GAY - LUSSAC (Louis -
Joseph) - 42h.
GAZZERA (Linda) - 207g.
GELOSIA - La gelosia è
il timore dell'io di perdere un affetto di cui vorrebbe avere l'esclusiva, 25c,
(vedi "Fantasmi della mente", stessa pagina, 45c), 64c, 55d e ss.. La
forma più sublime di gelosia è quella che rimane nascosta, non manifestata
all'essere amato, ed è una gelosia che finisce col divorare se stessa e
liberare un amore più puro, 57d. In futuro la gelosia non sarà conosciuta
perché nessuno si sentirà escluso. Ognuno, più che essere amato, desidererà
amare. E come il vero padre non è geloso se il figlio ama anche la madre, così
nessuno soffrirà se colui che è amato ama anche altri; anzi, costituiranno
anch'essi oggetto d'amore e non di rivalità, 72d.
GEMELLI - Pure nella
uguaglianza dell'ambiente, per esempio fra due gemelli che avessero sentire di
coscienza analoghi, il sentire in senso lato è molto diverso perché diverse
sono le sfere emotiva e mentale. I corpi fisico, astrale e mentale che nel
corso della vita si diversificano per esperienze diverse avute, non sono uguali
neppure alla nascita: potenzialmente contengono i germi della futura
diversificazione, germi che provengono dal sentire di coscienza dell'individuo.
La sfera fisica, emozionale e mentale dell'uomo, pur essendo plasmabili,
tuttavia sono caratterizzate geneticamente dal suo sentire di coscienza, 246f.
GENIO - Il genio è
immaginazione controllata dalla ragione, 90b. Un genio, o perlomeno uno che ha
una grandissima intelligenza anche in un campo scientifico o in altre
discipline, non è necessariamente un essere evoluto, 108g.
GENITORI - In futuro i
genitori saranno non coloro che avranno fornito il materiale genetico per la
nascita del corpo fisico ma coloro che avranno allevato una creatura, l'avranno
seguita, curata, amata anche se non sarà stata da essi generata. E tutto
l'amore che i genitori daranno ai figli (vedi), i figli lo ricambieranno (vedi
"Famiglia del futuro"), 73d.
GERARCHIA - Ogni
organizzazione (vedi) ha una gerarchia, essendo la gerarchia la forza stessa
dell'organizzazione. Ma la gerarchia attizza ed alimenta l'espansione
dell'"io" (vedi). Dovete invece "liberarvi dall'io, 32c, (vedi
"Evoluzione", stessa pagina, 102c).
GERMOGLIO - Anche i
semi, i germogli che costituiscono il corpo fisico operano nel piano
antecedente, che è il piano astrale, 40g.
GESU' - (vedi
"Cristo") Chi è incarnato non lo è mai per completa missione nei
riguardi degli uomini. Salvo casi eccezionali, come quello di Gesù Cristo. Il
caso di Cristo aveva questo aspetto particolare: c'era l'uomo Gesù, che compiva
la sua evoluzione umana, e la divinità Cristo che si affacciava e svolgeva la
sua missione. Quindi non c'era mai un corpo fisico dedito unicamente alla
missione, anche in quel caso particolare. Comunque, consideriamo pure quella
del Cristo come una vita di missione. Altrimenti, chi è incarnato lo è per
imparare qualcosa, nonostante che si autodefinisca Dio in terra, incarnazione
divina, maestro eccelso, o così sia da altri definito, 227g.
GIA'Visto - Non so se vi
è successo, mentre vivete la vostra vita, di avere come un lampo, un pensiero,
e dire: "Ma questo io l'ho già vissuto!". Ecco, è proprio una di
quelle situazioni che avete visto prima di incarnarvi, 59g.
GINNASTICA - (vedi
"Discipline orientali"), 54d.
GIOCATTOLI - (vedi
"Elettronica"), 109g.
GIOCO - (vedi
"Droga"), 92d.
GIOIA - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 145g).
* GIORNO di Brahama - Da
riferirsi sempre all'Assoluto. Suo emanare e riassorbire un Cosmo. Periodo di
manifestazione in cui l'Assoluto prende un Cosmo come Sua forma, 207c.
GIORNO e Notte di
Brahama - Periodo di manifestazione e di successivo riassorbimento, in cui Dio
prende il Cosmo stesso come sua forma, 163a.
GIOVANI - Si chiamano
cose da fare anche il rivolgersi con gentilezza ad un vostro vicino. Si
chiamano cosa da fare anche dar relazione ad una creatura che nessuno sta ad
ascoltare. Si chiamano cose da fare anche accarezzare la mano di chi non ha
nessuno che quella mano cerchi. Figli miei! Figli miei! Se queste sono le cose
da fare, può la vostra vita essere priva di significato? Figli miei giovani, di
fronte alla vita, trovate nelle tante cose che avrete da fare un poco di posto
per rivolgervi anche a chi erroneamente si sente abbandonato e solo. Ma solo
non è, né soli mai voi sarete, perché sempre noi vi avvolgiamo di tutto il
nostro amore, 125f.
GIOVANNA d'Arco -
Giovanna d'Arco, grazie alle varianti (vedi "Variante"), può non
abiurare e vivere una sua storia particolare, che s'innesta in quella generale
rimasta invariata nei punti compatibili, per esempio: la prigionia e la morte.
In effetti nessuno sa, tranne Giovanna d'Arco, se essa abiura o no. Proprio
"questo" significa l'affermazione che tutto esiste in funzione delle
scelte individuali, ma non in dipendenza di esse, 245b.
GIUDA - Giuda
rappresenta lo strumento, non solo di una certa parte dell'umanità che viveva
al tempo di Cristo e che circondava la sua figura in quel momento storico, ma
rappresenta il simbolo di tutta l'umanità che si era cristallizzata e che in
questa cristallizzazione (vedi), aveva determinato la venuta del Cristo sulla
terra, 192a.
GIUDIZIO - Quando vi
diciamo "non giudicate", intendiamo: "non innalzate il vostro io
abbassando quello degli altri". Tutto quello che si fonda sull'io è
fondato sull'illusione, 122a, 58b. E' chiara la relatività del giudizio di chi,
come l'uomo, non vede tutta la Realtà, ne vede una parte o - quanto meno - ne
vede solo l'apparenza, 243b. Non giudicare 135c e ss..
GIUSTIZIA - La
dimostrazione della reale fraternità degli esseri spiega la funzione del
dolore, inteso come conseguenza delle proprie azioni, il cui fine di
misericordia - cioè di bene - predomina sul principio di giustizia; illustra
come al di là del caos e dell'apparente casualità, tutto sia perfettamente
ordinato, pur lasciando a ciascuno un margine di libertà (vedi) individuale,
tanto maggiore quanto è più grande la coscienza raggiunta, 295b. Voi che
invocate la giustizia, voi che invocate l'amore fraterno fra gli uomini, ed
intendete allontanare dall'umanità le brutture che la opprimono, fate ciò che
"potete" e quindi "dovete" fare: non siate semi di
ingiustizia e di sfruttamento. Per questo - ripeto - bisogna "conoscere se
stessi" (vedi). Che cosa significa conoscere se stessi? Significa conoscere
i propri limiti e, per questo, superarli, 49c.
Non sarà la tua
giustizia la Giustizia Assoluta, perché solo chi è giunto nell'Assoluto può
intendere ed operare la Giustizia dell'Assoluto. La vostra sarà certamente una
giustizia relativa a voi stessi, ma è importante che l'individuo trovi questa
intima intenzione di essere giusto e di non sfruttare i propri simili. Questo è
importante: "la purità di intenti", 70c, 138f. Non meravigliatevi
degli spettacoli di ingiustizia che continuamente cadono sotto i vostri occhi,
dell'affronto che deve subire il buono, il paziente, il virtuoso, dello
spettacolo di trionfo del disonesto o del prepotente. Tutto ciò fa parte di un
preciso disegno, fa parte di un ordine minuzioso invalicabile che non vi
appare, fa parte di una predisposizione esatta, fatta per il trionfo della vera
giustizia, fatta per l'attuazione del vero ordine. Ciò che a voi pare caos, che
pare votato alla distruzione, non è che il capitolo dell'attuazione di un
ordine superiore, preciso, che non lascia sfuggire niente e, nel contempo, vuol
dire raggiungimento della comprensione, 230g.
GIUSTIZIA Divina - 58b,
(vedi "Poteri sull'invisibile"), 157d.
GLANDOLE Pineale e
Pituitaria - (vedi "Medium"), 204g.
GLORIA del Corpo - Il
discorso della gloria del corpo si riallaccia al discorso dell'Alchimia. Se vi
fosse una continua trasformazione, una continua rinnovazione del proprio
pensiero, dei propri desideri, del proprio modo di sentire, allora anche quella
necessità di rinnovarsi continuamente verrebbe assolta e soddisfatta mediante questo
nuovo modo di esistere, per cui verrebbe a cadere la necessità di cambiare i
veicoli, 171d, 54g.
GNOMI - (vedi
"Spiriti elementali"), (vedi "Robot"), 226f, 40g.
* GOCCIA o Scintilla
Divina - Spirito - Sè - Fulcro dell'esistenza individuale non soggetto ad
evoluzione. Emanazione Divina che determina l'individualità e la vita
dell'individuo o del microcosmo, 207c.
GOLOSITA' - Se ai vizi
inerenti ai sensi (quali la gola, la lussuria, l'alcoolismo e via dicendo) si
aggiungono tutte le caratteristiche negative che fanno capo all'"io",
come quelle ora rammentate, si ha il quadro completo degli errori e delle
debolezze umane, 25c, 77d. Se un uomo è goloso, ad esempio, e vuole arrivare a
non essere più goloso, poiché sa che un uomo evoluto è parco nel mangiare, e
perciò decide di non mangiare più, tutto questo, che è un esempio naturalmente
estremizzato, costituisce una violenza a se stesso che non serve a niente,
126g.
GOVERNO - Ognuno si attende che questo cambiamento
avvenga imposto dall'alto, da chi governa, dai pubblici poteri, essendo ognuno
convinto di non avere ruolo alcuno nella cosa pubblica. Noi affermiamo che
ciascuno ha la sua responsabilità, ognuno contribuisce a creare l'ambiente nel
quale vive, non fosse altro con le tacite acquiescenze, 46e.
GRADO di Istruzione -
L'appartenenza a un partito (vedi "Partito politico") ,il grado di
istruzione, non sono forse nuovi appigli, nuovi pretesti di suddivisione che
vanno a sostituire quelli che faticosamente, in parte, si è riusciti a cancellare?,
84c.
GRADUALITA' di Coscienza
- Il microcosmo è un essere che nella sua realtà ha una coscienza parziale e
graduale. Il macrocosmo è un essere che ha una coscienza parziale ma non
graduale. L'Assoluto è un essere che ha la coscienza totale e non graduale, 192f.
GRANDE Opera - La vita
che state conducendo è importante non come fine a se stessa ma perché vi
trasforma, vi fa sbocciare, vi avvia verso quella meravigliosa trasmutazione
della quale parla, appunto, l'alchimia della "Grande Opera", 54g.
GRECIA Antica - 77c,
90c.
GRUPPI Spiritici - (vedi
"Religiosità"), 79d.
GUARIGIONE - Non esiste
malattia che non possa essere vinta, ovvero ne esiste una sola: la malattia del
karma, perché quando una creatura deve avere una malattia, per karma, allora
non c'è rimedio. Ma siccome non sapete quale è il karma che dovete subire, voi
esercitatevi. Ognuno ha a sua disposizione i mezzi che la natura gli ha dato.
Tutte le malattie possono essere guarite, anche quelle infettive (vedi
"Stimmate"), 163g. Non abbandonarsi mai ad uno stato d'animo
rassegnato e passivo, non dire mai non c'è rimedio e via dicendo. Questo mai,
mai darsi per vinti, 167g.
GUASTO Eterico - La
mancanza di sensibilità in certe parti del corpo è la più imputabile a certe
lesioni del "corpo eterico" (vedi): così, uno stato confusionale
mentale può essere conseguenza del corpo eterico non in sintonia con quello
fisico, 56g.
GUERRA - I karma
collettivi (vedi "Karma collettivo"), (vedi anche "Ebrei")
sono quegli appuntamenti che non possono essere mancati proprio perché
riguardano un numero enorme di uomini. La guerra è uno di questi appuntamenti,
81g. Noi sappiamo che niente è errato nel piano divino, e quindi è chiaro che
l'umanità è pronta alle sue conquiste scientifiche. E' pronta ad avere anche il
potenziale distruttivo della portata e del valore che voi tutti conoscete. E'
pronta perché deve, avendo questa possibilità distruttiva, trovare il senso di
responsabilità di non impiegarla mai, 109g. Quella che voi considerate la
guerra mondiale che tutto dovrebbe devastare, non c'è, e questo vuol dire già
moltissimo, 259g.
* GUIDA - Attributo di
una Entità che può, per sua evoluzione conseguita, assumersi i compito di
ispirare, indirizzare, seguire l'esistenza di un individuo (discepolo) al fine
di coordinare a questo le esperienze spirituali o, in casi speciali, anche
professionali. (vedi "Guida professionale"), 207c.
GUIDA Fisica - A questa
domanda: "Perché guida fisica?" Non è dalle facoltà del soggetto, che
dipende la possibilità o no di estrinsecazioni di tipo fisico?" - posta
mentalmente da un partecipante alla riunione - i Maestri hanno risposto:
"Non tutti sono in grado di produrre fenomeni fisici; occorre che l'entità
che presiede ai fenomeni fisici abbia modo di esercitarsi", 42a. Le entità
che producono certi fenomeni non sempre li producono perché sono a conoscenza
delle Verità più nascoste, 28b.
GUIDE - Guide
appositamente inviate con i loro insegnamenti fanno sì che l'ideale morale sia
elevato, 111a. Le Guide dell'umanità hanno sempre parlato delle Verità, ma per
l'immaturità dell'uomo, incapace a comprendere, sono state costrette a
presentarle come ideali di moralità da perseguire, 291b.
GUIDA Professionale -
28g. Tu sei immerso in un tuo problema professionale, ed ecco che la guida
professionale cerca di suggerirti il modo di comportarti. Certo, chi ha la
guida professionale deve fare qualcosa di particolare rispetto a chi, in
quell'incarnazione, non è sotto una guida professionale; qualcosa non di
eclatante, però qualcosa di nuovo rispetto agli altri, che insegni qualcosa
agli altri, 232g.
GUIDA Spirituale - Ogni
creatura ha una sua guida spirituale, la quale, parlando dell'insegnamento, del
"sentire" dato dai maestri, è quel centro di coscienza che riassume
tutte le creature che sono guidate (vedi "Angelo custode" e
"Voce della coscienza"), 231g.
GURU - Lettera del guru,
36a, 157d. Non si deve andare a cercare in India o dove che sia un
maestro, perché un vero maestro non ci
dirà mai qualcosa che sia assolutamente risolutivo, come noi ci aspettiamo, non
potrà risolvere ciò che noi dobbiamo da soli risolvere, 234g.
GUSCIO Astrale - Perduta
la controparte fisica, a poco a poco il corpo astrale si stacca, si dissolve e
rimane l'entità con il suo corpo mentale; nel dissolversi dà luogo alle famose
"larve" o "gusci astrali". Queste larve, per una forza di
conservazione della forma organizzata, cercano l'energia che impedisca loro
questa disgregazione naturale: è un meccanismo del tutto naturale. Da dove
trarre l'energia? Parte da altri corpi astrali ancora legati alla loro
controparte fisica: può così accadere che in prossimità di luoghi molto verdi,
ove ci sono molte piante, questi gusci astrali possono conservare la loro
vitalità - apparente, in fondo, perché sono sempre simulacri, ma a tal punto
che, in certe circostanze, o agli occhi di persone dotate di una certa
sensibilità, oppure anche materializzandosi, essi possono farsi vedere dai
viventi, 56g.
GUSCIO Mentale - Dirò
che la stessa sorte (dei gusci astrali) (vedi "Guscio astrale") tocca
anche al corpo mentale e ai gusci mentali. Se un sensitivo si mettesse in
comunicazione con un guscio mentale, questo sensitivo parlerebbe; forse non
risponderebbe alle domande ma ripeterebbe frasi che comunemente quell'uomo - al
quale apparteneva quel corpo mentale - diceva. Non direbbe nulla di nuovo. Come
una specie di automatismo, 57g.
H
HEGEL (Georg Wilhelm
Friedrich) - 93c, 139c, 234d, 235d, 237d.
HOME (Daniel Dunglas) -
La sua medianità aveva lo scopo di dimostrare la possibilità delle
comunicazioni e dei fenomeni fisici ma non dell'insegnamento, 17a.
HOMO Sapiens -
Nell'odissea dell'"homo sapiens" - questo essere che dalla prima
forma di individualizzazione evolve fino a dimenticare la propria individualità
per accendersi del più puro altruismo (vedi) - c'è qualcosa di altrettanto
fondamentale e universale di alcune scoperte e invenzioni come il fuoco, la
ruota, la leva e via via. parlo della facoltà di sperare: della speranza, 131c.
"La vera contemporaneità è quella del sentire"; la quale può rendere
contemporanei il primo "homo sapiens" di migliaia di anni fa con un
selvaggio dell'Amazzonia di oggi, così come possono essere distanti decine di
migliaia di anni di evoluzione una madre e un figlio, 269d.
HUME (David) - 274d.
I
ICTUS Cerebrale - (vedi
"Cervello", stessa pagina, 159g).
* IDEA - Fondamento del
pensiero. Concetto definito nei tratti generali, ma non particolari;
nell'insieme di ciò che caratterizza, ma non di ciò che determina, 207c.
IDEA - L'idea si
potrebbe definire "la qualità della sostanza mente" (vedi
"Divina sostanza indifferenziata o indiversificata"), 205d.
IDEALE - (vedi
"Morire a se stessi", stessa pagina, 142c).
IDEALISMO - (vedi
"Società "), 80c.
IDEALISMO Post-Kantiano
- 128d.
* IDEE Archetipe -
Principi basilari che delineano le cose che esistono, o esisteranno, nei piani
mentale astrale e fisico, nelle loro caratteristiche essenziali, ma non nelle
particolari, 207c.
IDENTIFICAZIONE - 254d.
Nel mondo dell'apparenza - se hanno un senso, un fine, le relazioni fra gli esseri
e gli eventi in generale - la percezione (vedi) - cioè la possibilità di
cogliere l'apparenza della realtà, o meglio la realtà apparente - è il mezzo
attraverso al quale il fine è raggiunto. Ebbene, nel mondo della sostanza
spirituale, l'analogo mezzo è l'identificazione. E se la percezione è un primo
passo verso il superamento della separatività (vedi), cioè l'unificazione della
molteplicità (vedi), l'identificazione è il superamento della separatività
tradotto in atto, 200f. Si può conoscere la realtà non mediante la percezione
bensì mediante l'identificazione, la comunione (vedi): diventare la cosa che si
deve conoscere, 39g, 85h e ss..
IDENTIFICAZIONE con
l'Assoluto - Significa sentire il Tutto con una vivezza indescrivibile, 233a.
La vera comunicazione tra gli uomini è nel mondo del sentire, dove vi è la
fusione, l'identificazione del sentire, 115g. Se allora io e voi in Lui (Dio)
ci identifichiamo, ci riconosciamo, chi sono io, e voi chi siete?, 84h, 85h e
ss..
IDENTIFICAZIONE di
Disincarnati - 29a, 30a. Identificazione di un notaio, 33b, 44b.
IDEOGRAMMA - 201d e ss..
Il fotogramma mentale è simile ad un ideogramma in cui la sostanza mentale,
organizzata in una certa forma, contiene l'oggetto della conoscenza avuta.
Tutte le volte che l'ideogramma mentale si ripropone spontaneamente, o con
l'atto del ricordo (vedi), al pensatore ritorna il significato della
conoscenza-esperienza. Ottenuto un certo numero di conoscenze empiriche e
costruiti i relativi ideogrammi mentali, la ulteriore conoscenza, particolarmente
quella astratta, cioè di semplice e puro ragionamento (vedi), avviene per
comparazione fra gli ideogrammi-base. Questa operazione non sarebbe possibile
se le esperienze, il conosciuto, non fossero immagazzinati, trattenuti nel
significato; cioè se non fosse possibile riportare alla consapevolezza la
conoscenza ottenuta; ed ecco la memoria (vedi). Gli ideogrammi mentali che
ciascuno si è costituito sono tutti archiviati nel proprio corpo mentale,
utilizzabili per una comparazione con ciò che via via l'uomo deve capire, 204d.
La possibilità di
ragionare è la possibilità di confrontare i fotogrammi o ideogrammi mentali e
disporli in modo conseguente, in modo cioè che rispetta l'ordine delle cose
conosciute fino a creare nuovi ideogrammi che non riflettono più la realtà
conosciuta ma esistono solo come puro pensiero, 205d. Nelle regioni più sottili
del piano mentale la materia non si organizza più in ideogrammi che somigliano
a forme, ma si trasforma in bagliori, 32g. Il piano mentale organizza la materia
mentale del piano omonimo seguendo certe figurazioni, certe disposizioni, che
rappresentano certi concetti (ideogrammi), 147g, 153h e ss..
IDEOLOGIA - (vedi
"Qualunquismo"), 79c, 85c, (vedi "Filosofia"). La dottrina
che accetta la separatività come condizione di esistenza stabile, che non è mai
trascesa; che accetta la continuazione del "non io" e
dell'"io" come fattori integranti della realtà; che non prescinderà
mai da una tale impostazione duale; è una dottrina creata da chi non conosce e
non ha compreso la vera condizione del Tutto (vedi), 255d, (vedi
"Tecnico"), 115f, 71g.
IDEOPLASTIA - 207g.
IDROGENO - (vedi
"Elementi"), 186g.
ILLUMINISMO - (vedi
"Uomo"), 22c.
ILLUSIONE - Sono i
protagonisti dei singoli episodi che non potendoli vivere contemporaneamente,
hanno l'illusione del tempo e dello spazio, 225a. Il trascorrere del
"sentire" (vedi) è un'illusione; per sua natura il
"sentire" individuale è limitato ed esiste in quanto circoscritto, in
quanto fa capo ad un "sentire" convenzionalmente detto precedente e
sfocia in un "sentire" successivamente definito seguente; ma vi
diciamo che ponendosi al di fuori di questa teoria di "sentire" - che
sta unita in virtù della sua specifica natura di limitatezza e di legame di un "sentire"
definito precedente, con un "sentire" definito seguente - astraendosi
da questa teoria, ecco che i "sentire" esistono tutti nell'eternità
(vedi). L'individualità (vedi) nello stesso attimo eterno "sente"
tutto. E' solo il "sentire individuale", per sua natura, che è circoscritto
e che dà la sensazione di partire da un "sentire" precedente e
sfociare in un "sentire" seguente. In questo modo, esiste
singolarmente, 196b. Lungi da me, tuttavia, il dire che tutto ciò che
attualmente è in voi e attorno a voi non ha alcuna importanza: tutto è di
estrema importanza per voi, tutto ha un preciso senso, un essenziale perché.
"E' dall'illusione che l'individuo nasce e conosce la Realtà" (vedi),
169d, (vedi "Maya"), 26h.
ILLUSIONE del Divenire -
(vedi "Divenire").
ILLUSIONE dello Scorrere
- (stesso che "Illusione del divenire" (vedi)) (vedi
"Spirito", stessa pagina, 34h).
* IMMAGINAZIONE -
Possibilità dell'individuo di trarre elementi dal mondo circoscrizionale e
trasfonderli nell'intimo in modo diverso o no, dalla Realtà, ma sempre
rispondente a un desiderio o ad una necessità. (Nel senso più elevato,
rispondente a una ricerca o ad un impulso creativo), 207c.
IMMAGINAZIONE - Solo un
uso controllato e ragionevole dell'immaginazione può aprirci all'esistenza
successiva, che è l'intuizione, 91b.
IMMAGINE - (vedi
"Innammoramento"), 249d.
IMMOBILISMO - Se voi non
avete la forza di combattere neppure come opinione personale certe cose che non
vanno bene, logicamente voi siete coinvolti nel karma conseguente delle cose
che non vanno bene. Voi partecipate al karma di questa società, 81g.
IMPULSO Sessuale - (vedi
"Evoluto", stessa pagina, 65d).
INCANTESIMI della Psiche
- La leva psicologica non esiste solo per chi ha poteri paranormali e
soprattutto non ha solamente effetti attivi ma li ha anche passivi, autolesivi:
ed ecco i perseguitati dalla sfortuna, le vittime del maleficio, gli
appuntaspilli del Padreterno. E' come una sorte di reazione a catena. Basta una
serie di fortuite circostanze e il poveretto si convince d'essere vittima di una
persecuzione, e diventa il persecutore inconscio, ma non perciò meno spietato
di se stesso. Se poi per ventura possiede dei poteri paranormali, allora gli
effetti si moltiplicano anche sul piano concreto e la sua convinzione diventa
convinzione anche degli altri, 25d.
INCARNATI - Le forme del
piano fisico non hanno una loro corrispondenza nel piano astrale. Esistono
delle forme proprie del piano astrale. Inoltre vi sono i corpi astrali di tutti
gli incarnati, tutti gli individui che sono incarnati sotto forma di piante,
animali o uomini: ciascuno ha nel piano astrale il proprio corpo astrale, il
quale ha una precisa e determinata forma. E possiamo dire che l'esatta
corrispondenza fra le forme del piano fisico e quelle del piano astrale
l'abbiamo nei corpi astrali degli individui incarnati, 33g.
* INCARNAZIONE - E' quel
processo che collega la vita dell'individuo con una qualunque forma di vita del
piano fisico. E quindi per incarnazione si intende anche il collegamento fra la
vita dell'individuo e il processo di cristallizzazione, 208c.
INCARNAZIONE - Perché
l'uomo abbandona i suoi veicoli e nasce nuovamente? Perché in questa opera di
rinnovamento egli ha facilitata l'ulteriore comprensione, perché inizia
nuovamente, quasi da tabula rasa, a ricostruire l'edificio del suo comprendere,
83a. Per incarnazione intendiamo qualunque stadio dell'evoluzione individuale,
giacché incarnazione, per noi, è quel processo che collega la vita
dell'individuo con una qualunque forma di vita nel piano fisico, 150a. Gradualmente,
dalla cristallizzazione (vedi "Cristallizzazioni") all'uomo,
l'individuo è collegato ad un numero di forme di vita contemporaneamente sempre
minore. Alle soglie del mondo umano, sarà collegato nello stesso tempo ad una
sola forma di vita nel mondo animale, 151a
La cristallizzazione,
essendo legata per via magnetica o per qualche altra via alle altre materie che
circondano l'individuo, l'astrale, la mentale, l'akasica e via dicendo, procura
ad esse una vibrazione, e poiché il processo della cristallizzazione è un
processo che dà una vibrazione lenta, vibra per prima la materia del piano
immediatamente più denso: l'astrale. Passano milioni di anni; l'individuo è
collegato sempre a nuove forme di vita che producono vibrazioni un tantino più
sottili, finché la materia astrale, in seguito a queste vibrazioni, è
completamente organizzata; non la materia di tutto il piano, ma la materia
astrale di cui è dotato l'individuo o un individuo, 169a.
Se voi domandate ad
un'entità, per esempio, chi è che sceglie la sua incarnazione -supponiamo che
sia un'entità che non ripeta cose udite dire, cioè che non bari, che sia
abbastanza evoluta da vedere quale è la sua successiva incarnazione -ebbene
novantanove su cento vi risponderà che nessuno la sceglie, ma che "essa
stessa" l'ha scelta. Ora voi capite che un'affermazione di questo genere
può essere vera, in un Cosmo perfettamente ordinato e non improvvisato, solo
"se" chi sceglie fosse tanto evoluto e illuminato da conoscere e
seguire l'ordine divino. Ma se lo Spirito, il Sè, l'Essere disincarnato avesse
questa illuminazione - che diventasse oscuramento "solo" quando è
incarnato - ditemi, fratelli, che cosa sarebbe l'evoluzione? Null'altro che un
fatto formale, 112b, 39d.
L'ambiente in cui è
immerso l'uomo corrisponde come un perfetto incastro alle sue necessità
evolutive, e le ripercussioni delle esperienze sussitono e producono effetti
non solo nell'età infantile bensì finché l'uomo vive confrontandosi e
scontrandosi con i suoi simili, agendo e subendo, dominando ed essendo
soggiogato, 37e. Nella fase di nuova incarnazione, la consapevolezza dell'uomo
risulta ridotta rispetto alla coscienza posseduta perché, come si sa, la
consapevolezza implica la mente che, essendo nuova ad ogni incarnazione, non
possiede il ricordo delle esperienze avute, 233f, (vedi "Incarnati"),
33g, 64g. L'uomo che è all'ultima incarnazione, che per questo è un uomo
cosciente, ha un modo di vivere, un rispetto per gli altri, soprattutto per
l'ambiente che lo circonda, tale che le cause che muove si consumano subito nel
loro effetto e in quella stessa incarnazione, 91g. Non è detto che le prime
incarnazioni vedano ogni individuo avere l'esperienza dell'omicidio; può darsi
benissimo che l'esperienza dell'omicidio sia necessaria successivamente, 134g.
INCIDENTE Mortale Comune
- Le persone che muoiono nello stesso aereo, nello stesso treno o nave sono
legate da un "karma collettivo" (vedi). E' tutto un intreccio
impossibile a seguirsi individualmente. E' bella l'immagine degli orientali
secondo cui il karma è come una corda formata da tanti tantissimi fili,
tantissime cause. E questo a livello individuale, a livello familiare, a
livello di popolo, di nazione e via dicendo, 81g.
INCOMPRENSIONE - (vedi
"Esistenza"), 193f.
INCOMUNICABILITA' dei
Cosmi - I Cosmi sono divisi dal non Manifestato (vedi "Manifestato-non
Manifestato"), 173b. Un ipotetico astronauta, uscendo dal proprio Cosmo e
riuscendo ad attraversare il non Manifestato, non incontrerà mai un altro
Cosmo. La comunione fra i Cosmi può avvenire solo nell'Assoluto dove tutto è
"comunione" (vedi), 174c, 188c. Siccome l'evoluzione avviene in forza
degli stimoli che il centro di sensibilità coscienza ed espressione ha dal
mondo sentito come esterno, la coscienza cosmica non ha bisogno di nessun tipo
di relazione con le coscienze degli altri cosmi - da qui l'incomunicabilità dei
cosmi - né trae stimoli dalla coscienza dei microcosmi anche se è costituita di
essi, 192f.
INCONSCIO - In certi
momenti, la conoscenza di se stessi (vedi "Conoscere se stessi") avviene
a livello conscio, poi, per una parte che non si sa spiegare, rimane invece a
livello inconscio, inconsapevole. Ma questa parte non è destinata a rimanere
sconosciuta, perché sarebbe una contraddizione in termini, è vero? E' uno stato
transitorio, è solo un momento in cui, come prima dicevo, la parte nascosta
della mente, la parte inconsapevole lavora vostro malgrado, a vostra insaputa,
e poi improvvisamente sboccia il fiore della comprensione. Ecco, allora, che
d'improvviso, come un'illuminazione, con la parte consapevole della mente voi
riuscite a capire una verità di voi stessi. Ma questo, dice la vita, può dare
successivamente origine ad un nuovo fantasma della mente (vedi "Fantasmi
della mente"); sì, perché la conoscenza di sé non è ancora totale. Nel
momento in cui avverrà, questa conoscenza totale, e che non ci si può aspettare
in breve tempo, allora anche il regno dei fantasmi della mente cesserà, 123g.
Per il massimamente
evoluto non esistono problemi di inconscio, l'inconscio non esiste. Dirvi che
con un semplice processo di introspezione (vedi) l'individuo può diventare
consapevole dell'intimo (vedi) suo, demolisce il concetto stesso di inconscio.
Dobbiamo essere consapevoli di ciò che è in noi, e se ciò di cui possiamo
venire a conoscenza non è tutto quello che è nell'intimo nostro, non ha grande
importanza, perché non c'è cosa che non venga alla luce, 123g. L'inconscio è
parte di desideri nascosti, sepolti nel corpo astrale, parte di pensieri
sepolti nella mente, e parte invece di buone qualità non direi sepolte, ma
latenti nella coscienza, che possono rivelarsi allorché vi sia lo stimolo
adatto, 180g.
INCONSCIO Collettivo -
37e, 127f e ss.. Esaminiamo queste comunicazioni (dei Maestri disincarnati del
Cerchio) in tutta la loro estensione di anni e anni (quasi quarant'anni) di
insegnamento, vediamo se hanno tutte la stessa matrice; e se hanno tutte la
stessa matrice dovete spiegarmi come un inconscio preso a destra, preso a
sinistra, una volta, l'altra, in occasioni diverse, riesca a mettere insieme
tutto un discorso filosofico che non lascia spazio a nessun dubbio e a nessuna
questione non risolta, 130f. L'inconscio collettivo è una maniera di spiegare i
fenomeni medianici a carattere intellettivo, ma non c'entra e non potrebbe
entrarci quando si tratta di spiegare i fenomeni a carattere fisico come la
psicocinesi e altri, 219g.
INCOSCIENZA - (vedi
"Coma", stessa pagina, 211f).
INCUBO - 221f.
INDIA - 103c. Vita di
Alan, 101d e ss., 186d. Fratello caro, non incorrere in questo errore, non porre
l'India o qualche altro lontano paese come la soluzione di ogni tuo problema,
di ogni tua angoscia. Ma tieni presente che la soluzione è solo dentro te
stesso; tieni presente che non occorre andare lontano per trovare ciò che puoi
avere molto vicino, tanto vicino che è alla portata della tua mano: dentro te
stesso, 141f, 234g.
INDIFFERENZA - (vedi
"Tolleranza"), 135b.
INDIVIDUALISMO - (vedi
"Società", stessa pagina, 80c), (vedi "Profitto"), 45e.
* INDIVIDUALITA' - E' la
prima manifestazione di Dio per originare il mondo dei microcosmi. E' il fulcro
dell'individuo. E' la "Goccia", il "S‚", la "Scintilla
Divina", ammantata o no della coscienza, 208c.
INDIVIDUALITA' - Serie
di "sentire", dal più semplice al più complesso, sono le
individualità, 240a. Come il selvaggio (vedi) non diviene Santo (vedi), ma
l'uno e l'altro fanno parte di una stessa individualità, così noi, quali ci
sentiamo di essere, non comprenderemo mai Dio, ma facciamo parte di
un'esistenza che in Lui si identifica. Il rapporto che esiste fra noi e la
nostra individualità, è lo stesso che esiste fra la nostra individualità e Lui,
e come il "sentire" dell'individualità" è il "sentire"
tutti i sentire individuali al di là della successione, così il "sentire
assoluto comprende il sentire di tutte le individualità al di là della
separazione, 241a, 168b.
L'individualità è una
pianta che affonda le sue radici in un Cosmo e le affonda eternamente. Il
Cosmo, che non esiste oggettivamente quale voi lo vedete o lo percepite, esiste
eternamente; l'individualità che è il fusto di una pianta che ha il suo strame
ancora più in alto - affonda le radici eternamente in esso. Dunque: che cosa
significa "evolvere"? Chiamare il microcosmo "centro di
coscienza e di espressione" (vedi) o "centro di sensibilità e di
espressione" (vedi) significa, solo, spostare l'attenzione da un punto ad
un altro della vita individuale. Già vi dicemmo che "tutta
l'individualità" esiste svolta nell'Eterno Presente (vedi) e così è.
L'individuo (vedi), che pare attraversare il Cosmo, in effetti ivi dimora
eternamente. Noi che amiamo considerare di aver raggiunto una meta, di non
essere più quelli che eravamo ieri, dobbiamo familiarizzare con questo nuovo
concetto: quello che eravamo ieri esiste ancora ed esisterà sempre. E' una radice
della nostra individualità, un filamento che affonda nel terreno di questo
Cosmo e rimane per sempre. E così quello che siamo oggi "per sempre"
rimarrà così, perché è un altro filamento della nostra individualità. E' solo
per la vita di essa che queste note si susseguono l'una all'altra; ma in realtà
esistono e vibrano tutte nel medesimo attimo eterno, 174b, 207b.
Se noi considerassimo i
limiti del Cosmo (vedi) come un pelo d'acqua, ponendo al di sotto di questo
pelo il Cosmo vero e proprio e al di sopra l'Assoluto (vedi), noi vedremmo
l'individualità, la cui testa si perde nell'ambiente che sta al di sopra del
pelo d'acqua, adagiata sul pelo dell'acqua. Questa è l'individualità che ha la
fase di "sentire" definita "atto", nell'ambiente al di
sopra del pelo dell'acqua, e invece tutte le altre fasi, fino alla più piccola
"potenza", dispiegate sul filo dell'acqua 208b (vedi "Scintilla
divina"), 209b. Il "sentire" dell'individualità è un
"sentire" tutto in un unico momento i tanti "sentire"
appartenenti al suo ceppo, a quella individualità, 215b, 224b. Il ciclo di
esistenza dell'individualità è unico, cioè non presenta varianti, qualunque sia
la strada scelta dall'individuo. Infatti, quando l'individuo ha la possibilità
di scegliere, le due strade che rappresentano questa possibilità, si
equivalgono ai fini del raggiungimento di un grado maggiore di coscienza.
Siccome il sentire dell'individualità corrisponde al sentire tutti insieme i
gradi della coscienza che via via l'individuo raggiunge, il sentire dell'individualità
non contiene essenzialmente il sentire contingente dell'individuo, 229b, (vedi
"Esempio dell'arancia"), 55c, (vedi "Limitazione"), 178c,
191c, 196c.
L'individualità è
continua, attraverso la nascita e la morte; è la guida della propria esistenza
quale individuo distinto sino alla comunione (vedi) del Tutto-Uno,
all'esistenza onnicomprensiva, al di là della distinzione, in uno stato
d'essere, cioè, in cui si conosce la Realtà al di là dell'apparenza e la si
conosce nel modo che non lascia posto a supposizioni ed errori, nel modo più
vero che possa esservi, che è quello di "essere la Realtà stessa",
255d, 267d, 165f. L'individualità è come il tronco di un albero i cui rami sono
le personalità rivestite nelle varie incarnazioni. Ora il ramo più alto non è
il ramo più basso innalzato: è un altro ramo. Allo stesso modo noi esprimiamo
uno stato di coscienza che non è lo stesso che esprimevamo in una precedente
incarnazione; ma fra l'uno stato e l'altro esiste una continuità che abbiamo
chiamato "individualità". Allo stesso modo, noi siamo ben diversi da
Dio, ma fra noi e Lui esiste una continuità che ci conduce a riconoscerci in
Lui, 167f, 168f, 182f.
Se guardiamo dietro di
noi, le personalità che sono legate all'individualità della quale noi facciamo
parte, sono tutte personalità che, in misura più o meno grande, hanno
certamente commesso qualche crudeltà, anzi diverse crudeltà, 70g.
L'individualità è quella che comprende tutti gli stati di coscienza, dall'atomo
di sentire alla coscienza assoluta. Si considera individuo (vedi) ogni stato di
coscienza, ogni perla di sentire. Se l'individualità è il filo, l'individuo è
ogni perla che è legata da questo filo. A sua volta, però, l'individuo non è
formato da un solo stato di coscienza, da un solo sentire, ma da molti sentire,
95g, 34h, (vedi "Spirito"), 65h, 90h.
INDIVIDUALITA'-Individuo
- (vedi "Personalità", stessa pagina, 267b).
INDIVIDUALIZZAZIONI
dell'Assoluto - Noi siamo in definitiva "individualizzazioni"
dell'Assoluto ed ogni "Scintilla-individualità-individuo" (vedi
ognuna delle voci) è Suo frazionamento, un Suo circoscriversi, limitarsi,
esistere in forma relativa, 214b.
* INDIVIDUO - Colui che
è o sarà un "centro di coscienza e di espressione". Chi, sottostando
alla legge di evoluzione, potrà esprimersi in termini di coscienza. Individuo,
per estensione di significato, eguale anche a "microcosmo", 208c.
INDIVIDUO - Individuo è
anche colui che, per poco sviluppo o poca evoluzione, ancora non si incarna
come uomo, ma è collegato alla manifestazione di una qualche forma dei tre
regni naturali, 150a, (vedi "Fulcro"), 202a, 168b. Prendiamo l'uomo
incarnato che è il prototipo di individuo più completo nella sua struttura;
egli ha: a) un corpo fisico che gli permette di vivere nel piano fisico e di
avere quelle esperienze così essenziali alla sua evoluzione; b) un corpo
astrale che dà all'individuo la possibilità di avere sensazioni ed emozioni; c)
un corpo mentale che dà all'individuo la vita istintiva ed intellettiva conscia
ed inconscia; d) un corpo akasico che rappresenta la coscienza individuale e
l'evoluzione raggiunta; e) infine la Scintilla divina che è Dio nell'individuo,
197b, 207b. L'individuo è in effetti una serie di individui facenti capo a
un'individualità (vedi). L'individuo è la proiezione dell'individualità nel
Cosmo, nel tempo e nello spazio, 208b, 215b, 229b, (vedi "Esempio
dell'arancia"). Sentire individuali fanno parte dell'individuo, individui
fanno parte dell'individualità, le individualità hanno la loro radice
nell'Assoluto, 267b. Per noi - ancora una volta lo ripetiamo - l'individuo non
è un "io" che "sente", ma un "insieme di
sentire", 271b, 162c. Si considera individuo ogni stato di coscienza, ogni
perla di sentire, 95g, 74h.
INDIVIDUO Biologico -
Gli individui biologici sono distinguibili
in semplici e complessi. Sono individui biologici semplici, per esempio, gli
organismi unicellulari (vedi "Cellula"), le singole cellule che
compongo un tessuto vivente e così via. Mentre sono individui biologici
complessi gli organismi composti da cellule che svolgono un'attività vitale che
non si identifica con quella delle cellule che li compongono. Per esempio la
nostra ape è un individuo biologico complesso; infatti essa è costituita da
cellule che hanno una propria attività vitale che però non si identifica con
l'attività vitale in sé dell'ape. Altrettanto si può dire, ad esempio, del
corpo dell'uomo, costituito da miliardi e miliardi di cellule aventi tutte
un'attività vitale distinta dall'attività dell'uomo come individuo Ogni
individuo biologico semplice o complesso vive di "vita microcosmica"
(vedi). Solo la materia considerata allo stato atomico vive di vita
macrocosmica. "Un uomo, quindi, come individuo biologico complesso vive di
vita microcosmica; le cellule che compongono il suo corpo, quali individui
biologici semplici, vivono di vita microcosmica, mentre la materia che compone
quelle cellule vive di vita macrocosmica", 183f.
INFANZIA - Il fatto di
non essere una tabula rasa non impedisce alle esperienze infantili di
imprimersi in modo abbastanza condizionante nella psiche. Tuttavia tali
esperienze sono necessarie per continuare il processo evolutivo in base ad
evoluzione conseguita, 37e, 61g.
INFERMO - (vedi
"Prana"). Il difetto di forza pranica può essere dovuto,
incidentalmente, ad una visita ad un infermo, durante la quale la persona sana
cede automaticamente la forza pranica al visitato, per uno scambio naturale dal
più al meno, 166g.
INFERNO - 94b, (vedi
"Mistico"), 235g.
INFESTAZIONE - Può
avvenire che la forte impressione di una creatura in un ambiente possa
determinare, senza che essa lo voglia, senza la sua consapevolezza, una
forma-pensiero che rimane legata a quell'ambiente e che, di tanto in tanto,
allorché trova condizioni favorevoli di simpatia, di sintonia, di risonanza, si
estrinseca e dà segni tangibili nel piano fisico. L'energia necessaria a questa
manifestazione, od a queste "infestazioni" come sono state chiamate,
è data dallo stesso etere, dallo stesso ambiente; è tratta dalla stessa fonte
dalla quale è tratta l'energia di cui si servono gli spiriti elementali per
svolgere il "programma" che è stato loro imposto, 43g.
INFINITA Presenza -
(vedi "Assoluto"), 174c. Infinita presenza. Stato di non separazione
del Tutto, 175c. Il "sentire" nella espressione assoluta è la
"Coscienza Assoluta", il sentire d'essere il Tutto-Uno, e perciò
sentire al di là della separatività e della sequenzialità; in altre parole: una
coscienza in cui il Tutto è nella sua reale condizione d'essere di Eterno
Presente (vedi) e di Infinita Presenza; una coscienza che non è condizionata né
dal tempo né dallo spazio; una coscienza che contiene il Tutto-Uno, 215d, 228d.
INFINITO - (vedi
"Eternità"), 268b, (vedi "Divenire", stessa pagina, 30h).
INGIUSTIZIA - (vedi
"Conoscere se stessi"), 49c. L'ingiustizia e lo sfruttamento del
singolo sembrano fine a se stessi per la visione limitata nel tempo e degli
eventi che gli uomini hanno, 61a. Porsi al di fuori di ogni ingiustizia, di
ogni forma di sfruttamento e di illusione, significa non essere tramite di
ingiustizia, non operare l'ingiustizia né sfruttare in alcun modo i nostri
simili. Non significa fare in modo che gli altri non sfruttino. Significa
abbandonare, nell'intimo nostro, quell'atteggiamento che oggi esiste di
sfruttare i nostri fratelli, di approfittare dei più buoni e dei più
servizievoli per alleggerire il peso che quotidianamente dobbiamo portare, 69c,
(vedi "Omicidio", stessa pagina, 165c, 138f). L'occhio vostro non sia
turbato dall'ingiustizia del mondo, perché è in essa che si fonda la giustizia
divina, 89g. Non so se avete fatto caso che il nostro parlare assomiglia in
qualche modo alla "danza dei veli". Un primo velo cadde quando vi
parlammo per spiegarvi che l'apparente confusione, ingiustizia, dolore del
mondo nel quale vivete, in realtà facciano parte di un ordine sommo, di una
mirabile perfezione: l'evoluzione, la legge di causa e di effetto, di
reincarnazione sono tutte verità sulle quali poggia il perfetto equilibrio
dell'Esistente, 50h.
+* INIZIATO - Con
"iniziato", in genere, si intende chi è messo a parte (dopo aver dato
prova di esserne degno) della scienza esoterica, o Verità segreta, 208c.
INIZIATO - 96a. Allorché
l'Iniziato ha conosciuto le Verità delle quali così facilmente vi abbiamo
parlato, può giungere alla deduzione che poiché non esiste la contemporaneità
del "sentire", è solo a sperimentare la serie di fotogrammi del suo
tempo e da qui provare quel senso di solitudine, di angoscia, di vuoto, 195b.
INIZIAZIONE Generale -
Poiché la dirittura morale non è possibile nelle organizzazioni, ciascun uomo
riconoscerà che potrà fare appello unicamente a se stesso, alla propria unità e
integrità morale. Quel giorno beato segnerà l'avvicinarsi della iniziazione
generale, 118c, (vedi "Eccidio"), 84g. Mentre in passato vi erano certe
figure carismatiche, che rappresentavano la condensazione delle varie saggezze,
dei vari saperi; ora, invece, è in atto quella che i maestri chiamano
l'"iniziazione generale", che sta a significare che tutto rinasce
dall'intimo dell'uomo. L'attuale stretto contatto (cultura, comunicazioni,
ecc.) dell'uomo con l'uomo può portare all'esasperazione, ma anche questo fa
parte di un piano meraviglioso di accelerazione dell'esperienza, perché è
indubbio che vivendo a contatto relazioni così strette, c'è un modo di vivere
più intenso, più sentito, più diretto, 258g.
INIZIAZIONE dell'Acqua
del Fuoco della Terra dell'Aria - Gli antichi esoteristi venivano sottoposti a
queste iniziazioni, perché il discepolo doveva acquistare coraggio, non doveva
più avere paura né dell'acqua, né del fuoco, né degli altri elementi, proprio
perché, ai primi viaggi astrali, le paure sono dovute appunto agli elementi,
212g.
INNAMORAMENTO - Degli
altri voi non vedete la realtà del loro essere, ma vedete quello che appare.
Ciò significa che vedete, al massimo, quello che gli altri mostrano di sé. Non
solo, ma anche l'immagine che gli altri danno di se stessi può essere da voi
distorta, può essere esaltata o peggiorata. Così che quando vi innamorate di
qualcuno, vi innamorate di una immagine Chissà se il vostro innamoramento
potrebbe persistere se di chi amate conosceste non l'immagine, ma la realtà,
249d.
INQUISIZIONE - Quante
creature hanno giurato, di fronte all'Inquisizione di aver commesso con Satana
i più inverosimili delitti, le più impossibili colpe? Sapevano a che cosa
andavano incontro, eppure non esitavano, pur di dire quella che per loro era
verità. Povere creature, vittime delle loro stesse allucinazioni! Allora? Voi
vedete ciò che il vostro essere vi fa vedere, limitatamente ad un convenzionale
postulato. La vostra verità quindi non è assoluta. Ma l'una verità
"relativa" vale l'altra. Vede la Verità assoluta chi è assolutamente
libero, 108a, 161d, 134f, (vedi "Tortura"), 88g, (vedi "Strage
di San Bartolomeo"), 240g.
INSEGNAMENTO - (vedi
"Dottrina") Se voi credete che non vi siano degli insegnamenti più
elevati dell'altruismo, vi sbagliate. Se credete che noi vi diamo i più alti
insegnamenti, siete dei presuntuosi. Le Guide non hanno mai potuto dare
all'umanità insegnamenti più elevati, se non quelli che essa poteva
comprendere, 113a, (vedi "Verità", stessa pagina, 290b), (vedi
"Storia", stessa pagina, 26d).
Comprendo che seguire
questo tipo di insegnamento e di ragionamento può non essere congeniale a
tutti, tuttavia esiste un punto, nella vita evolutiva di ogni uomo, in cui
questo aspetto deve essere affrontato. Chi non sente la necessità, attualmente,
di impiegare il suo intelletto in questo esercizio, non deve preoccuparsi: non
l'affronti; non è indispensabile; in quel momento non gli è necessario. Però è
certo che nel cammino evolutivo di ogni individuo questo punto dovrà essere
incontrato ed affrontato. E' un punto che apre troppe nuove prospettive, che
pone l'individuo in situazioni e stati d'animo troppo diversi da quella che può
essere la realtà apparente. Per cui deve, l'individuo, trovare questo nuovo
modo di collocarsi nel suo mondo, 131f.
Siccome ad ogni
incarnazione si nasce con un nuovo corpo mentale, se non venite a contatto di
dottrine che parlino delle cose che attualmente conoscete, voi le ignorate;
però le avete dentro di voi e può darsi benissimo che ragionando con voi
stessi, sui casi della vita, chiedendovi la spiegazione di certi fatti, da voi
stessi vi diate la risposta e quindi ritroviate queste verità, che ora
conoscete, con estrema facilità, 91g, 94g, (vedi "Scuole
d'iniziazione", stessa pagina, 13h). Questo è quello che possiamo fare
noi: prendervi da tutti i lati, da tutti i punti in cui voi siete vulnerabili
per stimolarvi, per indurvi a suscitare in voi questo fluire del
"sentire", 89h. Il discorso che facciamo è come lo svolgimento di
un'equazione o di un sistema di equazioni: se salta un passaggio, salta la
soluzione. E' un discorso che ha un senso compiuto, non se ne può accettare per
vera una sola parte. Se giusta è l'impostazione, vera e giusta è la soluzione,
vera e giusta è la conclusione, 93h.
INSEGNARE - Ciascuno di
voi, quando se ne presenta l'occasione, addivenga ad un colloquio con il suo
simile, non per insegnare, ma per amore verso di lui, per seguire quel prezioso
impulso che sente di aiutarlo, senza preoccuparsi se il suo simile lo segue, se
il suo simile lo giudica evoluto o intellettualmente quadrato, erudito e via
dicendo, 120c.
INSETTO - (vedi
"Odore").
INSICUREZZA - (vedi
"Sofferenza", stessa pagina, 109c).
INSODDISFAZIONE - Quando
non ti senti soddisfatto, anziché ricercare la causa nell'intimo tuo, ti lasci
trasportare dal pensiero che la felicità (vedi) sia in qualche luogo della
Terra. V'è forse in qualche posto qualcosa che duri perennemente, che non sia
illusione che trascorre in se medesima?, 143f.
INTELAIATURA Astrale -
(vedi "Apporto"). Ogni oggetto possiede un'intelaiatura fissa
astrale, 26a, 45a.
* INTELLETTO - Principio
dell'individuo che dà la capacità di pensare e di ragionare, cioè di coordinare
gli elementi del mondo esterno, od interno secondo una successione logica ed il
più possibile aderente alla Realtà. E', inoltre, ciò che può astrarre
l'individuo dalla soggettiva immagine del mondo che lo circonda e farlo sentire
separato, creando l'Io, 208c.
INTELLETTO - (vedi
"Mente"). L'uomo, attraverso gli impulsi che gli vengono attraverso
il corpo fisico, organizza in particolar modo la parte di corpo mentale che dà
l'intelletto. Dopo, sempre attraverso il corpo fisico, l'uomo, assieme
all'astrale e all'intelletto, costituirà la coscienza, 152a. L'uomo che, a
differenza di altri esseri del Creato, possiede l'intelletto, paga cara questa
ricchezza: il prezzo dell'intelletto è il dolore ed in effetti si può dire che
il novanta per cento della sofferenza che patisce l'uomo scaturisca dalla sua
mente. Togliete quel dieci per cento causato dal corpo, ed il resto è tortura
inflitta dalla mente creatrice dell'"io" e dei suoi inestinguibili
conflitti, 92b, 170c, 75d e ss..
INTELLIGENZA - Un'acuta
intelligenza e inclinazione a studiare i fenomeni della natura, per comprendere
le cause che ne sono all'origine, non è indice di evoluzione. L'evoluzione è
coscienza raggiunta. E coscienza raggiunta non sempre e necessariamente si unisce
ad un corpo mentale molto ben organizzato, molto ben attivo e funzionante,
153d.
* INTELLIGENZE Celesti -
Sono le Intelligenze che dirigono gli Spiriti Elementari naturali. Le più
organizzate di queste corrispondono a quelle esistenze conosciute col nome di:
Angeli, Arcangeli, Cherubini, Serafini Troni, Virtù e Potestà, 208c.
INTENDERE il Significato
della Storia - E' la fase in cui l'individuo sperimenta il "sentire"
che corrisponde alla coscienza individuale costituita, tocca una tappa che
prelude ad una fase del tutto diversa: immedesimazione coi sentire degli altri.
Noi abbiamo chiamato questa fase "intendere il significato della
storia". Facendo un esempio paragonammo i "sentire individuali"
alle lettere dell'alfabeto con cui è scritto un libro (vedi "Esempio del
libro"). Dicemmo che nell'illusoria successione del "sentire" le
lettere compaiono non nella progressione in cui le ha vergate lo scrittore, ma
secondo l'ordine progressivo occupato rispettivamente nell'alfabeto. Saranno
stampate prima tutte le lettere "a" in qualunque pagina si trovino
(vedi "Epoca"), poi le "b" e così via. Sicché il senso
della storia che è narrata nel libro, non potrà essere compreso fino a che
"tutte" le lettere dell'alfabeto non saranno comparse (vedi
"Coscienza cosmica"). Cioè finché non sarà completato l'intero ciclo
di susseguirsi delle lettere stampate, 255b. Quando l'individuo è pervenuto a
costituire la sua coscienza individuale, deve pervenire a leggere il senso
della storia cosmica, è ciò significa "vivere, compenetrare, scorrere come
sangue nelle vene del Cosmo al quale appartiene. "Sentire" non già
come ha "sentito" fino ad allora attraverso ai suoi veicoli; ma
"sentire" di coscienza costituita da tutti i "sentire" del
Cosmo. Dall'alto verso il basso: non più dal basso verso l'alto", 255b.
INTENZIONE - Quando vi
diciamo: non uccidere e non rubare, vogliamo significare: non avere
l'"intenzione" di uccidere o di rubare. Come gli oggetti non sono che
mezzi per mettere in atto le vostre intenzioni, l'azione in sé è un insieme di
movimenti privi di significato morale, se non la si giudica, se non si
considera alla luce dell'intenzione e della conseguenza, e dall'una
considerazione all'altra può cambiare significato, 114a. Le legge umana vieta e
punisce certe azioni, né si potrebbe pretendere di più, non potrebbe fare il
processo alle intenzioni. "Ma noi proprio questo dobbiamo fare. Vi è stato
detto: non commettere adulterio; ma io dico che chiunque guarda una donna per
appetirla ha già commesso in cuor suo adulterio". (Vangelo secondo
Matteo). L'uomo si conosce dalle intenzioni; se l'intenzione è egoistica,
l'individuo è egoista, anche se intento a compiere un'opera altamente
umanitaria, 28c. Vi sono tanti che credono, ritirandosi dal mondo, di poter
ottenere la sublimazione di loro stessi. Ciò è illusorio. I conventi e i
monasteri non sono fuori del dominio dell'"io" (vedi). Ogni sforzo
che l'individuo compie in senso positivo o negativo per accrescersi, è in
antitesi con la Realtà. "Occorre andare oltre l'apparenza e scoprire
l'intenzione", 31c, 115c, 140c.
Il vero bersaglio e la
vera fonte del karma (vedi), come ho detto, è la coscienza individuale; quindi
è il "sentire", l'intenzione, che pilota tutta l'attività
dell'individuo, ed è quello che deve essere corretto e che quindi è oggetto
dell'effetto correttore. Se la natura, il contenuto dell'effetto, fossero
analoghi solo a quella che è stata la manifestazione esteriore dell'individuo
agente, l'effetto non farebbe quasi mai centro perché quante azioni nascondono
intenzioni opposte a quelle che possono trasparire! Una condotta altruistica
che nasconda un fine egoistico non può recare un effetto uguale a quella
condotta per intenzione. Infatti l'effetto non è un premio o un castigo, è
qualcosa che tende a correggere all'origine la natura di chi muove le cause,
cioè dell'essere, e quindi mutare l'intenzione, 47d. "La verità di se
stessi è l'intenzione". Perciò è perfettamente inutile modificare la
propria condotta, la propria veste, quando l'intenzione rimane la stessa. Piuttosto
restate al vostro posto e modificate le vostre intenzioni, convincendovi che
ognuno dagli altri prende e, per giustizia, agli altri deve dare. Solo questo
deve essere il movente che spinge ad aiutare i propri simili, quando non si è
spinti dall'amore per essi, 81d. Per intenzione intendiamo la vera ragione che
anima un uomo, la Verità dell'essere suo; per intenzione intendiamo ciò che
molte volte l'uomo nasconde a se stesso, per non apparire ai suoi stessi occhi
quello che in Realtà è; per intenzione intendiamo, in poche parole, l'essenza e
la Realtà dell'uomo, 166d.
Possano le vostre
intenzioni essere non c'è bisogno che io dica le più alte e le più nobili, ma
le più fraterne, amorose, premurose nei riguardi dei vostri simili. Possiate
parlare, agire o anche tacere (nei confronti della vostra Realtà "l'azione
non ha importanza") animati sempre dall'intenzione di essere utili ai
vostri fratelli, dall'intenzione di aiutarli, di rasciugare ogni loro lacrima
prima che il sole l'asciughi, 166d. L'uomo è convinto di poter far del male
(vedi) ai suoi simili ma in realtà, come già sapete, nessuno patisce
ingiustamente il male arrecatogli da un'altra creatura. Il male che l'uomo fa
esiste solo ed unicamente nel suo concepire questo male, nel suo immaginare o desiderare:
ed anche se a questo immaginare o desiderare consegue e sussegue un'azione
malefica, non è quello il male: "il male è quello che è stato pensato,
concepito". In termini di attuazione, le creature che soffrono o sembrano
soffrire di questo male concepito contro di loro, in effetti non soffrono che
del male da esse concepito in tempi anteriori. Tutto il mondo dell'individuo,
che sembra concretarsi nelle opere e nel mondo esteriore, in effetti esiste
soltanto nell'intimo (vedi) dell'uomo; solo lì possiamo dire che ha una certa
realtà. Ecco perché è stato detto che "importante è l'intenzione":
perché è nell'intimo dell'uomo la realtà dell'essere suo. Che un'azione
pensata, immaginata o desiderata sia poi o non sia attuata, non ha alcuna importanza,
perché l'azione esiste e sussiste già nell'intimo, nell'intenzione dell'uomo.
Ed è lì che veramente esiste e sussiste, non nell'attuazione. L'attuazione
altro non è che un compiere qualcosa che non può mai cadere a sproposito su chi
sia innocente. Altra è l'apparenza, altra l'essenza, 168d.
Si può dire sia una pura
coincidenza che, talvolta, le intenzioni degli altri corrispondano alle
intenzioni che voi credete che gli altri abbiano. Il più delle volte invece,
voi attribuite agli altri intenzioni che gli altri non hanno; oppure non vedete
le loro vere intenzioni e su quello che voi pensate che gli altri siano,
sull'immagine che di essi vi siete fatti, costruite la vostra relazione con
loro, il vostro mondo. Non crediate che quello che io dico si riferisca a casi
o persone limite: è una cosa di tutti e di tutti i giorni, 249d. Il valore di
ciò che tu fai sta nella tua intenzione; perciò se anche tu donassi tutti i
tuoi beni, o spendessi l'intera tua esistenza ad aiutare i tuoi fratelli o,
asceta, ti ritirassi dal mondo, tu non avresti ancora capito la vita, se tu non
fossi morto a te stesso, 144f. Il dare o il fare non sono tanto importanti per
la riuscita quanto per il proposito, quanto per l'intenzione del soggetto,
174f, 50g, (vedi "Male", stessa pagina, 138g), 256g.
INTERSECAZIONE delle
Razze e delle Epoche - L'epoca evolutiva dell'individuo (vedi) che va dalla
prima incarnazione umana fino alle soglie del superuomo (vedi), comprende un
arco di tempo umano che misura circa cinquantamila anni. Questi cinquantamila
anni sono divisi in sette grandi età di circa 7.350 anni: ciascuna di queste
grandi età di 7.350 anni è divisa in tre periodi che misurano, grosso modo,
2.450 anni. Dico grosso modo perché vi sono delle intersecazioni, dei periodi
che si accavallano. Ancora ciascuno di questi periodi si divide in sette età o
piccoli cicli i quali, perché il conto torni, devono durare circa 350 anni.
Dico perché il conto torni, perché in effetti ciascun ciclo dura 700 anni, ma
poiché laddove finisce un ciclo ne inizia un altro ed a cavallo fra questi due
ve n'è uno intermedio, ne risulta che i piccoli cicli segnano un passare del
calendario di 350 anni anziché di 700. (vedi schema pagg. 193b e 194b), 190b.
Quando la prima "razza" (vedi) ha terminato la sua evoluzione, dal
punto in cui non si reincarna più comincia ad incarnarsi un'altra
"razza" ancora, per cui c'è un ulteriore abbassamento del livello
generale, 162d.
INTERVALLO Reincarnativo
- L'intervallo tra una reincarnazione (vedi) e l'altra è molto diverso. Nelle varie
fasi dell'evoluzione individuale (intesa dal cristallo all'uomo, ndr) vi sono
dei periodi in cui questo intervallo è misurabile umanamente in centinaia di
anni; e vi è un periodo invece in cui l'intervallo è solo di uno o due anni. Ma
voi sapete che ogni piano d'esistenza ha un suo tempo diverso, per cui fare
riferimenti è cosa che presenta sempre aspetti problematici, 61g.
INTERVISTATO e
Intervistatore - "Perché le incarnazioni non potrebbero essere
cronologicamente contemporanee, dato che il tempo non è oggettivo? Solo i
sentire analoghi sono simultanei, perciò se fra l'intervistato e
l'intervistatore vi fosse una diversa qualità di sentire ossia non vi fosse
simultaneità di sentire (vedi "Non contemporaneità del sentire
individuale"), potrebbe benissimo darsi che le due personalità
dell'intervistato e dell'intervistatore appartenessero alla stessa
individualità; perciò, in un certo senso, quell'essere colloquierebbe con se
stesso", 270d.
INTIMO - Dall'intimo
partono le cause dei futuri dolori umani (vedi "Società", stessa
pagina, 23c). Senza l'intima convinzione nessun orizzonte si apre, 47c.
Meccanismo dell'intimo: l'uomo sa di essere egoista, ma non ne è convinto, 59c.
Chi non è capace di vibrare interiormente, chi si annoia se non è posto in contatto
con situazioni dinamiche che danno sensazioni forti, chi non ha la sensibilità
di sentirsi pago anche con la sua sola vita intima, è una creatura che non
possiede la più vera e la più bella ricchezza, quella interiore, 90d. Parlare
del mondo intimo dell'uomo significa parlare della sua Realtà, della sua
essenza (vedi). E non ci stancheremo mai di stimolarvi a che la vostra
attenzione sia rivolta a questo mondo intimo; a scavare sotto quanto accade
nella vostra società, dove risiedono le "vere ragioni" che spingono
gli uomini a muoversi, agire, rappresentare tutti quegli atti che potete
osservare o vi sono detti per notizia, che in effetti non sono altro che una
rappresentazione esteriore, a volte ingannevole, di ciò che sta invece
nell'intimo, nel segreto, nel nascosto, 165d, (vedi Società", stessa
pagina, 165d). "E' nell'intimo vostro la spiegazione e la ragione di ogni
cosa"; è nell'intimo vostro il perché di voi stessi; ed è a questo intimo
che dovete volgere l'attenzione; ed è a questo intimo che dovete da prima
prestare orecchio, per conoscere, e poi prestare opera, per agire, 166d, (vedi
"Intenzione"), 168d, (vedi "Realtà", stessa pagina, 241d).
Non ha ragione di sussistere la suddivisione tra "mondo esteriore" e "mondo
interiore" perché proprio il fatto che per ognuno è reale solo ciò di cui
o con cui viene in contatto, tutto quello che ognuno incontra, percepisce o
viene a sapere fa parte di un solo mondo: il "suo" mondo, 242d.
Ricordati, fratello caro, che tutto è in te: bene e male, felicità e dolore,
vita e morte. Ciò che sembra capitarti dal mondo esterno ha il potere di farti
gioire o disperare solo se tu gli dai un simile potere. Se veramente tu fossi
convinto che ogni essere è immerso nella Divinità, che Dio è esistenza
assoluta, non guarderesti con paura il futuro, né con diffidenza il nuovo; non
saresti trascinato tuo malgrado dagli avvenimenti della vita, né ti
preoccuperesti eccessivamente per cose che non sono essenziali o così
drammatiche come tu le vedi, 147f.
* INTROSPEZIONE - Esame
oggettivo del proprio intimo, allo scopo di conseguire la conoscenza di noi
stessi, 208c.
INTROSPEZIONE - Taluno
di voi ha erroneamente interpretato le nostre parole (vedi "Conoscere se
stessi") nel senso che quando ci si accinge a introspezionarsi, l'introspezione
debba essere fatta, e sia produttiva, solo nel caso che di volta in volta
riveli la verità del proprio intimo essere. Ma se così fosse, ciò
significherebbe che già ci si conosce, mentre la conoscenza di sé deve essere
lo scopo della introspezione e non la condizione. Perciò quando voi vi
accingete a scoprire le vere azioni, i veri pensieri, i veri desideri che
indirizzano la vostra attività nel mondo umano, voi dovete farlo con la massima
sincerità, ma ben sapendo che quel che credete di scoprire può non essere
l'ultima verità di voi stessi, 55c, (vedi "Esperienze", stessa
pagina, 174d), (vedi "Ragionamento", stessa pagina, 104g). Chi fa
questo esame (vedi "Conoscere se stessi"), di giorno in giorno, sia
disposto ad iniziarlo nuovamente, a porre nuovamente il suo intimo in
discussione: e attraverso nuove situazioni, nuovi urti col mondo esterno e, di
riflesso, nuovi movimenti dell'intimo suo, potrà capire se l'immagine che si è
fatta di se stesso corrisponde alla realtà dell'intimo suo. Con sincerità, e
senza per questo dolersi, si farà allora un'altra immagine del suo intimo. E
così via, 123g.
* INTUITO - La
eccezionale possibilità di ottenere una "Verità svelata", o la
soluzione di un problema, senza il concorso né dell'intelletto, né della mente supernormale.
L'"intuito" non è attività della mente: la sua origine è nel
"S‚" e la mente dà solo la veste a ciò che è stato intuito. E'
proprio della conoscenza della Verità, 208c.
INTUITO - (vedi
"Intuizione"), 207d e ss., 159h e ss..
INTUIZIONE - L'intuizione
è la comunione della parte più sottile del vostro essere con una realtà che vi
dà la consapevolezza di essa. Se dunque noi dobbiamo parlare dell'esistenza
successiva a quella attuale, noi dobbiamo parlare di intuizione. Ma solo un uso
controllato e ragionevole dell'immaginazione può aprirci a questa esistenza
successiva, 91b, 93c, (vedi "Estasi"), 94c, (vedi "Credito
karmico", stessa pagina, 208d). Nell'"intuizione, conoscenza per
contatto diretto", ciò che si può raccontare è la traduzione in parole, e
quindi in pensieri, della intuizione vera e propria, 265d. Dunque, voi che non
avete il dono dell'intuizione, non siete votati al dolore per trarre la vostra
coscienza dalle nebbie della materia: potete servirvi della logica (vedi) per
capire e poi comprendere. La logica è quindi il vostro conforto, la vostra
salvezza dal dolore, 208f. Non so se vi è mai capitato di sentire accanto a voi
delle persone e di non vederle, sentire ad esempio un amico o un caro
disincarnato, sentirne proprio la presenza pur senza vederlo: ecco, questa è
una forma intuitiva. Un'altra forma di riconoscimento attraverso l'intuizione è
quella che voi conoscete come telepatia, 32g, 159h e ss..
INVECCHIAMENTO - (vedi
"Invidia", stessa pagina, 111g).
INVIDIA - L'invidia è il
rammarico dell'io (vedi) per non avere ciò che altri hanno, 25c.
* INVOLUZIONE -
Adombramento. Circoscriversi dello Spirito per originare un Cosmo. Da non
intendere, per "involuzione", regressione, 208c.
* IO - Egoistico
concetto di se stessi creato dalla mente individuale la quale, travisando
l'intimo senso di individualità proveniente dalla più alta natura
dell'individuo, fa sentire questi separato e distinto dal Cosmo, 208c.
IO - Ci attendiamo che
quando sarete scavalcati non abbiate una reazione che rafforzi il vostro
"io", che vi dia frustrazione ed amarezza perché sarà segno allora,
che avete compreso ciò che noi intendiamo dirvi, 62a, 119b, 122b, 126b, 127b,
138b. Non esiste l'io che sente, esiste il sentire. Dio non è colui che ama: è
amore, 269b. Per io noi intendiamo qualcosa di diverso dall'io filosofico che
sta a designare il soggetto pensante e cosciente delle proprie modificazioni; o
dall'Ego della psicoanalisi inteso come principio della coscienza, su cui
agiscono le due forme inconsce Es o Id ossia le tendenze ereditarie ed
istintive, e il super-io, ossia il complesso delle regole morali. Per noi l'io
è il principio della consapevolezza contenuta o, se preferite, non ancora
liberata da una concezione dualistica della Realtà, 270b.
L'attenzione della
cultura occidentale è concentrata, principalmente, sulla ricerca
dell'oggettività. Infatti ciò che si può analizzare, esaminare scientificamente
è il "non io"; mentre gli orientali polarizzano la loro analisi sul
mondo interiore del soggetto. I criteri, essendo seguiti l'uno con l'esclusione
dell'altro, non hanno portato ad una visione d'insieme di quel poco della
Realtà che l'uomo può cogliere, 273b, 24c, (vedi "Responsabilità",
stessa pagina, 26c), 27c. Vive nella Realtà solo chi ha dimenticato l'"io"
ed i suoi processi espansionistici. Si può conoscere e credere la Verità, ma se
è l'"io" che l'ha accettata, non si è diversi dagli atei e si vive
nell'illusione. Così la fede o il misticismo che si fondono sulla ricerca del
conforto, o che comunque sono adottati dall'"io" per la propria
espansione, sono illusori, 28c.
Evolvere significa
essere tanto forti e amare tanto la vita da vivere senza l'incentivo dell'io,
37c. "L'uomo soffre perché deve superare l'io personale ed
egoistico", 125c, 115d, 119d, 37e. Si vedono delle creature che lasciano
il mondo ed entrano in romitaggi e monasteri, che hanno l'apparenza di agnelli
mentre nel loro intimo sono lupi feroci, perché questo io c'è ancora, 125g, 73h
e ss., (vedi "Ricordo", stessa pagina, 74h).
IO-Non-Io - 124b, 268b.
L'"io" potrebbe essere ciò che lega tutti i "sentire
dell'individuo, ma abbiamo detto già che questi sono aggregati in forza della
loro omogeneità, quindi l'"io" non serve, 269b. "Tutto"
quello che si fonda sull'"io" - religione, scienza, filosofia (vedi
le singole voci) - è una "mistificazione". L'"io" - lo
ripeto ancora - non esiste. Io, voi, l'uomo, l'individuo, non esistiamo come
ente a sé stante che percepisce, che in qualche modo è distinto dal tutto.
Siate consapevoli di ciò, 269b, 270b, 293b. Ora sapete con cognizione di causa
(vedi "Dio", "Comunione", "Fusione") perché è
detto che il mondo degli uomini è un'illusione, come non esiste tempo né
spazio, come non vi sia alcuna reale suddivisione fra gli esseri se non quella
creata dalla loro limitata percezione; come agire, desiderare, pensare, insomma
vivere non in funzione dell'"io", non sia la volontà di un Dio che
dopo averle create, voglia confondere le sue creature, ma sia una logica
conseguenza di Verità che non ci appaiono, 294b. Che importa se l'individuo,
anziché essere impegnato nell'arrivismo, cede il passo e conserva l'intenzione
segreta di accrescersi in qualche modo? E' cosa voluta e non sentita. Il
"non-io" è una condotta tenuta con uno scopo e non uno spontaneo essere
passivi a qualsiasi immediato e remoto fine egoistico, 31c. Quando parliamo di
superamento dell'io, intendiamo superamento della concezione della realtà come
strutturata in soggetti e oggetti, 43c. Maschere spirituali dell'io (vedi
"Anacoreta"), 78d. "In una coscienza d'essere che abbraccia
tutta la realtà non vi sono limitazioni, perciò non può esservi né io né
non-io", 117d, 37e, 68h, (vedi "Ricordo", stessa pagina, 74h).
IPNOTISMO - L'ipnotismo
va dall'influenzare con la propria volontà un soggetto al profondo sonno
ipnotico e fino alla catalessi. L'individuo ha una risorsa, la propria forza di
volontà, che è una leva fortissima. Essa non è altro che un imporsi, prima di
tutti, a se stessi. Riuscire a fare questo in modo più o meno perentorio, con
più o meno partecipazione di se stesso, significa avere più o meno volontà.
Ecco come la volontà dell'ipnotizzatore abbraccia, domina la volontà del
soggetto e gli fa fare tutto quello che desidera, 175g, 177g.
IPNOTERAPIA - 29e.
IPOCRISIA - (vedi
"Reticenza"), 58b. L'ipocrisia è l'ingannevole travestimento dell'io,
25c.
IRA - L'ira è l'accesa
intolleranza dell'io, 25c, 218d.
IRIDOLOGIA - Quelle
macchie che si riscontrano nell'iride corrispondono a certe disfunzioni, alle
carenze di certi organi. Ma non al cento per cento. Dei buoni risultati si
ottengono quando questo mezzo sia integrato dalla sensibilità di chi fa la
diagnosi, dalla sua particolare intuizione, 163g.
IRRITABILITA' - (vedi
"Paradiso"), 219d.
ISOLAMENTO - 57c. Cosa
succede quando un essere dal sentire ancora ancorato al mondo fisico, da esso
si aliena, si distacca in qualche modo? Cessa di produrre cause, di evolvere,
e, da un evento rimedio naturale, vi viene di nuovo inserito. Vivere una vita
totalmente soggettiva è liberarsi di certe limitazioni non già per superamento,
ma per non realizzazione, per non attuazione; quindi è impedire ad una certa
quantità di sentire, di manifestarsi, di "esistere", 223f.
* ISTINTO - E' ciò che
determina azioni inconsce nell'individuo, od a questo fa eseguire atti senza la
consapevolezza dell'intelletto. E' proprio del meccanismo delle azioni, in
quanto origina i così detti "riflessi", 209c.
ISTINTO - (vedi
"Tutto è Perfetto"), 137c. L'istinto è quell'impulso interno che non
dipende dalla ragione né dalla volontà e che, in un modo quasi invincibile,
spinge ad agire in un certo senso, lasciando tuttavia chi agisce inconscio del
motivo per cui agisce e della verità che sta alla base della sua azione e del
suo comportamento, 207d e ss., 159h e ss..
ISTINTO di Conservazione
- (vedi "Suicidio", stessa pagina, 187d). Per vedere il vero fine
della natura bisognerebbe vedere nella sua globalità tutta l'opera naturale,
mentre il campo d'indagine dell'uomo è assai ridotto. Però io credo che
qualcosa possiamo osservare anche con le nostre modeste capacità. Per esempio,
l'istinto di conservazione, che è evidente nelle varie forme di vita e che è
più forte a livello di specie o di gruppo che a livello individuale. Infatti,
se osservate l'individuo formica, vedete che quasi non esiste come tale perché
fa tutto in funzione della vita del formicaio (vedi "Alveare"), 21e.
ISTINTO Materno - Mentre
l'evoluto (vedi) può avere ancora l'istinto materno e quello sessuale, anche se
divenuti inutili poiché egli ha imparato la lezione che dovevano insegnargli,
invece non avrà più l'istinto egoistico, 67d.
ISTINTO Sessuale - 67d,
(vedi "Istinto materno").
ISTITUZIONE Religiosa -
(vedi "Carica pubblica"), 134f.
ISTITUZIONI Sociali -
(vedi "Società", stessa pagina, 165d).
ISTRUZIONE - Guardate,
per esempio, l'istruzione: una volta, chi voleva imparare a leggere e scrivere
doveva farlo a sue spese. Poi ci si accorse, perché si capì, che migliorare il
livello intellettuale dei cittadini significava migliorare la società, anche se
c'era sempre chi aveva interesse che il popolo rimanesse ignorante per meglio
manovrarlo. Giustamente, allora, intervenne lo Stato per dare a tutti la
possibilità di avere almeno un livello elementare di istruzione, facendo
gravare la spesa relativa sulla collettività che in prospettiva veniva a
beneficarne, 136f.
J
JONICI - 234d.
K
KABBALA - (vedi
"Cabala").
KANT (Emmanuel) - 191c,
274d, 158f, 63h.
KARDEC (Allan) - E'
chiaro che Dio non può essere il nulla; la Sua materia l'abbiamo chiamata
"spirito" - la Sua sostanza, più che la materia -,distinguendoci
nell'uso di questo termine, per esempio, da Kardec che con "spirito"
intendeva la parte immortale dell'uomo, quella che sopravvive. Per noi, spirito
è divina sostanza, 163f, 165f, 86h, 88h.
* KARMA - Dicesi
"karma" l'insieme degli effetti susseguenti alle cause che
l'individuo muove. Tali effetti sono ineluttabili. (vedi "Assenza di
libertà"), 209c.
KARMA - (vedi
"Potenti") Vi sono alcune cose nella vita che sono per te pesanti
bagagli, conseguenze di azioni che cerchi di scrollarti di dosso ma che in un
modo o nell'altro, da una parte o dall'altra, tornano a te; non ti servirà il
malvolere verso chi è l'apparente causa di questa tua gravosità; non esiste
dolore, sia pur causato da altri, che ricada ingiustamente o inutilmente su di
te. Questo è importante, fratello caro, 129a. Il karma ha lo scopo di far
comprendere. Karma collettivi e familiari, 166a. Naturalmente, è l'uomo con le
sue azioni, non il fato, che costruisce l'ossatura della futura esistenza, i
particolari saranno costruiti da ciascuno secondo la libertà di cui godrà,
proporzionalmente alla sua evoluzione, 189a, 247b, 35d e ss.. Karma è non solo
l'evento eccezionale che muta inaspettatamente e involontariamente la vita.
Karma è il mal di pancia del goloso, è la muscolatura dell'atleta allenato, il
biondo dei capelli che la signora si è decolorati, è il germoglio del seme
seminato nel terreno fertile, e via via, 43d.
Supponiamo che Tizio sia
avaro. Intanto, è perché la sua coscienza non è costituita a tal punto da
impedirgli di esserlo. Dico così genericamente perché le ragioni dell'avarizia
possono essere molte: per esempio bisogno di accumulare per ricercare la
sicurezza, mancanza di generosità nei confronti degli altri, e via via.
Comunque tutte le ragioni si annullano in un anelito di altruismo: infatti, il
fine è questo, che l'insieme delle esperienze, dei karma, insegnano. Il nostro
avaro penserà da avaro, desidererà da avaro, agirà da avaro, cioè alimenterà
una catena di cause in cui ogni genere di attività umana è improntata
all'avarizia: attività fisica, di sensazione, di pensiero. L'effetto delle sue
attività non poteva che ripercuotersi a livello fisico, astrale e mentale. In
che modo si ripercuoterà? Qui, per rispondere, si deve conoscere la ragione
dell'avarizia, al di là della mancanza di altruismo. Supponiamo che sia non
voler dare agli altri, desiderare di accumulare per essere più degli altri. Le
cause mosse lo porteranno, come effetto, in situazioni da cui capirà che non
serve avere un desiderio smodato di beni e di ricchezze. Tale comprensione
scaturirà, per esempio, dal vivere in una successiva vita una situazione in cui
egli vivrà l'avarizia di un suo simile e ne sarà la vittima. A quel punto egli
ha imparato a non essere avaro ma non ha superato il desiderio di essere più
degli altri. Di conseguenza avrà un'altra vita in cui, per esempio, crederà di
raggiungere la considerazione e la valutazione altrui essendo prodigo. E così
via. Ecco la catena deterministica delle cause di cui quello che si chiama
karma fa parte. Ma "tutto è karma", 44d. Aspetti principali della
legge del karma, 45d. Mantra del karma, 49d, 150d.
Voi sapete che "tre
tipi d'effetto" ricadono sull'individuo: quello immediato, dovuto alla
materia posta in movimento; quello dopo il trapasso; quello che ricadrà nelle
vite successive e che è l'ultimo, quello veramente fattivo, definitivo, che
ricade sulla coscienza dell'individuo e va a colmare la lacuna che originò
l'azione, la causa. Il secondo tipo di effetto, quello dopo il trapasso (vedi
"Riposo dell'ego"), impegna l'individuo nella meditazione della sua
ultima incarnazione e lo pone, quindi, in uno stato di passività, di subire un
effetto e non di muovere cause, 151d. I colpi di fortuna o le doti naturali
sono tutti crediti karmici, 208d. Il karma non è conseguenza della
comprensione, bensì la comprensione è conseguenza del karma. Così, certe
azioni, desideri, pensieri, traggono seco come effetto il desiderio di
autopunizione, ed è vivendo situazioni autopunitive che l'individuo cambierà -
comprendendolo - quelle azioni, quei desideri, quei pensieri, 41e. Pietro
Cimatti espone in seduta a François (vedi) la situazione di un suo amico che è
preoccupato per i suoi colleghi polacchi. L'Entità risponde relativamente ad
alcuni aspetti per i quali è possibile un aiuto, mentre per altri settori non
si può interferire in una situazione che è particolare, trattandosi di un
effetto karmico, di un "karma collettivo" (vedi), 74f, 69g.
Non avrebbe senso, non
può assolutamente essere che una persona prenda su di sé il karma di un'altra,
come dicono certuni, che può esserci un maestro così forte da assumere su di sé
il karma di un discepolo. Se è vero che il karma viene per far comprendere, se
il maestro facesse una cosa del genere danneggerebbe il discepolo perché gli
toglierebbe la possibilità di comprendere, 72g. Non sempre chi ha ucciso è
ucciso. Tutto dipende da come chi ha mosso la causa l'ha mossa. Vi sono delle
cose che conservano lo stesso insegnamento ma che avvengono con sfumature diverse,
73g. Supponete, per intenderci, che le azioni producano una sorta di
vibrazione. Tutto è vibrazione. La vibrazione può cambiare frequenza ogni volta
che si scontri con analoga vibrazione. Questo spiega, semplicemente, come
vengono registrati certi fatti, finanche i vostri pensieri. Supponete che una
creatura produca col suo pensiero, con la sua azione, una vibrazione x, o
modifichi le vibrazioni che riempiono tutto il cosmo mediante le vibrazioni di
un suo particolare stato d'animo, fino ad avere una nuova vibrazione x che
emette, supponiamo, una specie di suono. Questo suono viene registrato. Perché
tutto ciò che accade è conservato come in una memoria. Ebbene, quando una
creatura è nella condizione favorevole, il suo stato d'animo è tale che vibra in
risonanza con la vibrazione x, ed ecco che l'effetto torna. Con ciò è
semplicemente spiegato l'effetto di uno stato d'animo. In modo analogo può
avvenire l'effetto di un avvenimento del piano fisico. Se una creatura ha dato
un dolore, proverà un dolore, 74g.
Il karma della pianta
non ricade, come per l'uomo, sul veicolo fisico o in eventi della vita della
pianta, ma ricade unicamente nel corpo astrale. Analogamente avviene per gli
animali. Ma tenete presente che quanto più l'essere è individualizzato e tanto
più l'effetto non ricade direttamente sui veicoli, ma su circostanze esterne
che creano la vita dell'individuo. Un esempio per farvi intendere: un cane, che
in una vita precedente ha mosso una causa favorevole, rinascerà diciamo
fortunato, sarà accolto in una famiglia dove sarà massimamente curato,
benvoluto: non sarà un cane randagio, 76g, 77g, 80g. Quando vi sono degli
avvenimenti che coinvolgono un'intera nazione, se non addirittura più nazioni,
è chiaro che la cosa è scritta, per così dire, ossia fa parte del piano
generale (vedi "Storia generale") e serve a consumare molti karma
individuali (vedi "Storia individuale"), a dare certe esperienze
necessarie a molte creature (vedi "Varianti non vissute"), 83g.
Momento del karma, 84g, 87g, (vedi "Tortura"), 88g.
KARMA Collettivo -
Esistono karma collettivi di una nazione, di un popolo, di una società, di un
gruppo etnico, 166a, 81g. Quando vi sono degli avvenimenti che coinvolgono
un'intera nazione, se non addirittura più nazioni, è chiaro che la cosa è scritta,
per così dire, ossia fa parte del piano generale e serve a consumare molti
karma individuali, a dare certe esperienze necessarie a molte creature (vedi
"Varianti non vissute"), 83g.
KARMA degli Animali -
(vedi "Karma", stessa pagina, 76g).
KARMA delle Piante -
(vedi "Karma", stessa pagina, 76g).
KARMA Familiare - Se ad
esempio in una famiglia nasce un individuo menomato, il karma non è solamente
suo ma anche dei familiari: quell'esperienza non coinvolge ingiustamente quel
gruppo di persone, ma è la conseguenza di cause mosse in una vita precedente,
166a.
KARMA Restrittivo -
(vedi "Ebeti"), 152d. Molte volte vi sono dei karma restrittivi,
secondo i quali la creatura non ha la possibilità di esprimersi in tutta la sua
essenza, in tutta la sua evoluzione, anche. Si tratta di karma preordinati
affinché colui che li vive trovi, da questi limiti che deve superare e che lo
condizionano enormemente, una spinta interiore propulsiva eccezionale, 152d. Ci
sono delle creature che in precedenti incarnazioni hanno usato male i talenti
che avevano, e che, rinascendo, li hanno persi. Li devono ritrovare proprio
attraverso la privazione, 109g, (vedi "Limitazione fisica").
* KUNDALINI - Un aspetto
della triplice energia solare. E' ciò che è conosciuto come magnetismo naturale
e che alimenta i fenomeni relativi, 209c.
L
L'HOPITAL (Guillaume
Fran‡ois Antoine de) - 50h.
LADRO - 112a, (vedi
"Famiglia").
LARVA - (vedi
"Guscio astrale"), 56g.
LAVORO - 127a. Alla fine
della giornata non ti preoccupare se il tuo lavoro ti ha reso bene, ma guarda
se hai reso bene il tuo lavoro, 128a, (vedi "Morire a se stessi"),
37c.
LEADER - Non occorre
essere dei santi, dei maestri, dei leader: bisogna invece essere degli umili
lavoratori di se stessi, delle unità di una umanità che lavorano singolarmente
- a cominciare dalla parte più feribile, più attaccabile, da se stessi - per un
mondo migliore, 124g.
* LEGGE - In
assoluto eguale a "NATURA STESSA
DI DIO". Le leggi dell'emanato, o del manifestato, sono l'ideale trama
generatrice dell'ordine, essenziale alla vita nel manifestato, 209c.
* LEGGE dell'Oblio -
Sarebbe ciò che fa dimenticare agli individui le trascorse incarnazioni, ma è
detto impropriamente in quanto questo non dipende da una legge, bensì dal fatto
che il corpo mentale cambia ad ogni incarnazione dell'individuo e solo chi ha
la coscienza completamente formata - la quale è inscindibile dall'individuo -
può ricordare le passate esistenze, 210c.
LEGGE dell'Oblio -
Ricercare per conoscere se stessi è ciò che ciascuno deve fare. C'è chi crede
che questa ricerca sia facilitata dal sapere chi fummo nelle precedenti
incarnazioni; ma, se così fosse, perché esisterebbe la legge dell'oblio anche
per chi si propone di ricercare se stesso? Il sapere chi fummo non è di alcun
vantaggio nella ricerca di se stessi. Vi è stato detto più di una volta che
"voi siete il presente" ed è questo presente che dovete conoscere,
non il passato, 53c, 52g. La legge dell'oblio vige fino al momento in cui
l'essere può conoscere il fine egoistico del sue azioni, 63g.
* LEGGE di Analogia -
L'onda di vita emanatrice del Cosmo, allorché manifesta i piani di esistenza,
ripete per ciascun piano gli stessi metodi, fissa gli stessi principi. Poiché
però le materie sono diverse, da piano a piano, non si possono raffrontare i
piani fra loro se non seguendo un criterio di analogia, mai di eguaglianza.
Ogni cosa analoga è unita da una sorta di simpatia, perché le leggi sono le
stesse. Questo ripetersi di piano in piano dell'onda emanatrice si chiama
"Legge di analogia" e - per estensione di significato - è legge di
analogia anche quella simpatia che lega le parti analoghe, 209c.
* LEGGE di Azione e
Reazione - Non è altro che la "legge di causa e di effetto",
applicantesi unicamente nella materia del piano fisico, 209c.
* LEGGE di Causa e di
Effetto - Fondamentale legge cosmica per la quale ad ogni mossa succede un
effetto; ad ogni azione corrisponde una reazione, 209c.
LEGGE di Causa e di
Effetto - L'evoluzione ha un suo ritmo naturale: così -volente o nolente - l'individuo
"deve" evolvere. Se oppone resistenza a questo ritmo naturale (che
non ha la stessa cadenza perché all'inizio è di una certa lentezza e
successivamente diventa di una certa rapidità) incontra sofferenze. La
sofferenza, l'individuo se la causa da se stesso opponendosi a questo naturale
svolgersi e procedere dell'evoluzione, 153a. Non esiste assolutamente nulla che
possa essere fatto senza che dia origine a una causa o non sia l'effetto di una
causa precedentemente mossa. E' tutta una catena di cause e di effetti: cause
che originano effetti immediati ed effetti remoti. Quanto più l'effetto va ad
interessare la radice del vostro essere e tanto più, forse, è remoto, e tanto
più sono interessate le materie sottili che compongono il cosmo. E' certo che
nessuno può sottrarsi, volontariamente o inconsapevolmente, a questa catena di
cause e di effetti. E sono proprio queste catene di cause e di effetti che
determinano l'evoluzione di ogni essere, il suo aprirsi a realtà nuove, il suo
trasformarsi interiormente e raggiungere nuova natura e nuovo sentire, 90g. Le
leggi scoperte dalla fisica, dalla scienza, non sono che manifestazioni
esteriori, nel mondo della percezione, di leggi ben diverse da come appaiono,
sempre per quel principio che tutto avviene dall'interno della materia, delle
materie stesse. Questo tenetelo sempre presente. La stessa legge di cause e di
effetto - ossia il legare l'effetto a certe cause - è sempre inquinata
dall'abitudine che ha l'uomo di osservare certi fenomeni e di metterli in relazione
tra loro. Sempre, anche nell'osservazione scrupolosa e scientifica di un
qualunque fenomeno, dovete tener presente che ciò che l'uomo osserva è sempre
ciò che appare della realtà intrinseca, è sempre un punto di vista, quello
dell'uomo, relativo alle sue possibilità di percezione; ma vi sono moltissimi
altri aspetti del fenomeno che vi sfuggono, non solo dentro la materia, nella
realtà intima della cosa che si sta osservando, ma anche proprio semplicemente
sul piano dell'apparenza di ciò che potete riuscire a percepire, 189g.
* LEGGE di Equilibrio -
Fondamento della "legge di causa e di effetto". Legge per la quale
ogni cosa che esiste nel Cosmo, attraverso ad un doppio scambio, si ricompensa.
(Da non confondersi con "equilibrio" della statica, ovvero forze che
si elidono). Non si deve pensare da questa definizione che il Cosmo sia
autosufficiente ed immutabile, perché le leggi sono "Natura stessa di
Dio" ed ogni cosa nel Cosmo è in movimento. Il reciproco doppio scambio
che lega e compensa tutti gli elementi cosmici in un armonioso equilibrio,
lascia il campo aperto alla evoluzione, 210c.
* LEGGE di Evoluzione -
Legge per la quale ogni elemento del Cosmo sviluppa; ciò che è "in"
si manifesta; ciò che è "in potenza" si traduce "in atto";
ciò che è "in germe" nasce, passando da innumerevoli stadi intermedi.
Il Cosmo evolve nel senso che vive, ma non nel senso che divenga perfetto, in
quanto è - come emanazione di Dio - già perfetto. L'evoluzione cosmica si può
convenzionalmente suddividere, secondo la natura degli elementi evolventisi,
in: evoluzione della materia, evoluzione della forma, evoluzione
dell'autocoscienza (vedi le voci), 210c.
* LEGGE Karmica - Legge
di causa ed effetto applicantesi nella sfera individuale o umana, 210c.
LEGGE Morale - (vedi
"Morale", stessa pagina, 109c).
LEGGI Assistenziali -
(vedi "Società", stessa pagina, 165d).
LEIBNIZ (Gottfried
Wilhelm) - 275b, 139c, 70h.
LETARGO Secolare - (vedi
"Yogi"), 246g.
LETTORE (Al) - Commiato
"Vieni a noi, tu che sei deluso e smarrito, che invano hai sperato
nell'aiuto dei tuoi simili; vieni a noi, tu che sei amareggiato e solo, che hai
creduto alle promesse dell'uomo. Vieni a noi tu che sei incompreso e rifiutato,
che - tradito - vorresti rinunciare
alla vita. Perché vuoi punirti per le colpe degli altri? Ma interrogati!
Veramente degli altri è la ragione del tuo dolore? Ti diciamo: vieni a noi
eppure noi abbiamo da darti solo quello che tu sei disposto a darci; possiamo
per te solo quello che tu vuoi che possiamo; siamo per te solo quello che tu
permetti che siamo. Da noi stessi non abbiamo da donarti quello che ti manca e
che vorresti; non possiamo consolarti, non vogliamo "fare" per te;
siamo solo una voce senza corpo, un'identità senza nome, dottrina senza
autorità, un messaggio scritto sulla sabbia di un deserto ventoso. La nostra
voce dice: "O tu che sei preda dello sconforto e della delusione, perché
vuoi addebitare le tue colpe agli altri? Non devi cercare nei tuoi simili
quello che "tu" devi avere. Non devi attendere che altri facciano
quello che "tu" devi fare. Non puoi pretendere che gli altri siano
quelli che "tu" devi essere. Tu non devi delegare, non devi
attendere, non devi rinunciare. Abbi fiducia in te stesso! Tu hai, tu puoi,
basta che tu lo voglia. E quando avrai compreso che non hai alcun diritto di
sentirti sfiduciato se tu stesso non sei la fiducia, deluso se tu stesso non
sei la speranza, amareggiato se tu stesso non sei il conforto dei tuoi simili,
sentirti solo se tu stesso rifiuti, tradito e abbandonato se tu stesso non dai,
quando tale sarà il tuo "sentire", allora tu stesso sarai la nostra
voce, il nostro vivente messaggio, la testimonianza del nostro potere".
Che la pace sia con tutti gli uomini!, 199c.
(Messaggio al lettore)
Figlio mio che cosa cerchi qui? Una giustificazione alla tua condotta che
pacifichi la tua coscienza? Se la troverai non ci avrai compresi. Un'evasione
dalla realtà che devi affrontare e correggere? Se la troverai sarà una tua
invenzione. Un conforto che faccia del tuo dolore un merito e ti autorizzi ad
affliggere gli altri? Se lo troverai ci farai menzogneri. Un nume tutelare che
volga gli avvenimenti secondo i tuoi desideri e ti renda privilegiato nei
confronti dei tuoi simili? Sappi che noi non siamo fautori d'ingiustizia. Una
sorta di nuova religione più verosimile per farti credere dagli altri uomini un
amministratore di Dio e farti essere ubbidito? Noi non vogliamo essere tuoi
complici. Oppure vuoi fare di noi una nuova etichetta, una roccaforte per
sentirti nel vero e combattere chi non è con te, sfogando così la tua
aggressività e la tua faziosità? Se così è, cerca altrove la tua bandiera. Noi
non vogliamo scusarti, ma richiamarti alle tue responsabilità. Non vogliamo
importi dei doveri che riguardano un'altra dimensione a discapito di quella
nella quale vivi, ma spiegarti la tua realtà, cosicché tu possa affrontarla in
pienezza di coscienza. Non vogliamo fare di te un cultore dei morti, ma un
ammiratore della vita, un uomo che in essa crede e che si adopera per rendere
le cose migliori. Vogliamo che tu creda in Dio, se ciò ti fa amare i tuoi
simili, se ti fa agire più che pregare, reagire più che rassegnare, costruire
più che conservare, se ciò ti rende sereno più che timoroso, affrontare il
mondo più che fuggirlo. Un Dio che non ti ispira tutto questo è un Dio che ti è
nemico e non è quello del quale ti parliamo, 19d.
LEUCIPPO - 38h, (vedi
"Einstein"), 39h.
LEVITAZIONE - Un
soggetto in stato di sonno ipnotico può acquisire capacità che esulano da
quelle che ha allo stato di veglia, ed anche da quelle che ha nella parte
inconscia della sua mente: ad esempio, la levitazione, la veggenza, l'influire
sugli altri, 175g La mente ha un'enorme potenza e sulla materia viva e su
quelle che voi chiamate morte. Nella levitazione, per esempio, è la forza della
mente che mette in moto determinati congegni, 176g.
LIBERAZIONE - Voi dovete
studiare voi stessi, conoscere voi stessi, come ben chiaramente dice e ha
sempre detto Claudio, e constatare "fino a che punto"
l'"io" vi spinge ad agire. Questo continuo riflettere, questo
continuo riconoscere l'"io", i vostri limiti, porterà "ad una
liberazione", ma unicamente per essere consapevoli di voi stessi, 32c,
(vedi "Fatalismo"), 68c. "La liberazione può avvenire anche in questo
momento" purché lo vogliate, purché abbiate sincerità con voi stessi, per
poter realizzare quella costante consapevolezza che è liberazione, 69c. Chi
credesse di poter trovare nel mondo la felicità (vedi) e si sentisse dire,
venendo qua da noi, "questa felicità non sarà mai raggiunta nel
mondo", o "questa felicità è irraggiungibile perché la causa
dell'infelicità è in te"; e da queste nostre parole restasse deluso;
costui non dovrebbe dare la colpa della sua delusione al nostro insegnamento;
perché è molto più vicino alla liberazione colui che sa, piuttosto di colui che
non sa, 149d.
La
"liberazione" insegnata da varie scuole a cominciare dallo yoga
(vedi), è prospettata in senso egoistico, cioè si dice che raggiungendo tale
liberazione ci si libera della sofferenza, si spengono i segni dei karma
negativi, e così via. E questa non è che una variante del paradiso (vedi)
indicato dalla religione cattolica. Ciò è profondamente errato. Colui che cerca
di raggiungere la liberazione con questo fine, non la raggiungerà mai. Lo scopo
per il quale l'uomo deve migliorarsi è quello di instaurare nel suo mondo, e da
questo al mondo degli altri, l'ordine, la giustizia e la rettitudine: questo e
basta. Non deve aspettarsi nessuna forma di ricompensa, né spirituale né
materiale. E colui che con volontà ricerca la liberazione a questo fine, è
senz'altro aiutato, 243g.
Il volersi cambiare deve
avere il solo e unico scopo - lo ripeto ancora una volta - di migliorare il
mondo attraverso il miglioramento di se stessi, senza attendersi alcuna
ricompensa. Quando l'uomo, meditando su se stesso, scopre in sé una serie di
difetti, non deve cercare di violentarsi per non avere più difetti, ma deve
prendere atto delle sue limitazioni, e, attraverso il meccanismo del porre
attenzione e del capire, giungere al comprendere e al superare, 244g.
* LIBERO Arbitrio - Con
questa espressione generalmente s'intende la possibilità che ha l'uomo di
"scegliere" le azioni che compie. Ma tale possibilità è relativa in
quanto egli è influenzato da innumerevoli fattori d'ordine "intimo"
ed "esterno". Il libero arbitrio che si fonda sulla libertà assoluta
(secondo la Scolastica) non esiste per l'uomo. Il libero arbitrio relativo
consente all'uomo una libertà relativa (vedi "* Libertà relativa"),
210c.
LIBERO Arbitrio - In
Dio, ove passato e futuro sono eterno presente, vi è tutto quanto le creature
saranno portate a fare, ivi compresi gli arbitri, senza che questo arbitrio sia
toccato, sia manomesso, 226a, (vedi "Esempio della bobina
cinematografica"), 164b, 165b, 171b, 213b, 218b, 35d. Impossibilità del
libero arbitrio, 42d, 234f. Supponiamo che, per una ragione karmica, io debba
essere da te ferito. Tu hai la possibilità di scegliere: ferirmi o non ferirmi;
tu hai questa "variante" (vedi) e scegli di non ferirmi; io, poiché per
karma debbo essere ferito, lo sarò anche contro la tua intenzione, e da te
stesso. Vivrò qualcosa che mi ferirà. La tua scelta sarà a tuo vantaggio, e non
a vantaggio mio, che per karma debbo subire questa ferita, 82g. 20h.
LIBERTA' - La libertà
cresce proporzionalmente all'evoluzione: se un individuo poco evoluto avesse
tanta libertà, muoverebbe tante cause che lo soffocherebbero, 185a.
Classificazione della libertà, 186a, 212b. Per dire che un individuo ha una
possibilità di scelta, deve esistere nel Cosmo un'azione e la sua variante;
ovverosia offrire questa possibilità di scelta, anche se già esiste la scelta
che io farò, 237b. Nel mondo umano, a differenza del mondo naturale, la libertà
"non" è un fatto esterno, ma è fatto interiore e le varianti (vedi
"Variante") esistono proprio per dare questo carattere
"intimo" (vedi "Intenzione") alla libertà, 245b. Libertà
non è possibilità di fare ciò che si vuole nel senso di ciò che si gradisce
(che è pur sempre conseguenza di una necessità) ma possibilità di sottrarsi ad
uno stato di necessità. Ecco perché "è la volontà che rende liberi",
38d.
Nessuno è dotato di
libertà assoluta. Anche nell'ambito della libertà relativa, tutto è costruito
in modo che nessuno venga a patire ingiustamente delle scelte di un altro, 39d.
"La libertà dell'uomo consiste nel sottrarsi a certe influenze, nello
scegliere fra una catena deterministica e l'altra"; ma il fatto di non
scegliere in assoluta assenza di influenze, non pregiudica minimamente le
conseguenze della scelta, perché "il fine della vita non è quello di
premiare o castigare, bensì quello di donare ciò che manca". Così, se
manca la coscienza altruistica, la scelta sarà egoistica, ma la conseguenza di
ciò non potrà che portare all'integrazione della coscienza in senso filantropico,
234f.
* LIBERTA' Assoluta - E'
assenza di ogni e qualsiasi limitazione. La "libertà" è sempre un
attributo in quanto non esiste in modo a sé stante; è una conseguenza e un
attributo della evoluzione. Quanto più l'individuo è evoluto, tanto più è libero,
210c.
LIBERTA' Assoluta - Gode
di libertà assoluta chi si identifica con l'Assoluto (vedi "Dio" e
"Libertà relativa"), 213b.
* LIBERTA' Relativa - Si
divide in:
LIBERTA' Pura - ed è quella libertà
nell'ambito della quale le azioni non sono determinate né da influenze
esteriori, né da necessità;
LIBERTA' Spuria - ed è la possibilità di
attuare o soddisfare certi
desideri o necessità,
211c.
LIBERTA' Relativa -
Parlando dell'uomo siano nei limiti della libertà relativa, la quale può essere
pura o spuria; cioè se l'uomo opera una scelta senza essere influenzato da
fattori interni o esterni, egli in quel momento e per quella scelta ha goduto
di una libertà pura. Se, invece, è stato influenzato da un qualunque fattore,
la sua libertà era del tipo spurio. Quando poi non c'è possibilità di
scegliere, non possiamo parlare di libertà, 213b, 218b. Un uomo ha lavorato
tutto il giorno e torna a casa stanco. Egli ha la possibilità di rimanere a
casa e riposarsi, oppure di andare fuori, supponiamo al cinema. Ecco la catena
deterministica: siccome è stanco, lui starà in casa a riposarsi. però in questa
catena deterministica, di tipo fisico si insinua un'altra catena deterministica
di tipo psicologico: la sua compagna desidera uscire ed allora lui, per
accontentarla, frena la sua stanchezza, la reprime, ed esce. Qui c'è un salto
di qualità, da un tipo di psicologia egoistica, che l'avrebbe fatto restare a
casa a riposarsi, ad uno slancio diciamo pure altruistico, quello di
accontentare la sua compagna. In questi salti di qualità fra catene
deterministiche consiste e si attua la libertà relativa dell'uomo, 92g, 93g,
77h.
LIBERTA' Supposta -
Allora pensiamo che questa serata sia precostituita, che esiste un film (vedi
"Fotogrammi") che contiene i vostri corpi fisici le vostre
sensazioni, le reazioni, tutto quanto voi avete vissuto in questa serata e che
ha interessato le materie del piano astrale, mentale e fisico. Prima di tutto,
se così fosse, ciascuno di voi potrebbe vivere questa serata singolarmente,
perché il "sentire" di ciascuno potrebbe essere non contemporaneo
agli altri "sentire" e ciò non cambierebbe nulla. Poi voi avreste la
sensazione di essere liberi e padroni di fare delle domande o tacere come avete
fatto, senza peraltro che in effetti esista un'alternativa reale a quello che è
stato il vostro comportamento. Siamo al punto in cui suonate alla porta di
questa casa. La vostra sensibilità, il vostro "sentire" vive quel
momento, il momento in cui nel fotogramma nel quale vi immedesimate, il vostro
corpo fisico è rappresentato al cospetto della padrona di casa con un
cordialissimo "Buona sera!". Che cosa accade?
Accade che avete una
risposta, questa risposta è uno stimolo alla vostra sensibilità ed ecco che
nella situazione successiva voi ancora interloquite, voi ancora parlate e vi
comportate secondo lo stimolo che avete avuto. E così vivete per la prima volta
la serata (vedi) quale l'avete trascorsa questa sera. "Strano - direte voi
- ma a me sembrava d essere il protagonista della serata, perché avevo certe
reazioni ed a queste reazioni rispondevo secondo la mia libertà, od ero libero
di star zitto". Sì, certo, voi avete risposto a certi precisi stimoli
perché la vostra evoluzione così vi ha fatto rispondere; perché valutando tutti
i vari impulsi che i vostri veicoli vi hanno trasmesso e che provengono
dall'ambiente del piano fisico nel quale è rappresentata una certa situazione,
solo così potevate agire. Dunque un nuovo tipo di libertà si aggiunge a quelli
che conoscete: la "supposta" libertà.
Torneremo su questo argomento
che non deve meravigliarci; dal momento che tutto è illusione, anche la libertà
può essere illusione. Quello che mi preme puntualizzare è questo: rivivendo la
riunione di questa sera, la rivivreste nello stesso modo non perché è così
precostituita, ma perché tornando indietro di un passo nella vostra evoluzione,
gli stimoli dell'ambiente esterno -stimoli identici a quelli che avete provato
per la prima volta, badate bene, stimoli identici - susciterebbero le identiche
reazioni. Questo è un esempio che può servirci per tornare sull'argomento del
"libero arbitrio" (vedi), 212b, 218b.
LIBRO dei Morti - 92c.
* LIBRO di Thot -
Assieme di 78 lamine d'oro sulle quali erano impressi numeri e geroglifici
esprimenti: le prime 22, dette "arcani maggiori", una serie di
"idee assolute"; le seconde 56, dette "arcani minori",
principi complementari riferibili specialmente all'uomo o microcosmo. Tale
libro era attribuito al Dio Thot per significare che era la raccolta della
massima sapienza ed era usato o letto esclusivamente dagli Iniziati. Per questo
era interamente simbolico ed esoterico, 211c.
LILLI (Notizie su) - E'
una bambina intervenuta ad ogni riunione del Cerchio, trapassata per tifo
all'età di circa sei anni, vissuta nella campagna toscana, nei pressi di
Vernio, 13a, (la frase "ad ogni riunione" si riferisce alle riunioni
antecedenti la data di pubblicazione del primo libro (1977), ndr).
LIMITAZIONE -
Superamento della limitazione, 278b. L'uomo soffre perché non vuole uscire
dalle proprie limitazioni; lo vuole quando si è convinto di esse (vedi
"Conoscere se stessi"), ed allora il superarle non è poi tanto
difficile come può sembrare e, soprattutto, non costa sforzo, 108c. Supponi che
la limitazione abbia un indice 7. Allora il numero dei "sentire relativi"
a cui questo tipo di limitazione dà origine è pari al numero delle
"diverse disposizioni" che si possono dare alle cifre dall'1 al 7:
2-3-4-5-6-7; oppure 1-3-5-7-2-4-6; oppure ancora 1-7-2-6-3-5-4, e così via. E'
chiaro che quanto minori sono le limitazioni, tanto minore è il numero dei
"sentire" relativi originati. Tre limitazioni danno meno possibili
disposizioni delle cifre dall'1 al 3 che non 7. Inoltre i "sentire
relativi" appartenenti ai vari ordini - o qualità, o tipi di limitazione -
sono legati logicamente, in sviluppo logico fra sé. Per esempio: il
"sentire" con indice di limitazione 6 - poniamo -avente la
disposizione 1-3-5-2-4-6, è legato logicamente al "sentire" di
qualità 7, avente l'analoga disposizione 1-3-5-7-2-4-6, ed ancora al
"sentire" di qualità 5 con analoga disposizione 1-3-5-2-4 e così via.
"In altre parole, i "sentire" sono costituiti in serie e,
necessariamente, tutte le serie confluiscono in un ultimo "sentire":
il più ampio. In seno a ciascuna serie, tutti i "sentire" sono diversi
in qualità; ciascun "sentire" è la conseguenza di un altro e la
premessa di un terzo e così via". Ogni serie rappresenta una
individualità, 178c, (vedi "Avarizia"), 44d.
La caduta delle
limitazioni, 56d. La sequenza della comunione (vedi) dei sentire è questa: 1)
caduta delle limitazioni 2) nascere di "sentire" diversi dagli
originari ed equipollenti fra loro 3) comunione dei "sentire"
equipollenti 4) manifestarsi del diverso "sentire", di un
"sentire" più ampio. Dopo di che il ciclo inizia nuovamente, 211d. La
limitazione cade quando l'individuo può operare una sintesi delle esperienze
vissute ed imperniate su quella data limitazione (vedi "Evoluzione dopo il
trapasso"), 229d.
Nella cosiddetta
evoluzione individuale, che altro non è che un cambiamento di scopo
dell’attività esistenziale della propria persona, così da spostare il proprio
interesse, prima rivolto su di sé, agli altri, può esservi una fase in cui
l'individuo, dopo aver cercato vantaggi materiali ed essersi accorto che essi
al massimo durano quanto il corpo fisico, ha un cambiamento di direzione del
suo interesse e della sua attività, persegue vantaggi che, secondo lui, possono
seguirlo oltre la morte. Questa risoluzione l'individuo la prende, come
generalmente tutte le altre, dopo la morte, quando con la maturazione raggiunta
alla fine della sua vita rivede e rivive la sua esistenza e trae la conclusione
che ho detto e che a lui sembra la più vera. Ha così una vita in cui è dedito
ai riti religiosi, non con il giusto "sentire", bensì solo formalmente,
per meritarsi la benevolenza, e il premio divino. In questa seconda esperienza,
che è anch'essa solo una parte di quella esperienza totale che lo condurrà alla
caduta di una limitazione del suo "sentire", comprende che Dio non
ama più chi lo loda di quanto ami chi lo bestemmia, e che la religiosità non
dà, da parte di Dio, alcuna particolare protezione né alcun vantaggio
materiale.
Anche questa
conclusione, generalmente, la trae dopo il trapasso, quando raggiunta una data
maturazione attraverso il vivere rivede la sua trascorsa esistenza e le altre
che sono servite a costruire compiutamente l'esperienza totale che produrrà ora
la caduta della limitazione del "sentire". Questo rivedere, con la
maturazione raggiunta da ultimo, dà il senso compiuto all'intero contesto
esperito ed è il suggello finale della trasformazione in "propria
natura" di quell'insegnamento che l'esperienza doveva donare. Nel caso
particolare la sua avidità perde l'eccesso; cioè egli sarà ancora avido, perché
perseguirà ancora il suo vantaggio personale, ma non al punto da condizionare,
da subordinare totalmente la sua esistenza. In pari tempo inizierà ad esservi
in lui, proprio al seguito della caduta di quelle limitazioni del
"sentire", un primo larvato senso del dovere: cioè farà qualcosa che,
secondo le convenzioni, si è tenuti a fare, anche se il farlo non dà alcun
particolare tornaconto. Liberato così dalla limitazione, il "sentire"
rivelato si unisce agli altri "sentire" che gli sono equipollenti,
anch'essi a seguito di analogo processo, costituendo in tal modo un
"sentire" nuovo, un essere nuovo che, manifestandosi nel mondo
fisico, incontrerà una serie di altre esperienze che condurranno ad altre
liberazioni, ad altre comunioni (vedi "Comunione"), ad altre
manifestazioni. Voi stessi, con il vostro "sentire" siete la sintesi
di esperienze di molti altri soggetti ubicati in tempi e spazi diversi e che
hanno nel "sentirsi di esistere" (vedi) quel filo, quel collegamento,
quella continuità che, essendo l'unica cosa che sopravvive, è la vera
sopravvivenza. Il resto, la personalità, il carattere, il modo di agire,
desiderare e di pensare mutano e perciò finiscono d'essere quel che sono; chi
condiziona la sua futura esistenza alla sopravvivenza delle sue caratteristiche
si rassegni a morire, 229d, 263d e ss., (vedi "Sentire", stessa
pagina, 172f), (vedi "Variante", stessa pagina, 239f).
Una donna che abbia
avuto, in una sua incarnazione, un eccesso di ricerca del sesso, nella vita
successiva, per reazione, per comprendere questo discorso dell'eccesso sessuale
rinasce come una donna che pensa al rapporto carnale come a un peccato
gravissimo, il più grave di tutti - che è una cosa abbastanza comune nelle
persone che seguono la vostra religione. Allora può darsi che questa entità,
dopo aver vissuto due vite l'una in antitesi all'altra, nel piano astrale possa
riflettere sulla sua ultima incarnazione e superare, col ragionamento, questo
errore di considerare il sesso come qualcosa di estremamente peccaminoso. Ecco
che allora il bilancio viene fatto dopo che c'è stata tutta una serie di
esperienze in antitesi, 78g. La limitazione che dovete superare è tanto più
superabile con la mente quanto più è vicina, analoga a quelle già superate,
178g, (vedi "Ricordo", stessa pagina, 74h), 79h e ss., 215h e ss..
LIMITAZIONE delle
Nascite - (vedi "Malattie ereditarie").
LIMITAZIONE Fisica -
L'esperienza della limitazione fisica è un'esperienza per la quale tutti gli
uomini passano, perché fanno cose, molto spesso, che portano come effetto
questa privazione. Ma la grandezza divina fa in modo che la privazione non è
mai sola, ma è accompagnata da qualcosa che gratifica, che arricchisce
l'individuo nella sua umanità, nella sua disponibilità nei confronti degli
altri, anche nei confronti di altri che forse dovrebbero essere in condizioni
migliori, nel senso che non hanno privazione fisica alcuna, 86g, (vedi
"Karma restrittivo").
LIMITAZIONE Percettiva -
(vedi "Sensi fisici", stessa pagina, 158f). Il fatto che un fenomeno
si riproduca tutte le volte che si riproducono certe condizioni e che sia
visibile a tutti, non significa che la sua realtà sia oggettiva in senso
assoluto. Questo porta ad affermare e capire che, se mutassero le limitazioni
dei soggetti percipienti, muterebbe la realtà; e ci fa comprendere come possano
esistere mondi paralleli, dimensioni, piani e stati diversi in uno stesso
ambiente. A parità di limitazioni percettive, stessa appartenenza a quei mondi
o stati strettamente inerenti a quelle limitazioni perché da esse originati,
221f. Quello che c'è da capire sostanzialmente è che per limitazione - possiamo
dirlo - percettiva, l'ente percipiente coglie l'apparenza di una parte
infinitesimale della Realtà Unica Totale - parte in se stessa inesistente - e
la trasforma in se medesimo nel mondo della sua percezione, in realtà parziali,
ossia relative, ossia soggettive. I punti di contatto delle varie realtà
soggettive, che gli enti percipienti hanno, non derivano dall'esistenza
oggettiva di quegli elementi comuni, ma se mai costituiscono il "soggettivo
universale", per dirla con Kant. Il mondo che l'uomo conosce è una
costruzione della sua percezione (vedi), una creatura della sua soggettività,
63h.
LITE - 130a. Si è
talmente impregnati di "io" che non v'è manifestazione che ne sia
scevra: se da due polemizzanti vi farete raccontare quello che si sono detti,
ciascuno di loro vi riferirà di se stesso le frasi di maggiore effetto, per
dimostrare che ha avuto la meglio, 30c. Quando due litigano non importa sapere
chi ha cominciato: entrambi lo vogliono. C'è un bisogno psicologico a monte di
tutto quello che si subisce con dolore. Se quindi si è vittime di un compagno
che fa angherie e approfitta del più debole, è perché quella situazione che si
subisce corrisponde ad una necessità psicologica che si ha, e ciò rimarrebbe
vero quand'anche fosse una situazione estremamente dolorosa, 40e.
LIVELLI di Esistenza -
Prospetto: 1) spirituale (Goccia Divina) 2) akasico (Corpo akasico) 3)
supernormale (compreso nel Corpo mentale) 4) intellettivo (compreso nel Corpo
mentale) 5) istintivo (compreso nel Corpo mentale) 6) astrale (Corpo astrale)
7) fisico (Corpo fisico). Dall'1 al 3 i livelli di esistenza sono definiti
"ternario superiore", dal 4 al 7 "quaternario inferiore",
148a.
LOGICA - (vedi
"Altruismo", stessa pagina, 277d), 158f. Logica e spirito, 204f e
ss., (vedi "Scienza" e "Intuizione", stessa pagina, 208f),
269h e ss..
* LOGOS - Devesi
intendere la prima forma di manifestazione di Dio. E' il piano più alto di
esistenza cosmica. Il Logos è uno per ogni Cosmo. (... numerosi sistemi solari
in un Universo, numerosi Universi in un Cosmo...). Quando il Cosmo si
manifesta, l'aspetto del Logos è triplice e prende il nome di
"TRINITA'". (Spirito - Dualità - Trialità). Tutto ciò che esiste
trova nel Logos la sua radice. Il Logos è l'ultimo aspetto della manifestazione
di Dio che subisce il riassorbimento, 211c.
LOGOS - 196a/197a.
Quadro sinottico, 209a. Il Logos è la "Coscienza cosmica" (vedi),
190f e ss..
LONGEVITA' - Perché
tante creature hanno una vita più lunga? Evidentemente perché l'ambiente
attuale è ricco di esperienze, offre molte possibilità di comprendere, 110g.
LOURDES - Per ogni
essere c'è la possibilità - salvo i casi karmici - di reagire e di superare
certe sue infermità (vedi "Malattia"). Allora, se mediante un
particolare stato d'animo che può essere suscitato dall'esterno, questo essere
trova in sé, mette in movimento dentro di sé quel naturale rimedio
all'infermità, egli guarisce e la spiegazione sarà poi che è stato l'esterno a
guarirlo, e lui per primo ci crederà. Ma bisogna essere convinti che la cosa
funzioni: è questa convinzione che crea e mette in moto le difese naturali
presenti in ogni organismo, tranne che per i casi karmici, ripeto, quando
quella persona deve sopportare una certa infermità o un certo stato d'animo. Ma
siccome nessuno mai sa quando si tratta veramente di un karma che non può
essere eluso - e siccome anche il karma può finire - chiunque si trovi in uno
stato d'infermità fisico o psicologico sia convinto che ha in sé le doti, la
capacità di reagire e ritrovare l'equilibrio, 168g.
LUCE - 198a, 204a.
LUNA - 42g.
LUSINGA - La lusinga è
l'arma dell'io per ottenere ciò che non può con altri mezzi, 25c.
LUSSURIA - (vedi
"Golosità"), 25c.
M
MACHIAVELLI - 78c.
Checchè ne dica il buon Machiavelli, il futuro della politica corre su binari
che riconoscono e rispettano i diritti di ogni uomo e quindi di ogni popolo,
81c.
MACRO e Microcosmo -
150a, 157a. Abbiamo distinto due forme di vita nel Cosmo: la vita macrocosmica
e la vita microcosmica. La vita della materia e la vita degli individui.
Ebbene, accostando questa Verità a quella che vi abbiamo ultimamente enunciata
del "comun denominatore", possiamo definire la vita macrocosmica il
comun denominatore delle vite individuali. Mi spiego: tutti i fotogrammi (vedi)
che un'umanità, una razza (vedi) o tutte le razze, possono "vivere"
per quanto differenti fra loro, hanno in comune la vita macrocosmica. Ecco
perché quindi, qualunque scelta l'individuo compia, non inciderà mai sulla vita
macrocosmica: se un osservatore, ammirando un tramonto, deciderà di accendere
una sigaretta, la serie dei fotogrammi scelta conterrà il calare del sole al
pari di quella scartata, 181b. Il ciclo di vita dei microcosmi nel loro insieme
occupa ugualmente tutta la durata e tutto lo spazio di un Cosmo, però ciascun
microcosmo per compiere l'intera progressione del "sentire" occupa
tutta la durata del Cosmo, ma non tutto lo spazio, 198b.
Nel Cosmo le parti
uguali vibrano all'unisono, così le varie gamme dei "sentire"
individuali sono percepite contemporaneamente dai singoli individui, ma questa
contemporaneità è del tempo del mondo degli individui (contemporaneità delle
razze) (vedi "Contemporaneità delle epoche e delle razze") e
corrisponde, invece, ad una non contemporaneità nel mondo delle materie, 199b.
177f e ss..
"Il microcosmo è un
essere che nella sua realtà ha una coscienza parziale e graduale. Il macrocosmo
è un essere che ha una coscienza parziale ma non graduale. L'Assoluto è un
essere che ha la coscienza totale e non graduale". Siccome la gradualità
della coscienza del microcosmo consiste in stati di coscienza che nella
successione si rivelano sempre più ampi, si può dire che il microcosmo, dal
punto di vista della coscienza, evolve. Mentre altrettanto non si può dire né
del macrocosmo né dell'Assoluto. E siccome l'evoluzione avviene in forza degli
stimoli che il centro di sensibilità o coscienza ed espressione ha del mondo
sentito come esterno, la coscienza cosmica non ha bisogno di nessun tipo di
relazione con le coscienze degli altri cosmi - da qui l'incomunicabilità dei
cosmi - né trae stimoli dalla coscienza dei microcosmi anche se è costituita di
essi. Altrettanto la coscienza assoluta non ha stimoli dalle coscienze
cosmiche, pur essendo costituita da esse. Da qui l'indipendenza, nel senso di
non subordinazione, dell'Assoluto rispetto al relativo, 192f, 51g, 239h. e ss..
MADONNA - Un cattolico
crede, anzi "deve" credere all'assunzione al cielo della madre di
Cristo; ma questo non ha un riflesso diretto nella costruzione della società, a
meno che il cattolico non imbracci il fucile per difendere la sua fede, 86c.
* MAESTRO - E' detto di
chi conosce e comprende, per evoluzione raggiunta, il piano di evoluzione
cosmica tanto bene da collaborare al suo svolgimento, 211c.
MAESTRO - 68a, 74a, 77a,
144b. Se voi giungeste alla conclusione che in certi fotogrammi in cui è
rappresentato un alto Maestro, quei fotogrammi sono da voi vissuti e sentiti,
ma non lo sono ancora, nel tempo, vissuti dall'alto Maestro, ciò può essere
vero: ma non dimenticate che l'alto Maestro non è nei fotogrammi, è oltre il
tempo ed Egli, quindi, da oltre il tempo, vi sente come sente il Tutto, 197b.
Invochiamo i Maestri: ci aiuteranno a cambiare le cose che possono essere
cambiate al fine del raggiungimento di un nuovo sentire, 290b. Colui che
veramente corrisponde alla vostra definizione di Maestro non conosce più
l'"io"; per Lui è una cosa trascesa, superata; e quindi neanche in
quelle azioni che sembrano dettate dall'istinto, o che vengono d'impulso, può
esservi una minima cosa che possa essere attribuita a quello che noi chiamiamo
"io". Se veramente è Maestro, 34c. Il falso e il vero maestro, 79d e
ss.. "Il vero maestro al massimo arriva a proporsi, mai ad imporsi",
80d, 146f.
Noi vi amiamo, perciò la
nostra non è una fredda filosofia, perché il nostro amore per voi si trasfonde
nelle nostre parole. Né quello che vi diciamo può rimanere un fatto
intellettuale: non vi diamo delle notizie o delle nozioni, vi offriamo
l'occasione per vibrare, per sentire l'amore divino che avvolge ogni essere,
cosicché possiate trovare la fiducia e la serenità di chi ha compreso, 17g,
(vedi "Vita"), 131g. I fenomeni di bilocazione (vedi) dei santi
avvengono, quasi per la totalità, al di fuori della loro consapevolezza, nel
senso che essi non sanno che il loro doppio, diciamo così, viene duplicato e
materializzato altrove. Solo nei maestri è abituale la possibilità di parlare,
di seguire, di vedere simultaneamente una infinità di situazioni diverse, 215g.
I maestri hanno creato una specie di robot (vedi), che ha un corpo astrale e un
corpo mentale, attraverso il quale essi possono collegarsi con il corpo fisico
di Roberto (vedi). Il robot è un corpo astrale del tutto particolare, perché
traduce in forme diverse, in linguaggi diversi, in modi di esprimersi diversi,
quella che è una stessa coscienza, 220g.
Se un maestro vuole
suggerire telepaticamente qualcosa, può farlo. Ma tu non saprai mai quando; ed
è giusto che sia così. Supponiamo con un esempio portato agli estremi, che tu
debba fare qualcosa; il maestro potrebbe importi un comando ipnotico, ma non lo
fa, perché ti violenterebbe e questo non servirebbe a niente. Se tu dovessi
scegliere tra una cosa buona ed una meno buona, non è che il maestro ti impone
di scegliere la cosa buona e scartare la meno buona, ma ciò che ti invia tu lo
senti come fosse qualcosa che viene da te. Mi spiego? Tu accetti il
suggerimento e, dal momento che lo accetti, non è perché vi sei stato costretto
ma perché ti è stato prospettato, messo di fronte agli occhi, e quindi
l'accettare viene dalla tua libertà, 229g. Il vostro sentire di oggi fa parte
del nostro sentire. E voi dovete essere certi, quantunque possiate essere
diversi l'uno dall'altro, che ogni individuo racchiude nella storia della sua
esistenza un'infinità di esperienze, e ciascuno, press'a poco, ha fatto nel
mondo le parti che vede fare ai suoi simili. Ognuno ha nella sua storia
analoghe esperienze, 230g, (vedi "Sintesi finale"), 71h.
MAGIA - 97a. Le
difficoltà presentate dai rituali magici non sono che la pietra di paragone per
la volontà e la convinzione dell'operatore. I poteri sull'invisibile sono come
la corda di uno strumento musicale che per produrre un suono od una nota
desiderata deve essere tesa in modo giusto Questa intima tensione è naturale
virtù dell'individuo evoluto, mentre nel non evoluto è un'autosuggestione, che
egli si procura seguendo queste formule magiche, 99a. Effetti magici delle
forme pensiero collettive, 26d, 43g. La magia veramente non esiste: tutto è
naturale. In genere, si chiamano normali i fenomeni ricorrenti ed invece
eccezioni quelli rari e anormali. E quindi si dice in modo convenzionale che
questa è magia e quella non è magia. Invece tutto è naturale. Il mago o
sedicente tale dice, tanto per fare un esempio: "Adesso invio una corrente
buona alla tale persona che si trova in difficoltà"; ma se non ha
indirizzata la sua volontà in quel senso, non ottiene nessun effetto. Mentre
l'operatore che segue una ritualità complicata, tutto compreso nell'efficacia
di quella, non fa qualcosa di illusorio ma segue una procedura necessaria a
mettere in moto la sua convinzione e quindi la sua possibilità di estrinsecare
la sua volontà, 202g, 203g.
Vi è un modo di aiutare
una creatura sofferente: concentrare la propria attenzione su una pianta sana,
rigogliosa, e legare la vitalità della pianta alla creatura sofferente;
rivolgendo poi il pensiero, anche più volte al giorno, alla pianta ed alla
creatura. Questa è magia bianca. Gli antichi stregoni legavano al sacrificio di
un animale la creatura sofferente e la sua desiderata guarigione, attraverso il
passaggio delle forze sane e giovani dall'animale sacrificato alla creatura
sofferente. Questa è magia nera. Chi si dedica a pratiche di magia nera subisce
il cosiddetto contraccolpo: tutti i pensieri malevoli - che il proprio nemico
perisca o subisca infortuni, eccetera - al momento opportuno tornano, per
karma, su chi li ha emessi. Tornano le forze malevole, i pensieri che egli
stesso, in precedenza, mosse, 217g.
MAGIA Nera - Che buchino
pure bambole di stoffa e simulacri di cera! L'unico effetto certo che riescono
a produrre è fare un buco nel portafoglio dei loro ingenui clienti. Anzi, c'è
un altro effetto certo, è quello che ricadrà su di loro, su chi fa magia nera;
è un effetto che colpisce anche quando non si ha nessuna capacità perché basta
l'intenzione (vedi) a scatenarlo, ed è il vero contraccolpo, 33d, (vedi
"Magia"), 217g.
MAGNETISMO Cosmico -
(vedi "Prima forma di vita"), 169a.
MAGO - Volontà, fede, scienza,
sono il trinomio su cui il mago fonda la propria azione, 100a, 157d.
MAGO della Pioggia - I
famosi maghi della pioggia, per esempio, dimostrano che l'uomo può influire
sulle condizioni atmosferiche. Anche il desiderio di una collettività, di avere
o il bel tempo o la pioggia, ha una sua influenza, però non è univoco, ognuno
la pensa a modo suo e in momenti diversi per cui la forza che si produce è
molto inferiore a quella che si potrebbe produrre se si riuscisse ad avere la
simultaneità del pensiero, della concentrazione (vedi). Solo questa
simultaneità sarebbe necessaria per influire sulle condizioni atmosferiche,
157g.
MALATTIA - (vedi
"Lourdes"). François Broussais (vedi) afferma di aver constatato che,
durante le epidemie di colera, erano più soggetti ad essere contagiati coloro
che avevano paura di ammalarsi di coloro che si sentivano immunizzati; e più
recentemente ha avuto la prova che perfino infermità causate da fatti
traumatici, quali ad esempio cadute, hanno sovente all'origine una mancanza di
reazione istintiva muscolare con cui l'organismo normalmente riesce ad uscire
indenne da percosse per cadute e incidenti. A tacere poi delle malattie
organiche, nelle quali gioca il venir meno delle difese naturali per effetto di
una inconscia volontà di ammalarsi, 30d, (vedi "Mente", stessa
pagina, 30d). Quale motivo di interesse, di autocompatimento sono le malattie!
State attenti a non far diventare scopo della vita i vostri malanni più o meno
immaginari; cercate di non creare, o di non esagerare i vostri problemi;
cercate di non farli diventare qualcosa che serva a colmare il vostro vuoto
interiore, 91d.
Quando vi sentite un
malessere, non date per scontato che siete ammalati; esaminate le vostre
situazioni familiari e di lavoro o di relazione, e in una percentuale alta
troverete lì la causa del vostro malessere originato da scontentezza. Non solo,
ma anche nelle situazioni senza problemi la psiche gioca lo scherzo di farvi
sentire scontenti per vari motivi: per esempio, per noia, 31e. Non limitarti
più di quanto la tua stessa malattia oggettivamente ti limita, non temerla
dandoti per vinto da essa, ma sfidala! Se cadi nella disperazione, ti chiudi
alla possibilità di ricevere qualsiasi aiuto. Non pensare di vivere
un'esperienza negativa; trai da essa quel motivo di cambiamento per il quale si
è determinata e resa necessaria, 32e, 40e. Voi vedete che vi sono creature, per
esempio, afflitte da una infermità, e ad un dato momento quell'infermità cessa
ed esse ritrovano la salute. Evidentemente esse hanno colmato la misura
necessaria per avere quella comprensione, quell'ampliamento di coscienza che il
karma doveva loro dare, 89g, (vedi "Trasmutazione della materia"),
158g, 160g. La vostra malattia è l'inevoluzione, perché in effetti comporta sempre
un cumulo d squilibri, che portano poi a tutte le varie malattie. Si tratta di
comprendere, di allargare la propria coscienza, 168g.
MALATTIA Mentale - La
forma più grave di malattia mentale è quella in cui l'individuo è completamente
alienato, si può dire che non ha più nessun rapporto con la realtà. E' questo
il caso dei cosiddetti "morti viventi", nei quali vi è un corpo
fisico, un corpo astrale e un corpo mentale che sono come dei meccanismi che
continuano a vivere, che possono vivere, ma ai quali non è legata nessuna
coscienza individuale. E queste sono forme karmiche che riguardano coloro che
debbono stare a contatto con quelle creature "morte", 182g.
MALATTIE Ereditarie -
Vedete, che vi siano delle donne che non sanno rinunciare alla maternità, pure
essendo affette da gravi malattie ereditarie - sperando che nel frattempo la
medicina progredisca tanto da prevenire, o per lo meno curare le infermità a
cui potrebbero essere assoggettati i loro figli - è abbastanza grave. Ma che
certi casi siano gabellati dai moralisti come fulgidi esempi da imitare di puro
amore e istinto materno, è semplicemente mostruoso. Questo ci fa riflettere sul
fatto che affidarsi alla coscienza degli uomini significa supporre, o
presupporre, che si tratti di esseri responsabili, ma il che non è affatto
abituale. Allora, quando manca la coscienza, torna necessaria l'imposizione
esterna della norma: allora la norma deve essere limitativa delle nascite che
possono avvenire ad opera di genitori irresponsabili, e non il contrario. In
ogni caso vale il principio che la legge deve essere fatta per l'uomo e non
l'uomo per la legge, 103b.
MALDICENZA - (vedi
"Cinismo"), 92d.
MALE - Non è
condannabile il fiore che non è ancora sbocciato, 236a. Non è vero che il bene
e il male siano oggettivi e che rappresentino la misura del vostro progresso o
del vostro ristagno. Solo chi si pone al centro del dualismo bene e male, per
salvarsi, si perderà. A costui è preferibile un perverso perché, per la legge
di azione-reazione (vedi), quanto più grande sarà stata la perversione,
altrettanto lo sarà la spinta evolutiva, 94b. Senza più il terrore di un'eterna
dannazione, senza più la paura che può in sé e per sé, infondere l'idea del
male, l'uomo facilmente perde il senso della misura e dell'equilibrio. E veramente
"allora" compie il suo male, perché non corrisponde più allo scopo
per il quale è creato: scopo di vita, di attività, di ordine, di equilibrio,
250b.
Il male nel piano
relativo ha una sua precisa funzione; nulla della molteplice versione
dell'esistente è errato o superfluo, anzi, ogni fatto ha "più"
significati, tanti significati per lo meno quanti sono i suoi protagonisti,
286b. Relatività del bene e del male 139c Il male che l'uomo fa esiste solo e
unicamente nel concepire questo male, nel suo immaginare o desiderare: ed anche
se questo immaginare o desiderare consegue e sussegue un'azione malefica, non è
quello il male: il male è quello che è stato pensato, concepito (vedi
"Intenzione"), 168d, 138g. Tutto quanto esiste è perfetto e indispensabile,
naturalmente al di là di opinioni e giudizi che necessariamente sono relativi
ai singoli. Intendo dire che una situazione può essere piacevole o dolorosa, ma
sempre relativamente a chi la vive o a chi la osserva; "mai" in senso
assoluto. E con ciò intendo accennare alle difficoltà incontrate dal monismo
spiritualistico per spiegare l'esistenza del male inconcepibile in Dio: il male
fa parte del mondo del relativo, è come tutto il divenire dei mondi che non fa
parte della realtà di Dio, 97h.
MALEFICIO - (vedi
"Incantesimi della psiche").
MALFORMAZIONI - (vedi
"Aborto"), 161g.
MANIFESTATO-non
Manifestato - 165b, (vedi "Cosmo" ed "Eterno Presente"),
173b, 275d. L'esistenza di ogni manifestato, ossia l'esistenza della pluralità,
è il modo in cui è attuato e strutturato il "sentire assoluto. Ecco perché
la ragione dell'esistenza del manifestato è l'esistenza di Dio, 276d.
* MANIFESTAZIONE -
Estrinsecazione. Espressione di ciò che è "in" ed in qualche modo
viene fuori; di ciò che è "in potenza" e si traduce "in atto";
di ciò che è nascosto e si palesa. Se riferito a Dio, eguale a
"emanazione", ovvero stato dell'essere nel quale l'UNO, per sua
Natura, adombra delle forme, 211c.
MANIFESTAZIONE Cosmica -
(stesso che "Emanazione", (vedi)), 279b, 174c, (vedi "Sistema
solare"). Ogni realtà, in effetti, fa parte di "una sola Realtà:
Dio". Perciò il percepire noi stessi e il mondo nel quale viviamo come
avulsi da Dio, è una percezione (vedi) errata, illusoria. Ma anche nel gioco di
questa illusione, ogni parte risultante da un non reale frazionamento di Dio,
non può che essere limitata e finita. E se Egli è l'Assoluto assolutamente
indivisibile, ogni Sua parte risultante da un virtuale frazionamento, non può
che essere il relativo, relativamente divisibile. Ciò è vero per il tempo, lo
spazio, la materia, gli "esseri della Manifestazione" (vedi).
Infatti, se per esempio lo spazio fosse assolutamente indivisibile, si
identificherebbe con Dio; e se fosse infinitamente divisibile si
identificherebbe con il "vuoto", con il "nulla". Ma il
concetto di spazio è legato al concetto di estensione, ed il concetto di
estensione è legato al concetto di materia, perciò non può esistere uno spazio
che sia legato in qualche modo alla materia; non può esistere uno spazio vuoto
assolutamente, perché se anche questo spazio esistesse non potrebbe avere
alcuna dimensione, alcuna concretezza, alcuna entità, 48h.
MANIFESTAZIONI - Ognuno
sceglie una condotta sul piano sociale. Hanno ragione quelli che si
raggruppano, fanno marce e manifestazioni. A parità di intenzione, hanno
ragione quelli che pensano di agire in modo del tutto diverso, attraverso le
elezioni, il voto, eccetera. Ognuno deve scegliere una sua linea di condotta, e
qualcosa può fare, non solo a livello personale ma anche collettivo mediante
azioni e manifestazioni pubbliche. E come è importante questa azione!, 137g.
* MANTRA - Affermazione
- preghiera. E' anche una formula od un pensiero atto a determinare
all'individuo uno stato di forte concentrazione meditativa, 211c.
MANTRA - I miei veicoli
sono un'unica cosa con la materia universale, così il mio spirito con gli
altri, apparentemente divisi, e con l'Unico che li sovrasta ed abbraccia tutti.
Qualunque cosa possa sorprendermi non è che un cambiamento necessario alla mia
evoluzione. L'universo è la mia patria, l'umanità è la mia famiglia, il mio
prossimo me stesso, 133a, 140b. Mantra del karma, 49d, (vedi "Scuole
d'iniziazione", stessa pagina, 80d). Mantra della malattia (vedi
"Malattia"), 32e. Il mantra, che è un insieme di suoni, ha un effetto
indipendentemente dal pensiero che lo sostiene. La semplice sillaba OM detta
con certe inflessioni dai maestri produce degli effetti sulla materia inerte e
su chi l'ascolta con gli orecchi, così come li produce la musica. Se poi
sovrapponiamo un'intenzionalità di pensiero, è chiaro che il mantra diventa
qualcosa di molto efficace e di molto importante. Le lezioni date dai maestri
sono tutti mantra fonici, 209g. Può accadere che ad un suono, un maestro leghi
una determinata forma-pensiero. La famosa frase "Om mani padme hum" è
efficace per se stessa, ma tanta è la concentrazione che il creatore di una
determinata religione ha posto, che quell'efficacia è moltissimo accresciuta da
tale concentrazione, così che il suono produce non solo una risonanza nella
materia eterica, ma anche nel piano mentale, ossia produce una sorta di
riflesso condizionato che, dal corpo di chi lo produca o lo ascolti, giunge nel
piano mentale e capta delle forme-pensiero che si sono andate costituendo
durante i secoli di concentrazione e di preghiera operate su quei suoni, 210g.
MAOMETTO - 286b.
MARCE - (vedi
"Manifestazioni"), 137g.
* MARIA - Madre nel
senso Divino, simbolizza la "scienza segreta", la "chiesa
occulta", "l'insegnamento esoterico" (nascosto a chi non è evoluto
tanto da poterlo comprendere) che possono "far nascere" in senso
spirituale un individuo. Farlo nascere alla Realtà, 212c.
MARIA - 97a.
MARSILIO da Padova -
78c.
MARTE - Vi sono altri
pianeti (vedi "Pianeta") che hanno ospitato forme di vita simile a
quella umana. Per esempio Marte. Moltissimo tempo fa, quando sulla Terra non
esisteva ancora l'uomo ma già cominciava a sorgere la vita a livello di
protozoi, su Marte c'era una forma di vita abbastanza avanzata. Marte ha
ospitato delle civiltà simili a quella umana; civiltà abbastanza progredite
anche tecnologicamente. Poi ha terminato il suo ciclo vitale. Le razze (vedi)
che si sono incarnate su quel pianeta, e si sono susseguite, hanno terminato il
loro ciclo e Marte è diventato un pianeta morto, quale voi lo conoscete, 186g.
Ciascun pianeta è influenzato da altri pianeti. Possiamo dire, per esempio, che
il pianeta Marte dà, in determinate forme ed entro certi limiti, una
inclinazione all'aggressività per gli uomini che nascono sulla Terra. Non è dalle
materie che costituiscono quel pianeta che scaturisce questa radiazione per
tutto l'universo astronomico, ma è vero che sulla Terra questa combattività,
questa aggressività che v'è negli uomini è accentuata, è influenzata dal
pianeta Marte, il quale ha questo potere non per la materia che lo costituisce
ma per le essenze elementari (vedi "Spirito elementale naturale") che
ad esso sono collegate nei riflessi della Terra, relativamente alla Terra,
195g.
MARX (Karl) - (vedi
"Vita", 107b).
MARXISMO - Ciò che noi
vogliamo dire quando diciamo che il marxismo va bene come il cristianesimo,
deve essere inteso in questo significato: perché certe creature abbiano delle
esperienze necessarie alla loro esistenza, è utile e necessario che credano in
certe ideologie, vivano per quelle. Mentre, per altre creature, sono utili
ideologie opposte, 80b, 107b, 103c.
MASCHIO-Cacciatore -
(vedi "Sessualità", stessa pagina, 71d).
MASSONERIA - 32b. La
massoneria aveva l'intento di raccogliere la verità del cristianesimo con la verità
del giudaesimo. Tutto ciò ha perduto ogni significato col perdersi della
verità, dello scopo essenziale per il quale la massoneria fu fondata. E' il
destino di ogni organizzazione, 243g.
MATEMATICA - (vedi
"Scienza"), (vedi "Variante"), 41d.
MATERIA - Le sette
"aggregazioni della materia" (vedi), 198a. Materia come condensazione
di energia superiore 230a Non può esistere una materia inanimata senza che
almeno un essere la senta, la percepisca; e se è percepita saltuariamente, nei
tempi in cui non è percepita da alcuno, non esiste, 212f, 249h e ss..
* MATERIA Eterica -
Materia del piano fisico più sottile di quella allo stato molecolare gassoso,
ma più densa dell'energia. Comprende quattro sottigliezze: eterica,
supereterica, sotto atomica, atomica, 212c.
* MATERIA Fisica - E' la
materia tutta conosciuta dall'uomo nello stato di aggregazione molecolare o
denso o liquido o gassoso, ed in altre sottigliezze non ancora note (vedi
"* Materia eterica") che stanno fra la materia conosciuta e l'energia,
212c.
MATERIALISMO - (vedi
"Esoterismo"), (vedi "Società"), 80c, (vedi
"Mistico"). Chi, per timore di un castigo nell'aldilà, tiene una
condotta irreprensibile dal punto di vista religioso, ma solo nella forma e non
nella sostanza - cioè senza uno slancio di apertura verso gli altri -,
certamente rinasce, per reazione, ateo. Ma come ateo sarà, verso gli altri più
generoso e migliore di quanto lo fu come religioso. Viceversa, chi ha tenuta
una vita assolutamente sensuale sarà, nella successiva, per reazione, tutto
volto al misticismo e desideroso di migliorarsi. Un tale mistico, dall'esterno
e nell'ignoranza di ciò che fu, può essere giudicato un essere avanti
nell'evoluzione, mentre il suo slancio religioso è solo l'altro estremo di
quella dualità, di quell'alternarsi dei contrari a cui sono soggetti e
soggiacciono coloro che ancora non hanno trovato l'intimo equilibrio, 136c. La
concezione materialistica, quella che nulla dà all'uomo per colmare la sua
solitudine, diventa la concezione più spirituale che vi sia quando fa dell'uomo
un essere che vive, che "sente" in termini di rettitudine pur non
avendo la speranza d'essere ricompensato in vite future. E in verità io vi dico
che gli esseri più fulgidi di questo vero spiritualismo si trovano tra i materialisti,
130d, 232f, 136g.
MATERIALIZZAZIONE -
L'entità che presiede ai fenomeni fisici ci spiegò d'aver ottenuto
quell'effetto concentrando il proprio pensiero su Lilli (vedi) vivente, fino a
materializzarne l'immagine a livello di raggi x, così da impressionare la
lastra fotografica, 14a, 40b, 42b. Le materializzazioni lente del maestro
Michel (vedi) sono un fenomeno - ha detto lui stesso - che ha un carattere
chimico ed elettrico. Elettrico: leggi proprio "eterico" (vedi
"Corpo eterico"). Il famoso ectoplasma (vedi) delle apparizioni,
delle materializzazioni, è proprio una parte del corpo eterico che viene presa
dal medium: la parte elettrica, 56g. Per riuscire a concentrarsi su un oggetto
o un tema di meditazione occorre una grande forza di volontà. Per darvi la
misura della forza di volontà necessaria ad un maestro: quando la guida fisica
di questo medium opera e fa le materializzazioni che molti hanno visto, lo fa
con la forza di concentrazione; cioè tiene la propria mente fissa sull'oggetto
in modo da poterlo vedere simultaneamente in tutte le sue parti costituenti,
non solo nella forma esterna - che può apparire agli occhi dell'osservatore -
ma anche considerandolo nella costituzione della materia che lo compone.
Pensate quale forza di volontà occorre per tener fissa la mente su un oggetto
vedendolo in questi termini!, 172g. Il fenomeno della materializzazione piatta,
per esempio della Linda Gazzera - la manifestazione dell'ectoplasma che
organizza una forma piatta alla volta -, è certamente di origine animica.
Quello che deve far pensare, invece, è la realizzazione simultanea di più
fantasmi, come l'aveva la D'Esperance (vedi): quello veramente si spiega male
con l'inconscio del medium. Oppure i fenomeni di voce diretta, quando la voce
diretta è simultanea per più entità. Come si può spiegare con l'ideoplastia la
materializzazione di più fantasmi contemporaneamente?, 207g.
MATERIALIZZAZIONE Piatta
- (vedi "Materializzazione", stessa pagina, 207g).
MATERNITA' - Un altro
artifizio della natura per suscitare l'amore agli altri è la maternità. Anche
questo mezzo per insegnare ad amare trova le sue prime applicazioni nel regno
animale. Avrete certo osservato l'affetto espresso dagli animali nei confronti
della prole per tutto il periodo del suo sviluppo. E' quel vestito che la
natura pone addosso all'essere affinché ami qualcuno che non sia lui stesso. E
l'essere ama, almeno finché indossa quel vestito, 65d.
MATRIMONIO - Non è vero
che il matrimonio sia indissolubile: ciò che gli uomini congiungono possono
dividere. Solo quelli che Dio unisce non potranno mai essere divisi, né dagli
uomini, né dagli eventi, 95b. Quello che voi chiamate matrimonio, cioè l'unione
di due esseri, avverrà solo quando l'unione sarà a coronamento di un amore
reale e realizzato; un amore che non conoscerà alcuna condizione né
condizionamento, né limite, né ostacolo; un amore che avrà le sue radici in
passate esistenze o che sarà preludio a future unioni, 71d, (vedi
"Famiglia del futuro").
MATTEO - 148b, (vedi
"Intenzione", stessa pagina, 29c).
MATTEI (Enrico) - In una
seduta del 30 maggio 1974, si è presentata un'entità che all'inizio respirava a
fatica, poi ha preso forza e con voce sicura si è espressa così: "...Mi
chiamai Enrico Mattei: non vengo per accusare, non ho odio, ma per portare aiuto.
Dite, ditelo: nella Pianura Padana c'è petrolio, dopo diecimila metri tanto,
tanto! Ne sono sicuro, è in grande profondità, ma è un giacimento fino oltre le
Alpi. In tutta la pianura, anche a Cortemaggiore... Ecco, ho assolto il mio
compito, grazie!", 53a.
MAYA - Mentre le
filosofie orientali hanno bene afferrato il concetto di "maya" o di
illusione, non hanno spiegato come può essere strutturato questo mondo di
illusione per apparire concreto e tangibile: e come può un cosmo nascere,
evolvere e morire pur essendo da sempre e per sempre in Dio. Poi, se da una
parte danno un concetto di Dio che non è assolutamente un Dio antropomorfo,
però è un Dio che diviene, 26h.
* MEDIANITA' -E' la
eccezionale possibilità che hanno certi uomini di conferire involontariamente,
ad una o più Entità, la facoltà di comunicazione con gli uomini. Il modo in cui
si attua questa comunicazione dà il nome al tipo di medianità. (Tiptologia,
scrivente (psicografia), parlante (psicofonia), ecc.), 212c.
MEDIANITA' - (vedi
"Medium"), 181d, 203g e ss.. Nella medianità dimostrativa -fenomeni
fisici o diagnosi di malattie - non serve una grande evoluzione spirituale e
può accadere che il medium che fa da tramite, sottoposto allo sforzo della
trance, cominci ad avvertire un senso di stanchezza fisica e, molto spesso,
finisca col ricorrere a delle bevande alcoliche (vedi "Alcolismo")
per tirarsi su, come suol dirsi. E siccome non ha un'evoluzione spirituale
abbastanza marcata, finisce con l'essere dedito all'alcool. Né possono, le entità
che attraverso di lui si manifestano, distoglierlo da questo vizio poiché
anch'esse non hanno la forza spirituale per poterlo fare. Vi sono stati
parecchi medium che, proprio per aiutarsi nello sforzo della trance, si sono
aiutati con l'alcool; solo che, aiùtati oggi e aiùtati domani, si finisce poi
alcolizzati. Il discorso è totalmente diverso quando si entra nella sfera degli
alti insegnamenti spirituali, per i quali, ripeto, è necessario l'intervento di
alte guide e di alti maestri. Tuttavia, il fatto che quelle creature si
aiutassero bevendo alcoolici, non significa che fossero dei disonesti. La
medianità viene tolta quando di essa si fa un uso commerciale, quando ci si
serve di essa per fini esclusivamente egoistici: solo in questi casi, 205g.
MEDICINA Alternativa -
28e.
MEDICINA Ufficiale
Occidentale - Io sinceramente la fiducia la riporrei in primo luogo nella
medicina ufficiale del mondo occidentale, che quando fallisce è in alta
percentuale perché è stata male applicata, 29e. La medicina è certamente
tradita da molti dei suoi stessi sacerdoti, e quindi è all'aspetto degli uomini
diminuita ancora di più rispetto alle reali sue limitazioni, 131f.
MEDICO - 97b, 28e. Un
medico può imparare l'agopuntura, ad esempio, ma una volta imparata, se gli
sembra che il porre gli aghi in un determinato punto anziché in quello classico
gli possa servire meglio, sia più efficace - questo per intuizione - allora
deve metterli dove sente. Tutti gli studi sono molto importanti per dare una
preparazione di base, ma il vero medico deve sentire cosa deve fare perché
ognuno di noi è diverso dall'altro e così la malattia è diversa tra l'uno e
l'altro. Anche un raffreddore è diverso da soggetto a soggetto. Solo per
intuizione il vero medico trova una dose, un medicamento per i diversi casi
che, dal punto di vista accademico, sono classificati identici, 160g.
MEDITAZIONE - (vedi
"Scuola d'iniziazione", stessa pagina, 80d). Gettate tutti quegli
orpelli, tutte quelle rappresentazioni che sono appaganti per l'occhio, e fate
invece qualcosa che riesca a suscitare dentro di voi un maggiore anelito verso
gli altri, anche attraverso un rito (vedi) molto semplice, se questo rito ne ha
la possibilità, cioè attraverso la meditazione, 50g. Tutti quelli che vi
promettono di farvi evolvere, di farvi raggiungere mediante discipline e
meditazioni forzate una maggiore evoluzione, vi ingannano. Questo è
importantissimo: "ciascuno conosca se stesso"; e per "conoscere
se stessi" (vedi) ci vuole molta costanza, molta chiarezza di idee e molta
sincerità. Analizzare le proprie azioni nei confronti degli altri, analizzarle,
valutarle freddamente, come se si trattasse di un altra persona: questo dicono
i maestri. E' importante fare questo con molta semplicità e dire: "Oggi io
ho fatto così e così. Per quale motivo? Può essere per questo motivo, e può
essere per un motivo completamente diverso ed opposto. Quale sarà quello
vero?". Questo è il problema da porsi, con freddo distacco e con molta
semplicità e sincerità. Il motivo vero, che rispecchi il vostro vero essere, al
momento opportuno sarà identificato e riconosciuto; e da allora sarà difficile,
se proprio non lo volete, ingannare se stessi, 122g.
MEDIUM - A voi (ai
medium, ndr) bene si adattano le parole che Cristo rivolse ai suoi discepoli
nell'ultimo insegnamento: "Amatevi gli uni agli altri, perché solo così
gli uomini potranno capire che io vi ho inviati"; cioè non agite per
ambizione ma per amore. Similmente voi dimostrerete di essere strumenti di bene
se farete della vostra vita la realizzazione di quell'insegnamento che,
attraverso di voi, è dato ad altri, ma soprattutto se vi amerete, se non
entrerete in competizione fra voi. Non considerate il fenomeno che attraverso
di voi si manifesta come una vostra abilità, una vostra dote. Voi siete come la
penna che scrive. Sarebbe assurdo che essa si attribuisse i meriti dello
scrittore. Perciò guardatevi bene dall'inorgoglirvi, dal sentirvi superiori
agli altri o, peggio ancora, dall'esigere che gli altri così vi considerino.
Piuttosto siate umili come umile è colui che dedica la sua vita al suo
prossimo, 138d, 186d. Il vero medium ha delle particolarità specialmente nel
cervello. Le glandole pituitaria e pineale hanno uno sviluppo maggiore rispetto
a quello comune. Oltre a questo, debbono esserci delle caratteristiche
psichiche ancora più importanti. I medium debbono essere creature
"disposte", dotate di qualità che normalmente non si trovano fra gli
uomini. E' chiaro che l'evoluzione di chi funge da strumento ad altre entità
deve essere all'altezza dell'evoluzione delle entità comunicanti (vedi
"Roberto (Setti)"), 204g.
MELISSO - 29h.
* MEMORIA - Facoltà
della mente di registrare impressioni e riprodurle spontaneamente od attraverso
ad idee suggerite. E' chiamato "ricordo" ciò che torna spontaneamente.
E' detto "richiamo alla memoria" quando l'impressione è riprodotta
attraverso ad una ricostruzione mnemonica, 212c.
MEMORIA - La memoria
serve per le relazioni tra simili ed è molto utile. Però ha anch'essa un
difetto: tende ad accumulare conoscenze su conoscenze costituendo una mentalità
della quale si è poi schiavi. Ciò che evolve l'individuo non sono le
conoscenze, tenute presenti nella memoria come un vademecum che indichi in che
maniera comportarsi nei vari casi, ma sono le esperienze che determinano una
trasformazione dell'individuo, 54c, (vedi "Ideogramma"), 204d. Il mio
sentire che fu, non mi appartiene più di quanto non mi appartenga il sentire di
un mio simile; o meglio mi appartiene come quello di un mio simile. Difatti, se
perdessi la memoria, in forza di quale altra facoltà potrei dare la paternità
ad un sentire? Certamente nessuna. D'altra parte, la memoria non è determinante
nell'esistenza del sentire. Se si togliesse la facoltà di ricordare, non
cesserebbe il sentire: non si avrebbe più cognizione del tempo, si avrebbe
cognizione che l'esistenza, la coscienza, è un continuo presente, 171f. Per
cancellare dalla memoria un avvenimento, un episodio della propria vita, è
necessaria la capacità di raggiungere una specie di autoipnosi (vedi), 173g.
MEMORIA e Amore - (vedi
"Amore", stessa pagina, 184g).
MEMORIA Reincarnativa -
(vedi "Memoria superiore dell'essere"). Nell'essere di ognuno è
sempre contenuta, ed è sempre possibile riviverla, ogni esperienza di ogni
esistenza nei minimi dettagli che, vissuta, fu capace di manifestare il
relativo "sentire" (vedi), 219d.
MEMORIA Superiore
dell'Essere - Tutto ciò che l'essere sperimenta, anche a livello di cronaca,
nel dettaglio, è conservato nella memoria superiore dell'essere, e, con
opportune tecniche, prima che venga il momento e poi, quando è il momento
giusto per evoluzione, può uscire fuori dalla dimenticanza e tornare con la
vivezza stessa con cui riuscite a ricordare fatti della vostra vita, anzi con
vivezza ancora maggiore, 66g.
MENOMAZIONE - (vedi
"Limitazione fisica"), 86g.
MENTE - (vedi
"Intelletto"). Fino a che esiste l'io persiste il dolore creato dalla
mente, 80a, 92b, 93b, 118b, 263b, 268b. La mente tende ad essere come un
"organismo pluricellulare" (vedi), 171c. Solo il dieci per cento del
dolore provato dall'uomo è dovuto al corpo fisico: il resto è conseguenza dei
fantasmi creati dalla mente (vedi "Fantasmi della mente"). Ebbene, ad
essere precisi, anche quel dieci per cento dovrebbe essere suddiviso fra
malattie non volute e quelle volute dall'uomo e quindi procurate dalla sua
mente, 30d, 76d. Quando si fa del ragionamento introspettivo con una certa
costanza, si cerca di analizzare e capire se stessi, i propri moti interiori,
le proprie intime intenzioni, allora si ha la possibilità di capire attraverso
la mente. Ma colui che non riflette su ciò che fa, non potrà mai evitare
l'esperienza diretta, che è sempre dolorosa, 104g. I poteri della mente, 147g e
ss., 179g, (vedi "Mondo"), 61h.
* MENTE Individuale -
Veicolo della manifestazione individuale che dà origine a più attività delle
quali l'individuo può essere consapevole o inconsapevole. Suddividendo
convenzionalmente secondo le attività esplicate, è detta: mente istintiva -
mente intellettiva - mente supernormale, 212c.
* MENTE Intellettiva -
Attività della mente che origina la consapevolezza dell'individuo e tutte le
manifestazioni intellettuali (vedi "* Intelletto), 212c.
* MENTE Istintiva -
Principio dell'individuo che origina e presiede tutte le manifestazioni
istintive individuali (vedi "* Istinto"), 212c.
* MENTE Supernormale -
E' ciò che dà all'individuo la capacità incontrollata ed eccezionale di avere
soluzioni logiche e reali a problemi insolubili nella sfera mentale
consapevole, ovvero dall'intelletto, 212c.
MENZOGNA - La menzogna è
la difesa dell'io, 25c.
MESMERISMO - 167g, (vedi
"Prana").
MEZZI di Comunicazione -
(vedi "Parola"), 115g.
MICHEL - Il maestro
Michel è stato la "guida fisica" (vedi) di Roberto (vedi
"Roberto (Setti)")), preposto all'intera fenomenologia paranormale,
38a, 42a, 56g.
MICROBO - (vedi
"Ameba"), 179f.
MICROCOSMO - (vedi
"Individuo", "Individualita",
"Macro-microcosmo").
MICROSCOPIO - (vedi
"Sensi fisici", stessa pagina, 98c). La realtà non è del tipo
solipsistico, che ognuno la veda in modo suo particolare: no, c'è questo comune
denominatore che sono i sensi del corpo fisico, per quanto riguarda il mondo
fisico, e qualunque altro mezzo di indagine che in un certo senso ampli la
portata dei sensi fisici. Un microscopio, per esempio, non è che un estendere
la possibilità nel senso della vita dell'uomo, che non fa vedere cose diverse,
che esistano oltre il senso della vita; ed anche se si creasse un altro
strumento o sensore che cogliesse qualche altra cosa, la coglierebbe non perché
la cosa esista in sé, ma la cosa esiste perché e in quanto il sensore ha certe
limitazioni, cioè delimita la sostanza divina indiversificata e delimitandola
la fa esistere e apparire in un certo modo, 116g.
MIRACOLO - Ecco l'acqua
di una piscina in cui galleggiano pus, croste, bende infette, guarire, sanare
ciò che non possono i più moderni mezzi. Potenza dell'umana fede! (vedi), 101a.
Sappiatevi collocare nel grande disegno Universale, ed allora una grande pace,
un grande equilibrio, una grande serenità saranno in voi; ed in questa pace, in
questo equilibrio, in questa serenità si svilupperanno quei poteri occulti,
poteri i cui effetti hanno creato la parola "miracolo", 102a. La vera
fede è certezza. Dire "io credo" equivale a dire "io sono
certo". Questa è quella fede che opera quei miracoli che la più esatta
teologia non potrà mai operare, 121a. Per ogni essere c'è la possibilità -
salvo i casi karmici - di reagire e di superare certe sue infermità. Allora, se
mediante un particolare stato d'animo che può essere suscitato dall'esterno,
questo essere trova in sé quel naturale rimedio all'infermità, egli guarisce e
la spiegazione sarà poi che è stato l'esterno a guarirlo, e lui per primo ci
crederà, 168g.
MIRAGGIO - Non può
esistere una cosa irreale in senso assoluto. Un miraggio non è reale - voi
dite. Non è questo quello che intendo: un miraggio è costituito da
"qualcosa"; in questo senso è reale; e lo è anche se non è ciò che
rappresenta. Nella dimensione fisica, il fatto che tutto ciò che l'individuo pensando
(vedi "Pensiero") immagina non esista, fonda in modo errato
l'opinione che le creazioni del pensiero siano irreali; cioè che sia reale il
solo mondo fisico. Ciò, come ho detto, è un errore. Tutti i mondi sono
egualmente reali e tutti i mondi, rispetto alla Realtà Assoluta (vedi
"Dio"), sono egualmente illusori; cioè come sono percepiti non
esistono oggettivamente. In altre parole, l'individuo non percepisce, sia pure
con toni soggettivi, una realtà in se stessa esistente, ma in un certo senso la
crea attraverso al processo della percezione (vedi), 226f.
MISERICORDIA Divina -
(vedi "Poteri sull'invisibile", stessa pagina, 157d).
MISSIONE - Potete
imporvi la missione di migliorare gli uomini, ma se provaste pena quando la
vostra missione non fosse coronata da successo, agireste unicamente per
divenire celebri, cioè per assecondare la complessa e sottile attività dell'io,
36c.
MISTERO - (vedi
"Realtà", stessa pagina, 193f).
MISTICO - Tutti i
mistici di tutti i tempi e di tutte le religioni, con le loro visioni estatiche,
hanno colto l'Unità materiale e spirituale dell'esistente, 276b, 93c.
Differenza tra mistico e religioso, 94c, (vedi "Materialismo", stessa
pagina, 136c), (vedi "Altruismo", stessa pagina, 277d), 112f, 113f.
Il mistico è colui che ha la preparazione - se volete - necessaria a
sperimentare una parte della realtà non immediatamente sperimentabile da tutti,
così come l'elettrotecnico ha la preparazione necessaria per toccare con mano,
per provare una legge della fisica oscura, nascosta e ignorata da chi non ha
quella particolare preparazione che lui ha, 114f, (vedi "Senso
mistico"), 107g. Man mano che l'uomo evolve - e intendo la vera evoluzione
-, man mano che la coscienza si amplia, l'uomo è portato ad avere un senso
mistico della vita; ma prima di allora può aver avuto qualcosa che,
dall'esterno può essere scambiato per il vero misticismo, per la religiosità
giusta (vogliamo chiamarla così), mentre nell'intimo suo è cosa ben diversa,
perché si chiama paura dell'inferno, perché si chiama desiderio di diventare
grande in cielo, perché si chiama ipocrisia, falsa moralità, perché si chiama
paravento per coprire cose terribili che in questa maniera venivano ad essere
nascoste agli occhi degli uomini. Con questo, non ho certo detto che la santità
non esiste. Certamente esiste. "La vera santità è l'evoluzione",
235g, (vedi "Essere", stessa pagina, 27h).
MITOLOGIA - Il Tarocco e
la Mitologia sono esempi eloquenti di come le Verità si tramandano al di là dei
periodi di oscurantismo, mascherate in un gioco o trasformate in una favola,
91b.
MODULO Fondamentale del
Cosmo - Ciascun cosmo ha il suo modulo, perché rappresenta, con la sua
coscienza cosmica, lo sviluppo logico di una diversa virtuale limitazione del
sentire assoluto: sviluppi tutti che sono svolti a catena indipendente, una per
ogni cosmo. La coscienza di ogni cosmo è indipendente da quella di ogni altro
così come lo è lo svolgimento di un'equazione da quello di un altra, 238f, 19h.
MOLTEPLICITA' - (vedi
"Sopravvivenza", stessa pagina, 279b). Se la molteplicità fosse
un'apparenza, allora anche il divenire dei mondi non sarebbe reale. Il quadro
cangiante e molteplice che osserviamo, altro non sarebbe che l'insieme di
immagini che differenti categorie di sensi ci danno di una stessa identica
realtà. Quest'Unica Realtà potrebbe essere Dio, un Dio che tutto
comprenderebbe, perciò completo ed infinito perché Unico: Immutabile perché non
toccato dal divenire dei mondi: Assoluto perché da tutto indipendente, e via
via. Ed essendo così singolare, così diverso da tutto quanto appare esistere
nel mondo della molteplicità, veramente potrebbe essere la prima Causa
increata. E' chiaro che la mia certezza circa l'esistenza e la natura di Dio,
non deriva da questa speculazione, anzi non deriva da speculazione alcuna. Ma
io credo che questo ragionamento sia da voi accettabile e, in ogni caso, il
solo che può conciliare l'esistenza di Dio con l'esistenza della molteplicità
(vedi "Fusione"), 283b e ss..
Non si tratta di sapere
come le cose stiano in realtà, e poi tenere questa conoscenza estranea alla
propria vita e al proprio essere intimo, perché, tra questo atteggiamento e
quello di chi crede in qualcosa che non corrisponde al vero, ma lo vive, ai
fini dell'evoluzione è molto più produttivo questo "secondo" atteggiamento
che non il primo. "Non per nulla l'uomo, che nella dimensione della
molteplicità è diviso a tal punto che il male che crede di infliggere agli
altri, andando a pareggio di un loro dare-avere, in effetti ricade solo su lui
stesso, che ne è l'autore; non senza ragione l'uomo - dicevo - deve credere di
essere meno diviso di quello che è, cioè deve credere una cosa che nella
molteplicità non è esatta", 169c, (vedi "Omicidio"), 173c e ss..
La molteplicità è realizzata in ogni Cosmo (vedi) in modo diverso. Tempo e
spazio, sequenzialità e separatività, rappresentano il modo in cui è realizzata
la molteplicità nel "nostro" Cosmo: come lo sia negli altri non lo
sappiamo, 176c.
Voi sapete che per
molti, moltissimi anni gli uomini hanno creduto che il sole girasse attorno
alla Terra ed anche oggi, pur sapendo che le cose stanno diversamente,
l'apparenza non cambia. Per cambiarla è necessario spostare il proprio punto di
vista. Tutto il mondo relativo è in dipendenza del punto di vista, 181c, 118d.
Tutto quanto esiste nel mondo della molteplicità - ossia tutto quanto ogni
essere sta vivendo, ossia il "sentire" di ogni essere, ossia ogni
possibile "sentire" - è la manifestazione nel mondo della
molteplicità, cioè del tempo, dello spazio, della sequenzialità, della separatività
(vedi), di ciò che ha la sua reale dimensione d'esistenza nell'Eterno Presente
(vedi), nell'Infinita Presenza, nell'Unità Assoluta. Il sembrare di finire, di
non essere mai lo stesso, di trascorrere, è il modo attraverso il quale ciò che
per sua stessa natura è illimitato si limita; è l'apparente limitazione che
origina la caleidoscopica molteplicità; ed è l'apparente molteplicità che rende
Assoluta, e quindi Unica, Una, la Realtà, 216d, (vedi "Spirito"),
34h, 119h e ss., 127h e ss..
* MONADE - E' la
"Presenza Divina" essenziale alla manifestazione della vita
individuale del mondo naturale. E' usato il termine "monade" in
quanto questa "Presenza Divina" non trasfonde all'individuo alcuna
Verità, o - comunque - non comunica con questo, 213c.
MONADE - La monade è
anche "atomo di sentire" (vedi), 193c.
MONASTERO - (vedi
"Intenzione", stessa pagina, 31c).
MONDI della Percezione -
I piani di esistenza, o meglio gli stati di coscienza in cui la realtà è
concepita, sentita, come distinta fra io e non io, soggetto ed oggetto, sono da
noi definiti "mondi della percezione", mondi dei fenomeni, mondi
dell'apparenza. Infatti la percezione (vedi) è quel processo in cui la
consapevolezza si raggiunge solo attraverso ai sensi; e siccome i sensi sono
quegli strumenti che pongono in relazione il soggetto col mondo esterno, è
chiaro che la percezione è un fatto che avviene solo in una realtà in cui
soggetto e oggetto sono distinti. Inoltre, mondo dei fenomeni e dell'apparenza
perché il fenomeno, per definizione, è il cambiamento che interviene nelle
proprietà dei corpi, 195f.
A sentire meno limitati
corrispondono forme di vita meno limitate e quindi mondi meno grossolani;
perciò gli esseri continuano la loro evoluzione anche fuori dai mondi della
percezione, quando il sentire che manifestavano è ampio. Ma il sentire più
semplice, che necessariamente fa parte della loro individualità, non può che
manifestarsi e sussistere nei mondi grossolani. Questo proprio per il concetto
di realtà. Infatti quei mondi non esistono oggettivamente, cioè
indipendentemente da coloro che li abitano, ma esistono proprio per creazione
percettiva dei loro abitanti: sono creati dai sentire più semplici. Ecco perché
diciamo che "le situazioni dei mondi della percezione non sono che
estrinsecazioni del sentire", 222f, (vedi "Mondi grossolani"),
227f.
MONDI Grossolani - (vedi
"Mondi della percezione", stessa pagina, 222f). Quanto più il sentire
è limitato e tanto più il mondo nel quale l'essere si immerge o crea è
grossolano. Gli esseri che hanno analoghe limitazioni (vedi
"Limitazione"), creano nella loro percezione (vedi) mondi analoghi
che, per il fatto di avere punti di contatto, assurgono per quegli esseri a
realtà oggettiva ed apparentemente indipendente dai soggetti. Tale supposta oggettività
è rafforzata dal fatto che la materia di un mondo può essere da un individuo
plasmata in qualunque forma e vista così plasmata dagli altri individui di quel
mondo. Un artigiano che crea una sedia plasma la materia fisica in quella
forma, e la sua creazione è vista da tutti gli altri individui che, avendo le
sue stesse limitazioni percettive, trasformano nella percezione la divina
sostanza (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata")
in materia, e quindi in mondo fisico. Sicché, ciò che l'individuo crea con le
limitazioni della sua percezione, dovute alle limitazioni del suo sentire, non
è un mondo totalmente onirico ma un ambiente, una dimensione con le sue leggi e
i suoi fenomeni che appaiono uguali a tutti coloro che per le stesse sue limitazioni
trasformano la divina sostanza in quell'ambiente. A sua volta, il soggettivo
generale subisce un'ulteriore processo di soggettivizzazione in forza della
psiche (vedi) dell'individuo che ne dà una sua personale interpretazione
-questa volta solamente sua. L'individuo, quindi, appalesando il suo sentire
limitato, dà l'avvio a un processo di superamento e alla manifestazione di un
sentire meno limitato, e così via. E' come se l'individuo si rimirasse ad uno
specchio e, scoprendo i suoi difetti, li eliminasse, 227f.
MONDO - (vedi
"Progresso"), 115c. Da sempre vi diciamo che il mondo che percepite è
l'apparenza di una parte della realtà unica-totale. Poiché solo questa ultima è
oggettiva in quanto solo quest'ultima è assoluta, possiamo definire la vostra
percezione (vedi) soggettiva, illusoria. La percezione è un processo che
implica l'attività della mente e dei sensi, perciò a questi si fa risalire
l'illusione. I sensi, cioè, traggono in inganno, e non da meno è la mente con
il suo indurre a considerare costanti i rapporti fra gli eventi osservati, 61h.
MONDO degli Individui -
Nella successione dei "sentire", nel tempo del "mondo degli
individui" - come lo abbiamo chiamato - "sentire" analoghi sono
contemporanei e, per questa simultaneità, si fondono (vedi "Fusione").
Nel non tempo, nell'assoluta simultaneità, tutto è comunione (vedi), fusione,
unità, trascendenza dalla molteplicità, 275b, (vedi "Esempio della
vista"), 69h.
MONDO del Sentire -
(vedi "Aggregato costituito").
MONDO Migliore - (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c), (vedi "Società", stessa
pagina, 124g).
MONDO Occulto - Il mondo
sconosciuto che vi circonda non vi è ostile: in esso vi sono creature che
furono nella vostra attuale condizione di esistenza e che vi torneranno. Altri
che hanno lasciato la ruota delle nascite e delle morti (vedi "Abbandono
della ruota delle nascite e delle morti") sentono per voi una profonda
comprensione, perché rappresentate per loro un passato d'incertezza e
sofferenza. Noi vi conosciamo e vi seguiamo uno a uno: sappiamo qual è il vero
motivo che vi ha spinto a leggere questo libro. Chi è attratto solo dal
fenomeno come fatto insolito e misterioso non creda di poterlo riprodurre con
tanta facilità. Anche il fenomeno ha fini d'insegnamento ed è concesso in
misura prestabilita. Le comunicazioni che fuoriescono da questo scopo hanno la
probabilità di essere esaurienti come potrebbe esserlo la spiegazione della
vita sulla Terra data da un uomo scelto a caso. Per questo motivo vi invitiamo
alla prudenza, che non deve cessare anche quando il fenomeno è autentico, 289b.
Ricordate sempre che il mondo, chiamiamolo occulto, la dimensione diversa dalla
vostra, o come altro volete chiamarlo, vi è amico, vi è amico, 89g.
MONISMO-Pluralismo -
272b, 67h e ss..
MONOD (Jacques Lucien) -
17e.
MONOTEISMO - 242g.
MORALE - La morale e le
credenze non hanno un valore assoluto: sono i termini del problema che ciascuno
deve risolvere; ma è il processo del risolvere il problema e non sono i termini
che danno all'individuo un nuovo "sentire", 60a, 114a. Quando un
fratello si perde nei piaceri terreni, con il tempo dovrà ravvedersi e allora
non ha fatto altro che imparare un'esperienza ed avvicinarsi così ad una meta
ultima, 126a. Non è vero che l'argomento trattato renda morale o osceno un discorso:
i vaneggiamenti di certi cosiddetti mistici fanno impallidire la
"vena" dell'Aretino, 94b, (vedi "Omosessualità", stessa
pagina, 104b). La morale è relativa dal selvaggio al santo, 107b. Morale del
selvaggio, 111b. Pare che nella scuola della vita il potenziale d'istruzione
dell'uomo, in fatto di morale, non conduca oltre un'istruzione media; almeno a
livello generale, non v'è possibilità d'istruzione superiore, 147b.
Questa diversa
concezione della Realtà e di Dio, che libera l'immagine del Divino da quegli
orpelli posticci di un misticismo romantico, ci autorizza forse a credere che
la moralità non abbia senso alcuno? Che inutile sia lo sforzo dell'uomo di
tendere al bene, di migliorare il proprio mondo? Finché l'uomo non comprende
che il suo "essere" deve estendersi al di là dello spazio limitato e
delimitato dal suo egoismo, finché non comprende che le proprie qualità non gli
appartengono solo per se stesso, la legge del dolore lo richiama alla
comprensione. In ciò sta la risposta. Di più: se Dio è la reale dimensione
d'esistenza del Tutto, se Egli è l'Unico Essere in cui tutti ci riconosciamo,
allora ogni "essere" è un altro te stesso. Se puoi convincerti di
questa Verità, getta pure lontano da te ogni legge, ogni Comandamento, perché essi
non sono che una pallida imitazione, una grottesca caricatura di quella
convinzione interiore che "sola" può trasformare i tanto meravigliosi
quanto irraggiunti ideali morali in viventi Realtà, 286b.
Le religioni (vedi
"Religione") sono depositarie della moralità dei popoli, ma "la
vera morale è inconciliabile con gli interessi personali", 28c. Ciò che
dovete fare, non è tanto convincervi che le leggi morali sono giuste, quanto
cercare le cause dei vostri desideri egoistici e superarli. Questa è la cosa
giusta da fare, perché vi conduce ad "essere voi stessi la legge
morale", 109c, (vedi "Dirittura morale"), 118c, 257d. La morale
è matematica. Il prossimo siamo noi stessi. Ogni insegnamento morale è fondato
su una logica molto profonda, 78f. Molte volte i difetti che vediamo negli
altri sono difetti che abbiamo noi stessi. Ecco perché tutto è puro agli occhi
dei puri, 188f.
MORALE Comune - (vedi
"Azione", stessa pagina, 140c.
MORALISTA - 143b.
MORALITA' - Per me non
esiste moralità (parla Claudio, ndr). La moralità per l'uomo liberato non
esiste. Esistono le leggi e le costrizioni per coloro che non sono giunti a
questa liberazione, 67c, 97h.
MORIRE a Se Stessi -
Beato chi nulla desidera, nemmeno la giustizia, perché di chi è morto a se
stesso e di chi fa la volontà del Padre è il Regno dei Cieli. Il Regno dei
Cieli riposa nella quiete interiore, 56a. Un giorno ti ho sorpreso mentre,
vedendo un fratello parlare a bassa voce, credevi che dicesse di te. Se tu
fossi morto a te stesso, non avresti pensato una cosa del genere, 131a, 264b,
(vedi "Verità", stessa pagina, 280b). Superare l'attività
espansionistica dell'"io" (vedi "Espansione dell'io")
significa morire a se stessi, lavorare per amore al lavoro, svelare i segreti
della natura per il bene delle creature e non per "accrescere se
stessi" (vedi) Significa cessare di illudersi, cancellare il dolore (vedi)
dalla faccia della Terra, vivere, muoversi liberamente per la bellezza di una
causa in sé e per sé, senza il miraggio di un guadagno personale. Significa
considerare la vita da un punto di vista completamente diverso da quello
secondo il quale gli uomini vivono, agiscono, e pur tuttavia "continuare
ad agire, a progredire". Significa essere tanto forti ed amare tanto la
vita da vivere anche senza l'incentivo dell"io", 37c.
Morire a se stessi
significa essere staccati da tutto, avere dimenticato il proprio
"io", 67c. Allorquando si dimentica se stessi, protesi verso il
raggiungimento di un ideale, si è sempre nel giusto, anche se l'ideale è
errato, 142c, (vedi "Intenzione", stessa pagina, 144f). Chi vuol
conoscere la verità deve essere disposto a morire nel vero senso della parola,
convinto che con la morte tutto finisca: morte senza possibilità di
sopravvivenza. Solo se è disposto a tanto, ricerca la verità per la verità e
"non" per accrescere se stesso. Sì, fratelli, ve lo ripeto:
rassegnatevi. Noi finiamo perché finiscono tutte le nostre debolezze, i nostri
vizi, il nostro soffrire, il nostro sentirsi ed imporsi diversi dagli altri, la
nostra crudeltà, il nostro egoismo, perché "questi" siamo noi oggi e
finendo questi, noi finiamo! Capite che cosa intendo? Mi "preme" che
voi lo comprendiate. Non ci limitiamo ad enunciare delle verità, cerchiamo di
renderle a voi accessibili. Ciò che vi diciamo del vostro futuro non è una
semplice - per quanto fondata - supposizione di ciò che sarà; il futuro esiste
già, "niente" noi abbiamo da supporre, 81h.
MORITURO - (vedi
"Omicidio", stessa pagina, 165c).
MORTE - 96a, 242a. Che
cosa vuol dire "alla morte del veicolo fisico"? Vuol dire che quando
l'individuo (vedi) avrà spostato la sua consapevolezza (vedi) a quei fotogrammi
del piano fisico nel quale il suo corpo fisico è rappresentato moribondo ed
infine morto - cioè chiuso a percepire il piano fisico - la sua consapevolezza
passerà ai fotogrammi (vedi) del piano astrale nei quali il suo veicolo astrale
è rappresentato come ridestantesi al mondo che lo circonda. E poiché così è
rappresentato, percepirà cosa è attorno a lui, al corpo astrale, nel piano
astrale, 206b, (vedi "Omicidio", stessa pagina, 165c). "Perché
paventare di perdere ciò che racchiude la vostra consapevolezza entro
l'angustia di una condizione relativa? Perché temere di perdere la vostra
insufficienza? (vedi "Ciò che siamo oggi"). Quale fragile velo è in
sé l'illusione che vi distingue e divide dalle altre creature di voi stessi
complemento! Che àncora la vostra consapevolezza a ciò che credete di essere e
che fa ritenere le vostre limitazioni tanto preziose da temere di perderle! E
quanto tenace lo fate diventare con un simile attaccamento! Ma chi mai potrà
dirvi che questa è la Verità? Eppure credervi significa por fine ad ogni
angoscia, ad ogni sofferenza, ad ogni umiliazione, perché è troncare alla
radice la ragione di ogni dolore, 197c.
La paura della morte
nasce proprio dal sapere che tutti, indistintamente, un giorno moriremo. Quando
poi sei trapassato e ti rendi conto che la morte non esiste, non puoi più avere
paura della morte. Quando avviene il trapasso dal piano astrale a quello
mentale, quando cioè si lascia il corpo astrale per passare nella dimensione
mentale (e "passare" è un modo di dire figurato, perché in effetti
non è che si compia alcun viaggio: si cambia solo possibilità di ricezione),
questo avviene in un modo semplicissimo, tranquillissimo, pieno di beatitudine
e di leggerezza, senza nessuna angoscia, 169d. Se si riuscisse a trovare la
certezza che l'"io sono", che si crede faccia esistere, non cesserà,
forse una buona dose dello spavento che la morte infonde verrebbe meno, 225d.
Colui che lascia il corpo -che muore, come dite - va in un altro mondo nel
senso che vive in uno stato di coscienza diverso, ma non si sposta affatto in
senso spaziale, né d'altra parte rimane nello stesso spazio. Se mai, rimane
nell'unica Realtà nella quale esiste eternamente e nella quale lo spazio è un
fatto del soggetto percipiente, 187f, 24g.
Ognuno di voi, fino a
che è il momento, non trapassa. Che il suo cuore si arresti o non si arresti,
fino a quel momento non c'è niente da fare, non si muore né un momento prima, né
un momento dopo. E quando è il momento, nessuno può sfuggire, non c'è barba di
rimedio. Ed è giusto che sia così. Si comprende benissimo che il passo di
abbandonare il piano fisico lascia un poco turbate, perplesse, anche delle
grandissime personalità, per esempio il Cristo, od altre di poco inferiori a
lui. Però è una cosa automatica, istintiva,, non so come dire, che viene
naturalmente. Voi sapete che non c'è nessuna interruzione tra la vita di un
veicolo fisico e il proseguimento dell'esistenza con la vita in un altro
veicolo, il veicolo astrale. Se poi si considera che le persone che si amano, e
meglio ancora che ci amano, non si dividono mai realmente assolutamente; che si
ritrovano sempre, come in fondo noi tutti ci siamo ritrovati e tutti vi siete ritrovati
fra voi, allora questa famosa morte è solo un voltare pagina, per trovare
ancora una nuova e migliore relazione con coloro che si amano, 47g.
Io non direi "morte
apparente". In effetti, l'individuo è veramente trapassato. Poi la vita
riprende. In questa sua esperienza l'individuo può vedere in un primo momento
qualcosa che sta tra il suo stato d'animo ed una visione oggettiva del piano
astrale, un punto di passaggio, tant'è vero che può vedere altre persone.
Ricordatevi che la visione oggettiva del piano astrale avviene sempre dopo che
l'individuo ha superato la fase del ripiegamento su se stesso, quando vede
l'incarnazione precedente. Altre persone, invece, possono avere una visione
oggettiva non solo del piano astrale più basso, ma anche del piano fisico:
possono cioè vedere delle persone ma prima di tutto il loro corpo e quello che
accade intorno al loro corpo. Però questo è un momento iniziale, perché poi, se
andassero avanti, finirebbero col desiderio di rivedere tutta la loro esistenza
ultima, 51g. La morte del corpo fisico, e quindi del corpo astrale, e quindi
del corpo mentale, non è un evento casuale (come niente è mai fatto a caso), ma
ha una profonda ragion d'essere in quanto permette all'individuo sempre nuove
esperienze con personalità sempre rinnovate, 53g.
Quando si abbandona il
corpo, quando si rivede la vita trascorsa e la si può mettere in relazione con
le altre, ma principalmente con quelle che hanno recato karma all'ultima appena
conclusa (e questo è importante), allora si comprendono tante cose, si
comprende la bellezza, la meraviglia che è il dono della vita. E da quel
momento si dimentica quello che è stato il carico della sofferenza e si
comincia a desiderare di nuovo di rinascere, e andare avanti, ed evolvere, 62g.
La morte, considerata al di fuori di ciò che conduce il corpo fisico a morire,
è veramente una puntura di spillo, poco o niente avvertita dal punto di vista
del dolore, 62g. A seconda dell'età in cui avviene il trapasso dei bambini, il
significato karmico può essere solo per i genitori, per i parenti o per coloro
che hanno vissuto quell'esperienza dolorosa. Non può essere affatto per
l'individuo trapassato in età così acerba. Questo vale fino ai 3, 4 anni di
età: non c'è neppure, si può dire, un contatto vero e proprio con una entità,
88g, 81h.
MORTE Apparente - (vedi
"Morte", stessa pagina, 51g).
MORTE dei Bambini - A
seconda dell'età in cui avviene il trapasso, il significato della morte dei
bambini può essere solo per i genitori, per i parenti o per coloro che hanno
vissuto quell'esperienza dolorosa. Non può essere affatto per l'individuo
trapassato in età così acerba. Questo vale fino ai 3, 4 anni d'età: non c'è
neppure, si può dire, un contatto vero e proprio con una entità. Poi, man mano
che si avanza con l'età, l'esperienza vale anche per coloro che trapassano:
quindi è karma non solo per i genitori, per i parenti e per tutti coloro che
sono colpiti da questa scomparsa, ma anche e proprio per colui che scompare. E
la cosa accade in conseguenza di un'azione mossa in una precedente
incarnazione, 88g.
MORTE di una Persona
Cara - (vedi "Dopomorte"), (vedi "Rapporto tra incarnati e
disincarnati"), 11e e ss.. Esorto a diffidare dei medium che si dichiarano
capaci di evocare a piacimento i disincarnati. Acciocché il contatto avvenga
non basta che vi sia il tramite: la comunicazione deve essere prevista
dall'ordine generale secondo cui si svolgono le cose, 12e. Quando chi ha
lasciato il corpo fisico ha superato il "riposo dopo il trapasso"
(vedi), in quel momento c'è il vedere reale - non onirico -, e il rincontrarsi
reale con le persone che ha amato, 57g. Nei casi in cui le creature provano una
simpatia, un'attrazione immediata per altre che sembra loro di aver già
conosciute, pur sapendo che in questa vita non si sono mai precedentemente
incontrate, si tratta di ritrovamenti di persone che si sono amate, che in
qualche modo hanno avuto una relazione, 67g, (vedi "Dolore", stessa
pagina, 142g), 144g. Durante il sonno è poi possibile vedere anche cari
trapassati, e vederli vivi, in condizioni migliori di quanto lo fossero prima
di trapassare. Molte volte questi sogni sono veritieri, non sono dovuti solo al
desiderio di rivederli. E sapete come si può fare per distinguere una creazione
del proprio desiderio dal vero contatto con questi cari trapassati? Se li
sognate sofferenti, con la stessa età nella quale sono trapassati, o come se
non fossero ancora morti, cioè come se si trattasse proprio di un ricordo che
conservate di loro, allora è un vostro desiderio che vi spinge a sognarli.
Mentre quando li vedete sorridenti, felici, pieni di salute, allora è
chiaramente un loro contatto, vero e reale 154g, (vedi "Sentire",
stessa pagina, 230g).
MORTI Viventi - (vedi
"Pazzia", stessa pagina, 238b), 182g, 183g.
MOSE' - 110a, 111a, 106b,
107b, 86c.
MOSTRO - Chi rinasce
mostruoso può essere stata una creatura che ha usato male la propria bellezza:
per far del male, per tradire, per tante altre ragioni. Si può rinascere
mostruosi, ad esempio, perché si deve imparare la vita anche con un corpo
fisico che non invita certo ad amarla. Possono essere persone che hanno
torturato altre persone. Se andiamo a vedere tutte le torture che sono state
fatte durante l'inquisizione (vedi), si può immaginare che cosa possono avere
quelle creature come effetto, 88g.
MUNDAKA-Upanishad - 89c.
MUTAZIONI Cosmiche -
(vedi "Esempio della bobina cinematografica"), 165b, (vedi
"Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 153f).
Continua