S SACERDOTE - Potete
essere sacerdoti, ma se non avete trasceso l'espansione dell'"io"
(vedi) umano, lo farete unicamente per divenire vescovo o per guadagnarvi un
premio eterno. E' stato detto: "L'""io" può scegliere uno
scopo nobile ed utilizzarlo come mezzo della propria espansione", 36c. SACRE Scritture - 188b,
26c. SACRIFICIO - Il
sacrificio di sè non è un io (vedi) che capitola a favore del super-io (vedi)
inteso come moralità posticcia, acquisita dall'educazione, bensì coscienza
raggiunta, parte del proprio essere, intima natura, 37e. SADISMO - (vedi
"Sessualità", pag.52d), 53d. SAGGIO - E' una verità:
l'uomo, chiunque egli sia, conoscendo l'intimo suo, i propri limiti, li supera
e ottiene la liberazione di se stesso. Naturalmente, voi dite, i propri limiti
li conosce il saggio. E io vi dico che conoscendo i propri limiti si diviene
saggi, 128g. SAI Baba - Molti vanno a
trovare i vari maestri pensando che possano risolvere tutti i loro problemi, e
sono talmente convinti di questo che un insignificante gesto dei vari Babaji o
Sai Baba, o tanti altri, è da loro interpretato come un segno del divino a loro
specialmente rivolto, che gli fa capire qualcosa. Ma questo è il segno che
l'uomo ha bisogno, e a quest'uomo che ha bisogno occorre far capire che non
deve andare a cercare lontano quello che è in lui stesso e quello che solo lui
può risolvere, 234g. SALMI - (vedi
"Scuole di iniziazione", stessa pagina, 80d). SALTO di Qualità - (vedi
"Variante"). La struttura della realtà è logica e ciò garantisce
l'impossibilità dell'assurdo e della mancanza della ragione, del motivo per
cui. Infatti se ogni successivo è sempre un successivo logico, ciò significa
che è sempre fondato e conseguente. Tuttavia ciò non significa che sia il solo
possibile; lo svolgimento logico lascia spazio a più possibilità, sia pure di
diverse qualità; ma è proprio dal salto di qualità, conseguenza della scelta
delle possibilità, che si afferma una coscienza, un sentire più ampio. In
sostanza, la struttura matematica della realtà non rende il tutto un
insensibile meccanismo. Ciò che rende inumana una macchina non è la sua
struttura matematica, ma l'assenza di coscienza. Mentre si dà il caso che la
realtà sia essenzialmemte coscienza, perciò la sua strutturazione non annulla
la sua esistenza; al contrario, la rende possibile. Dire che esiste solo ciò
che gli esseri sentono in senso lato (vedi "Sentire in senso lato e
sentire di coscienza") potrebbe portare a credere che la realtà fosse
onirica, un insieme di sogni; invece l'insieme dei sogni ubbidisce ad una
logica matematica, cosicché il soggetto non vive mai l'assurdo fantastico, ma
sempre il logico conseguente. Ed è questa conseguenzialità che garantisce
l'"unità del Tutto" (vedi), e viceversa; sicché ogni nucleo di coscienza
- sia pure centro di sensazione (vedi "Centro di sensibilità e di
espressione") - concretizza, manifesta, costituisce un "quid" di
sentire che per esistere qualitativamente unico, al fine di dare la qualità
assoluta al Tutto, deve avere il sapore che finisce, mentre ha una natura
immutata nell'eternità del non tempo, 213f, 93g. SAMADHI - Il samadhi,
l'"estasi" (vedi) degli indiani, è così raro e breve per difesa
naturale. Se qualcuno andasse nello stato di coscienza detto samadhi, uno stato
di beatitudine in cui il sentire che ha raggiunto si libera e abbraccia tutta
la sua consapevolezza; se la consapevolezza dell'uomo si estendesse oltre il
campo creato dalla percezione e abbracciasse tutta la sua coscienza, tutto il
suo sentire di coscienza, quando la struttura dell'individuo non fosse ancora
forte ci sarebbe la possibilità di un danno. Quello di abbandonare la vita nei
mondi della percezione. E allora deve esserci una sorta di richiamo a vivere,
quindi qualcosa che interrompe quell'esperienza, 245g. SANDAGE (Allan) - (vedi
"Futuro del cosmo"), 40h, 41h. SANITA' - Perché dare a
chi già sopporta il peso della sua malattia anche il carico finanziario che ciò
comporta? Vi immaginate una famiglia che dicesse a un suo membro: "Tu sei
ammalato e tu provvedi alle tue cure"? Perché una società, nella sua
concezione ideale e più vera, deve essere una grande famiglia, 136f. SANT'Agostino - 139c,
97d, 99d, 53e, 55e. SANTIFICARE le Feste -
(vedi "Comandamenti"), 188f. SANTITA' - (vedi
"Mistico", stessa pagina, 235g). SANTO - Ciò che è ideale
morale per un selvaggio (vedi) non lo è certo per un Santo, 81b, 93b, 111b. Le
vite dei santi di cui avete udito parlare e che fanno parte del tempo passato,
rispecchiano dei "sentire" più complessi, appartenendo ad individui
più evoluti. Quindi, in relazione ad un "ora" riferentesi al mio
"sentire", non sono state ancora percepite, 233b, 263b, 269b, 41d.
Come potete pensare che il vero amore, il vero amante possa dare il suo amore
ad un solo essere? Forse che il santo ama uno e non gli altri?, forse che il
suo amore diminuisce a mano a mano che i suoi seguaci aumentano, perché
distribuito, diviso fra più amati, quasi fosse una quantità materiale?, 58d,
157d. Appartenere alla specie
umana o non è determinato dal sentire, e non viceversa. Esiste però una
gerarchia nel sentire. Se no ogni uomo avrebbe lo stesso tipo di sentire, sia
egli un santo o un criminale. Perciò per "tipo" si deve intendere un
insieme di gradi di sentire tutti appartenenti ad una stessa gamma (vedi "Gamma
di sentire"), 246f. Bilocazione (vedi) dei Santi, 215g. Voi sapete che
esiste la cosiddetta "comunione dei santi", di tutti i
"sentire" degli esseri, la comunione di tutti gli esseri, verso la
quale noi stiamo procedendo per costituire in consapevolezza un solo grande
essere, immenso, spirituale, fino ad un solo essere cosmico; quindi, scendendo
nella gerarchia, troviamo a gruppi, in vertici, queste guide spirituali (vedi
"Guida spirituale") che sono appunto la fusione di tutti gli esseri
sottostanti dal punto di vista del "sentire", 231g, 234g. A parte l'esagerazione
dei biografi, veramente ci sono state delle figure di santi, che io non posso
chiamare mistiche ma direi piuttosto fanatiche. Questi santi sono creature in
fase detta "di reazione". Nella vita precedente erano stati un
dio-ci-liberi, ed allora, nella fase successiva di reazione, sono tutto
l'opposto di quello che furono prima, 235g, (vedi "Divenire", stessa
pagina, 30h). SANTONI Indù - Mentre i
santoni Indù cercano di illuminare le menti dei fedeli, non altrettanto si può
dire di certe autorità religiose, 90c. SAPIENZA - (vedi
"Piano akasico". stessa pagina, 161c). SATANA - 108a, 263b.
Satana serve all'io per nascondere la sua debolezza, 25c, 32c. Lucifero, 139c.
Diavoli (vedi "Aldilà"), 31d, 35e. SATELLITE - (vedi
"Pianeta"), 189g. SCAGLIONE di Anime -
(vedi "Razza"). SCALA dell'Illusione -
(vedi "Piano akasico", stessa pagina, 89h). SCANDALO - (vedi
"Santo", stessa pagina, 83c), 105c. Dopo tanti scandali - e ancora ne
vedrete - gli uomini comprenderanno che l'uomo importante e di valore è l'uomo
retto ed onesto; che riesce a stare al potere senza arricchirsi personalmente;
che è in alto tra i massimi per servire i minimi, solo ed unicamente per
quello, 124f, 137f. Guai a chi ha provocato lo scandalo, dice il Vangelo,
perché in effetti smuovere, rompere delle cristallizzazioni, anche dal punto di
vista occulto, comporta sempre una reazione naturale, anche immediata. D'altra
parte, è necessario che gli scandali avvengano perché mai come negli scandali l'uomo
percepisce qualcosa, viene toccato nella sua consapevolezza e stimolato a
muoversi, a prendere posizione, 146g. SCELTE Errate - Non
esistono scelte errate in senso assoluto nella vita dell'uomo, o per lo meno
che non incidono o riguardano la manifestazione o la concatenazione del sentire
di coscienza. Esso, infatti, qualunque sia la scelta dell'uomo, non può che
avere un successore più ampio, 235f. SCELTA Reincarnativa -
La successiva reincarnazione non si sceglie. Come l'acqua, che scendendo da monte
a valle segue la via di maggiore pendenza; così in modo del tutto naturale e
spontaneo, fra le varie leggi che regolano il ciclo di sviluppo individuale, si
applica quella più adatta al particolare momento e caso, 113b, 39d e ss., 60g. SCHELETRO - (vedi
"Fulcro"). SCHELLING (Friedrich) -
Povero Schelling, aveva cominciato così bene, con il suo Assoluto, per
naufragare poi miseramente quando si trattò di spiegare la molteplicità dei
mondi rispetto all'unità dell'Assoluto. Non seppe trovare niente di meglio che
pensare ad un distacco di questi mondi dall'Assoluto, cioè una specie di
storiella degli angeli caduti in chiave variata, 151f. SCETTICI (Filosofi) -
154c. SCHIZOFRENIA - 182g,
(vedi "Malattia mentale" e "Pazzia"). SCIENZA - La stessa
scienza vostra - particolarmente la fisica - per quanto attiene al mondo delle
particelle subatomiche (vedi "Particella subatomica") -avverte la
necessità di superare certi postulati, certi schemi di pensiero, certi modelli
ritenuti invalicabili. Questa necessità ha fatto affermare a qualcuno che non è
possibile dare un senso alla realtà sulla base delle sole ricerche
scientifiche: quanto più ampiamente e dettagliatamente la si osserva, tanto più
essa appare priva di significato. Lo spettacolo che si svolge davanti agli
occhi dello scienziato, acquista un senso per il solo spirito che l'osserva. La
conclusione di questa affermazione è verissima. Tuttavia ciò che sembra non
avere senso, ha proprio lo scopo di condurre a quella conclusione soggettiva; e
se la conclusione appare troppo fideistica, aggiungo: prescindiamo pure da
essa, ma allora, in termini razionali, non si può considerare privo di
significato ciò che non si riesce a capire. Questo è presuntuoso, per non dire
strumentale, al fine di ricondurre la scienza dalla parte del materialismo dopo
aver dato evidenti segni di volersene staccare, 148b. Ciò che lo scienziato
vede della vita cosmica, del Cosmo che sta a lui attorno, è la
"proiezione" di ciò che sta realmente alla base dell'esistenza
cosmica. Lo scienziato scopre certe leggi che egli chiama "del
Cosmo", ma non sono che deduzioni conseguenti alla visione che egli ha del
Cosmo che lo circonda. Le leggi che realmente tengono in piedi un Cosmo
nell'eternità sono leggi assolute e sono le stesse leggi assolute che creano
ogni fotogramma. Ecco dunque come il relativo s'inserisce nell'Assoluto, 169b,
(vedi "Qualunquismo"), 80c, 96c, (vedi "Sensi fisici",
stessa pagina, 98c), (vedi "Droga"), 110c. Una scoperta
sensazionale della scienza umana - anche se poi, recentemente è stata
ridimensionata con l'osservazione di certi eventi astronomici - fu il
"nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". Secondo il
concetto "realtà-essere", questa trasformazione è un'illusione: ciò
che appare trasformato, in effetti è un diverso "essere", diverso non
solo come qualità, ma anche come quantità, diverso numericamente. Se voi udite
le sette note musicali in successione, potete affermare che il suono si
trasforma, ma in effetti si tratta di sette suoni diversi, 184c, 40d, 234d.
"La scienza è la ricerca della logica della natura", 208f, 35g, (vedi
"Legge di causa e di effetto"), (vedi "Vecchiaia"), 111g,
189g. Il mondo fisico che cade sotto i vostri occhi e che appare come un
perenne "divenire" (vedi) è in realtà un eterno "essere"
(vedi). Le leggi che la scienza umana scopre sono in effetti l'aspetto
illusorio e mutevole di altre leggi immutabili che costituiscono il fondamento
del cosmo, 19h. SCIENZIATO - (vedi
"Essere", stessa pagina, 27h). SCIMMIA - Quando
moltissimi secoli fa avvennero le prime congiunzioni, la razza umana sulla
terra non esisteva. Quindi, quelle entità che si erano unite al Terzo Aspetto
dell'Assoluto (piano mentale e quindi umano: le chiameremo Entità-uomo per
distinguerle dalle altre) dovettero reincarnarsi in un corpo animale,
precisamente scimmie. Esse vissero una vita quasi del tutto uguale a quella
degli animali, per molti anni ancora, con la differenza che, ogniqualvolta si
univano due corpi animali, appartenenti però ad Entità-uomo, nel corpo che si
generava, s'incarnavano sempre altre Entità-uomo, quantunque i corpi generati
fossero ancora tali e quali quelli delle scimmie di allora. L'Entità-uomo,
essendo più a contatto con l'intelletto di quello che lo siano gli animali,
usava il proprio corpo in modo diverso da come lo usavano le bestie. Così
attraverso generazioni e generazioni, attraverso atrofizzazioni e sviluppi di
organi, si formarono dei corpi molto diversi da quelli scimmieschi, si formò la
razza umana tuttora in evoluzione, 160a, (vedi "Cane"), 76g. SCINTILLA Divina - 170a,
168b. L'individualità ha una fase della sua vita, del suo "sentire",
che fa parte dell'Assoluto ed è la Scintilla divina; la Scintilla divina è
oltre il Cosmo ed oltre i limiti del Cosmo, 207b. Figli e fratelli, ciascuna
"goccia" o "Scintilla divina" è - se potessimo definirla
-identica, nella natura, nell'essenza e nella sostanza, all'Assoluto; e quindi
identica ad altra goccia o Scintilla divina. Non v'è diversità. Eppure, poiché
a ciascuna goccia o Scintilla divina fa capo il resto di quello che voi siete
abituati a chiamare "individualità" (vedi), ecco che ciascuna goccia
o scintilla divina può ancora virtualmente essere considerata, in questo
insieme, un mondo a sé stante. E' un microcosmo, considerata con i suoi "sentire"
individuali facenti capo ad essa. E' come un sole, questo sole è l'Assoluto
comprendente il virtuale frazionamento in tante, infinite cellule: le gocce, le
Scintille divine. E' come se da questo sole si partissero in infiniti raggi le
individualità, che hanno appunto l'espressione massima del "sentire"
in comune, le gocce e le Scintille divine; e poi i raggi, invece, distinti gli
uni dagli altri, che sono le teorie dei vari "sentire" individuali.
Un sole con tanti raggi. In questo sole tante gocce o Scintille divine; a
ciascuna goccia o Scintilla divina fa capo un raggio e ciascun raggio è una
teoria di "sentire" individuale che va da un "sentire"
detto "in potenza" sino ad un "sentire" definito "in
atto", 209b. SCOMUNICA - (vedi
"Opinione pubblica"), (vedi "Forma pensiero"). Vedete
quell'uomo? Di lui si direbbe che è il ritratto della serenità. Sì, la sua vita
è quella di un gaudente; lui non conosce le sofferenze del cilicio e della
penitenza, forse perché ha capito che Dio non va temuto e che non serve
genuflettersi per sembrare degli agnelli quando, nell'intimo, si è belve
fameliche. Con la sua mania di dire la verità e ciò che pensa, si è beccato la
scomunica. Ma a lui la scomunica non fa paura. Lui sa che Dio non è al servizio
degli interessi degli uomini avidi e che la "scomunica non sale al
cielo", come sentenzia un vecchio proverbio sulla fauna equina. Si può
comandare al sole di splendere solo su certi e lasciare all'oscurità altri? Ma
che accade? Il sorriso di sicurezza del "nostro" si smorza: i suoi
affari incontrano difficoltà impreviste, incidenti gli accadono, rovesci di
fortuna. Veramente si direbbe che il Padreterno volesse sculacciarlo! Ma
fermiamoci qui, fermiamoci cioè "prima" che la leva psicologica entri
in azione ed il poveretto decreti la sua rovina o il suo rientro in seno a
madre chiesa. Se si esclude il meccanismo della leva psicologica, capace di
innescare poteri paranormali in chi li possiede e di provocare effetti
psicocinetici punitivi, che cosa è stato che ha fatto troncare il sorriso di
sicurezza dello scomunicato?, che ha aperto la prima falla attraverso la quale
nel suo animo si è insinuato il dubbio? Fortuite circostanze avverse? Certo,
possono essere casuali coincidenze. Ma può essere stato qualcos'altro: possono
essere stati gli effetti della catena di pensieri creata dalla opinione
pubblica contraria, 26d, 134f. SCONTENTEZZE - (vedi
"Paradiso"), 219d. SCOPERTE Scientifiche -
(vedi "Percezione", stessa pagina, 200d). Ciò che l'uomo scopre non è
la Realtà. E' l'apparenza che si coglie sperimentando una certa dimensione che
scaturisce dalle limitazioni congenite dello sperimentatore, 259d. SCOPO della Vita - (vedi
"Vita", stessa pagina, 107b), (vedi "Perché tutto è così"),
(vedi "Comunione"), (vedi "Fusione"). SCRITTURA - (vedi
"Parola"), 115g. SCUOLE d'Iniziazione -
Nelle antiche scuole d'iniziazione, gli iniziandi erano sottoposti alla prova
dell'aria, dell'acqua, della terra e del fuoco, perché vincessero la paura e se
stessi. Io vi chiedo una sola prova, ma che per difficoltà le supera tutte:
siete voi tanto forti e coraggiosi da credere alla morte vera? Gli atei lo
sono. Debbo concludere che voi credete per paura e per egoismo? In altre
parole, avete trasceso l'io egoistico e personale tanto da pensare alla sua fine
rimanendo sereni? No? Bene! Credete che il divenire non finisca mai e che con
il suo perenne scorrere si realizzerà la vostra perpetua esistenza. Ancora
l'illusione per tenervi in vita. E chi non sa rinunciarvi, più oltre non
ascolti (vedi "Verità", stessa pagina, 280b), 100c, (vedi
"Pentimento"), 102c, (vedi "Vie dello spirito"), 60d. Quando si vedono
"istruttori" ordinare ore e ore di meditazione (vedi), e la
recitazione di salmi o mantra (vedi), ben sapendo che questo fa parte di un
programma per tenere avvinte le persone, non si può fare a meno di scoprire il
gioco, onde rendere più accorti gli sprovveduti, 80d. Non gettate il vostro
tempo e le vostre energie in rituali inutili. Se volete fare qualcosa per gli
altri, fatelo direttamente sul faticoso piano concreto e non comodamente a
distanza, col pensiero, 80d, 156d, 153g. "... Abbiamo
raccolto, assieme a voi, delle verità che nessuna scuola d'iniziazione ha mai
così pubblicamente propagandato, riferito. Queste verità sono quindi portate di
fronte a tutti, o figli, e coloro che le cercano possono oggi facilmente,
trovarle. Questo volume che assieme a voi abbiamo dato agli uomini, rappresenta
un "corso superiore" di lezioni. Inutile sarebbe darlo a chi non
potesse apprezzare ciò che esso contiene: ma inutile sarebbe stato il nostro ed
il vostro lavoro se nessuno, al di fuori di voi, potesse beneficiarne. Per
questo vi diciamo: con la cautela che il buon senso suggerisce, date pure a
coloro che voi ritenete possano comprendere queste verità, il lavoro che
assieme abbiamo fatto. Datelo pure, o figli, perché come voi sapete
l'evoluzione degli uomini avviene secondo un preciso, possiamo dirlo,
"meccanismo": ciascuno è oggi quello che è, in forza dell'evoluzione
che ha raggiunto. Ciò costituisce la base del suo "essere"; ma se
l'uomo non fosse in mezzo alla vita, all'esperienza diretta, non solo
all'esperienza diretta, ma alla conoscenza di certe verità, non progredirebbe
più. Egli pone attenzione a certi insegnamenti, anche se non vi presta fede:
questi entrano nella sua mente; dall'"attenzione", a poco a poco,
egli passa alla "consapevolezza" di certe verità e dalla
consapevolezza alla "coscienza". Queste verità dunque debbono essere
portate all'attenzione di coloro che in qualche modo possono avere per esse
interesse; dalla loro attenzione passeranno alla loro consapevolezza, dalla
loro consapevolezza alla coscienza con lo stesso sistema che è seguito,
inconsapevolmente, da voi e da tutti, 13h, 81h. SDOPPIAMENTO - Alcune
sensazioni particolari, come un senso di irrigidimento del corpo e
l'impressione di precipitare nel vuoto in certi momenti tra veglia e sonno,
corrispondono a quello che si prova nello "sdoppiamento" sentendosi
per la prima volta liberi dal corpo fisico, 156d, (vedi "Esperienze
extracorporee", stessa pagina, 211f), 59g, 63g, 212g. SE' - (vedi
"Nirvana" e "Paradiso"), 162f. Noi affermiamo che
l'individuo ha un S‚, un ego, uno spirito che si desta alla realtà, che ciò che
è conosciuto come S‚, come ego, come spirito, è un insieme di stati di coscienza
l'uno sfociante nell'altro che abbracciano, perché sono realtà sempre più ampie
e profonde, 90h. SEDUTA Medianica - Si
può anche dire che la comunicazione con i disincarnati è possibile, portando a
riprova quei fatti che ragionevolmente possono confermare questa affermazione:
ma deve essere qualcosa che scaturisce dall'esame dei fatti, 220g. SELVAGGIO - Il selvaggio
non diviene Santo (vedi), ma l'uno e l'altro fanno parte di una stessa
individualità (vedi), 241a, 81b, 111b, 114b, 30h. SENSAZIONE - (vedi
"Coscienza", stessa pagina, 190f). SENSI Astrali - 169g.
Tutti i sensi dell'astrale si possono sviluppare con l'esercizio, ma con molto
dispendio di energie, finché non si ha l'evoluzione corrispondente. Tutto è
molto più semplice e quasi automatico quando si raggiunge l'evoluzione che pone
spontaneamente in essere le potenziali facoltà paranormali dell'individuo,
210g. SENSI Fisici - Esempio
dell'arancia (vedi "Esempio della sedia" pag. 18g), 265b. La
percezione individuale "crea" delle realtà posticce che non esistono.
L'"io" è l'esempio più chiaro e più lampante di questo fantasma
creato dalla percezione. Noi stessi - per farvi comprendere certi concetti -
abbiamo dato per esistente l'"io"; ma ciò è un miraggio, l'"io"
non trae riscontro nella realtà costituzionale dell'individuo, 269b. Se il
metodo scientifico di "conoscere" è quello oggettivo
dell'osservazione diretta per mezzo dei sensi -includendo in questo modo anche
gli strumenti atti ad ampliare la portata dei sensi umani -, permettetemi di
sorridere, perché nulla vi è di meno attendibile di essi. Certo non voglio qui
ripetere tutto quanto abbiamo detto sulla soggettività delle percezioni
sensorie e sul fatto che l'analogia o anche l'identità di percezione da parte
di tutti gli uomini non dimostra l'esistenza oggettiva di ciò che è percepito.
Infatti quantunque gli osservatori possano essere miliardi, il punto di
osservazione è lo stesso: l'uomo con i suoi cinque sensi. Non parliamo quindi
dell'attendibilità dei sensi che è un fatto assolutamente anti-scientifico,
98c. La fredda strumentazione
scientifica, concepita in modo da captare ciò che sfugge alle possibilità
penetrative dell'uomo e trasformarlo in segnali raccoglibili da uno dei cinque
sensi umani, non è probante in assoluto che ciò che viene osservato sia la
Realtà e non invece un'apparenza di essa. Infatti la strumentazione scientifica
non costituisce un accrescimento del numero dei sensi dell'uomo, mentre solo
altre categorie di sensi potrebbero mostrare una realtà diversa, 128d. Gli aspetti diversi
dell'unica Realtà non esistono oggettivamente ma scaturiscono dalla comunanza
delle percezioni degli enti percipienti, cioè degli uomini, i quali hanno tutti
le stesse categorie di sensi. E l'illusione è così perfetta da far credere nell'esistenza
reale ed oggettiva di vari mondi o di più realtà. Ma è proprio sottostando al
gioco della percezione (vedi) che l'uomo acquista una nuova dimensione
d'esistenza, un nuovo modo di conoscere. Infatti nasce in lui una vita
interiore che noi abbiamo definito "sentire di coscienza" (vedi
"Sentire") il quale, a poco a poco, sviluppa tanto da sussistere poi
svincolato da ogni percezione, 243d. Quello che c'è da capire
sostanzialmente è che per "limitazione - possiamo dirlo - percettiva"
(vedi) l'ente percipiente coglie l'apparenza di una parte infinitesimale della
"Realtà Unica Totale" (vedi) -parte in se stessa inesistente - e la
trasforma in se medesimo nel mondo della sua percezione (vedi "Mondi della
percezione"), in realtà parziali, ossia relative, ossia soggettive, 158f.
La struttura dell'individuo è tale che egli risponde solo agli stimoli che ha e
siccome gli stimoli più marcati gli vengono dai sensi fisici, tutta la sua
attività interiore si basa principalmente sugli stimoli sensori e sul mondo da
cui quegli stimoli gli vengono. Tale priorità non è un errore: così deve
essere. E' un accorgimento della natura per indurre gli esseri dalla coscienza
poco ampia a concentrarsi e vivere nell'ambiente adatto allo sviluppo di quella
coscienza. Ogni alienazione (vedi "Droga") da quell'ambiente reca
danno perché ostacola la manifestazione del sentire logicamente successivo,
243f. Sbagliato è
identificarsi nel proprio corpo fisico, credersi non solo un ente che sente, ma
anche un sentire che sia realmente distinto dal sentire divino, 248f, (vedi
"Esempio della telecamera"), 33g. Siccome gli uomini hanno tutti gli
stessi sensi, allora si sono messi d'accordo nel dire: "Il mondo è fatto
così", e credono che questo mondo sia oggettivo. Ma l'oggettività risulta
solo dal fatto che tutti gli uomini vedono attraverso sensi analoghi e quindi
vedono un'illusione analoga (vedi "Esempio della sedia"). Ma al di
fuori dei sensi del corpo fisico non esiste che sostanza divina
indiversificata. Lo stesso vale per il piano astrale e per il corpo astrale:
attraverso i sensi del corpo astrale (vedi "Chakra") l'individuo crea
il mondo astrale, lo crea proprio nella sua percezione. Ma se i sensi fossero
diversi, la realtà che egli coglierebbe sarebbe completamente diversa. E se
andasse al di là dei sensi, se fosse possibile vedere questa sostanza, che
attraverso i sensi fisici diventa mondo fisico, attraverso i sensi astrali
diventa mondo astrale, attraverso i sensi mentali diventa mondo mentale; se si
potesse vedere che cos'è in se stessa questa sostanza, vedremmo che essa,
sostanza divina indiversificata (vedi "Divina sostanza indifferenziata o
indiversificata"), è Spirito indiversificato, 115g, (vedi
"Mondo"), 61h. * SENSO di Individualità
- E' ciò che suggerisce all'individuo (quando questi sia capace di ricevere il
suggerimento, per propria evoluzione) i doveri e i compiti di questo individuo
rispetto alla comunità, 215c. SENSO di Individualità -
(vedi "Separatività (senso di)"). SENSO Mistico - (vedi
"Mistico"). Molte creature hanno solo apparentemente il senso
mistico: in effetti sono psicopatie o manie, sono forme di eccessiva
concentrazione su oggetti mistici, senza che a ciò corrisponda un intimo
sentire (vedi); e anzi, questa eccessiva concentrazione è invocata e praticata
per ottenere ciò che l'egoismo individuale richiede, 107g. SENSORE della Coscienza
- (vedi "Esseri della Manifestazione", stessa pagina, 213f). La
consapevolezza dell'individuo si sposta là dove ha i sensi ricettori e
percettori aperti all'esterno. La coscienza se ne rimane nel suo piano -piano
akasico, o della coscienza - mentre l'individuo crede di essere su un altro
piano, quello appunto dove ha i sensi aperti al mondo esterno. In quel piano
invece non ha che dei sensori, che sono i sensori della coscienza, 63g, 275h e
ss.. SENSUALITA' - (vedi
"Dolore", pag. 145g). L'esperienza del sensuale lo conduce ad
abbandonare la sensualità, ma è possibile essere sobri pur non calcando il
sentiero degli eccessi, 134b. SENTIMENTO - (vedi
"Sentire", stessa pagina, 228b), (vedi "Soli semplici e
liberi", stessa pagina, 113c), (vedi "Sessualità", stessa
pagina, 52d). SENTIRE - (il concetto
del "Sentire" è il cardine dell'insegnamento dei Maestri del
"Cerchio Firenze 77" (vedi); "Sentire" è l'equivalente di
"coscienza raggiunta". Per un maggiore orientamento, vedi le voci:
"Alveare", "Amore", "Bene", "Colpa",
"Comprensione", "Comunione, "Conoscenza",
"Conoscere se stessi", "Coscienza", "Essere",
"Eterno Presente", "Fusione", "Futuro",
"Giudizio", "Identificazione", "Individualità",
"Intenzione", "Io-non-io", "Libero arbitrio",
"Libertà", "Male", "Memoria", "Mente",
"Molteplicità", "Morire a se stessi",
"Percezione", con le voci correlate, ndr). La teoria dei sentire è
in numero finito, e ciò garantisce l'identificazione in Dio di tutti gli
esseri, 218a. In Verità in Verità ti dico che se tu avessi compreso che gli
ultimi sono i primi nel "sentire" e i primi gli ultimi, tu sentiresti
ogni essere come parte di te stesso, 59b, 126b, 139b, (vedi "Accrescimento
dell'essere"), 157b. Tutte le epoche sono per così dire contemporanee, ma
questa contemporaneità non esiste - nell'ambito di un'epoca e di una razza - da
parte del "sentire individuale"; tuttavia esiste un legame che fa
appartenere un gruppo di individui ad una razza 186b Individui del passato,
della vostra epoca e della vostra razza, possono sentire fotogrammi che per voi
sono legati al passato o al futuro, contemporaneamente a voi che vivete il
vostro presente, 187b. (con l'affermazione di Kempis che in questo momento la
razza a cui apparteniamo è circa a 35.OOO anni di evoluzione umana - senza
contare i millenni di evoluzione sub-umana - possiamo ipotizzare di avere un
grado evolutivo di sentire N. Poiché le gamme del sentire vibrano all'unisono
con quelle di tutti gli individui esistenti nel Cosmo, mentre noi percepiamo il
nostro sentire N e diamo concretezza allo spazio tempo in cui sono ubicati i
nostri corpi fisici con un sentire N, nella Lemuria, Atlantide e nelle razze
future, tutti gli individui con il sentire N percepiscono il loro spazio-tempo
simultaneamente a noi pag. 191b, ndr). La vita del regno
minerale non è contemporanea a quella del regno vegetale, né a quella del regno
animale, né tanto meno a quella umana, anche se nel piano fisico appare, in
seno ad uno stesso tempo di calendario, esattamente l'opposto di ciò che vi
diciamo, 195b. Non si può dire che tutti gli individui che sono incarnati sono
ad uno stadio uguale di evoluzione, perché il trascorrere della scala del
"sentire" degli individui è diverso dal trascorrere del calendario
astronomico. Ciascuno di voi in questo momento può dire: "Tutti quelli che
esistono, in questo momento sperimentano il mio stesso "sentire",
sono alla mia stessa evoluzione". Ma in quale spazio cosmico sono ubicati?
Nella stessa vostra epoca? Oppure nel passato o nel futuro astronomico? In
ognuno di questi spazi-tempo del Cosmo, 200b. Nel piano fisico che noi
sappiamo essere un insieme di fotogrammi, cioè di situazioni, l'individuo
osserverà il sorgere ed il tramontare del sole, l'orologio segnare le ore e non
sapendo che ciò avviene solo in quei fotogrammi che sta sperimentando, farà del
tempo fisico un tempo oggettivo. Crederà che la sua epoca sia vissuta solo da
coloro che egli crede viventi ora, senza rendersi conto che il calendario segna
quella data ogni qualvolta si sperimentano i fotogrammi di quell'epoca e che
sono viventi in questo momento, nel senso che "sentono", non coloro
che io vedo nei miei stessi fotogrammi, ma solo coloro che hanno il mio stesso "sentire"
in qualunque zona, in qualunque epoca si trovino, 202b. Voi avete obiettato che
se prendiamo la mano di un nostro simile e gliela stringiamo forte, egli ha una
reazione di dolore e questo prova, secondo voi, che il "sentire" i
medesimi fotogrammi è contemporaneo fra noi e quel nostro simile. Invece ciò
prova che tutto è scritto nei minimi particolari, 219b. Il "sentire"
individuale è di due generi: il primo comprende tutti quei movimenti legati
alle situazioni contingenti in cui si trova l'individuo ed alla sua consapevolezza
come sensazioni, desideri, pensieri; il secondo è comprensivo del suo essere
reale. In altre parole il secondo genere di "sentire individuale" è
quello che chiamavamo sentimento, cioè coscienza individuale o evoluzione
raggiunta, 228b. Se noi ammettiamo che la
nostra vita non si realizzi man mano che noi viviamo, ma sia già tutta
realizzata e che noi la viviamo quando in qualche modo veniamo a contatto con
ciò che già esiste, possiamo facilmente comprendere anche che altri nostri
simili, che intrecciano la loro esistenza con la nostra, possano vivere la loro
(nel modo suddetto) non contemporaneamente alla nostra, 229b, 232b. Voi avete sempre davanti
a voi le creature che avete. Se pensate che il suono impiega un certo tempo per
percorrere uno spazio, voi già vedete che - senza ricorrere al concetto dello
sfalsamento del "sentire" individuale - già nel concetto della
comunicazione che avviene attraverso alla parola nel piano fisico, impera una
diversità di tempi, 238b, (vedi "Esempio dell'arancia"), 265b.
Sentire dell'Uno, 267b. L'evoluzione non è un accumulazione di notizie ma nuovo
sentire, 107c, 142c, 147c e ss., 159c. I "sentire" sono costituiti in
serie e, necessariamente, tutte le serie confluiscono in un ultimo "sentire":
il più ampio. In seno a ciascuna serie, tutti i sentire sono diversi in
qualità; ciascun "sentire" è la conseguenza di un altro e la premessa
di un terzo e così via. Ogni serie rappresenta una individualità (vedi
"Limitazione"), 178c, (vedi "Scienza", stessa pagina,
esempio delle note musicali, 184c). Il soggetto non diviene
mai, è un succedersi di tanti diversi sentire, 185c, 189c. Il nastro che
contiene la registrazione magnetica di un discorso non è il discorso; perché lo
diventi è necessario non solo un apparecchio che trasformi i segnali registrati
magneticamente sul nastro in suoni, ma anche un ascoltatore che dia,
limitatamente a se stesso, un senso a quei suoni e li trasformi in discorso. Il
nastro sta per la virtuale limitazione del sentire limitato; l'apparecchio che
trasforma i segnali registrati magneticamente è il sentire; i suoni sono il
mondo della percezione; e l'ascoltatore che interpreta quei suoni e li
trasforma in discorso è ancora il sentire, 192c. Iter delle limitazioni
del sentire, 193c. Prospetto riassuntivo delle aggregazioni dei sentire, 195c.
Comunione dei sentire (vedi "Comunione dei Santi"), 196c. Noi
sopravviviamo non come ci sentiamo di essere in questo momento, perché la
nostra identità non è legata ai nostri limiti, 122d, 208d. Istinto intuito il
sentire. Il "sentire" è tanto meno limitato e flebile quanto più è
consapevole di far parte di un Tutto e, quindi, quanto più è conscio della
propria funzione in quel Tutto. Una tale consapevolezza, quando è bene
delineata, quando è intima convinzione, quando è propria naturale indole,
cancella ogni timore dell'ignoto, annulla ogni conflitto, ogni senso di
avversità nei confronti degli altri, facendoli amare. Per dirla con concetti
umani, si cerca l'abbraccio, l'unione con gli altri; ma per dare, per donare se
stessi consapevolmente a quella parte dell'esistente che ancora non si è unita
a sé, 209d. La sequenza dei
"sentire" è questa: caduta delle limitazioni - nascere di
"sentire" diversi dagli originari ed equipollenti tra loro -
comunione dei "sentire" equipollenti - manifestarsi del diverso
"sentire", di un "sentire" più ampio. Dopo di che il ciclo
inizia nuovamente, 211d. Aiutatevi a capire con un'immagine mentale: pensate a
quei giochi di pazienza in cui si deve ricostruire un'immagine scomposta in tanti
piccoli tasselli, l'uno diverso dall'altro. I tasselli sono fatti in modo da
incastrarsi perfettamente e comporre l'immagine. Così, l'insieme del mondo del
"sentire" è un solo tutto in cui i singoli "sentire" tali
sono perché "così si sentono", ma non perché "così siano".
In altre parole: il "sentire" relativo, limitato, tale è perché tale
"si sente"; perciò il destino, il fine, il tendere del
"sentire" limitato non può che essere quello di manifestare la vera struttura,
il vero stato d'essere del mondo del "sentire": l'unità dell'Uno
inscindibile, 212d. Per meglio capire la
fusione dei "sentire" (vedi "Fusione"), una similitudine si
può trovare nelle reazioni nucleari per fusione, in cui i nuclei atomici si
fondono sviluppando una grande quantità di energia calorica, fra l'altro. La
reazione, per iniziare, necessita di un'altissima temperatura, temperatura che
poi è mantenuta dallo sprigionarsi dell'energia calorica, prodotto della
reazione. In sostanza la reazione, per iniziare, ha bisogno di un innesco e poi
continua spontaneamente, 212d. L'essere strettamente legato l'uno all'altro, è
talmente natura intrinseca del "sentire" relativo che, allorquando le
virtuali limitazioni sono tante da farne solo dei "sentirsi d'essere"
- cioè qualcosa che non aspira ad essere unito a qualcos'altro - cessa il
virtuale frazionamento: il "sentire" ha raggiunto le massime
limitazioni possibili: sono stati creati gli atomi di "sentire",
l'emanazione è al suo culmine, inizia l'epopea del "sentire" relativo
che, di fusione in fusione troverà nel proprio identificarsi in Dio la propria
realtà, 213d. Il "sentirsi di
esistere" e il "sentirsi" del quale tanto vi parliamo,
considerato nella sua forma più elementare: è l'atomo di sentire. Il
"sentirsi d'essere" è il più grande "sentire", termine
d'ogni separazione, 228d. Identificazione dei "sentire" significa che
il "non-io" è parte integrante della propria identità, 254d. E
nell'unità di un solo Essere, che fonde il Tutto in un abbraccio indissolubile e
senza eccezioni, chi sono gli altri? Esseri di se stessi complemento, con
limitazioni analoghe alle proprie, congegnate per la reciproca elisione, 262d.
Solo i "sentire" analoghi sono simultanei, perciò se fra
l'intervistato e l'intervistatore vi fosse una qualità diversa di "sentire"
ossia non vi fosse simultaneità di sentire, potrebbe benissimo darsi che le due
personalità dell'intervistato e dell'intervistatore appartenessero alla stessa
individualità; perciò, in un certo senso, quell'essere colloquierebbe con se
stesso, 270d, 51e e ss., (vedi "Formula dell'evoluzione umana", pag.
64h), 159f. La definizione della
differenza dei sentire di un momento, appartenenti ad esseri diversi, calza, è
la stessa, per la differenza di sentire di momenti diversi appartenenti ad uno
stesso essere. Si tratta di modi diversi di sentire la realtà in termini di
parte, 170f. Il mio sentire che fu, non mi appartiene più di quanto non mi
appartenga il sentire di un mio simile; o meglio mi appartiene come il sentire
di un mio simile. Difatti, se perdessi la memoria, in forza di quale altra
facoltà potrei dare la paternità ad un sentire? Certamente nessuna (vedi
"Ricordo"), 171f. Paragoniamo il sentire
iniziale di coscienza di una incarnazione ad una equazione impostata: i sentire
successivi, quelli in senso lato, logicamente legati all'iniziale, sono
rappresentati dai vari passaggi che conducono alla soluzione dell'equazione. La
soluzione rappresenta la caduta di una limitazione del sentire e l'ampliamento
della coscienza. Lo stesso legame logico esiste fra l'impostazione di una
equazione e l'impostazione delle equazioni successive. Ne risulta un sistema di
equazioni in cui tante sono le incognite quante le equazioni, perciò un sistema
risolvibile. Ossia tutte le limitazioni (vedi "Limitazione") cadono,
tutte le incognite sono conosciute, 172f. Ciascun sentire è un
momento, un elemento dell'essere relativo, come ciascun essere è un elemento
dell'organico Essere Assoluto, 173f. Chi può dire di non essere un centro di
sensibilità, coscienza, espressione? E se a dare il sentire - che è il
capolavoro di tutto quanto esiste - fosse un meccanismo, verrebbe meno il suo
valore? Conoscere come la Realtà è strutturata deve allontanare il senso di
magico, sovrannaturale, imprevedibile e perciò incontrollabile che il mistero
reca seco; e deve rendere tranquilli e sereni nella visione di che cosa si è e
di che cosa si fa parte, 193f. I sentire che costituiscono la "coscienza
cosmica" (vedi), dei quali essa rappresenta il punto logico di partenza o
di arrivo, non sono indipendenti gli uni dagli altri, ma in virtù della loro
duplice attività di creazione, percezione, consapevolezza (vedi
"Creazione-percezione"), sono legati in senso orizzontale a gruppi e
in senso verticale secondo un ordine logico e conseguente, 238f. L'organico
dell'esercito è quello che è in funzione delle caratteristiche della forza,
cioè delle attitudini dei militari: il mondo che l'uomo considera oggettivo,
non esiste al di là della "creazione-percezione" (vedi) dei sensi
fisici, 245f. Tutti coloro che hanno lo stesso tipo di sensi creano nella loro
percezione lo stesso tipo di mondo, 246f. Avere i sensi dell'uomo è determinato
dal sentire di coscienza che l'individuo ha. Appartenere alla specie umana o no
è determinato dal sentire, e non viceversa. Ogni uomo, quindi, avrebbe uno
stesso tipo di sentire, sia egli un santo o un criminale; ma questo, voi capite
che non può essere. Perciò per tipo si deve intendere un insieme di gradi di
sentire tutti appartenenti ad una stessa gamma (vedi "Gamma di sentire"),
i quali possono ancora essere convenzionalmente raggruppati per analogia in
gradi. In seno ai gradi avvengono, col cadere delle limitazioni, le fusioni
(vedi "Fusione" e "Comunione") ed il passaggio al grado
superiore, fino al passaggio alla gamma o specie superiore, 246f, 112g, (vedi
"Sentire in senso lato e sentire di coscienza", stessa pagina, 113g). Il vostro sentire di
oggi fa parte del nostro sentire. E voi dovete essere certi, quantunque
possiate essere diversi l'uno dall'altro, che ogni individuo racchiude nella
storia della sua esistenza un'infinità di esperienze, e ciascuno press'a poco,
ha fatto nel mondo le parti che vede fare ai suoi simili. Naturalmente
l'evoluzione non è identica per ogni individuo, ma ciascuno ha nella sua storia
analoghe esperienze. Questo deve insegnarci a comprendere maggiormente i nostri
simili (vedi "Non giudicare"). Soffermatevi a pensare che noi stessi
siamo stati, o forse saremo, nelle condizioni che oggi ci fanno tanta
repulsione, nelle loro stesse condizioni. Pensate che in quell'aspetto che
tanto condannate, in quel modo di agire e di comportarsi che tanto vi dà noia,
può nascondersi una persona che vi è stata massimamente cara, che avete amato
con tutto voi stessi e che solo per l'illusorio gioco della vita oggi è in
queste vesti, in questo corpo tanto diverso. Se vi soffermate su questi
pensieri di verità, vedrete che le antipatie per i vostri simili facilmente
cadranno, 230g. Il fatto che il
"sentire" più complesso comprende il più semplice, genera
nell'individuo l'illusione di provenire "da" e di tendere
"a" e nella sua mente l'illusione del divenire, ma è lo stesso fatto
che realizza l'unità del Tutto unendo, come un filo, tante perle in collane:
"sentire" elementari corrispondenti a sensitività di piante e di animali,
a "sentire" più complessi corrispondenti a visioni limitate e
circoscritte della Realtà come sono nell'uomo, e poi a "sentire"
sempre più complessi corrispondenti a visioni sempre più ampie e poi a
"comunioni" (vedi "Comunione") sempre più estese fin oltre
l'ultimo scorrere, l'ultima separazione: l'identificazione (vedi) in Dio, 34h,
49h, 71h, 127h e ss., 135h e ss., 209h e ss.. SENTIRE Assoluto - (vedi
"Dio"). SENTIRE
dell'Individualità - Il sentire dell'individualità (vedi) è il percepire tutto ed
in un solo attimo eterno la gradualità del sentire individuale, cosicché
possiamo dire che il sentire dell'individualità non comprende tanto situazioni
contingenti, quanto le varie fasi di costituzione della coscienza individuale
percepite tutte assieme. Per questo motivo parlandovi anni fa
dell'individualità vi dicemmo che il suo ciclo di esistenza è unico, cioè non
presenta varianti (vedi "Variante"), qualunque sia la strada scelta
dall'individuo. Del resto ciò è facilmente comprensibile: quando l'individuo ha
la possibilità di scegliere, le due strade che rappresentano questa possibilità
si equivalgono ai fini del raggiungimento di un grado maggiore di coscienza.
Siccome il sentire dell'individualità corrisponde al sentire tutti assieme i
gradi della coscienza che via via l'individuo raggiunge, voi comprenderete come
il sentire dell'individualità non contenga essenzialmente il sentire
contingente dell'individuo (vedi "Formula dell'evoluzione umana"),
229b. SENTIRE delle Parti -
(vedi "Spirito", stessa pagina, 34h). SENTIRE in Senso Lato e
Sentire di Coscienza - 215d e ss.. Ciò che è diverso tra un individuo e l'altro
è il "sentire in senso lato", mentre ciò che può identificarsi è il
"sentire di coscienza", 222d. Sequenza del manifestarsi dei "sentire
di coscienza", 223d. Il sentire di coscienza è la vita interiore che a
poco a poco sviluppa tanto da sussistere poi svincolata da ogni percezione,
243d. Il sentire in senso lato è in ultima analisi uno strumento con cui l'uomo
amplia il suo sentire di coscienza, 245f. Appartenere alla specie umana o no è
determinato dal sentire e non viceversa, 246f. Il sentire di coscienza
caratterizza geneticamente la sfera fisica, emozionale e mentale
dell'individuo, 246f. Sentire in senso lato, 71g. Avete mai provato un
senso di trasporto - voi lo chiamate amore - non solo verso il vostro compagno,
ma anche verso amici, un senso di trasporto tale che avete dimenticato voi
stessi?, in cui, pur soffrendo nel concedere qualcosa, c'era in voi piacere
perché facevate la felicità della persona amata? Avete mai provato ad essere in
mezzo alla natura (vedi "Paesaggio") e sentirvi come espandere, come
se quel mondo circostante facesse parte di voi stessi? Avete mai provato,
guardando un cielo stellato, un senso di elevazione, un desiderio di
raggiungere spazi infiniti e non sentirsi perduti nel lasciare la terra?,
qualcosa che è tutto dentro e non può essere comunicato, che è così intimo e
nel contempo così dirompente, nei confronti di tutto quanto vi circonda da non
poter essere contenuto? Se avete provato qualcosa di questo genere, ebbene voi
avete provato qualcosa di quel "sentire" del quale parlano i nostri
maestri, diciamo la presentazione, la prefigurazione del "sentire di
coscienza" che rappresenta, rispetto al pensiero, una ulteriore e più
elevata espressione dell'essere. Questo sentire di coscienza è ciò che
raggiungerà ogni essere, attraverso molteplici incarnazioni, e che lo condurrà
veramente ad amare i suoi simili, e non solo i suoi simili, ma tutti gli
esseri, tutte le forme di vita, 113g, 167h e ss.. SENTIRE Relativo - Un
"sentire" relativo esiste nella sequenzialità e nella separatività
(vedi), nel tempo e nello spazio, proprio perché è contenuto nella
"Coscienza Assoluta" (vedi), contribuendo in modo indispensabile alla
assolutezza della coscienza, proprio perché è manifestato o si manifesta nel
tempo e nello spazio. Perciò pensate quanto ciascun essere - dico:
"ciascuno" - sia importante e, quello che più conta, lo sia
ugualmente a tutti gli altri, 216d, (vedi "Sentire in senso lato e sentire
di coscienza"). SENTIRSI d'Essere - il
"sentirsi d'essere" è la consapevolezza di sé, 270b, 150c, 115d, 207d
e ss., 225d e ss.. Perché mai contate le ore, i giorni, gli anni? Il
"sentirsi d'essere" non conosce fine, anzi è eterno, perché al di là
del tempo. Stolti, che vi fermate e volete immobilizzare il caleidoscopio delle
forme che esistono proprio in forza della loro stessa variabilità, della loro
stessa caducità. Che cosa volete fermare? La forma delle nubi? Che cosa volete imprigionare?
Il pensiero? Non vi fermate all'esteriore, a ciò che appare. Non desiderate di
godere per sempre del profumo del fiore, ma siate ciò che fa fiorire e
profumare, 231d, 183g, 73h, (vedi "Ricordo"), 74h, 159h e ss.. SENTIRSI d'Esistere -
(stesso che "Sentirsi d'essere" (vedi)) (vedi "Esistenza",
stessa pagina, 212f). * SEPARATIVITA' (Senso
di) - E' un'errata interpretazione che l'individuo fa nell'intimo suo del
"senso di individualità", per cui l'individuo si sente separato e
distinto da tutto quanto lo circonda. Il senso di separatività origina l'Io con
tutti i processi espansionistici, 215c. SEPARATIVITA' (Senso di)
- Differenza tra senso di separatività e senso di individualità: la natura
suggerisce all'individuo il senso di individualità per fargli avere coscienza
dei propri doveri nei riguardi del Tutto. Il senso di separatività, invece, è
un intimo errore di interpretazione del senso di individualità suggerito dalla
natura. Quando l'individuo non fa attenzione all'errore nel quale cade, prende
corpo l'io, con l'insito bisogno di espandersi: nasce l'egoismo, 25c, 253d,
201f. SEPHIROT - 93c. SEPOLTURA - Quando
abbiamo abbandonato il corpo, non ha nessun valore quello che ne fate:
bruciatelo, seppellitelo, mandatelo negli spazi siderali, dove volete. Non ha
nessuna importanza. Anche il fatto rituale, se non serve a creare nel proprio
intimo qualcosa di bello, non ha nessun significato in assoluto. Se invece
serve a mettersi in quelle condizioni per le quali, dentro di sé, si trova una
spinta verso gli altri, un'apertura a tutta la vita in generale e anche una
maggiore tranquillità e serenità, allora è importantissimo, 50g. SEQUESTRI di Persona -
Chi sequestra una persona e chiede un riscatto, è certamente un cinico della
peggiore specie, ma almeno rischia in proprio i rigori della legge. Ma chi
svolge una professione considerata umanitaria, e si servisse della protezione
della legge e dell'omertà del perbenismo per arricchire in tutta tranquillità,
alla barba di chi soffre, certo sarebbe un cinico peggiore dei dediti ai
sequestri di persona, 97b, (vedi "Sofisticazione alimentare"). SERATA - A rigore,
quando voi siete venuti qui questa sera, non avete condotto il vostro veicolo
fisico, ma la vostra consapevolezza successivamente si è legata, un
fotogramma (vedi
"Fotogrammi") dopo l'altro, a tante situazioni cosmiche riguardanti
il piano fisico, vivendole soggettivamente, situazioni in cui il vostro veicolo
fisico era rappresentato in una posizione sempre più ravvicinata rispetto al
punto di arrivo, 183b. La non contemporaneità del "sentire" (vedi
"Non contemporaneità del sentire individuale") esiste non solo fra le
specie, ma anche in seno ad una stessa specie. Gli uomini che hanno in comune serie di situazioni cosmiche, non le
percepiscono contemporaneamente, salvo che essi non abbiano eguale evoluzione.
Questa serie di fotogrammi che rappresenta la riunione di questa sera è comune
a molti individui (tralasciando le vite inferiori). Ebbene non è assolutamente
certo che ciascuno di voi percepisca questa serata contemporaneamente agli
altri, anzi è certo il contrario. Ogni qualvolta uno di voi sarà giunto nel suo
tempo individuale a vivere la serie di fotogrammi che costituisce questa
serata, egli la vivrà come se fosse l'unica e sola volta che essa serata
esiste, mentre in effetti la serata esiste da sempre e per sempre ed acquista
tempo e spazio tutte le volte che una vita individuale si unisce alla serie dei
fotogrammi che la rappresenta. Ma questo tempo e questo spazio l'acquista solo
per colui che s'immedesima nella serie, ed una volta sola. Una volta per ogni
partecipante. Se, dunque, quest'unica volta di ogni partecipante non è
contemporanea alle altre, la contemporaneità fisica non significa
contemporaneità del "sentire", 195b. Rivivendo la riunione di
questa sera, la rivivreste nello stesso modo non perché così è precostituita,
ma perché tornando indietro di un passo nella vostra evoluzione, gli stimoli
dell'ambiente esterno - stimoli identici a quelli che avete provato per la
prima volta, badate bene, stimoli identici - susciterebbero le identiche
reazioni, 212b. Chi è qua presente questa sera è in un numero esatto. Questo
numero è il risultato ben preciso delle vostre presenze. Qua vi sono coloro che
debbono venire e coloro che hanno la libertà di scegliere di venire o non
venire. Mancano coloro che "non debbono" venire. Questo fotogramma
sarà vissuto certamente da coloro che "debbono" venire; probabilmente
da coloro che hanno la libertà di scegliere di venire. Non sarà vissuto,
logicamente, da coloro che non debbono venire, e qua quindi non sono
rappresentati, 238b. SERENITA' - (vedi
"Paesaggio"). SESSO - (vedi
"Droga"), 92d, (vedi "Limitazione"), 78g, (vedi "Yoga
tantrico"), 247g. SESSUALITA' - 51d.
L'atto sessuale in sé non è peccaminoso, anzi è un completamento meraviglioso;
ma, appunto, quando non è la ragione prima di una relazione. Quando è il
naturale completamento di un affetto, quando è ispirato da un sentimento, solo
allora è liberatorio ed appagante. Quando invece il sentimento non c'entra,
invita a considerare gli altri degli oggetti, a vederli con cinismo. Un simile
atteggiamento mentale, nel quale la donna è considerata una preda da catturare
e asservire al proprio bisogno con facilità, dà una componente di sadismo che
chiaramente fa considerare gli altri in un modo che niente ha in comune con
l'altruismo, 52d. Avere rapporti sessuali sempre con persone diverse finisce
col condizionare la propria capacità di accoppiamento e dare impotenza allorché
non vi sia lo stimolo della novità. L'atto sessuale, per sussistere, deve
sempre essere innescato da qualcosa. Ma il giusto innesco è solo il sentimento,
53d. Si possono amare nel
vero senso tante, tantissime persone, ma ciò non vuol dire che con ognuna
l'amore includa il corpo fisico; pure se è vero che anche l'amore più etereo
pervade tutto l'essere in ogni sua parte costituente, non escluso il corpo
fisico, 58d, 63d e ss.. Mentre l'evoluto può avere ancora l'istinto sessuale e
quello materno, anche se divenuti inutili poiché egli ha già imparato la
lezione che dovevano insegnargli, invece non avrà più l'istinto egoistico, 67d.
E' certo che in futuro le figure del maschio cacciatore e della donna
preda-oggetto e viceversa, non esisteranno più. Un tale tipo di rapporto così
squallido non sarà più desiderato e non vi saranno più uomini che si vanteranno
delle loro conquiste sessuali, perché ciò non sarà più un merito o qualcosa di
gratificante agli occhi altrui, al contrario apparirà ciò che realmente è: il
vizio della dissolutezza, qualcosa di cui non vantarsi, 71d, 60e, (vedi
"Yoga tantrico"), 248g. SETTECENTO - (vedi
"Opposti"). SFORTUNA - (vedi
"Incantesimi della psiche"), (vedi "Periodi difficili"),
(vedi "Superstizione"), (vedi "Vite di attività e vite di
espiazione") 65g. SFRUTTAMENTO - (vedi
"Ingiustizia"), 45e, (vedi "Profitto"). SICUREZZA - Ovunque ti
trovi, quindi, pensa che l'Assoluto ti ha presente, che è in te e vive dentro
di te, perché tu sei un centro di coscienza e di espressione. Fa' tuo questo
pensiero: in esso è la pace, la sicurezza di te stesso, il potere. Ed in questa
certezza abbandonerai i timori del passato, che rimarranno per sempre ombre di
un mondo di ombre, 126a, 127a. SIGILLO di Re Salomone -
Le due forme di vita microcosmica e macrocosmica, fuse in un unico amplesso,
sono ben sintetizzate nel sigillo di Salomone, 159a. * SIGNORI del Karma -
Sono i Maestri preposti a coordinare, con il massimo discernimento e grande
oculatezza, gli effetti karmici che devono ricadere sugli uomini, sulla
umanità, sull'individuo in particolare. Sono coadiuvati da Intelligenze Celesti
che rendono esecutivo il disegno dei Maestri, 215c. SILFIDI - (vedi
"Spiriti elementali"), 40g. SILICIO - (vedi
"Elementi"), 186g. SIMPATIA - Quando l'uomo
fa una nuova conoscenza, si dice che egli prova istintivamente simpatia o
antipatia; ebbene, dietro a questo atteggiamento irrazionale, sta un processo
essenzialmente logico. Nei comportamenti istintivi - cioè non determinati dalla
volontà - l'uomo segue la sua vera natura e siccome questa è egoistica, egli
giudicherà il nuovo conosciuto simpatico solo se dall'esame che rapidamente
farà, risulterà per lui apportatore di un qualche interesse particolare.
L'esame è un'analisi binaria in cui il sì e il no sono riferiti ai molteplici
interessi dell'io (vedi) personale ed egoistico. Tanto per fare un esempio,
l'analisi è di questo tipo: la persona conosciuta è del sesso che mi interessa?
La risposta è sì o no. Se non ha attrattive sessuali, cambia il tipo di
quesito: può essermi utile nei miei affari? La risposta è ancora sì o no, anche
se il quesito è posto in prospettiva. E così via, l'analisi continua - è
proprio il caso di dirlo - veloce come il pensiero, per concludersi con una
sintesi dei dati emersi, che si concretizza in un'attrazione o in un
disinteresse e financo in una repulsione verso il nuovo conosciuto. Se
l'analisi è così rapida da sfuggire alla consapevolezza, ciò non vuol dire che
di essa non sia possibile rendersi conto. Proprio questo significa
"conoscere se stessi" (vedi): impiegare al massimo la propria
capacità di rendersi consapevoli della propria vita interiore. Essere tanto
attenti ai movimenti del proprio intimo (vedi), quanto lo si è ai fatti del
mondo esteriore, 120b. SIMPATIA Istintiva - Due
creature che si sono incontrate ma che non hanno tradotto dentro se stesse
quella loro esperienza di relazione in un affetto, in un'amicizia, in un
legame, non si sono neppure conosciute, in realtà. E' come se si fossero
soltanto incontrate come forme corporee, e quando si incontreranno in forma
diversa non si riconosceranno (vedi "Simpatia"). Ma quando tra due o
più creature c'è stata una relazione che ha suscitato - ammesso che esse
s'incontrino per la prima volta - un legame amoroso, un'amicizia, un affetto,
allora questo legame non si basa sul conoscersi o riconoscersi delle forme, ma
sul conoscersi e riconoscersi interiormente: ed ecco i casi in cui le creature
provano una simpatia, un'attrazione immediata per altre che sembra loro di aver
già conosciute, pur sapendo che in questa vita non si sono mai precedentemente
incontrate. Questi sono, chiaramente, ritrovamenti di persone che si sono
amate, che in qualche modo hanno avuto una relazione. Quindi il riconoscersi
quando è perduto il corpo fisico, il corpo astrale e il corpo mentale, è un
riconoscersi che avviene a livello di sentire, di corpo akasico o della
coscienza, 67g. SIMULATORI - Questa sera
quando voi siete arrivati, avete fatto una di quelle elaborazioni delle quali
prima vi dicevo. Vi siete trovati di fronte alla padrona di casa che vi ha
aperto, ed ecco una situazione; che cosa dice la vostra mente? Dice che in
quella situazione bisogna dire "buona sera" (vedi "Corpo
mentale"), bisogna salutare ed ecco che avete espresso i soliti
convenevoli. Se avete chiesto "come sta?" o "come stai?" è
perché la vostra mente vi suggeriva che il saluto doveva essere allargato a
questa informazione e nello stesso tempo la curiosità - qui c'entra anche il
mondo delle emozioni e delle sensazioni - (vedi "Corpo astrale") vi
spingeva a chiedere qualcosa che non sapevate e che desideravate conoscere.
Quando durante tutta la sera avete parlato di vari argomenti, che cosa avete
fatto? Sempre i vostri veicoli vi hanno fornito delle informazioni, vi hanno
dato dei dati che voi avete elaborato, e questa elaborazione vi ha spinto poi
ad intervenire nella discussione; oppure il timore di sbagliare vi ha fatto
tacere. "In sostanza, se di fronte a ciascuno di voi, anziché essere tante
persone in carne ed ossa, vi fossero stati tanti simulatori di situazioni -
così si dice oggi, è vero? - la vostra reazione sarebbe stata identica"
(vedi "Non contemporaneità del sentire individuale"), 210b, (vedi
"Esempio dell'astronauta"), 223b. SIMULTANEITA' - (vedi
"Esempio della vista"). SIMULTANEITA' del
Sentire - Che il figlio S. in questo momento nel quale "sento" questi
fotogrammi, senta anch'esso con me o no, non toglie né accresce niente alla
validità di questa mia esperienza. Semmai vi insegna ad agire bene per l'agire
bene, 223b, (vedi "Non contemporaneità del sentire individuale"). SINISTRA - (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c), (vedi "Ideologia"). SINTESI Finale - I
"sentire" relativi non sono che "virtuali frazioni"
dell'unico "sentire" che li sovrasta ed abbraccia tutti per il
principio della trascendenza. E come la simultaneità di distinte percezioni
sensorie (vedi "Esempio della vista") pone la mente in grado di
superare la somma delle informazioni ricevute, così "sentire"
contemporanei si fondono e sfociano in un "sentire" che li trascende
e così via. Ma come la consapevolezza della mente, nella simultaneità della
percezione, va oltre la somma delle informazioni ricevute in forza della sua
natura unitaria, così la trascendenza di Dio rispetto ai "sentire"
relativi, deriva dal Suo Essere Uno ed Eterno Presente. E come i singoli atti
del processo della consapevolezza risultano "riassorbiti" dalla
sintesi finale, così noi in realtà siamo un solo corpo, un solo spirito, un
solo "essere" al di là di ogni apparenza. Se non riuscite a capire
questo, tutto quello che avete udito dai Maestri, dai Profeti, dagli spiriti,
dai filosofi più illuminati, non è che una miscellanea priva di costrutto, di
senso logico, 71h. SIRIA - 29h. SISTEMA Democratico -
(vedi "Qualunquismo"), 79c. SISTEMA Solare - Molti
sistemi solari compongono un Universo, molti Universi il Cosmo astronomico.
Molti Cosmi esistono nell'Assoluto. Ma mentre, fra un sistema solare e l'altro,
fra un universo e l'altro non esiste un confine netto e invalicabile - tanto
che, teoricamente, da questo punto di vista un ipotetico astronauta potrebbe
raggiungerli tutti - così non è per i Cosmi. Ciascun Cosmo è separato
dall'altro dal non manifestato e se anche un astronauta riuscisse ad uscire
fuori dal proprio Cosmo e viaggiare nel non manifestato, egli non ne incontrerebbe
mai un altro. La comunicazione dei Cosmi può avvenire solo nell'Assoluto dove
tutto è "comunione" (vedi), 173c. SITUAZIONE - (vedi
"Esempio della bobina cinematografica"), 164b, (vedi
"Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 153f). SITUAZIONE Fisica
Osservata da un Disincarnato - Vi abbiamo detto che se un disincarnato osserva
due esseri umani che compiono una qualsiasi esperienza è perché è incluso in
quella situazione, pur non avendo un corpo fisico, pur non essendo presente
fisicamente, 245d. SITUAZIONE Mondiale -
(vedi "Stato", stessa pagina, 83c). SITUAZIONI Cosmiche -
(vedi "Fotogrammi"). SMATERIALIZZAZIONE -
(vedi "Emanazione"), 44h, (vedi "Ufo", stessa pagina,
196g). Tu trasporti un oggetto, quello che vuoi, con i mezzi di trasporto comuni,
è vero? Ebbene, ci può essere un mezzo, che non è comune, che è inusitato, per
poterlo smaterializzare e poi rimaterializzare da un'altra parte. Questo mezzo
è la forza del pensiero, quella che usa il maestro del Cerchio (vedi
"Cerchio Firenze 77") preposto a questi fenomeni per gli apporti, le
materializzazioni (vedi "Apporto"), (vedi "Guida fisica"),
207g. SOCIALIZZAZIONE - Per
socializzazione non si deve intendere solo vivere assieme in gruppi o società
ma si deve intendere "agire solidarmente in vista di un bene comune",
66d. SOCIETA' - 73a. E'
necessario inserire l'individualismo nel collettivismo, nel senso di
strettamente assolvere i propri compiti, ma lavorare per la collettività e non
per profitto personale, 84a. Ognuno ha un posto nel piano divino, una missione,
un compito rispetto alla collettività ed è un compito di questo genere, non
solo aiutare gli altri, ma anche migliorare te stesso, 127a, 86b. L'intimo
viene trascurato, con il risultato di un'assenza di originalità di pensiero e
di una completa ignoranza di noi stessi; mentre l'intimo ha una grande
importanza: solo coltivando la propria vita interiore l'uomo può impedire alla
sua società di divenire un ingranaggio crudele e privo di qualsiasi sentimento,
23c. Tutti gli uomini
ammirano chi ha compiuto azioni che si credono ispirate dall'altruismo;
esprimono la loro approvazione a chi credono abbia dimenticato se stesso per il
bene di un fratello. In questa approvazione è racchiuso il flebile consenso
della coscienza, la segreta certezza "che quello è quanto tutti debbono
fare". L'intima approvazione all'altrui olocausto è un rimedio che la
natura suggerisce alla crudeltà che la società insegna, 38c. Una volta, fare
della politica significava creare o modificare avvenimenti a vantaggio di uno
Stato. Ma, dal XVII secolo in poi, cominciarono ad abbondare i creatori di
sistemi. Intanto si divise il mondo in due parti, così come si spacca una mela:
da una parte i conservatori, dall'altra i radicali; o - per usare
un'espressione del Comte - la parte dell'ordine e quella del progresso. E poi
si cercò di stabilire qual era la parte che migliorava il mondo, come se non lo
fossero entrambe; come se non fosse l'esperienza acquisita, unita alla volontà
di rinnovamento, a creare le migliori condizioni per il progresso dei popoli.
Sostengo che di volta in volta ciò che è ricusato dall'idealismo o dal
materialismo, dall'individualismo o dal collettivismo, dal naturalismo o
dall'esistenzialismo, può essere essenziale a creare quelle magiche condizioni
nelle quali il progresso dei popoli compie un enorme balzo in avanti, 80c, 85c,
(vedi "Progresso"), 115c, (vedi "Vita", stessa pagina,
117c). Quando l'uomo avrà
compreso che "è importante cambiare l'intimo (vedi) suo" avrà
compreso che, fino ad oggi, tutto quanto è stato fatto (anche ciò che
rappresenta il livello più elevato di una società, come le opere umanitarie,
gli incontri tra i popoli per migliorare i reciproci rapporti, le leggi
assistenziali e via dicendo) non è, in effetti, che una prigione, un cammino
forzato che l'uomo s'è voluto creare. Egli uomo scoprirà che, volgendo la
propria attenzione all'intimo suo, cercando di trovare in questo suo intimo ciò
che da solo può supplire tutte le istituzioni della società, egli avrà demolito
queste prigioni, questi cammini forzosi. Ben vengano certo gli accordi, le
istituzioni sociali, le leggi assistenziali e tutto quello che voi volete, ma
venga soprattutto quell'"intimo sentire" per cui ogni legge, ogni
istituzione, ogni forma di assistenza che richiami a un dovere dell'individuo,
diviene inutile (vedi "Intimo"), 165d. Non si tratta di
costruire un mondo migliore all'esterno, ma proprio di costruirlo internamente.
Se fosse importante l'esteriore, quello che l'uomo riesce a fare all'esterno di
sé, come una società*perfetta, grandiosi monumenti e così via, allora nessuno
vi sarebbe riuscito perché anche le civiltà più progredite non hanno lasciato
che testimonianze della loro grandezza ridotta in polvere; allora tutta questa
costruzione di civiltà avrebbe come solo destino quello di finire in reperto
archeologico, in polvere? Sarebbe un ben triste destino. Importante è invece la
costruzione dell'intimo (vedi) di ogni essere; e quindi una civiltà è
meravigliosa quando riesce a dare ricchezza interiore ai suoi figli; ed è
questa ricchezza che non teme il tarlo del tempo, la corruzione e la polvere,
ma è una ricchezza che una volta acquisita non la si perde più, 124g. Ben venga
questo intimo sentire dell'uomo che, da solo, è capace di portare la pace fra
l'umanità, è capace di cambiare totalmente la società umana senza bisogno di
riforme o, peggio ancora, di rivoluzioni, 255g. SOCIETA' Teosofica -
103c. SOCRATE - 39h. SODDISFAZIONE (Ricerca
di) - (vedi "Evoluzione", stessa pagina, 48c), (vedi
"Vita", stessa pagina, 117c). SODIO - (vedi
"Trasmutazione della materia"), 158g. SOFISTICAZIONE
Alimentare - C'è una pena abbastanza severa per chi semina il vizio per
raccogliere più facili guadagni? Per chi somministra, con alimenti, veleni,
sempre per arricchire? Per chi si adopera, sempre per il proprio guadagno, a
fare approvare leggi che legalizzano il veneficio di massa?, 97b-98b, (vedi
"Sequestri di persona"). SOFFERENZA - (vedi
"Dolore"). L'evoluzione ha un suo ritmo naturale: così -volente o
nolente - l'individuo "deve" evolvere. Se oppone resistenza a questo
ritmo naturale (che non ha la stessa cadenza perché all'inizio è di una certa
lentezza e successivamente diventa di una certa rapidità) incontra sofferenze.
La sofferenza, l'individuo se la causa da se stesso, opponendosi a questo
naturale svolgersi e procedere dell'evoluzione, 153a. La sofferenza è l'effetto
di qualcosa che è stata fatta senza comprendere, 59c. Voi attribuite le cause
della vostra sofferenza a ciò che non potete avere; l'affetto di una persona, la
stima dei vostri simili, il possesso dei beni e via dicendo, e non comprendete
che le cause della vostra sofferenza giacciono nell'intimo vostro. Non è certo
ciò che desiderate che può appagarvi. Se vi sentite insicuri, non è la
sicurezza che può colmare la vostra insicurezza. La sicurezza è l'effetto
d'avere scoperto e superato le cause dell'insicurezza. Non serve cercare fuori
di sé, ravvisandolo nelle cose e nelle persone, ciò che giace ed è radicato
nell'intimo (vedi) vostro, e che può essere trovato solo scavando dentro di
voi, 109c. SOGGETTIVITA' - Ragione
della soggettività della vita individuale, e motivo per cui al soggetto debba
sembrare reale, 111h e ss., (vedi "Percezione"). SOGGETTIVO Universale -
(vedi "Limitazione percettiva"), 63h. SOGNO - Esempio del
sogno, 165c. Se si è disposti ad accettare che tutta la realtà di un individuo
comprenda anche tutta la sua attività, esteriore e interiore, anche il suo
intimo essere, perché dovremmo escludere i sogni, che non si diversificano dai
suoi pensieri se non per il fatto che anziché essere prodotto della sua mente
in stato di veglia lo sono in stato di sonno?, 238d. Esempio di sogno veridico:
François (vedi "François (Broussais)") apparso in sogno ad un
partecipante alle sedute, 94f, 211f. Non è vero che, durante
il sonno, il veicolo astrale si allontani sempre dall'individuo e giri per il
piano astrale incontrando questo e quello. In genere l'individuo rimane
ripiegato su se stesso, con i sensi del corpo fisico assopiti, la
consapevolezza riguardante il piano fisico allentata, isolata; egli rimane in
un suo mondo interiore, il quale esprime certi bisogni psicologici o segue
certe fantasie che la mente libera può mettere in atto. Talvolta può accadere,
più di rado, che l'individuo durante il sonno si allontani con il suo veicolo
astrale; e sono quelli i sogni di un certo significato. Tali sogni si possono
riconoscere: ad esempio, sognare di volare è indice e traduzione proprio di un
piccolo volo astrale. La mente svincolata dall'appiglio che è il piano fisico
può tradurre certe cose con simboli assurdi e di difficile decifrazione, al
momento del risveglio. Solo conoscendo i tranelli della mente e la simbologia
dei sogni, con un po' di acume e con molta fantasia ed intuizione si può
riuscire a capire, dietro il velo simbolico, il significato delle immagini
oniriche. Ma i simboli cambiano da individuo a individuo. Bisogna avere una
grandissima intuizione per riuscire a capire il messaggio cifrato, 151g, (vedi
"Sdoppiamento"). Non c'è dubbio, si sogna sempre, dormendo. Sempre.
Il fatto di non ricordarselo riguarda la contingenza. Posso dire che quando non
si ricorda il sogno è perché esso ha una dinamica molto viva, non vorrei dire
tragica, benché generalmente i sogni siano dei piccoli drammi. Se il dramma
colpisce il ricordo, uno se ne ricorda; ma quando si tratta di sogni che non
hanno una dinamica interessante, un soggetto che non colpisce l'attenzione di
chi sogna, allora è facile dimenticarsene. C'è anche questo da dire: colui che
ha raggiunto un certo equilibrio può darsi benissimo che abbia dei sogni più
pacifici e quindi li ricordi meno, 153g, (vedi "Poteri paranormali",
stessa pagina, 153g), 154g. Quante volte avete sognato di piangere, e con
quanta soddisfazione! Questo è un sogno astrale: è uno stimolo, una necessità
del veicolo astrale, non dominato da voi, il quale segue la sua vita naturale e
cerca di soddisfare le sue necessità inventando qualcosa, 155g. SOLDATO - Se io fossi un
soldato in battaglia e fossi di fronte al dilemma di uccidere o essere ucciso,
saprei benissimo che Gesù Cristo al posto mio si lascerebbe uccidere, ma lo
farebbe "non" perché un altro al posto suo farebbe così, lo farebbe
perché "quello" sarebbe il suo "sentire", 97b. SOLE - Affermando che il
Cosmo (vedi) è il comun denominatore di tutte le percezioni soggettive, noi non
solo vogliamo dire che i raggi del sole, in sé, non sono né freddi né caldi, ma
anche - e soprattutto - che il sole in sé non esiste, 155c, 42g. Il sole è una
sorta di foro nel piano fisico, che mette in comunicazione il piano fisico con
quello astrale, dal punto di vista dell'emissione di energia non solo calorica,
190g, 193g. SOLI Semplici e Liberi -
Dovete essere completamente soli semplici e liberi, perché la coscienza sorge
nella libertà, perché la Realtà si manifesta quando non siete più impegnati
nell'attività dell'io, 36c. La fratellanza non si realizza appartenendo tutti
ad una stessa categoria, bensì non perdendosi in organizzazioni, rimanendo
completamente semplici e soli, 112c. Essere soli e semplici significa vivere la
propria vita da soli, senza coalizzarsi in gruppi, senza alimentare l'attrito
che esiste inevitabilmente fra le fazioni; significa mantenere puro il proprio
cuore; significa ricercare in se stessi il libero slancio che è dato da quel
qualche cosa che nessuna organizzazione può avere: il "sentimento"
(vedi), 113c. SOLIDARIETA' - L'uomo
deve trovare la solidarietà, che negli animali sociali è istintiva (vedi
"Alveare"), non esclusivamente attraverso il supporto naturale, cioè
l'impulso di cercare compagnia e vivere accompagnato, ma attraverso tutte le
altre esperienze di relazione che gli doneranno, alfine, la vera coscienza
sociale, la vera fraterna solidarietà, il vero amore altruistico, essenza del
vero amore, 67d. SOLIPSISMO - 217f. SOLITUDINE - L'uomo,
anche il più accompagnato, è sempre solo (vedi "Realta"); gli esseri
che lo circondano, per lui diventano suo prossimo solo se egli è capace di
"sentirli" così. Solo se egli dà loro vita e sentimento, altrimenti sono
degli oggetti, delle immagini, 149b. SONNAMBULISMO - Ad un
sonnambulo, ad una creatura sensitiva di una certa ricettività, l'ipnotizzatore
di una certa forza può comunicare possibilità che essa non ha allo stato di
veglia, può benissimo comandare che appaiano sulla sua pelle delle scritte, dei
segni, eccetera, 176g. SONNO - Talvolta vi
sembra di aver dormito un attimo e invece sono passate ore. Tal'altra sembra di
aver dormito lungamente ed invece si è trattato di un breve tempo. La
differente valutazione è dovuta al fatto che nel primo caso si è dormito
profondamente, cioè senza ricordare i sogni fatti (vedi "Sogno"); nel
secondo, invece, il ricordo del sogno è più netto del consueto. Tutto ciò ci
conferma che il tempo, oltre ad essere un fattore relativo sul piano della
fisicità, è anche estremamente soggettivo sul piano individuale, cioè ognuno ha
la cognizione del trascorrere del tempo solo in funzione della successione
degli avvenimenti che percepisce, veri o sognati che siano, 226d, (vedi
"Anestesia", "Coma", "Riposo dell'ego"), 210f,
53g. Nel momento in cui l'individuo si addormenta, si svincola veramente e
propriamente dalla situazione fisica ed ha una maggiore libertà di esprimere i
suoi motivi, che possono anche non essere validi. Non sempre il sogno racchiude
un significato psicologico profondo; a volte ottempera semplicemente
all'esigenza di uno sfogo. Avrete fatto caso che, durante il periodo di veglia,
ci sono delle persone più fantasiose che s'incantano, seguono un loro pensiero
e fanno una loro storia; talora prendono degli episodi della storia della loro
vita, li trasformano e cominciano a sognare ad occhi aperti che le cose vadano
nel modo che le soddisfi. Ecco, questo è né più né meno che uno sfogo
psicologico. Ciò avviene, in misura maggiore, nel sonno, 151g. Nel periodo del
sonno l'individuo non dirige nemmeno in minima parte l'attività del corpo
mentale, ecco che le immagini si scatenano: ed ecco i sogni, 155g. SOPRAVVIVENZA - Noi,
quali ci sentiamo, non sopravviviamo ad un attimo. Noi come personalità (vedi)
non andiamo oltre una vita, noi come "sentire individuale" (vedi
"Sentire in senso lato e sentire di coscienza") non siamo che un
momento del "sentire" dell'individualità (vedi), noi come
individualità non oltrepassiamo un Cosmo. Allora di quale futuro esistenziale
possiamo parlare? In qualunque modo vogliamo considerarci, mai siamo gli
stessi, in ogni attimo siamo un essere diverso, perciò se per sopravvivenza
s'intende la continuità dello stesso essere immutato, la sopravvivenza non
esiste. Di più: se la molteplicità (vedi) è un'apparenza, noi esistiamo solo
nell'illusione, non siamo, nella Realtà Assoluta come individui da Dio
distinti: la Realtà Assoluta è solo lui, 279b, 282b. Che cos'è l'idea della
sopravvivenza? Una menzogna dell'"io", un rimedio che
l'"io" inventa per fugare l'incubo della propria morte. Chi può fare
a meno di credere, o per lo meno sperare di sopravvivere, o non ama la vita, o
è un gran coraggioso, o vive del presente, 27c. "La vera sopravvivenza, la
vera resurrezione, è la coscienza di esistere, il sentire d'essere (vedi
"Sentirsi d'essere") che non viene mai meno anche quando vengono meno
i caratteri psicosomatici", 124d, 127d. Il giusto modo di credere nella
sopravvivenza è quello che dà serenità, voglia di vivere, di operare; è quello
che fa realizzare se stessi "ora", nel presente, nella vita che state
vivendo, 129d, (vedi "Limitazione", stessa pagina, 229d), 67g. SOSTANZA - (vedi
"Natura", stessa pagina, 40c). Sostanza, qualità e quantità 259h e
ss. SOTTOPIANO - 198a. Così
come sono sette le densità della materia del piano fisico (solido, liquido,
gassoso, eterico, supereterico, sottoatomico e atomico), altrettante - per la
legge di analogia - sono le densità delle materie che costituiscono i piani
astrale e mentale, 25g. SOVRANNATURALE - Parlare
di sovrannaturale è un errore: "tutto è naturale". Parlare di spirito
e materia è parlare di una stessa sostanza in due diversi stati di
manifestazione. Ciò è tanto vero che la materia senza spirito non esisterebbe e
viceversa (vedi "Tutto-Uno-Assoluto"), 63d. SPACCIATORE - (vedi
"Sofisticazione alimentare"), 97b. SPAZI cosmici - Lo
sgomento che si coglie meditando sulla vastità degli spazi cosmici, che
talvolta vi fa sentire sperduti in un infinito e forse scordati in tanta
molteplicità, è infondato perché tutto è costruito di coscienza e tutta
l'immensa vastità dell'esistente è dentro la coscienza dell'essere!, 20g. SPAZIO - Nella nostra
dimensione, non esistono pause. Lo spazio tra una vita e l'altra, in tutti i
piani, è un soffio, 30g. Il concetto di spazio che l'uomo ha, è quello che è in
funzione delle umane possibilità di percezione (vedi); aumentando queste,
cambierebbe il concetto che l'umano ha dello spazio, forse addirittura
sparirebbe del tutto, 157f, 62h. SPAZIO-Tempo - (Vedi
"Tempo e spazio"). In ultima analisi, che cos'è che differenzia un
piano (vedi da "* Piano" in poi) dall'altro, se non lo spazio e il
tempo i quali non sono che il duplice aspetto di una stessa cosa; di una stessa
illusione avente duplice faccia? Nel piano fisico, sembra che il tempo
trascorso cada nel nulla e non sia più esistente, che lo spazio possa contenere
una quantità finita di corpi. Invece, quante volte esiste questo tempo nel
piano fisico! Tutte le volte che questo fotogramma (vedi
"Fotogrammi") è "sentito" da qualcuno che in questo
fotogramma è raffigurato, tutte le volte che una creatura rappresentata in
questo fotogramma finalmente lo percepisce, la data di oggi vive, esiste. E
questo spazio? Possiamo parlare di spazio se nel Cosmo esistono
contemporaneamente "tutti" i tempi? Dunque lo spazio quante volte si
sdoppia, centuplica? Quante volte! Spazio e tempo non sono che il duplice
aspetto di una stessa entità illusoria. Ogni piano ha un suo spazio ed un suo
tempo, ed i piani si differenziano per questo. Spazio e tempo sono strettamente
legati alla densità della materia; tuttavia essi acquistano realtà ove è la
sede della percezione, il "sentire individuale". Lo scorrere
dell'orologio e il misurarsi dello spazio nel piano fisico ad opera degli
individui - perché sono solo gli incarnati nel piano fisico che, dentro di
loro, creano lo spazio ed il tempo del piano fisico - avviene solo ed
unicamente in funzione dello scorrere del tempo nel piano akasico, nel
"mondo degli individui". Perché "è là" che viene scandito,
in qualche modo, il tempo cosmico, l'unico che ha parvenza di scorrere, sia
pure illusoria. E' là che è scandito il ritmo dell'evoluzione. Quando è l'era
del "sentire" A, tutte le creature esistenti percepiscono il loro
"sentire" A nel piano fisico, ovunque questo sia collocato: misurano
lo spazio nel quale è il loro corpo fisico, e leggono il tempo, la data nella
quale essi vivono. Così è per i "sentire" successivi",
intendendo per successivi i più complessi, 234b. Se lo spazio e
conseguentemente il tempo è direttamente connesso e dipendente dalla materia,
ne consegue che a materia diverse corrispondono spazi diversi, 35g. SPECIALIZZAZIONE - Le
società non umane sono molto specializzate, ma in esse le facoltà mentali sono pressoché
istintive; mentre l'ottimo della vita umana sta nella riflessione e nel
superamento degli istinti animali. La diversità degli scopi fra la società
umana e quelle subumane deve farvi comprendere che l'organizzazione delle
rispettive società deve seguire criteri diversi. L'uomo deve esercitare
continuamente il suo pensiero consapevole, 121b. Ciascuno è un piccolo
ingranaggio che soddisfa in parte necessità di altri per poter soddisfare le
proprie, 58e, (vedi "Tecnico"). Vorrei che voi foste
creature che non alimentano le caste che le corporazioni rappresentano nel
mondo odierno; perciò vorrei che la vostra cultura fosse più ampia possibile,
piuttosto che ristretta e approfondita, che abbracciasse un gran numero di
discipline, perché in questo modo voi non contribuireste a creare tutte quelle
specializzazioni, frammentazioni, che sono create non per necessità ma solo per
aumentare i centri di potere, 115f. SPECIE Estinte - Le
specie della vita naturale che si sono estinte, e che i naturalisti talvolta
considerano tentativi errati della natura di adattamento all'ambiente, non sono
assolutamente errori e si possono spiegare con repentini cambiamenti delle
condizioni ambientali quando le mutazioni genetiche erano in atto e indirizzate
diversamente, 20e. SPECIE Umana - (vedi
"Sentire", stessa pagina, 246f). SPERANZA - 131c e ss..
Se la Realtà dell'esistente non fosse "essa stessa di per sé
speranza", vi direi che è più importante infondere speranza che far
conoscere la Verità, 133c. Sperare è creare!, 134c. SPERGIURO - (vedi
"Reticenza"), 95b. SPERIMENTATORE - (vedi
"Scoperte scientifiche"), 259d. SPERMATOZOO - (vedi
"Pianeta", stessa pagina, 185g). SPINOZA (Benedetto) -
196f, 199f. SPIRITELLI della Natura
- (vedi "Robot"), 226f. * SPIRITI Elementari (o
Essenze Elementari Improntate) - Forze intelligenti personificate che si
distinguono in "naturali" e "artificiali". Le
"naturali" sono strumenti delle "leggi divine" atti a
costituire il veicolo astrale e il veicolo fisico degli individui, in modo consono
allo sviluppo da questi conseguito. Governando direttamente la vita della
natura, creano l'ambiente adatto all'evoluzione individuale. Le
"artificiali" sono quelle che si costituiscono allorché l'uomo
formula una imperiosa volontà. L'esistenza e l'azione delle stesse è volta
all'attuazione della volontà espressa, 215c. SPIRITI Elementali - (lo
stesso di "Spiriti Elementari"). SPIRITI Elementari o
Elementali - Ogniqualvolta si crea l'ambiente favorevole non occorre
l'intervento diretto di Dio per creare la vita, ma è la stessa legge insita
nella materia a creare la vita. E' altresì vero che quell'ambiente favorevole,
quella legge vitale, non è insita solo nella materia visibile ma anche nella
parte sottile della materia che sfugge alla vostra vista. Ora, tutte queste
meravigliose confluenze di leggi e di forze che creano la vita sono regolate da
altrettante forze e altrettante leggi. Possiamo dire che certi elementi
grossolani si accostano e compongono in un determinato modo perché esiste una
controparte sottile che ne facilita l'accostamento: e sono le forze elementali
(o spiriti elementali, nella definizione personalizzata). Ve ne sono
moltissime, conosciute sotto varie forme. Sono stati chiamati elementali
dell'acqua, del fuoco, della terra e dell'aria - i quattro elementi conosciuti
nell'antichità -; e sono stati rappresentati in forma umanoide, alcuni in veste
maschile e altri femminile, sempre in una configurazione caratteristica,
originale, poiché si capiva, nel dar loro una forma antropomorfica - che non
potevano essere uguali agli uomini. Sono stati chiamati gnomi, silfidi, e così
via, 41g. SPIRITI Elementari
Artificiali - 179d, 27g, 39g. Gli spiriti elementari artificiali si possono più
propriamente definire "essenze elementari improntate": in definitiva,
non sono che forme-pensiero che trovano la loro corrispondenza nel piano
astrale, e dal piano astrale al piano fisico (vedi "Forma pensiero"),
43g. SPIRITI Elementari
Naturali - 144a, 177a, 179d, 27g. Gli abitatori permanenti del piano astrale sono
i cosiddetti "spiriti elementari", (vedi) i quali sono i costruttori
della natura, dei corpi astrali, e anche i distruttori (vedi "Aiutatori
astrali") dei corpi astrali abbandonati dagli individui che sono
trapassati e poi sono passati dal piano astrale al piano mentale 39g In ogni
piano ci sono, diversi per sottigliezza, degli automatismi o essenze elementari
o spiriti elementari che governano la vita della natura, creando l'ambiente
adatto all'evoluzione individuale. Essi sono strumenti delle leggi divine atti
a costituire i veicoli astrale e fisico degli individui in modo consono allo
sviluppo da essi conseguito. Certi automatismi, i quali presiederanno alla
diversa condizione fisica degli uomini del futuro, giacciono attualmente
inattivati. Siccome opereranno anche nel piano astrale, e riguarderanno certe
possibilità dell'uomo del futuro attinenti al suo corpo e alla sua persona, e
siccome l'uomo attualmente non ha queste possibilità, il loro germoglio, il
loro seme è nel piano mentale, quello antecedente per sottigliezza. Voi sapete
infatti che tutto ha sempre origine nel piano immediatamente antecedente per
sottigliezza, 40g. SPIRITISMO - (vedi
"Comunicazioni spiritiche"). Se fin dall'inizio si fosse parlato solo
di "insegnamento spirituale" lo spiritismo molto probabilmente non
sarebbe riuscito a fare più scalpore di quanto lo faccia una setta religiosa.
Invece l'attenzione degli uomini fu colta nel modo che voi tutti sapete. Ma il
vero scopo dell'esistenza delle sedute medianiche è l'insegnamento. E la
comunicazione tra il mondo degli incarnati e il mondo dei disincarnati, per
essere all'altezza del miracolo che rappresenta, deve superare ogni
insegnamento umano, 58a. A voi spetta l'onere di
scoprire e valutare chi "per amore e con amore" vuole aiutare i suoi
simili. Vi assicuro che ne vale la pena, 63a, 82b. Lo spiritismo di punta, 133d
e ss.. Non fate l'errore di sentirvi unici depositari della Verità solo per il
fatto che quanto voi sapete vi è stato detto da entità disincarnate,
"nessuna delle quali può sottrarsi ad una visione soggettiva della
Realtà", 134d. Lo spiritismo di punta non è un'ideologia, una
organizzazione, una milizia che si contrapponga a qualcuno o a qualcosa, perché
è al di sopra di tutto ciò; non è neppure una disciplina, cioè materia di
studio e di insegnamento, più di quanto non possa esserlo, ad esempio, la
bontà. E soprattutto, non è tanto una dottrina quanto un modo di vivere, di
"sentire" la vita, 136d, 129f. Un modo sicuro c'è per
valutare le comunicazioni spiritiche o sedicenti tali. Intanto, bisogna sempre
fare appello alla logica; bisogna sempre vedere l'insegnamento che viene dato
nel quadro generale, vederlo quanto si mantiene nuovo, non si cristallizza e,
anzi, via via si rinnova, per almeno dieci anni. Allora, quando uno ha seguito
questo fenomeno per almeno dieci anni e ha ricevuto insegnamenti continuamente
nuovi, che tornano sempre alla sua logica, allora può cominciare a credere di
essere in contatto con uno spirito o con degli spiriti che qualcosa sanno. Ma
quando ancora non si è raggiunta questa certezza, è facile che si sia
nell'altra fascia di probabilità, di cui prima parlavo, cioè della frode
incosciente o della frode cosciente, o della comunicazione con uno spirito
qualunque che si vanta di essere questo o quello e di sapere quello che non sa.
E tuttavia, ripeto, tutto fa parte di un piano divino, che regola le sorti
degli uomini indirizzandoli costantemente verso quello che è il loro vero bene.
Sublime paradosso, è vero?, 206g, 219g. * SPIRITO - E' uno dei tre
aspetti del Logos, il centro puramente ideale di questo. E' la Prima Causa del
manifestato ovvero la radice di questo. E' anche Dio stesso, 215c. SPIRITO - (vedi
"Divina sostanza indifferenziata o indiversificata"). Supponiamo di
essere in un mondo fatto di ghiaccio. Lo spirito sarebbe l'acqua che compone il
ghiaccio, e quindi radice di questo mondo. Ma il mondo è "tutto"; è
l'acqua, è il ghiaccio, ed è tutta la "realtà" che è espressa da
questo mondo di ghiaccio, 233a. Vivere spiritualmente significa essere nel
proprio giusto e nel proprio vero, 145b. Vi ricordo che non abbiamo mai usato
il termine "spirito" per indicare la parte più alta dell'uomo; se mai
abbiamo usato il termine "scintilla divina" (vedi), per indicare che
"nell'uomo esiste la presenza della Divinità". E ciò che evolve, per
noi, è semmai la coscienza, intesa come senso di quale deve essere la propria
funzione in una Realtà in cui tutto è Uno, e la vera natura di ciascuno è un
medesimo essere, 148c. Che cosa è lo
"spirito"? E' l'essenza del Tutto (vedi), è l'"essere" del
Tutto, è il "sentire" del Tutto; il sentire Assoluto, inteso come
"sentire" dell'insieme comprendente il "sentire delle
parti". Noi siamo il "sentire delle parti", che è un
"sentire" relativo e molteplice, che è "akasa". Il
"sentire delle parti" nasce dall'illusorio frazionamento dell'Uno-Assoluto nei "molti". Perché "illusorio"? Se
questo frazionamento fosse reale, il Tutto non potrebbe esistere come Dio, allo
stesso modo che un oceano considerabile come un insieme di gocce non esiste più
come oceano nel momento che in queste realmente lo si trasformasse. D'altra
parte, se non esistesse la molteplicità (vedi), il "sentire assoluto"
non sarebbe tale, ma sarebbe "un" "sentire" unico e solo monolite.
Ma come potrebbe, in questa molteplicità, mantenersi l'unità di Dio se ogni
"sentire", dal più semplice al più complesso, non fosse unito
all'altro? E come potrebbe realizzarsi questa unione, questa continuità se non
nel fatto che il "sentire" più complesso comprende il più semplice?
Serie di "sentire" dal più semplice al più complesso, sono le
individualità (vedi). Ma poiché il "sentire" più complesso comprende
il più semplice, nell'individuo (vedi) inteso come momento di questa serie -
cioè in noi quali ci sentiamo - nasce l'illusione dello scorrere (vedi
"Divenire"); ma poiché il "sentire" più complesso è il
"sentire assoluto" che riassume e comprende in S‚ ogni
"sentire" fino ai più semplici, questa illusione sfocia nella realtà
di Dio, 34h. "Per noi, spirito è
divina sostanza" (vedi "Divina sostanza indifferenziata o
indiversificata"). Ma nemmeno lo "spirito" esiste oggettivamente
rispetto a Dio, o da Dio distinto. Di oggettivo non c'è che Lui. Se ci si
limita ad osservare la costituzione dello spirito, divina sostanza, appariscono
i cosmi, i mondi, le materie, gli esseri, i S‚, gli ego, i quali però
appartengono alla soggettività. Sicché non si può dire che lo
"spirito" sia composto da cosmi, da mondi, eccetera, ma se mai il
contrario, 86h, 269h e ss.. SPIRITO Guida - Lo Spirito
Guida (di un cerchio medianico, ndr) ha la funzione di non permettere la
manifestazione di entità menzognere, 29b, 30g. SPIRITUALISMO - (vedi
"Altruismo", stessa pagina, 277d). SPORT - (vedi
"Droga"), 92d. SQUILIBRI - (vedi
"Paradiso"), 219d. STANCHEZZA - (vedi
"Evoluto", stessa pagina, 47d). STATISTICA - (vedi
"Scienza"). STATO - (vedi
"Politica"), (vedi "Partito politico"), 80c. Ogni popolo ha
lo Stato che si merita ed ognuno è il protagonista della storia che vi attende;
ognuno quindi è responsabile della situazione mondiale. Se non solo accettate
la corruzione che gli scandali rendono di pubblica ragione, ma la interpretate
come una sorta di autorizzazione ad essere corrotti; se trovate calzante per la
vostra persona una società basata sul valore dei sensi, sul nazionalismo
(vedi), sulla destra (vedi) e sulla sinistra; se trovate logica l'esistenza di
religioni diverse; se perdete ogni sentimento di umanità e la responsabilità
che al massimo riuscite a sentire è verso la parte politica in cui vi riconoscete,
è inutile che speriate in un mondo migliore. Se scusate e coprite gli errori
degli appartenenti al vostro partito, alla vostra consorteria; se giustificate
l'esistenza dell'oppressione, del rancore, della crudeltà; se considerate
necessaria la tortura e la brutalità; se pensate ai vostri simili in termini di
discriminazione, voi non lavorate per un mondo migliore. Anzi, siete
responsabili di tutto quello che simili premesse non possono che far ricadere
sull'umanità, e vana rimane la vostra speranza, 83c, (vedi
"Istruzione", "Sanità", "Società"), 136f. STATO di Coscienza -
(vedi "Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 209d), (vedi
"Dio", stessa pagina, 187f). STELLE - (vedi
"Astrologia"), 42g. Come il sole (vedi) tutte le stelle dotate di
luce propria, sono un punto di passaggio fra la materia fisica densa e
l'energia pura o materia del piano astrale. Non così esattamente, ma con un
rapporto analogo, c'è nel piano astrale una materia astrale estremamente
sottile che, pur conservando le caratteristiche - come ad esempio il sole - di
appartenenza a quel piano, è tuttavia il punto di passaggio tra la materia
mentale e quella astrale, per il suo stato non di aggregazione molecolare ma
del tutto particolare, quello che nel piano fisico è dovuto all'altissima
temperatura. Ricordate sempre che nel cosmo tutto è sfumato e segue certe
gradazioni: non esistono salti in natura, dicevano gli antichi; non esistono
neppure salti in fatto di materia, 190g. STERILITA' - Non è vero
che la sterilità e l'omosessualità (vedi) siano delle anomalie della natura;
sono mezzi con cui essa tende all'equilibrio demografico, 95b. STIMMATE - La potenza
dell'immedesimazione in Cristo provoca delle ferite reali sul corpo fisico di
questi mistici. Anche questo deve farvi capire quale potenza abbia la mente sul
corpo, 163g. STORIA - 92b, (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c). "E' il momento in cui il
protagonista della storia è il singolo, con la sua propria consapevolezza"
(vedi). Non per nulla in questa direzione, a questo scopo mirano le nostre
comunicazioni. Miriamo, fra l'altro, a darvi quella autonomia di giudizio e di
comportamento propria di chi ha le idee chiare: chiarezza di idee che viene
anche, se non soprattutto, dalla "conoscenza", 26d. Che importa se la
coscienza di esistere, il vostro attuale "sentire di coscienza" sia
la logica conseguenza di altri numerosi "sentire" e se questi siano
raffigurabili dislocati in senso verticale o in senso orizzontale? In una
convenzionale scala dello spazio-tempo?, 269d. Si possono attribuire agli altri
non solo pensieri e desideri non corrispondenti ai veri, bensì anche azioni: un
gesto e anche un episodio possono essere letti e presi come prova confermativa
della propria opinione preconcetta. Così, in molte occasioni, è nata la Storia!,
39e. STORIA Generale - Esiste
una storia generale (vedi "Varianti") dell'umanità che è data dalla
cronologia degli eventi umani di carattere politico, sociale, economico,
religioso e via dicendo. Tale storia è immutabile, non può essere variata; in essa
si intessono le storie individuali (vedi "Storia individuale"),
personali degli uomini. Storie particolari, che possono avere -sia pure in
misura limitata - varianti, 175f. STORIA Individuale -
Immaginiamo di avere un libro del tutto particolare, narrato al presente e così
bene che il lettore, scorrendolo, si immedesimi con il protagonista della
storia narrata e la "viva" nei minimi particolari provando
sensazioni, pensieri, emozioni così vive da dargli l'idea e il
"sentire" (vedi) di una vita reale; le stesse ansie, i dubbi, i
problemi. Il lettore apre la prima pagina del libro e s'immerge nella storia
narrata, storia che all'inizio è lineare. E' detto, nelle prime pagine,:
"il bimbo nasce". Il bimbo è il protagonista ed il lettore, man mano
che questa creatura comincia a percepire il mondo che la circonda, allo stesso
modo, attraverso a quegli occhi che si dischiudono, vede e "sente" in
modo frammentario ciò che lo scrittore narra. Ma, come ho detto prima, lo vede
e lo sente in modo reale, tanto che s'immedesima nella storia stessa che viene
narrata, pagina su pagina, al presente. Il protagonista cresce
ed ecco che la narrazione presenta un lato singolare: lo scrittore, al punto in
cui il protagonista manifesta le prime possibilità di scelta, non prosegue una
sola narrazione, ma scrive due o più storie parallele (vedi
"Varianti"). Così, ad esempio, fatti i primi studi, allo scrittore è
venuta l'idea di mutare il carattere del personaggio, farne un uomo che
desidera studiare; ed allora scrive una storia in cui il protagonista frequenta
i vari tipi di scuola e la storia si sviluppa in un determinato modo. Però
scrive anche un'altra storia in cui il protagonista non sente il richiamo dello
studio e desidera dedicarsi ad una vita di lavoro manuale, meno intellettuale
ma tuttavia sufficiente per garantirgli da vivere. Certo che la storia in cui
si narra che il protagonista segue questa via umile è diversa dall'altra storia
in cui invece il protagonista segue una vita intellettuale e presenta certi
aspetti che l'altra storia non ha e viceversa; di guisa che se il protagonista
lo si segue in una delle due storie, sarà gioco-forza per lui avere certe
esperienze che non sono invece nell'altra storia. Ma ecco che il lettore,
immedesimandosi di volta in volta nella narrazione, che si sussegue nelle
pagine del libro, giunge al punto in cui le storie diventano due. E deve
operare una scelta. Supponiamo che scelga la
storia in cui il protagonista non è attratto dalla vita di studio, ma segue
storia è narrata così bene che chi la legge s'immedesima con il protagonista e
quindi "vive" questa vita di fatica. "Ma - direte voi -
dell'altra storia, che ne è?". L'altra storia è lì, al pari di quella
scelta dal lettore ed ha le stesse magiche possibilità, tanto che se il
lettore, anzichè avere scelto quella che ha scelto avesse scelto l'altra,
sarebbe stata dal lettore vissuta allo stesso modo e gli avrebbe dato la
medesima sensazione di "realtà". Ecco come si attua, quindi, un
karma: operando una scelta non si sceglie un unico fotogramma, ma scegliendo
quel fotogramma s'imbocca una strada che conduce l'individuo a percorrere tutte
quelle situazioni cosmiche legate fra loro; una strada tracciata che si fonda
sulle leggi, così come la storia narrata nel libro si fonda sulla narrazione dell'autore.
Direte voi: "Be', certo che il protagonista dell'una o dell'altra storia
ha sviluppi diversi". Supponiamo che, però, sia seguendo l'una storia che
l'altra nel protagonista si raggiunga una maturazione, uno sviluppo identico
(vedi "Espressione matematica della libertà di scelta dell'uomo"). Le
esperienze sono state diverse; il protagonista della prima storia, quella
faticosa, impiegherà forse più tempo per giungere ad una meta, ma vi giungerà
egualmente. Né si possa dire che una storia sia più bella dell'altra: entrambe
siano belle. Né si possa dire che una storia sia stata più pensata dell'altra;
entrambe allo stesso modo siano create. Né si possa dire che una storia anziché
l'altra sia più presente nella mente dell'autore: entrambe lo siano. La scelta
è lasciata al lettore il quale, che legga l'una storia anziché l'altra, per
quella magica possibilità, come l'interprete, raggiungerà egualmente una
maturazione interiore. Cioè, secondo la nostra supposizione il protagonista
avrà esperienze diverse, ma egualmente svilupperà. Ebbene, ha senso chiedere
che età ha il protagonista? Ha senso chiedere se questi è morto, una volta che
si è giunti alle ultime pagine del libro? Ha un senso chiedere se non esiste
più, dal momento che la storia è narrata al presente? Evidentemente no. Perché
il lettore, se riaprirà a caso una pagina di una variante del racconto, tornerà
a vivere la situazione ivi rappresentata, e in modo tanto vivo e reale da avere
la sensazione di totale esistenza. La storia è narrata al presente, dunque ogni
pagina è un "essere". Possiamo dire "la
storia è trascorsa"? Possiamo dire "che chi la legge ha finito di
leggerla" (vedi "Dopomorte"); ma se in fondo meditiamo, vediamo
che ogni pagina "è sempre"; e che rileggendo la prima pagina, nuovamente
la storia ha inizio, ma solo per chi scorra la prima pagina (vedi
"Fotogrammi"). Così come la storia ha fine per chi l'ultima pagina ha
terminato di leggere. E può darsi che le due creature leggano una stessa storia
in cui due sono i protagonisti, l'una immaginandosi ed immedesimandosi in uno
di questi e l'altra nell'altro protagonista? Ebbene, tutto è chiaro finché i
lettori seguono la vicenda leggendo sulla stessa pagina; ma nessuno e niente
può impedire ai due lettori protagonisti di seguire la storia con diverse
pagine di distanza (vedi "Non contemporaneità del sentire
individuale"), così l'uno sarà alla prima pagina e l'altro verso l'ultima.
L'uno potrà scegliere una variante della storia, l'altro l'altra variante (vedi
"Varianti non vissute") e provare sempre - da come l'opera è scritta
bene - la sensazione di viverla veramente. Viverla accanto all'altro
protagonista quando il lettore che in questo protagonista s'immedesima, è
distante molte e molte pagine anche dalla variante della storia che egli sta
leggendo (vedi ancora "Non contemporaneità del sentire individuale"). Meditate su questa
strana conversazione. Pensate che la storia può essere il Cosmo con tutte le
situazioni cosmiche ed ogni situazione un fotogramma (vedi ancora
"Fotogrammi"): che il lettore è l'individualità (vedi); che il
protagonista o i protagonisti, sono l'individuo (vedi) o gli individui (vedi
"Aggressore e aggredito"); che lo sviluppo obbligato della storia è
il karma (vedi) e il modo in cui si attua. E forse, in questa comparazione, un
po' di luce sarà in voi, 175b e ss.. Ecco che le lettere A vengono impresse
tutte contemporaneamente in qualunque spazio-tempo si trovino o debbano
trovarsi per dare senso compiuto al racconto. Sarà poi percepita la fase
successiva del "sentire" che per comodità poniamo corrisponda alla
forma di vita che voi chiamate pianta (vedi), ecc., 203b, 175f. Qualcuno pensa che tutta
la storia esista già nell'"Eterno Presente" (vedi) e che il
microcosmo (vedi), l'essere, la legge progressivamente. No, non si tratta di
una lettura, tale che, se anche non vi fosse nessuno a leggerla, esisterebbe
ugualmente. La storia esiste perché è vissuta; non letta, ma vissuta (vedi
"Creazione-percezione") . La difficoltà sta nel pensare che ciò che è
trascorso non ci sia più, e ciò che dovrà avvenire non esista ancora; mentre
esiste tutto, ed esiste perché proprio "tu" lo fai esistere, 111g. STRAGE di San Bartolomeo
- 161d. Quel Cristo in nome del quale hanno compiuta la strage di San
Bartolomeo, accesi i roghi dell'Inquisizione, segregate e torturate le
creature, no, non è certo il figlio di Dio, ma il più grande malfattore
dell'umanità. Non altri condanneranno, quindi, se non se stessi, 240g. STREGONE - Volontà,
convinzione, immaginazione, danno allo stregone un'effimera potestà sulle cose
e sulle creature. Ma vi sono altri fattori. Ad esempio un senso di timore che
favorisce l'estrinsecazione della sensibilità, oppure quel senso del segreto,
dell'occulto che fa sì che sia aumentata nell'individuo l'infatuazione, 100a, 157d.
Vi sono degli stregoni, o persone dedite a pratiche occulte, che fanno ricorso
ad allucinogeni e via dicendo. Ma non dovete pensare che certe droghe (vedi
"Droga") diano le facoltà occulte o i "poteri paranormali"
(vedi); pensate piuttosto, in modo giusto, che certe creature hanno allo stato
potenziale dei poteri occulti, delle facoltà paranormali che l'uso di qualche
droga fa porre in atto, limitatamente al periodo in cui dura l'effetto della
droga. Cosicché se un qualunque essere, che non avesse queste facoltà allo
stato potenziale, assumesse, ingerisse le stesse droghe che fanno diventare
veggente altri, egli non lo diventerebbe affatto. Non è dunque la droga in sé
che dà la possibilità della veggenza, ma la droga è, semplicemente, la goccia
che serve a mettere in atto una veggenza allo stato potenziale, 182d. STRUMENTALIZZAZIONE - Io
vi invito valutare i fatti per quello
che sono, "non" secondo chi li propone o chi li sostiene, ad avere
una vostra opinione fondata sui fatti e non sulle parole, ma soprattutto che
sia vostra. E' necessario dunque che vi sottraiate ai molti condizionamenti che
possono venirvi dalle fonti d'informazione, 82b. STRUTTURA Matematica
della Realtà - (vedi "Salto di qualità"), 213f, 214f. SUBCOSCIENTE - (vedi
"Fotogrammi", stessa pagina, 188c). * SUBLIMARE - Significa
passare da uno stato di aggregazione molecolare ad un altro stato,
naturalmente, più sottile. In un certo senso, quindi: affinare, sottilizzare,
scondensare e, nello stesso tempo, anche depurare, 215c. * SUBLIMAZIONE - E' quel
processo per il quale le materie cosmiche passano da uno stato di aggregazione
molecolare ad un altro più sottile. Di sette in sette stadi di aggregazione, le
materie cosmiche cambiano le loro caratteristiche fondamentali. Da ciò le suddivisioni
in "piani", 215c. SUCCESSO - (vedi
"Vita", stessa pagina, 117c). Per quanta importanza riusciate a
riscuotere dai vostri simili, sarà sempre una cosa effimera e che non vi
appartiene e, dicono i nostri Maestri, non aumenterà di un atomo quello che siete
in realtà 104d (vedi "Vite di attività e vite di espiazione"), 65g. SUGGESTIONE - Fratello
caro, se tu volessi guardare dentro di te con sincerità ti accorgeresti che sei
dominato a preda di un gran numero di suggestioni, che tu credi siano tuoi bisogni
essenziali e non ti accorgi che sono invece solo delle pseudo-necessità (vedi
"Necessario"); esigenze che nascono dal desiderio (vedi) che altri ha
suscitato in te; tranelli della mente che ti rendono schiavo dell'altrui
apprezzamento, del giudizio favorevole dei tuoi simili. Non solo: le influenze
a cui soggiaci non riguardano solo la tua vita sociale, i tuoi comportamenti
con gli altri; si insinuano nella tua mente, diventano tue opinioni (vedi
"Opinione"), e tu pensi non come senti ma come gli altri vogliono che
tu pensi. E così è anche dei desideri (vedi "Desiderio"). Se tu
potessi essere messo in una sorta di ambiente sterile alle influenze ed ai
condizionamenti che ne derivano, ti scopriresti molto diverso da quello che
credi di essere, 84d-85d. SUICIDIO - (vedi
"Cinismo"), 176a. Coloro che si tolgono la vita solo per sfuggire
alle loro sofferenze fisiche o morali non raggiungono lo scopo, perché fino a
quando il loro karma non è esaurito, le loro sofferenze continuano nel mondo
astrale, 176a. (Comunicazione del notaio suicida: il tono della voce
dell'entità che si presentava rivelava una così intensa sofferenza che pure in
noi presenti ha procurato emozione assai viva. Quella che segue è la
trascrizione della comunicazione, ndr): ""...della cui identità io,
notaio, sono certo". Quante volte, quante volte ho sottoscritto questa
dichiarazione! "...e della cui identità io, notaio, sono certo", ed
ero certo anche quella volta. Era venuta da me, si era presentata come... come
"lei"!... io non avevo motivo di dubitare. Fece alcuni passaggi di
proprietà e ne fece altri, fece degli acquisti. Era "lei", produceva
dei documenti la prima volta, poi non aveva più bisogno di farsi identificare,
ormai la conoscevo. Sapevo chi era quella signora, era una nobildonna; che
motivo avevo di dubitare? "...della cui identità io, notaio, sono
certo". Poi un giorno disse: "Io voglio vendere il mio
patrimonio". Ed io mi adoperai per farglielo vendere. Che motivo avevo di
dubitare? Aveva fatto altri acquisti, altre vendite, piccole cose, ma chi
poteva dubitare che non era "lei", che mi aveva dato un'identità
falsa? Ho venduto tutto il patrimonio di un'altra! Come potevo rimediare? Mi ha
distrutto! Mi ha distrutto fisicamente, moralmente, professionalmente! Mi ha distrutto
completamente! Che soluzione avevo se non quella di uccidermi? Oh! E credevo di
por fine alle mie sofferenze e no, invece, no! Continuo a soffrire, continuo a
pensare... La mia sofferenza continua... Mi sono ucciso ma non ho ucciso il mio
dolore... "della cui identità io, notaio, sono certo"! Mi ha
distrutto, mi ha distrutto!" (Abbiamo fatto indagini ed è risultato che in
una città della Toscana un notaio si era suicidato anni addietro: chi ci fornì
l'informazione non ci rivelò però la ragione del suicidio o probabilmente non
ne era a conoscenza, ndr), 33b, 34b, (vedi "Angoscia"), 91d. Fra il suicidio di un
uomo e il suicidio di un animale c'è una enorme differenza; come tra gli
animali che uccidono i loro figli e gli uomini che uccidono i loro figli. Gli
animali ubbidiscono a certi impulsi naturali e, facendo questo, non hanno
l'intenzione (vedi) di uccidere per un fine egoistico, bensì seguono quello che
è il richiamo e la legge della natura. Quindi il loro karma è molto diverso. Un
uomo che uccide un suo simile, o che si suicida, ha un'intenzione ben diversa
da quella dell'animale, che riguarda la sua coscienza, il suo intelletto; cosa
che non si ritrova negli animali. Che un animale tenti il suicidio, o uccida i
propri figli, È un fatto naturale che riguarda la vita del suo corpo fisico e
non la vita della sua coscienza. Vi dirò, anzi, che mentre per l'uomo il
suicidarsi o l'uccidere i propri figli è un fatto negativo anche se, -
diciamolo pure, in modo relativo - per l'animale invece è un fatto positivo,
perché va contro quello stimolo egoistico che ci può essere, va contro
quell'istinto di conservazione che è spiccatissimo negli animali. Il fare
questo, quindi, vuol dire in un certo senso, per l'animale, vincere se stesso,
187d. Il suicidio è una cosa
che normalmente viene deprecata, che si raccomanda di non fare, è vero?, perché
è una delle poche cose che recano successivamente una forma di rimorso. Ed è
veramente così (vedi "Dopomorte"), 48g. Ogni suicida ha una sua
storia. Vi sono dei suicidi che hanno la possibilità di non uccidersi, benché
la loro vita fisica necessariamente dovesse concludersi, come per tutti gli
altri, a quel punto determinato; però poteva essere in un'altra forma. E qua
entriamo nel discorso delle varianti (vedi), 49g. Supponiamo che una famiglia
debba avere un suo componente che si suicida. E' una grande esperienza, molto
dolorosa. Ora supponiamo che il figlio suicida abbia la possibilità di
scegliere fra il suicidio e il non suicidio. Ecco, qua si insinua la variante.
La storia è in ogni caso vissuta dalla madre, la quale saprà che suo figlio ha
lasciato il piano fisico mediante il suicidio, perché questa madre ha quel
karma da consumare, da subire, che consiste nel dolore di sapere che il proprio
figlio si è suicidato. Ma può darsi benissimo che il figlio abbia scelto di non
suicidarsi ed abbia seguito la variante in cui la fine della sua vita fisica
avviene attraverso un'altra esperienza, un altro tipo di morte, suo malgrado.
Egli rinuncia al suicidio e muore, che so, sotto un'auto, in un incidente
automobilistico. Questa storia però è vissuta unicamente da lui. In questo caso
la possibilità di scegliere riguarda unicamente il figlio; mentre la madre deve
necessariamente vedere una cosa sola, quella che appartiene alla storia
generale. Ma può accadere l'inverso: può essere, cioè, che la madre non debba
veder suicidarsi il figlio, e quindi la storia generale è che il figlio muore
in un incidente, mentre questo figlio ha la possibilità di suicidarsi o di non
suicidarsi. In tal caso la storia particolare è il suicidio vissuto solo da
lui, se lui sceglie il suicidio, 49g, 58g, (vedi "Omicidio", stessa
pagina, 134g). SUICIDIO di un Animale -
(vedi "Suicidio", stessa pagina, 187d). SUONI Astrali - (vedi
"Pianta"), 30g. SUONO - 204a. SUPER-Io - Il super-io è
il complesso delle regole morali, 270b, (vedi "Es-id"), 37e. Il
super-io, che può far parte dell'inconscio, è generalmente collocato nella
coscienza dell'individuo. Esso consiste nell'evoluzione che l'individuo ha
raggiunta e che non viene mai perduta, 180g, 74h. SUPERBIA - La superbia,
con la vanagloria, la presunzione e simili, sono la convinzione dell'io di
essere superiore, 25c. SUPERIORITA' - Il vero
essere evoluto (vedi) rifugge da tutto quanto lo pone in una posizione di
evidenza e di superiorità psicologica, comprendendo che è importante essere e
non già essere creduti, essere ritenuti 60e Potresti sentirti superiore agli
altri solo quando tu raccogliessi in te tutte le qualità e abilità che la
natura raziona fra l'intero genere umano, 63e. SUPERSTIZIONE - Quando
vivete periodi faticosi, siete tesi e mettete in relazione i fatti che vi
preoccupano con qualche circostanza che, secondo la superstizione, reca avversa
fortuna; ora, non è che i venerdì 17 o i gatti neri che vi attraversano la
strada non ci siano anche quando la vostra vita si svolge più serenamente, ma è
che allora non ci fate caso; mentre, quando soffrite, automaticamente siete
tesi a ricercare la causa della vostra sofferenza e siete portati a
identificarla anche nelle spiegazioni più assurde, se non ne trovate altre più
credibili, 33d. * SUPERUOMO - E' un
individuo il quale segue l'evoluzione superiore all'umana. Chi ha completamente
costituita e formata la propria coscienza individuale, 215c. SUPERUOMO - Mentre dapprima
il processo dell'incarnazione ha lo scopo di organizzare e sviluppare i corpi
astrale e mentale, dopo lo scopo è diverso; costituire la coscienza. Se prima
il corpo astrale e mentale si organizzavano, nascevano, dopo, attraverso lo
sviluppo dell'astrale e del mentale, nasce l'akasico, o veicolo della
coscienza, il quale dovrà a sua volta svilupparsi, ampliarsi: allora non vi
sarà più l'uomo; ma il superuomo, 162a, 81b L'evoluzione del superuomo non si
svolge più sulla Terra. Con il piano fisico viene abbandonato il piano astrale
ed il piano mentale, e il "sentire individuale" (vedi
"sentire") prosegue nel piano akasico la sua scala evolutiva, 205b.
L'evoluzione dell'uomo a superuomo si può genericamente dire, in un primo
momento, "ampliamento dei compiti dell'individuo" che una volta era
uomo e che ha lasciato la ruota delle nascite e delle morti. Ma ciò rappresenta
un primo gradino del tutto trascurabile: la vita futura del superuomo è del
tutto diversa da quella dell'uomo, il suo ampliamento d'interessi è un
ampliamento di "sentire", non è un ampliamento di mansioni, di
"fare". E' cosa tutt'affatto diversa dalla vostra concezione, 252b. Il superuomo è colui che
ha già lasciato la ruota delle nascite e delle morti, 271b, 160c. Taluno di
voi, sporadicamente, ha sperimentato attimi di intensa esistenza, quando si
comincia a "sentire" di far parte di un tutto e si sente un
trasporto, uno slancio di amore verso tutto quanto esiste. Sono rari momenti e,
per quanto intensi possano sembrare, non sono che l'ombra di quella piena
beatitudine che è caratteristica naturale dell'esistenza che attende l'uomo:
l'esistenza del superuomo. Per bene intendere il concetto, da un tale
progressivo liberarsi, aggregarsi, ampliarsi del "sentire" va tolta
ogni propensione concettuale della realtà in divenire (vedi). Tutto è, niente
trascorre: tutto si rivela a se stesso, tutto afferma la sua esistenza
nell'istante di un tempo che non esiste, in un punto dello spazio illusorio.
Tutto si manifesta per un solo attimo che in sé è eterno: "in quell'attimo
è l'eternità", 231d. Si perviene alla realtà cosmica, alla coscienza
cosmica - che è pur sempre una realtà relativa e perciò soggettiva - in due
fasi: nella prima fase il centro di coscienza e di espressione, cioè l'uomo, apprende
attraverso alla percezione e, convenzionalmente, possiamo dire si muove dal
basso verso l'alto; nella seconda fase l'individuo, non più uomo, attraverso
alla comunione (vedi) con gli altri individui, cioè dall'alto verso il basso,
raggiunge la totale realtà cosmica, 160f, (vedi "Essere"), 32h. T TABULA Rasa - 35e e ss..
Sostenere che l'uomo nasca, psichicamente e caratterialmente, una tabula rasa e
che solo le esperienze infantili determinino il suo carattere è come sostenere
che l'uomo è assolutamente libero nelle sue scelte, cioè sostenere un'ipotesi
manifestamente impossibile, 36e, 90g. TALENTI - 121c, (vedi
"Vangelo", stessa pagina, 105g), 109g. TALISMANO - Se una
persona si è procurata un determinato talismano convinta che quella pietra,
quella pergamena o quel metallo la salvi dai pericoli e le dia coraggio, allora
non si tratta di un'illusione. Se quel pezzo di materia, in sé insignificante,
riesce a suscitare nell'intimo di questa creatura un particolare stato d'animo
per cui si sente e si comporta da coraggiosa, quella per lui non è
un'illusione, ma una realtà, 167g. TAO - 88c. TAROCCO - 91b, (vedi
"Arcani maggiori"), 42g. Il libro di Thot, quello che è chiamato
Tarocco, è giunto fino a voi dalla notte dei tempi solo perché è stato
tramandato come un gioco; quindi si capisce quanto il gioco sia importante per
far presa ed essere divulgato, 109g. TAUMATURGIA - 23d e ss.,
(vedi "Fenomeni paranormali"). TECNICO - Il tecnico
deve fornire delle soluzioni in armonia alle vostre ideologie, non viceversa; non
deve istillare in voi delle ideologie per farvi diventare dei consumatori delle
sue soluzioni (vedi "Specializzazione"), 115f. TEISMO - 277d, 152f,
215f. TELEPATIA - 181d. Non so
se vi è mai capitato di sentire accanto a voi delle persone e di non vederle,
sentire ad esempio un amico o un caro disincarnato, sentirne proprio la
presenza pur senza vederlo: ecco, questa è una forma intuitiva. Un'altra forma
di riconoscimento attraverso l'intuizione è quella che voi conoscete come
telepatia. Questo avviene nelle regioni più sottili del piano e del corpo
mentale, quelle dette della non forma: perché la materia mentale non si
organizza più in ideogrammi che assomigliano a forme, ma in modo diverso, 32g.
Tra miliardi e miliardi di pensieri il condizionamento tra un individuo
pensante e l'altro avviene quando il tipo di pensiero è analogo, così che un
uomo di media evoluzione non potrà mai entrare in comunicazione, quale natura
di pensiero, con un essere evoluto che ha tutto un diverso modo di pensare;
mentre potrà entrare nel raggio di influenza delle creature che sono della sua
stessa evoluzione o che, perlomeno, hanno un genere di pensieri analogo al suo.
Ecco, l'insieme di questi pensieri in qualche modo simili crea l'ambiente
psichico comune alle persone che hanno quella comunanza di pensiero. E non si
tratta solo di pensieri ma anche di sensazioni, di desideri, per quanto
l'attività del corpo astrale concorre a formare l'ambiente psichico, 181g,
203g, 229g. TEMPO del Piano Akasico
o della Coscienza - (vedi "Esempio del libro"). Prima saranno
percepiti i prodromi del "sentire", quelli legati ai processi di
cristallizzazione (vedi "Cristallizzazioni") corrispondenti
all'evoluzione della materia. Dov'è ubicato, nel Cosmo fisico, lo svolgimento
di questa evoluzione? Ovunque, in ogni luogo ed in ogni tempo, nell'anno 0 e
nell'anno X, all'inizio dei tempi o al termine. Ed ecco le lettere A che
vengono impresse tutte "contemporaneamente" ovunque si trovino o
debbano trovarsi per dare senso compiuto al racconto. Sarà, poi percepita la
fase successiva del "sentire" che per comodità poniamo corrisponda
alla forma di vita che voi chiamate pianta (vedi). Dov'è ubicata questa forma
di vita chiamata pianta? In tutto lo spazio cosmico, in ogni pianeta ove sia stato,
vi sia o vi sarà l'ambiente favorevole. Dovunque, nello spazio e nel tempo, vi
siano le condizioni perché la forma di vita sussista. Infatti la forma di vita
della pianta è ubicata in tutto lo spazio cosmico ed in tutto il tempo cosmico.
Così noi troveremo "sentire-pianta", non solo all'inizio dei tempi,
ma anche verso la fine dei tempi, verso i limiti del Cosmo fisico. Ecco quindi
che questo "sentire" noi lo facciamo corrispondere a
tutte le lettere C e D che compongono il racconto scritto, esse compariranno
tutte insieme in qualunque rigo siano o debbano trovare posto per dare poi, al
termine, un senso compiuto alle parole ed alla storia. Se così non fosse come
si potrebbe spiegare che alla fine dei tempi, prima che il Cosmo fisico sia
riassorbito, vi sono ancora forme di vita inferiori all'umana? Dove
continuerebbero la loro evoluzione quegli individui che ancora apparentemente
non hanno raggiunto il livello umano? Mentre noi vi diciamo che quelle forme di
vita inferiore che allora saranno viste in effetti sono già state vissute dai
rispettivi individui perché costituiscono fasi antecedenti nella scala dei
"sentire" degli individui. Quando noi osserviamo la fase
dell'evoluzione individuale detta dell'autocoscienza, ossia quella fase di
evoluzione che conduce l'individuo dalla condizione di uomo a quella di
superuomo, notiamo che quel tipo di evoluzione comprende varie incarnazioni da
uomo in corpi fisici ubicati nello spazio-tempo che corrisponde a circa 50.000
anni, incarnazioni che avvengono nel medesimo pianeta. Intendo dire che, mentre
per l'evoluzione inferiore all'umana (minerale, vegetale, animale, ndr) lo
spazio-tempo è vastissimo e può occupare diversi pianeti ed un gran numero di
anni, l'evoluzione da uomo a superuomo (vedi) si svolge per ogni razza (vedi)
in uno stesso pianeta e si svolge nell'arco di 50.000 anni. Altra particolarità
che c'è da aggiungere è che la progressione del "sentire" individuale
segue nel suo progredire per l'uomo la progressione del tempo. Mi spiego: se
noi esaminiamo un arco di tempo che va dall'anno 10000 a.C all'anno 2000 d.C.,
troviamo sulla Terra vite inferiori e vite umane. Se prendiamo in esame una di
queste vite individuali possiamo trovare che l'incarnazione da animale è
ubicata nell'anno 2000 d.C., mentre la prima incarnazione da uomo è ubicata
nell'anno 10000 a.C. Però tutte le altre incarnazioni umane saranno sempre
ubicate in un tempo successivo fino a ricoprire un tempo di 50.000 anni, dal
10000 a.C. in poi, 203b. TEMPO del Piano Fisico o
della Consapevolezza - Certe affermazioni che possiamo fare oggi, se fossero
state fatte una volta vi avrebbero lasciato esterrefatti. Prendete ad esempio
quello che vi abbiamo detto della Terra, e cioè che al termine di un periodo
durante il quale è ricettacolo dell'incarnazione di diverse razze (vedi
"Razza"), sarà sommersa dalle acque. Così è scritto nella storia del
piano fisico, del Cosmo fisico. Ebbene, se, guardando nel tempo del "mondo
degli individui", vi dicessimo che mentre voi "sentite" questi
fotogrammi che rappresentano la Terra quale la vedete, vi sono altri individui
che sentono e vivono fotogrammi (vedi) nei quali la Terra è rappresentata
sommersa dalle acque, ed essi la stanno circumnavigando con un veicolo
siderale, certo che voi comprendereste come ciò può avvenire. Ma questa stessa
notizia detta a chi non sa che il Cosmo fisico è già tutto emanato, può destare
enorme stupore, 205b, (vedi "Anestesia"), 227d. TEMPO e Spazio - Come il
movimento è una successione di punti, il tempo ne è una di attimi, in ciascuno
dei quali vi è una particolare disposizione degli oggetti dell'universo. La
vostra mente, passando da un attimo ad un altro, secondo una convenzionale
successione, con il ricordo crea l'illusione del movimento, del cambiamento,
del tempo, 94a. Tempo e spazio nei vari piani (vedi "Piano akasico",
"Piano astrale", "Piano fisico", "Piano
mentale"), 206a, (vedi "Croce"). Tempo e spazio sussistono per
il sentimento di separatività (vedi "Separatività (senso di)"), 224a.
Illusione dello scorrere del tempo (vedi "Fotogrammi"), 171b. Il
tempo è in funzione dello spazio cosmico: eccola lì l'epoca Atlantidea! La
collochiamo in una porzione dello spazio cosmico. Ecco l'epoca moderna in un
altro spazio cosmico, visto che per immaginare meglio abbiamo conservato la
dimensione di spazio. Ecco le meraviglie del 2000, del 3000, del 4000, lì, in
uno spazio cosmico, 184b. Da che cosa nasce dunque il tempo? Nasce
dall'esaminare - nell'ambito di un'epoca (vedi), da parte di una razza (vedi) -
un fotogramma (vedi "Fotogrammi") dopo l'altro, seguendo una
determinata direzione che fa parte del "modulo fondamentale del
Cosmo" (vedi) che stiamo osservando. Ecco come nasce il trascorrere, come
si attende ciò che deve venire, ma che in realtà è già, lì, tutto dispiegato.
E' il singolo, è l'individuo che percependo una situazione cosmica alla volta,
una dopo l'altra, fa scaturire in sé il trascorrere del tempo. E vivendo
fotogrammi ove sono rappresentate le Piramidi d'Egitto consunte dalla polvere,
ne deduce che l'antico Egitto non è più ed è trascorso ed appartiene al
passato. Ma, strano, salendo a questo orizzonte un poco più elevato io vedo
ancora l'antico Egitto che è lì, vivente, esistente, come la vostra epoca
moderna, come il futuro che per voi deve ancora venire. Allora? Allora le epoche
non sono che spazi cosmici, tutti esistenti nello stesso modo, al di fuori del
tempo. Il tempo - ancora lo ripeto - nasce dal percepire, da parte
dell'individuo, un fotogramma alla volta, una situazione cosmica dopo l'altra.
Ma le epoche sono tutte - per usare un termine che possa farvi intendere -
contemporanee. Tutte esistono allo stesso modo: sono - per intenderci questa
convenzione dobbiamo ancora tenerla in vita - in uno spazio diverso del Cosmo,
185b. Tutte le volte che un fotogramma nel piano fisico è "sentito"
da qualcuno che in questo fotogramma è raffigurato, tutte le volte che una
creatura rappresentata in questo fotogramma finalmente lo percepisce, la data
di oggi vive, esiste, 234b, (vedi "Sonno"), 226d, 35g, 32h. TEMPO Libero - 61d. TENTAZIONE - Giunge alla
liberazione (vedi) non chi resiste alla tentazione, ma colui che non ha alcuna
tentazione. Cade non chi è stato tentato, ma chi non ha compreso, 68c, (vedi
"Voce della coscienza"), 231g. TEOLOGIA - (vedi
"Occidente e Oriente", stessa pagina, 42d). (vedi
"Divenire", stessa pagina, 32h). TEORIA della Relatività
Generale - Lo spazio sembra più simile - quello esistente, s'intende - a quello
postulato dalla teoria della relatività generale che nega l'esistenza di uno
spazio vuoto, indeformabile, immutabile; che nega che il tempo e lo spazio
siano assoluti ed oggettivi e pone che lo spazio sia una sorta di emanazione
della materia e che il tempo sia la quarta dimensione dello spazio. Tanto che
le scoperte scientifiche che via via si registrano, sembrano confermare questa
teoria; difatti, alle leggi della meccanica classica la scienza umana non dà
più un valore assoluto, ma semplicemente un valore di prima approssimazione,
43h, (vedi "Formula della relatività"), 145h e ss.. TEOSOFIA - 32c, (vedi "Io"),
103c, 26h. TEPIDEZZA - Quando
l'uomo è tepido si circoscrive, crea un suo mondo chiuso, entro il quale non
giunge la vita. Egli allora è inconsapevole di se stesso e di quanto lo
circonda, isolato. I tepidi soffrono nella loro solitudine, nella loro aridità,
finché si muovono e si uniscono a coloro che cercano conforto e credono per
sperare, cercano una soluzione alle loro sofferenze nella logica o nella fede.
Ma accettare non è comprendere: è dare e non concedere. Comprendere è superare
ed essi non cercano di distruggere la sofferenza, ma vogliono farla
sopravvivere, vogliono valorizzarla. Solo chi comprende libera se stesso. Essi
intuiscono che la Verità è liberatrice e ricercano la Verità non per amore ad
essa ma perché vogliono essere liberati dalle loro sofferenze. Per loro la
Verità si chiama guadagno, rimedio; e non scoprono la Verità, e continuano a
soffrire, 56c. Quando noi vi diciamo "rimanete soli e semplici",
(vedi "Soli semplici e liberi", non intendiamo dirvi: rimanete chiusi
in voi stessi, oppure, rimanete abulici. Sempre vi abbiamo raccomandato di non
essere dei tepidi; sempre vi abbiamo dette e ricordate le parole del Grande
Iniziatore: "Oh! se tu fossi stato freddo o caldo, ma poiché sei stato
tiepido, comincerò col vomitarti dalla mia bocca", 114c, 115c, 117g, (vedi
"Cristallizzazione"). TERMINISTI - 214f, (vedi
"Archétipi"). TERRA - Futuro della
Terra: (vedi "Tempo del piano fisico o della consapevolezza", stessa
pagina, 205b). Guardando le cose della Terra potrebbe sembrare che non vi sia
stata alcuna evoluzione negli uomini. I paragoni con grandi civiltà del passato
sembrano, e forse sono, sfavorevoli agli uomini di oggi (vedi
"Atlantide"). Ma bisogna tener presente che varie "razze"
(vedi "Razza") si susseguono ciclicamente sulla Terra. Non è che
tutti gli uomini che erano all'inizio delle incarnazioni umane sulla Terra
siano gli stessi di oggi; non è che quanti cominciarono la loro evoluzione in
forma umana all'inizio della Manifestazione (vedi) siano progrediti fino ad
oggi, e voi siate sostanzialmente quegli stessi di allora: in tal caso il
dubbio sull'evoluzione sarebbe legittimo, guardandosi intorno. Ma bisogna tener
presente, appunto, i susseguirsi ciclici di diverse "razze": per cui
quando una razza ha raggiunto la sua massima evoluzione lascia la Terra; e
prima che questo avvenga, già alla metà del suo ciclo se ne incarna una nuova
che comincia la sua evoluzione; non solo, ma quando la prima "razza"
ha terminato la sua evoluzione, dal punto in cui non s'incarna più comincia ad
incarnarsi un'altra "razza" ancora, per cui c'è un ulteriore
abbassamento del livello generale (vedi "Esempio della scuola"),
162d, 42g. Nel vostro sistema solare, ad esempio, la Terra è l'unico pianeta
che attualmente ospita una forma di vita, non solo a livello vegetale e
animale, ma anche a livello umano. Tutti gli altri pianeti che sono nel sistema
solare non ospitano, attualmente, nessuna forma di vita. Ma con la loro massa,
con la loro presenza cosmica, essi determinano certi influssi proprio per coloro
che sono sulla Terra, che sulla Terra trovano il loro ambiente di vita e di
evoluzione, 186g. TERRORISMO - Non vi
meravigliate se la gente disperata prende il fucile e spara. Io non dico che
questo sia giusto, tutt'altro. Dico che il terrorismo ha buon gioco per le
molte colpe non pagate dalla classe politica, 138f. TESTI Sacri - 188b. TESTIMONIANZE Estranee
al Cerchio - 37a-50a, 221c-259c, 51f-108f. * THOT - Nome del Dio
della Sapienza secondo l'antica religione egiziana. Nel giusto senso: personificazione
dell'attributo di Dio comunemente detto "Sapienza", 216c. TOLLERANZA - Ciò che gli
altri pensano e fanno, è da te tollerato in misura diversa, secondo che gli
altri siano conoscenti, parenti, amici o familiari. Quanto più gli altri sono
tuoi intimi, tanto meno sei disposto a tollerare che essi non condividano i
tuoi principi. Tu giustifichi il tuo strano comportamento affermando che fra
chi conosci, verso chi ti è più vicino, senti maggior senso di responsabilità.
Così la tua tolleranza verso gli altri si chiama piuttosto indifferenza. Che
senso ha assumersi delle responsabilità solo verso chi si conosce, sentirsi in
dovere solo verso chi si ama? Se un tuo fratello ha bisogno di aiuto, lo ha che
tu lo frequenti o meno, e che cosa cambia della sua situazione per il fatto che
tu lo conosci, se pur conoscendolo non l'aiuti?, 135b. TOMMASO d'Aquino - 78c,
234d, 274d, 152f, 56h. TORNACONTO - (vedi
"Relazioni interpersonali", stessa pagina, 51c). TORRE di Babele - 221b. TORTO Subìto - (vedi
"Poteri sull'invisibile"), 157d. TORTURA - (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c). Se andiamo a vedere tutte le torture
che sono state fatte durante l'inquisizione (vedi), si può immaginare che cosa
possono avere quelle creature come effetto. Non si può immaginare la crudeltà a
cui può arrivare un uomo. E' proprio mancanza di coscienza (vedi). Poi, a sua
volta, chi tortura è strumento di karma, 88g. TOSSINE - (vedi
"Discipline orientali"), 54d. TRADIZIONI Religiose -
Le tradizioni religiose sono "favole", che consolano, infondono
coraggio a chi non ha coscienza (vedi) di riscattarsi dalla schiavitù del
mutabile e del contingente, 94c. TRAMONTO - Due
osservatori, assistendo ad un tramonto, possono nella descrizione rifarsi ad
impressioni soggettive, ma entrambi parleranno del tramonto. Il tramonto sarà
il comun denominatore della situazione osservata. Questo vale per tutti i piani
di esistenza, 178b. TRANQUILLITA' - (vedi
"Paesaggio"). TRAPASSO - (vedi
"Dopomorte"), 173a. L'entità dopo il trapasso del corpo fisico, sosta
vicino a questo per un po' di tempo ed è grandemente disturbata dalle scene di
pianto degli astanti: spesso, in questo suo primo contatto con un piano di
esistenza diverso, l'individuo è aiutato dalle persone care trapassate prima di
lui, che cercano di distaccarlo dalla vista del suo corpo fisico. Se il
trapasso è stato violento, l'individuo non si rende subito conto del
cambiamento di stato: poi sopravviene una sorta di sonno con sogni, durante il
quale il trapassato entra in una sommaria visione della vita trascorsa. Dinanzi
ai suoi occhi si apre un mondo non molto dissimile da quello fisico, ma che ha
un'impronta diversa (vedi "Piano astrale"): l'essenza del piano
astrale ha la particolarità di modellarsi sotto l'impulso delle emozioni, delle
sensazioni, dei desideri di ciascuno. Così ognuno si costruisce un suo mondo
apparentemente solido, colorato, con profumi, temperature, suoni, 175a, 177a,
178a, 152d, 162d, 176d, 178d-179d, 20g, 23g-27g, 29g, 57g. TRAPIANTI - Il momento
della morte è prestabilito e non c’è niente da fare. Direte allora: a che
servono tutte queste ricerche, questi trapianti e questi tentativi? Ecco, sono
tutte scene meravigliose che fanno parte dell'evoluzione dell'uomo; sono tutte
"commedie" alle quali l'uomo deve credere, a cui si deve dedicare,
perché guai se rimanesse tiepido (vedi "Tepidezza"). L'uomo deve
vivere come se veramente potesse capovolgere il mondo, come se potesse fare
chissà che. Ma tenete presente, voi che andate oltre il velo dell'apparenza,
che tutto fa parte di un disegno, di un gioco meraviglioso che ha lo scopo di
ridestare, di far affiorare, di far manifestare gradi sempre più ampi di
coscienza (vedi). Questo è il fine, 159g. TRAPIANTO Cardiaco - Nei
trapianti (vedi) cardiaci (vedi "Organo artificiale") si può
sostituire un cuore malato con uno sano, ma il nuovo cuore invecchia
rapidamente perché esiste una causa a monte che continua ad agire
negativamente, 160g. TRASCENDENZA - La
visione bidimensionale dei due occhi, percepita simultaneamente dalla mente,
origina in questa una visione tridimensionale, visione che è superiore alla
somma delle due. Questa similitudine illustra il principio della trascendenza,
in ordine al quale, nella fusione e nella simultaneità, si fa un salto di
qualità, si raggiunge uno stato di conoscenza e di coscienza (vedi
"Sentire") che è superiore alla somma del patrimonio posseduto, 233f,
(vedi "Esempio della vista"), 69h. TRASCINATORE di Folle -
I trascinatori sono persone che istintivamente sanno come agire, come mostrarsi
e cosa dire, facendo breccia in coloro che vanno ad ascoltarli e sono disposti
ad accettarli, in maniera veramente trascinante, 163g. TRASMUTAZIONE della
Materia - Nel corpo umano si può credere che le reazioni e le combinazioni
avvengano a livello chimico, che siano prodotte dalla chimica organica, e che
non vi sia trasmutazione di materie, di atomi di metalli o metalloidi. E invece
no: vi sono anche delle trasmutazioni, per cui ad un certo punto il sodio si
trasforma in potassio, e questo la scienza potrebbe provarlo. Potrebbe
provarsi, ad esempio, che in una creatura sottoposta ad una alimentazione
strettamente rigida, cercando di toglierle assolutamente il potassio, ad un
certo punto il sodio che essa ricava dai cibi salati attraverso il cloruro di
sodio si trasforma in potassio: c'è proprio una trasformazione a livello
atomico che riguarda non più la chimica ma la fisica. Quindi, se un organismo
ha bisogno di certi elementi, bisogna darglieli; ma quando non gli si danno, un
organismo sano se li procura da sé, trasforma, compie una trasmutazione proprio
a livello atomico: fa insomma quello che cercavano gli antichi alchimisti. In
conclusione: se per karma tu non devi avere quella cosa, anche se non gliela
dai il tuo organismo se la forma; viceversa, se per karma devi ammalarti puoi
dare all'organismo tutte le sostanze che vuoi, ma ti ammali lo stesso. E
tuttavia, non fissatevi mai troppo sul karma, perché non si sa mai quando è, e
quanto dura, 158g. TRAVAGLIO Interiore -
(vedi "Cosmo", stessa pagina, 164f). * TRIALITA' - E' uno dei
tre aspetti del Logos, quello esecutivo. E' l'intessitura del Cosmo che,
adattandosi sulla orditura, lo individua esattamente in maniera percepibile,
216c. TRIALITA' - 97a, (vedi
"Trinità"). TRIMURTI - 89c, (vedi
"Trinità"). * TRINITA' - E'
l'ambiente cosmico, è anche la struttura del Cosmo, è ciò che circoscrive il
Cosmo. Per comodità di ragionamento si usa vedere questa unica cosa sotto tre
profili: SPIRITO - essenzialmente
monovalente. DUALITA' -
tendenzialmente bivalente. TRIALITA' -
tendenzialmente polivalente. Tale schematizzazione è
irreale e può essere utile solo per sintetizzare l'"Infinito", il
"Finito" ed il "Compiuto", nonché la loro logica
successione, 216c. TRINITA' - Trinità o
triplice aspetto della manifestazione divina: 1) Unità Spirito, radice di ogni
cosa, quid al di sopra di ogni effetto perché è parte della Causa 2) Dualità
Akasa orditura del Cosmo 3) Trialità, a sua volta costituita da: a) mente b)
energia c) materia, 97a, 146a. Schema illustrativo 149a, 196a, 197a, 91c, 92c. TRISTEZZA - 264b, (vedi
"Dolore", stessa pagina, 145g). TURANI - I Turani
attinsero alla saggezza della razza Atlantide (vedi), su questa saggezza sorse
e si fondò la vasta civiltà cinese, 88c. TUTTO - (vedi
"Dio") La reale dimensione di esistenza del Tutto, 93h e ss.. TUTTO è Perfetto - A
mano a mano che si riesce a comprendere che tutto è in Dio; che il mondo fisico
non è una terra di frontiera a sé stante, dove l'uomo deve dimostrarsi degno di
essere accolto nel mondo divino; si acquista la convinzione che tutto è
perfetto e, nello stesso tempo, perfettibile. In altre parole, tale perfezione
non va intesa fine a se stessa, ché, altrimenti, non lo sarebbe; è una
perfezione finalistica che ha uno scopo ed è proprio tenendo presente lo scopo,
l'ordine, che la disposizione di ciò che è diventa perfetta. Per esempio: gli
istinti che dominano tutti gli animali rendono possibile la manifestazione dei
primi "sentire"; perciò fanno parte della perfezione del Tutto;
tuttavia non hanno valore assoluto, perché è proprio dal sottrarsi all'imperio
di questi istinti che l'uomo realizza in sé "sentire" più ampi. Allo
stesso modo gli errori degli uomini, le crudeltà, il dolore e tutto ciò che
l'uomo addebita a Dio - se non altro per il fatto che Dio non ne impedisce
l'accadere - accade proprio per far trovare a ciascuno il senso della
responsabilità (vedi), la coscienza (vedi) delle proprie azioni; per far
comprendere ad ognuno che non si sfugge ai propri doveri, che nessuno può
vivere solo per se stesso, 137c. TUTTO-Uno-Assoluto -
Tutto è spirito, 230a, 126b. Come un organismo umano è un insieme
armoniosissimo di miliardi e miliardi di cellule, che tuttavia rivela sempre e
in ogni suo punto la natura pluralistica di una perfetta democrazia (mentre la
consapevolezza (vedi) che si manifesta in quell'organismo nei singoli momenti
esistenziali, ha un carattere estremamente unitario e monolitico, essendo
articolata solo nel senso della successione del tempo), così il
Tutto-Uno-Assoluto ha più il carattere unitario e monolitico della
consapevolezza - considerata a prescindere dalla successione temporale - che
non quello di un insieme organico costituito dalla molteplicità, 182c, 130d,
201d. Esiste una beatitudine
data dalla pienezza, dalla contentezza, dalla esultanza, dalla letizia, dalla
felicità che scaturisce spontaneamente perché è legata ad uno "stato
d'essere" in cui - come ho detto - ci si sente parte integrante di un
Tutto meraviglioso, in cui si capisce che tutto ciò che accade ha il solo fine
di portare ogni essere alla più alta forma di esistenza. Rendendosi consapevoli
di ciò, ci si sente approdati in un porto sicuro, al di là di ogni tempesta,
nel mare tranquillo della pienezza, a tal punto che ci si chiuderebbe in se
stessi se non vi fosse la spinta ad immedesimarsi in quel Tutto di cui si
capisce essere parti integranti ma che solo gradualmente si giunge a
"sentire" come tale. Per dirla con concetti umani, si cerca
l'abbraccio, l'unione con gli altri (vedi "Comunione" e "Fusione");
ma non per la ragione che sempre spinge l'uomo, cioè per prendere, per avere
qualcosa, sia pure affetto; bensì per dare, per donare se stessi
consapevolmente a quella parte dell'esistente che ancora non si sente unita a
sé, 209d. Rivolgiamoci a Colui che
è la Realtà (vedi) del Tutto, dischiudiamoci a Lui che è reale dimensione
d'esistenza di ogni essere, e supereremo le contingenti limitazioni (vedi
"Limitazione"), 277d, 67e, 132f. Abbiamo cercato di farvi capire come
il Tutto Uno Assoluto, cioè Dio, ancorché assurdamente considerato come
l'insieme di parti, i mondi, in continua mutazione, in effetti non muta
affatto. Questo perché ciò che noi vediamo mutare, in realtà è immutabile, è un
insieme di "situazioni" - chiamiamole così - "fisse"
nell'eternità del non tempo; e la mutazione (vedi "Mutazioni
cosmiche") nasce dalla percezione (vedi) in successione di queste
mutazioni, così come la storia narrata in un libro (vedi "Esempio del
libro") acquista vita e svolgimento solo nella mente del lettore ed in
funzione di essa. Da ciò si comprende come creazione o emanazione (vedi) o non
è mai avvenuta o è sempre stata; cioè è un evento che si coglie nel gioco
illusorio della percezione soggettiva e perciò non incide sulla oggettività di
Dio. "Questa" è la vera ragione per cui creazione o emanazione non
tocca la Realtà di Dio, 153f, 250g, 76h. U UBBIDIRE - (vedi
"Comandare"). UFO - Vi sono dei casi
in cui gli Ufo sono visitatori da altri pianeti molto lontani da noi. Essi non
vengono mai con lo scopo di turbare la nostra civiltà, ogni razza deve avere le
sue esperienze in maniera autonoma. Quegli interventi che possono avvenire -
come ad esempio i nostri interventi - sono misurati e avvengono perché è
scritto che sia così. Non sarà mai che un abitatore di un altro pianeta con una
civiltà più avanzata di quella terrestre, si presenti agli uomini di questo
pianeta per dettare delle imposizioni. Il sistema col quale questi oggetti
volanti giungono sulla terra non è quale voi pensate - anche se qualcuno ha già
fatto questa ipotesi: è un sistema di
materializzazione-smaterializzazione-rimaterializzazione vicino all'atmosfera
terrestre, 196g. ULCERA Gastrica - 30e. ULTIMI e Primi - (vedi
"Sentire", stessa pagina, 59b). UMANITA' - (vedi
"Conoscere se stessi", stessa pagina, 49c). UNIFICAZIONE Orizzontale
- E' quella che c’è fra tutti i sentire equipollenti per la caduta di una
limitazione. La sintesi di quei sentire avviene ad opera della coscienza
cosmica; diversamente, ciascun sentire rimarrebbe legato solo in senso
verticale (vedi "Unificazione verticale"), 240f. UNIFICAZIONE Verticale -
Ciascun sentire è legato in senso verticale quando nella successione logica
procede dall'altro, cioè è compreso dall'altro. E questa è l'unificazione
verticale, che fa, dei tanti sentire relativi interessati, in se stessi
compiuti, un essere che sente anziché tanti sentire separati, 241f. * UNIONE con il Terzo
Aspetto dell'Assoluto - Allorché l'individualità o l'individuo, attraverso a
molte incarnazioni nel regno animale, giunto a un certo stadio di sviluppo, o
di evoluzione, è pronto per l'unione con il "Terzo Aspetto
dell'Assoluto". Ciò significa avere una serie di incarnazioni in forma
umana, le quali hanno come caratteristica quella della intelligenza e della
coscienza, 216c. UNITA' - (vedi
"Dio"). UNITA' del Tutto - 274b.
Se pur nell'incoscienza del mondo biologico, il meglio, attraverso
l'evoluzione, si è raggiunto nell'unità composita di un solo essere, a maggior
ragione nel mondo degli esseri coscienti l'analoga condizione ideale non può
che raggiungersi nell'unità di tutti gli esseri in uno solo (vedi
"Comunione"). E chiaramente solo nella consapevolezza di sé, di
fronte alla collettività, è possibile raggiungere in una dimensione globale e
cosciente quel miracolo che inconsciamente è raggiunto in ogni organismo
pluricellulare, 171c, 118d, 268d, 76h. UNITA' di Mutazione del
Cosmo - L'unità di mutazione del Cosmo è ogni singolo fotogramma (vedi
"Fotogrammi"), 260b. Considerato al di fuori dell'osservazione che ne
fa l'individuo, il cosmo è immobile ed è costituito da un insieme di situazioni
cosmiche fisse e immutabili che si possono paragonare ai fotogrammi di un film.
Ogni istante ha una sua architettura ed è costituito in maniera diversa
dall'istante antecedente: l'evoluzione della materia risulta dall'osservazione,
fatta anche a posteriori, delle mutazioni che vi sono fra istante precedente e
istante successivo, 19h. UNITA' Elementare del
Piano Fisico - 140a, 192g. UNITA'- Trinità -
Trialità - Schema illustrativo, 149a, (vedi "Trialità"). UNIVERSI - 173c, (vedi
"Sistema solare"). UNIVERSO - 173c, (vedi
"Sistema solare"). UNIVERSO Astronomico -
Il piano fisico, ad esempio, è l'elemento comune a tutti i fotogrammi (vedi)
del cosmo fisico, e questo comun denominatore dà il senso di un universo
astronomico che esista oggettivamente quale lo si percepisce, 19h. UNO - (vedi
"Dio"), (vedi "Realtà", stessa pagina, 266d). UOMO - L'uomo
rappresenta il primo balbettio dell'essere, e il suo indice di apprendimento
deve essere valutato solo nell'ambito delle cose che un fanciullo deve
imparare, 111b. In questo ordine delle
materie, l'uomo solo appare il "gran disordinato", perché nel suo
modo di agire, nella sua storia, non osserviamo quell'ordine che, invece, tanto
abbondantemente è dimostrato nel creato. E' dunque possibile che in quadro così
ordinato di materie, l'uomo - figlio della materia, prodotto di un corpo nel
quale l'ordine è ingenerato e in cui il disordine è anomalia - possa degenerare
e regnare nel disordine? O piuttosto non è vero che questo apparente disordine
non sia che l'attuazione pratica di un ordine che va al di là di ciò che
appare? Certo che in questo quadro ove è ordine, la vita dell'uomo, per quanto
disordinata possa apparire, trova un suo giusto posto solo se questo disordine
s'interpreta in funzione di un ordine più grande che dall'uomo stesso non può
essere colto; che va al di là di ciò che l'uomo, con gli occhi ed i sensi del
suo corpo fisico, può cogliere; che "trascende" ciò che l'uomo può
umanamente congetturare, 161b, 216b. L'uomo che noi vediamo,
dal punto di vista del "sentire", è ancora una piccola creatura in
confronto al destino al quale è chiamato. Egli è un essere ai primi movimenti
di "sentire", per il quale non è sufficiente meditare, riflettere con
la mente per evolvere (vedi "Superuomo"). Ciò che egli pensa,
l'ideale che egli concepisce ed intravede, deve tradursi in natura interiore,
attraverso ad azioni nella vita del mondo fisico. Tutto ciò, ripeto, non è che
una prima fase di evoluzione di quell'essere che un giorno, superato il
divenire, si riconoscerà nell'Assoluto, 253b, 267b. Dalla esaltazione della
vita umana che conduce l'uomo al connubio con la deità del paganesimo,
all'annientamento di ogni motivo umano chiamato cristianesimo; dalle
aberrazioni della fantasia scatenata da ogni logicità, come fu conosciuta
nell'oscurantismo, al trionfo incondizionato della ragione nell'illuminismo;
dall'immateriale romanticismo al brutale realismo di recente adozione, è la
storia dell'uomo che non trovando in una concezione di vita "ciò che la
sua stessa natura gli fa ricercare", si volge alla concezione opposta,
22c. Tanti secoli di vita
umana hanno visto fiorire una grande opera: "il mondo dell'uomo", il
quale, pur mutando forma di generazione in generazione, resta sempre il
prodotto fra le esperienze avute ed il bisogno dell'uomo di "ricercare il
suo vero destino". Ma il valore di quello che è stato costruito non è in
ciò che è stato edificato, bensì "in quanto è stato appreso", 22c,
(vedi "Capo-famiglia", stessa pagina, 104d). D'ora in poi, l'uomo
deve svincolarsi da ogni forma di suggestione, di assoggettamento, e deve
trovare la propria coscienza (vedi) individuale; deve imparare ad essere uomo
nel senso vero del termine, senza paura dell'inferno o del potere che non
agisca umanitariamente; deve imparare a camminare da solo, con la sola forza
del suo essere e della sua coscienza di uomo, 167d. Fino a un certo punto
dell'evoluzione, non ha alcuna importanza che l'individuo conosca come le cose
stanno realmente; anzi, è escluso da questa conoscenza, quasi come se lo si
volesse addestrare su situazioni simulate prima di porlo di fronte al Reale
(vedi "Simulatori"). L'uomo è come i fanciulli che, per giocare, si
fingono in una particolare situazione; per giocare si immergono con la fantasia
e con l'incoscienza, propria dell'età, in situazioni immaginate, non di rado
tragiche, 258d. Conoscere Dio nel vero
senso significa comprendere Dio; significa sentire, nei termini in cui sente
Dio, significa essere Dio; per cui l'uomo, come tale, non può conoscere Dio.
Questa affermazione, che sembra lasciare così poche speranze, non tiene
tuttavia conto di tutta la questione. Non tiene conto che "l'uomo non è
immutabile". Quando affermiamo, come spesso abbiamo fatto, che si giunge a
quella comprensione che è "sentire" ed "essere" attraverso
al porre attenzione e poi rendersi consapevoli, noi implicitamente ammettiamo
che l'uomo superi se stesso e raggiunga un nuovo "sentire", un nuovo
"essere", 158f. Nella vita dell'uomo, il
sentire è appena accennato. Tutta l'attività che l'uomo svolge è improntata
dall'io (vedi) personale ed egoistico; e "nei rari momenti in cui l'io
tace, il sentire si manifesta". Tuttavia proprio dall'attività che l'uomo
svolge, spinto dal suo io, l'uomo supererà il suo egoismo, sempre attraverso al
processo: attenzione, consapevolezza, coscienza (vedi le voci), 159f, (vedi
"Individuo biologico"), 183f. Ogni uomo prima di
essere adulto ripercorre dalla nascita - nel suo sentire - tutte le fasi di
sentire proprie delle forme di vita naturale che sfociano al fine nella vita di
coscienza dell'uomo. Cioè ogni uomo dalla nascita alla maggiore età manifesta
in successione una vita di sentire che va dal semplice sentirsi di essere che
scaturisce nella vita del regno minerale, al sentire di sensazione del regno
vegetale, al sentire di emozione del regno animale, al sentire di pensiero del
regno umano ed infine al sentire di coscienza relativamente al grado di
coscienza raggiunto, 242f, (vedi "Incarnati"), 33g, 98g. Uomo moderno e antico,
105g. Non si deve credere che la visione-concezione che l'uomo ha della realtà
sia incompleta ma esatta nei suoi elementi posseduti, e che crescendo le
possibilità di percezione si accrescano nuovi elementi validi a quelli esatti
già in possesso. Sarebbe così se la realtà relativa fosse oggettiva, ma dicemmo
che è oggettiva solo la realtà assoluta; perciò, aumentando le possibilità di
percezione dell'uomo, la nuova visione-concezione che egli avrebbe della realtà
sarebbe radicalmente diversa, 62h. La possibilità che
l'uomo superi in prospettiva la sua condizione umana non rende vani i suoi
sforzi di conoscere la realtà ignota che è al di là delle sue attuali
possibilità di percezione (vedi); anzi, gli stimoli che provengono dalla vita
nei piani grossolani non sono che il mezzo per mettere in moto quel processo
che, catturando l'attenzione dell'uomo, attraverso alla sua consapevolezza, lo
conduce ad una nuova coscienza, a quel nuovo sentire, 64h. V VANGELO - (vedi
"Intenzione"), 28c, 96d, 52e, (vedi "Politica", stessa
pagina, 134f). La parabola evangelica dei talenti nascosti per paura di
perderli ci insegna questo: "l'uomo deve vivere", 105g, 118g, 123g,
125g, 139g, (vedi "Scandalo"), 146g. VARIANTI - Non
contemporanea percezione delle varianti, 150b, 217b. "Esempio del
mendicante" (vedi), 230b, 236b, 237b. Capisaldi delle varianti, 238b. Le
varianti esistono proprio perché la "storia generale" (vedi) non sia
in dipendenza delle scelte singole, ma sia in funzione di esse, 241b. La
collettività segue sempre quei rami della storia che non sono in dipendenza
delle scelte individuali. In questo modo gli esseri di cui è permeato un Cosmo
potrebbero vivere uno alla volta, separatamente dall'altro, la loro esistenza
senza che si verificasse differenza alcuna nella loro vita qual è vissuta
coralmente (vedi "Non contemporaneità del sentire individuale"),
242b. Causalità in seno alla
serie; contingentismo laddove le serie si originano, le storie si sdoppiano.
Dunque, determinismo nella "vita macrocosmica" (vedi) e nella
"storia generale" (vedi): indeterminismo nella struttura dei
microcosmi (vedi "Microcosmo") laddove esiste potenzialmente un salto
quantico nell'andamento dell'evoluzione individuale (vedi "Salto di
qualità"), 244b. Quello delle varianti è
un momento della struttura cosmica che va dalle soglie dell'incarnazione umana
per spegnersi con il progressivo identificarsi della volontà dell'individuo con
le finalità del Tutto. Cioè "termina" allorché l'individuo abbandona
la ruota delle nascite (vedi "Abbandono della ruota delle nascite e delle
morti") nel mondo della percezione. In questa fase particolare
dell'esistenza individuale, allorché l'uomo può sottrarsi agli stimoli
dell'ambiente e agli istinti animali, ma ancora non ha coscientemente indirizzata
la sua volontà con le finalità del Tutto, è essenziale per lui: a) poter
disporre di scelte effettive, cioè di realtà alternative effettivamente
realizzabili nel senso di Diodoro Crono (vedi); b) che la sua scelta rimanga
sua, cioè indeterminata per tutti tranne che per lui; c) che la scelta non
interferisca nella "storia generale" (vedi) - cioè quella comune a
tutti gli altri - la quale rimane quella che è, qualunque sia l'opzione che
l'individuo decide. Lo strumento delle varianti soddisfa tutte queste condizioni,
248b, 40d. Compiere salti di
qualità (vedi" Salto di qualità") costituisce la libertà (vedi),
l'autonomia dell'individuo (vedi "Libero arbitrio"), 46d. Veramente,
in certi casi, non occorrono le "varianti" per far vivere a due
protagonisti di uno stesso avvenimento due storie diverse: così, quelle che
nell'intenzione di uno nascono come gesti di simpatia, nell'interpretazione
dell'altro prendono corpo come offese, 39e. Nell'Eterno Presente
delle situazioni cosmiche esistono già definite tutte le alternative alla
scelta possibile. Se, ad esempio, due sono le possibilità che la scelta offre,
due sono i rami della storia tracciata. Quindi non indefinizione, ma doppia
definizione. Non si deve neppure credere che la "storia generale"
(vedi) sia più importante delle particolari (vedi "Storia
individuale"); infatti da un certo punto di vista non è che la risultante
di quelle, perciò da quel punto di vista sembrerebbe subordinata ad esse. Ma
così non è, tant'è vero che la storia generale è costituita in funzione delle
storie particolari, ma non in dipendenza di quelle. Cioè la storia generale è
costituita in funzione delle esperienze evolutive dei singoli individui e
quindi in funzione delle esperienze che essi debbono compiere; ossia non è
l'uomo che segue un destino già tracciato, è l'inverso: il tracciato è quello
che è per offrire all'uomo le esperienze che vuole e che deve avere. Tuttavia,
laddove le scelte individuali andrebbero ad influire nella storia generale -
cioè la storia generale diventerebbe dipendente dalla particolare -, perché ciò
non avvenga il problema è risolto attraverso alla "variante", alla
doppia definizione degli avvenimenti: l'una è quella che gli altri vedono e che
per loro costituisce un passaggio obbligato - la storia generale -; l'altra è
quella vissuta personalmente quale frutto di una possibilità di scelta che si
discosta da quello che gli altri debbono necessariamente vedere e vivere e che
costituisce la libertà del singolo nella necessità della collettività. In altre
parole, allorché la scelta di un singolo si ingerisse nella vita degli altri in
modo contrario alla loro necessità evolutiva, la scelta - attraverso a una
variante - sarebbe vissuta da lui solo, proprio per evitare l'interferenza,
175f, 230f. Il quesito delle varianti
ci fa riflettere che il processo di creazione o di estrinsecazione o
manifestazione non sia necessariamente legato alla percezione; cioè che il
sentire possa creare e il creato possa non essere percepito. D'altra parte,
siccome il sentire è unitario, non può essere che dalla sua duplice attività
una venga a mancare in assoluto; almeno una creazione, quando le creazioni sono
molteplici, deve essere percepita. Non così necessariamente delle altre. Ma
quando è che il sentire ha creazioni molteplici? Tutte le volte che un fatto
logico lo impone. E perché delle creazioni una sola è percepita? Perché il
fatto logico lo esclude. Ossia le creazioni non sono complementari ma sono
alternative. Nella successione logica, o nella catena deterministica, l'uomo
può fare così o così, l'equazione si può risolvere così o così, a scelta, 237f. La coscienza cosmica
sente l'intera realtà cosmica, non solo qual è percepita dai sentire relativi
che la costituiscono, ma, per il principio della trascendenza (vedi), anche
quello che pur non essendo percepito (vedi "Varianti non vissute"),
deve esistere per completezza dello sviluppo del costrutto logico, 238f.
Siccome le varianti riguardano il sentire in senso lato, essendo solo sul
cammino per giungere alla caduta di una limitazione (vedi) di sentire di
coscienza; e siccome sono un fatto alternativo, cioè un fatto che va oltre
l'informazione che il sentire ha dalla percezione, la loro creazione nella
sostanza divina indiversificata (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata")
non può avvenire ad opera del sentire che quella informazione non riceve ma
solo ad opera di un sentire che nel creare vada oltre la
percezione-consapevolezza e vi vada non in senso individuale, come quello di
due o più sentire unificati, ma vi vada in senso totale, come quello della
"coscienza cosmica" (vedi). La coscienza cosmica, quindi, per il
principio di trascendenza, completa logicamente la creazione-percezione dei
sentire relativi individuali; non attraverso alla percezione ma attraverso al
condizionamento della sostanza divina di cui è costituita, e quindi di cui è
costituito l'intero cosmo. Il condizionamento altro non è che la limitazione
basilare della coscienza cosmica, cioè il modulo fondamentale del cosmo; il
quale già di per sé enuclea dalla divina sostanza indiversificata un ambiente,
l'ambiente cosmico, 239f, 49g. Nel caso di una
variante, è come se tu avessi due film da vedere, da vivere (vedi
"Suicidio", pag 49g): una volta che hai scelto di vedere quel certo
film, la pellicola si svolge fino alla fine e comprende tutte le azioni
previste nella storia di quel film, compresa la tegola in testa che sembra, ma
non è affatto, caduta per caso, 69g. Supponiamo che per una ragione karmica, io
debba essere da te ferito, lo sarò anche contro la tua intenzione, e da te
stesso. Vivrò qualcosa che mi ferirà. La tua scelta sarà a tuo vantaggio, e non
a vantaggio mio, che per karma debbo subire questa ferita, 82g. Un uomo ha lavorato
tutto il giorno e torna a casa stanco. Egli ha la possibilità di rimanere a
casa e riposarsi, oppure di andar fuori, supponiamo al cinema. Ecco la catena
deterministica: siccome è stanco, lui starà in casa a riposarsi. Però in questa
catena deterministica si insinua un'altra catena deterministica, di tipo
psicologico: la sua compagna desidera uscire ed allora lui, per accontentarla,
frena la sua stanchezza, la reprime, ed esce. Qui c'è un salto di qualità, da
un tipo di psicologia egoistica, che l'avrebbe fatto restare a casa a
riposarsi, ad uno slancio diciamo pure altruistico, quello di accontentare la
sua compagna. In questi salti di qualità fra catene deterministiche consiste e
si attua la libertà relativa dell'uomo, 93g. Nel caso della bilocazione (vedi)
non si può parlare di variante, perché non vi è una scelta. Può esservi una
bilocazione, infatti, al di là della scelta consapevole: essa può essere,
diciamo, costretta, obbligata per colui che deve ricevere la visita di chi è
bilocato, 214g. Per dire che un individuo ha la possibilità di fare una scelta,
deve esistere nel cosmo un'azione e le sue varianti. Ovvero offrire questa
possibilità di scelta: questa libertà si concretizza, secondo l'"esempio
della bobina cinematografica" (vedi), con tanti spezzoni (varianti) di
film quante sono le effettive possibilità di scelta dell'uomo. Tutti gli
spezzoni confluiscono nuovamente nella pellicola che ritorna ad essere
"una" dove l'individuo non ha possibilità di scelta. Se pensiamo che
la libertà dell'individuo è condizionata dalla sua evoluzione, dai limiti che
il suo corpo fisico gli impone, dall'ambiente in cui nasce e dai suoi legami
karmici, ci rendiamo conto che la sua libertà di scelta è alquanto limitata.
Pure il libero arbitrio relativo esiste, perché la coscienza nasce nella
libertà: le varianti rappresentano la misura di questa libertà. In una variante
che riguarda due individui (vedi "Esempio del mendicante"), per l'uno
può realizzarsi una situazione, per l'altro la sua variante: infatti nessuno
può in qualche modo ingerirsi nella vita degli altri se ciò non è previsto
dall'ordine generale degli eventi, a pareggio di dare e avere karmici. La
"storia generale" (vedi) del cosmo non muta in dipendenza delle
scelte del singolo: le varianti esistono proprio perché la storia generale non
sia in dipendenza delle scelte singole, ma sia solo in funzione di esse, 20h,
77h. VARIANTI non Vissute -
(vedi "Esempio del mendicante"). E' vero, può accadere - debbo dirlo?
- che un fatto che voi considerate avvenuto in un modo, sia da altri vissuto in
un modo diverso. Che un colpevole, visto da centinaia di testimoni, in effetti
sia innocente, perché ha vissuto una versione diversa dell'avvenimento. Ed
allora, come giudicare? Voi stessi avete convenuto che l'uomo non può, non ha
gli elementi per giudicare, 237b. Supponiamo che un capo di stato sia posto di
fronte al dilemma di porre il suo popolo in guerra o no. Chiaramente la guerra
è un evento generale e quindi invariabile, perciò se il capo di stato avesse la
libertà personale di sottrarsi alla guerra - cioè la possibilità di non dichiararla
per vivere in pace -, a scelta operata lui solo vivrebbe la pace, mentre il suo
popolo vivrebbe la guerra. L'esempio ovviamente è radicalizzato, portato agli
estremi limiti, paradossale; però spero che se anche è irreale, serva a farvi
capire la realtà. Secondo voi, che il capo di stato firmi o non firmi la
dichiarazione di guerra, è lo stesso? Spero che riusciate a capire che se anche
la guerra deve scoppiare, è estremamente importante che il capo di stato scelga
la pace; l'atto investe la sua persona, la sua intenzione e quindi la sua
comprensione, la sua evoluzione, la sua coscienza - che si tratta di avere o
non avere, che c'è o non c'è. Vi pare poco?, 175f, 232f e ss.. Fra le
molteplici varianti una sola è vissuta dalla consapevolezza dell'uomo, e solo
chi la vive sa quale sta vivendo, 235f. Siccome le varianti
riguardano il sentire in senso lato, essendo solo sul cammino per giungere alla
caduta di una limitazione (vedi) di sentire di coscienza; e siccome sono un
fatto alternativo, cioè un fatto che va oltre l'informazione che il sentire ha
dalla percezione, la loro creazione nella sostanza divina indiversificata (vedi
"Divina Sostanza indifferenziata o indiversificata") non può avvenire
ad opera del sentire che quella informazione non riceve ma solo ad opera di un
sentire che nel creare vada oltre la percezione-consapevolezza e vi vada non in
senso individuale, come quello di due o più sentire unificati, ma vi vada in
senso totale, come quello della "coscienza cosmica" (vedi). La coscienza
cosmica, quindi, per il principio di trascendenza, completa logicamente la
creazione-percezione di sentire relativi individuali; non attraverso alla
percezione ma attraverso al condizionamento della sostanza divina di cui è
costituita, e quindi di cui è costituito l'intero cosmo. Il condizionamento
altro non è che la limitazione basilare della coscienza cosmica, cioè il modulo
fondamentale del cosmo; il quale già di per sé enuclea dalla divina sostanza
indiversificata un ambiente, l'ambiente cosmico, 239f, 299h e ss.. VATICANO - 188b. VECCHIAIA - (vedi
"Arteriosclerosi"). Una creatura invecchia quando non cambia, quando
non si trasforma, quando si cristallizza, quando vuole restare quello che era.
Essere nuovi ogni giorno significa non temere la Legge ma amarla, 115a, 170d.
Man mano che si procede nella vita, si raggiunge una certa maturazione, poi
l'anzianità, la vecchiaia, e con il suo modo di fare l'uomo comincia a non
essere più tanto amato dai suoi simili, non più desiderato e gradito come era
in gioventù. Questo è proprio un espediente della natura per staccarci dagli
esseri che ci sono vicini e che riescono piano piano non dico a stancarci, ma a
risultarci un po' meno graditi, più sopportati che altro. Questo è proprio un
ausilio che la natura dà all'uomo per non farlo soffrire troppo in occasione di
certe momentanee separazioni, 46g. Le creature, adesso,
hanno una vita più lunga perché l'ambiente attuale è ricco di esperienze, e
offre molte possibilità di comprendere, 110g. Quando l'uomo sarà riuscito a rimanere
giovane nello spirito, quando riuscirà a rinnovarsi ogni giorno; allora,
automaticamente, invecchierà meno anche fisicamente. E allora la scienza donerà
questa possibilità di protrarre la vita del corpo fisico, perché allora la vita
potrà essere, anche nell'età avanzata, fonte egualmente di esperienze.
Attualmente, invece, nella vecchiaia l'uomo si cristallizza (vedi
"Cristallizzazione") e la sua esperienza può essere solo esperienza
di cristallizzazione, 111g. VEDA - 26h. VEDANTINI - 90c. VEGETARIANO - Non si può
pensare che da un momento all'altro l'uomo smetta di essere carnivoro senza che
ciò comporti uno scompenso. E' chiaro però che l'ideale per uno spiritualista,
per chi crede che la materia non sia tutto, è quello di non uccidere delle forme
viventi abbastanza organizzate come quelle animali, e quindi in un certo senso
di farsi vegetariano, 164g. VEGGENTE - (vedi
"Futuro"). Quando un veggente di provata capacità sembra sbagliare la
sua previsione, non ha sbagliato veramente e propriamente in quanto si è
collegato alla situazione cosmica parallela, alla variante non vissuta (vedi
"Varianti non vissute") dalla generalità, 277b. Chi ha sviluppati i
sensi del corpo astrale, in altre parole il veggente, può vedere il vuoto degli
oggetti solidi, chiusi, perché nel piano astrale si avverte uno stacco netto
fra l'oggetto solido, che è come il vuoto di un calco, e ciò che gli sta
intorno, 34g, 77h. VEGGENZA - La veggenza
sviluppa in modo anomalo la ghiandola pineale (vedi "Chakra"), 156d,
(vedi "Allucinogeni"), 141g. La veggenza ha varie forme. I poteri del
corpo astrale non si manifestano mai in modo netto, inizialmente. Essi hanno
un'evoluzione che comprende fasi molto rudimentali, all'inizio, e poi fasi
nitide e ben delineate. Così, all'inizio, la cosiddetta veggenza può essere un
semplice intuito: si vede il contenuto della notizia senza vederne i
particolari. Andando avanti nella scala dei poteri psichici, si trova la
veggenza vera e propria (vedi "Poteri paranormali"), 169g, 210g. * VEICOLO - Sta per
"corpo". Insieme di materie di uno stesso piano, organizzate in forme
vitali, valido ad attribuire all'individuo delle capacità, 216c. VEICOLO Siderale -
Mentre voi "sentite" questi fotogrammi (vedi) che rappresentano la
Terra quale voi la vedete, vi sono altri individui che sentono e vivono
fotogrammi nei quali la terra è rappresentata sommersa dalle acque, ed e la
stanno circumnavigando con un veicolo siderale, 205b, (vedi "Ufo"). VELOCITA' della Luce -
Questa sera voi avete parlato della formula di Einstein (vedi "Formula
della relatività") che si riferisce alla determinazione della massa di un
corpo in movimento. Lo dico anche perché, secondo taluni, la massa di un corpo
in movimento sarebbe infinita quando la velocità del corpo divenisse eguale ad
una posta velocità critica. Ecco, noi possiamo dire invece con certezza che a
mano a mano che cresce la velocità a cui è sottoposto il corpo, la massa
"tende" all'infinito, ma nel momento in cui dovrebbe divenire
infinita, cioè nel momento in cui la velocità a cui è sottoposto il corpo si
identifica con la velocità critica che Einstein pose nella velocità della luce
- ma non è necessariamente quella -, in quel momento la formula si traduce in
una forma "indeterminata" della matematica, quale per esempio: zero
diviso zero, infinito meno infinito, uno all'infinito, è vero? Cioè una di
quelle formule dette "indeterminate", 49h. VENERE - Un altro
pianeta che a suo tempo, dopo che la Terra avrà terminato il suo ciclo vitale,
sarà un pianeta vivente, è Venere, che ospiterà un insieme di razze molto
evolute, che raggiungeranno un tipo di evoluzione molto avanzata, 186g. VERITA' - Voi soli, nel
segreto della vostra intimità, potete svelare il vostro mondo interiore,
comprendere la vostra natura segreta. La psicologia (vedi), la psicoanalisi
(vedi), riescono solo a graffiare la vernice che nasconde l'intimo di ogni
uomo. L'analisi che ciascuno di voi può fare su se stesso va molto al di là di
quello che gli altri possono fare per voi, 53a, 78b, 116b. Se non si pone
attenzione ad una Verità, essa non entra mai a far parte dell'intimo essere,
148b. Chi vuole conoscere la
Verità, deve essere disposto a morire nel vero senso della parola, convinto che
con la morte tutto finisca: morte senza possibilità di sopravvivenza. Solo se è
disposto a tanto ricerca la Verità per la Verità e "non" per
accrescere se stesso (vedi "Morire a se stessi"). Sì, fratelli, ve lo
ripeto: rassegnatevi. Noi finiamo perché finiscono tutte le nostre debolezze, i
nostri vizi, il nostro soffrire, il nostro sentirsi ed imporsi diversi dagli
altri, la nostra crudeltà, il nostro egoismo, perché "questi" siamo
noi oggi e finendo questi, noi finiamo!, 280b. Se ricercate la Verità
non per servirvi di essa come di un conforto alle amarezze di una vita illusoria
ma la ricercate per porre fine al divenire, per realizzare in voi un nuovo
sentire, un nuovo essere, siate certi che la Verità fluirà in voi. Nel cammino
verso la Realtà l'uomo è al centro di una duplice spinta: quella che gli viene
dall'esterno e quella che, suscitata dalla precedente, nasce nell'intimo suo.
Questo libro rappresenta la spinta dall'esterno necessaria a far sorgere in voi
l'aspirazione, a liberarvi dall'illusione. Quando questa aspirazione è
suscitata, il mezzo ha assolto il suo compito; la Verità fluisce dall'interno
lentamente, ma sicuramente. Ricercando il vero vi ponete in uno stato di
ricezione che attrae a voi i mezzi per scoprirlo. Questi mezzi vi sono stati
dati: ora sta a voi operare la vostra intima trasformazione, la quale,
realizzata, è la sola vera rivoluzione capace di mutare la società nella quale
vivete. A tutti voi diciamo: questo libro non è caduto sotto la vostra
attenzione per caso, il nostro incontro è scritto da sempre nella storia che ci
unisce. Contrapposta a questa determinazione è la possibilità che ci è data di
aiutarvi, se volete, ad uscire da quella specie di gara febbrile ad essere
peggiori l'uno dell'altro in cui sembrano cimentarsi gli uomini che ora
scatenano il loro egoismo senza più ritegno, 290b. La Verità non ha bisogno
di fautori. Uccidersi per la Verità significa negarla, dimostrare di non averla
compresa. Le Crociate sarebbero state un oltraggio a Cristo, se Cristo si
potesse in qualche modo offendere, 29c, 94c, (vedi "Estasi"). L'uomo deve
prendere le Verità che i suoi orecchi gli fanno udire, perché quelle e quelle
sole gli sono necessarie, 102c. La Verità più importante è quella di
"costruire la coscienza individuale". "E come?" direte voi.
Vivendo in modo consono alle verità che avete sapute, conoscendo voi stessi
(vedi "Conoscere se stessi"), amando i vostri simili in modo
descritto e ripetuto tante e tante volte, 103c, 109c. Solo quando una creatura
ha una certa evoluzione viene a contatto con la Verità più vicina all'ultima
che essa può capire; solo allora. Non meravigliatevi, perciò, se vi sono delle
persone che seguono la religione in modo fanatico. Proprio da "come"
la seguono esse daranno la misura dell'utilità della loro vita. E può darsi
anche che, nel seguirla in quel modo, fanaticamente e ciecamente, essi siano
nel giusto: e quando trapasseranno, non andranno a vedere se quella che hanno
creduto era la Verità vera, ma andranno a vedere se l'hanno seguita bene:
perché "quello" sarà tutto, non altro, 187d. "Non è tanto
importante conoscere la Verità, se non la si vive, quanto invece vivere,
sentire intimamente un'opinione qualunque". E questo perché la semplice
conoscenza della Realtà, senza la partecipazione, non matura tanto quanto
vivere una fantasia, 258d, 111f e ss.. Se assurdamente credeste che un uomo
fosse Dio e per qualche ragione lo tradiste, tradireste Dio, e il fatto che in
realtà quell'uomo non fosse Dio non cambierebbe il valore del tradimento, anche
se tradire Dio non è più grave che tradire un uomo, 112f, 16g. Noi non stiamo parlando
per difendere ciò che diciamo: la verità - l'abbiamo detto altre volte - non ha
bisogno di difensori, si afferma da se stessa. E' bello dire "la causa
della verità", ma ha poco senso. La verità non ha bisogno di chi la
imponga: a mano a mano che l'uomo procede si scopre da sola. Galilei scoprì la
rotazione della Terra; per pressioni esterne fu costretto a ritrattare, ma
nonostante il parere diverso del Papa, nonostante la ritrattazione di Galilei,
la Terra girava lo stesso e gira tuttora, 24h. VERITA' Punti di
Passaggio - Per farvi comprendere che il movimento che osserviamo con i sensi
del corpo fisico, che il susseguirsi delle sensazioni che percepiamo grazie al
corpo astrale, che il mulinello di pensieri che s'inseguono nelle nostre menti,
ha un'altra esistenza, tutt'affatto diversa da quella che comunemente si è
abituati a credere, siamo passati per gradi ed abbiamo dovuto servirci di
Verità-punti-di-passaggio, 259b, 187d. Per ciascuno è importante comprendere
bene la propria verità-punto-di-passaggio, 247d. VERITA' Ultima - Il
segreto della vita, la Verità ultima, la Realtà che i Maestri hanno cercato di
rendere comprensibile all'uomo al fine di evolverlo, sta vicino a lui. C'è
qualcosa dunque che vi impedisce di vedere, di comprendere. I Maestri, gli
istruttori, noi stessi possiamo indicarvi la via o svelarvi la Verità ultima,
ma la liberazione dell'essere vostro dal mondo irreale nel quale vive è compito
vostro. Nell'intimo dell'individuo è la sorgente di ogni conoscenza, è la
realtà della vita. Tutto è a disposizione dell'individuo ma niente può portare
all'intimo suo, che questo intimo non assimili, 46c. VERO - (vedi
"Verità", stessa pagina, 290b). VESCOVO - (vedi
"Sacerdote"), 36c. VESTITI - (vedi
"Casa"), 76d. VIA dello Spirito - Le
"Conquiste spirituali non si conquistano affatto", non sono una meta
da raggiungere. Certo, in nome di esse si possono costruire chiese, inventare
gerarchie e scuole, ma sono tutti pretesti per creare posizioni di preminenza
sugli altri, per riscuotere considerazione e sottoposizione da coloro i quali
quelle autorità riconoscano. La cosiddetta "via dello spirito" - che
è poi un "sentire" (vedi) - non si impara, non si raggiunge con la
gestualità e con la ritualità. Se perciò seguite qualche disciplina per trovare
chiarezza (vedi "Scuole d'iniziazione") in voi ed accrescere la
vostra comprensione, e non è poco; se lo fate per raggiungere il dominio di voi
stessi e una maggiore efficienza; e se mirate a tutto questo per meglio aiutare
chi volete aiutare, e vi auguro che siano tutti quelli che hanno bisogno di
aiuto; allora avete la nostra benedizione. Ma se lo fate per aggiungere una
medaglia al vostro medagliere, sperando di crescere spiritualmente, allora
disilludetevi: è tempo perso, 60d. VIAGGIO Astrale - 213g,
(vedi "Bilocazione"). VIBRAZIONE - 204a. VIOLENTARE Se Stessi -
(vedi "Non violentare se stessi"), 219d, 127g. VISIONE-Concezione - Ad
ogni nuova possibilità di percezione (vedi) muta radicalmente il concetto di
Realtà (vedi "Sensi fisici"), 62h. VISIONE Soggettiva del
Cosmo - 178b, (vedi "Cosmo"). VISTA - Una vista
atomica dimostrerebbe l'altro mondo (vedi "Esempio dell'arancia"),
202a. Vista elettronica e protonica, 224a, 157f. * VITA - Processo atto a
comporre un ciclo; episodio della evoluzione. Manifestazione della "Natura
esterna di Dio", 216c. VITA - (vedi "Prima
forma di vita") Nella vita umana non si tratta di conoscere cose ignote
come un fatto culturale, ma si tratta di superare la concezione dell'esistenza
poggiante sul senso di separatività (vedi), 52a, 96a, 127a, 163a. Quando l'uomo
crede di aver creato la vita, non ha fatto altro che creare l'ambiente adatto
alla manifestazione della vita, 158a, (vedi "Reale e irreale"), 168a,
81b. Noi diciamo che lo scopo della vita di un uomo è quello di
"superare" l'egoismo che in lui nasce dal senso di separatività.
Questo scopo è raggiunto attraverso a molteplici incarnazioni, durante le quali
l'uomo, passo passo, volge verso quella meta. Ma per raggiungerla ha valore
tanto il "non uccidere" di Mosè quanto la dottrina di Marx, 107b,
120b. Nella vita di un uomo
quella che apparentemente può sembrare una scelta le cui conseguenze hanno
radicalmente mutato la sua esistenza, in effetti non costituiva una sua
libertà. L'uomo non ha libertà così grande da mutare totalmente la sua
esistenza. Se la sua esistenza cambia completamente vuol dire che quello era il
suo destino, cioè quello "doveva" fare e non quello
"poteva" fare (vedi "Espressione matematica della libertà di
scelta" e le voci da "Libero arbitrio" a "Libertà
supposta"), 218b. La vita è "Eterno Presente" (vedi) (vedi
"Evoluzione"), 48c. La crisi mondiale è una crisi individuale. Fino a
che non comprenderete voi stessi non potrete amare la vita; essa sarà l'esatta
riproduzione del disordine che è in voi, 114c. Che cosa volete dalla
vita. Denaro? Successo? Soddisfazioni? Felicità? Non sperate. L'uomo non è nato
per avere questo, è nato per qualcosa di più importante, che cerca lontano ma
che ha vicino a sé, qualcosa che non disillude. Questo qualcosa è ciò che,
cambiando l'individuo, cambia la società. I capi sono cambiati, ma la storia è
sempre la stessa. Siete voi, tutti voi che dovete essere cambiati, 117c. Vivere
è avere un retaggio di dolore. Non è pessimismo il mio, è constatazione di un
fatto estremamente naturale. Riconoscerlo non è soffocare la speranza. E'
assurdo, per non dire mostruoso, sperare di cambiare l'ordine naturale senza
tener conto delle ragioni che lo determinano. Questo è il punto: "la
ragione del dolore" (vedi "Io", pag. 125c), (vedi
"Dolore"), 124c. Se la vita vi infligge
dei colpi, non invocate il cielo perché siate risparmiati. Essi sono il vostro
vero bene. L'uomo può errare e perciò allungare il suo cammino; la vita no;
ogni sua percossa è essenziale, misurata, giusta, perfetta. Abbiate questa
fiducia: che non significa rassegnato fatalismo; significa, anzi,
partecipazione attiva di tutto il vostro essere ai richiami della vita, per
comprendere; perché questo fine essi hanno; e quando l'inesorabile rende vani i
vostri sforzi è fiducia in chi guida il vostro cammino e vuole il vostro vero
bene, 105d e ss., (vedi "Pigrizia", stessa pagina, 136d). La vita
dell'uomo è la sua nascita spirituale, 150d, 171d. "La vita è un processo
di miglioramento attraverso una scelta continua", 175d. Sono individui biologici
semplici, per esempio, gli organismi unicellulari, le singole cellule che
compongono un organismo vivente e così via. Mentre sono individui biologici
complessi gli organismi composti da cellule che svolgono un'attività vitale che
però non si identifica con l'attività vitale in sé dell'ape. Altrettanto si può
dire, ad esempio, del corpo dell'uomo, costituito da miliardi e miliardi di
cellule aventi tutte un'attività vitale distinta dall'attività dell'uomo come
individuo. Ogni individuo biologico semplice o complesso vive di vita
microcosmica. Solo la materia considerata allo stato atomico vive di vita
macrocosmica. Un uomo, quindi, come individuo biologico complesso vive di vita
microcosmica; le cellule che compongono il suo corpo, quali individui biologici
semplici, vivono di vita microcosmica, mentre la materia che compone quelle
cellule vive di vita macrocosmica, 183f. Se tu conduci un certo
tipo di vita, e quindi hai certe esperienze, ciò corrisponde a una tua
necessità interiore. Quando dalle esperienze che hai, che consumi, trascrivi
qualcosa dentro di te, crei le condizioni per avere un altro tipo di vita e
muoverti in un'altra direzione. Cambia il tuo essere interiore, ti dirigi verso
qualcos'altro. Siccome il tuo essere interiore lo porti con te nella vita
successiva - allo stato se non altro di germe che poi si svilupperà e ti darà
una personalità atta ad offrirti le esperienze che ti sono necessarie per
evolvere - è chiaro che, prima ancora che il karma si esterni al di fuori, è
nel tuo intimo e ti dirige proprio verso quelle esperienze che sono necessarie,
69g. Ciascuna incarnazione,
se vissuta intensamente, reca sempre evoluzione, è sempre quello che occorre a
quell'essere per la sua evoluzione. La parabola evangelica dei talenti nascosti
per paura di perderli ci insegna questo: l'uomo deve vivere, 105g. La scienza
allungherà e di molto, la vita dell'uomo. Ma questo avverrà quando l'uomo sarà
in grado di rinnovare se stesso. Scopo della morte è proprio quello di rinnovare
l'uomo. Tutto rientra nel piano generale di evoluzione degli esseri, 110g. "La vita è completa
in sé. Ognuno prende esattamente da essa quanto a lui fa bisogno. I maestri,
Cristo stesso, nessuno può sostituirsi all'insegnamento della vita. La verità
comunicata da un maestro può essere fraintesa, ma le lezioni che la vita
impartisce, no; quelle lasciano una esatta traccia nell'individuo. Nessuna
verità comunicata può essere tanto importante e tanto vera quanto quella che
l'individuo scopre vivendo", 131g, (vedi "Elementi"), 186g,
(vedi "Extraterrestri", stessa pagina, 187g), 111h e ss.. * VITA Macrocosmica -
Dal macrocosmo. Vita intrinseca delle materie tutte che sono nel Cosmo,
indipendentemente dalla organizzazione di queste in corpi atti alle manifestazioni
individuali, 217c. * VITA Microcosmica -
Dal microcosmo. Svolgersi di un ciclo atto a manifestare ed evolvere un
microcosmo o individuo, 217c. VITA Macrocosmica -
(vedi "Macro e microcosmo"), 157a, 51g. VITA Microcosmica -
(vedi "Macro e microcosmo"), 157a, 51g. VITE di Attività e Vite
di Espiazione - Vi sono vite di attività e vite di espiazione. E in seno alle
stesse vite di attività e di espiazione vi sono periodi di attività e di
espiazione. Ad ogni vita di azione corrisponde una vita di espiazione. Si ha
cioè un alternarsi, nella vita dell'individuo, di incarnazioni nelle quali
agisce, esperisce, nel senso che muove delle cause; alle quali incarnazioni ne
seguono altre di espiazione, nelle quali l'individuo esperisce subendo gli
effetti delle cause che mosse. Ecco perché si hanno quei casi di individui che
sembrano perseguitati dalla mala sorte (vedi "Sfortuna"), in cui non
un raggio di sole viene a rischiarare un'esistenza di dolore e di lotta; ed
altri casi in cui gli individui sono fortunati, pare che siano estranei alla
"legge di causa e di effetto" (vedi), pare che non subiscano le
conseguenze delle loro male azioni. Per questa ragione; per una necessità di
evoluzione individuale. Così è per tutti, 65g. VITTIMA - (vedi
"Omicidio", stessa pagina, 165c). VIVERE alla Giornata -
(vedi "Egoismo", stessa pagina, 117g). VIZIO - Non è
sufficiente riconoscere i propri vizi: occorre penetrare oltre e comprendere la
ragione per la quale questi vizi ancora sono in noi; nel fare questo esame
occorre sincerità e soprattutto non essere animati da alcuna ambizione; occorre
non lasciarsi trascinare dall'ambizione in qualunque forma essa si presenti.
Quel dispiacere che voi provate o potete provare nel constatare l'egoismo che
ancora vi avvolge, è un ostacolo alla vostra liberazione (vedi) poiché questo
dispiacere è la manifestazione di una ambizione, di un orgoglio ferito, di una
constatazione che voi siete... peggio di quello che credete di essere. Non
dovete credervi migliori di quello che siete; dovete "conoscervi nella
realtà dell'intimo (vedi) vostro", 50c, 65d. VOCE della Coscienza -
L'affermarsi della coscienza (vedi) in senso positivo, altruistico, è
"qualcosa" che viene dagli strati più alti e più profondi del mondo
del sentire, da questo centro di coscienza che è detto "guida
spirituale" e che nei momenti in cui l'individuo è sottoposto alle
cosiddette tentazioni - per usare una parola che fa sorridere - cerca di
rappresentargli la realtà in modo più retto, più esatto. E' la voce della coscienza,
secondo la definizione di taluni. Ecco: la voce della coscienza è né più né
meno che questa comunicazione, questo canale, che scende dalla propria guida
spirituale nell'intimo degli esseri (vedi "Angelo custode"), 231g. VOCE Diretta - Il
fenomeno della voce diretta può avvenire in due modi: il primo è quello che
possiamo dire truccato, nel senso che la voce si produce nella gola del medium
(vedi) ma viene spostata, mediante un fenomeno fisico, in un punto a lui più
lontano; il secondo fenomeno è quello più autentico, nel senso che addirittura
viene costituita una specie di ugola, di corde vocali che producono il suono.
In questo caso il medium rimane perfettamente immobile perché la voce non si
forma nella sua gola ma completamente al di fuori di lui, 205g. * VOLONTA' - Ciò che
sostiene l'individuo a compiere una serie di atti aventi il medesimo fine
protraentesi nel tempo, od estendentesi nello spazio, anche in condizioni
avverse a tale fine, 217c. VOLONTA' - (vedi
"Proiezione della volontà"). La finalità del Tutto è il progressivo
identificarsi della volontà individuale con la volontà divina, 248b, (vedi
"Non violentare se stessi"), 51c. Un uomo stanco, il quale rinuncia
al riposo per assecondare il desiderio dei suoi familiari, soffoca il suo, quindi
subordina il suo agire al volere degli altri e perciò non è affatto libero.
D'altro canto, anche se seguisse il suo desiderio di rimanere a casa, la sua
scelta sarebbe determinata dalla necessità del suo corpo, perciò per libertà si
può solo intendere possibilità di sottrarsi agli effetti di una rigida catena
di cause dello stesso genere che imporrebbero una condotta diversa da quella
che si riesce a tenere. Libertà non è possibilità di fare ciò che si vuole nel
senso di ciò che si gradisce (che è pur sempre conseguenza di una necessità) ma
possibilità di sottrarsi ad uno stato di necessità. Ecco perché è la volontà
che rende liberi, 38d. Più che desiderare ciò
che gli altri ti fanno desiderare, devi avere un "tuo" desiderare; e
più che un tuo desiderare, devi avere un "tuo volere". Tu devi anche
essere conscio che, come uomo, sei un essere costituito da più parti, nessuna
delle quali è più importante delle altre, ma tutte debbono essere armonicamente
unite e svolgere ciascuna la funzione che le è propria, in dipendenza del tuo
vero, profondo "sentire", sotto la direzione del tuo volere: volere
che deve scaturire dalla conoscenza di te stesso, fratello caro, 86d, 205d. C'è una legge nel mondo
occulto, sulla estrinsecazione della volontà, che segue questo filo: la volontà,
il suo desiderio, si può concretizzare solo in una determinata tensione
interiore. Ecco perché coloro che non sono preparati debbono astenersi
dall'inoltrarsi nel mondo occulto; perché possono benissimo credere di
raggiungere una cosa e invece raggiungere la cosa del tutto opposta. C'è
l'esempio dell'atleta che deve superare un record. Se teme di non superarlo,
non lo supera. Allo stesso modo, se desidera enormemente di superarlo,
altrettanto non lo supera. Anche in questo caso, è questione di misurata
tensione interiore tra il desiderarlo, ma non troppo, e il non temerlo. C'è poi
il caso, piuttosto comune, di chi pensa ogni giorno che quella determinata
persona cara possa, da un momento all'altro, morire. Ebbene, questo pensiero
non può essere determinante in nessun modo nei confronti dell'avverarsi di
questo evento. La morte non è un appuntamento improvvisato, non può essere
dilazionato o spostato, ma avviene esattamente quando deve avvenire, 173g. * VOLONTA' Unica - Ciò
che dirige all'Unico fine (che è Dio stesso) l'emanato, 217c. * VOLONTA' Universale -
Aspetto della "Volontà Unica" riguardante il destino di un Universo.
Ciò che muove verso un fine (che è la finalità di un Universo) l'Universo
stesso, 217c. VOLTAIRE (François-Marie
Arouet) - 188b, 26c. Y YOGA - Per spostare la
propria attenzione ai piani più sottili bisogna, come norma elementare, cercare
di svincolarsi, liberarsi dall'illusione che il piano fisico sia il centro del
Tutto, che la vita nel piano fisico sia un'esclusiva del piano fisico, 211b. Le
conquiste spirituali non si conquistano affatto, non sono una meta da
raggiungere. La cosiddetta "vita dello spirito" - che è poi un
"sentire" - non si impara, non si raggiunge con la gestualità e con
la ritualità, 60d, (vedi "Religiosità"), 79d, 29e, (vedi
"Liberazione"), 243g. Non è lo yoga di
qualunque tipo che fa avere determinati stati d'animo. Se una persona non ha la
coscienza sviluppata, se non ha una certa evoluzione, può fare tutto lo yoga
che vuole ma non arriverà mai all'unione dei suoi veicoli, cioè non arriverà
mai a questi stati di beatitudine (vedi "Samadhi" e
"Estasi"), 247g, 26h. YOGA Tantrico - La
visione della sessualità che danno i maestri è estremamente liberatoria. Pare
curioso ma in tutte le religioni, in tutte le discipline, c'è un certo richiamo
ed incitamento alla castità; mentre i maestri hanno ben spiegato come il sesso
deve essere vissuto, come elemento che nella vita di ogni essere mette in gioco
una forza grandissima, che non può quindi esser trascurato né può essere
vincolato, limitato, male indirizzato, senza provocare forti squilibri. Ecco,
questa forza può essere diretta in varie maniere; però è certo che, per far
questo, una creatura dovrebbe conoscere profondamente se stessa, non solo come
conoscenza dei propri limiti, dei propri pensieri e desideri, ma come
possibilità di reazione a certi stimoli. I maestri non incoraggiano nessuno a
fare un tipo di disciplina come lo Yoga tantrico proprio perché possono
raggiungersi degli effetti che turbano l'equilibrio. Siccome non c'è nessuna
necessità di scatenare nel proprio essere delle forze, agendo su delle leve
psichiche sino a diventare il centro di un turbinio di energie che non si sanno
dirigere bene, allora è giusto non farlo, 247g. YOGI - Si hanno casi di
yogi i quali vivono - o sono in letargo - per moltissimo tempo, e tornano poi
nel mondo umano a distanza anche di centinaia di anni, cioè si svegliano da un
sonno e possono parlare ai loro discepoli. In linea di massima cio è possibile;
è cioè possibile che un corpo fisico rimanga in uno stato di letargo per
lunghissimo tempo e quindi torni alla vita normale fisiologica. Vi sono casi di
creature le quali, a distanza di molte decine d'anni, sono ritornate nel piano
fisico con lo stesso corpo fisico. Non dovete pensare, però, che mentre il
corpo fisico è in letargo quella entità debba restargli legata; no, per niente:
quell'entità ha la propria vita negli altri piani di esistenza. Oltre alla
conservazione del corpo fisico, è indispensabile la conservazione del corpo
astrale e del corpo mentale, 246g. Z ZENONE - 29h, 37h, 39h. ZOHAR - 93c. ZOROASTRO - Il discorso
della "resurrezione della carne" (vedi) ha delle radici molto
lontane, risale nientemeno a Zoroastro, ed era una maniera per enunciare la
reincarnazione: l'uomo riprende nuovamente la carne dopo la morte, 240g. |