Se così fosse, niente cambierebbe, nel quadro della mia responsabilità di assassino, per il fatto che ho ucciso un morituro, ma nello stesso tempo nessuna ingiustizia subirebbe chi vedesse troncata la sua esistenza non tanto a causa di un mio atto d'arbitrio, quanto perché l'aveva terminata, 165c, (vedi "Cinismo"), 92d, (vedi "Suicidio", stessa pagina, 187d), 217d.

Io vi dico che la via per arrivare all'evoluzione della coscienza individuale (vedi "Evoluzione dell'autocoscienza") è diversa per ciascuno. Non è detto che le prime incarnazioni vedano ogni individuo avere l'esperienza dell'omicidio, per esempio; può darsi benissimo che l'esperienza dell'omicidio sia necessaria successivamente, nel corso delle incarnazioni ulteriori, e che all'inizio vi siano altre esperienze. Ognuno di noi ha una sua via personale verso il raggiungimento della vita dello spirito; e può darsi benissimo che un uomo abbastanza evoluto - questo lo dico come caso limite - il quale abbia delle esperienze raffinate di tipo culturale, intellettuale, possa andare incontro anche ad esperienze grossolane quali il furto, l'omicidio, il suicidio. Ciò può benissimo essere e vuol dire che, in quel momento esatto dell'evoluzione dell'individuo, quelle esperienze gli erano necessarie. Questo è un altro motivo per il quale sempre vi diciamo "non giudicate" (vedi "Non giudicare"): perché non si può mai sapere, dall'esterno, quale sia il grado di evoluzione degli individui; non si può mai sapere né giudicare, dalle esperienze che essi consumano, se siano più o meno evoluti, 134g, (vedi "Evoluto", stessa pagina, 226g).

 

OMINIDI - Se la scienza ha scoperto che un milione, o due o dieci milioni di anni fa apparvero sulla Terra i primi "ominidi", non vuol dire che quei "sentire-ominidi" appartengano alla prima razza. No! Le forme ominidi non fanno parte dell'"evoluzione dell'autocoscienza" (vedi), ma fanno parte ancora dell'"evoluzione inferiore all'umana" (vedi), che si chiama "evoluzione della forma" (vedi). Cosicché può darsi benissimo che una razza (vedi) futura, cioè che ancora per voi deve venire, abbia avuta la sua evoluzione sub-umana negli ominidi di un milione di anni fa, allo stesso modo come dicemmo per le piante o per gli animali (vedi "Non contemporaneità del sentire individuale"). E' solo l'evoluzione dell'uomo, dell'autocoscienza che è legata a questi confini di spazio e di tempo. Di tempo, perché abbiamo detto deve essere compresa in un arco di 50.000 anni, e di spazio perché deve avvenire su un pianeta  in quel pianeta, 205b.

 

OMOSESSUALITA' - (vedi "Sterilità"), 95b. "Mamma - chiede Pierino - quali sono le cose contro natura?". Che rispondere ad una domanda così imbarazzante e per di più fatta da un innocente? - pensa la madre - e cerca di salvarsi con il vecchio sistema di eludere la domanda: "Sono quelle che non si addicono alla tua natura". "E quale è la mia natura?", replica Pierino. "Tu sei un maschietto e male sarebbe - sarebbe contro natura - che ti comportassi come una femminuccia. Vedi gli animali? Ognuno fa la parte che Dio gli ha dato: il leone fa il leone, la pecora fa la pecora e così via". Dolce e ingenua mammina! Se tuo figlio fosse un po' smaliziato obietterebbe che se allora è naturale secondare le proprie inclinazioni congenite, derivanti dalle caratteristiche morfologiche del tipo somatico al quale si appartiene, allora male fa l'iroso a controllarsi e, al limite, il ladro a non rubare. Pierino può accontentarsi di questa risposta, ma noi no. Infatti fra le caratteristiche somatiche e le inclinazioni congenite, spesso v'è una netta opposizione. Allora qual è la natura dell'uomo? Quella del suo fisico o quella del suo intimo?

Logicamente si può rispondere che per quanto attiene alla sfera d'azione del corpo fisico, la natura è quella del corpo. Benissimo, non fa una grinza. Ma allora è contro natura che l'uomo voli, vada negli spazi, cucini i cibi, si vesta, si trucchi, semini, mieta, raccolga in granai; tutta la vita dell'uomo, dell'intelligenza e del progresso allora è contro natura. - Come dite? Che la cosa va intesa per la sola sessualità. La regola vale solo per il sesso. - Capisco. Infatti vedo che in questo campo l'uomo segue scrupolosamente la natura, ritenendo contro natura avere rapporti sessuali (vedi "Sessualità") che non siano volti al fine della procreazione. - Come dite? che non è così in effetti; la regola può essere disattesa, pur restando norma naturale, norma generale. - Capisco. In altre parole, allora il comportamento, pur non essendo identico a quello della vita dei regni naturali, rientra tuttavia nella norma della generalità degli uomini. Ma allora la norma non ha a che vedere con la natura, è qualcosa che tiene conto dell'opinione della generalità degli uomini, come le imposizioni tributarie e quelle militari. Come dite? Lì c'entra la ragion di Stato. Ah, capisco. Ma allora che cos'è la norma? Bello sarebbe rispondere: "un'opera lirica del musicista Vincenzo Bellini" e con una battuta più o meno  spiritosa cavarsi d'impaccio. Ma qua stiamo parlando di cose serie e, soprattutto, precise; perché, infatti, se affrettatamente si definisce "norma" o "regola" ciò che rientra nel comportamento generale, nello standard generale di una società, allora - per esempio - fra la genialità e la prostituzione, è molto più singolare e perciò molto più condannabile il genio della prostituta. Ma in effetti, all'atto pratico, non è così. Allora, qual è la vostra norma? Perché la logica mi dice infatti che se la norma è quella della natura, allora per esempio è contro natura avere rapporti sessuali che non siano volti al fine della procreazione, metodo Ogino incluso, che non fa salva l'intenzione. E chiunque non segue scrupolosamente questa regola, non abbia voce per condannare ogni altro che la violi. Scommetto che non tutti siete d'accordo con me, è inevitabile. Seguite la norma che crea le norme.

E' insito nella natura egoistica di ogni uomo stigmatizzare gli altri per innalzare se stessi; naturalmente il giudizio di condanna deve trovare riferimento in qualcosa, nel comportamento degli altri, che sia condannabile da un qualunque punto di vista. Perciò si passa in rassegna la loro vita, la si confronta con la propria e, dal confronto, si pongono in evidenza quelle azioni che - così a freddo e ben lontani dalla contingenza - (vedi "Non giudicare") si crede non facciano parte della propria natura, dimenticando che l'occasione fa l'uomo ladro. Ne consegue che certe azioni che rimangono singole rispetto al comportamento generale, vengono bollate col marchio dell'infamia e così la regola è creata. Sicché la regola non individua certi valori assoluti, non ha un valore in sé, ma è tale in quanto rispecchia il comportamento generale degli individui di una società. Una questione statistica, insomma, ed il giudizio di condanna che subisce chi la viola non deriva dal bisogno del giudice di erigersi a tutore di supposti valori morali, ma unicamente dall'istinto di ognuno di trovare nel comportamento degli altri qualcosa di condannabile da un qualunque punto di vista, perché mostrando il fango che si è gettato sugli altri si crede di nascondere il proprio. Abbassando gli altri si è convinti di innalzare se stessi. La conclusione di questo discorso, e cioè la relatività delle norme morali di una società, è fin troppo scontata, 104b e ss., (vedi "Evoluto", stessa pagina, 65d).

Quando l'umanità diventerà troppo numerosa, si avrà un fenomeno di massa, si avranno casi di inversione sessuale, i quali non sono che un mezzo attraverso il quale la natura cerca di riportare l'equilibrio: infatti gli individui soggetti a questo certamente non procreeranno, 80g.

 

ONDE Elettromagnetiche - 204a, 38g, 190g.

 

ONESTA' - Dovete trovare il coraggio di essere onesti nella disonestà generale. "Perché?", mi chiedete? E' semplice. Se vi sembra che le cose non vadano bene in questa generale dissolutezza, adoperatevi per cambiarle con quanto potete fare, cioè essendo voi stessi onesti. Certo, direte voi, noi siamo una goccia che poco peso ha nel mare; tuttavia, quello è quanto vi spetta di fare. E il fatto che se anche lo fate non porta conseguenze generali, non giustifica la vostra lacuna, non vi sottrae da quella catena di responsabilità che finirà col rendere inevitabile un effetto traumatico, 139f.

 

ONNISCIENZA - (vedi "Libero arbitrio"), 19h.

 

ONORE - (vedi "Capofamiglia"), 104d.

 

OPERA Umanitaria - (vedi "Società", stessa pagina, 165d).

 

OPINIONE - (vedi "Suggestione"), 85d. In una determinata situazione che coinvolge persone nei confronti delle quali si ha una certa opinione, il loro comportamento è interpretato in chiave dell'immagine che ci si è fatti di esse, anche se la loro intenzione è totalmente diversa; perciò la realtà assume un aspetto falso; cioè vi è una falsificazione della realtà, 39e. Che ognuno debba avere delle opinioni lo dimostra il fatto che le esperienze stesse che inevitabilmente la vita impone conducono altrettanto inevitabilmente a delle conclusioni, a pensarla in un certo modo. Ora, nel complesso delle proprie opinioni, si deve sempre cercare di vedere più lontano, di avere delle concezioni più ampie, perché ciò è in armonia con il fine per il quale l'uomo vive e che è quello di non vivere solo per se stessi, 136f. Tutta la vita di un uomo è un vivere attraverso le sue stesse opinioni. Molte volte non ha delle opinioni, ma le esperienze della vita  necessariamente, inderogabilmente, lo conducono ad avere delle opinioni; perché le esperienze hanno un significato e, per quanto gli uomini possano viverle superficialmente, alla fine dovranno sempre, ripensando, trarre delle conclusioni. Possono essere delle conclusioni errate, non lo metto in dubbio, però è certo che sono delle conclusioni e quindi delle opinioni, opinioni che influenzano il suo sperimentare successivo, il suo muoversi poi, 94g.

 

OPINIONE Pubblica - (vedi "Scomunica"). Non si sfida impunemente la sentita riprovazione di molti se non si è adeguatamente protetti. La condanna da parte dell'opinione pubblica, che si mantenga sostenuta nel tempo, è fatale per il condannato. Ripeto: non parlo delle forme-pensiero (vedi "Forma-pensiero") inconsciamente emesse dai condannatori. Le psicopatie a cui sono soggetti coloro che si diversificano dai modelli della società nella quale vivono, e che per la loro diversità sono condannati, non traggono origine unicamente dalle difficoltà di inserimento nell'ambiente sociale, ma traggono origine anche dalle forme-pensiero ostili che li avvolgono e che negli elementi sensibili, provocano profonde depressioni, 27d.

 

OPPOSTI - Tutto dipende da un piano generale. Ad esempio, la libertà morale che si ebbe nel Settecento, perlomeno in certi periodi, rispetto a quello che nell'Ottocento fu invece quasi un oscurantismo. E' proprio il discorso degli opposti, dell'andare da un estremo all'altro. Il cammino dell'uomo è fatto di queste cose, sia in senso individuale (vedi "Mistico") che in senso collettivo. In senso individuale è meno facile a vedersi, perché bisogna confrontare fra loro due incarnazioni successive, e questo lo può fare solo il disincarnato, è vero? In senso collettivo, invece, si ha e si vede chiaramente questo discorso degli opposti. Dietro alla differenza tra un'epoca storica e l'altra c'è il fatto dell'azione e della reazione, dello sperimentare tra un estremo e, per reazione, sperimentare poi l'estremo opposto, 136g.

 

ORA - (vedi "Piano fisico", stessa pagina, 202b).

 

ORDINE - (vedi "Bellezza"), 135g.

 

ORFEO - 90c.

 

ORFICI - 90c.

 

ORGANISMO Biologico - Nella vita di un organismo "due" sono i microcosmi (vedi "Microcosmo") che si manifestano e traggono evoluzione: uno, a cui fa capo l'attività delle cellule che compongono quell'organismo e che esprime il più semplice grado di coscienza, quello che si identifica con la vita di sensazione; l'altro, a cui fa capo l'attività vitale dell'organismo in sé e che si esprime in un più complesso grado di coscienza, 184f. Se un organismo ha bisogno di certi elementi, bisogna darglieli; ma quando non gli si danno, un organismo sano se li procura da sé, trasforma, compie una trasmutazione proprio a livello atomico; fa insomma quello che facevano gli antichi alchimisti, 157g.

 

ORGANISMO Pluricellulare - L'organismo pluricellulare rappresenta una rivoluzione nella scala biologica perché dall'antagonismo si passa alla cooperazione fra le cellule e il tutto nasce da una microscopica particella rotonda, da una unità che diviene molteplicità pur restando unità, 171c.

 

ORGANIZZAZIONE - Volontà di non organizzazione, 58a, 59a, 62a, 70a, 84c. Nelle organizzazioni l'uomo impara ad odiare al plurale, a combattere una creatura se non appartiene al suo gruppo, unicamente perché è di un'altra bandiera, 113c. Chi si accosta ad un'organizzazione spirituale con lo scopo di evolvere se stesso, di raggiungere una meta, in effetti non fa che assecondare il processo di espansione dell'io, 120c. Esistono i testi delle comunicazioni, che costituiscono la fonte diretta delle cognizioni, e ciascuno deve comprendere quelli, non l'interpretazione che altri hanno di essi, 8e. Noi siamo sempre contrari alle forme di organizzazione e confermiamo questo: ma ciascuno, singolarmente, per propria parte, parlando senza citare la fonte, con tutte le cautele del caso - che non debba mettersi in ridicolo - quante volte potrebbe parlare ad un suo vicino ed aiutarlo e non lo fa? Ma perché non lo fa? Qualunque sia la ragione è una ragione errata, credetelo, fratelli, 27f.

 

ORGANIZZAZIONI Filantropiche - 105c. Se amaste veramente, non avreste bisogno di tollerare. Non contenti di sostituire la tolleranza all'amore ne fate poi un ideale irraggiungibile. Quello che in sé è quanto di meno deve fare chi vive in una società, cioè tollerare, diventa programma di organizzazioni filantropiche. Non serve organizzarsi per tollerare, per esseri fraterni, 108c.

 

ORGANIZZAZIONI Filosofiche - 100c, (vedi "Scuole d'iniziazione").

 

ORGANO Artificiale - La sostituzione di un organo artificiale ad uno naturale è qualcosa che va ancora a debilitare l'organismo nel suo complesso, perché all'organo artificiale sfugge sempre qualcosa, non è un'esatta riproduzione di quello naturale, 158g, (vedi "Trapianti"), 159g.

 

ORGOGLIO - 64c. Non sempre e necessariamente chi compie eccessi dettati dal suo orgoglio, rinasce cieco, 126c. Gli altri, per voi, non sono tanto creature reali quanto immagini costruite dalla vostra mente, spesso animate dalla vostra immaginazione. Colui che è permaloso e che deve superare il suo orgoglio, per esempio, vede l'offesa personale anche dove non c'è, 250d.

 

ORO - (vedi "Elementi"), 186g.

 

OROSCOPO - Oroscopo di nascita e karma sono la stessa cosa. Tutto è talmente ordinato e preciso, in forza di una precisa legge naturale, per cui in un dato ambiente ad una data persona corrisponde l'incarnazione di un individuo proprio sotto quegli aspetti in un determinato "cielo di nascita", proprio perché quel determinato "cielo" porterà quella determinata personalità a certi avvenimenti (vedi "Nascita"), 193g. Traendo l'oroscopo di un individuo, noi possiamo facilmente vedere se è evoluto o no; ma se possiamo accertare che si tratta di un individuo evoluto, tutti gli altri avvenimenti acquistano una probabilità incerta, perché quell'individuo si sottrarrà certamente alle influenze astrali e quindi potrà reagire, e, avendo una sua volontà, modificare il corso di quello che può chiamarsi destino, 194g.

 

ORTODOSSIA - (vedi "Capitalismo"), 81c.

 

OSCURANTISMO - (vedi "Uomo"), 22c, (vedi "Opposti").

 

OSSESSIONI - Una domanda che viene fatta a chi crede nel mondo degli spiriti, come lo chiamate, è se sia possibile che l'uomo sia posseduto (vedi "Esorcismo") da un fantasma. La risposta è affermativa: un fantasma ma della sua mente! Nessun altro può possederlo in forma ossessiva, 31d.

 

OSSIGENO - (vedi "Elementi"), 186g.

 

OTTOCENTO - (vedi "Opposti").


P

 

PACE - (vedi "Dolore", stessa pagina, 264b). Pregate o manifestate per la pace; anche se non potete cambiare le cose che non possono essere cambiate, potrete cambiare voi stessi e con voi stessi il mondo, la realtà nella quale vivete. Se anche il vostro operare altruistico non raggiungerà lo scopo prefissato, voi, operando, vi porrete dalla parte giusta. E questo vi pare poco o inutile?, 176f, (vedi "Dolore", stessa pagina, 145g), 210g.

 

PADRE Nostro - (vedi "Pater Noster").

 

PADRE Pio - Padre Pio può essere stato protagonista, mentre celebrava la messa, di un fenomeno di bilocazione (vedi) nel senso di essere visto da qualcuno in tutt'altro luogo: ma non è detto che la sua consapevolezza percepisca il fatto che un altro lo vede in un luogo diverso da quello dove lui sta celebrando la messa, 214g.

 

PAESAGGIO - (vedi "Superuomo", stessa pagina, 231d). Il sentire del quale parlano i maestri conduce per se stesso, quando è a un dato punto di sviluppo, ad uno stato di tranquillità, di superamento di ogni conflittualità; lo produce automaticamente e spontaneamente. Sarebbe però un errore cercare la liberazione (vedi) per giungere a quello stato di verità e di tranquillità. Questa liberazione non va perseguita con l'intento di tranquillizzarsi e di vivere poi quella beatitudine. Ripeto: la beatitudine, la serenità, il senso di comunione (vedi) con tutto quanto ci circonda, avviene automaticamente, è dato in sovrappiù, secondo l'espressione evangelica. Molti provano queste esperienze preparatorie suscitate da uno spettacolo naturale, ad esempio un tramonto, o da una visione della natura, da una dimostrazione di affetto da parte di altri. E' come una scintilla che fa sentire alle creature di essere in comunione con il mondo che le circonda. Sembra quasi, allora, che il paesaggio sia parte di loro stessi, è una sensazione che corrisponde ad una liberazione di sentire piuttosto complesso, di una coscienza allargata. Tali esperienze, inizialmente, avvengono saltuariamente, cioè quello stato d'animo non perdura per molto tempo perché ancora il sentire non è di intensità sufficiente. Ma in seguito si producono a distanza sempre più ravvicinata, fino a quando giunge ad esistere uno stato d'animo che non ha altro che questa radiazione, questo benessere continuo e naturale, 246g.

 

PAGANESIMO - (vedi "Uomo"), 22c.

 

* PANTACLO - Ricettore di energie siderali capace di trasmetterle a uno o più individui. Era preparato a questo scopo, dagli antichi maghi, ed era usato anche nelle cerimonie magiche come catalizzatore, 213c.

 

PANTEISMO - 277d, 152f, 215f.

 

PAPA - 78c, 120d, 124d, 137f. Pontefici, 17g, (vedi "Verità", stessa pagina, 24h).

 

PARADISO - 135c. Quando invece si violenta se stessi (vedi "Non violentare se stessi"), ad esempio, per meritarsi il paradiso, il comportamento morale non corrisponde al "sentire", che è solo quello di meritarsi il premio eterno, cioè egoistico: perciò v'è rottura fra comportamento e "sentire", e il dominio di sé, che determina tale rottura, non è positivo. Mentre quando si tiene un comportamento retto, coartando i propri desideri egoistici, convinti di seguire e perseguire il volere di Dio, allora non c'è discordanza fra il "sentire" e l'agire: entrambi sono ispirati e vòlti a seguire la divina volontà. Se ne può concludere che solo quando si è animati dall'egoismo può esservi discordanza fra "sentire" ed agire. La discordanza fra "sentire" ed agire trae seco nel tempo tutte quelle scontentezze, conflittualità, irritabilità, squilibri che sono all'origine di molte nevrosi (vedi), 219d. Identificarsi in Dio per molti di voi stava ad indicare entrare, armi e bagagli, in Lui, ossia in una sorta di massima beatitudine; conservando, se non il proprio io, la propria personalità,

almeno la propria individualità. Ciò dipendeva dalle vostre credenze religiose, principalmente dall'idea del Paradiso (vedi "Nirvana"), 162f, (vedi "Liberazione"), 243g, 85h.

 

PARANORMALE - Non ostentate la vostra fede nel paranormale e la vostra qualità di sperimentatori, o esperti, per essere interessanti agli occhi degli uomini e destare la loro attenzione, 134d. Potere paranormale, 41e. Paranormale è un termine convenzionale: si tratta solo di avere più o meno dimestichezza con certe leggi, e generalmente l'uomo conosce solo una piccola parte di quelle che sono le leggi della natura, per cui chiama paranormale tutte le altre leggi che non conosce. Ma voi sapete che "tutto è naturale", 202g.

 

PARAPSICOLOGIA - L'opera dei parapsicologi, degli studiosi del paranormale, è direi un'opera santa, se cerca di mettere ordine in questo campo così pazzesco e squilibrato. Perché se lo studio dei fenomeni paranormali continua ancora oggi, dopo il boom avvenuto con l'inizio dello spiritismo, ciò lo si deve proprio non a coloro che credevano o che credono, ma a coloro che hanno cercato di rendere oggettivi questi fenomeni, che hanno cercato di dare a questi fenomeni un aspetto serio, e non di pazzia. E tuttavia, la fase della parapsicologia che riguarda la misurazione, la constatazione dei varii fenomeni fisici, sarà trascesa, si è già trascesa. Ed è questo il futuro della parapsicologia; altrimenti morirebbe, 202g.

 

PARMENIDE - 234d, 29h.

 

PAROLA - La comunicazione tra coloro che vivono nel mondo della percezione (vedi), escludendo il sentire, avviene solo nell'apparenza, su ciò che appare. Gli stessi mezzi di comunicazione, come la parola e la scrittura, si fondono sull'apparenza e non sulla realtà. La vera comunicazione è nel mondo del sentire, dove vi è la fusione (vedi), l'identificazione (vedi) del sentire. Naturalmente due creature possono essere nel mondo della percezione ed avere un sentire così sviluppato da avere una sorta di comunicazione molto più stretta di quanto possano averne altri, che non hanno invece questo sentire interiore. Il sentire, dunque, esiste anche nel mondo della percezione; però la comunicazione per eccellenza, quella vera, è l'identificazione, la comunione (vedi) del sentire degli esseri: è quella che li porta ad una fusione totale, 115g.

 

PARTECIPAZIONE della Fede - Il credere nella sopravvivenza non deve essere patrimonio personale di ciascuno di voi ma questa convinzione deve, per vostra volontà e in un tentativo di amore, essere trasferita ad altri, 67g.

 

PARTICELLA Subatomica - (vedi "Corpo eterico"). Dall'atomo si passa alle particelle subatomiche, che ancora fanno parte della materia fisica. E ancora, ancora, ancora, fino a trovare l'energia del piano astrale, la materia astrale. E' tutta una sfumatura, 54g.

 

PARTITO Politico - (vedi "Qualunquismo"), 79c, (vedi "Filosofia), 81c, (vedi "Stato", stessa pagina, 83c), 135f, 137f.

 

PARTO - (vedi "Nascita", stessa pagina, 62g).

 

PASQUA - Quando vi riunite per festeggiare una ricorrenza, come la Pasqua, nell'intimità della vostra famiglia, con tutti i vostri cari, magari con i vostri amici: quello è veramente il momento di fare quella cosa (vedi "Eucarestia") in sua memoria (del Cristo, ndr). Ciò veramente corrisponde al suo intento di quella sera, 241g.

 

PASSATO-Presente-Futuro - (vedi "Eterno Presente"), (vedi "Presente"). Nei fotogrammi (vedi) nei quali voi state vivendo non v'è dubbio che l'anno "zero" è rappresentato come passato e l'anno 4000 come avvenire. Ma è questo vero? E' trascorso "veramente" ciò che per voi viene indicato come passato? E' ancora veramente da venire ciò che voi chiamate futuro? Per questo vostro tempo sì, ma "sollevandosi un tantino", uscendo da questo vostro tempo, ecco che il problema è spostato in tutti i suoi termini. Non occorre più ripetere ancora che il Cosmo, nella sua incommensurabile estensione, esiste "tutto" ed è tutto dispiegato. Ed allora immaginiamoci questo Cosmo tutto dispiegato; sforziamo la nostra immaginazione cercando di uscire da quegli schemi imposti dalla consuetudine del pensare terreno, umano, secondo il tempo. E' tutto lì. Immaginiamocelo questo Cosmo, in una dimensione di spazio per poterlo meglio abbracciare con la nostra immaginazione di umani: "è lì", tutto congelato, dicemmo, per coglierlo nella sua estensione, nella sua - se vogliamo -immutabilità; e vedendolo così dispiegato, ecco, notiamo che non esiste tempo. Dov'è il trascorrere?, 184b, 185b, (vedi "Piano fisico", stessa pagina, 202b), 277b, (vedi "Contemporaneità delle epoche e delle razze" e "Futuro").

 

PASSIONI - (vedi "Consapevolezza", stessa pagina, 52c).

 

PATER Noster - Il Pater Noster ha un profondo significato esoterico, 76a. Il Pater Noster ha legato una grande "forma-pensiero" (vedi) creata dal maestro Cristo, e ogni volta che venga recitato - ancora di più riproducendo in qualche modo i suoni pronunciati per la prima volta nella lingua originale - ecco che questa forma-pensiero si estrinseca (vedi "Odio"), 210g. "Padre nostro" dell'occultista, 217g.

 

PAURA - 117a, 121a. Tutte le paure hanno il potere di distogliervi dalla Realtà. Tutte, non soltanto quella della morte (vedi "Paura della morte"). Non siate angosciati per quello che può succedervi: se deve succedervi, a che serve angosciarsi? E se non deve succedervi, vi siete angosciati per niente. Siate sereni, vivete i problemi reali che la vita vi pone, non quelli che voi immaginate. "Basta a ogni giorno il suo cruccio": saggia massima evangelica, 170d, 48g. La paura è l'istinto di conservazione dell'io, 25c. Se vivete di paura, allora siete voi che fate la fattura (vedi) a voi stessi; non gli altri. Siate forti. Non abbiate paura, 89g. Ognuno che, in un certo momento della sua giornata, si sente invaso da certi pensieri neri per cui sembra che i problemi che deve affrontare siano insormontabili e debbano da un momento all'altro travolgerlo, deve cercare di concentrare il suo pensiero su se stesso e fare proprio un atto di volizione per scacciare ciò che è comunemente conosciuto come paura, 143g.

 

PAURA della Morte - Domanda: "La paura della morte segue l'uomo oltre la sua morte fisica?". Risposta: "No, assolutamente no!", 46g. La paura della morte ha come radice il desiderio - prima ancora che vi sia l'autocoscienza (vedi) - che l'uomo ha di fuggire i pericoli e di conservarsi in vista della conservazione della specie. Poi, man mano, attraverso l'evoluzione, si sviluppa nell'uomo l'egoismo, quindi la paura della morte come paura di perdersi, alimentata dal senso dell'io. Voi siete ora nella fase in cui all'egoismo dovete sostituire l'altruismo, in cui dovete uccidere l'egoismo facendo risorgere l'altruismo, e la paura della morte deve essere molto stemperata, 46g. Se uno, appena comincia ad avere un po' di raziocinio, cominciasse a pensare alla morte, alla paura della morte, tutta la sua vita sarebbe condizionata da questo terrore e non vivrebbe la sua vita che in questa chiave di paura. Ciò sarebbe ed è deleterio, 48g.

 

PAZZIA - Certe forme di pazzia sono in effetti forme di morte, perché dietro quei corpi fisici, astrali, mentali istintivi, non si nasconde un "sentire", un'anima, un individuo. Sono quindi morti-viventi, che così sono per karma di familiari o di società, 238b, 168c. Vi sono dei casi in cui la coscienza si allontana, e quindi il corpo fisico comincia ad avere un modo di vita del tutto distolto dalla realtà, che è proprio della completa pazzia; e poi invece, la coscienza torna a legarsi al veicolo fisico, al veicolo astrale e al veicolo mentale, ed in questi momenti l'individuo prende coscienza di quello che è accaduto, della sua infermità, della sua sofferenza. E' quindi un karma dolorosissimo. Sono effetti estremamente dolorosi, che seguono cause davvero tragiche, mosse antecedentemente in maniera crudele, 182g.

 

PAZZO - (vedi "Pazzia"), (vedi "Poteri paranormali", stessa pagina, 211g).

 

PECCATO - Non esiste peccato, bene e male, 82a. Il peccato è ignoranza, in quanto chi pecca non ha ancora assimilato l'insegnamento che lo porterà a non commettere più quel dato errore, 164a.

 

PECCATO Originale - 240g.

 

PELLEGRINO - Come si spiegherebbe la fatica del pellegrino e la sua commozione alla vista di un luogo che ritiene sacro, ma che in sé non ha niente di più di tutti gli altri della terra, se in lui non vi fosse una necessità psicologica che lo muove, e se la commozione non derivasse dall'appagamento di quella, non altrimenti potendolo il luogo in sé?, 57e.

 

PENSATORE-Pensiero - Il pensiero, considerato come idea, come significato, come attività pensatore-pensiero, è analogo all'attributo, alla condizione, alla qualità, allo stato delle cose; cioè non esiste in sé ma è strettamente connesso al pensatore-pensiero in quanto tutto uno con quello. Tutto quanto l'uomo considera astratto, cioè esistente solo come pensato, in sé ha la natura dell'idea, ma come tale è indissolubilmente legato al supporto, al substrato di "sostanza": il pensatore-pensiero. Per chiarire con una similitudine: il pensatore-pensiero è come un quadro considerato dal punto di vista materiale, colori, forme; mentre il pensiero, come idea, è il significato del quadro, il suo contenuto che, nel mondo materiale, è indissolubilmente legato al quadro, 202d. Voi dite che l'uomo pensa, ragiona, si fa un'idea. Noi invece diciamo che l'idea è la sorgente del pensiero e del ragionamento. E' la cosa inversa, perché l'idea è l'impulso del S‚, o del pensatore, per noi: impulso che si traduce in ragionamento-pensiero con il concorso del veicolo mentale. Il pensatore, ossia il vero S‚, si serve del proprio corpo mentale per pensare, 171g, (vedi "Percezione" e "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata").

 

* PENSIERO  - E' genericamente detto per un'attività consapevole della mente, e più precisamente dell'intelletto, ma è pensiero anche l'immaginazione, 213c.

 

PENSIERO - 79b. Noi dovremmo dire non "cogito, ergo sum" ma "Sento, quindi esisto", dando al termine "sento" il significato più lato, 210b, (vedi "Scuole d'iniziazione", stessa pagina, 80d), (vedi "Pensatore-pensiero", stessa pagina, 202d), (vedi "Cosmo", stessa pagina, 164f, 28g, (vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina, 129g), 147g, 157g. E' possibile materializzare un oggetto con la forza del pensiero? Certo (vedi "Concentrazione" e "Apporto"). Lo stesso piano fisico (vedi) non è che la materializzazione dell'energia (vedi "* Energia"), cioè della materia del "piano astrale" (vedi), la quale a sua volta non è che il pensiero condensato (vedi "Piano mentale"). Il principio è identico. Ma la concentrazione deve essere tale da saper vedere in tutti i minimi particolari, e per un tempo abbastanza lungo, l'oggetto che si vuole materializzare. E tale concentrazione deve essere così intensa che l'oggetto deve essere presente nella concentrazione in tutti i suoi particolari contemporaneamente, nello stesso istante, 208g, 217g.

 

PENTIMENTO - Il pentimento e il rimorso sono un processo dell'"io" (vedi), sono un pianto dell'"io" che si vede sconfitto e gettato nella polvere. Così, siate vòlti agli ideali che la vostra coscienza vi suggerisce. Siate "consapevoli" delle vostre debolezze e dei vostri limiti. E quando non riuscite a perseguire questi ideali, non abbiate rimpianti o rimorsi, ma "fortificatevi", "comprendete"; sappiate, da queste esperienze, acquisire maggior forza per superare le vostre debolezze. Questa e questa sola è, "attualmente", la vostra scuola di iniziazione (vedi "Scuole d'iniziazione"), 102c.

 

PERCEZIONE - (vedi "Creazione-percezione"), (vedi "Mondi della percezione" e "Mondi grossolani"), 153c. La realtà che si percepisce, "come" si percepisce, esiste unicamente nella percezione, 155c. Vedete, un sogno (vedi) è una storia della fantasia, costruita con elementi del mondo della percezione. Voi potete sognare - che so? - che vostra sorella ha i baffi, ma questa insolita storia è costruita con una sorella e con dei baffi, cioè con immagini che voi avete attinto al mondo della vostra percezione. Se non vi fosse la percezione, non vi sarebbero immagini e non vi sarebbero sogni, 156c.

Da sempre noi abbiamo affermato che esiste un "quid" (qualcosa non meglio identificabile, perché oggettivamente non distinguibile da Dio, cioè oggettivamente inesistente, che potremmo chiamare "parte" di Dio, se Dio non fosse indivisibile), un "quid" che percepito si rivela come elemento comune di tutte le percezioni. Questo elemento comune nell'apparenza è formato da vari elementi ed è con questi elementi che ciascun soggetto costruisce immagini soggettive di un mondo già in se stesso soggettivo. Il "quid" che, percepito, si rivela come mondo fisico (vedi), mondo astrale (vedi), mondo mentale (vedi), in se stesso è la divina sostanza "spirito" (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata") che non viene minimamente toccata dal fatto che nella percezione assuma un aspetto o l'altro. Una macchia di umidità su un muro non è interessata al fatto che nella fantasia dell'osservatore assuma l'aspetto di una figura o di un'altra. Questo appunto significa che il divenire dei mondi non incide nella Realtà di Dio. In effetti esiste qualcosa che, percepito, dà la divisione della realtà che ci è nota, perciò la realtà che noi percepiamo esiste unicamente nella nostra percezione.

La realtà che noi conosciamo assume l'aspetto che ci è noto in funzione delle nostre possibilità di percezione. Ora, siccome tutto quanto esiste è in Dio e fa parte di Dio, è chiaro che osservando il mondo nel quale viviamo, osserviamo una parte di Dio; tanto è vero che se, senza distogliere la nostra attenzione dal mondo in cui siamo immersi, crescessero le nostre possibilità di percezione - badate bene, è un'ipotesi assurda quella che sto facendo - fino al limite necessario, noi giungeremmo a percepire Dio senza aver distolto la nostra attenzione da uno stesso oggetto. Dunque ciò che noi percepiamo è una parte di Dio, in Dio, ma "non esiste" quale noi la percepiamo, non esiste oggettivamente. Dio, infatti, è indivisibile e credere di poter circoscrivere una parte Sua e capire come è fatto Dio è una vera illusione.

L'insieme è tutt'altra cosa che la somma delle parti e Dio è tutt'altra cosa che l'insieme. Il Cosmo, pur essendo in Dio, non è oggettivamente in Lui delimitato; la delimitazione del mondo che noi conosciamo "non" è oggettiva, scaturisce unicamente dalle nostre possibilità di percezione. Il piano fisico non è distinto da quello astrale se non dal fatto che così lo si percepisce. La Realtà non ha questi confini così rigorosi come generalmente si crede. Dio infatti - lo ripeto - è indivisibile. Ogni parte non esiste oggettivamente in sé, non è una realtà oggettiva. Esiste un'Unica Realtà oggettiva, la Realtà assoluta o Dio. Ogni altra è una realtà relativa che scaturisce da una delimitazione, non oggettiva, di questa Realtà Unica. A sua volta la delimitazione scaturisce dalla percezione di un ente percipiente. A livello umano esiste un ente percipiente - l'uomo - e qualcosa che viene percepito, la Realtà Unica. La visione che ha l'uomo di questa Unica Realtà è una realtà relativa che ha un colore, una forma, un sapore, una consistenza, ma che non ha niente a che vedere con la Realtà Unica, essendo la Realtà Unica incolore, informe inconsistente, omogenea, indeterminata, infinita, indivisibile, immutabile, eccetera. Perciò la realtà relativa, esistendo unicamente nella percezione individuale - ed in forza di questa - è sempre soggettiva. Ripeto: l'unica Realtà oggettiva è la Realtà assoluta o Dio, 156c.

Ma come il tempo del mondo della percezione non è che la proiezione di questo processo di apparenze del "sentire", non potrebbe essere che gli avvenimenti del mondo esterno - e lo stesso mondo esterno - non fossero che una "proiezione" del mondo del "sentire individuale"? In brevi e semplici parole: che non sia lo spettatore che si commuove alla proiezione delle scene commoventi del film (vedi "Esempio della bobina cinematografica"), ma che sia la commozione dello spettatore - commozione proveniente dal più profondo del suo "sentire" - a determinare il succedersi sullo schermo delle scene commoventi? Provate a considerare la realtà da questo punto di vista, che è il punto di vista dall'Assoluto al relativo, e non dal relativo all'Assoluto; non dall'uomo a Dio, ma da Dio all'uomo, 179c, 189c, 190c. Il mondo della percezione prende tempo, dimensione e significato allorché i sentire a cui è legato si manifestano; cioè assume una soggettività nei confronti dei sentire a cui è legato o di cui è proiezione, quando quei sentire si manifestano; ma mondo della percezione, limitazioni e sentire sono inscindibili, 191c.

Tornando al nostro esempio dei fotogrammi (vedi), errato sarebbe cercare dalla parte dello schermo la spiegazione delle immagini che si muovono; la spiegazione è esattamente dalla parte opposta, cioè dalla parte del sentire; anche se essa non è la realtà, poiché non è l'ultima Realtà. Ed errato sarebbe non solo considerare il mondo della percezione oggettivamente esistente, ma anche considerarlo scisso, diviso, dal mondo del sentire. Come il sentire relativo è il prodotto della virtuale limitazione del sentire assoluto, e senza di essa non esisterebbe, così il mondo della percezione è la proiezione dei sentire relativi e senza di essi non esisterebbe, 192c. Nel mondo della percezione, "le scoperte scientifiche sono vere" sempre e solo "per approssimazione". La Realtà, nella sua essenza, è irraggiungibile. Ma questo non significa che l'uomo debba volgere la sua attenzione e credere vero ed esistente solo ciò che percepisce e quale lo percepisce; ma deve dargli la misura della "sua" dimensione. Questo, in fondo, è anche il significato filosofico della teoria "speciale" e "generale" della relatività, 200d, (vedi "Cosmo", stessa pagina, 164f). I piani di esistenza, o meglio gli stati di coscienza in cui la realtà è concepita, sentita, come distinta fra io e non io, soggetto e oggetto, sono da noi definiti "mondi della percezione", 195f.

Se nel mondo della percezione l'essere è un ente che ha un sentire, una coscienza, nel mondo della sostanza spirituale, l'essere è il sentire, la coscienza: qualità innalzata a persona, 201f, (vedi "Colore"), 219f. Un artigiano che crea una sedia plasma la materia fisica in quella forma, e la sua creazione è vista da tutti gli altri individui che, avendo le sue stesse limitazioni percettive, trasformano nella percezione la divina sostanza in materia e quindi in mondo fisico, 227f. Nel mondo della percezione è come se l'individuo si rimirasse ad uno specchio e, scoprendo i suoi difetti, li eliminasse, 228f. Gli esseri non sentono le situazioni cosmiche perché così sono scritte, ma esattamente il contrario: l'Eterno Presente è una Realtà in cui l'apparente successione del sentire è annullata. Nient'altro. Allora, cambia qualcosa nei nostri fotogrammi? Assolutamente no. Infatti se si osserva la struttura del virtuale frazionamento, vi si trovano tutti i sentire relativi legati a tutte le situazioni cosmiche dagli stessi create-percepite così come sono create e percepite in successione dai singoli sentire. Se si osserva la struttura dei fotogrammi in se stessi, al di là di come la percezione dei sentire limitati li crea, li trae dalla divina sostanza indiversificata, si trova solo divina sostanza indiversificata, 229f. La percezione-consapevolezza come creazione del sentire relativo, 248f, 113g, 115g, (vedi "Mondo"), 61h, 135h e ss., 291h e ss..

 

PERCHE' Tutto è Così? - (vedi "Dio"). Più volte siamo tornati su questo argomento, credendo ogni volta di farvi avvicinare alla comprensione di questo importante quesito che molto spesso viene rivolto da coloro che si avvicinano all'insegnamento. Tutto va bene, tutto è logico e conseguente, ma alla fine scappa imperiosa la domanda: perché tutto è così? Allora, a quel punto, è bene essere chiari ed espliciti. Capire per quale motivo viene fatta la domanda, e quale è l'errore del porre questo tipo di domanda. Molto spesso si sente dire: ma perché Dio ha bisogno di emanare i mondi e poi riassorbirli? Ed allora si capisce chiaramente che il concetto di Dio non è stato compreso. Perché se si parla in questi termini, si parla in termini di divenire, e Dio non conosce divenire. Esiste un solo Dio che possa realmente esistere, ed è Dio Assoluto. Ogni altra concezione di Dio non sta in piedi, non regge, non è logicamente sostenibile, non può esistere. Ma per essere Assoluto Dio non deve essere un monolito, non una unità come primo numero della serie dei numeri; ma deve essere poliedrico, molteplice, e l'unità deve risultare dalla fusione-trascendenza di tutte le sue parti costituenti.

Quindi, quando parliamo della realtà esistente non dobbiamo parlare della realtà come appare nel divenire ma come è nella sua essenza reale, nel suo stato reale, nel suo essere. Se si parla di essere, quindi, non ci sono momenti prima e dopo, in Dio; ma il suo virtuale frazionamento che origina gli esseri, e quindi i mondi, è in questo stato di "Eterno Presente" (vedi); ed è in una condizione senza tempo nel vero senso di Eternità. Perciò questi esseri, che nella dimensione del divenire - illusoria rispetto alla reale dimensione di essere - sembrano trascorrere, avere un inizio ed una fine, nascere da qualcosa e confluire in qualcos'altro, esistono invece - ripeto - nell'Eterno Presente in eternità in condizione di essere; talché, se si potessero visualizzare, li vedremmo tutti scomposti nei loro sentire costituenti; e tutti questi sentire costituenti non sarebbero altro che il prodotto del virtuale frazionamento del Sentire Assoluto (vedi "Dio"). Ripeto: vituale frazionamento, necessario a creare quella molteplicità, poliedricità di sentire, senza la quale Dio Assoluto non potrebbe essere. Per cui non si può dire: che bisogno c'era di emanare e poi riassorbire? Se così si dice si parla di una dimensione di divenire. Si può solo dire: perché le cose sono come sono? Ed io vi rispondo che le cose sono come sono perché sono nell'unica maniera per la quale può esistere Dio Assoluto. Questa e questa sola. Nessun altra maniera esiste. E quindi la vita degli esseri è la condizione necessaria - se di condizione vogliamo parlare - a rendere Assoluta la Coscienza Divina, l'Esistenza Divina, 132f, 172f, 250g.

 

PERIODI Difficili - Ancora ribadisco l'importanza dell'intima convinzione nella riuscita della vostra attività; e l'intima convinzione è tanto più determinante quanto più siete impegnati ai limiti delle vostre possibilità. Un atleta impegnato a superare un record, se non crede alla sua possibilità di farlo non lo farà mai. Quando attraversate dei periodi difficili, le vostre possibilità diminuiscono molto ed è come se agiste a livello di superamento di record; perciò può accadere che non riusciate anche nelle cose che normalmente fate senza pensare. Tale è la spiegazione della sfortuna che sembra perseguitarvi, 34d.

 

PERIODO dello Spirito Santo - E' il periodo che caratterizza tutta l'epoca che voi vivrete, da ora in poi; in cui l'uomo sposterà la propria attenzione dal mondo attorno a lui per concentrarla nell'intimo suo; e alla luce di questo "nuovo osservare" tutto quanto accade acquista un altro significato: un significato vero e reale perché è il significato che sta dietro a ogni cosa; è la Realtà delle cose stesse; è ciò che è, e non ciò che appare, 165d, 254g.

 

PERIODO Storico - (vedi "Reminiscenza di incarnazioni passate"). Alcuni periodi storici possono essere sentiti con particolare attrazione: ad esempio, l'antico Egitto e, contemporaneamente, la Roma antica, oppure la Magna Grecia, oltre a certi periodi della storia moderna. Evidentemente si tratta di reminiscenze. Quando c'è una preferenza per un determinato periodo , mentre per gli altri periodi non si sente niente, ciò non significa che per quelli poco o niente sentiti non esiste una reincarnazione. Probabilmente, invece, nel periodo per il quale non si sente attrazione c'è stata una vita sofferta, non molto felice, e da qui quel senso di voler dimenticare, o di non voler ricordare. Mentre nei periodi dei quali si ha nostalgia, si ha grande attrazione, è probabile che si sono avute vite felici, che in un certo senso si rimpiangono e danno appunto questo senso di nostalgia (vedi "Vite di attività e vite di espiazione"), 65g.

 

PERMALOSO.- (vedi "Limitazione"), (vedi "Illusione", stessa pagina, 169d). Colui che è permaloso e che deve superare il suo orgoglio (vedi), vede l'offesa personale anche dove non c'è (vedi "Relazioni interpersonali"). Pensa che gli altri lo vogliano offendere anche quando gli altri non hanno una tale intenzione. Questo è un modo di rendere massimamente produttive di stimoli le relazioni, e ciò col minimo impiego di cause. E questo risparmio è giustificato dal fatto che sarebbe assai difficile che gli altri avessero la volontà continua di offendere una persona e, al tempo stesso, continuare una forma di rapporto, di contatto con quella. Paradossalmente sarebbe necessario, per tutto ciò, una forma di altruismo tale da spingerli a vivere solo per quella persona, 250d.

 

PERPETUO - (vedi "Prima Causa"), 216a.

 

PERSECUZIONE (Mania di) - (vedi "Autopunizione"), 42e.

 

PERSONALITA' - Innumerevoli sono i "sentire individuali". Pensate! Al "sentire" di ciascuna individualità (vedi) fa capo un individuo (vedi); ad ogni individuo fa capo una gamma vastissima di "sentire"; in altre parole, "sentire individuali" fanno parte dell'individuo, individui fanno parte delle individualità, le individualità hanno la loro radice nell'Assoluto. L'insieme dei "sentire individuali" costituisce la personalità dell'individuo: sono "atomi" di "sentire" uniti fra loro, in forza della loro omogeneità: il risultato è la personalità individuale. Allo stesso modo le varie personalità individuali, o individui, unite fra loro in forza della loro omogeneità, costituiscono le individualità. Si dice allora che ciascuna personalità - che in genere s'incentra ognuna su una incarnazione - appartiene ad una individualità, 267b, 279b. Il pensiero precipuo, le personali propensioni, il proprio punto di vista, l'indole rappresentano le personalità, ossia la caratterizzazione dell'"io", la colorazione della concezione dualistica di base, 42c, (vedi "Limitazione", stessa pagina, 229d).

"Poiché niente, in assoluto, tuttavia trascorre e sparisce, nella profondità e vastità dell'essere di ciascuno di voi sussistono tutte le personalità, tutte le esistenze degli individui che hanno concorso alla costituzione del sentire che state manifestando. Questo sentire attuale contiene in sé, per ampiezza, tutti i sentire costituenti, anche se non dà il ricordo storico e cronologico degli eventi connessi a quei sentire, a quelle esistenze trascorse, 230d. Voi fate l'abitudine alla vostra personalità. Per riparare a questa abitudine, allora, a volte succedono cose, avvenimenti che vi costringono a rivedere tutta la vostra vita e quindi tutta la vostra personalità, tutto il vostro modo di pensare e di

agire, 64g, (vedi "Reminiscenza di incarnazioni passate").

 

PESSIMISMO - (vedi "Evoluzione", stessa pagina, 48c), 132c. Chi ha un atteggiamento di pessimismo, chi pensa di essere sfortunato rispetto agli altri, perseguitato dalla sorte, può benissimo avviare degli effetti psicocinetici avversi a se stesso che possono concretarsi in fatti oggettivamente contrari. A quel punto si sente perseguitato dalla sorte o addirittura da Dio, mentre, per una qualche necessità psicologica, egli è il persecutore di se stesso, 41e.

 

PETROLIO - (vedi "Mattei (Enrico)"). Le riserve di petrolio sono molte di più di quello che si vorrebbe far credere, 197g. Energia alternativa. Fonti future di energia, 198g.

 

PIANETA - Un pianeta ha una forma, ma non vive di vita microcosmica, vive di vita macrocosmica la materia che lo compone; allorché ha cessato di essere sede di vite microcosmiche, cede la materia che lo compone ad altri pianeti, ma la materia in sé non è per niente interessata al nuovo stato: seguita a vivere indisturbata di vita macrocosmica, 158a, (vedi "Astrologia", stessa pagina, 42g). Uno ed un solo pianeta alla volta è abitato, per ogni sistema solare. E questo è vero. Una vita organizzata come è sulla terra ogni sistema solare la vede realizzata in uno solo dei suoi pianeti. Uno per volta, però. E ciò non significa che gli altri pianeti siano inutili. Osservando l'universo, la vita, la natura, a voi sembra che vi sia un grande dispendio di energie, di vite, una grande molteplicità senza scopo. Ma c'è una ben valida ragione a questa realtà mastodontica, apparentemente pleonastica, dispersiva.

Qualcuno ha chiesto: se tutto è scritto, anche quello che sarà il corpo fisico di un essere, di ognuno di noi, per quale motivo sono tanti gli spermatozoi che vanno a fecondare l'ovulo se uno e uno solo sarà quello che darà certe caratteristiche al corpo del nascituro. Se il corpo del nascituro è quello che deve essere, tutti gli altri spermatozoi sono inutili, è un grande sperpero inutile. Così, se in un sistema solare uno solo è il pianeta che viene abitato, tutti gli altri che restano privi di vita, a che servono? Ecco, servono per raggiungere l'equilibrio di quelle forze cosmiche delle quali l'astronomia conosce appena qualcosa. Queste masse, che sono i pianeti di un sistema solare, esistono anche se non ospitano e non ospiteranno mai nessuna forma di vita proprio perché emanano un'influenza che va a determinare certe situazioni astrologiche di quel pianeta che invece è abitato, 185g, 188g. La maggior parte e preponderanza dei pianeti che sono nel vostro sistema solare sono pianeti senza vita. I satelliti, i quali non hanno campo magnetico, non hanno forza gravitazionale, non vivono. Solo quei pianeti che hanno al loro interno una massa di materia allo stato eterico - allo stato di plasma, secondo la vostra scienza - sono quelli che vivono, 189g.

 

PIANETA Terra - 173d. Dire ambiente, significa dire, per esempio, pianeta terra, cioè un insieme di ambienti e per l'uomo un insieme di posizioni sociali differentissime fra loro, portatrici di esperienze diverse tanto che nessun sentire in senso lato sarà mai uguale ad un altro pur avendo essi, quale substrato, sentire di coscienza tanto simili da essere eguali al di là di una sola limitazione, 246f.

 

* PIANO - Convenzionale distinzione del Cosmo eseguita in funzione della diversità delle materie emanate. Non è quindi distinzione di spazio, ma di natura, 213c.

 

* PIANO Akasico - Fondamento della forma è l'idea. L'insieme delle idee archetipe di ciò che si è manifestato o si manifesterà nel Cosmo, dicesi "piano akasico". E' il piano manifestato dal "Secondo Atto dell'Assoluto", 213c.

 

PIANO Akasico - Il piano akasico è quel piano immediatamente successivo a quello mentale ed immediatamente precedente a quello spirituale. E' quello dell'autocoscienza, 146a. Quando il corpo akasico si amplia nell'individuo, non si ha più l'uomo ma il superuomo, 162a. Il piano akasico è il piano che recepisce gli individui: possiamo identificare la coscienza per eccellenza con l'individuo, dal momento che oltre lo stato di esistere a livello cosmico non si può più parlare di coscienza individuale, ma si deve parlare di coscienza Assoluta, 201b, 233b.

Voi sapete che la successione nel piano akasico si chiama passare da un "sentire" elementare ad un "sentire" in forma più intensa, che avviene contemporaneamente per ogni individuo, perché tutto ciò che è equipollente, vibra, agisce, svolge la sua funzione nello stesso modo. Da qui nasce la contemporaneità del "sentire" nel piano akasico. Se nel piano akasico esistono tante forme di "sentire", dalla più semplice alla più complessa, e illusoriamente sbocciano, tanto per dire qualcosa, ciò non può che avvenire contemporaneamente per ciascun grado di "sentire" analogo. Non vi sarebbe motivo che "sentire" equipollenti esistessero in modo diverso. Due corde di violino che siano accordate sulla stessa nota, vibrano all'unisono. Tanti sono gli esempi che potremmo fare ma credo che non vi sia bisogno d'altro per comprendere questo concetto, 235b.

Mentre da uomini vedevamo una serie di avvenimenti scorrere contemporaneamente, cioè secondo l'epoca e lo spazio scelti, nel piano akasico non più: adesso vediamo che tutte le epoche e tutti gli avvenimenti sono ricettacoli di "sentire". Individui ubicati in tempi e spazi diversi sentono contemporaneamente, giacché il "sentire" equipollente vibra all'unisono. Così Tizio dell'antica Roma, vive e "sente" contemporaneamente al rag. Rossi della vostra epoca, 236b.

Una particolarità che colpisce chi raffronta la "vita del sentire" del piano akasico con quella degli altri piani più grossolani, è la mancanza assoluta di Maestri, Istruttori, Guide spirituali. Nel vostro mondo potete incontrare figure di Santi che vi portano parole di illuminazione, esseri del vostro tempo che non sono vostri contemporanei nel "sentire". Nel piano akasico, dove non esiste più l'illusione di una contemporaneità di "sentire", in effetti non esistente, non appaiono più queste immagini. Invero non appare nessuna immagine. Intendo dire che nei piani grossolani si percepiscono le immagini di oggetti e corpi estranei all'individuo, che appartengono al mondo esteriore; nel "piano del sentire" esiste unicamente il "sentire", e il contatto fra i "sentire" è un contatto di "comunione" (vedi), 160c.

Un aspetto particolare, che potrebbe ancora cogliersi nel piano del "sentire" (piano akasico, ndr), è l'assoluto distacco e disinteresse per i piani di esistenza più grossolani. Tutto di essi appare trascorso, raffermo, inutile, superato. La stessa sapienza, la cultura, perfino la conoscenza della vita della natura, della materia, del Cosmo (vedi), del Macrocosmo (vedi "Macro e microcosmo"), appaiono nella giusta luce, cioè un mezzo ormai non più necessario per stimolare un "sentire". Ora che il "sentire" fluisce spontaneamente, l'utilità di questo mezzo è acquisita in modo indelebile. Dirò di più: ""sentire" significa "coscienza", da questa successione di "sentire" sempre più intensi ed ampi la sapienza ne risulta automaticamente incrementata, ma è una sapienza diversa. Intendo dire che voi conoscete concetti e li ritenete per mezzo della memoria; noi non seguiamo questo mezzo: nel piano del "sentire" non si "conosce" una Verità, ma si è "anche" quella Verità, e ciò è una lucida consapevolezza che non dà adito a false interpretazioni, 161c, 175c, 165f.

Perché abbiamo chiamato "dimensione intermedia" quella dimensione e quella condizione di esistenza simbolizzate nel piano akasico? Nel piano fisico, astrale e mentale, la realtà che l'individuo osserva appare come condizionata da un'oggettività spazio-temporale del tutto esteriore, per cui l'illusione è duplice; all'illusione del tempo e dello spazio si aggiunge l'illusione che fa apparire la realtà come esteriore. "Nel piano akasico" non esiste realtà esteriore; "l'individuo non percepisce la realtà, è una realtà", perciò non è soggetto all'illusione della percezione (vedi). Badate bene, è ancora soggetto all'illusione del divenire perché il sentire soggiace al succedersi, ed è ancora soggetto all'illusione della separatività (vedi "Senso di separatività") perché ciascun sentire sente di essere una parte oltre la quale sta il resto; cioè v'è ancora una specie di tempo e di spazio, infatti solo in Dio si annulla ogni tempo ed ogni spazio, ogni separatività ed ogni sequenza. Se, allora, vogliamo fare una scala dell'illusione, chiamiamola così, ad un estremo della quale stia la realtà e all'altro estremo la massima illusione, è chiaro che quella condizione di esistenza che noi abbiamo chiamato piano akasico, sta in una posizione intermedia. badate bene, da questo esempio non dovete credere che l'illusione sia contrapponibile alla realtà; lo sarebbe solo se l'illusione esistesse oggettivamente, fosse una realtà oggettiva, il che è una contraddizione in termini, ovviamente, 166f.

Il complesso della sostanza akasica - quella della coscienza - è costituito dalla somma di tutte le coscienze di tutti gli esseri che sono nel cosmo. Cioè, mentre la materia fisica per esempio non esiste solo nei corpi degli esseri, ma costituisce anche oggetti inanimati, la materia akasica è tutta quella che costituisce tutti gli stati di coscienza degli esseri, tutti i possibili sentire cosmici. Non esiste materia akasica che non sia organizzata in coscienza di essere. Ecco perché l'essere non è un organismo che ha la coscienza, ma è la coscienza, 191f, 200f, 18g, 45h, 89h.

 

* PIANO Astrale - Dicesi "piano astrale" l'insieme di tutte quelle materie (suddivisibile in sette stadi di aggregazione, o sette sottigliezze) aventi le stesse caratteristiche fondamentali. Tali materie sono quelle che risultano dalla sublimazione della più sottile materia fisica, 213c.

 

PIANO Astrale - 141a. Ciascuno, secondo la natura dei propri pensieri, costruisce il proprio corpo astrale, così come certi esercizi fisici sviluppano alcuni muscoli piuttosto che altri, 142a. Ogni decomposizione dei sette gusci astrali è accompagnata da un particolare stato di coscienza, derivante dall'esame dei desideri avuti, propri di quella materia della quale è composto il guscio che sta scomparendo, 143a. Abitatori dell'astrale (vedi "Spiriti elementari"), 177a. Se si allontana da un corpo fisico una qualche sua parte, non è che contemporaneamente se ne allontana la parte del corpo astrale corrispondente, 202a, (vedi "Plastici del desiderio"), 177d, 179d, 251d.

La sedia su cui sedete per voi è una realtà ben concreta; tuttavia così vi appare in virtù del fatto che il vostro corpo è costituito di analoga materia, e che la limitazione della vostra vista vi impedisce di vedere la materia nella sua realtà. Infatti se voi vedeste solo a livello sub-atomico, ogni forma sparirebbe e tutto apparirebbe come un cielo stellato. Eppure ancora la vostra osservazione non raggiungerebbe la realtà della materia: coglierebbe solo il suo apparire a livello subatomico. Infatti, se ancora andaste in profondità, anche il cielo stellato sparirebbe per mostrarvi le forme del mondo astrale, forme che in una visione più profonda sparirebbero anch'esse in un cielo stellato. A sua volta quel cielo stellato sparirebbe per lasciar posto alle forme della materia mentale, materia che non è ancora la radice, la sostanza basilare, perché a sua volta è costituita da materia akasica ed in ultima analisi di sostanza spirito indiversificata, 18g.

Suoni astrali, 30g. Il corpo astrale ricalca in maniera quasi identica il corpo fisico, nella forma. Allora il riconoscersi nell'astrale avviene attraverso la forma di questa sostanza: cioè il riconoscimento avviene in modo analogo al piano fisico, 31g, 33g. Il riposo del corpo astrale consiste nel fatto che a sensazioni violente questo corpo cerca di far seguire delle sensazioni tenui: tra periodi di euforia e quindi di depressione è il riposo del corpo astrale, 155g.

Se l'uomo riuscisse a fissare su una lastra ciò che in una frazione minutissima di secondo può essere fissato, egli sarebbe riuscito a fotografare il piano astrale. L'occhio umano percepisce solo alcune frequenze, intorno a quella fondamentale della luce, con alcune variazioni. Se riuscisse a percepire frequenze di molto superiori, egli vedrebbe il piano astrale, 169g. Viaggio astrale, 212g, 214g, 44h, 46h.

 

PIANO di Esistenza - "Piano di esistenza" è da noi definita una regione dell'universo i cui materiali e le cui materie sono derivate da una classe particolare di unità elementari (vedi "Unità elementare del piano fisico"); quindi "piano" è una divisione di natura e non di spazio. Tutti i piani di esistenza sono attorno a voi. Entro la materia stessa è il mondo degli spiriti. Immense meraviglie vi circondano ma di tutto questo non siete consci. Per ogni piano di esistenza l'individuo ha dei veicoli e, per ogni veicolo o corpo, dei sensi; ma dove i sensi sono sopiti, la coscienza non lavora. Ecco perché voi non percepite molto di più di quanto non rientri nel ristretto campo percettivo dei vostri sensi fisici. I piani di esistenza sono regioni dell'Universo i cui materiali e le cui materie sono derivate da una classe particolare di unità elementari; quindi "piano" è una divisione di natura e non di spazio, 141a.

Dalla scienza umana resta da scoprire la vibrazione delle unità elementari. Con queste vibrazioni è possibile la comunicazione tra il corpo fisico-eterico e astrale, 204a, 18b. Corpo fisico-essere-coscienza, 156b. Corpo fisico astrale mentale funzioni, 111d, 165f. Oggi fa ridere la battuta di quel medico che disse: "ho fatto tante necroscopie, ma l'anima non l'ho mai trovata", e ancora di più fa ridere la contro-battuta del credente che ribadiva: "Per forza, l'anima aveva già lasciato il corpo!". Ma non è tutto: nell'èra moderna, nell'èra dei voli spaziali, qualche astronauta ha osservato che Dio non esiste perché "lui" non l'ha incontrato nei cieli da lui percorsi. In effetti, i diversi piani di esistenza, non sono diversi luoghi, ma diversi stati di coscienza, 186f.

Veramente la dimensione, il piano di esistenza, non è un luogo ma uno stato d'essere. Si appartiene ad un mondo in forza della propria natura (vedi "Creazione-percezione"), 198f.

 

PIANO Divino - Il piano divino, secondo cui tutto è ordinato, compresi i mondi della percezione, non è qualcosa di preesistente; al contrario, deriva proprio da ciò che esiste e rispecchia la consistenza, l'entità del sentire di coscienza. E qui si evidenzia la funzione creatrice del sentire, la quale ha luogo nella simultaneità della coscienza cosmica, nello stato di "eterno presente" (vedi) in cui versa la coscienza del cosmo, 247f.

 

* PIANO Fisico - E' l'insieme delle materie aventi la comune caratteristica di essere energia (vedi "* Energia") condensata, cioè energia non allo stato libero, 213c.

 

PIANO Fisico - Quando farete la scoperta dell'elemento ultimo del piano fisico, comprenderete che, oltre quello, esiste ancora qualcosa; ma le vostre scoperte si fermeranno, se voi userete apparecchi come mezzi d'indagine. Infatti quel "qualcosa" non appartiene più al mondo fisico. A sua volta un elettrone differisce da un protone per un numero diverso di altre particelle, e così via, fino ad arrivare complessivamente a sette suddivisioni. La settima è definita da noi unità elementare del piano fisico, ed è la stessa per tutti gli elementi. Anche questa è suscettibile di disintegrazione, dalla quale risulterebbero sostanze di un mondo che non è più il fisico e che è definito da noi "astrale", il quale ha anch'esso i suoi solidi, i suoi gas, eccetera, 140a. Schema illustrativo, 203a. Nel piano fisico, che noi sappiamo essere un insieme di fotogrammi, cioè di situazioni, l'individuo osserverà il sorgere ed il tramontare del sole, l'orologio segnare le ore e non sapendo che ciò avviene solo in quei fotogrammi (vedi) che sta sperimentando, farà del tempo fisico un tempo oggettivo. Crederà che la sua epoca (vedi) sia vissuta solo da coloro che egli crede viventi ora, senza rendersi conto che il calendario segna quella data ogni qualvolta si sperimentano i fotogrammi di quell'epoca e che sono viventi in questo momento, nel senso che "sentono", non coloro che io vedo nei miei stessi fotogrammi, ma solo coloro che hanno il mio stesso "sentire" in qualunque zona, in qualunque epoca si trovino (vedi "Non contemporaneità del sentire individuale").

Le ore 23,30 del giorno 19 dicembre di quest'anno sono per me che sto vivendo questi fotogrammi, ma per chi ha la mia stessa evoluzione, il mio stesso grado di "sentire", il calendario può segnare ora l'anno 20000 avanti Cristo, o l'anno 2500 della vostra epoca, indifferentemente, perché il passato o il futuro esistono e hanno senso solo per chi, sperimentando un determinato spazio-tempo, diventa termine di paragone e di raffronto per definire passato e presente, senza del quale tutto esiste contemporaneamente, 202b. "Il fatto che finché non viviamo fisicamente un'esperienza non l'acquisiamo", ci dimostra che il piano fisico è qualcosa di essenziale, di assolutamente necessario e insostituibile, 104g.

 

* PIANO Mentale - E' l'insieme delle materie aventi le stesse particolarità dette "mentali", 213c.

 

PIANO Mentale - 143a. Il corpo mentale di un individuo è quel corpo che traduce gli impulsi della coscienza individuale in immagini o bagliori, secondo la natura di questi impulsi e, queste immagini o bagliori, sono definiti da voi pensieri, i quali, ricevuti dal cervello fisico, sono tradotti in parole. Così possiamo dire che il corpo fisico è quel veicolo capace di comunicare con i simili a mezzo di atti o parole. Ma come il corpo fisico non è l'individuo stesso, altrettanto non lo è il mentale. L'individuo è il pensatore, colui che pensa, e che non va confuso con il veicolo mentale, 145a, (vedi "Fermi (Enrico)"), 178a.

Gli studiosi hanno nel piano mentale il loro paradiso: qui l'individuo può erudirsi ed appagare la sua sete di sapere più di quanto potesse farlo da incarnato, 176d. Vista mentale, 19g. Anche nel piano mentale c'è una sorta di riconoscimento attraverso la forma, 31g. Il corpo mentale non ha mai riposo. Per sua natura è vivissimo, prontissimo, duttile e malleabile, abituato ad essere sottoposto ad una infinità di sollecitazioni, che vengono dal corpo fisico e dall'astrale, e anche dalla coscienza, quando c'è, e più ancora dal S‚ spirituale. Direi quasi che il riposo del corpo mentale è in questo continuo mutare, 155g.

 

PIANTA - Non è la pianta che cresce, ma siamo noi che ne osserviamo le successive fasi di esistenza, 239a. Ciclo di vita della pianta, 163b, (vedi "Esempio della bobina cinematografica"), 164b. Noi troveremo "sentire-pianta", non solo all'inizio dei tempi, ma anche verso la fine dei tempi, verso i limiti del Cosmo fisico. Ecco quindi che se questo "sentire" noi lo facciamo corrispondere a tutte le lettere C e D che compongono il racconto scritto, esse compariranno tutte insieme in qualunque rigo siano o debbano trovare posto per dare poi, al termine, un senso compiuto alle parole e alla storia.

Se così non fosse come si potrebbe spiegare che alla fine dei tempi, prima che il Cosmo fisico sia riassorbito, vi sono ancora forme di vita inferiori all'umana? Dove continuerebbero la loro evoluzione quegli individui che ancora apparentemente non hanno raggiunto il livello umano? Mentre noi vi diciamo che quelle forme di vita inferiore che allora saranno viste, in effetti sono già state vissute dai rispettivi individui perché costituiscono fasi antecedenti nella scala dei "sentire" degli individui, 204b.

Quella pianta non è viva perché cresce; cresce in quanto è rappresentata così, è rappresentata nei fotogrammi come un qualcosa che voi chiamate "seme" e poi via via. In effetti la pianta vive perché dietro questa forma si nasconde un piccolo "sentire", un sentire di sensazione, di sensibilità. Quella è la vita della pianta, non il suo crescere, 211b. La realtà di una pianta che osservate non è solamente quella che sta oltre ciò che appare, ma è anche tutta quella che sta a monte, in senso temporale, del momento di osservazione. E non è tutto: la realtà di una pianta che osservate non è ancora solo tutto il suo ciclo di vita, che va dal seme al suo attuale sviluppo, ma è anche tutta l'evoluzione biologica che sta a monte del seme. E non è ancora tutto: la totale realtà di quella pianta comprende anche lo sviluppo futuro della stessa e delle caratteristiche che attraverso di essa sono trasmesse alle piante discendenti. Ma non è ancora tutto, perché ho parlato solo della realtà biologica, ho trascurato ciò che quel soggetto rappresenta, da un qualunque punto di vista, per altri soggetti, 238d, 181f.

Una pianta, che non ha una struttura mentale, ha una consapevolezza solo sensoria delle caratteristiche dell'ambiente in cui trova (caldo, freddo, luce, oscurità, umidità, siccità, ecc), 243f. Non abbiamo solo la trasmissione del pensiero per comunicare nella nostra dimensione. Si colgono anche i rumori astrali, ad esempio quelli delle piante. Quando date da bere ad una pianta, per esempio, voi non sentite niente, ma il suono cambia in una nota gioiosa. Quando strappate una foglia, c'è una specie di gemito, 30g, (vedi "Incarnati"), 33g 76g, 98g, 33h.

 

PIAZZA del Duomo - La piazza del Duomo che voi conoscete oggi non è lo stesso spazio nel quale il Duomo fu edificato: quelle pietre levigate dal tempo non sono le stesse poste dagli antichi. Ogni fotogramma ha un suo tempo come un suo spazio, 258b.

 

PIENEZZA - (vedi "Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 209d).

 

PIEVANO Arlotto - 52b.

 

PIGRIZIA - "La vita (vedi) è il presente". Chi, per pigrizia, si lascia fuggire

 l'occasione che il presente offre, rinuncia alla vita, 136d.

 

PIRAMIDE - (vedi "Tempo e Spazio", stessa pagina, 185b). Gli "spiriti elementari" (vedi) possono essere naturali e artificiali. Anche l'uomo può, mediante una forte concentrazione, creare uno spirito elementare. Ed alcuni infatti furono creati, in modo più o meno intenso, più o meno riuscito, dagli antichi sacerdoti egizi, e posti a custodia delle tombe dei faraoni o dei dignitari, 43g.

La cosiddetta Grande Piramide è una costruzione interamente simbolica, nell'ubicazione, nella forma, nella disposizione dei corridoi e via dicendo. La piramide di Cheope, prima di essere adibita a sepolcro, era un luogo di iniziazione. Essendo costruita con l'intento di celebrarvi le cerimonie dell'iniziazione, nella costruzione e nell'ubicazione delle camere e dei corridoi fu seguito un certo simbolismo; e questo simbolismo voleva significare non solo la storia dell'uomo, ma anche dell'umanità. E noi abbiamo sempre sostenuto che la "storia dell'umanità non è altro che la storia dell'uomo", 197g.

 

PITAGORA - Questo il pensiero del Maestro Pitagora, il più chiaro, profondo, completo, conciso sull'argomento del libero arbitrio. Niente v'è da aggiungere, niente da chiarire: la libertà dell'individuo cresce con il suo evolversi, 189a. Pitagora insegnava la reincarnazione insieme al moto solare concentrico. Noi vi abbiamo spiegato altre volte la matematica mistica di questo Grande, 90c.

 

PLACEBO - L'effetto placebo rivela nella maniera più clamorosa, più eclatante, il potere della psiche dell'uomo sul suo fisico, sul suo soma. Attraverso questo effetto si hanno dei risultati che, oggettivamente, non vi dovrebbero essere (vedi "Omeopatia"), 162g.

 

PLASMA - (vedi "Pianeta"), 190g. Il plasma (vedi "Sole") è una materia ben diversa dalla materia fisica densa che, in relazione, possiamo chiamare fredda; se ne diversifica per l'alta gradazione di calore che la rende molto più simile all'energia pura, cioè alla materia del piano astrale, 190g.

 

PLASTICI del Desiderio - (vedi "Dopomorte"), (vedi "Piano astrale"). L'uomo di media evoluzione, non avendo i sensi del corpo astrale sviluppati, dopo il trapasso vede qualcosa di molto simile a ciò che voi vedete in sogno; e poiché la materia del piano astrale è abbastanza plastica sotto l'impulso del pensiero e del desiderio, se quest'uomo sarà ossessionato da qualche idea, da qualche desiderio e via dicendo, con la materia del piano astrale si formerà delle scene, dei plastici che potranno ossessionarlo. Se avrà avuto dei desideri per la cui soddisfazione è necessario il veicolo fisico, il corpo fisico; se cioè avrà quelli che voi chiamate desideri più bassi; con la sua immaginazione egli potrà plasmare con la materia del piano astrale gli oggetti corrispondenti a tali desideri (vedi "Beone"), 177d.

 

PLATONE - 77c, 90c, 153f, 214f, 57h.

 

PLOTINO - 90c, 93c, 139c.

 

POLITEISMO - 242g.

 

POLITICA - (vedi "Popolo"), (vedi "Carica pubblica"), 80b. Mi permettano una domanda i funamboli del politicare: quando parlando fate dell'alchimia politica, credete a quello che dite? Perché, se vi credete, io mi taccio; ma se non vi credete, perché parlate? Qual è la vostra intenzione? E' essa degna della dignità di un uomo?, 79c.

La politica può indurre solo a formare la coscienza individuale, 81c, (vedi "Droga"), 92d, 130f. Il Vangelo dice che non si deve perdonare sette volte, ma settanta volte sette; perciò perdonate agli incapaci, non serbate loro rancore! Ma - una buona volta - metteteli da una parte. Se non altro per far vedere, a chi volesse tentare al loro posto, il rischio che corre, 134f.

E' importante che siate consapevoli che le situazioni sono strumentalizzate, prese come paravento per fare o non fare certe cose. Una situazione economica difficile diventa ragione per la quale non si attuano certe necessarie riforme che, pure utili alla collettività, disturberebbero gli interessi di certi, 137f, 71g, 32h.

 

PONTEFICI - Se il nostro dire fosse solo una serie di affermazioni buttate là e le nostre parole credute solo perché "ipse dixit" (l'ha detto lui), allora ci saremmo taciuti, perché è l'ora di finirla con i pontefici di tutti i generi che impongono il loro vuoto dire con la presunta loro autorità. Uomo, svegliati! Abbatti questi falsi idoli! La più grande criminalità è quella di chi occupa un posto di preminenza e autorità senza avere né le doti morali né quelle specifiche, 206f.

 

POPOLO - (vedi "Politica"). A proposito di causa e di effetto, se siete fra quelli che non si interessano della politica del vostro paese, o ve ne interessate solo per i vantaggi che possono venirvene, o se ponete attenzione alla politica solo se tocca i vostri interessi, se ritenete giusta una decisione solo perché ha la paternità del vostro partito, se scendete in piazza solo quando ve lo dicono, se vi sembra giusto che sia tolto agli altri quando non potete avere voi, se le cose che vi ho detto le sapete e non le fate, allora voi fate parte del popolo ignorante e quel che avete ve lo meritate: perciò non lamentatevi se vi trattano come siete trattati, 139f.

 

PORFIRIO - 90c.

 

PORTA del Sole - I sacerdoti egizi rappresentavano il sole come un foro. Il sole è, possiamo dire, una delle porte attraverso le quali giunge sul piano fisico una determinata energia che contribuisce alla vita. E' come una porta attraverso cui giungono queste energie sul piano fisico relativamente a certi pianeti. Perché molti sono i soli, 191g.

 

PORTAFORTUNA - (vedi "Talismano"), 167g.

 

POSITIVISMO - 35d, (vedi "Caso"), (vedi "Esoterismo"), 110c, 170c.

 

POSSESSIONI - (vedi "Ossessioni"). Anche quando si hanno manifestazioni paranormali, quali spostamenti di oggetti, pronuncia di lingue sconosciute al posseduto, odori nauseabondi, eccetera, è solo vero che il posseduto ha facoltà paranormali che mette in opera nello psicodramma di ossesso che sta vivendo; nient'altro! Lo spirito che lo possiede è creato dalla sua mente per una di quelle ragioni che fanno ammalare altri e che, in fondo, in un senso o nell'altro, muovono, fanno agire tutta l'umanità, 32d.

 

POTASSIO - (vedi "Trasmutazione della materia"), 158g.

 

POTENTI - Curiosi questi potenti! Qualunque mezzo è stato lecito per portarli al potere, e adesso invocano e sperano nell'onestà degli uomini. Certo lo fanno perché nessuno faccia a loro quello che essi hanno fatto agli altri, 99b. Un tempo la responsabilità era quasi tutta delle creature che comandavano, in quanto avevano il potere assoluto, e quindi il karma si ripercuoteva quasi tutto su di esse. Mano a mano che l'umanità acquista coscienza e, quindi, libertà, la responsabilità comincia ad essere condivisa da più creature, ed ecco il karma (vedi) che si estende, 83g.

 

POTERI Paranormali - (vedi "Pessimismo"), (vedi "Stregone", stessa pagina, 182d), 41e, (vedi "Allucinogeni"), 141g. Durante il sonno possono venire alla superficie e all'uso le facoltà cosiddette paranormali. Non a tutti, certo, ma a coloro che hanno una certa predisposizione. E' facile, perciò durante il sonno, che si abbiano delle forme di veggenza (vedi) e di premonizione di avvenimenti che poi si verificano. Si colgono più facilmente avvenimenti legati ad uno stato di emozione, e per questo a chi fa sogni profetici accade spesso che sogni avvenimenti dolorosi o che comportino sensazioni dolorose, che del resto sono le più avvertibili e quelle che meglio si ricordano, 153g.

Non diciamo una cosa nuova dicendo che l'uomo ha a propria disposizione dei poteri che neppure si sogna; ma perché queste facoltà siano attive bisogna che l'individuo abbia un particolare stato interiore, che è naturale nel guru (vedi), nel santo (vedi), nel mago (vedi), ed artificioso nello stregone (vedi), nell'ignorante. E' come la corda di uno strumento musicale che, per produrre un suono o una nota desiderata, deve essere tesa in modo giusto. Questa intima tensione è naturale virtù dell'evoluto (vedi) e procurata autosuggestione nel pazzo, un'autosuggestione che costui si procura seguendo formule magiche. Al maestro (vedi) che desideri agire sul visibile o sull'invisibile non occorre alcuna formula: ha in sé questa intima tensione, non ha bisogno di ricorrere a qualcosa di molto simile a uno stupefacente, 211g.

 

POTERI sull'Invisibile - Il potere sull'invisibile è una facoltà personale che non può essere tramandata né può essere realizzata a séguito di una comunicazione. Deve essere trovata. Chi non l'ha naturale per evoluzione deve dimostrare di aver tanta volontà da procurarsi le più impossibili cose, 156d. I poteri sull'invisibile sono propri dei Maestri, ma ciò non significa che non possano essere adoperati a scopo egoistico. Ciascuno può usare come meglio crede dei propri poteri, così come a proprio piacimento usa le mani. Una sublime legge di giustizia e di equilibrio tutto soppesa e valuta. Là dove questo equilibrio viene infranto nasce una causa, il cui effetto andrà a ricadere sugli autori di questa perturbazione per trasformarli, per insegnare loro una Verità. Sublime misericordia nella perfetta giustizia di Dio! Ricordatelo, voi che invocate la misericordia celeste per i casi vostri, che invocate la giustizia divina quando non avete potuto vendicare un torto subìto: Dio non punisce ma corregge chi ha perturbato l'equilibrio, 157d, (vedi "Poteri paranormali", stessa pagina, 211g), (vedi "Esperienze extracorporee").

 

POZIONI - (vedi "Fantasmi della mente", stessa pagina, 33d).

 

PRAGMATISMO - (vedi "Esoterismo").

 

* PRANA - Un aspetto della triplice energia solare comunemente detto "forza vitale". E' ciò che dà il giusto regime al movimento della vita fisio-biologica, 214c.

 

PRANA - La maggior parte del cibo è assorbita dall'uomo non perché la vita abbia come condizione essenziale quella di assorbire una grande quantità di materia fisica densa; ma dal cibo, massimamente, l'individuo ricava prana, la forza vitale, 165g e ss.. Respirazione pranica, 166g.

Quando si vuole inviare prana, o dei pensieri, o influire con la propria volontà beneficamente su una creatura, occorre che i piedi siano sempre posati in terra e mai le braccia conserte. Imponiamo le mani ed eseguiamo la respirazione pranica, pensando che attraverso i nostri arti e le punte delle dita questo prana vada sul corpo fisico della creatura che ne ha bisogno ed in special modo nelle parti che sono ammalate. Però, ed eccoci al famoso mesmerismo, il "corpo eterico" (vedi) della creatura, ricevendo il prana, si sposta e si unisce al corpo eterico dell'operatore, per cui non si sa bene, dopo, come scacciare questo corpo eterico. Se non si ha la capacità di reazione, può darsi che per simpatia da questa unione dei corpi eterici del paziente e dell'operatore anche costui si ammali. Per evitare questo guaio, occorre la volontà dell'operatore, il quale sappia quello che fa. Eseguire la respirazione pranica concentrandosi sull'equilibrio del proprio corpo fisico e degli altri veicoli, 167g.

 

PRANOTERAPIA - 29e.

 

PREGHIERA - 75a. La preghiera fatta con fede è una pratica magica. L'uomo, chiedendo con fervore, si unisce al suo S‚ superiore, lo Spirito, e trasforma questo suo chiedere in valore spirituale e in volontà. In tutto ciò è il segreto della grazia ricevuta. Chi fa della preghiera un atto d'egoismo fa della magia nera. Non domandate, perché la Coscienza Assoluta non ha bisogno di essere informata; in lei domanda e risposta sono un'unica cosa, 76a. La preghiera, in qualunque forma, non è che un mezzo per destare nell'individuo uno stato d'animo tale da aprire nell'intimo del proprio essere un canale di comunicazione con il proprio S‚ spirituale, che è l'Assoluto stesso nell'essenza, nella sostanza e nella realtà, 234a, (vedi "Morire a se stessi"), 142c, 249f. Anche il desiderio di una collettività di avere o il bel tempo o la pioggia ha una sua influenza, però non è univoco, ognuno la pensa a modo suo e in momenti diversi per cui la forza che si produce è molto inferiore a quella che si potrebbe produrre se si riuscisse ad avere la simultaneità del pensiero, della concentrazione. Solo questa simultaneità sarebbe necessaria per influire sulle condizioni atmosferiche, 157g. Nella preghiera dobbiamo trovare la consapevolezza della nostra armonia con Dio, con il tutto, proprio per essere strumenti del bene migliore nostro e di coloro che ci sono vicini, 251g.

 

PREMONIZIONE - (vedi "Poteri paranormali", stessa pagina, 154g).

 

PREPOTENZA - La prepotenza vorrebbe essere la dittatura dell'io, 25c.

 

PRESENTE - (vedi "Passato-presente-futuro"). Comprendere il presente significa comprendere voi stessi. Esso è tragico e cruento, è conflitto e dolore, con qualche occasionale barlume di gioia. L'affrontarlo può essere penoso, pure è la sola via verso la Realtà. Dovete accettarlo come è, e ricercarne le cause, perché non è certo col giustificarlo o col negarlo che lo potete comprendere. Solo attraverso un'ampia consapevolezza del presente proverete il cessare del tempo; come nei momenti di grande estasi, sarà spento in voi ogni processo del divenire. Non considerate il presente come un punto di partenza verso il futuro (vedi), un mezzo per raggiungere una meta, 47c.

 

PRIMA Causa - La "prima causa", antecedente al tempo, allo spazio, alla materia, deve essere necessariamente diversa da tutto quanto cade sotto la nostra attenzione nel mondo del finito, del limitato, del transitorio. Si può immaginare che il rapporto esistente fra questa prima causa ed il causato non è lo stesso che esiste fra causa ed effetto nello "spazio-tempo" (vedi). Anche senza addentrarsi in considerazioni sul rapporto che esiste fra causa ed effetto nella realtà fisica (che, per altro, è messo in dubbio da taluni che non lo ritengono realmente esistente, ma lo ritengono frutto della nostra abitudine a considerare costanti i legami fra certi fenomeni osservati) si può capire che causa ed effetto, azione e reazione, quali la scienza li coglie, sono eventi spazio-temporali, che appartengono cioè ad un dato tipo di realtà, ma che di tutt'altra natura deve essere il rapporto che lega questi tipi di realtà con ciò che ne ha determinato l'esistenza. Perciò solo per comodità di linguaggio si può chiamare "prima causa" la realtà antecedente alla Realtà esistente, tenendo presente che il rapporto che esiste tra queste, è tutto da determinare. La causa del Tutto (vedi), cioè la "prima causa", deve essere indipendente da tutto, deve essere la "prima causa increata", altrimenti si dovrebbe spostare l'esame fino a trovare la causa esistita da sempre. Poiché siamo al di fuori del tempo e dello spazio, è opportuna una precisazione, cioè

sostituire l'avverbio di tempo "sempre" con un vocabolo più adatto: "eternamente", perché nel linguaggio comune si confonde il significato di "eterno", con quello di perpetuo e di perenne. "Eterno" significa senza tempo, mentre "perpetuo" è qualcosa che ha avuto un inizio e che continua in un supposto tempo senza fine. Dunque la prima causa è eterna, 216a.

 

PRIMA Forma di Vita - Il processo della cristallizzazione (vedi "Cristallizzazioni"), avvenuta primitivamente da temperature di fusione a temperature inferiori, rappresentò sulla Terra la prima forma o le prime forme di vita. A questi cristalli che si formavano erano unite, collegate, le individualità le quali un giorno saranno, o sono state, degli uomini. Che cosa accade? Questo processo, essendo legato per via magnetica o per una qualche via alle altre materie che circondano l'individuo, l'astrale, la mentale, l'akasica e via dicendo, procura ad esse una vibrazione, e poiché il processo della cristallizzazione è un processo che dà una vibrazione lenta, vibra per prima la materia del piano immediatamente più denso: l'astrale. Supponete di avere diversi diapason, ognuno di nota diversa; se voi con un altro diapason producete una nota bassa, vibrerà il diapason che ha questa nota bassa; Allo stesso modo, nel processo vitale della cristallizzazione la prima materia che vibra è l'astrale. Passano milioni di anni; l'individuo è collegato sempre a nuove forma di vita le quali producono vibrazioni un tantino più sottili, finché la materia astrale, in seguito a queste vibrazioni, è completamente organizzata; non la materia di tutto il piano, ma la materia astrale di cui è dotato l'individuo o un individuo. L'evoluzione prosegue (vedi "Pianta" e "Animale"), 169a.

 

PRIME Incarnazioni Umane - Nelle prime incarnazioni umane, l'egoismo è violento e si manifesta in forme violente: il furto, l'omicidio, la violenza, perché l'individuo, che non si discosta molto dall'animale, cerca la via più breve per venire in possesso di quanto è oggetto del suo desiderio, 119c.

 

PRINCIPIO del Movimento - L'essenza del movimento intrinseco della materia di ciascun piano è sempre nella materia del piano precedente per sottigliezza. Nel piano fisico, ad esempio, i venti sono causati dalle diverse temperature dei gas che sono in certe zone dell'atmosfera; ma poiché il calore è un'applicazione di energia alla materia, noi possiamo dire che qualunque moto di materia fisica, sia esso spostamento o vibrazione, è sempre causato dall'energia, ed enunciando ciò in principio generale: qualunque movimento delle materie di un piano è sempre alimentato dalla materia del piano precedente per sottigliezza. In modo analogo qualunque impulso che il corpo fisico può avere, prima per esistere, poi per attuarsi in azione, deve essere sempre alimentato dal corpo astrale. E così di ogni corpo a quel piano che l'individuo, per propria evoluzione, ha raggiunto come livello di esistenza individuale, 199a.

 

PROBLEMI degli Altri - I problemi degli altri molto spesso ti lasciano indifferente, quando addirittura non ti recano contentezza perché capita a chi ti ha fatto un torto. All'esterno della situazione vissuta da altri, come ti è facile sentenziare, pronunciare giudizi che non tengono conto dello stato d'animo di chi si trova ad essere protagonista di quelle situazioni!, 145f.

 

PROCREAZIONE - Non è vero che "crescete e moltiplicatevi" sia un invito perentorio perché l'uomo procrei senza tener conto delle condizioni in cui dovranno crescere i figli. E' più crudele e perciò più colpevole chi lungamente fa soffrire, di chi uccide, 95b.

 

PROFETA - (vedi "Sintesi finale"), 71h.

 

PROFITTO - La società (vedi) futura, se vorrà sopravvivere, non potrà fondarsi sul profitto e sull'egoismo (vedi), in ultima analisi. E' perciò necessario inserire l'individualismo nel collettivismo, nel senso di strettamente assolvere i propri compiti ma lavorare per la collettività non per profitto personale. Solo da una fusione dell'individualismo con il collettivismo potrà nascere una società nuova, fondata e costituita da individui nuovi, 45e.

 

PROGRESSO - (vedi "Società"), 72a. Il mondo quale è oggi, dal punto di vista del progresso è veramente una cosa notevole e piena di meraviglie; eppure questo progresso è stato creato per la spinta dell'"io" (vedi). Predicando presso di voi il superamento di ogni ambizione egoistica, potrebbe sembrare che noi fossimo degli attentatori dell'attuale civiltà (vedi). Ciò non è esatto. Noi vi abbiamo detto che dovete sostituire alla spinta egoistica dell'"io" una spinta altruistica, ed allora questi risultati della tecnica, i risultati attuali della impostazione sociale, impallidiranno di fronte a quelli che si avranno con questa sostituzione. Ecco perché noi vi diciamo che non è possibile cambiare il mondo cambiando i capi, ma che per tale cambiamento è indispensabile che l'intimo (vedi) sia mutato, 115c, 104d.

 

PROIEZIONE della Volontà - (vedi "Volontà"). Il desiderio passionale annulla la proiezione della volontà; così come temere che una cosa accada o desiderare che non accada, ne facilita l'accadere, 27d.

 

PROLE - 102b e ss., (vedi "Figli").

 

PROMETEO - Prometeo ruba il fuoco sacro agli Dei e per questo la sua condanna è di avere il fegato perennemente divorato da un rapace, ma alla fine è ammesso all'Olimpo. Il significato di questa favola bene si adatta all'esistenza dell'uomo; l'uomo che, a differenza di altri esseri del Creato, possiede l'intelletto, paga cara questa ricchezza: il prezzo dell'intelletto è il dolore ed in effetti si può dire che il novanta per cento della sofferenza che patisce l'uomo scaturisca dalla sua mente. Togliete quel dieci per cento causato dal corpo, ed il resto è tortura inflitta dalla mente creatrice dell'io e dei suoi inestinguibili conflitti (vedi "Fantasmi della mente"), 92b.

 

PROPRIETA' - TU (Dio, ndr) elargisci il bene in una forma così umile e silenziosa che essi (gli uomini, ndr) credono sia il prodotto della loro fatica e della loro abilità, credono sia loro proprietà, 54e.

 

PROSTITUTA - Ogni tipo di esperienza (vedi "Esperienze") è valido: l'esperienza del Santo vale quella della prostituta, perché, lo ripeto, ciascuno ha una sua scala di valori "inconfrontabile" con quella di altri, 93b, 143b.

 

PROTONE - 55g, (vedi "Corpo eterico").

 

PROVA dell'Aria dell'Acqua della Terra e del Fuoco - (vedi "Scuole d'iniziazione"), 280b, 156d, 153g, 212g, 81h.

 

PSICHE - La psiche è formata dal nucleo delle sensazioni, o "corpo astrale (vedi) e dal nucleo dei pensieri, o "corpo mentale" (vedi), 156b, 112d, (vedi "Mondi grossolani"), 227f.

 

PSICHIATRIA - La moderna psichiatria, provando con l'esperienza scientifica che il modo di essere dell'individuo, cioè la personalità, come l'umore, come le facoltà mentali, sono dipendenti da certe cellule cerebrali (al punto che anche gli stimoli ambientali ed educativi si imprimono nella personalità solo perché condizionano i processi biochimici di quelle cellule) ha dato un colpo all'interpretazione spiritica dei fenomeni medianici. Se infatti la personalità è strettamente legata alle cellule cerebrali, come per esempio lo è la memoria, a tal punto che l'una può cambiare e l'altra può sparire in conseguenza di lesione dell'encefalo, come potrebbe la personalità rimanere integra dopo la morte del corpo?

Se uno spirito comunicante si presenta in una seduta medianica con la personalità che aveva in vita e ricordando episodi accadutigli, e se invece la psichiatria ha dimostrato che tali qualità mentali sono strettamente connesse al cervello fisico, cervello che lo spirito non ha più, due sono le soluzioni: o lo spirito non è uno spirito, ma semplicemente una drammatizzazione, una ricostruzione di una tale personalità che il medium opera impiegando le proprie facoltà chiaroveggenti; oppure c'è qualcosa, nel meccanismo cervello-personalità-anima, che ancora non è stato compreso (vedi "Cervello", pag. 114d), 113d.

 

PSICHISMO Collettivo - (vedi "Anima della Terra"), 163d. Considerate, oltre lo stretto legame che esiste tra voi e coloro che vi sono vicini, o con i quali avete relazione, anche quello con le persone che non conoscete, perché esiste un legame telepatico di ognuno anche con le persone che non si conoscono, in quanto fate tutti parte dell'ambiente psichico generale. E pensate, poi, che questo stretto legame non è qualcosa di subordinato o limitato al tempo, quale voi lo considerate, ma va ben oltre, come va oltre lo spazio quale voi immaginate grazie all'estendersi dell'ambiente psichico, il quale va oltre il tempo non solo come cosa fuori da sé ma, prima di tutto come cosa interiore, come cosa che l'individuo ha dentro di sé, 68g.

 

PSICHISMO in Disgregazione - (vedi "Fotogrammi", stessa pagina, 188c).

 

PSICOANALISI - La psicologia (vedi), la psicoanalisi (vedi "Es-id", e "Super-io"), riescono solo a graffiare la vernice che nasconde l'intimo di ogni uomo. Con ciò non nego la validità di queste materie, ma affermo che l'analisi che ciascuno di voi può fare su se stesso va molto al di là di quello che gli altri possono fare per voi, 53a, 34e, 128f, 121g.

L'inconscio (vedi), inteso nel senso della psicologia, non esiste, perché non v'è niente nell'intimo dell'uomo che possa rimanere nascosto alla sua consapevolezza. E nella coscienza dei propri limiti e di se stessi avverrà il superamento di questi limiti. Dunque la psicoanalisi non è per coloro che esercitano la costante consapevolezza di se stessi, 124g, 74h.

 

PSICOCINESI - (vedi "Inconscio collettivo", stessa pagina, 219g).

 

PSICOFONIA - Le comunicazioni con l'altra dimensione, che avvengono mediante la psicofonia, provengono dai sottopiani più grossolani dell'astrale, 218g.

 

PSICOLOGIA - (vedi "Psicoanalisi"), 53a. A prescindere dall'assenza di impedimenti esterni, i condizionamenti caratteriali e quant'altro contribuisce a formare la personalità dell'individuo e a determinare gli interessi dell'intimo essere (vedi "Psicoanalisi"), nel mondo umano non sono a senso unico, ma conducono l'uomo a reali scelte alternative. Se così non fosse, basterebbe una buona psicologia per indovinare tutti i comportamenti umani; mentre la psicologia è più valida a posteriori che a priori proprio per questo motivo, 245b, 98c, 34e, 39e, 128f.

 

PSICOLOGO - 33d. I veri fascinatori non sono i fattucchieri, i maghi, o le maghe da quattro soldi, ma sono gli psicologi; i quali, se fossero bravi, potrebbero fare di certe creature quello che vogliono, 163g.

 

PSICOMETRIA - Uno psicometra che attraverso un oggetto si unisce ad una situazione del mondo fisico si inserisce in una certa realtà pur non essendo presente fisicamente: tuttavia quella realtà da lui percepita fa parte del "suo" mondo del "sentire" ed egli è parte integrante di quella realtà percepita. Qualcuno si domanderà: come è possibile che un oggetto inanimato sia veicolo di sensazioni? Vi abbiamo detto che tutto ciò che esiste, per esistere, come minimo deve essere legato al mondo delle sensazioni; cioè deve vivere di una qualche forma di vita, perché la vita, come minimo, è sensazione, 245d.

E' vera la teoria sulle radiazioni che ogni oggetto emanerebbe, da cui la scienza delle radiazioni o psicometria. Ciascun oggetto ha una sua radiazione fisica (riguardante la materia che lo compone) e psichica, in quanto capta e conserva come il ricordo, diciamo, di tutto quanto avviene attorno ad esso, capta le onde psichiche sprigionate dalle creature che gli sono state vicine, 215g.

 

PSICOTERAPIA - 34e, 121g.

 

PULIZIA - (vedi "Bellezza"), 135g.

 

PUNIZIONE - (vedi "Comprendere"), 75a.

 

PURIFICAZIONE - Dopo il trapasso, l'individuo ha un'evoluzione (vedi "Evoluzione dopo il trapasso") che segue un ciclo di rinnovamento, o anche, se questo vi chiarisce meglio, di "purificazione", 176d.

 

PURITA' di Intenti - (vedi "Giustizia", stessa pagina, 70c). Se non vi è chiarezza nell'intimo vostro, se non vi è "purezza" in voi, le passioni, e i conflitti esisteranno sempre, 104c.


Q

 

QUADRO - (vedi "Caravaggio"), 31a.

 

QUALUNQUISMO - Nei sistemi dittatoriali, chi non condivide l'ideologia di Stato è considerato un pericolo pubblico, un nemico della patria. Nel vostro sistema democratico, chi non riesce a identificare il proprio pensiero in una delle ideologie che animano i partiti, chi giudica le cose non dall'etichetta di chi le ha realizzate, ma semplicemente da quello che esse rappresentano in se stesse, è bollato col grave epiteto di "qualunquista". E' il sistema con cui i partiti si difendono; un sistema vecchio come la strategia militare: "difendersi attaccando". Ebbene, io vi invito - o nemici della patria, o qualunquisti - a rilanciare, ad affermare - dando ampia facoltà di prova ai vostri accusatori - che "nessuna" delle categorie filosofiche del presente o del passato, nessuna scienza, nessuna religione, nessuna ideologia, nessun partito politico, possono ambiziosamente rivendicare la propria universalità, possono affermare di contenere nel loro sistema la totalità dell'uomo, 79c, (vedi "Politica").

 

* QUATERNARIO - I quattro essenziali principi che regolano una qualche esistenza. Così, ad esempio, il quaternario dell'uomo è rappresentato dai quattro principi che meglio si addicono alla umanità dell'uomo: il corpo fisico, il principio dei desideri, il principio dell'istinto e il principio dell'intelletto, 214c.


R

 

RADIAZIONI Ultraviolette - 38g.

 

RADICALI- (vedi "Società"), 80c.

 

RADIO - Si può pensare che l'entità, essendo qualcosa in senso di sostanza -come abbiamo detto - sia imprigionata nella forma fisica. Questo non è esatto: vi sono modi del contatto, tra due soggetti, che non necessariamente rispettano questa tesi, ad esempio il modo di essere in contatto tra una stazione radio trasmittente ed una postazione ricevente: c'è sempre questo collegamento fisico, in senso di sostanza, perché anche le onde elettromagnetiche appartengono a qualcosa di sostanziale, ma non debbono essere imprigionate per poter essere ricevute. Non necessariamente il corpo astrale di un'entità è imprigionato nel corpo fisico della stessa entità incarnata: è un collegamento, 32g.

 

RADIOATTIVITA' - 204a.

 

RADIOESTESIA - La radioestesia non sta nell'apparecchio, nel pendolo o nella bacchetta, ma sta unicamente nelle facoltà dell'operatore, ed egli potrebbe servirsi indifferentemente di un qualunque oggetto sensibile e adatto all'esperimento, che ugualmente risponderebbe. L'esperimento avviene sempre per una forma indiretta di veggenza, 215g.

 

RAGGI - 204a.

 

RAGIONAMENTO - La più alta forma di ragionamento, quella creatrice, si riproduce per il principio della trascendenza, similmente alla visione tridimensionale che è il risultato della fusione trascendente delle due immagini oculari piatte (vedi "Esempio della vista"). Allo stesso modo, la comparazione fra due ideogrammi (vedi "Ideogramma") che l'uomo ha immagazzinato nella sua mente, ed aventi un certo significato, può creare un terzo ideogramma di contenuto più complesso degli altri due. Quindi l'attività di pensiero, non solo il ricordo, è tutta un'associazione di idee: "conoscere è sempre riconoscere", anche quando è apprendere, capire ciò che non si è mai saputo; ricordatelo!, 204d.

E' possibile raggiungere la comprensione attraverso la mente, con il ragionamento, o si deve fare necessariamente l'esperienza diretta? Sì, è possibile, talvolta, capire con la mente; altre volte non è possibile. Per alcune cose c'è questa possibilità di scegliere, per altre non c'è. Quando è che c'è questa possibilità di non fare l'esperienza diretta? Quando si fa dell'introspezione, si cerca di analizzare e capire se stessi, i propri moti interiori, le proprie intime intenzioni. Quando si fa questo tipo di ragionamento introspettivo con una certa costanza, allora si ha la possibilità di capire attraverso la mente. Ma colui che non riflette su ciò che fa, non potrà mai evitare "l'esperienza diretta", che "è sempre dolorosa", 104g, 63h.

 

RAPPORTO tra Incarnati e Disincarnati - (vedi "Morte di una persona cara"). Quando voi, ancora incarnati, mi pensate, io vi sento, vi seguo, vi ho continuamente con me. L'ho già detto: sento quello che voi volete che io senta, giacché i vostri pensieri segreti, quelli più intimi, li sente solo la vostra guida spirituale (vedi), mentre rimangono sconosciuti agli altri disincarnati. E' un sentire telepatico, più o meno, che si instaura. Sento i pensieri che volete inviarmi. Alcuni, certo, sentono più di altri. Però chiunque sente. Non vengono sentiti i pensieri dei viventi mentre si è nel famoso stato di riposo, di concentrazione su se stessi, quando dopo il trapasso si è immersi nel rivedere la propria ultima incarnazione; allora si è come isolati, tanto è vero che non si vede neppure quello che succede intorno a sé nel piano astrale. In quello stato non si ha una visione oggettiva, resta tutta una introspezione interiore e quindi non si è disturbati, si è in un certo senso protetti. Però, appena l'individuo comincia ad uscire da questa introspezione, allora chiaramente sente, 28g.

 

RAPPRESENTAZIONE - (vedi "Pianta", stessa pagina, 211b), 219b-220b.

 

RAZIONALITA' - (vedi "Fede"), 112f.

 

RAZZA - Origini della razza umana, 160a. Per razza s'intende uno scaglione di anime, un insieme di individualità le quali sono legate tra loro da o per certi motivi, e che in un arco di tempo che è oltre cinquantamila dei vostri anni, conduce la propria evoluzione dallo stadio di uomo alle soglie del superuomo, attraverso a tutto il pianeta Terra, dove troverà l'ambiente favorevole alla sua evoluzione. Ma in questo ambiente potrà darsi benissimo che egli rivesta veicoli fisici appartenenti alla razza ariana o ad altra razza, poiché queste distinzioni di razza non hanno niente a che vedere con razza intesa come insieme di individualità (vedi "Discriminazioni razziali"), 185b. Se tutte le epoche (vedi "Epoca") sono per così dire contemporanee, questa contemporaneità non esiste - nell'ambito di un'epoca e di una razza - da parte del "sentire individuale". E occorre ancora precisare che per ciascuna razza, intesa come scaglione di anime, non esiste contemporaneità di "sentire individuale", ma tuttavia esiste un legame che fa appartenere un gruppo di individui ad una razza. Sì, voi che guardate questi fotogrammi (vedi) e scorgete delle vite naturali a voi inferiori, già sapete che quelle forme di vita appartengono ad una razza diversa, ad un differente scaglione di anime da quello al quale voi appartenete. Ma in ultima analisi non sapete che quelle forme di vita "non appartengono", ma appartenevano ad altre razze, ad un altro scaglione di anime. Ed in linea teorica - pensatelo, meditatelo - quelle piante che voi state ammirando, quegli animali che voi state accarezzando, possono essere state forme di vita naturale attraverso le quali si è espressa - in altra dimensione - la vostra individualità. Ovverosia individui d'altra evoluzione, ma appartenenti a coloro che ora formano "questa" umanità, 186b.

Nell'ambito della razza, non esiste contemporaneità di percezione individuale - questo lo avete già saputo e spero che sia stato da tutti capito - ma le razze fra loro sono tutte contemporanee. Cosicché la razza che vive nel futuro non deve - per condurre la sua evoluzione - attendere che voi l'abbiate condotta. Ma già, mentre voi state conducendo la vostra evoluzione, quella razza conduce la sua: così come voi non avete dovuto attendere che fosse condotta l'evoluzione di Atlantide (vedi) prima d'iniziare la vostra, 189b, (vedi "Contemporaneità del sentire individuale"), 232b, 279b, 105g, 80h.

 

REALE e Irreale - La vita (vedi) è un processo di miglioramento attraverso una scelta continua. L'uomo scegliendo l'irreale, ciò che non può appagarlo, soffre ed impara così una lezione tanto triste quanto utile. Impara a discernere il Reale dall'irreale, ciò che desta in lui la divinità da ciò che lo conduce lontano e lo illude. Ed alla luce di questo discernimento acquisito, disciplinerà i suoi desideri, distruggendo il suo desiderio egoistico, perché l'egoismo è un'irrealtà, 168a.

 

REALISMO - (vedi "Uomo"), 22c.

 

REALIZZAZIONE - (vedi "Realtà", stessa pagina, 293b), 129d.

 

REALTA' - 77b. Infine a voi che sopportate il peso della vostra esistenza modesta, nell'ombra e nell'altrui indifferenza, che fate il vostro dovere anche quando nessuno ve lo impone, che siete paghi di ciò che avete, comprendendo che una sola cosa è necessaria; che siete gli ultimi tra gli uomini non perché siete timorosi o incapaci, ma perché avete compreso che nessuna ricchezza, nessuna notorietà, nessun potere valgono ciò che sta al di là di essi, io dico: un sottile velo separa la vostra consapevolezza dalla mia Realtà. Caduto quello, queste mie parole di speranza saranno la vostra "vivida" certezza, e ciò è più di ogni ricompensa, 109b, 116b.

Vede la Realtà chi ha dimenticato l'"io"; chi non conosce le sue lusinghe, i suoi tranelli, 124b. L'uomo è solo di fronte alla Realtà, perché solo lui può comprenderla essendo la comprensione del Reale un fatto squisitamente individuale, 149b. Parlando di "ciò che è", della Realtà, noi abbiamo affermato esistere due stati: il primo, si coglie allorché si entra in comunione (vedi) con tutto quanto esiste, ed è uno stato in cui il Tutto è fuso nell'Unità, al di là della successione, della separazione (vedi "Senso di separatività"), del tempo, dello spazio, del movimento. E', quindi, uno stato di "essere". L'altro stato si coglie allorché si delimita virtualmente una parte del Tutto, e con essa ci si pone in rapporto. Questo secondo stato è uno stato di "divenire", perché in esso appare il movimento, il tempo, lo spazio, la successione, la separazione. Noi abbiamo definito il primo stato, quello di "essere", Realtà, ed il secondo, quello di "divenire", illusione, 242b, 290b.

Comunemente si crede che la conquista della Realtà avvenga quando si è nella Realtà: ma ciascuno è immerso nel Reale e di questo fa parte. Così la Realtà è già in ciascuno: quando la si vuole cogliere, l'inconsapevole appartenenza ad un Tutto reale si rivela luminosa coscienza d'essere una sola esistenza interamente realizzata. Non fissando la vostra attenzione e convinzione sulla possibilità presente di superare l'illusione del divenire, subordinate la vostra realizzazione all'automatico, quanto apparente, ritmo naturale dell'evoluzione. Invece quando il microcosmo (vedi) ha cognizione di quel sentire che corrisponde alla consapevolezza di sé e della propria esistenza, ha la possibilità di sottrarsi alla ruota del divenire.

In termini pratici, ciò significa realizzare la sintesi del proprio essere perché la Realtà fluisca. Ciò vuol dire portare nel proprio intimo ordine, equilibrio, pace, non già attraverso l'eliminazione delle cause che dall'esterno possono turbarlo, ma attraverso un nuovo sentire nel quale l'uomo non è più preda del suo mondo, cioè del divenire. Questo sentire fa parte integrante del microcosmo e ciascuno può trovarlo in sé ora, nel presente, purchè lo voglia con la giusta intenzione, 293b.

La Realtà è irraggiungibile dall'"io". "L'io è separatività, la Realtà è comunione (vedi)", 31c. Siete convinti che la Realtà possa porre termine al vostro dolore; per questo vorreste raggiungerla, e sentendo che l'"io" è di impedimento vorreste metterlo da parte ed agire secondo il "non-"io"". Ma tutto ciò è un'illusione: il "non-"io"" è ugualmente un divenire, e non un essere. Che cosa importa se l'individuo, anziché essere impegnato nell'arrivismo (vedi), cede il passo e conserva l'intenzione segreta di accrescersi in qualche modo? Il "non-"io"" è cosa voluta e non sentita. Il "non-"io"" è una condotta tenuta con uno scopo, e non uno spontaneo essere passivi a qualsiasi immediato e remoto fine egoistico, 31c, 151c. Sensi e realtà, 154c, (vedi "Percezione"), 157c, (vedi "Periodo dello spirito santo"), 165d, 189d.

"La realtà è una, e come tale non è né spirito e né materia", 197d. Il "sentire" è propria natura, è l'espressione della realtà acquisita, 209d, 233d e ss.. La Realtà  non è una realtà che diviene, ma tante realtà che sono, 237d. Secondo la vostra concezione, la realtà che sta intorno, ma sempre al di fuori di voi, è quella che è e non è assolutamente condizionata dal vostro intimo; così come il vostro essere interiore, secondo la comune concezione che se ne ha, non è certo influenzato dal modo d'essere della incommensurabile realtà che sta all'esterno. Per noi, invece, parlare del "sentire" e parlare della realtà è parlare di un'unica cosa; questo perché, secondo noi, la realtà vera di ciascuno è il suo "sentire", 241d e ss., (vedi "Scoperte", stessa pagina, 259d).

La Realtà di una situazione è data dalla somma delle conoscenze di tutti coloro che sperimentano quella situazione, 260d. Essere la stessa realtà è la conoscenza migliore di quella realtà, 265d. La realtà relativa-soggettiva è dei mondi della percezione - piano fisico, astrale, mentale -; la realtà relativa è del mondo del "sentire di coscienza" - piano akasico -; la Realtà oggettiva è dell'Uno; la realtà relativa e relativa-soggettiva sono della molteplicità. L'uno contiene la molteplicità, quindi "essere Uno significa sentire la molteplicità come un sol Tutto inscindibile", significa perciò essere Tutto, ed essere Tutto significa trascendere la relatività e la soggettività, 266d.

Che cos'è l'io o un essere? Sentire la realtà in termini di parte, 170f. Conoscere come la Realtà è strutturata deve allontanare il senso di magico, sovrannaturale, imprevedibile e perciò incontrollabile che il mistero reca seco; e deve rendere tranquilli e sereni nella visione di che cosa si è e di cosa si fa parte, 193f. La realtà ci appare tale in virtù delle limitazioni che abbiamo in comune. A sentire limitati corrispondono forme di vita grossolane in mondi grossolani, 222f. La realtà è unica e la si coglie a seconda delle possibilità di recepirla, 38g.

E' una contraddizione interna: l'uomo non può conoscere la realtà. E chi è che può conoscere la realtà vera? Colui che riesce a conoscerla non più mediante la percezione (vedi) bensì mediante l'identificazione (vedi), la comunione (vedi): diventare la cosa che si deve conoscere. Solo attraverso a questo processo è possibile conoscere la realtà - ed eccoci nel mondo del sentire, il mondo delle

intuizioni (vedi "Intuizione"), il mondo delle comunioni, il mondo delle identificazioni, 39g, (vedi "Microscopio", stessa pagina, 116g), (vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina, 121g), 27h, 47h, 61h, (vedi "Uomo"), 62h, 99h e ss., 111h e ss., 185h e ss., 193h e ss., 201h e ss., 209h e ss..

 

REALTA' Assoluta - (vedi "Dio"), 193h e ss..

 

REALTA' Unica Totale - (vedi "Dio"), 193h e ss..

 

* REGIONE della Forma - E' detto delle materie più grossolane del piano mentale le quali, traducendosi in pensieri sotto l'impulso del "Se", acquistano forma analoga all'impulso, 214c.

 

REGIONE della Forma - (vedi "Piano mentale" e "Ideogramma"), 31g.

 

* REGIONE della Non Forma - E' detto delle materie più sottili del piano mentale le quali, pur costituendosi in pensieri sotto l'impulso del "S‚", non acquistano forma, 214c.

 

REGIONE della Non Forma - (vedi "Piano mentale"), 31g.

 

REGNI Naturali - "E' un errore dire che l'anima dell'uomo proviene dai regni naturali; giusto è dire che l'essere di ciascuno, di cui l'uomo costituisce una fase della manifestazione, affonda le sue radici nei regno minerale, vegetale e animale", 181f.

Ogni uomo prima di essere adulto ripercorre dalla nascita - nel suo sentire - tutte le fasi di sentire proprie delle forme di vita naturale che sfociano al fine nella vita di coscienza dell'uomo. Cioè ogni uomo dalla nascita alla maggiore età manifesta in successione una vita di sentire che va dal semplice sentirsi di essere che scaturisce nella vita del regno minerale, al sentire di sensazione del regno vegetale, al sentire di emozione del regno animale, al sentire di pensiero del regno umano ed infine al sentire di coscienza relativamente al grado di coscienza raggiunto, 242f.

 

REGNO dei Cieli - (vedi "Dolore", stessa pagina, 27c).

 

REGRESSIONE Ipnotica - E' vero che mediante l'ipnosi si può andare in regressione e far affiorare i ricordi della vita precedente, ma è anche vero che si possono avere delle delusioni perché alcuni soggetti possono, anziché regredire, inventare a livello inconscio delle storie. Ma in un soggetto veramente regredito le risposte alle domande sono immediate, 174g.

 

* REINCARNAZIONE - Trasmigrazione della individualità in un corpo atto ad esprimere l'evoluzione conseguita, allo scopo di conseguire evoluzione, 214c.

 

REINCARNAZIONE - 150a. Come nasce l'errore in certe entità, di credere che ciascuno sceglie la propria successiva incarnazione? E' molto semplice. Quando voi avete sete e decidete di bere, vi recate là dove avete la possibilità di togliervi la sete nel modo più rapido. Se qualcuno vi domanda chi ha deciso per voi di bere, voi rispondete che nessuno l'ha fatto e che voi stessi avete deciso così; non tenendo conto che questa decisione è il risultato di due fattori: da una parte la necessità d'acqua del vostro corpo, dall'altra la possibilità di togliervi la sete nel modo più rapido possibile. Così l'entità che dice di scegliere la sua prossima incarnazione, non si rende conto che al di là di ciò che le appare, sta la necessità evolutiva e la possibilità che ha l'ambiente che essa crede di aver scelto - quello e quello solo - di soddisfare la sua necessità, 112b.

Chi ha "sentito" un ambiente adatto alla sua evoluzione e capace di condurlo un gradino più innanzi, ed ha completato quell'esperienza - cioè ha chiuso una vita sul piano fisico, tirate le somme nel piano astrale e nel piano mentale - (vedi "Dopomorte" ed "Evoluzione dopo il trapasso") non ha più bisogno di attendere che le lancette degli anni trascorrano ed anche dei secoli, a volte, prima di potersi reincarnare, ma trova il suo ambiente favorevole più innanzi, più avanti secondo il senso del tempo fisico; e trova quell'ambiente "pronto" (vedi "Epoca") fino da allora ad accoglierlo per dargli le necessarie esperienze, per aggiungere ulteriore evoluzione. Per far sfociare il "sentire" (vedi) da lui raggiunto di grado A, ad un "sentire" successivo di grado A+1, 222b, (vedi "Legge dell'oblio"), 53c, 39d e ss..

Quando il "sentire" non è sufficientemente ampio, la coscienza di esistere è legata agli stimoli che vengono dall'ambiente e che si ripercuotono sull'individuo per mezzo dei corpi grossolani. Cioè l'individuo sente di esistere perché ha, quanto meno, sensazioni; cosicché, dopo la morte del corpo fisico, siccome la coscienza di esistere non può mai venire meno né avere una soluzione di continuità, accade che l'essere ha, a breve termine, una nuova incarnazione proprio per avere gli stimoli necessari a far manifestare la sua coscienza d'essere, 123d, 184d.

Il fatto che una ipotetica incarnazione al tempo della Rivoluzione francese sia successiva, nella cronologia, ad una avvenuta nel Rinascimento, non ha alcuna importanza. A rigore, ai fini dell'evoluzione individuale, è importante che le due incarnazioni siano avvenute, non altro, 269d. Un essere non può essere completo privo dei suoi sentire più semplici, ed i sentire più semplici sono propri dei mondi della percezione (deve necessariamente incarnarsi, ndr), 222f. Non è possibile, per un essere, raggiungere in una sola incarnazione una coscienza tale da rispecchiare i più alti ideali morali e religiosi, 45g.

Quanto al vedere quella che sarà la prossima incarnazione, la cosa riguarda solo coloro che sono ad un certo punto di evoluzione. Perché, naturalmente, coloro che sono all'inizio dell'evoluzione in forma umana non hanno questa possibilità di vedere. Essa è invece data agli esseri di media evoluzione, e da qui deriva l'errore, diffuso da un certo spiritismo, dell'entità che sceglie, fa un programma e via dicendo. Non è che sceglie. Lasciandosi, abbandonandosi a quel desiderio di tornare (vedi "Caravaggio"), vede quella che sarà la sua prossima incarnazione; la vede in linea generale, naturalmente, non nei dettagli. E' una cosa automatica direi. Come avviene il contatto con la nuova incarnazione? Da quel momento in cui ha avuto queste visioni che riguardano la sua prossima incarnazione, e che servono a sintonizzarlo con quella che sarà la sua condizione futura, nell'essere subentra uno stato di totale benessere ed abbandono, proprio una beatitudine immensa, perché ha raggiunto la certezza che tornerà a vivere, che quel suo desiderio impellente sarà soddisfatto. E vi è quindi un senso di totale appagamento, quasi proprio un addormentarsi, un cullarsi in questo pensiero, un totale rilassamento. Ecco, è quello il momento in cui si comincia a tornare. Perché comincia tutto il lavoro di presa di contatto con quelli che saranno i nuovi corpi: il nuovo corpo mentale, il nuovo corpo astrale, il nuovo corpo fisico, (vedi "Nascita"), 58g.

Nelle varie fasi dell'evoluzione individuale vi sono dei periodi in cui l'intervallo tra un'incarnazione e un'altra è misurabile umanamente in centinaia di anni; e vi è un periodo invece in cui l'intervallo è solo di uno o due anni, 61g. Si sono avuti dei casi di esseri all'ultima reincarnazione, i quali non sapevano neppure che esistesse o che cosa fosse la legge di reincarnazione - almeno a livello consapevole - e quindi non potevano supporre di essere appunto all'ultima reincarnazione; eppure, dentro loro stessi, sentivano che quella era la volta nella quale la loro esistenza avrebbe subìto un mutamento totale. Quando si è all'ultima reincarnazione, veramente, c'è un atteggiamento diverso nei confronti degli altri e del mondo in cui si vive. Cade l'interesse umano ad arrivare, a farsi una posizione, ad avere la supremazia sugli altri. L'individuo diventa una sorte di madre che manda avanti i suoi figli, li manda nella vita dicendo loro: "Adesso tocca a voi vivere, avere le vostre esperienze. Io vi ho portati fino a questo punto". Lascia il posto agli altri, lascia che gli altri conversino, brillino, si mostrino; questo per un senso di amore, perché sente, anche se non chiaramente, che quelle cose sono loro utili (vedi "Evoluto"), 225g.

 

RELATIVITA' (Teoria della) - (vedi "Fotogrammi", stessa pagina, 193d e ss.). La scienza relativistica, circa la simultaneità afferma che un evento simultaneo con un insieme di altri eventi lo è solo in relazione ad un dato sistema inerziale. Questo significa - in parole più semplicistiche, ma anche più comprensibili - che più eventi percepiti da un osservatore come simultanei non lo sono invece più, percepiti simultaneamente da un altro osservatore che, rispetto al primo, sia in moto. E non è questo quello che noi abbiamo sempre affermato con l'esempio dei fotogrammi (vedi), dicendo che una stessa serie di fotogrammi non è percepita simultaneamente da "sentire" di grado diverso, che pure alla stessa serie sono collegati? Questa affermazione della scienza relativistica dovrebbe far meditare coloro che sostengono che quanto la scienza umana ha oggettivamente provato e controllato non potrà mai essere smentito dalle successive ricerche e scoperte. Chissà che le successive ricerche e scoperte non rivelino un nuovo e diverso punto di osservazione della realtà, e quindi una nuova e diversa percezione degli eventi e dei fenomeni?, 198d, (vedi "Percezione", stessa pagina, 200d).

 

RELAZIONI Interpersonali - (vedi "Permaloso"). L'uomo è incessantemente impegnato a criticare coloro con i quali viene a contatto, a valutarli, ed intesse relazioni solo con persone che possono essergli favorevoli, che possono dargli un interesse, un tornaconto. "Essere duttili" (vedi) significa superare questo esame di ricerca di tornaconto, di ricerca di persone che possono in qualche modo aiutare. Essere duttili e comprensivi significa abbandonare le proprie idee e le proprie convinzioni per comprendere quelle dei propri fratelli. Ma che significa: "Comprendere quelle dei propri fratelli"? Significa aprirsi a loro non per condannarli, non per rimproverarli, ma per capire le ragioni che li hanno spinti ad agire e consigliarli per il meglio, 51c.

Non siate violenti nelle vostre relazioni, ovvero non avvicinate gli altri con un preciso scopo; così facendo aumentate la sofferenza e in voi e negli altri, divenendo crudeli e paurosi, 57c. Il problema del mondo è un problema di relazioni. La relazione non deve essere un motivo di isolamento ma di comunione. Per giungervi è necessaria un'ampia comprensione, una tolleranza senza limiti. Non voler acquistare significa essere sereni nelle vostre relazioni, nella propria esistenza. Abbandonate tutto ciò che avete, rinunciare a tutto ciò che vorreste avere, è una grande conquista: la conquista della libertà, 57c, (vedi "Intenzione"), 249d.

Gli altri sono per voi come una sorta di specchio; essi possono su voi solo ciò che voi permettete che possano. Ma non "permettere" nel senso di "concedere", cioè come colui che ha un'autorità e che accondiscende a qualche richiesta; ma "permettere" nel senso di lasciare che gli altri abbiano presa su voi, essere in loro balìa; che poi, invece, è spesso essere in balìa della propria immaginazione e della propria debolezza, 250d. Gli altri, per voi, non sono tanto creature reali quanto immagini costruite dalla vostra mente, spesso animate dalla vostra immaginazione. Ma sono proprio quelle immagini e proprio quel processo che le crea, che fa sì ch'esse meglio si adattino ai vostri bisogni evolutivi, che rende le relazioni degli uomini altamente produttive ai fini della maturazione della coscienza individuale, 250d, (vedi "Simpatia istintiva"), 67g.

 

RELIGIONE - (vedi "Filosofia"), 118b. "I tre postulati (l'esistenza di un Ente Supremo, la sopravvivenza dell'anima alla morte del corpo, l'influenza della condotta tenuta nella vita umana sulla vita dopo la morte, vedi pag. 26c) sui quali si fondono le religioni sono tre Verità". Ma l'uomo li accetta perché bene si adattano agli ambiziosi sogni dell'"io". "Questo vogliamo significare", 28c.

Le religioni mirano a fare dell'individuo un tutore di se stesso; e ciò è lodevole; ma non è quello che intendiamo noi. Noi "parliamo di un ordine sentito, di una coscienza formata, per i quali i tutori sono superflui", 32c, (vedi "Qualunquismo"), 80c, 85c. Religioni della paura, 157d. Errori delle religioni, 160d, (vedi "Verità", stessa pagina, 187d), (vedi "Figli"), 124f 130f, 216f, 71g. Dio non ha bisogno di difendere un qualche principio, né una qualche idea, né una qualche religione, perché non è davvero detto che questo principio, che quest'idea e che questa religione rispecchino la verità, 237g e ss..

 

RELIGIONE Brahamanica - La legge di evoluzione e quella di reincarnazione fanno parte integrante della religione Brahamanica e sono espresse ed insegnate exotericamente come in nessun'altra religione, 89c.

 

RELIGIONE Buddhista - 90c.

 

RELIGIONE Ebraica - 92c.

 

RELIGIONE Futura - Voi (sperimentatori medianici, ndr) siete i depositari di quella che sarà - dopo molte trasformazioni - la nuova scienza sacerdotale, 64a.

 

RELIGIOSITA' - Siccome l'uomo tende a realizzare fuori di sé le situazioni che possono appagare le sue intime aspirazioni - cioè quello che nasce come interiore necessità deve sboccare nel mondo esterno, soddisfarsi, trovare appagamento esteriore e quindi appagamento interiore -, un uomo che pensa di trovare nel campo religioso-spirituale la valorizzazione della sua persona reciterà quanto meglio possibile il suo ruolo non solo per convincere gli altri, ma anche per meglio raggiungere il suo scopo. Disgraziatamente, però, la verità di se stessi non è l'azione, bensì l'intenzione. La meta che un simile uomo potrà raggiungere sarà quella di essere stimato un grande spirito, ma la sua realtà sarà ben diversa. Lo tengano presente coloro che dedicano tutta o parte della loro vita allo spirito, a Dio: come e più di ognuno hanno il dovere di chiedersi la ragione che li anima. La loro vocazione chiede come compenso la protezione divina, e quindi l'assenza di problemi e dolori? Se così fosse, resterebbero delusi. Oppure si sacrificano per avere una ricompensa nell'altra vita? Se così fosse, perderebbero tempo. Tale invito non è diretto solo agli ecclesiastici; lo è anche ai religiosi, e soprattutto ai gruppi spiritici, spiritualisti e simili, e coloro che si dedicano a discipline che mirano a dare "poteri" o addirittura a fare evolvere, 79d, (vedi "Bestemmia", stessa pagina, 230d).

 

* REMINISCENZA - E' la eccezionale riproduzione, nella mente individuale di impressioni passate, mai registrate consapevolmente od inconsapevolmente. Non è attività della mente, ma immagini di avvenimenti vissuti in altre vite suggerite dal "S‚" alla consapevolezza dell'individuo, 214c.

 

REMINISCENZA di Incarnazioni Passate - (vedi "Periodo storico"), 59g. In genere ognuno dimentica. Al massimo può avere una certa simpatia o propensione per certi stili del passato, o per certe lingue, certe epoche. Normalmente è così. In certi punti dell'evoluzione, quando si rende necessario che qualcuno ricordi, accade qualcosa, provocata dall'esterno, che stimola il riaffiorare di qualcosa: è la cosiddetta reminiscenza. Chi deve ricordare sensazioni di un altra reincarnazione, ricorda. Ciò accade proprio per spingere quell'essere a riflettere, a meditare sulla sua vita, a capire che non è vero che si vive una sola volta, ma anzi si vive tante e tantissime volte. Nei casi di reminiscenza abbastanza sostenuta, attraverso il vedersi con due personalità, la precedente e l'attuale, la personalità attuale è meglio focalizzata, 64g, 65g, (vedi "Memoria superiore dell'essere"), 66g. La reminiscenza è rivedere luoghi conosciuti in un lontano passato, con tutti i particolari che riguardano quell'epoca, 154g.

 

RESPONSABILITA' - Il fatto che nessuno può subire, a torto, il dolore che noi possiamo dargli, non vuole dire che noi siamo esonerati dalle responsabilità di aver fatto soffrire un nostro fratello, anche se questa sofferenza doveva patirla, 191a.

Si deve avere "coscienza della propria individualità", per sentire il peso della propria "responsabilità" ed essere uniti con tutti per non creare il culto di se stessi. Riconducendosi a questa esatta visione del "sé" nel Tutto, si può porre fine all'"io" (vedi) e ai suoi processi di espansione. Concludendo: superare l'attività espansionistica dell'"io" non significa cessare di operare, cadere in un immobilismo; significa continuare a vivere "altruisticamente", 26c, (vedi "Tutto è Perfetto"), 137c, (vedi "Autoconoscenza").

 

RESURREZIONE della Carne - Se vi ripugna l'idea della comunione (vedi) degli esseri, se preferite l'individualismo integrale, c'è la meravigliosa concezione della resurrezione della carne che può appagarvi in pieno, 120d, (vedi "Sopravvivenza", stessa pagina, 124d).

Questo discorso della resurrezione della carne ha delle radici molto lontane, risale nientemeno che a Zoroastro, ed era una maniera per enunciare la reincarnazione: l'uomo riprende nuovamente la carne dopo la morte. Da Zoroastro, questa verità male interpretata passò poi agli ebrei e dagli ebrei ai cristiani, ed è stato il tramandare di un errore, di una falsa interpretazione, perché a quale scopo rinascerebbe o risorgerebbe il corpo quando l'insegnamento del Cristo dice: "Il mio regno non è di questo mondo?", 240g.

 

RETICENZA - Non è vero che sia spergiuro solo chi giuri il falso: chi tace sapendo e chi nasconde la Verità con un linguaggio ambiguo, è altrettanto spergiuro e propagatore dell'errore. Di ciò dovrà rendere conto, 95b.

 

RHA Osiride-Iside Oro - 92c.

 

RIASSORBIMENTO del Cosmo - (vedi "Emanazione" e "Manifestazione"), 43h.

 

RIBELLIONE - (vedi "Capitalismo"), 81c.

 

RICAPITOLAZIONE Evolutiva - (vedi "Uomo", stessa pagina, 242f).

 

RICATTO - (vedi "Politica", stessa pagina, 137f).

 

RICCHEZZA - Chi nulla desidera per sé è il più ricco degli uomini perché ha già ciò che gli altri cercano di raggiungere appagando i loro desideri, 133a, (vedi "Ricchi"), 98b.

 

RICCHI - (vedi "Ricchezza"). Curiosi questi ricchi! Sono loro che nella scala dei valori antepongono il guadagno alla vita dell'uomo e si meravigliano se c'è chi uccide per arrivare alla loro ricchezza!, 98b.

 

RICORDO - Il ricordo, che secondo voi garantisce la continuità del vostro essere, quando manchi, non prova che questa continuità non vi sia (vedi "Sentirsi d'essere"), 271b. Il ricordo, per quanto vivo possa essere, è un'ombra, uno spettro; non è la realtà; non è tornare a vivere l'esperienza. Questo perché la coscienza è sempre al presente. La coscienza è l'essere. Se si togliesse la memoria, non cesserebbe il sentire: non si avrebbe più cognizione del tempo, si avrebbe cognizione che l'esistenza, la coscienza è un continuo presente, 171f, (vedi "Esistenza", stessa pagina, 212f).

Se voi pensate a quando eravate dei fanciulli, voi pensate ad un dato momento della vostra esistenza; eppure i fanciulli che eravate, erano ben diversi dagli uomini che siete. V'è differenza nelle azioni, negli interessi, nei desideri, nelle emozioni, quasi che si trattasse di un altro essere; ma il ricordo vi garantisce che si tratta di voi stessi. Se qualcuno vi dicesse che avete avuto una vita precedente all'attuale, certamente questo fatto vi incuriosirebbe, ma la prova di ciò potrebbe venirvi solo dal ricordare quella vita. Eppure quante azioni di questa attuale esistenza non ricordate e non v'è dubbio che "voi" le avete compiute! Dunque il ricordo, che secondo voi garantisce la continuità del vostro essere, quando manchi, non prova che questa continuità non vi sia. Se parlo del ricordo è perché voi date importanza ad esso al fine dell'identificazione di voi stessi. Il ricordo, come ho detto, vi garantisce che voi continuate nel tempo. Ma è un errore collegare se stessi al ricordo; la continuità, sta nello stesso "sentire d'essere", nell'"essere" in sé che non cessa, e non può cessare d'"essere". Il ricordo perisce, si può anche dimenticare chi si è o chi si è stati, come nei casi di totale amnesia; ma il "sentirsi d'essere" non cesserà mai. E questo "sentirsi d'essere" non è destinato a perire come perisce il ricordo, ma ad ampliarsi sempre di più, fino a sussistere indipendentemente dai pensieri, dai desideri, dalle sensazioni; anzi, nel silenzio di questi, ad espandersi talmente ad abbracciare tutto quanto l'"io" (vedi) esclude: il "non-io" (vedi "Io-non-io"). La vostra esistenza (vedi) futura, quindi, non prevede la continuazione delle vostre limitazioni, della ristretta concezione dualistica che voi avete della realtà, dell'"io" che è limitazione (vedi); ma l'espansione del vostro "essere", l'effusione, la comunione (vedi) con tutto quanto esiste, 74h.

 

RIFORME - (vedi "Rivoluzione"). Io vi auguro, con tutto l'amore che vi portiamo, che possiate presto giungere a questa comprensione (dell'"Unità del Tutto" (vedi)), perché in essa è la liberazione da ogni affanno, dall'attaccamento all'apparenza, è veramente la fine di ogni divisione, raggiunta non già attraverso alle riforme, ma attraverso al "sentire" interiore. Significa prendere coscienza di se stessi, di ciò che si è; significa prendere coscienza del TUTTO (vedi), 261b e ss..

 

RIMORSO - (vedi "Pentimento"), 102c, (vedi "Suicidio", stessa pagina, 48g).

 

RINASCIMENTO - (vedi "Reincarnazione", stessa pagina, 269d).

 

* RIPOSO dell'Ego - E' quello stato a cui perviene un individuo che non abbia completamente costituito la propria coscienza, dopo il trapasso, terminata la revisione e l'assimilazione delle esperienze avute nella ultima incarnazione, 214c.

 

RIPOSO dell'Ego - (vedi "Riposo dopo il trapasso"), (vedi "Dopomorte"). Se l'individuo non è evoluto, una volta abbandonato il "corpo mentale" (vedi), entra in una sorta di torpore ed è occupato nel rivedere tutte le esistenze trascorse; questo torpore è chiamato "il riposo dell'Ego". Se, invece, è sufficientemente evoluto, cioè se la sua coscienza individuale (vedi "Corpo akasico") è abbastanza organizzata, egli ha una visione del piano akasico che gli da più che riposo, beatitudine, 179a, 226d.

 

RIPOSO dopo il Trapasso - (vedi "Riposo dell'Ego"). E' il primo momento dell'esistenza dopo il trapasso del corpo fisico, quando si ha una sorta di esistenza completamente onirica. Non dovete pensare ad un sonno come siete abituati a sperimentare fisicamente: è un momento in cui la creatura è ripiegata su se stessa e ripensa alle cose della sua ultima incarnazione e alle altre incarnazioni che all'ultima sono legate per "legge di causa e di effetto" (vedi). In quel momento, la sua visione è prettamente onirica, non si accorge neppure della nuova dimensione nella quale sta vivendo, non vede neppure chi gli è l¡ vicino, non si interessa a cosa c'è oggettivamente al di fuori di lui stesso. Poi questa fase viene trascesa. Quando il trapassato ha riflettuto abbastanza, quando è riuscito a capire le esperienze che ha vissuto, le ragioni per le quali si sono determinate certe esperienze, allora comincia a destarsi al mondo esterno a lui. In quel momento c'è il vedere reale, il reincontrarsi reale con le persone che ha amato (vedi "Morte di una persona cara"), 57g.

 

RITO - Vorrei proprio dissacrare tutto questo amore che gli uomini hanno per i riti e per i culti. Un atto d'amore può essere qualunque cosa, anche uno schiaffo, perché quello che conta è l'intenzione. Quando c'è un'intenzione amorosa, tutto ciò che si fa è un atto d'amore, 50g, (vedi "Meditazione"), 50g, 203g.

 

RITUALI Magici - Le difficoltà presentate dai rituali magici non sono che la pietra di paragone per la volontà e la convinzione dell'operatore. Chi riesce ha procurarsi da solo, con i propri mezzi,  tutto quanto il  rituale richiede, ha tanta forza in se da muovere le montagne. non è quindi la "mano di un assassino giustiziato da tre giorni" che può farvi operare dei prodigi, ma la volontà che avete dimostrato potendo procurarvi un simile cimelio. Ma chi ha in sé questa forza, questa volontà, non ha bisogno né di bacchetta magica né di altri arnesi del genere per operare sull'invisibile. I maestri ne sono esempi viventi. Il potere sull'invisibile è una facoltà personale. Deve essere trovata, e chi non l'ha naturale per evoluzione deve dimostrare di avere tanta volontà da procurarsi "le cose più impossibili". E' come la corda di uno strumento musicale che per produrre un suono od una nota desiderata deve essere tesa in modo giusto. Questa intima tensione è naturale virtù dell'individuo evoluto, mentre nel non evoluto è un'autosuggestione, che egli si procura seguendo queste formule magiche, 99a, 203g.

 

RIVOLUZIONE - (vedi "Riforme"), ( vedi "Verità", stessa pagina, 290b). Potete con la violenza distruggere ogni suddivisione sociale (vedi "Classe sociale") ma, se non sarà più palese, tuttavia sussisterà sempre, 37c, 83c, 165d, 63e, (vedi "Società", stessa pagina, 255g).

 

RIVOLUZIONE Francese - (vedi "Reincarnazione", stessa pagina, 269d).

 

RIVOLUZIONARIO - (vedi "Cristo").

 

ROBERTO (Setti) - (1930-1984). (Dal 1946 al 1983, con la sua eccezionale medianità, è stato il tramite attraverso cui i Maestri disincarnati del "Cerchio Firenze 77" (vedi) hanno comunicato con il piano fisico, ndr).

Al suo risveglio il medium ci disse di aver assistito alla riunione! Ecco come ricorda quel fenomeno che non si è più ripetuto: "Solitamente non ho alcun ricordo di quanto accade durante la trance né ho idea di quanto tempo trascorra. Addirittura qualche volta non mi sono neppure accorto che si è svolta la seduta. Colgo l'occasione per precisare che al di fuori dei fenomeni che accadono nelle nostre riunioni e dei quali, come ho detto, non ho alcuna cognizione, la mia vita è normale: non ho particolari sensibilità e intuizioni e, meno che mai, visioni. Se non fosse per quello che raccontano gli amici e che posso riascoltare dal registratore, potrei giurare di non essere medium. Quella sera in cui avvenne il fenomeno accennato mi svegliai, non come le altre volte da un sonno senza sogni, ma con la sensazione di aver "sognato" di essere stato in mezzo agli amici, seduto sul divano, ascoltando nell'oscurità quanto le nostre Guide ci dicevano. Si trattava di un ricordo nitido, ma con tutte le caratteristiche di un sogno", 24b, 25b, 26b, 13f e ss.. Mani di Roberto, 81f, 220g.

 

ROBOT - Ci sono delle forme di vita le quali, se si escludono le funzioni di riproduzione, sono molto più elementari dei robot costruiti dall'uomo. Infatti, ciò che rende inimitabile la vita creata dalla natura non sono le funzioni vitali né quelle che gli organismi viventi compiono, bensì è la coscienza e, nella sua forma più semplice, la sensazione, che l'uomo non riuscirà mai a dare ad una macchina da lui creata, per quanto, ripeto, essa macchina possa svolgere un'attività assai più complessa di quella svolta dall'uomo, 180f, 222f, 225f.

Forse i temperamenti romantici resteranno delusi a sapere che i folletti (vedi), gli gnomi (vedi) e tutto il mondo di favola dell'esoterismo di maniera è creazione della fantasia, e che si è più nel vero se si concepiscono gli spiritelli della natura come dei robot. "La scienza si sostituisce alla favola", 226f, 39g. Per la parte inferiore, l'uomo potrebbe essere equiparato ad un robot. In linea di principio, ripeto. Perché poi ognuno ha un suo corpo mentale, un suo corpo astrale. E poi c'è il discorso dei corpi mentali analoghi, dei corpi astrali analoghi, i quali non sono analoghi quando subentra il discorso della diversa evoluzione (vedi). Perché non sono analoghi? Perché fra l'uno e l'altro c'è un'evoluzione diversa, 150g.

 

ROBOT di Comunicazione - (vedi "Energie intelligenti"), 222f. C'è questo prezioso strumento che loro (i maestri, ndr) hanno creato e che è una specie di robot - chiamiamolo così - con un corpo astrale (vedi) e un corpo mentale (vedi), attraverso il quale i maestri possono collegarsi con il corpo fisico di Roberto (il medium, ndr), (vedi "Roberto (Setti)"). E' un corpo astrale del tutto particolare, perché traduce in forme diverse, in linguaggi diversi, in modi di esprimersi diversi, quella che è una stessa coscienza. Le entità che hanno ancora un corpo astrale non possono usare questo meraviglioso strumento creato ed usato dai maestri. Esse infatti hanno ancora una forma, in quanto hanno ancora un corpo astrale, e il corpo astrale la conserva non perché vi sia la necessità ma perché, pensandosi, si pensano ancora con un corpo e "quindi" la materia astrale prende questa forma, 220g.

 

ROMANTICISMO - (vedi "Uomo"), 22c.

 

ROMITAGGIO - 32c, (vedi "Io").

 

ROSACROCE - La tradizione esoterica, e i Rosacroce in particolare, polarizzarono l'attenzione su queste ‚re evolutive (del Padre o della potenza, del figlio o dell'amore, dello Spirito santo o della sapienza), introdussero nell'esoterismo appunto questa distinzione - che, come tutte le distinzioni, è sempre un pò convenzionale. Perché l'era della potenza? Perché l'ideale, diciamo, degli uomini di quel periodo è quello dell'affermazione di se stessi, del predominio, appunto della potenza, 117g.


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