DIZIONARIO del CERCHIO
FIRENZE 77
a = DAI MONDI INVISIBILI
b = OLTRE L'ILLUSIONE
c = PER UN MONDO
MIGLIORE
d = LE GRANDI VERITA'
e = LA VOCE DELL'IGNOTO
f = OLTRE IL SILENZIO
g = MAESTRO, PERCHE'?
h = LA FONTE PREZIOSA
Le voci contrassegnate
da un asterisco appartengono al "Glossario" dettato dai Maestri e
contenuto nel volume "Per un mondo migliore".
Molte voci indicate
nelle pagine del libro "La Fonte Preziosa" sono ripetizioni di
citazioni precedenti. Sono state nuovamente incluse perché inserite in un
contesto espositivo diverso.
A
ABBANDONO della Ruota
delle Nascite e delle Morti - (vedi "Cosmo", 164f). Per parlare un
po' della vita del piano del "sentire" (vedi), o "piano
akasico" (vedi), e rispondere così ai vostri interrogativi, dobbiamo
riferirci ad una fase del "sentire" molto avanzata, alla condizione
d'esistenza che noi abbiamo definito "abbandono della ruota delle nascite
e delle morti" (che è il passaggio da uomo (vedi) a superuomo (vedi)).
Fase evolutiva in cui non ci si reincarna più per l'avvenuta estinzione
dell'"io" (vedi), 160c, (vedi "Evoluzione", stessa pagina,
155d), (vedi "Extraterrestri", stessa pagina, 187g).
ABORTO - Io credo che il
"vero" delitto non stia tanto nell'azione, quanto nell'intenzione;
nella ragione per cui l'atto è commesso. Perciò la questione dell'aborto è una
questione personale di coscienza, riservata ai soli interessati, e non può
essere regolata da leggi dello Stato le quali possono disciplinare i rapporti
fra cittadini - fra lo Stato e i cittadini - al fine di tutelare il bene comune
dei singoli, ma non pretendere di disciplinare il pensiero e la coscienza degli
uomini. Lo Stato non ha alcun interesse, né diretto né legittimo, né
valutabile, ecc., ecc., che possa giustificare un'interferenza nella decisione
dei genitori di non avere un figlio, 100b. Se l'uomo riesce, per esempio, a
sapere in anticipo che una creatura nascerà malformata e quindi portata a
soffrire, farà certamente bene ad evitare che quella vita nasca. Forse potrò
scandalizzare, ma ripeto che nel momento in cui farà questo, e la sua
intenzione sarà di evitare dolore a una creatura, e non sarà invece di evitare
del dolore a se stesso allora agirà bene e la sua intenzione lo purificherà di
questo atto, 161g.
ABRAMO - 286b.
ABULIA - 147b, (vedi
"Tepidezza", 114c), (vedi "Cinismo"), 92d. Se dal punto di
vista dell'insegnamento dei maestri l'èra della potenza (vedi
"Rosacroce"), oggi, potrebbe far pensare unicamente all'espansione
dell'io, perciò ad un aspetto negativo del problema, riportata e vista
all'epoca degli individui rappresenta invece qualcosa che li elevava e, se di
merito vogliamo parlare, indicava un merito, in quanto affermazione di se
stessi al di sopra del grigiore, dell'indifferenza, della tepidezza,
dell'abulia, della brutalità intesa in senso animale, dell'uomo che non
desidera per niente superare se stesso e vive unicamente di istinti, alla
giornata, 117g.
ACCRESCERE Se Stessi -
(vedi "Io").
ACCRESCIMENTO
dell'Essere - (vedi "Essere"). Taluno chiama l'"essere"
spirito, ego, sé, ecc., ciò ha un'importanza relativa. Importante è capire che
l'"essere" non subisce un processo di accrescimento perché è già
completo in sé. Sicché l'evoluzione (vedi) non deve intendersi come divenire
(vedi), perché il progressivo rivelarsi di un sentire (vedi) più ampio, di una
coscienza più vasta, è in realtà l'affermazione dell'esistenza di vari sentire,
i quali sussistono nel non-tempo al di là dell'apparente sbocciare e
trascorrere, così come una parola scritta è letta lettera dopo lettera, ma in
sé è un insieme che ha un suo significato legato alla sequenza delle lettere
che la compongono, 157b.
ADAMO ed Eva - 250b,
240g.
ADULTERIO - (vedi
"Intenzione"), 28c. Il tradimento dell'adulterio, oggi così diffuso,
che nella stragrande maggioranza dei casi nasce dal desiderio di avere altre
esperienze sessuali, in futuro cadrà spontaneamente venendo meno, negli uomini,
una visione esasperata del sesso quale l'hanno attualmente. Infatti essi non si
cercheranno più per dare sfogo al loro istinto sessuale represso; piuttosto
sarà l'affetto che si completerà nell'atto sessuale. Non essendo più l'atto
sessuale la ragione della ricerca di compagnia, ma essendo invece l'attrazione
del vero amore, verrà meno uno dei principali motivi che spingono all'adulterio
e l'infedeltà sarà pressoché sconosciuta, 71d, 220d.
AGGREGATO Costituito -
Se si vuole avere un'idea più aderente al "mondo del sentire",
occorre porsi al di fuori di ogni successione, e immaginare questo mondo come
un immenso organismo, costituito da numerosissimi e diversissimi atomi di
sentire (vedi "Atomo di sentire"), i quali conferiscono, di volta in
volta, all'aggregato costituito, un carattere estremamente unitario. Siccome
ciascun aggregato costituito ha una natura estremamente unitaria, ciascuno di
essi può essere considerato un sentire unico, di qualità diversa da quelli che
lo costituiscono: un sentire più ampio, 193c.
AGGREGAZIONE della
Materia - Ogni piano di esistenza differisce dagli altri non per una diversa
ubicazione nell'Universo, ma per la diversa natura della materia che lo
costituisce. Tutti i piani esistono nello stesso spazio e ciascuno comprende
sette sottigliezze o densità di materia. Ciò vuol dire che la materia
elementare di ogni piano si può aggregare e divenire complessa in ragione di
sette accostamenti: quattro e tre, 198a.
AGGRESSIVITA' - (vedi
"Cervello", stessa pagina, 159g).
AGGRESSORE e Aggredito -
E che cosa vi accadrebbe se - come dopo il trapasso vengono ritrovati i ricordi
di precedenti incarnazioni - ad un dato punto della vostra esistenza di
individui trovaste non la consapevolezza d'"essere stati" qualcun
altro, ma la consapevolezza d'"essere" qualcun altro? Che so!
D'essere l'aggressore e l'aggredito, d'essere insomma tutto quanto una
concezione ristretta, che voi avete attualmente, vi fa escludere di essere.
D'essere "io" e "non io"? Meditate su questi interrogativi.
Vi aiuteranno ad avvicinarvi ad un nuovo modo di concepire la realtà, 272b,
76h.
AGIRE nel Profondo -
(vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina, 49c).
AGITAZIONE - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 145g).
AGONIA - Una lunga
agonia viene e deve venire per un fatto karmico, quindi aiuta sempre. Ma
dobbiamo precisare: un'agonia incosciente non riguarda più la creatura ma i
familiari e coloro che a quella creatura sono legati, 85g.
AGOPUNTURA - 28e, (vedi
"Medico"), 160g.
AIUTATORI Astrali - Gli
aiutatori astrali sono entità le quali hanno la missione di aiutare a staccarsi
e ad abbandonare il piano astrale (vedi "Spiriti elementari
naturali"), 177a.
AIUTO - Dare aiuto anche
quando si sa che non serve, 150b. Aiutare gli altri implica una grande
consapevolezza da parte dell'individuo; implica un discernimento non comune che
solo chi ha profondamente studiato e analizzato se stesso può raggiungere. Solo
chi può fare a meno dell'aiuto umano è veramente in grado di aiutare i suoi
simili. Ed allora, essendo la collettività fatta di singoli, è opportuno che
ciascuno di voi raggiunga questa forza interiore, questa forza intima senza cui
ben poco potete dare ai vostri simili, 52c, (vedi "Amore"), 69c.
Aiutare significa
alleviare altri da preoccupazioni, sollevarli da stati di necessità da cui non
riescono ad uscire, 61e. Quindi, sì, soddisfare le necessità vitali di chi, da
solo, non ne è capace, ma soprattutto renderlo in grado di provvedere da sé;
tamponare l'effetto, sì, ma rimuovere la causa. Questo è il vero bene e,
perciò, il vero aiuto, 62e.
Se pensate che sia
inutile cercare di aiutare i vostri simili perché comunque voi facciate le cose
andranno come è scritto che vadano, vi dico che in ogni caso una cosa
importantissima verrà a mancare: quella per la quale tutto esiste e vive, per
la quale si succedono i giorni, le vite, le storie: la vostra coscienza, quella
coscienza che è la manifestazione di un Dio nell'essere e in forza della quale
esistiamo e per mezzo di cui nulla, infine, può rimanerci estraneo, dandoci
essa la plenitudine assoluta, 176f. E' assurdo che una persona si butti nelle
fauci di un'altra per aiutarla quando quest'altra del suo aiuto non sa che
farsene, ma la divora. Il lasciarsi inutilmente divorare può essere molto bello
dal punto di vista mistico, però non è quello che si chiede all'uomo. E' tutta
una questione di misura, 139g. Il solo vero aiuto che vi sia: quello di dar da
mangiare agli affamati, di togliere la sete agli assetati. Ma chi ha sete,
benché una mano amica gli porga dell'acqua, da solo deve berla. In questo
senso, in questo e unico senso, voi siete soli. Ciascun individuo è veramente
l'unico artefice della propria esistenza: da solo deve assimilare, deve
comprendere, deve sentire intimamente la verità, 233g.
* AKASA - Essenza del
piano akasico; ciò che organizzato, od improntato, dicesi "idea".
Ovvero ciò che rende possibile l'esistenza oggettiva di una idea relativa alla
manifestazione cosmica, 203c.
AKASA - Noi siamo il
"sentire delle parti", che è un "sentire" relativo e
molteplice, che è "akasa", 34h
ALCHIMIA - (vedi
"Gloria del corpo" e "Grande opera"), 171d.
ALCOLISMO - (vedi
"Golosità"), 25c, (vedi "Droga"), 92d. Essere dedito
all'alcool significa non avere un'evoluzione spirituale abbastanza marcata,
205g, (vedi "Medianità", stessa pagina, 205g).
ALDILA' - (vedi
"Dopomorte"). Nel cosiddetto "aldilà" ci sono anche entità
di esseri che non sono stinchi di santo, ma sono nella loro dimensione e
"non possono interferire" nella vita degli uomini. Il male che può
venirvi non vi viene dagli spiriti e neppure dai diavoli; può solo venirvi
dagli uomini e, a ben guardare, "solo da voi stessi", 31d.
ALIMENTAZIONE - (vedi
"Trasmutazione della materia"), 158g, (vedi "Vegetariano"),
165g.
ALLAH - 286b.
ALLEGRIA - (vedi
"Dolore"), 264b, (vedi "Dolore", stessa pagina, 145g).
ALLOPATIA - 29e.
ALLUCINOGENO - Vi sono
degli stregoni, o persone dedite a pratiche occulte, che fanno ricorso ad
allucinogeni e via dicendo. Ma non dovete pensare che certe droghe diano le
facoltà occulte o i poteri paranormali; pensate piuttosto, in modo giusto, che
certe creature hanno allo stato potenziale dei poteri occulti, delle facoltà
paranormali che l'uso di qualche droga fa porre in atto, limitatamente al
periodo in cui dura l'effetto della droga. Cosicché se un qualunque essere, che
non avesse queste facoltà allo stato potenziale, assumesse, ingerisse le stesse
droghe che fanno diventare veggente altri, egli non lo diventerebbe affatto,
141g.
ALTRI - Che senso ha
credersi non bisognosi degli altri, a loro superiori e rifiutarli quando,
nostro malgrado, per nostra fortuna, non possiamo isolarci, disgiungerci gli
uni dagli altri? Se questa è la realtà, perché non prenderne coscienza?,
scoprirne tutto il meraviglioso intreccio che congiunge in un abbraccio tutti
gli esseri? Perché sentire estranee a sé creature che sono di se stessi
complemento? Invero un simile atteggiamento, oltre che essere innaturale, è
illogico. Perciò, rendetevi consapevoli della meravigliosa Realtà in cui
esistiamo; deponete ogni motivo di isolamento, separazione; considerate ogni
essere una parte di voi stessi perché, con la sua vita, contribuisce alla
manifestazione della vostra coscienza, intesa quanto meno come coscienza di
esistere, quindi contribuisce al vostro sentirvi di essere, alla vostra
esistenza; e considerate voi stessi quali unità di una molteplicità il cui
dovere non è quello di asservire gli altri a sé, bensì quello di essere
strumenti della loro evoluzione (vedi "Corpo fisico", stessa pagina,
184f), (vedi "Esistenza", stessa pagina, 193f).
Ma chi sono gli altri?,
tanto più scostanti, odiati, cattivi, quanto più confusi e lontani dalla
verità, perciò più bisognosi di comprensione e d'amore? Ma che senso avrebbe
sapere tutto ciò, se si vivesse come chi l'ignora? Tale è veramente il quesito
che io lascio alle vostre meditazioni, 241f.
ALTRI MONDI - In un
altro sistema solare può esservi un pianeta che accoglie delle forme di vita
che hanno come matrice fisica una materia più sottile, più rarefatta: ma sempre
materia fisica è, sempre!, 173d. Su certi pianeti il punto di evoluzione può
essere inferiore al vostro attuale, su altri invece superiore; le
organizzazioni, le società possono essere diverse, e ve ne sono infatti alcune
così belle che mi auguro possano giungere ad essere realizzate anche dall'uomo,
mentre altre corrispondono al vostro passato evolutivo; però il cammino è
analogo, 102g.
ALTRUISMO - 146b.
L'altruismo non è il più alto insegnamento che esiste, 253b, (vedi
"Coscienza", 254b). La spinta dell'io è quella che ha costruito il
vostro mondo, e quindi in un certo senso è fattiva. Era necessaria fino a un
certo tempo della vostra evoluzione. Adesso l'uomo deve sostituire, alla spinta
dell'io, la spinta dell'amore per i suoi simili e rimanere ugualmente attivo
35c, (vedi "Società", stessa pagina, 38c), 46c, (vedi "Homo
sapiens"), 131c. Si passa per il desiderio di non nuocere, di non pesare sugli
altri, di essere utili e via via, prima di giungere al radioso sentire
altruistico che ispira l'olocausto di sé per gli altri, 141c, (vedi
"Sessualità", stessa pagina, 52d).
L'amore agli altri non è
un irrazionale innaturale atteggiamento dei mistici, ma piuttosto il naturale e
logico "sentire" che ogni essere non può che trovare, dato che la
completezza della propria esistenza sta solo nell'esistenza degli altri esseri,
271d. Quale maggiore sprone all'altruismo, per l'uomo, di una concezione della
propria vita secondo lo spiritualismo? In verità la logica, con tutta la sua
possibilità di dimostrazione non può, in questo senso, tanto quanto
l'irrazionale aspirazione mistica. E come potrebbe sussistere la comunicazione
fra gli esseri se la logica, le dottrine razionalistiche e lo stesso empirismo,
non avessero cercato elementi comuni d'intesa, invece così remoti e precari nel
fideismo e nel misticismo?, 277d, 25e. "Ama il prossimo tuo come te
stesso" non è un dogma, non è solo un comandamento, è qualcosa di estremamente
logico e necessario. E' qualcosa che rispecchia la realtà delle cose, la realtà
in sé. Il prossimo siamo noi stessi, 78f, 131f. Lo scopo della vita è quello di
donare coscienza, e si è tanto più coscienti quanto più si riesce a
compenetrarsi dei problemi degli altri, 145f. Se ti senti rifiutato è perché
rifiuti, 193f. Non sempre l'ultima incarnazione prima che la "ruota delle
nascite e delle morti" (vedi) venga abbandonata è dedicata interamente
all'altruismo; questa dedizione può anche nascere ad un dato tempo della vita
(vedi "Conversione"), 107g.
ALVEARE - 23e.
Moltissime api vivono contemporaneamente e recano le proprie esperienze
sensorie al centro comune dell'alveare, la cosiddetta "anima di
gruppo", che è il nucleo della manifestazione dell'atomo di coscienza. Ma
la varietà delle esperienze sensorie dell'anima dell'alveare non si esaurisce
in una generazione di api: si ripete nelle successive generazioni. Ogni
individuo biologico, cioè l'ape, è come se fosse un sensore dell'anima
dell'alveare, la quale, proprio attraverso i sensori rappresentati dalle api,
estende nello spazio e nel tempo, aumentandoli di molto, la sua possibilità di
esperire, 182f.
AMAZZONIA (Selvaggio
dell') - (vedi "Homo sapiens"), 270d.
AMBIENTE - A mano a mano
che si cresce interiormente, si diventa sempre più indipendenti dall'ambiente
in cui si vive, dalle sue influenze: la coscienza si costituisce dando una
sempre maggior autonomia di pensiero e di desiderio, uniformando sempre di più
la propria volontà alla volontà del Tutto-Uno sino a quando la mente e le
emozioni rispecchiano solamente il "sentire" profondo, e il volere
rispecchia il volere divino, 85d. L'ambiente in cui è immerso l'uomo
corrisponde come un perfetto incastro alle sue necessità evolutive, e le
ripercussioni delle esperienze sussistono e producono effetti non solo nell'età
infantile bensì finché l'uomo vive confrontandosi e scontrandosi con i suoi
simili, agendo e subendo, dominando ed essendo soggiogato, 37e.
AMBIENTE Psichico -
163d, 68g. L'insieme dei pensieri in qualche modo simili crea l'ambiente
psichico comune alle persone che hanno quella comunanza di pensiero. E non si
tratta solo di pensieri ma anche di sensazioni, di desideri, per quanto
l'attività del corpo astrale concorre a formare l'ambiente psichico. Sono
dunque tanti gli ambienti psichici, secondo vari livelli. Ognuno si trova
automaticamente nel suo; riceve la stazione radio, diciamo, con la quale per
sua naturale predisposizione è sintonizzato, 180g, (vedi "Anima della
Terra"), (vedi "Telepatia", 181g, 203g, 229g).
AMBIZIONE - L'ambizione
è il nutrimento dell'io ed il suo appetito, 25c, (vedi "Vizio"), 50c.
Vedi i tuoi fratelli che si affannano per raggiungere le posizioni sociali
importanti: sappi che fanno tutta quella fatica per convincersi dell'inutilità
della loro ambizione. Credi forse che chi si affanna per essere al centro
dell'altrui attenzione, per accumulare sempre di più, sia più sereno di chi ha
superato tutto ciò e meglio comprenda il valore della vita? Ti auguro, fratello
caro, che tu possa comprendere il valore ed il vero significato del vivere,
perché così facendo non sarai più trascinato dalla preoccupazione di cose che
non debbono preoccupare e dalla cura ansiosa di ciò che non vale, dal desiderio
di possedere ciò che, veramente, mai può essere posseduto nel vero senso. E ciò
corrisponde all'ineffabile serenità e beatitudine della vita liberata, 142f.
AMEBA - La vita
microcosmica (vedi "Vita macrocosmica-microcosmica") la ritroviamo
anche in organismi più semplici e assai più piccoli: per esempio è vita
microcosmica la vita di un'ameba, di un batterio, di un microbo. Insomma ogni
individuo biologico è una vita microcosmica. La vita microcosmica ha un ciclo,
una durata: permane finché dura il principio della nutrizione, della sensazione
e dell'eventuale moto, 179f.
AMERINDI - Ciò che è
ideale morale del Santo, applicato al selvaggio, ne paralizzerebbe ogni moto
vitale, 107b.
AMICIZIA - Un'amicizia
per voi è bella e duratura solo se può darvi soddisfazioni; quando non ne
potete più avere si risolve in qualcosa di scialbo e compassionevole. Non
dovete amare o ricercare solo ciò che può darvi un'utilità immediata, 48c,
(vedi "Simpatia istintiva"), 67g, 140g.
AMMONIO SACCA - 90c.
AMNESIA - (vedi
"Ricordo", 74h), 75h.
AMORE - Non preoccupatevi
di quanta parte comprendono del vostro amore gli uomini, 71a. Felice è colui
che ama, 91a. L'amore per il prossimo è niente in confronto al
"sentire" cui è chiamato l'individuo, 253b, 269b. Ama chi più può.
Chi ama non ha diritti, ha solo doveri, e solo chi comprende ama, e solo chi
ama può sapere, e solo chi sa ha una potestà: tale potestà è tanto più grande
quanto più si ama, quanto più si è altruisti, 58c. Amore non corrisposto, 64c.
Nel momento in cui vi rendete consapevoli che voi portate aiuto alle creature
per far godere il vostro io non dovete in questo pensiero cessare di portare
aiuto. Dovete rendervi vigili, costantemente consapevoli, senza attendervi da
questo ricompensa alcuna. La comprensione giunge quando voi realizzate questa
costante consapevolezza a vostra insaputa, 68c. Il vero amore non sa pensare
nei termini dell'io. Mi spiego? Quando voi proverete questo amore, voi sarete
fusi con tutto il resto dell'Universo con consapevolezza. Quando voi proverete
questo amore non riconoscerete più la distinzione fra mio e tuo, fra io e te,
ma vi sentirete uno con il Tutto, 69c. L'amore è un "sentire", non un
comportamento, se non c'è non si può pretendere. Come potete pensare che il
vero amore, il vero amante possa dare il suo amore ad un solo essere? Forse che
il santo ama uno e non gli altri?, 58d. Sotto l'impulso del richiamo sessuale
gli esseri sono invitati a distogliere l'attenzione polarizzata su se stessi e
a rivolgerla ad altri. Ciò si concretizza in attenzioni diverse da individuo a individuo
che denunciano una diversa sensibilità ed una diversa capacità di amare. Ognuno
ama in rapporto alla propria evoluzione Amore come sprone al sentire, 64d,
(vedi "Maternità"), 65d. Amore per i figli: nell'uomo l'amore per i
figli resta anche quando essi sono ormai adulti: l'amore che la natura innesca
rimane oltre l'innesco. Amore per l'amante, amante senza attrattiva sessuale,
genitori, amici, estranei, 66d, (vedi "Solidarietà"), 67d, 68d.
In futuro l'uomo sentirà
molto di più la reminiscenza di altre vite e riconoscerà, per uno slancio
interiore, chi ha amato in altra precedente condizione. Ciò sarà così diffuso
che non desterà meraviglia lo stabilirsi di un rapporto umano così inteso fra
tanti che non saranno legati da vincoli di sangue. E come una vera madre può
amare contemporaneamente più figli senza nulla togliere all'uno e all'altro,
così l'uomo del futuro potrà bastare, appagandoli pienamente, a più affetti,
71d, (vedi "Odio"), 101d e ss., 272d. Il legame creato dall'amore è
un legame che non si spezza mai e che, nelle future esistenze, conduce chi si
ama a ritrovarsi in amore, 15e. Non amate solo voi stessi; e quando avete
compreso ciò, e amate gli altri, allora considerate che non dovete amare solo
alcuni. Se non siete capaci di altro amore più impersonale, fate dell'amore ai
vostri familiari lo scopo della vostra vita; e quando sarete riusciti a
dedicare tutti voi stessi e loro, ricordate che la vostra vita non può avere
quel solo scopo, 55e. Cominciare ad amare da poco e da vicino, 21f. Perché
bisogna fare del bene, 77f. Niente va perduto (per la morte del corpo fisico),
tanto meno un amore. Un amore, che può sembrare interrotto, è qualcosa che
riposa, qualcosa che, momentaneamente, è in stasi, per poi risbocciare più
forte, più completo di prima, 117f, (vedi "Simpatia istintiva"), 67g.
Vi sono delle creature che appena si vedono, è vero?, si amano, provano un
immediato reciproco affetto, un amore. Questo ci dice che c'era già un legame
tra loro; e pur non riuscendo la memoria ad arrivare all'origine di questo
affetto, che magari risale a precedenti incarnazioni, tuttavia il sentimento
amoroso prorompe, esce fuori, 184g.
ANACORETA - Un anacoreta
può essere molto più avido di un ricco mercante. La psicologia dell'uomo è
complessa e può rivelare motivazioni di condotte assolutamente insospettate
(vedi "Io"), 77d.
ANALOGIA - L'analogia è
l'ultima parola della ragione e la prima della fede, ed è necessaria alla
comprensione di quelle verità che sono al di sopra dei luoghi comuni del
pensiero, delle vostre consuetudini, 23c.
ANALOGISTI - 90c.
ANASSAGORA - 38h.
ANESTESIA -
Nell'anestesia totale, come nel coma (vedi), come nel "Riposo
dell'ego" (vedi), sono gli altri che vivono situazioni, fotogrammi,
episodi che chi è in questi stati non vive. Il suo sentire di essere non si
arresta in attesa che gli altri vivano ciò che devono vivere, ma scorre nelle
successive situazioni che deve sperimentare senza arresti, senza soluzione di
continuità, sia che gli altri contino un'ora o un giorno o un anno, 226d. Se,
nella serie degli eventi di una situazione cosmica che vede unite dieci
persone, la decima non deve percepire quello che è in comune alle altre nove
(per esempio il paziente di un'operazione chirurgica con totale anestesia),
allora tale decima persona non deve attendere che il tempo sia passato per
continuare a "sentirsi d'essere" e perciò ad esistere, ma passa
subito alla sua prossima situazione da percepire, quella in cui gli altri la
vedono destarsi. E non potrebbe essere diversamente da così; infatti "il
non sentirsi d'essere equivale a non esistere; perché la vita è coscienza;
l'esistere è coscienza d'essere", 227d. Quando anestetizzate una persona,
se occorre per un intervento chirurgico, con gli anestetici non fate che
allontanare il corpo eterico: viene interrotto il collegamento tra il corpo
fisico denso e il corpo astrale, e l'essere non percepisce più il dolore, il
dolore che è originato nel corpo fisico denso, 55g.
ANGELI - 40g, (vedi
"Spirito elementale naturale").
ANGELO Custode - La guida
spirituale (vedi "Voce della coscienza"), dalla vostra religione
chiamata angelo custode, non deve essere tanto vista come un ente esterno,
estraneo, che vi ripara dai colpi, che vi protegge nel senso tradizionale e
personale, bensì qualcosa che dal vostro intimo essere affiora e che cerca di
far sbocciare la vostra coscienza, di farla affermare nei confronti degli
impulsi deteriori, 232g.
ANGOSCIA - Chi dà sapore
alla vita solo per mezzo degli stimoli che gli vengono dal mondo esterno,
quando questi gli vengono a mancare, o non gli dicono più nulla, si trova
faccia a faccia con il suo vuoto interiore e resta attanagliato dall'angoscia.
Nasce così il problema di come sfuggire all'angoscia. Le soluzioni che si
adottano possono essere molteplici e più o meno tragiche. Dalla ricerca di
conforto e di aiuto da parte di qualche sedicente maestro, alle droghe e al
suicidio. Certo è che le soluzioni sono tutte errate perché non sradicano la
causa dell'angoscia che, appunto, è il vuoto interiore, ma si limitano a
tamponare l'effetto cioè a tacitare l'angoscia stessa. Cercare il conforto
della protezione di qualche "istruttore spirituale" è un'illusione.
Nessuno può fare per il singolo quello che il singolo personalmente,
individualmente deve fare; nessuno può togliervi quello che, inevitabilmente,
per il vostro progresso individuale, dovete fare. Chi vi promette avanzamenti
nella vita dello spirito, o immunità dagli avvenimenti dolorosi, vi illude. Noi
stessi, se erroneamente pensate che vi promettiamo tutto ciò, siamo per voi
involontaria fonte di illusione. Non dovete venire a noi sperando che noi
possiamo farvi crescere, maturare spiritualmente o colmare il vostro vuoto
interiore senza una "partecipazione viva e diretta" da parte vostra.
Noi siamo come il cibo per l'affamato, il quale non si sazia al solo guardare
il cibo ma deve portarlo alla bocca, altrimenti non si sfamerà, ne si sfamerà
guardando altri sfamarsi. Non dovete venire a noi sperando che noi, per voi,
risolviamo i vostri problemi o vi diamo serenità allontanando i motivi del
vostro affanno. Noi, al massimo, possiamo insegnarvi a risolvere i problemi, a
trovare in voi stessi quella forza che fa restare sereni e padroni di sé anche
nelle avversità più dure. Ma sempre dovete essere "voi stessi" gli
artefici di un tale vostro intimo cambiamento, 91d.
Prima, i motivi di
sofferenza attraverso i quali l'uomo poteva scaricarsi, e scaricare tutto il
suo bisogno di star male, erano molti; e quindi le ragioni del suo malessere
trovavano facilmente paternità nelle difficoltà del vivere di ogni giorno. Ecco
perché le angosce spontanee che prova l'uomo oggi, e delle quali non sa trovare
paternità, erano allora sconosciute. C'era lo stesso bisogno di soffrire, cioè
lo stesso desiderio di autopunirsi che c'è anche oggi, ma allora
l'autopunizione si chiamava sofferenza per sopravvivere, mentre oggi si chiama
necessariamente angoscianza motivo reale, 156g.
ANIMA - E' un errore
dire che l'anima dell'uomo proviene dai regni naturali; giusto è dire che
l'essere di ciascuno, di cui l'uomo costituisce una fase della manifestazione,
affonda le sue radici nei regni minerale, vegetale e animale. Su queste vite si
fonda la manifestazione della coscienza individuale. Ognuna di esse costituisce
un centro di sensazione e di espressione ed è collegata ad un atomo di
coscienza. Ma badate bene: non intendo dire che ogni individuo biologico abbia,
in senso esclusivo, il suo atomo di coscienza, bensì che gruppi e catene di
individui biologici fanno capo ad atomi di coscienza. Ognuno di quegli
individui è un centro sensore di un centro comune al gruppo a cui appartiene,
centro comune che costituisce il nucleo di manifestazione dell'atomo di
coscienza di una individualità. Al più semplice stato di coscienza di ogni
individualità sono legati miriadi e miriadi di individui biologici appartenenti
ai tre regni naturali, secondo catene e gruppi che esprimono in successione una
vita di sensazione sempre più vasta ed un grado di mente che via via accenna
sempre più a intellettivizzarsi. A mano a mano che tale processo avanza
diminuisce il numero di individui biologici a cui l'atomo di coscienza è
legato. Così come nell'essere cosmico la coscienza cosmica è una, mentre gli
atomi di coscienza sono innumerevoli, così ad ogni atomo di coscienza è legato un
solo individuo capace di esprimere l'inizio di una vita intellettiva (per
esempio un cane), mentre sono legati moltissimi individui biologici che
esprimono solo sensazione. Tutto questo perché, data la poca duttilità,
versatilità, delle forme di vita semplici, la varietà delle esperienze
necessaria alla manifestazione di quel tipo di coscienza sensoria è ottenuta
attraverso alla "ripetizione". Tale ripetizione non avviene solo per
mezzo della vita di più individui biologici che si succedono nel tempo, ma è
molteplice anche perché utilizza l'esperienza di tanti individui contemporanei
e dei loro successori (vedi "Alveare"), 181f, 197f.
ANIMA del Mondo - 164d,
(vedi "Anima della Terra"), 254g.
ANIMA della Terra -
163d. Ogni essere incarnato contribuisce, con i suoi pensieri, con la sua vita,
con l'atmosfera psichica che crea intorno a sè, a comporre e costituire
un'atmosfera psichica che dagli occultisti è chiamata "l'anima della
Terra". Essa unisce tutte le menti degli uomini e le indirizza verso
quello che è l'interesse comune, 253g.
ANIMALI - Gli animali e
tutte le creature del regno naturale per organizzare i loro veicoli devono
vivere degli episodi che la nostra sensibilità definisce crudeli (vedi
"Esempio del leprottino"), 117a. Come discendiamo dalle scimmie. Come
ultima forma nel regno animale l'entità può aver avuto la forma di un cane o un
cavallo, non esclusivamente quella di una scimmia, 162a, 146b. Parallelo
uomo-animale 216b, (vedi "Incarnati"), 33g, 76g. Dolore degli
animali, 97g.
Gli esempi di altruismo
animale si spiegano con la legge che a livello collettivo fa progredire e
perpetuare la vita della natura, e non sono quindi iniziative individuali,
espressioni della coscienza individuale, 99g. E veniamo ora alla manifestazione
non di un istinto naturale, come è la cura della prole negli animali, ma di
qualche altra cosa, che potrebbe essere l'affetto al padrone portato
addirittura all'olocausto, in certi animali prossimi - diciamo -
all'incarnazione umana. Qui non c'entra più la voce della natura che cerca di
perpetuare la vita, ma è qualcosa che riguarda la manifestazione della
coscienza individuale. Questi animali nell'incarnazione che sarà logicamente
successiva non si incarneranno in uomini tipo "selvaggio", ma in
individui già più evoluti. E in questo caso si può dire, potendo fare un
confronto, che la manifestazione della coscienza individuale in questi
animali che sono capaci di condursi
all'olocausto a favore di un uomo o anche di un altro animale, segna un indice
che è superiore alla manifestazione della coscienza individuale dell'uomo che,
per esempio, partecipa ad una strage efferata. Questo non contraddice la legge
di evoluzione. Si tratta di diverse manifestazioni di coscienza. Non
necessariamente la prima incarnazione umana deve essere quanto di più efferato
vi sia per crudeltà, se l'incarnazione animale precedente ha segnato una tappa
abbastanza rilevante dal punto di vista della coscienza individuale, 100g.
Ipnosi animale, 177g.
ANIME Gemelle - (vedi
"Comunione" e "Fusione"), 161c, (vedi anche "Simpatia
istintiva"), 67g.
* ANIME Gruppo - E'
detto dell'individuo il quale manifesta la propria esistenza nel mondo
naturale, in più veicoli fisici. E le esperienze di ciascuno di questi veicoli
a lui vengono riportate, 203c.
ANIME Gruppo - L'anima
di gruppo del regno naturale è il punto di convergenza di differenti esperienze
di più sperimentatori, 196c, 182f, (vedi "Alveare"), 97g.
ANNO Santo - 135f.
ANTICHE Scritture - Dio
non parla agli uomini alla maniera narrata dalle antiche scritture, non gioca
con loro a nascondersi per farsi intravedere di tanto in tanto da qualcuno, ma
ininterrottamente ci comunica l'esistenza e indiscriminatamente si rivela in
ciascun essere alimentadogli il sentire, "Il rapporto fra Dio e l'uomo non
è quindi saltuario e di pochi, ma intimo e totale", 216f.
ANTICO Egitto - 92c,
29h.
ANTICONFORMISMO - 118b.
Non è detto che gli anticonformisti siano persone dall'ampio
"sentire". Come sempre abbiamo detto, non si potrà mai sapere,
esaminando un comportamento, qual è l'intenzione e quindi il "sentire
vero" di chi ha quella tale condotta, 220d.
ANTICRISTO -
L'Anticristo insidioso si nasconde nella tacita acquiescenza della tirannia,
dell'errore e dell'ingiustizia. La religione che si serve degli insegnamenti dei
Maestri per maledire, per condannare i suoi nemici, è religione
dell'Anticristo, 54a.
ANTIPATIA - (vedi
"Simpatia").
ANTIQUARIATO - Non è che
un oggetto dura nei secoli, ma vi sono tante rappresentazioni di esso quante
sono le unità di mutazioni (fotogrammi) in cui l'oggetto è raffigurato. Il
mondo fisico, come l'astrale ed il mentale esiste come lo conoscete solo quando
si percorrono, vivendoli uno ad uno, fotogrammi che, in ultima analisi, lo
compongono. Allo stesso modo gli oggetti, i corpi, le forme che in questo mondo
esistono, acquistano dimensione e realtà solo scorrendo i fotogrammi nei quali
sono raffigurati, 257b.
ANTROPOSOFIA - (vedi
"Io"), 32c, 26h.
ANZIANO degli Anziani -
92c.
APE - (vedi
"Individuo biologico"), 183f.
APOSTOLATO - (vedi "Io"),
32c.
APPARENZA - (vedi
"Intenzione"), 168d.
APPORTO - 14a. Apporto a
luce accesa, 23a. Conte Thibault, 25a, 26a, 45a. L'apporto è sintonizzato col
fluido del destinatario; soltanto lui può toccarlo. Altrimenti si perde la
sintonizzazione tra l'apporto e il suo destinatario, 48a. Nei fenomeni di
apporto la materia è scomposta
dall'interno, 200a, 35b. Nell'atto dello scambio un piccolo frammento lucente
si stacca dalla "cosa luminosa" e va a posarsi sulla parte nuda del
mio braccio destro, ma senza che io risenta alcuna sensazione di calore, 53b,
225c, 255-259c, 72f.
Il mezzo di trasporto di
cui si serve il maestro del Cerchio preposto ai fenomeni fisici, è il pensiero.
Un oggetto smarrito, era stato conosciuto, esisteva; e siccome non esiste né
tempo né spazio in senso assoluto, esso viene ritrovato, smaterializzato e
rimaterializzato qua grazie alla forza del pensiero. Altre volte l'oggetto è
creato ex novo: questo il maestro (vedi "Michel") non lo dice per la
sua grande umiltà, ma molti degli apporti sono creati ex novo. Voi sapete già
come avviene questo: è come una reazione nucleare rovesciata, però sempre
controllata con la forza del pensiero, 207g.
APPRENDIMENTO - (vedi
"Ideogramma", stessa pagina, 204d), 177g.
ARCANGELI - 40g, (vedi
"Spirito elementale naturale").
ARCANI Maggiori - Se
facessimo un elenco di tutte le costellazioni (vedi) e di tutti i pianeti (vedi
"Pianeta"), troveremmo che 22 hanno un influsso diretto, non
secondario sulla Terra. Vi dice niente questo 22? Esso è il numero degli arcani
maggiori del Tarocco (vedi), 42g.
ARCHEOLOGIA - Voi
ripulite dalla polvere del tempo non ciò che fu ma la rappresentazione di ciò
che era. Voi conservate ciò che mai fu come ora (vedi
"Antiquariato"), 257b. La piazza del Duomo che voi conoscete oggi non
è lo stesso spazio nel quale il Duomo fu edificato: quelle pietre levigate dal
tempo non sono le stesse poste dagli antichi. Ogni fotogramma ha un suo tempo,
come un suo spazio, 258b.
ARCHETIPI - Il cosmo è
costituito solamente ed unicamente dai sentire degli esseri. Ecco perché il
piano akasico, o del sentire, è il mondo degli archétipi. Badate bene, gli
archétipi non esistono alla maniera degli Universali di Platone, cioè in sé
concepiti, separati dalle cose; bensì alla maniera dei Terministi, dei
Nominalisti. In altre parole, come la legge della materia non esiste
astrattamente ma è insita nella materia stessa, l'archétipo scappa fuori quale
comun denominatore delle creazioni degli individui e non viceversa. Quindi
importanti sono gli individui, il loro sentire e la loro conoscenza percettiva,
214f.
ARCHIMEDE - 24d.
ARCHIVIO Completo
dell'Esistenza - (vedi "Divina sostanza indifferenziata o
indiversificata", 229f), 230f.
ARETINO (Pietro) - (vedi
"Morale", stessa pagina, 94b).
ARISTOTELE - 284b, 77c,
80c, 96c, 193d, 196d, 274d, 96h.
ARRESTO Cardiaco - (vedi
"Morte", stessa pagina, 47g), 51g.
ARRIVISMO - (vedi
"Realtà", stessa pagina, 31c). Supponiamo che, analizzando voi
stessi, scopriate di essere degli arrivisti che non esitano a mettere in
cattiva luce i propri colleghi pur di valorizzare se stessi. Da un certo punto
di vista l'arrivismo non è un difetto, è un pregio, perché rende attivo
l'individuo e così lo rende creativo. Ma ciò che io affermo è che l'arrivismo è
un portato dell'egoismo, e limita l'individuo, lo fa schiavo e lo rende
crudele. Se voi siete convinti e soddisfatti della vostra esistenza, se credete
che la causa di ogni confusione risieda fuori di voi, allora l'arrivismo non è
un difetto, è un pregio. Ma se fate parte del novero degli uomini che, pur
potendo soddisfare ogni loro desiderio, si sentono inappagati, allora
l'arrivismo è un difetto che deve essere troncato alla radice. E si giunge alla
radice non comportandosi come dei non arrivisti, ma ponendosi fuori di quella concezione
che vi conduce ad essere degli arrivisti; convincendovi, come prima ho detto,
che la felicità non sta nell'accumulare cose che si crede possano arricchire il
proprio "io", 48e.
ARTE - Nell'uomo
occidentale l'attenzione è particolarmente rivolta al mondo esterno: gli
stimoli che gli vengono riguardano essenzialmente la vita che lo circonda. Non
è così, invece, per l'uomo orientale, e non è così per l'uomo che ha raggiunto
una certa evoluzione. Allora comincia ad avere una vita interiore. Questa vita
interiore è più importante della vita dell'uomo occidentale, che si incentra
tutta su quanto sta attorno a lui, sul mondo esterno. La vita dell'uomo che
volge la sua attenzione al suo intimo essere è una vita che ugualmente subisce
degli stimoli, ma sono stimoli di natura più raffinata, più lieve. Mentre
l'uomo poco evoluto per vibrare in qualche modo intimamente, dentro di sé, ha
bisogno di stimoli grossolani, per l'uomo poco più evoluto dal punto di vista
spirituale e non solo umano, sono sufficienti stimoli più sottili. Nasce così
la ricerca non solo di stimoli più delicati, di natura più raffinata, ma anche
il desiderio di creare qualcosa che trasmetta agli altri questi stimoli lievi,
sensibili, raffinati. Si può dire che tutta l'arte corrisponda a questa
necessità, 133g.
ARTERIOSCLEROSI - Il
cervello invecchiando automaticamente limita il corpo mentale. Ma quando il
corpo fisico muore, subito dopo il trapasso anche il corpo mentale ha come un
sollevamento, un ritorno di funzioni, prima di essere abbandonato. E quindi, in
quella fase, può essere rivista la propria vita, possono essere rivalutati e
visti nella giusta luce certi aspetti, possono essere meglio comprese le
esperienze vissute. Se così non fosse, vi immaginate un uomo che muore
arteriosclerotico?, e che di là continui con il suo corpo mentale condizionato
in una forma simile all'arteriosclerosi? Non capirebbe niente della sua vita
trascorsa, 148g.
ARTISTA - La sensibilità
dell'artista è qualcosa che ha un suo valore ed un suo significato anche nella
scala evolutiva; ma parlando di intelligenza (vedi "Genio"), che uno
sia intelligente non significa che sia evoluto, non lo significa affatto, 108g.
Dobbiamo distinguere due momenti nell'artista: il momento in cui è veramente
artista, quando crea oppure gode della creazione altrui; e il momento in cui è
uomo, nel quale momento egli conosce tutte le ambizioni, invidie, rivalità che
può conoscere un uomo che ancora non abbia raggiunto la coscienza individuale,
134g.
ASSASSINO - (vedi
"Omicidio", stessa pagina, 165c).
* ASSENZA di Libertà -
(vedi "* Karma") Si distingue in:
PARZIALE - quando solo un certo
numero di azioni è predestinato.
TOTALE - quando ogni e qualsiasi
evento dell'esistenza è preordinato nei minimi particolari. (Ad esempio: il
processo di cristallizzazione, prima
manifestazione di vita), 203c.
ASSENZA di Scelta nella
Vita Macrocosmica - (vedi "Macro e microcosmo", stessa pagina, 181b).
* ASSOLUTO - Attributo
di Dio, oppure appellativo usato per significare COLUI CHE E' e che non può
essere descritto, 203c.
ASSOLUTO - 96a. Schema
illustrativo, 208a, 233a, 93b. L'Assoluto può essere paragonato ad un sole con
tanti raggi. A ciascun raggio fa capo una goccia o scintilla divina e ciascun
raggio è una teoria di "sentire" individuale, che va da un
"sentire" detto in potenza sino ad un "sentire" definito in
atto, 209b, 214b, 215b, 258b, 94c, 153c. La Realtà Assoluta è uno stato di
coscienza di "Eterno Presente" (vedi) e di Infinita Presenza, in cui
tutto è fuso è trasceso nella "comunione (vedi) dell'Unita'", 174c,
202f. Vi abbiamo fatto un quadro generale di quella che è la realtà che noi
riusciamo a vedere, a percepire: questo quadro può essere affrontato da
qualunque parte e segue un discorso logico, così come un indumento fatto a
maglia non è che un filo lavorato in una certa maniera. Da qualunque parte noi
possiamo cominciare ad osservare questo quadro della realtà, c'è un filo
conduttore, estremamente logico, che finisce in un concetto principale o
ultimo: il concetto di Dio-Assoluto, 22h e ss., 27h.
ASSUNZIONE di Maria
Vergine - Un cattolico crede, anzi, deve credervi, all'assunzione al cielo
della madre di Cristo, ma questo non ha un riflesso diretto nella costruzione
della società, a meno che il cattolico non imbracci il fucile per difendere la
sua fede, 86c.
ASTROLOGIA - Supponiamo
che dobbiate avvolgere un filo su di una bobina in modo regolare. Se non avete
una spola, non potrete far questo. La spola è appunto il pianeta o la
costellazione che influisce nel momento e nel luogo adatti, 42g. L'individuo di
grande evoluzione si può sottrarre alle influenze astrali (vedi
"Oroscopo"), 194g. L'ascendente è l'ora della nascita, come norma
generale. Ma la nascita non è il momento in cui il feto fuoriesce, si stacca
dal corpo della madre. La vera nascita è quando l'entità completa, diciamo, il
suo contatto col corpo fisico che sta nascendo, e ciò può avvenire anche quando
il parto non è ancora avvenuto. Quindi è tutt'altra nascita e tutt'altro
ascendente. Può accadere anche che la vera nascita accada dopo il parto, quando
l'entità ha finito di completare il suo contatto con il corpo fisico del
neonato, mentre c'è una sorta di vita di questo corpo ancora non completamente
saldata con l'entità, 194g.
ASTRONAUTA - (vedi
"Incomunicabilità dei Cosmi", stessa pagina, 174c), 197d, (vedi
"Piano di esistenza", stessa pagina, 186f).
ATEISMO - (vedi
"Materialismo", stessa pagina, 136c), 19e, 216f. L'ateismo non è che
una forma attraverso la quale l'uomo, l'individuo, fa in quel momento della sua
evoluzione una sorta di purificazione di se stesso per comprendere che cos'è
veramente che lui considera valore. L'ateismo è il momento obbligato dal quale
passiamo o siamo passati tutti, 235g.
ATLANTIDE - Atlantide
era una civiltà molto evoluta. La sua fine avvenne quando i suoi figli
cessarono il loro ciclo evolutivo sulla terra e incominciarono a incarnarsi nel
suo seno i malvagi. Essi profanarono la sua civiltà, attirando su di loro la
più terribile maledizione che l'uomo possa ricevere. In ventiquattrore un
cataclisma la distrusse, la seppellì in fondo al mare. Le punte delle sue
montagne sono le isole Azzorre, Canarie, Capo Verde, 1O4a. Nella vostra era
Atlantide è rappresentata sprofondata, ma nella sua, che permane nell'Eterno
Presente, non ha mai cessato di esistere, 183b. La fine di Atlantide (civiltà
appartenente a un'altra razza) è avvenuta circa diecimila anni fa. Ecco il
grande che assomiglia al piccolo: è qua in questo passaggio delle razze. Cioè,
pressappoco alla metà dell'evoluzione di una razza, comincia l'evoluzione della
razza successiva e finisce l'evoluzione della razza precedente (vedi
"Intersecazione delle razze e delle epoche", stessa pagina, 190b),
29h.
ATLANTIDI - 88c.
ATMOSFERA Psichica -
(vedi "Anima della Terra"), 163d, 142g, 181g.
ATOMISTI - 30h, 37h,
38h, (vedi "Einstein"), 39h.
ATOMO - Disintegrazione
atomica, 199a. Esempio dell'asse, 189f. L'atomo in se non ha sensazioni, pur
potendo essere un elemento che le crea, 190f, (vedi "Forza di
gravità"), 189g.
ATOMO di Sentire - (vedi
"Personalità", stessa pagina, 267b). E' l'unità elementare del
sentire individuale, è come l'unità elementare delle materie che compongono i
piani di esistenza più densi. I sentire complessi, costituiti da atomi di
sentire, sono analoghi alle materie composite di questi piani, costituite
appunto da aggregazioni di materie elementari, 267b, 95g. Tutti gli esseri che
fanno parte dei mondi minerale, vegetale e animale fanno capo ad un individuo
che ha come sentire, come coscienza, l'atomo di sentire. E' dall'uomo in poi
che gli atomi di sentire si accomunano, 96g. 77g.
ATTENZIONE -
Consapevolezza - Coscienza - (vedi "Scuole di iniziazione", stessa
pagina, 13h).
ATTIMO - 284b, (vedi
"Eterno Presente", stessa pagina, 183c).
ATTO Sessuale - (vedi
"Sessualità", stessa pagina, 52d).
ATTUAZIONE dell'Azione -
(vedi "Intenzione"), 168d.
* AURA - E' quella forma
nebulosa e al tempo stesso luminosa che i veggenti vedono attorno al corpo
fisico degli uomini, ed anche degli animali o piante. E' composta di vari
fattori: da emanazioni infrarosse del corpo fisico denso, da emanazioni del
corpo eterico e del corpo astrale; certi veggenti molto sviluppati nella
visione possono anche percepire colorazioni e luminosità del corpo mentale.
L'aura ha colorazioni diverse (quelle basilari e quelle momentanee mutevoli)
che variano da individuo a individuo, 203c.
AUTOANALISI - (vedi
"Autopsicanalisi"), 170g.
AUTOCOMPASSIONE - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 116f).
AUTOCONOSCENZA -
Ciascuno si faccia studioso di se stesso, si faccia autore di una nuova società
cominciando dalla sua vita di ogni giorno. Siete responsabili di ciò che accade
nel mondo nella misura in cui nulla fate per migliorare voi stessi, 124g, 129g.
AUTOCONSAPEVOLEZZA -
L'autoconsapevolezza dell'uomo è ridotta (vedi "Consapevolezza").
Qual è lo scopo per cui la natura ha dato all'uomo un'autoconsapevolezza
ridotta? Alla base della consapevolezza, sia essa un fatto unicamente di
sensazione o un fatto complesso che investe una struttura mentale, come
l'autoconsapevolezza, ci sono dei sensi. Tanto è vero che la primiera forma di
consapevolezza è la sensazione, che è anche la prima forma di sentire, la più
semplice: il sentire di esistere, che appunto negli esseri più limitati si
identifica nella sensazione. Ora, il fatto che la consapevolezza all'inizio
della scala evolutiva (per così dire) discenda solo dai sensi fisici, trascina
con sé, nel procedere dell'ampliamento della coscienza, una sorta di abitudine
ad usare solo i sensi fisici quali strumenti della consapevolezza. Ecco perché
nell'uomo, in cui la consapevolezza è un fatto in preponderanza mentale, si ha
consapevolezza solo di ciò che i sensi fisici hanno rivelato, salvo poche
eccezioni (vedi "Eroismo") istintive, per altro presenti anche negli
animali, e intuitive, 243f, 123g.
AUTOCONTROLLO - Il corpo
mentale (vedi), come del resto il corpo fisico (vedi), sono corpi prodigiosi.
Chi pilota questi veicoli è l'individuo, è la coscienza (vedi). E quando la
coscienza non è molto costruita, è come mettere in un veicolo meraviglioso un
fanciullo: non sarà lui a guidare il veicolo ma ne sarà forse trascinato suo
malgrado. Così è dell'uomo che non ha una coscienza molto sviluppata e che
quindi non riesce ad avere, proprio per sua natura, un autocontrollo sugli
impulsi e gli stimoli che gli vengono da questi veicoli. I quali, ripeto, non
debbono essere visti come una sorta di calamità, ma anzi come qualcosa di
meraviglioso che non si sa indirizzare e pilotare, 179g.
AUTOCOSCIENZA - (vedi
"Evoluzione dell'autocoscienza"). Il corpo mentale è quel corpo che
produce l'illusione della separatività, perché è dell'intelletto la prerogativa
di distinguere l'"io" dal non "io"; ma questa illusione è
necessaria per costituire, formare l'autocoscienza, in altre parole, il corpo
akasico, 146a, 96g.
AUTOIPNOSI - Vi sono
persone che hanno avuto un'esperienza dolorosa, traumatizzante, e che
istintivamente la cancellano dalla loro consapevolezza, senza dover fare
niente. E' un processo di autoipnosi, del quale non tutti sono capaci, 173g.
AUTOLESIONISMO - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 116f).
AUTOMATISMI - (vedi
"Spiriti elementari naturali", stessa pagina, 40g).
AUTONOMIA - Vorrei
interrompere la vostra dipendenza (vedi) dagli altri, perché quando si dipende
da qualcuno si è sempre nelle sue mani. Vorrei che foste autonomi il più
possibile e, quando lo foste divenuti, che allora collaboraste gli uni con gli
altri, che dipendeste gli uni dagli altri, 115f.
AUTOPSICANALISI -
L'autopsicanalisi suggerita dal Maestro Claudio comprende in sé tutti i
benefici della psicoterapia, ed è la sola capace di rimuovere i limiti che
impediscono l'espandersi della coscienza individuale. Quindi è una cura, oltre
che psichica, anche spirituale. Una società è tanto più progredita quanto più
riesce a trasformare ed arricchire interiormente i suoi componenti. Infatti,
più che fare ed avere è importante essere, 43e. Quello che c'è da fare
nell'autopsicanalisi voi lo sapete fare; si tratta solo di spostare la vostra
attenzione dagli altri a voi stessi, mantenendo nell'analisi un contegno
distaccato e sincero, 48e.
AUTOPUNIZIONE -
Convincersi che vivere drammaticamente le proprie vicende dipende dalla
necessità psicologica di autopunizione può far pensare che tale necessità sia
conseguenza di una condanna di se stessi per ciò che si è fatto. In altre
parole, il soggetto avrebbe esaminato il suo operato e, trovatolo errato,
desidererebbe riparare autopunendosi; mentre così non è e, per capire, basta
pensare all'effetto karmico, che non è punitivo ma di comprensione. Cioè il
karma non è conseguenza della comprensione, bensì la comprensione è conseguenza
del karma. Così, certe azioni, desideri, pensieri, traggono seco come effetto
il desiderio di autopunizione, ed è vivendo situazioni autopunitive che
l'individuo cambierà - comprendendolo - quelle azioni, quei desideri, quei
pensieri, 41e.
AUTOSUGGESTIONE - (vedi
"Fantasmi della mente", stessa pagina, 33d)
AVARO - Le cause mosse
dall'avaro lo porteranno, come effetto, in situazioni da cui capirà che non
serve avere un desiderio smodato di beni e di ricchezze. Tale comprensione
scaturirà, per esempio, dal vivere in una successiva vita una situazione in cui
egli vivrà l'avarizia di un suo simile e ne sarà la vittima, 44d.
AVARIZIA - (vedi
"Limitazione"), (vedi "Karma", stessa pagina, 44d).
AVOGADRO - 38h.
AVVENIMENTO - Allorché
cessa la percezione - comprendo in questo termine anche la recezione o il
ricordo dei pensieri -, cessa l'idea del trascorrere del tempo ed il
"sentirsi di esistere" scorre senza soluzione di continuità, saltando
a pie' pari la durata degli avvenimenti di cui non si è avuta percezione
proprio perché "non v'è durata se non v'è avvenimento", 227d, (vedi
"Anestesia").
AVVERSITA' - Qual è la
forza che può aiutare a superare un'esperienza dolorosa? Quella di capire, di
vedersi dal di fuori; di capire che è un'esperienza amarissima, ma non più
amara di quelle che tanti altri hanno. E, in questo senso, non compatirsi, ma
cercare di dire a se stessi: "In questa esperienza io debbo mostrare a me
stesso e alla mia guida, il mio maestro spirituale, che sono forte e che posso
sopportare questo, per trarne tutto l'insegnamento che se ne può trarre",
141g.
AVVOCATO - Se io fossi
un avvocato, è chiaro che potrei trovarmi nella circostanza di dover difendere
un assassino; oppure di avere un cliente per servire il quale dovrei
danneggiare altre persone. Allora se non mi sentissi di farlo - ma non perché
Gesù Cristo al posto mio non lo farebbe, ma perché "quello" non fosse
il mio "sentire" (vedi) - è chiaro che dovrei cambiare mestiere, 97b.
AZIONE - Ogni azione in
sé può essere compiuta per innumerevoli motivi; erra quindi colui che crede di
poter giudicare gli uomini "dalle loro azioni"; eppure tutti questi
innumerevoli atti hanno una radice comune: l'"io" di ognuno 24c E'
impossibile giudicare se un uomo è volontariamente volto al suo bene morale o
meno, non conoscendosi il suo grado di evoluzione. Né si può giudicarlo dalle
azioni, che possono nascondere intenzioni diametralmente opposte a quelle che
appaiono. Si può solo giudicarlo raffrontando le sue azioni con la morale
comune, con la legge sociale, ma ciò significa ben poco, se si escludono le
necessarie implicazioni sociali atte a contenere le sopraffazioni dei
prepotenti, 140c, (vedi "Intenzione"), 166d.
Prendiamo in
considerazione un uomo che compie un'azione: l'azione, come attività fisica
dell'uomo, in sé è un insieme di movimenti, di atti; tale è l'azione dal punto
di vista meccanico. Tuttavia l'azione ha un suo significato rilevantissimo: per
esempio, l'uccidere; altre azioni che sono finalizzate ma non nei riguardi
altrui: per esempio, cibarsi; altre che hanno un significato che si esaurisce
nella sua gestualità, come quelle rituali; eccetera. Comunque, lasciando da
parte ogni e qualunque fine e significato delle azioni che investono più
propriamente il mondo mentale, l'azione in sé è un insieme di atti, di gesti.
Se si fuoriesce dal mondo dell'individuo, cioè da colui che agisce, e come
osservatori prendiamo in considerazione un insieme di atti per ravvisare il
"quanto", nel senso della fisica, dell'azione, cioè la minima
grandezza possibile, ci troviamo di fronte ad una realtà raggelata, fissa,
immobile, proprio come un fotogramma (vedi "Fotogrammi") di un film:
il fotogramma della unità di mutazione della realtà fisica. Se ancora
osserviamo, spersonalizzandolo, un singolo fotogramma, dimenticando cosa sono
quelle immagini tridimensionali che osserviamo e che cosa rappresentano, che
significato hanno; cose tutte oggettive e relative alla dimensione d'esistenza
in cui sono collocate e a chi vive in quella dimensione; se, dicevo, si osserva
che cosa è il fotogramma in sé, non possiamo fare a meno di concludere che è un
insieme di materia, di sostanza aggregata in un certo modo; null'altro. Più
evidente vi risulterebbe questa conclusione se il fotogramma, anziché
riguardare le vostre azioni e quindi il vostro mondo, riguardasse uno di quei
mondi immaginati dalla fantascienza, completamente diverso dal vostro; oppure
riguardasse sempre il vostro mondo ma visto al microscopio; concludereste cioè
che quel fotogramma in sé, è un insieme di forme, di materie dislocate in una
certa maniera, come in un quadro di un astrattista. A questo è riconducibile la
realtà fisica
prescindendo da significati, valori, pathos, eccetera, che del resto riguardano
altri piani di esistenza, 202d. Conseguenze delle cattive azioni (vedi
"Vite di azione e vite di espiazione"), 65g. Che un'azione pensata,
immaginata o desiderata, sia poi o non sia attuata, non ha alcuna importanza,
perché l'azione esiste e sussiste già nell'intimo, nell'intenzione dell'uomo.
Ed è lì che veramente esiste e sussiste, non nell'attuazione. L'attuazione
altro non è che compiere qualcosa che non può mai cadere a sproposito su chi
sia innocente. Altra è l'apparenza, altra è l'essenza, 138g.
B
BABAJI - 234g, (vedi
"Sai baba"), 102d, 186d.
BABILONIA - 29h.
BAMBINO - A sette anni è
completo il contatto con il corpo astrale, (a quattordici quello con il corpo
mentale, a ventuno quello con il corpo akasico), 181a.
BATTERIO - (vedi
"Ameba"), 179f.
BATTESIMO - L'"uomo
si chiama cristiano quando ama il prossimo suo". Credere di cambiare
l'uomo bagnandolo o circoncidendolo equivale a credere di poterlo mutare
cambiandogli l'abito. Ma l'opera del Cristo non è fallita. Cristo - la carità,
l'amore fraterno - sorgerà nell'intimo di ogni uomo e non già per
riconoscimento di una qualsiasi organizzazione religiosa che porti o non porti
il suo nome, 239g.
BEATI - 55a, 112a.
BEATITUDINE - (vedi
"Paesaggio"), (vedi "Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina,
209d).
BELLEZZA - L'ansia di
bellezza, come il desiderio del bene non solo proprio ma anche di altri,
desiderio di ordine, di pulizia, di efficienza, di bontà, sono meravigliose
aspirazioni che vengono da coloro che già sono orientati spiritualmente, e più
decisamente, verso quella che è la meta dell'uomo. Chi invece non sente questo
bisogno del buono e del bello fuori di sé, e quindi anche dentro di sé, è
perché non ha ancora raggiunto una chiarezza di indirizzo, è ancora nel pieno
delle esperienze senza una precisa direzione, 135g.
BELLO - (vedi
"Bellezza"), 135g.
BENE - (vedi
"Odio" e "Pace"). E' bene tutto ciò che accelera
l'evoluzione dell'individuo, è male ciò che la ritarda, 110a, 112a, (vedi
"Male"), 94b. Credo che non serva spendere molte parole per
dimostrare che il bene dell'individuo non può essere che il raggiungimento del
fine per cui esiste, cioè il raggiungimento della coscienza individuale.
Quindi, sì, soddisfare le necessità vitali di chi, da solo, non ne è capace, ma
soprattutto renderlo in grado di provvedere da sé; tamponare l'effetto, si, ma
rimuoverne la causa. Questo è il vero bene e, perciò, il vero aiuto, 62e, (vedi
"Bellezza"), 135g.
BENPENSANTI - Ci sarebbe
da domandarsi se i "benpensanti" siano tali per intima convinzione o
semplicemente per il timore delle conseguenze che un comportamento
spregiudicato potrebbe avere; e se l'impunita spregiudicatezza sia condannata
dai benpensanti solo perché, restando senza castigo, di fatto punisce chi si è
mantenuto benpensante con sacrificio, 105c.
BEONE - (vedi
"Dopomorte"), (vedi "Plastici del desiderio"). Dopo la
morte del corpo fisico, nella dimensione astrale il beone, ad esempio, potrà
formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la
sensazione che può provare nel bere. Ma sarà sempre qualcosa che lo lascerà
inappagato e insoddisfatto poiché si tratta, in ogni caso, di desideri la cui
piena soddisfazione si può avere solo mediante un corpo fisico: e non essendovi
più un corpo fisico, questi desideri non possono essere appagati. Fino a che,
attraverso il ripetersi di questo stesso senso di "non appagamento",
avverrà che l'individuo si stanchi e passi all'altro sottopiano (vedi) meno
denso, immediatamente superiore, 178d.
BESTEMMIA - Dio non ama
più chi lo loda di quanto ami chi lo bestemmia, e la religiosità non dà, da
parte di Dio, alcuna particolare protezione né alcun vantaggio materiale, 230d,
205f.
BIBBIA - 162a.
BILOCAZIONE -
Bilocazione del Guru, 36a. Esiste un centro magnetico attorno al quale
gravitano le materie che formano il corpo fisico. Quando un individuo dotato
della possibilità di far questo disgiunge o ritrae la coscienza dal piano
fisico, compie quello che si dice un "viaggio astrale"; quando poi
voglia mostrarsi in modo percepibile sul piano fisico in luogo diverso da
quello dove ha lasciato il suo corpo fisico, deve nuovamente formare un
qualcosa che possa essere percepito. In effetti è una materializzazione (vedi),
che sarebbe molto complessa se non esistesse quello che noi abbiamo chiamato
"corpo eterico" (vedi). Invece, con una materia del piano fisico,
quale è la materia eterica, e molto più facile e meno lungo rivestire questa
materia stessa, o renderla più densa, in modo che sia percepibile. Nei casi di
bilocazione, o di materializzazione in questo senso, il corpo fisico vero e
proprio dell'individuo viene lasciato momentaneamente abbandonato - in una
sorte di trance, di sonno - non interrompendo quel legame che ne rende
possibile la vita (vedi "Cordone argenteo"); e il corpo eterico
dell'individuo stesso si crea lo scheletro di quella che sarà la
materializzazione, cioè si addensano attorno a questo corpo eterico materie un
poco più dense prese dall'aria, in modo che esso viene visto, 213g.
BISOGNI - 122b, (vedi
"Necessario").
BOBINA Cinematografica -
(vedi "Cosmo"), (vedi "Esempio della bobina cinematografica).
BONTA' - (vedi
"Spiritismo", stessa pagina, 136d), (vedi "Bellezza"),
135g.
BRAHMA - 286b, 89c, 91c.
BRAHMANESIMO - (vedi
"Io"), 32c.
BRANI di Libri Sacri -
87c.
BUDDHA - 75a, (vedi
"Cristo"), 233b, 90c, 91c, 221g.
BUDDHISMO - 91c.
BUONO - (vedi
"Bellezza"), 135g.
BURIDANO (Asino di) -
37d.
C
CABALA - 92c, 42g, 243g.
CACCIA - 102b.
CADAVERE - Quando il
corpo fisico è trapassato, è morto (dobbiamo trovarci d'accordo sulle parole)
dà luogo nella putrefazione alla formazione di altre vite microcosmiche (vedi
"Vita", 183f) che possiamo anche considerare agenti preposti alla
disorganizzazione di quel veicolo fisico. La materia che compone il cadavere
vive di vita macrocosmica, mentre il cadavere, cosiddetto morto, ha cessato di
essere sede di vita microcosmica, 51g.
CADUTA degli Angeli -
(vedi "Schelling"), 151f.
CADUTA delle Limitazioni
- (vedi "Limitazione"), (vedi "Sentire", stessa pagina,
172f).
CALCIO - (vedi
"Elementi"), 186g.
CALENDARIO - Le ore
23,30 del giorno 19 dicembre di quest'anno sono per me che sto vivendo questi
fotogrammi, ma per chi ha la mia stessa evoluzione, il mio stesso grado di
"sentire", il calendario può segnare ora l'anno 20000 avanti Cristo,
o l'anno 2500 della vostra epoca, indifferentemente, perché il passato o il
futuro esistono ed hanno senso solo per chi, sperimentando un determinato
spazio tempo, diventa termine di paragone e di raffronto per definire passato e
presente, senza del quale tutto esiste contemporaneamente, 202b.
CALORE - 198a.
CALORE Interiore - (vedi
"Dottrina", stessa pagina, 118f).
CAMBIO Radicale
dell'Esistenza - L'uomo non ha una libertà così grande da mutare radicalmente
la sua esistenza, 218b, (vedi "Vita", stessa pagina, 218b).
CAMERA Wilson - 128d.
CAMPO Magnetico - (vedi
"Pianeta", stessa pagina, 189g).
CANE - (vedi
"Animali"). Nel cane, nel cavallo, nella scimmia (vedi), c'è già una
parvenza di intelligenza cosciente: essa comincia allora. Un cane, ad esempio,
che rimane fedele al suo padrone, che addirittura si lasci morire, non
cibandosi più, quando il padrone è morto, è un cane estremamente
individualizzato, già all'inizio della coscienza umana, e nella vita successiva
sarà un uomo, un "primitivo" dal punto di vista spirituale ma un
primitivo abbastanza evoluto, 76g.
CAOS - (vedi
"Giustizia"), 14e.
CAPACITA' di Reazione -
Le parole non servono a nulla, se la sofferenza che procurano certe situazioni
non serve a farci reagire, 129a.
* CAPIRE - Sapere,
essere consapevoli, ma non essere intimamente convinti, 204c.
CAPITALISMO - Quando il
capitalismo - che già ha salvato dalla letargia feudale - soffoca l'uomo in
obbedienza al cieco principio del profitto economico, la salvezza viene dalle
idee socialiste; ma quando lo Stato e le sue istituzioni fossilizzano e la
troppo diffusa ricchezza produce sperpero, un ritorno al rigore economico del
capitalismo si impone. Una società armoniosa ed equilibrata non può che
fondarsi su una completezza di sistemi, tale da rendere giustizia ad ogni
circostanza, in cui vi sia spazio per l'eresia e per l'ortodossia; per la
ribellione come per il conformismo, 80c.
CAPO-Famiglia - Se in
una società in cui l'onore di un uomo è legato alla fedeltà sessuale della
compagna si riuscisse a far comprendere che il valore di un essere umano non
può risiedere in quei fattori aleatori e non dipendenti dalla sua volontà, per
i quali egli viene tradito, è certo che la questione, con tutti i tormenti che l'accompagnano,
non sarebbe così superata. Infatti la natura degli uomini che vivono in quella
società creerebbe nuovi costumi, nuovi pretesti per sfogare in altre direzioni
il desiderio di spadroneggiare, soffocare, assoggettare; desiderio che ora è
esercitato e addirittura idealizzato nella figura dell'uomo capo-famiglia,
padrone assoluto, 104d.
CARATTERE - (vedi
"Limitazione"), 229d, (vedi "Coscienza", stessa pagina,
150g).
CARAVAGGIO - Una sera
del maggio 1974 si manifestò un'entità che si esprimeva in un italiano arcaico,
con termini non più ricorrenti: " ... Ai miei tempi difficile assai era
cangiare il mondo, la famiglia, il modo
di vivere di ciascheduno e tanti e tanti lustri solean passare pria che qualcosa
mutata fosse. Io amava il "nuovo" ed a mio rischio lo abbracciai: il
dono che Iddio fatto m'avea mi fu di gran sostegno, ché il mio
"nuovo" abbracciato fu da altri. Fui innovatore, direste ora, ma
quante delle cose ch'io avrei voluto cangiare sono oggi cenere e le mie stesse,
che credeva eterne, più nulla sono! Talvolta, quando nuovamente la carne ci
attira per prenderci nella sua ruota e richiamarci al mondo, la curiosità
t'affanna, curiosità di vedere ciò che lasciasti; e m'è stato spiegato che
questo è il primo atto che ti richiama. Ecco io fui richiamato dalla curiosità
di vedere se le mie opere del "nuovo" erano viventi ed una,
sconosciuta ma mia, ne vidi qui in Fiorenza. Essa è in una stanza di una dimora
sotto ad un tetto, in una casa piena di mobili e masserizie. Una vecchia signora
abita colà: leggo un nome: piazza... (e cita il nome della piazza). Pittore fui
ed il mio nome, se ancora qualcosa a voi dice, fu Michelangelo Merisi da
Caravaggio", 32a.
CARBONIO - (vedi
"Elementi"), 186g.
CARICA Pubblica - (vedi
"Politica", stessa pagina, 134f). Quando si riveste una carica
pubblica che ha certe finalità, non si può e non si deve fornirsi di quella
veste per fare i propri interessi personali, e soprattutto non si può essere
esonerati dalle responsabilità conseguenti ai propri errori e alle proprie
incapacità. Questo non lo dico io: è previsto dal vostro ordinamento giuridico.
Allo stesso modo, chi fa parte di una istituzione religiosa, ad esempio, non
può predicare bene e pescare nel torbido. Non deve servirsi della sua posizione
per occultare atti condannabili dalla legge e dalla morale. Altrimenti se ne
stia fuori, e corra il rischio di chi non può nascondersi dietro a paraventi
filantropici, 134f.
CARITA' - 141b. Si è
caritatevoli quando non si porta rancore, quando si sorvola e si abbona ciò che
si potrebbe esigere, quando si tace sulle miserie altrui, 115f.
CARRIERA - Ciascun uomo,
nella gioventù pensa di affermarsi nella vita, di diventare qualcuno; è così
convinto di questo che pensa che tutti gli altri debbano vivere in funzione di
lui stesso. Difficilmente riconoscerà che gli altri hanno gli stessi suoi
diritti; anzi cercherà ogni pretesto per diversificarsi da loro e per potersi
ritenere così soggetto ed oggetto di un diritto speciale. In questa concezione
egoistica, egli trascura, danneggia, calpesta gli altri che, come lui, si
ritengono al centro del mondo. Poi vengono le prime constatazioni, le prime
amarezze, le prime delusioni. Il risultato di questo sarà o la reazione o la
frustrazione, ma nell'uno e nell'altro caso, consapevole o no, ancora calpesta,
danneggia gli altri che incontra nel suo cammino. Lo scopo della vita
dell'uomo, però, è quello di fargli superare una concezione egoistica di se
stesso del suo mondo; perciò le cause che egli muove richiameranno su di lui
degli effetti che a quel fine lo volgeranno, lo indirizzeranno, 114b.
Ogni individuo, nella
società, ha delle aspirazioni; e ogni aspirazione è mossa dall'"io"
(vedi). V'è chi aspira a guadagnare, chi a far carriera e via dicendo: ognuno
lotta faticosamente per essere considerato "un arrivato". Ma
"dove" arrivato? A possedere oggetti che brillano, come pietruzze
colorate per selvaggi. Ad essere ricoperti di gloria e nudi di virtù. A fare
ribrezzo a se stessi per gli inganni, gli intrighi, la disonestà, pur di destare
ammirazione negli altri. Illusione! Un tal valore non può appartenere, perisce
con la carne, 30c.
CARTESIO - 197d, 217f.
CASA - IL problema della
casa o del vestirsi, quasi per nessuno è contenuto nei suoi veri termini, che
sono quelli di ripararsi dalle avversità atmosferiche, e che invece diventa
occasione per costruire un intero mondo su cui si trova di tutto: vanità,
invidia, competizione, frustrazione, rabbia e via dicendo, 76d.
CASO - (vedi
"Omicidio", stessa pagina, 165c). Esempio dell'orologio, 168c.
"Chi crede in Dio non può credere al caso". Il caso non può esistere,
tanto che si creda la realtà una rigida concatenazione di cause priva di ogni
finalità e trascendenza, quanto che si creda la vita Manifestazione Divina,
43d, 96g, 249g.
CASTA - (vedi
"Classe sociale"), 262d, (vedi "Specializzazione", stessa
pagina, 115f).
CASTIGO - (vedi
"Comprendere"), 75a.
CASTITA' - Quando il
mantenersi casti è raggiunto con una autoimposizione che fa violenza a se
stessi, al massimo l'unico impulso che si riesce a controllare è quello
sessuale mentre tutti gli altri si scatenano in modo da fare dell'individuo un
casto, sì, ma un nevrotico, crudele e inumano 59d, (vedi "Yoga
tantrico"), 247g.
CATALESSI - Nella
catalessi, vi è un allontanamento totale del veicolo eterico: viene così
interrotto il mezzo di passaggio fra il corpo fisico ed il corpo astrale,
togliendo l'eterico, ed ecco che si ha l'insensibilità assoluta. Al momento di
togliere il veicolo eterico viene comandata la rigidità del corpo del soggetto:
ed ecco la catalessi con rigidità, 175g.
CATALOGAZIONE - Il
"conoscere" è sempre un "riconoscere". La percezione senza
l'interpretazione, la catalogazione, sarebbe priva di significato. Quando c'è
una convinzione a priori, anche semplicemente un'idea preconcetta, essa inquina
il processo dell'apprendere, del conoscere, del sapere, 39e.
CATERINA da Siena -
114a, 98b.
CATENA Deterministica -
(vedi "Karma", stessa pagina, 44d).
CAVALLO - (vedi
"Cane"), 76g.
CECITA' - (vedi
"Orgoglio"), 126c, 47d.
CELLULA - (vedi
"Organismo biologico" e "Organismo pluricellulare"). E
pensare che è tanto logico che il naturale destino di ogni essere sia la
comunione! Se le cellule fossero rimaste indipendenti, autonome nella loro
esistenza; se la natura non le avesse condotte alla reciproca cooperazione,
interazione, non si sarebbero mai costituiti gli organismi con tutte le loro meravigliose possibilità
di azione e di espressione. Il corpo di un uomo è il risultato della cooperazione
di miliardi e miliardi di cellule, di singole entità che in se stesse non hanno
neppure la millesima parte delle possibilità che ha l'organismo da esse
costituito. E per quale motivo così non dovrebbe essere per la coscienza?
Perché il "sentire di coscienza" di un uomo non dovrebbe essere il risultato
e l'aggregazione, la comunione (vedi) di più atomi di "sentire"?
(vedi "Atomo di sentire"); quel "sentire" così sottile e
complesso che è capace di indirizzare l'azione dell'umano in senso contrario a
quelli che sono gli istinti naturali?; quel "sentire" che vince la
razionalità, a sua volta vincitrice della forza bruta, perché il "sentire
di coscienza" induce l'individuo a comportarsi contro il suo stesso
interesse personale, "suprema ratio" della vita individuale? Quel
"sentire" che anche per i materialisti è l'espressione più alta, più
nobile che la natura può raggiungere perché e come potrebbe essere così
complesso se non fosse il risultato, la sintesi di una molteplicità?, 268d,
21e, 179f.
La cellula, individuo
biologico semplice, è un organismo che trova le sue sensazioni dalla
molteplicità dei suoi componenti, cioè dalla molteplicità delle sostanze che la
compongono, ossia dagli atomi delle materie di cui è formata. L'atomo in sé non
ha sensazioni, 190f, 196f, 51g.
CENTRI - (vedi "*
Chakra" e "Chakra").
* CENTRO di Coscienza e
di Espressione - Microcosmo od individuo che può, per un certo sviluppo
raggiunto, manifestarsi nel piano fisico in forma umana. E' ciò che percepisce
ed esprime, potendo separarsi dal mondo circoscrizionale, 204c.
CENTRO di Coscienza e di
Espressione - Quando l'individuo acquisisce la consapevolezza della propria
individualità (vedi) diviene centro di coscienza e di espressione, 151a, 201b,
267b.
CENTRO di Potere - (vedi
"Specializzazione", stessa pagina, 115f).
* CENTRO di Sensibilità
e di Espressione - Microcosmo o individuo che per il suo non ancora completo
sviluppo, non può che manifestarsi nel piano fisico in un organismo del regno
vegetale o animale. E' ciò che percepisce ed esprime in qualche modo, solo in funzione
del mondo circoscrizionale, 204c.
CENTRO di Sensibilità e
di Espressione - La pianta è un centro di sensibilità e di espressione perché
non ha consapevolezza della propria individualità (vedi), 151a, 201b, 267b,
119c.
CERCHIO Firenze 77 -
Miei cari amici, è Alan che si rivolge a voi, ossia una delle voci che parlano
nelle comunicazioni ricevute dal Cerchio Firenze 77, voci che concorrono tutte
a formarne una sola: la voce dell'ignoto.
Il Cerchio Firenze 77 è
un consesso di amici che si riuniscono con un soggetto dotato di poteri
paranormali (vedi "Roberto (Setti)") e che sono testimoni di
comunicazioni di ordine etico-filosofico e di fenomeni che hanno il solo scopo
di mostrare l'origine delle comunicazioni stesse. Ma che cosa sia il Cerchio
77, e che cosa si proponga, lo ha detto molto bene il Maestro Dali ultimamente.
Egli afferma che è molto più chiaro dire che cosa non è il Cerchio, perché
umanamente, fisicamente, non esiste. Infatti, non è un'organizzazione (vedi) né
un organismo, non è un'associazione né un gruppo, non è una setta né una
consorteria; esiste solo idealmente, costituito da tutti coloro che intimamente
condividono la concezione della Realtà che i Maestri cercano di illustrare. Non
esistono sottoscrizioni e soprattutto ufficiali rappresentanti, perché nessuno
può considerarsi depositario della concezione che i Maestri illustrano, in quanto ciascuno recepisce
soggettivamente e quindi limitatamente.
Esistono i testi delle
comunicazioni, che costituiscono la fonte diretta delle cognizioni, e ciascuno
deve comprendere quelli, non l'interpretazione che altri hanno di essi.
Ciascuno deve accettare
solo ciò che torna alla sua logica e la Verità che condivide diviene sua
Verità. Non esiste plagio: la Verità non è un'idea: essa è di tutti.
Che cosa si propone il
Cerchio?
Essendo il Cerchio solo
una figura ideale, non ha nessun proposito né azione a livello collettivo.
Quello che ciascuno si sente di fare lo fa a titolo personale, e se ne assume
tutta la responsabilità. Non esiste volontà di fare proseliti o di imporre le
proprie opinioni e convinzioni. I Maestri stessi si rivolgono solo a chi cerca
perché non è soddisfatto di ciò che sa dalla scienza, dalla filosofia, dalla
religione. Essi sono portatori di una concezione e visione della Realtà che
risponde a tutte le domande che, non trovando altrove risposta, creano angoscia
e smarrimento; ma non hanno alcun proposito di diffondere né tanto meno imporre
tale concezione. La diffusione che è avvenuta e può avvenire è spontanea, non
provocata; avviene grazie al consenso liberamente manifestato di chi è venuto a
conoscenza dell'insegnamento attraverso alla lettura dei libri pubblicati, 7e,
(vedi "Inconscio collettivo", stessa pagina, 130f).
CERIMONIA - 203g.
CERVELLO - (vedi
"Facoltà psichiche"). Supponiamo che, con un intervento chirurgico
specializzato, a un uomo venga cancellata una parte della memoria mediante
un'azione sulla parte del cervello che, si dice, presiede a quella funzione. In
effetti, il chirurgo, agendo sul cervello, agisce indirettamente anche sul
corpo mentale di quell'uomo e agisce a tal punto che se il paziente trapassasse
e si manifestasse in una vera seduta spiritica, si manifesterebbe smemorato.
Oppure, se con lo stesso metodo chirurgico si agisse sui centri dell'aggressività,
tale azioni si ripercuoterebbe inesorabilmente sulla personalità del paziente,
ma solo perché le cellule cerebrali sono simbioticamente unite con il corpo
mentale dell'individuo, tanto che il cambiamento delle une si riflette
coercitivamente sull'altro, 114d.
La trasmissione tra il
cervello e il "corpo eterico" (vedi) (c'è uno stretto collegamento)
avviene per contatto, così come avviene fra il corpo eterico e il corpo
astrale, quello che rivela le emozioni, 55g. Quando certe creature vengono
colpite da ictus cerebrale e perdono l'autonomia di certi arti, c'è poi un
periodo di recupero in cui si ha un miglioramento di quelle che erano le
condizioni generali subito dopo l'ictus. Qualsiasi neurologo può dirvi che i
centri nervosi colpiti quasi mai riprendono la loro vitalità. Allora come è
possibile che alcuni arti riprendano a funzionare? La natura, diciamo così,
ricostruisce attraverso altri centri quelli irrimediabilmente danneggiati. Così
è dell'aggressività, quando chirurgicamente si asporta la zona del cervello
preposta all'aggressività. Essa, infatti, non risiede nel corpo fisico
dell'individuo ma nella sua psiche (corpo astrale e corpo mentale), cioè è
patrimonio negativo dell'individuo, che preme dal corpo astrale al corpo fisico
dell'individuo per potersi manifestare ed esprimere. E' questo premere a far sì
che nel cervello, che è stato privato degli organi ricettivi dell'aggressività,
si riproduce collateralmente qualcosa per cui l'aggressività si rimanifesta,
sia pure in modo meno evidente, meno violenta. Naturalmente, poi, questa
aggressività che non è stata superata dal corpo astrale e mentale
dell'individuo - soprattutto non è stato trovato quel "sentire" che
impedisce ad ogni uomo di essere aggressivo - nella vita successiva si riproduce
nuovamente, 159g.
* CHAKRA o Centri - Noi
definiamo questi centri "i sensi del corpo astrale", e sono sensi che
si svegliano, si attivano - in modo naturale - ad un certo periodo della
evoluzione individuale. Ma possono, con determinati esercizi di concentrazione,
essere destati anche in modo artificioso. Hanno anche essi una colorazione
fondamentale; in genere sono visti dal veggente, in coloro che hanno questi
chakra desti, come ruote vorticose, come qualcosa che abbia un movimento
vorticoso, 204c.
CHAKRA - Chi ha
sviluppato qualche senso dell'astrale o chakra, induce vere e proprie
alterazioni nel cervello, 155d, (vedi "Sensi fisici", stessa pagina,
115g). Il primo senso del veicolo astrale è quello che dà la facoltà di sentire
sensazioni. Un altro senso dà all'individuo la possibilità di vedere quello che
accade nel piano astrale, e da quel momento inizia ad avere la possibilità di
vedere ciò che accade non solo nel piano fisico, ma anche nel piano astrale. E'
questo un senso più raffinato, funzionante da solo. Un altro senso è la
possibilità di vedere al di là di ciò che è chiamato "tempo", nel
piano astrale, 169g. Tutti i sensi dell'astrale o chakra si possono sviluppare
con l'esercizio, ma con molto dispendio di energie finché non si ha l'evoluzione
corrispondente. Tutto è molto più semplice e quasi automatico quando si
raggiunge l'evoluzione che pone spontaneamente in essere le potenziali facoltà
paranormali dell'individuo, 211g.
CHI Frequentare - Voi
dovete frequentare le persone che stimolano in voi le qualità migliori, 140g.
CHIAREZZA Interiore -
Solo nell'ampia conoscenza di se stesso l'individuo raggiunge prima una
chiarezza interiore, che svela a se stesso la vera natura dell'essere suo
(tutti i processi egoistici), quindi l'individuo supera tutto ciò, 46c.
CHIESA - 78c, 135f.
CHIMICA - (vedi
"Scienza"), (vedi "Trasmutazione della materia"), 158g.
CHIN-Chang-Ching
(Classico della Purezza) - (vedi "Atlantide" e "Turani"),
88c.
CHIRURGIA - 30e.
CHIRURGIA Cerebrale -
(vedi "Cervello", stessa pagina, 114d).
* CICLO - Insieme di
atti, delimitato da un inizio e da un termine; atti susseguenti e conseguenti,
tendenti ad un fine, 204c.
CICLO - Concetto
riassuntivo: per età o ciclo s'intende un periodo di 70 anni dei 51450 durante
i quali una razza conduce l'evoluzione da uomo a superuomo. Ma poiché le età
s'intersecano, lo scorrere del tempo è per ogni età di 350 anni. Prospetto:
193-194b.
CIELI - 179d.
CINISMO - (vedi
"Sessualità", stessa pagina, 52d). Dal proprio vuoto interiore alcuni
sono portati a distruggere le qualità degli altri, dei loro simili, per
sentirsi meno poveri, meno mancanti della vera ricchezza. Sono creature che
comunemente si definiscono ciniche perché beffardamente disprezzano tutto. Così
facendo, oltre che distruggere se stessi distruggono gli altri. Ciò è una forma
di omicidio perché, come è suicidio l'abulia, il rinunciare a lottare per
vivere, così distruggere l'attività, il pensiero, le intenzioni altrui è come
distruggere la loro vita nei confronti dell'umanità. Chi veramente vale non ha
bisogno di minimizzare il valore altrui; non teme il confronto perché neppure
se lo pone; non vive per essere il più bravo ma ciò che fa lo fa per
"amore al fare, al creare", 92d.
CIO' Che Siamo Oggi -
(vedi "Morire a se stessi, stessa pagina, 81h).
CIRCONCISIONE - (vedi
"Battesimo"), 239g.
CIVILTA' - 92b, 115b,
(vedi "Progresso"), 115c. Una civiltà è meravigliosa quando riesce a
dare ricchezza interiore ai suoi figli (vedi "Società", stessa
pagina, 124g).
CLASSE Sociale - Che
senso ha, di fronte a una siffatta Realtà, discriminare i propri simili, quando
grazie alle loro stesse esperienze anche il proprio essere si arricchisce?
Quanto pretestuose appaiono le ragioni che si adducono per considerare diverso
chi è in tutto simile a se stessi! Quanto apparenti e illusori si rivelano i
motivi su cui sono fondate le caste, le classi sociali, le distanze umane! In
tale visione come illogico si dimostra il disprezzo dei propri simili! Perché
neppure la diversità dell'altrui intimo essere, se si è compreso, può
giustificare il dispregio nei confronti degli esseri più rozzi, che tali sono
in conseguenza della loro stessa natura; anzi se si riesce a comprendere ed
accettare ciò che si scopre, allora si vede che i propri simili, comunque
appaiano, sono la propria completezza, la propria vera ricchezza. E' in questa
convinzione, contrariamente a quanto può sembrarvi, non v'è un espandersi, un
ingigantirsi dell'"io"; perché l'"io" esiste solo quale
prodotto della limitazione; ma v'è il cadere di quelle barriere che l'"io
genera"; il liberarsi, l'espandersi della coscienza; un arricchirsi
dell'immensità dell'impersonale, 262d, (vedi "Rivoluzione", stessa
pagina, 37c).
COGITO Ergo Sum - 270b,
(vedi "Consapevolezza", stessa pagina, 73h).
COGNI (Giulio) - Opinione
dell'orientalista su "Roberto Setti" (vedi), 10h.
COLLANA dei Sentire -
Una collana non esisterebbe se non esistessero le perle poste l'una dopo
l'altra ed unite da un filo. Ma le perle di pari non esisterebbero se non
esistessero le collane, 210b.
COLLETTIVISMO - (vedi
"Società"), 80c. Noi vi invitiamo ad essere degli individualisti per
quanto concerne la scoperta di voi stessi ed ispirarvi al collettivismo solo
per le istituzioni sociali, 107c, (vedi "Profitto"), 45e.
COLORE - 158c, 187c. Il
colore in sé, quale è percepito, non esiste come lo conoscete perché è un
prodotto della mente percipiente. Ora, la Realtà assoluta (vedi
"Dio"), in quanto totale, non può non comprendere il colore; d'altra
parte il colore, come lo conoscono i soggetti percipienti, oggettivamente non
esiste, perciò è compreso nella Realtà assoluta come tutte le altre percezioni
degli esseri. In Dio non esiste il colore azzurro, ma esistono tanti azzurri
quanti sono quelli percepiti dagli esseri (vedi "Creazione-percezione").
Allo stesso modo è del freddo e del caldo: nella Realtà Assoluta non esiste
freddo e caldo, perché le cose in sé sono fredde o calde in relazione alla
valutazione del soggetto percipiente, 219f, 34g.
COLPA - "La colpa
non esiste mai, mai, nel concetto di karma". Nessuno è colpevole, nel
senso che la vostra religione insegna. Si tratta solo di creature (vedi
"Ebeti") che non hanno compreso, o che devono fare quelle esperienze
proprio per trascendere un loro particolare stato di coscienza, 87g.
COLPEVOLE e Innocente -
(vedi "Varianti non vissute", stessa pagina, 237b).
COLPEVOLEZZA - Può
accadere che un colpevole, visto da centinaia di testimoni in effetti sia
innocente, perché ha vissuto una versione diversa dell'avvenimento (vedi
"Varianti non vissute"), 237b. Un evento potrebbe essere non vissuto
dal suo protagonista il quale in un esistente possibilità di scelta potrebbe
percepire una variante di ciò che noi conosciamo, 256b.
COLPI di Fortuna - (vedi
"Crediti karmici"), 208d.
COLPO di Fulmine - (vedi
"Amore", stessa pagina, 184g).
COMA - (vedi
"Anestesia"), 226d, 191f. Chi cade in coma - nel cosiddetto stato
d'incoscienza - non ricorda poi ciò che ha sognato o visto o pensato mentre il
suo corpo non rispondeva; ma questo non significa che il suo sentirsi di
esistere sia venuto meno; semplicemente non ne ha il ricordo, come
probabilmente non ricorda tanti fatti trascorsi della sua vita. L'affermazione
che la coscienza di esistere non viene mai meno significa che
l'"inconsapevolezza di sé non esiste", 211f. Nel coma il
"sentirsi di esistere" scivola - diciamo - dal momento in cui si
entra in coma al momento in cui se ne esce. Quello spazio mancante non fa parte
della realtà dell'individuo, pur facendo parte della realtà di altri, per
esempio di quelli che lo vedono in coma. Quell'attimo che sembra di assenza si
avverte per la "legge dell'oblio" (vedi). Se non vi fosse questa
legge, l'individuo ricorderebbe la visione del piano astrale. Se non vi fosse
questa legge dell'oblio, che sta a coprire la visione di colui che è in coma,
nel piano astrale, sarebbe una successione continua: uno passerebbe dalla
visione del piano fisico a quella astrale e quindi tornerebbe nel piano fisico.
E' dopo che ricostruisce e dice "io sono stato quattro ore senza coscienza",
perché glielo dicono gli altri. Ma se gli altri non glielo dicessero, lui non
lo saprebbe mai. Potrebbe essere stato in coma un'ora, un giorno o tre anni, e
sarebbe stato lo stesso tempo per lui: un attimo, 52g.
COMANDAMENTI - (vedi
"Morale", stessa pagina, 286b). L'evangelico e riassuntivo di tutti i
comandamenti "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te
stesso" invita ad un comportamento individuale che, se fosse seguito da
ognuno, risparmierebbe molto dolore agli uomini, e si capisce perché; quindi
non teme l'esame critico della logica come, per esempio, il "Santificare
le feste", 188f, (vedi "Moralità", 97h), 98h.
COMANDO - Chi è preposto
al comando dovrebbe sempre porsi, nell'intimo (vedi) suo, nei panni di chi deve
eseguire e non chiedere di più di quanto egli stesso possa sopportare. Chi è
preposto al comando sia consapevole della responsabilità che ha, essendo
responsabile di coloro che dirige; il suo ufficio non si esaurisca con
l'ostentare il suo grado, col gloriarsene: piuttosto sia preoccupato per quello
che l'ufficio comporta. E chi è in sottordine, subordinato, non si senta perciò
privo di importanza, 96d.
COMINCIARE da Poco e da
Vicino - Il problema di comprendere questo mondo intimo (vedi "Conoscere
se stessi") che si agita può sembrare alquanto complesso, ma noi vi
diciamo: "cominciate da poco e da vicino". Ed ecco che voi subito
dite: "Ma ciò che voi insegnate è cosa di poco conto ed è molto comodo e
facile". Bene, allora cominciate dal comodo e dal facile perché quello che
voi dovete fare è proprio la costante vigilanza di tutto ciò che si agita
nell'intimo (vedi) vostro, costante consapevolezza (vedi) di ciò che vi spinge
ad agire, 52c.
COMMIATO - Il mondo
sconosciuto che vi circonda non vi è ostile. Noi vi conosciamo e vi seguiamo
uno ad uno. Ricercando il vero vi ponete in uno stato di ricezione che attrae a
voi i mezzi per scoprirlo, 289-290b.
COMPAGNIA - (vedi
"Solidarietà"), 67d.
COMPASSIONE - (vedi
"Dolore", stessa pagina, 116f).
COMPORTAMENTO - Quando
una passione è dominata, è superata, essa non può mai più dominare l'individuo.
Quando il "non uccidere" (vedi "Omicidio") è diventato
natura dell'individuo, costui mai più uccide. Si lascia uccidere, Se una
creatura agisce in un certo modo, pure sotto il dominio della paura o di
qualunque altra terribile sensazione, è perché non ha superato, non ha
compreso: altrimenti non agirebbe in quel modo, 121g.
* COMPRENDERE - Essere
coscienti, cioè avere assimilata e fatta propria una Verità, 204c.
COMPRENDERE -
Comprendere gli altri non significa scusare gli altrui errori, o illudersi che
non ne abbiano; significa capire che hanno errato ed aiutarli a non più errare;
quando ve ne sia la necessità applicare quella che voi chiamate punizione, non
animati da spirito vendicativo, ma dalla convinzione che quel castigo insegnerà
a non più errare, 75a.
COMPRENSIONE - (vedi
"Liberazione"). La comprensione è la più alta forma di moralità e di
spiritualità, 82a. Occorre la propria comprensione delle verità, 59c, (vedi
"Fatalismo"), 68c.
COMPUTER - (vedi
"Elettronica"), 109g.
COMTE (Auguste) - (vedi
"Società", stessa pagina, 80c).
COMUNE Ideale - In un
certo senso la famiglia (vedi) del futuro assomiglierà ad una "comune
ideale", nella quale i membri non avranno bisogno di "possedere"
per sentirsi il dovere di avere cura; nella quale ognuno avrà un ruolo fisso,
dei compiti legati indissolubilmente alla sua figura; ma ciascuno potrà essere
genitore e figlio, aiutatore e aiutato; sempre, però, amante. E non vi sarà
certo confusione e disorganizzazione, perché l'amore che pervaderà ogni membro,
quell'amore che sarà stato la causa dell'unione dei membri in una famiglia,
renderà ognuno responsabile di tutti e per tutti; e sarà sempre quell'amore a
rendere costruttiva una così meravigliosa unione di esseri. Quindi, ciò che
oggi sembra un valore che va a perdersi, è un valore che sarà ritrovato
nell'intimo. Questa, brevemente, la famiglia del futuro, 74d.
COMUNICAZIONI Spiritiche
- (vedi "Spiritismo"), 113d, 135d, 242d, 11e, 121f, 128f, 206g, 218g.
COMUNIONE - La vostra
esistenza futura non prevede la continuazione delle vostre limitazioni, della
ristretta concezione dualistica che voi avete della realtà, dell'"io"
che è limitazione; ma l'espansione del vostro "essere", l'effusione,
la comunione con tutto quanto esiste, 272b, 160c e ss.. La "Coscienza
Cosmica" (vedi) è uno stato d'essere in cui l'intera Realtà cosmica è in
stato di "comunione", non di separazione, 176c. Per immaginare il più
possibilmente in modo aderente il mondo del sentire, occorre tenere presente
che la più alta qualità dei sentire che si manifesta in un numero di sentire
sempre minore, è proprio data dalla "comunione" dei sentire più
semplici. La coscienza cosmica contiene l'intera Realtà cosmica in stato di "comunione",
come nel vostro sentire sono riassunti sentire più semplici già manifestati,
196c, 122d.
L'amore che si raggiunge
e che, gradualmente, fa entrare in comunione gli esseri, non è una sorta di
sodalizio ma per ognuno è "essere anche l'altro", arricchirsi reciprocamente
delle rispettive esperienze, raggiungere un livello tale da rendere entrambi un
solo essere, 210d, (vedi "Limitazione", stessa pagina, 211d), 223d,
254d. Se si rifiuta la "comunione degli esseri", se non la si
ammette, implicitamente si afferma che l'individuo sarà sempre un essere
limitato che potrà conoscere, nel senso di vera completezza, non più di ciò che
lui stesso direttamente sperimenterà. Del rimanente, al massimo, potrà
conoscere l'apparenza. E vi sarebbe sempre un rimanente, anche se innanzi a lui
vi fosse un cammino senza fine. Anzi, più lungo fosse il cammino e più vasto
sarebbe il rimanente. A meno che, in realtà, non si trattasse di un solo Essere
che vivesse, di volta in volta, la vita di tutti gli individui esistenti in
tutti i Cosmi, 261d. E nell'unità di un solo Essere, che fonde il Tutto in un
abbraccio indissolubile e senza eccezioni, chi sono gli altri? Esseri di se
stessi complemento, con limitazioni analoghe alle proprie, congegnate per la
reciproca elisione, 262d, 263d e ss., 233f, 35h, (vedi "Ricordo",
stessa pagina, 74h), 215h e ss..
COMUNIONE dei Santi -
150b, 231g, (vedi "Santo").
CONCENTRAZIONE - 155g,
(vedi "Chakra"), 169g, (vedi "Maghi della pioggia"), 157g,
(vedi "Materializzazione"), 171g.
CONDIZIONAMENTO
Ambientale - 38d, (vedi "Coscienza", stessa pagina, 38e). Facciamo un
esempio: Una società primitiva insegna ad uccidere i nemici. Man mano che
l'uomo sperimenta, comprende, invece, che non si deve uccidere, la sua
coscienza gli dà questa ricchezza interiore, questa vera natura interiore che è
in contrasto con quanto sa la sua mente, educata dalla società in cui vive ad
uccidere i nemici; ed arriverà il momento in cui la coscienza andrà oltre il
suggerimento, oltre il dettato della mente, e si imporrà sulla mente. Ecco,
questo veramente è il meccanismo attraverso il quale l'uomo si arricchisce.
Quindi, mentre la mente conserva certe convinzioni, certi pregiudizi - e può
farlo a lungo, tendendo a conservarli e a non cambiare - invece la coscienza
grado a grado si costituisce fino a superare i condizionamenti ambientali,
101g.
CONDIZIONE-Limitazione -
La cognizione che un altro individuo ha del primo non dipende da come il primo
è, ma dalle limitazioni percettive (vedi "Limitazione percettiva")
del secondo; sicché se il secondo è nella condizione-limitazione che gli fa
creare-percepire (vedi "Creazione-percezione") il mondo fisico, il
primo sarà da lui visto come un uomo con un suo corpo avente certe
caratteristiche corrispondenti al sentire che esprime. Oppure non lo vedrà
affatto, se egli secondo avrà scelto un momento in cui il primo sta sentendo la
fase fra un'incarnazione e l'altra, 228f.
CONDOTTA Spirituale - La
condotta spirituale è quella di volersi purificare dall'egoismo,
dall'"io", che è l'unica purificazione vera per realizzare l'unione
del proprio essere, che poi è la "comunione (vedi) con tutti gli
esseri", l'unica vera "unione"!, 81d.
CONFLITTUALITA' - (vedi
"Paradiso"), 219d.
CONFORMISMO - Il
conformismo impedisce all'uomo di agire secondo la sua vera natura, lo rende
ipocrita, incapace di comprendere chi liberamente si esprime. Conformarsi alle
idee altrui è uccidere la propria creatività, 118b, (vedi
"Capitalismo"), 80c.
CONFUCIO - 286b.
CONOSCENZA - Conoscenza
di Dio e quindi della legge, 228a. Le tre vie della conoscenza: via mistica,
via dell'azione, via della conoscenza, 74b, (vedi "Piano akasico",
stessa pagina, 161c), 157f. Conoscenza a priori, a posteriori, intuitiva,
razionale, 62h.
CONOSCERE Se Stessi -
Conoscere se stessi significa giungere alla radice del proprio essere, al
"sentire" reale. Significa riuscire a comprendere se quell'affetto
che è in noi è dettato dalla nostra coscienza o se è una spinta sessuale
sublimata, 80a, (vedi "Simpatia"), 145b. Può essere un'azione non
egoistica il salvare la vita a una creatura, come invece può essere un'azione
completamente egoistica. In genere voi siete abituati a considerare degli
altruisti coloro che, nel campo di battaglia, si gettano di fronte ai compagni
per salvare loro la vita. Eppure, in certi casi, non sono azioni mosse da un
istinto o da un impulso altruistico. Può darsi che, in quell'attimo, il soldato
mosso dalla tensione nervosa, pensi di salvare la vita al compagno per essere
un eroe. E quindi non serve fare degli esempi in questa ricerca. Ciascuno,
ripeto, deve guardare l'intimo (vedi) suo e il cercare la risposta. Per questo
diciamo: "Conosci te stesso". E per questo diciamo che non c'è un
mezzo per conoscere se stessi che possa essere "insegnato". Io non
posso insegnarvi il metodo di conoscere voi stessi, perché ciò che è stato
utile a me in questa scoperta, a voi può essere di nessuna utilità, 34c, 46c.
"Conoscere se
stessi" significa avere una costante consapevolezza (vedi) del proprio
essere; significa applicare costantemente tale consapevolezza nella ricerca
della verità del proprio essere interiore. Questo insegnamento è oltremodo
significativo per voi e per coloro che, come voi, intendono togliere dal mondo
quelle sperequazioni e quelle ingiustizie che affliggono gli uomini, ma che
sono convinti che le sperequazioni e le ingiustizie non possono essere tolte -
come fino ad oggi si è creduto - affrontando il problema dall'esterno. Infatti
occorre risalire alle cause, occorre "agire nel profondo",
nell'intimo di ogni uomo, giacché l'umanità è fatta di individui ed è quindi
necessario, per modificare l'umanità, modificare il singolo, 49c. Il motivo per
cui ognuno deve conoscere se stesso, risiede nel fatto che la manifestazione di
un "sentire" (vedi) sempre più ampio di quello in atto, ha luogo
quando le limitazioni che racchiudono quel "sentire" cadono, e cadono
a seguito di intime riflessioni, di un attenta analisi, appunto, nella quale si
comprende che la propria responsabilità, la propria esistenza, deve essere più
sentita, deve essere più volta agli altri. Quindi un duplice rendersi
consapevoli e dei propri limiti e della possibilità di essere diversi, 140c.
Esercitate la costante consapevolezza, perché essa può allargarsi e abbracciare
quella parte di voi che oggi è inconscia; senza fermarsi, continuando
continuamente in questo esame; e la verità di voi stessi verrà alla superficie,
sarà una vostra conquista. E nella conquista di questa verità individuale - che
poi corrisponde alla realtà di voi stessi - voi sottoporrete voi stessi ad un
trattamento di psicoanalisi, di psicoterapia. Non si tratta di trovare
attenuanti al proprio modo di agire, ma di cercare di comprendere come
veramente noi siamo, 121g.
Vivere spiritualmente
significa conoscere se stessi: tendere con tutto se stessi a quegli ideali di
altruismo, di amore al prossimo, di spiritualità portati dai maestri, ma ciò
inteso nel senso giusto. Quelli sono gli ideali morali che la vostra coscienza
deve avere, e quelli dovete perseguire. L'uomo deve conoscere se stesso,
conoscere i propri limiti, capire fino a che punto è del mondo e fino a che
punto è dello spirito. Questo significa vivere una vita spirituale, 127g.
La costante, vigile
consapevolezza (vedi) di se stessi, il costante vigile esame del proprio
ragionamento - nella massima sincerità di se stessi - deve far comprendere i
motivi per i quali quel pensiero sussiste, senza preoccuparsi se possono
apparire motivi egoistici. L'egoismo (vedi) è stato, fino a questo momento
dell'evoluzione, la spinta che vi ha fatto progredire, che ha sviluppato i
vostri veicoli, le vostre facoltà, la vostra vita interiore, possiamo dire. E'
da ora in poi, quando comincia a rivelarsi la possibilità di un sentire che
fluisca liberamente, che l'egoismo non ha più ragione di esistere. Il pensiero,
che siete voi, o il pensatore, che siete voi, può sperimentare il reale solo se
il suo pensiero trascende se stesso, cioè trascende ogni moto egoistico, l'io.
E questo trascendere si realizza ora, o forse fra mille anni, solo e sempre
nella costante consapevolezza di voi stessi. Il tempo non ha importanza. La
vostra meditazione (vedi) può durare anni, forse vite: ma ciò non vuol dire che
voi dobbiate rimandare, che non c'è fretta di giungere ad una conclusione,
129g.
* CONSAPEVOLEZZA -
Conoscenza di una Verità o di una nozione indipendentemente dalla convinzione,
o no, che può averne l'individuo, 204c.
CONSAPEVOLEZZA - 75a,
121b. Nel Cosmo tutto è soggettivo, per coloro la cui consapevolezza è
concentrata nel Cosmo, 180b, 202b. L'uomo limita se stesso alla propria
consapevolezza; l'antico "cogito ergo sum" solo ora comincia ad
essere rivalutato, o meglio ridimensionato, in seguito all'ipotesi che
l'esistenza non sia tutta contenuta nel pensiero consapevole. Ed in effetti
l'"essere" va oltre il pensiero, oltre la facoltà di pensare, 270b,
272b. Esempio della vista e dell'udito, 274b.
Noi vi diciamo:
comprendete voi stessi, siate costantemente consapevoli di ciò che vi spinge ad
agire. E voi trovate che è difficile mettere in pratica queste parole. Voi
trovate che è difficile comprendere e superare i vostri difetti, le vostre
passioni. Altre volte invece vi sembra troppo facile e troppo comodo il nostro
dire, e vi sembra che esso non comporti un grande sacrificio da parte vostra,
per cui, essendo così facile e semplice, voi trascurate di metterlo in atto
perché credete che la via dello spirito che intendete calcare sia cosa assai
più complessa. Le nostre parole non sono né semplici né complesse; sono parole
che intendono significare qualche cosa, che intendono condurvi alla convinzione
di porre attenzione al mondo interiore che è nell'intimo vostro, 52c.
Non dovete preoccuparvi
di come avviene la consapevolezza. Se voi prendeste l'abitudine di scrivere i
vostri pensieri, fare una specie di diario, che dopo un certo periodo di tempo
potreste rileggere, vi accorgereste che avete cambiato il vostro modo di
pensare. Allo stesso modo avviene la consapevolezza, 66c. L'uomo è consapevole
quando è conscio delle sue azioni, dei suoi pensieri, delle sue emozioni, delle
sue sensazioni. Mentre per coscienza intendiamo quel sentire che spinge l'uomo
a vivere al di là di se stesso, 159f.
La consapevolezza, -
qualità dell'uomo - pur poggiandosi su innumerevoli e distinte informazioni
fornite dai sensi, pur essendo il risultato di segnali percepiti distintamente
e simultaneamente, è tuttavia un fatto unitario, una sintesi in cui tutte le
singole informazioni sono egualmente tenute presenti e che va oltre la portata
di esse, proprio per la sua unitarietà, 201f, (vedi "Incarnazione",
stessa pagina, 233f). La consapevolezza in condizioni normali non riesce a
ricoprire la coscienza raggiunta (vedi "Eroismo" e
"Autoconsapevolezza"), 242f. La consapevolezza, almeno fino all'uomo,
è ridotta rispetto a ciò che si è, o alle possibilità che si hanno, 243f, 64g.
Spesso la coscienza arriva a farti fare certe cose senza quasi che tu ne abbia
la consapevolezza: allora tu agisci di getto, e dopo, semmai, diventi
consapevole di quel che hai fatto, spinto dalla tua vera natura, 100g.
Per esempio, quando
l'essere è libero da travagli interiori, dopo una grande tempesta, una crisi,
per reazione subentra uno stato tranquillo; e in questo stato tranquillo è
facile che spontaneamente la consapevolezza si ampli, che l'essere possa vedere
in maniera autoconsapevole della fase di sentire di coscienza più ampio, 114g.
Esercitate la costante consapevolezza, perché essa può allargare ed abbracciare
quella parte di voi che oggi è inconscia; senza fermarsi, continuando
continuamente in questo esame; e la verità di voi stessi verrà alla superficie,
sarà una vostra conquista. Non si tratta di cercare attenuanti al proprio modo
di agire, ma di cercare di comprendere come veramente noi siamo. Quando una
passione è dominata, superata, essa non può mai più dominare l'individuo, 121g,
228g, (vedi "Scuole di iniziazione"), 13h, 64h, 77h, 309h e ss..
CONSEGUENZIALITA'- Dio
(vedi) è uno stato di coscienza che può essere compreso solo provandolo,
sentendolo; tuttavia se Egli è il Tutto Uno Assoluto (vedi) ciò significa che
ogni Suo aspetto non è indipendente, ma è addirittura una
"consecuzione". Perciò la conseguenzialità che lega ogni virtuale
parte - punto di Dio - se non è l'essenza stessa della logica, ditemi che cosa
è; e se è la logica, allora il raziocinio, se non può farla
"sentire", può almeno farla capire. Certo va scoperta, 124d.
CONSERVATORI - (vedi
"Società"), 80c.
CONTAGIO Psichico -
Contagio psichico significa tante cose e, in primo luogo, che quando si
verificano certi fenomeni, e di essi ne è data notizia, e si sono risaputi,
accade che gli stessi fenomeni avvengono presso altre persone. Ma contagio
psichico significa anche che i pensieri di tensione, di preoccupazione di una
persona possono in qualche maniera andarne a colpire altre, cioè costruiscano
un frammento di atmosfera psichica che può in qualche maniera essere catturata
da altri che non hanno nessun motivo per essere tristi o tesi, 142g.
CONTATTI di Curiosità -
(vedi "Extraterrestri", stessa pagina, prima citazione, 187g).
CONTATTO - (vedi
"Radio").
CONTATTO con il Divino -
State pure tranquilli che il divino, fino a che non si è pronti, non si mette
in contatto con nessuno. Perché è l'uomo che va a mettersi in contatto con Dio,
e non è Dio che scende a lui, 122g.
CONTEMPORANEITA' delle
Epoche e delle Razze - (vedi "Tempo e spazio", stessa pagina, 185b).
La razza (vedi) che conduce la sua evoluzione nello spazio cosmico che
comprende dall'anno X all'anno Y, è contemporanea alla razza che conduce la sua
evoluzione dall'anno Y all'anno Z. Cosicché la vostra razza che compie la sua
evoluzione nello spazio-tempo (vedi) che dall'epoca (vedi) di Atlantide (vedi)
fino al futuro, oltre l'anno 2000, molto oltre, è contemporanea nell'evoluzione
del "sentire" a tutte le razze in qualunque spazio cosmico siano esse
ubicate. Cosicché, ad esempio, Atlantide che per voi è sprofondata nel mare ed
ha subìto la fine a voi ben nota, se usciamo dal vostro tempo e ci collochiamo
nello spazio cosmico relativo ad Atlantide, la troviamo ancora vivente perché
la razza che la popolò è contemporanea, nel "sentire", alla vostra.
Che cosa vuol dire "la troviamo ancora vivente"? Troviamo ancora la
serie dei fotogrammi riguardanti Atlantide, che sono vissuti da una razza
diversa dalla vostra, in cui vi sono individui che vivono quei fotogrammi come
voi, in questo momento, state vivendo i vostri; come altri, nel futuro, stanno
vivendo i loro, 188b.
CONTINGENTISMO - 242b.
CONVENTO - (vedi
"Intenzione"), 31c.
CONVERSIONE - Vi sono
esistenze di mistici (e non occorre parlare di Francesco d'Assisi, a voi il più
noto) che presentano bruschi e completi cambiamenti, o "conversioni"
per chiamarle in qualche modo. Ora, è possibile che una creatura, pur non
avendo dedicato la sua vita terrena intieramente a seguire gli insegnamenti
dell'altruismo e a metterli in pratica; ma che abbia come si usa dire cambiato
vita; è possibile che questa creatura sia alla sua ultima incarnazione? Certo
che è possibile. E se è possibile, che ne è degli effetti i quali debbono
necessariamente seguire le cause mosse nella prima parte della vita
dell'ipotetica creatura che stiamo esaminando? Molte volte può accadere che una
creatura abbia bisogno dell'esperienza diretta per completare una sua
comprensione (vedi). Altre volte l'esperienza diretta potrebbe essere evitata,
ma essa rappresenta la via più breve per dare comprensione alla creatura; la
quale egualmente avrebbe compreso attraverso altre vie ma in un tempo umano più
lungo. Ecco allora che si hanno quei casi, chiamiamoli ancora così, di
conversione, di mutamento di vita; ed è quando la creatura rimane come
folgorata, all'improvviso muta completamente le sue abitudini, le sue idee, e
abbraccia una vita, se non mistica, comunque tutta dedita all'altruismo. In
questi casi le esperienze dirette avute prima della "conversione"
sono accadute proprio per completare la coscienza individuale, per completarla
tal punto da farla trasformare in "coscienza universale", 154d, 106g,
(vedi "Francesco d'Assisi").
CONVINZIONE - Ancora
ribadisco l'importanza dell'intima convinzione nella riuscita della vostra
attività. Siate ottimisti e fiduciosi; tanto le cose che debbano
necessariamente accadervi nessuno può stornarvele, e quelle che ricadono nella
probabilità che invece possano essere evitate è più facile che le evitiate con
l'ottimismo che con la paura, 34d.
CORAGGIO - Il vero
coraggioso è l'uomo libero, che non teme di perdere di niente, 121a.
CORDONE Argenteo - Nelle
vecchie tradizioni occultiste si diceva - ed è vero - che esiste un
"cordone d'argento" che collega il corpo astrale al corpo fisico nei
momenti in cui il corpo astrale, quando vi sia tale possibilità, fuoriesce dal
corpo fisico e può percepire al di là dei sensi del corpo fisico. Rimane questo
sottile cordone d'argento, chiamato nella mitologia "filo d'Arianna",
che continua a collegare il corpo fisico al corpo astrale, 32g, 59g.
* CORPO Akasico - Ciò
che riceve e trascrive, facendolo diventare natura medesima dell'individuo, la
Realtà che lo stesso individuo, esistendo, scopre ed acquisisce. Non viene mai
abbandonato dall'individuo nel corso delle molteplici incarnazioni, ma si
costituisce man mano che l'individuo evolve, 205c.
CORPO Akasico - (vedi
"Piano akasico").
* CORPO Astrale - E'
quel veicolo che convenzionalmente si distingue appunto con questo nome, il
quale serve a rivelare, a dare corpo, a concretizzare certe vibrazioni che
l'individuo percepisce nel piano fisico, e a trasformare queste vibrazioni in
"sensazioni", se le vibrazioni sono di lieve intensità, o in
"emozioni" se queste vibrazioni sono di intensità superiore, o di
grande intensità. Inoltre il corpo astrale è sede dei desideri, in quanto
appunto origina quelli che gli uomini definiscono "desideri", che
sono catalogati e riconosciuti dalla mente, 205c.
CORPO Astrale - (vedi
"Piano astrale"), (vedi "Esempio della telecamera"), 33g,
(vedi "Robot di comunicazione", stessa pagina, 220g).
CORPO Eterico - Il corpo
fisico denso è formato da elementi o sostanze che fanno parte della materia
fisica densa. La controparte più sottile, che è detta corpo eterico, è formata
sempre da materia fisica ma per densità sta al di sotto dell'atomo. Il corpo
eterico serve quale intermediario fra il corpo fisico denso e il corpo astrale.
L'anestesia produce l'effetto di allontanare il corpo eterico, interrompendo il
collegamento con l'astrale, 54g. Al trapasso succede che il corpo astrale si
stacca dal corpo fisico, e quindi il corpo eterico perisce, rimane nel piano
fisico dove non può che stare, essendo fatto di materia subatomica, e perisce,
55g. Anche nel corpo eterico, in quanto costituito di materia, possono
verificarsi delle lesioni, dei guasti. Per farvi capire con un esempio: la
mancanza di sensibilità in certe parti del corpo è la più imputabile a certe
lesioni del corpo eterico: così uno stato confusionale mentale può essere
conseguenza del corpo eterico non in sintonia con quello fisico. Questi guasti
possono venire da cause psichiche, per cui si hanno somatizzazioni sul corpo
eterico e sul corpo fisico, 56g, 207g.
* CORPO Fisico - Veicolo
costituito di materia fisica che manifesta sul piano fisico una vita
individuale. E' "veicolo fisico" qualsiasi organismo, semplice o
complesso, nomenclato dalle scienze naturali, appartenente alla flora od alla
fauna di questo o di altri pianeti, 205c.
CORPO Fisico - Il corpo
deve rispondere alle esigenze dell'evoluzione individuale; così notiamo
soggetti dotati di poteri taumaturgici, di medianità, veggenza, ecc. Ma il
corpo fisico non solo risponde alle esigenze individuali, bensì anche alle
esigenze dell'era spirituale, 161a. Formazione dei corpi, 180a. Una creatura
"vive" non perché la vediamo muovere, mangiare, crescere, dormire,
destarsi, parlare: quella non è la vera vita della creatura. Ma vive perché
dietro a questi atti c'è un "sentire", un "sentire di coscienza".
"Quella" è la vera vita. E' importante questo perché il fatto che un
corpo fisico cresca, metta la barba e i baffi, o perda i capelli, non vuol dire
che quel corpo fisico "viva", è vero? Non vuol dire che l'individuo
viva. No. Il corpo fisico è rappresentato nei fotogrammi del piano fisico
secondo quella successione; cioè secondo la successione di mettere la barba i
baffi e perdere i capelli, e così si comporta; ma il succo, l'essenza, la
verità della vita sta "oltre" il piano fisico, "oltre" il
corpo fisico: sta nel "mondo degli individui", 211b, (vedi
"Esempio della corrente elettrica"), 256b, 171d.
Il fatto che
"finché non viviamo fisicamente un'esperienza non l'acquisiamo" ci
dimostra che il "piano fisico" (vedi) è qualcosa di essenziale, di
assolutamente necessario e insostituibile, 174d, 2O3d. Il più recente esempio
che possiamo fare con quello che vi abbiamo detto (che tutto serve ad acquisire
coscienza) lo possiamo prendere dalla vita del vostro corpo, che non serve solo
alla vostra evoluzione individuale, ma serve anche alla manifestazione di forme
di vita più semplici, le quali manifestano forme di coscienza più elementari
(quelle che si identificano nella vita di sensazione). A tacere poi di quello
che "voi", come individui, portate, consciamente o no, nella vita dei
vostri simili, 184f, (vedi "Esempio della telecamera"), 33g. Gloria
del corpo, 54g, (vedi "Robot di comunicazione", stessa pagina, 220g).
* CORPO Mentale -
Materia mentale organizzata in veicolo della manifestazione individuale, capace
di dare all'individuo tutte le facoltà proprie della mente (vedi "* Mente
individuale"), 205c.
CORPO Mentale - (vedi
"Piano mentale"), (vedi "Robot di comunicazione", stessa
pagina, 220g).
CORPORAZIONE - (vedi
"Specializzazione", stessa pagina, 115f).
CORREGGERE - (vedi
"Comprendere"), 74a.
CORRUZIONE - (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c). In effetti, la corruzione dilaga, ma
anche questo - caso strano - è stato previsto. No, non è che l'umanità sia
retrocessa, o oppositori della legge di evoluzione! E' venuto fuori quello che
era dentro e che per tanti secoli è stato soffocato e trattenuto nell'intimo
dell'uomo. Ora che i tempi sono maturi, questa intima tensione si sta
scaricando, ed ecco che voi assistete al dilagare della corruzione, 118c. Come potete
pensare di responsabilizzare gli altri di ciò che voi dovete fare e non fate?
Quando osservate il triste spettacolo della corruzione e del facile
arricchimento, voi rimpiangete di non essere nel giro, di non avere l'occasione
di arricchire facilmente a vostra volta. Così, allo stesso modo, condannate il
privilegio perché voi non siete privilegiati, 46e.
COSA è Meglio - E'
meglio sbagliare sapendo di farlo piuttosto che ignorarlo; è meglio desiderare
egoisticamente, vivere passionalmente piuttosto che essere dei tepidi (vedi
"Tepidezza"); è meglio essere un ateo (vedi "Ateismo") che
va incontro al suo prossimo piuttosto che un credente senza pietà; ma meglio
ancora è sapere quale è il proprio dovere ed avere la volontà di assolverlo;
desiderare il bene degli altri ed avere la forza di spendere la propria vita
per essi; avere una fede che faccia trovare Dio in ogni essere, 138d.
COSCIENZA - La coscienza
è quanto di più elevato l'individuo possa concepire, ma non necessariamente
quanto di più elevato vi sia, 96a. Ogni esperienza è un frammento di verità
ritrovata dall'individuo che determina crescita, sviluppo nel piano akasico,
179a, 228a, 119b. La coscienza è una cosa diversa dalla consapevolezza. La
coscienza corrisponde all'evoluzione raggiunta. Ad esempio la consapevolezza di
un uomo incarnato non abbraccia tutta la sua coscienza, cioè tutta l'evoluzione
raggiunta (vedi "Eroismo"), 202b. Coscienza individuale costituita
significa press'a poco avere fatto proprio, perché divenuto intimo "sentire",
l'insegnamento dell'altruismo, dell'amore al prossimo, epilogo del quale il
senso del proprio dovere rappresenta la prima tappa. Significa amare il
prossimo come se stesso. E dopo? A voi sembra che un uomo che così
"senta", un uomo che riesca ad essere buono e giusto, sia già
meritevole di partecipare alla gloria di Dio. Ma "non è così". Altri
destini lo attendono, 254b. Chi vive una verità, può anche non conoscerla,
perché fa parte della sua stessa natura, 105c.
Se noi affermassimo che
tutto quanto esiste nei mondi fisico, astrale e mentale, inclusi i veicoli
omonimi dell'uomo, è un gigantesco meccanismo che produce coscienza, una gamma
che va dall'atomo della coscienza (vedi "Atomo di sentire") alla
coscienza individuale, non sbaglieremmo di molto, 206d. Come si raggiunge la
Coscienza cosmica: il "sentire" di un essere A, unendosi al
"sentire" di un essere B, dà luogo ad un "sentire-essere" C
in cui si assommano e si trascendono le esperienze di A e di B. Il
"sentire" C rappresenta l'identificazione, il riconoscersi di A con B
e di B con A. E se anche C fosse l'intera realtà cosmica, tanto l'essere A che
l'essere B la raggiungerebbero pur essendo nati come parte di quella realtà,
267d. Quanto più si è acquisita la coscienza individuale, attraverso alle
esperienze fatte nelle molteplici incarnazioni, e tanto meno si è trascinati
dall'"es" (il complesso degli istinti che tendono ad affermarsi,
delle tendenze ereditarie o individuali che attengono alla vita, alle esigenze
animali) (vedi "Es-id"); sicché in linea generale si può dire che
quanto più l'uomo è evoluto in senso spirituale e tanto meno è condizionato
dall'educazione, dall'ambiente (vedi "Condizionamento ambientale"),
dalle tendenze genetiche ereditarie, 38e.
Ai fini della
costituzione della coscienza individuale, non fa differenza che tu vada
incontro ad una esperienza perché sei stato suggestionato da qualcuno, oppure
per una idea nata da te (vedi "Maestro"); infatti, anche nel primo
caso c'è un riscontro del tuo intimo essere, altrimenti non subiresti suggestione
di sorta; però colui che agisce per sua iniziativa rispetto a chi invece è
manovrato ha una maggior determinazione ed è più vicino a comprendere di chi
non ha idee sue, 147f. Raggiungere la Coscienza Cosmica non significa pervenire
ad uno stato di solidarietà con tutti gli esseri del cosmo - tutti per uno uno
tutti - ma significa "essere la Coscienza Cosmica", 167f. Ogni stato
di coscienza non elementare è la conseguenza logica della manifestazione di
molti stati di coscienza elementari, di molti "atomi di coscienza"
(vedi "Atomo di sentire"), 181f. Ogni individuo biologico non ha, in
senso esclusivo, il suo atomo di coscienza, bensì gruppi e catene di individui
biologici fanno capo ad un atomo di coscienza, 182f. Al più semplice stato di
coscienza (atomo di coscienza) di ogni individualità sono legati miriadi e
miriadi di individui biologici appartenenti ai tre regni naturali, 182f, (vedi
"Alveare" e "Corpo mentale", stessa pagina, 184f). La
sensazione e, più ancora, la coscienza, sono sempre il risultato di una
molteplicità, cioè di una composizione organica di elementi; con la differenza
che la coscienza, esprimendo una più alta qualità di sentire, non è un
organismo composto da elementi semplici - infatti è costituita da una
molteplicità di sentire -, mentre la sensazione, essendo una manifestazione
elementare, è frutto di un organismo costituito da elementi semplici. Quindi:
"coscienza" eguale organismo composto da elementi complessi,
"sensazione" eguale organismo composto da elementi semplici, 190f.
Coscienza Assoluta, 210f e ss.. Coscienza di essere, 211f, 242f e ss.. Anche
per le persone che sembrano le più crudeli, non si tratta di una coscienza
errata bensì di una coscienza insufficiente: per cui sono trascinate dalle loro
motivazioni, dalle loro emozioni, da quello che i maestri chiamano
"sentire in senso lato", che non fa parte della coscienza vera, del
nucleo vero dell'essere, 71g.
Diciamo che la
"coscienza" corrisponde al super-io (vedi) della psicoanalisi (vedi),
corrisponde a tutti gli attributi che si dicono morali, ma corrisponde
soprattutto all'intimo essere di ognuno, alla ricchezza interiore di ogni uomo.
E succede che, siccome la coscienza fa parte proprio dell'intimo essere,
talvolta l'uomo che agisce non perché è influenzato dall'ambiente, dalle
amicizie, dalla sua mente, ma proprio per la sua natura vera, interiore, per il
nucleo più intimo del suo essere, non si accorge quasi di fare una certa cosa.
E questo, che può sembrare una contraddizione, ci dà invece la misura di quanto
sia vera questa coscienza, quanto faccia parte del proprio essere, se arriva a
farti fare delle cose senza quasi che tu ne abbia la consapevolezza (vedi),
senza che sia intervenuto un ragionamento consapevole: allora tu agisci di
getto, e dopo, semmai, diventi consapevole di quel che hai fatto, spinto dalla
tua vera natura, 100g. Non è vero che la coscienza individuale salta fuori
quando l'io (vedi) non c'è più, ma è vero l'inverso: quando è costituita la
coscienza individuale, quindi l'universale, quindi la cosmica (vedi
"Coscienza cosmica"), allora l'io è superato, 125g.
Un cervello elettronico
tu lo interroghi e ti risponde a tono. Ma non ha coscienza, i costruttori ti
dicono che non ha coscienza e tu non hai dubbi su questo. Allora, perché non
puoi pensare che un "corpo mentale" (vedi) unito ad un "corpo
astrale" (vedi) e ad un "corpo fisico" (vedi) possano rispondere
senza che quei segnali siano percepiti da una coscienza? (vedi "Non
contemporaneità del sentire"). Voi dovete pensare al corpo fisico, al corpo
astrale e al corpo mentale, nelle loro funzioni, proprio come a degli
automatismi, come a delle macchine che, a certi segnali, danno certe risposte.
Consideriamoli proprio scevri dal governo che il sentire di coscienza (vedi
"Sentire in senso lato e sentire di coscienza") ha nei loro
confronti. Ora esagero l'esempio per farvi intendere: se prendessimo un corpo
fisico, un corpo astrale, un corpo mentale analoghi nella loro costruzione di
carattere (perché c'entra anche questo), al di fuori del governo che ne ha il
sentire di coscienza; e se a questi corpi voi faceste giungere dei segnali
ambientali, ebbene voi vedreste che la reazione sarebbe analoga, non dico
proprio uguale ma molto molto simile. Nel momento invece in cui collegate
questi corpi alle rispettive coscienze, cioè alle rispettive individualità
(vedi), allora la reazione è sensibilmente diversa. Perché? Perché
l'evoluzione, la coscienza, l'ampiezza della coscienza di ogni essere governa,
controlla l'automatismo del corpo astrale, del corpo mentale, controlla la
reazione che il corpo astrale ha di fronte ai segnali ambientali, e ad
evoluzione diversa corrisponde controllo diverso e quindi manifestazione
diversa, sentire in senso lato diverso, 150g, (vedi "Scuole di
iniziazione"), 13h, 64h, 177h e ss., 309h e ss..
COSCIENZA Assoluta -
(vedi "Coscienza ultracosmica"). Si può azzardare una figurazione
concettuale della Coscienza Assoluta, e cioè: i "sentire" relativi
sarebbero come le cellule che compongono la Coscienza Assoluta, la quale
tuttavia, come più volte ho detto, trascende la sommatoria dei
"sentire" che, in un certo senso, la costituiscono, 216d, (vedi
"Coscienza cosmica", stessa pagina, 192f). Fasi logiche dall'Assoluto
al relativo, 239f, 76h, 275h e ss..
COSCIENZA Cosmica - 32c,
176c. "Quella consapevolezza di esistere che unisce tanti sentire sempre
più ampi e diversi, sì da farli apparire come un solo essere che modifica il
suo sentire, sfocia in uno stato di coscienza in cui l'Intera Realtà cosmica è
simultaneamente presente. Ogni essere, che sembra avere un sentire che si
modifica, a ben vedere è costituito da tanti sentire sempre più ampi, ognuno
dei quali è contenuto dal successivo e l'ultimo dei quali li contiene, per
ampiezza, tutti", 266d. Così come "raggiungere la coscienza cosmica"
non significa pervenire ad uno stato di solidarietà con tutti gli esseri del
cosmo - tutti per uno, uno per tutti - ma "significa essere la coscienza
cosmica", aver trasceso quel velo illusorio che ci fa distinguere gli uni
dagli altri, così identificarsi in Dio (vedi "Identificazione con
l'Assoluto") non significa
raggiungere massimo stato di beatitudine e conservare la propria individualità
(vedi). Identificarsi in Dio significa essere tutto e nulla in particolare.
Significa "sentire" al di là del trascorrere, del divenire,
dell'illusione. Significa essere Lui. Ed anche da quel poco che possiamo
immaginare, può chiamarsi annullamento una "tale" esistenza?, 167f.
La coscienza cosmica esiste integra tanto nei fotogrammi iniziali del cosmo quanto
in quelli finali, non conosce quindi una rivelazione successiva, progressiva.
Rispetto all'Assoluto (vedi) è solo parziale, ma "non" graduale: la
gradualità è solo degli esseri che la compongono. Tuttavia quel filo che lega
un sentire più semplice ad uno più ampio, e così via, e che crea il miraggio
dell'essere che evolve, del divenire, non si arresta allo stato di coscienza
cosmica, ma sfocia nella coscienza assoluta che non solo non è graduale, ma è
anche totale, onnicomprensiva in senso assoluto, 192f. La Coscienza Cosmica
sente simultaneamente tutta la realtà cosmica, 192f. La Coscienza Cosmica sente
l'intera realtà cosmica, non solo qual è percepita dai sentire relativi che la
costituiscono ma, per il principio di trascendenza, anche quello che, pur non
essendo percepito, deve esistere per la completezza dello sviluppo del
costrutto logico, 238f. La Coscienza Cosmica - una per ogni Cosmo - è il più
ampio sentire relativo e rappresenta la prima virtuale limitazione
dell'Assoluto. Contiene l'intera realtà cosmica costituita di tutti i possibili
sentire che dalla sua limitazione costituente conseguono in successione logica.
Tali sentire uniti in catene di sviluppo logico originano gli esseri abitatori
e costruttori del cosmo, i quali, al di là della successione del divenire -
conseguenza della natura stessa del sentire relativo - non sono esseri che
sentono, ma insieme di sentire, come tante perle di una stessa collana unite
dal filo della conseguenzialità, 247f, 64h, 91h.
COSCIENZA d'Essere -
277b, 123d. Inizialmente, quando il "sentire" è solo coscienza
d'essere, le unioni possono avvenire solo ampliando i "sentire"
stessi, cioè annullando le limitazioni attraverso le stimolazioni del mondo
della percezione; ma poi le comunioni avvengono spontaneamente. E' come la
reazione nucleare per fusione. La reazione, per iniziare, ha bisogno di un
innesco e poi continua da sola, 212d. L'affermazione che la coscienza di
esistere non viene mai meno significa che l'"inconsapevolezza di sé non
esiste", 211f. Il piano del sentire - cioè della coscienza d'essere - è il
piano akasico, 211f, 77h.
COSCIENZA Sociale -
(vedi "Solidarietà"), 67d.
COSCIENZA Ultracosmica -
E' la coscienza che abbraccia tutti i cosmi, è la "coscienza
assoluta" (vedi), 176c.
COSMI - (vedi
"Incomunicabilità dei cosmi"), (vedi "Sistema solare"). Se
paragoniamo i Cosmi a dei fiumi che confluiscono nell'oceano infinito della
"coscienza assoluta" (vedi), il punto di contatto dei fiumi è
rappresentato dall'oceano e non da un canale che raccolga tutti i fiumi e si
immetta nell'oceano, 177c.
* COSMO - Totale
risultanza di un processo di manifestazione (o emanazione) di Dio, in continuo
movimento. E' limitata nella esistenza da un inizio ed una fine nel tempo e
nello spazio, 205c.
COSMO - (vedi
"Sistema solare"). Orditura del Cosmo o akasa è la dualità, 97a.
Costituzione del Cosmo, 204a, 215a. Ogni Cosmo è diviso dagli altri dal non
manifestato (vedi "Manifestato-non Manifestato"), 229a.
Riassorbimento del cosmo: come il ghiaccio, 230a. Il Cosmo è diviso in due zone:
il mondo della percezione, con il piano fisico, astrale, mentale; e il mondo
del sentire, della coscienza. La prima zona esiste in funzione della seconda,
157b, 163b, 165b. Cosmo assimilato ad una "bobina cinematografica"
(vedi), 168b. Il Cosmo è costituito da tante "unità elementari" che
abbiamo chiamato fotogrammi (vedi) (o situazioni cosmiche). Il Cosmo esiste in
tutte le situazioni possibili (secondo il "modulo fondamentale del
Cosmo" (vedi)), 171b, 173b, 178b, 180b, 264b. Il Cosmo è una cosa tutt'affatto
diversa da quella che voi siete abituati a considerare e a vedere. L'ambiente
cosmico è il "brodo di cultura" per la vita dei microcosmi, 265b,
266b, (vedi "Percezione), 157c, 173c, (vedi "Molteplicità",
stessa pagina, 176c), (vedi "Fusione"), 84d.
Generalmente si crede
che la realtà cosmica sia del tutto esteriore, esterna all'individuo, e che
solo una piccola parte venga captata dall'individuo attraverso la sua
percezione. Ebbene io vi dico e affermo che la realtà cosmica è del tutto
interiore e che anche quella parte che viene colta come esteriore, se voi
riflettete, non si può dire sicuramente che lo sia e che piuttosto non si
tratti di immaginazione. Voi avete dei pensieri, dei desideri, che sono
stimolati dalla percezione del mondo nel quale vivete; ciò è così importante,
per voi, che si può dire che viviate solo quando desiderate, quando pensate. Ma
il processo della percezione, per rivelarsi deve sottostare al gioco dei
contrari: il piacere-il dolore, il caldo-il freddo, eccetera. Nei rari momenti
in cui vi sottraete a questo gioco, o dopo un enorme travaglio interiore,
quando tace il pensiero e il desiderio, qualcuno di voi può aver provato un
sentire nuovo in cui cessa il tempo, in cui v'è pienezza, beatitudine e sembra
di poter contenere tutto quanto ci circonda. Ebbene, questa non è una
sensazione: è una pallida ombra di quel sentire del quale vi parliamo, che è uno stato di coscienza in sé e per sè e
non più in funzione della percezione. Questo stato di coscienza può sussistere
al di là degli stimoli, tant'è vero che l'individuo che l'ha raggiunto
durevolmente lascia la trafila delle reincarnazioni, 164f.
Immaginiamo un ipotetico
cosmo. Tale cosmo sarà costituito solo da ciò che gli esseri di quel cosmo
percepiscono. E siccome il sentire degli esseri è in graduale ampliamento,
anche il cosmo, considerato nella successione del sentire dei suoi esseri, è di
conseguenza in graduale ampliamento. Cosicché quanto gli esseri percepiscono,
sentono in senso lato, come conseguenza dell'ampliamento della loro coscienza,
prima non esisteva. E siccome il Cosmo è un "dossier" costituito da
tutte le situazioni percepite dagli esseri, sono gli esseri stessi che creano
il Cosmo, 212f, (vedi "Futuro del Cosmo"), 40h, 249h e ss..
COSTELLAZIONI - (vedi
"Astrologia"), 42g.
CREATIVITA' -
Imprigionare il pensiero in un sistema, un'ideologia, una scuola, significa
perdere in creatività, perché al massimo la creatività può ridursi a come il
pensiero riesce ad adattarsi a certi schemi posti come invalicabili. Ma scoprire
è ricreare dentro di sé la Realtà, e vi assicuro che la Realtà non tiene in
nessun conto le regole del gioco degli uomini, 173c.
CREATURA - Ogni creatura
"è diversa" dall'altra ed "ogni creatura è ad uno stadio di
evoluzione diverso da un'altra creatura", 32c.
CREAZIONE - La
creazione, come l'emanazione, o non è mai avvenuta o è sempre stata; cioè è un
evento che si coglie nel gioco illusorio della percezione soggettiva e perciò
non incide sulla oggettività di Dio, 153f, 291h e ss..
CREAZIONE-Consapevolezza
- E' mondo fisico non solo ciò che attiene strettamente ai sensi fisici, ma
anche ciò che esiste nell'uomo come introdotto da quei sensi. Nella fase
successiva, quando il sentire è meno limitato, la manifestazione di quel
sentire non è più legata ai mondi della percezione e la consapevolezza, non
poggiando più sul percepito, si sviluppa sul sentire di coscienza e tutto lo
ricopre. E' quello stadio, appunto, in cui la duplice fase del sentire non si
chiama più creazione percezione (vedi), ma creazione-consapevolezza, e la
successione logica della manifestazione non è più catalizzata dai mondi della
percezione a tal punto che essi non sono più creati dal sentire, 244f.
CREAZIONE Divina
("Aborto" della) - Secondo alcune religioni, Dio crea le anime e poi
nel mondo le collauda; quelle che superano la prova godono della Sua visione,
le altre patiscono pene talvolta anche senza fine; colpevoli, in definitiva,
d'essere un aborto della creazione divina, 110b.
CREAZIONE-Percezione -
(vedi "Percezione"). L'uomo - oggetto della creazione - crea a sua
volta; e non già nel senso materiale, perché allora più proprio sarebbe dire
distrugge, demolisce; ma nel senso che ha, del mondo che percepisce, una
personale concezione, una particolare esperienza, e vi assicuro che se anche le
esperienze possono sembrare simili sono tuttavia diverse, uniche ed
irripetibili per ogni individuo, 152f, (vedi "Divina sostanza
indifferenziata o indiversificata", stessa pagina, 217f), (vedi
"Colore"), 219f, 224f e ss.. "Tutte le volte che la successione
logica lo impone, nella fase di creazione, le creazioni del sentire sono
molteplici; mentre nel processo di percezione, essendo alternative, una sola è
percepita, proprio perché ognuna esclude le altre", 237f.
CREDITI Karmici - I vari
colpi di fortuna che l'uomo può avere, o le doti naturali che può sfruttare,
sono tutti crediti karmici. Anche quella facoltà che emerge naturalmente e
spontaneamente di cogliere all'istante, la verità di una cosa e sapere ciò che
è da farsi e ciò che è da evitarsi, l'intuizione, è un credito karmico, 208d.
CREMAZIONE - 50g, (vedi
"Sepoltura").
CRISTALLIZZAZIONE -
150a, 169a. Bisogna "essere nuovi ogni giorno" (vedi) per rompere la
cristallizzazione, 83b, 121b, 21g, (vedi "Vecchiaia", stessa pagina,
111g), (vedi "Tepidezza"), (vedi "Essere duttili").
CRISTALLIZZAZIONI -
(vedi "Prima forma di vita"), 169a. Le cristallizzazioni che sono al
confine del Cosmo, prima del riassorbimento, possono essere
"sentite", in senso lato, dalle individualità che a quelle -
attraverso agli individui - sono legate, simultaneamente a quelle che sono al
confine opposto del Cosmo, all'inizio, all'emanazione, 187b, 178f.
Supponiamo che un
pianeta, nella sua genesi, abbia conosciuto lo stadio in cui la materia era
allo stato di fusione. Nel raffreddarsi, si sa benissimo che si avviano nella
materia fisica dei processi di cristallizzazione. I geologi sanno molto bene
che le lave raffreddandosi cristallizzano, che tutti i minerali a voi noti sono
cristallizzati, non solo in virtù dell'evaporazione dell'acqua ma per
l'abbassamento della temperatura; cioè abbassandosi la temperatura leggermente
e secondo certe particolari caratteristiche, con certi elementi, la materia che
era allo stato di fusione cristallizza. Quel processo di cristallizzazione è né
più né meno che una prima manifestazione di vita microcosmica (vedi "Vita
macrocosmica-microcosmica"), 188g.
CRISTIANESIMO - 80b,
(vedi "Uomo"), 22c, (vedi "Io"), 32c.
CRISTO - (vedi
"Gesù"). Voi considerate nemico delle vostre istituzioni, della
vostra società, colui che va contro corrente e nega ciò che comunemente si
ammette. Il Cristo mosse l'umanità da una stasi non già ripetendo ciò che
allora si sapeva, ma portando cose nuove. Egli fu per i suoi tempi una sorta di
rivoluzionario, ma grazie a ciò che disse fu possibile all'umanità di allora
avere un progresso, 73a. L'opera del Cristo è un'opera magica, 101a, 145a, 96b.
Il Cristo, suo malgrado, fu un rivoluzionario, 166b.
Il fatto che Francesco
d'Assisi (vedi), Buddha (vedi) o Cristo siano individui di grande evoluzione e
quindi di grande "sentire" secondo la scala che abbiamo accennata e
perciò non contemporanei a noi nella percezione del mondo, ha valore solo per
Loro, non per la nostra esistenza. Chi avesse la beata ventura d'incontrarsi
con queste figure potrebbe forse dubitare della Loro vitalità?, 233b, 286b,
28c, 34c, 86c, 103c, 125c, 23d, 96d, 138d. "Cristo sorgerà nell'intimo di
ogni uomo", appartenga all'una o all'altra religione (vedi), all'una o
all'altra fede politica (vedi "Partito politico" e
"Politica"). "L'uomo si chiama cristiano quando ama il prossimo
suo", 160d. Supponiamo, per un momento, che Cristo non sia esistito.
Diventerebbe meno vero tutto quello che nel Suo nome gli uomini hanno fatto di
bene e di male?, quello che hanno sofferto e la gioia e la consolazione che
dalla Sua figura hanno ottenuto? Il vero Cristo, nel senso di più importante,
più significativo, è quello che gli uomini hanno immaginato, non quello che è
esistito, 252d, 52e, 56e, 130f, 47g. Colui che vive in piena coscienza (Cristo)
muove cause, certo, che si consumano però su se stesse, per cui non avrà un
effetto tale da portarlo a capire, poi, ciò che lui già sa. E quindi un effetto
del tutto contingente che dura finché dura la vita del corpo. Così, un uomo
all'ultima incarnazione, che ha già una notevole coscienza individuale, deve
pur nutrirsi, è normale: ma lo fa in piena coscienza, questo nutrirsi ed
attingere alla vita della natura, tale che non creerà mai un effetto che lo
trattenga ancora nella ruota delle nascite e delle morti, 90g, (vedi
"Vita"), 131g, 163g.
Aiutare una persona
comporta un certo travaglio; non si può dire che sia l'io personale a
macerarsi; se fosse l'io, non si sentirebbe nessun sacrificio; se fosse l'io
che vuole abbellirsi con questa azione - per poi poter dire a se stesso quant'è
stato bravo, che bella azione ha compiuto - lo farebbe proprio senza travaglio,
senza tanti problemi. E' dunque la coscienza che, almeno indirettamente,
subentra e fa soffrire chi deve ancora soffrire... Certo le cose costano. Ma
sono costate anche a Gesù-Cristo; anche lui può aver sentito l'angoscia che voi
talora sentite, 178g, 203g, 210g, 221g, (vedi "Evoluto", stessa
pagina, 226g).
Si potrà capire in
futuro quali cose il Cristo poté dire veramente, e soprattutto quale era la sua
vera figura, e che cosa vi è stato poi aggiunto come orpello e ad arte, proprio
per creare una figura che con la sua autorità desse autorità, 234g. L'opera del
Cristo non è fallita. Cristo - la carità, l'amore fraterno - sorgerà
nell'intimo di ogni uomo e non già per riconoscimento di una qualsiasi
organizzazione religiosa che porti o non porti il suo nome (vedi
"Battesimo"), 239g, (vedi "Strage di San Bartolomeo"),
240g. Le tradizioni orali degli antichi occultisti dicevano che il Cristo
sarebbe tornato dall'intimo di ogni uomo, nell'intimo di ogni uomo -
simbolizzando il Cristo come la divinità, come l'armonia -. E oggi c'è
veramente, attraverso questo maggiore e più accelerato esperire, una maggiore
conquista di coscienza da parte di ogni uomo. E sarà questo che muterà le sorti
dell'umanità, 258g.
CROCE - L'espressione
grafica della dualità: qui là, oggi ieri, è espressa dalla Croce, ovverosia due
segmenti di retta perpendicolari fra loro (per esprimere che la dualità è
unica, pur avendo aspetti diversi) colleganti, due a due opposti, quattro punti
i quali significano i termini della dualità: qui là, oggi ieri. La Croce,
simbolo di quaternario, significa appunto per gli antichi saggi il tempo e lo
spazio, 224a.
CROCIATE - 30c, (vedi
"Verità"), 104c.
CRONACA - (vedi
"Memoria superiore dell'essere"), 66g.
CRONOLOGIA Reincarnativa
- La progressione del sentire individuale segue nel suo progredire per l'uomo
la progressione del tempo. Se noi esaminiamo un arco di tempo che va dal 10000
a.C. all'anno 2000 d.C., troviamo sulla terra vite inferiori e vite umane. Se
prendiamo in esame una di queste vite individuali possiamo trovare che
l'incarnazione da animale è ubicata nell'anno 2000 d.C., mentre la prima
incarnazione da uomo è ubicata nell'anno 10000 a.C. Però tutte le altre
incarnazioni umane saranno sempre ubicate in un tempo successivo fino a
ricoprire un tempo di 50000 anni, dal 10000 a.C. in poi, 204b.
CRUDELTA' - La crudeltà
è la completa cecità dell'io nei riguardi delle altre creature, 25c, (vedi
"Società", stessa pagina, 38c), (vedi "Tutto è Perfetto"),
137c.
CULTO - Vorrei proprio
dissacrare tutto questo amore che gli uomini hanno per i riti e per i culti. Un
atto d'amore può essere qualunque cosa, anche uno schiaffo, perché quello che
conta è l'intenzione (vedi), 50g, (vedi "Meditazione", stessa pagina,
50g).
CULTO di Se Stessi -
(vedi "Responsabilità", stessa pagina, 26c).
CULTURA - 78b, 92b,
(vedi "Piano akasico"), 161c.
CUORE Artificiale -
(come protesi), (vedi "Organo artificiale").
D
DALTON (John) - 38h.
DANNAZIONE -(vedi
"Occidente e Oriente", stessa pagina, 42d).
DANTE - 109a, 78c.
DATA - (vedi "Piano
fisico", stessa pagina, 202b), (vedi "Spazio-Tempo", stessa
pagina, 234b).
DE BONI (Gastone) -
277b.
DEMOCRAZIA - 138f.
DEMOCRITO - (vedi
"Caso"), 35d, 194d, 38h, 39h.
DENARO - 134b, (vedi
"Vita", stessa pagina, 117c). Chi è libero, perché in qualche modo
può sottrarsi alla lusinga delle cose che desidera, può non farsi dominare dal
denaro, 58e. Il denaro è un mezzo, e beato chi ne fa buon uso, magari aiutando;
ma più beato ancora chi è capace di aiutare al di là delle possibilità offerte
dal denaro, 61e.
DEPRESSIONE - 27d.
Analizzatevi: quante volte vi sentite stanchi, di cattivo umore, depressi, senza
che vi sia una ragione oggettiva; quante volte attribuite la causa della vostra
scontentezza a situazioni che possono anche essere di fatica, non piacevoli, ma
che obiettivamente non sono così drammatiche da causare un annientamento quale
lo provate. Rendetevi conto che, molto spesso, c'è quasi un bisogno di soffrire
per soddisfare una necessità psicologica, 31d.
DESIDERIO - Quando noi
vi diciamo "non desiderare", intendiamo dire: "non dovete avere
desideri egoistici", perché il desiderio è vita. Guai a chi non ha nessun
desiderio, guai a chi è abulico (vedi "Abulia"). Il desiderio è un
incentivo all'azione; occorre estirpare l'io e continuare a desiderare in senso
altruistico, 122a, (vedi "Reale e irreale"), 168a, (vedi "Non violentare
se stessi"), 51c, 58c.
Il desiderio passionale
annulla la proiezione della volontà; così come temere che una cosa accada o
desiderare che non accada, ne facilita l'accadere, 27d, (vedi
"Suggestione"), 85d, (vedi "Volontà"), 86d, (vedi
"Cosmo", stessa pagina, 164f). Se (chi ha lasciato il corpo fisico)
avrà avuto dei desideri per la cui soddisfazione è necessario il veicolo
fisico; se cioè avrà quelli che voi chiamate desideri più bassi; con la sua
immaginazione egli potrà plasmare con la materia del piano astrale gli oggetti
corrispondenti a tali suoi desideri. Il beone (vedi), per esempio, potrà
formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la
sensazione che si può provare nel bere. Ma sarà sempre qualcosa che lo lascerà
inappagato e insoddisfatto poiché si tratta, in ogni caso, di desideri la cui
piena soddisfazione si può avere solo mediante un corpo fisico; e, non
essendovi più un corpo fisico, questi desideri non possono essere appagati.
Fino a che, attraverso il ripetersi di questo senso di "non appagamento",
avverrà che l'individuo si stanchi e passi all'altro sottopiano (vedi) meno
denso, immediatamente superiore, 26g.
DESIDERIO di
Reincarnarsi - (vedi "Caravaggio"). E' brutto dirlo, ma il desiderio
di reincarnarsi è proprio una cosa automatica. Perché l'acqua, scendendo da
monte a valle, segue la linea di maggior pendenza? E' una legge. E' proprio una
legge intrinseca. Perché, se non vi fosse questo desiderio, veramente, nella
beatitudine in cui ci troviamo dopo il trapasso, rispetto anche alla vita più
felice nel piano fisico, non ci si staccherebbe più, 60g.
D'ESPERANCE (Elisabetta)
- La grande medium aveva la possibilità di assistere alle materializzazioni che
avvenivano tramite lei, e questo perché non si usufruiva che di una piccola
parte del suo corpo eterico. Mentre le materializzazioni che avvengono quando
il medium è in completa trance sono dovute al fatto che si usufruisce di tutto
il suo corpo eterico, 207g.
DESTINO - (vedi
"Divina sostanza indifferenziata o indiversificata", stessa pagina,
229f).
DESTRA - (vedi
"Stato", stessa pagina, 83c), (vedi "Ideologia").
DETERMINISMO - 242b, 35d
e ss.. Ma perché no al determinismo? Innanzitutto perché esso esclude ogni
finalità negli eventi, e perché interpreta questa esclusione come logicamente
inconciliabile con l'esistenza di Dio, 41d.
DIAGNOSI - 160g.
DIARIO - Scrivete in un
diario i vostri pensieri. Rileggendo a distanza di tempo, troverete che essi
sono mutati e che riuscite a vedere altri aspetti di ogni problema o che li
vedete da un altro punto di vista, 40c. Rileggendo il vostro diario avreste la
prova di quanto il vostro modo di concepire la vita sia cambiato. E siccome il
modo di concepire la vita - quello segreto che non si dice a tutti, ma appunto
si scrive in un diario che si tiene per sé -corrisponde ad un proprio intimo
sentire, alla propria intima natura, è chiaro che se quel modo di concepire è
cambiato ciò vuol dire che anche l'intima natura è cambiata, 128g.
DIAVOLO - (vedi
"Aldilà"), 31d, (vedi "Satana").
DIFETTI - (vedi "Esame
di coscienza"), 49c, (vedi "Consapevolezza"), 52c, 127c.
Considera come tu vorresti che i tuoi simili cambiassero a tuo piacimento.
Così, ti adoperi perché essi mutino il loro modo di pensare e di vivere, e non
ti accorgi che neppure tu stesso riesci ad essere quale vorresti. Come puoi
pretendere che lo siano i tuoi fratelli?, 143f.
* DIO - Causa delle
cause. Prima Causa increata. Inizio e fine del TUTTO che non ebbe inizio né
avrà fine. Origine e finalità di ogni emanazione. UNO eguale ASSOLUTO. Essere
ed Esistenza Unica che comprende ogni essere ed ogni esistenza essendo questi
"in Lui". Presente in ogni cosa, pur trascendendo la totalità delle
cose, è di queste origine nei Cosmi per "Sua Natura": interna =
"Amore", ed esterna = "Vita". "Colui che E'",
205c.
DIO - (vedi
"Assoluto", "Comunione", "Coscienza Assoluta",
"Coscienza cosmica", "Esistente", "Fusione",
"Infinita Presenza", "Tutto è perfetto", "Tutto Uno
Assoluto", "Unità del Tutto", "Uno"), (vedi
"Prima Causa"), 216a. Attributi di Dio, 225a. Dio è "oltre"
lo Spirito; è lo Spirito e "tutto il resto" 233a. Il rapporto che
esiste tra noi e la nostra individualità, è lo stesso che esiste fra la nostra
individualità e Dio, 241a, 115b, 133b, 269b, 276b, 278b, 281b, 283b, 285b,
286b. La "Coscienza Assoluta" (vedi) - DIO - non è un "io",
non è un oggetto; e non potrebbe esserlo dal momento che in tale "stato
d'essere" null'altro esiste se non DIO, 43c, 149c, (vedi
"Percezione"), 157c, 187c, 96d e ss., 116d, 276d. Signore, non avrò
bisogno di viaggiare in lungo e in largo il mondo per trovarTi, ma anzi quanto
più il mondo mi sarà estraneo e indifferente, pur rimanendo in esso, e più
facilmente Ti troverò, 54e. Sul piano assoluto, oggettivo, non esiste né
creazione, né emanazione, né manifestazione, né esseri, né mondi. Esiste solo
Dio, ed è quindi assurdo cercare il perché della manifestazione sul piano
assoluto, 154f e ss., 162f e ss..
Identificarsi in Dio
significa essere tutto e nulla in particolare. Significa "sentire" al
di là del trascorrere, del divenire, dell'illusione. Significa essere Lui. Ed
anche da quel poco che possiamo immaginare, può chiamarsi annullamento una tale
esistenza?, 168f. Può conoscere Dio solo chi ha la coscienza (vedi) che
consente ciò. Dio, quindi, è essenzialmente uno stato di coscienza. Cercatelo
pure, o ignoranti, in luoghi diversi, in differenti dottrine; non lo troverete
se non in voi stessi quando avrete fatto cadere tutte le limitazioni che
avviluppano il vostro vero essere, 187f, 196f.
Anche se Dio non ci
guarda dall'alto ma ci ha in S‚, anche se non è una persona, ci conosce. Anzi,
ci sente più di un Dio antropomorfo perché facciamo parte del suo sentire,
della sua Realtà, che è Sua in quanto nostra. Non solo: nel suo modo di essere,
più simile al panteismo che al teismo, Egli ci parla, soccorre costantemente le
nostre necessità e ci guida meglio di quello che potrebbe fare un Dio
personalizzato, 214f, 249f, (vedi "Maya"), 26h, 27h, (vedi
"Divenire"), 30h, 35h, 40h, 47h e ss. Errato sarebbe da valori umani
immaginare la Realtà di Dio e su quello creare un'etica; e mi pare che
"proprio questo errore" sia stato fatto: cioè, partendo da ciò che i
nostri sensi ci fanno ritenere realtà, gli uomini abbiano tratto tutte quelle
concezioni del divino che ne fanno un Essere antropomorfico, se non
nell'aspetto, per lo meno nel comportamento. Invece mi pare più proprio pensare
che Egli sia la "causa" di tutto, e che "causa" e
"causato" siano un'"unica Realtà", 53h. Immanenza e
trascendenza di Dio, 55h e ss., 63h, 85h e ss., 93h e ss., 193h e ss., 225h e ss..
DIODORO Crono - Diodoro
Crono diceva che tutto quanto accade deve accadere, perché ciò che non accade
non accade proprio a motivo che non può accadere, 244b, 248b.
DIPENDENZA - Quella che
io vorrei che voi aveste non è la dipendenza dell'irresponsabile, che si fa
guidare dagli altri perché proprio non prova nessun interesse se non in ciò che
riguarda i suoi bisogni più corporali, sensuali. Mentre c'è anche la dipendenza
di colui che ha un'abilità, una capacità e che la mette al servizio della
comunità umana, che fa parte di una società i cui membri lavorano, agiscono
concordemente, unitariamente, per il reciproco progresso; la dipendenza
dell'"essere consapevole, responsabile", che può dipendere solo da
chi è più consapevole e più responsabile di lui stesso, da chi è in grado di
dirgli: "La tua fede è la mia certezza!". Questo vorrei per voi, o
figli, 115f.
DIRITTURA Morale - (vedi
"Morale") Voi che siete convinti che i tempi sono vicini, siate
precursori di questa umanità di cui ora vi parlavo. Siate convinti che non
potete fare appello altro che alla vostra dirittura, e non a quella degli
altri; che questa dovete cercare di raggiungere, questa dovete instaurare, la
dirittura di voi stessi; e non cercarla negli altri. Ciò che potete fare è
parlare delle verità che conoscete, parlarne quando trovate la giusta maturità,
quando quelle che voi illustrate sono diventate vostre conquiste, vostre
acquisizioni, 118c.
DISCIPLINE Orientali -
Molti decantati benefici attribuiti a positure insegnate da discipline
orientali, in effetti sono riconducibili al beneficio che si ha ogni qual volta
si riporta il corpo fisico a fare tutti quei movimenti che la natura gli
consente di fare. Con questo, non intendo certo togliere meriti a quelle discipline;
anzi, dal mio punto di vista, che dà importanza alla completa efficienza del
corpo, significa riconoscere meriti a quanto miri a ricordare l'importanza del
corpo. Il consiglio di trovare il tempo per fare ginnastica non lo rivolgo solo
ai giovani; è forse più utile ai meno giovani i quali, per una legge naturale,
hanno un metabolismo lento e quindi una maggiore facilità ad intossicarsi. Se
l'esercizio fisico sarà accompagnato dal pensiero sostenuto di liberarsi dalle
tossine, non solo fisiche ma anche psichiche, diventerà un rito con valore
universale: un impegnarsi per una conquista che merita, 54d.
DISCRIMINAZIONI Razziali
- (vedi "Razza"). Avete mai pensato a voi stessi ed a quante
discriminazioni, volontariamente o involontariamente, siete usi fare? Oggi il
problema razziale non è che un aspetto dell'umana discriminazione. Chi non
pensa ai suoi simili catalogandoli in funzione di qualche sua personale - o
della società - metodologia discriminatoria? Chi non pensa ai suoi simili
classificandoli in belli o brutti, simpatici o antipatici, intelligenti o no,
ricchi, poveri, facoltosi, potenti, bianchi o di altro colore, appartenenti ad
una religione o ad un partito piuttosto che all'altro, aventi un titolo di
studio o no, in qualche modo quindi classificandoli e operando pertanto una
discriminazione? Quale meraviglia può esservi nel vedere che altri fratelli
addivengono a queste discriminazioni, quando noi stessi - nostro malgrado
perché non ci conosciamo - commettiamo lo stesso errore? Dobbiamo comprendere
noi stessi ed amare tutti, senza subordinare il nostro affetto ad alcunché,
senza limitarlo ad un settore di quel quadro discriminatorio che siamo avvezzi
ad alimentare ogni giorno con il nostro agire. Dobbiamo amare tutti e verso
tutti ugualmente muoverci, senza essere limitati in questo movimento da nessuna
preferenza e da nessun ostacolo che la nostra mentalità, avvezza a
discriminare, può crearci, 81a, 134b.
DISINTEGRAZIONE Atomica
- 199a, (vedi "Sole"). Tutte le volte che si opera una smaterializzazione,
una disintegrazione della materia - quale la vostra scienza conosce - è come se
si aprisse una porta fra il "piano fisico" (vedi) ed il "piano
astrale" (vedi), 192g.
DISONESTA' - (vedi
"Figli"), 124f.
DITTATURA - (vedi
"Qualunquismo"), 138f, (vedi "Storia generale" e
"Karma collettivo"), 83g.
DIVENIRE - (vedi
"Realtà", stessa pagina, 293b), 29h e ss.. Il Santo (vedi) non è
l'edizione riveduta e corretta del selvaggio (vedi), ma è un "altro
essere", intendendo dire che il selvaggio non "diviene" Santo,
ma l'uno e l'altro fanno parte di un "essere" (vedi
"Individualità") che ha molteplici fasi di esistenza fra cui,
appunto, quella si selvaggio e di Santo. Con questo "distinguo", non
sto facendo dell'accademia. Sto mettendo a fuoco l'enorme differenza che esiste
fra due concetti e vedrete perché. Evolvere quindi non significa
"divenire", ma è il manifestarsi, in successione, di differenti
"sentire" corrispondenti a tanti "stati di essere". E'
fondamentale capire ciò. Se l'uomo
evolvesse nel senso del "divenire" non giungerebbe mai ad
identificarsi in Dio; un tempo perpetuo non basterebbe a comprendere
l'Infinito. E se evolvere significasse "perpetuo divenire", allora
infinito dovrebbe voler dire, spazio senza limite ed eterno tempo senza fine.
Ma il tempo e lo spazio non sono valori assoluti, e per il fatto stesso
d'essere relativi, non possono essere senza fine, 30h.
Quando diciamo che
l'individuo evolve non intendiamo dire che l'individuo "diviene".
Un'esistenza individuale è già tutta completa in sé, niente può aggiungersi ad
essa. Così evolvere non può significare "crescere", ma può voler dire
solo che i differenti "sentire" di quell'individualità si
manifestano, vivono l'attimo eterno dell'esistenza. Ciò è incomprensibile se si
crede che l'emanato si sviluppi in un tempo oggettivo staccato da Dio, vivente
una realtà senza tempo. Ecco l'errore fondamentale che ha afflitto le teologie
di tutti i tempi e di tutti i popoli. L'emanato fa parte "integrante"
di Dio, la sua esistenza "fa parte" dell'esistenza di Dio! Ecco
perché non può esservi un reale "divenire" nell'emanazione (vedi),
32h, (vedi "Spirito", stessa pagina, 34h. Finalità del divenire, 37h
e ss., 76h, 185h e ss..
DIVINA Commedia - 97c.
DIVINA Sostanza
Indifferenziata o Indiversificata - (vedi "Sentire in senso lato e sentire
di coscienza", "Creazione-percezione", "Limitazione").
Un oggetto che voi percepite in forza dei vostri sensi, esiste come voi lo
cogliete in base alle limitazioni della vostra capacità di percepire la divina
sostanza. Al di là di ogni limitazione della percezione, l'oggetto non esiste.
In sé non esiste se non come sostanza indifferenziata, 213f. Noi affermiamo che
esiste solo ciò che sente in senso lato, ossia che percepisce, e ciò che è
sentito ossia percepito; quindi le cose che non sentono e sono percepite
saltuariamente, esistono solo allorché sono percepite. Non solo: abbiamo detto
anche che le cose che sono percepite non esistono in sé come vengono percepite:
la loro realtà - al di là delle limitazioni dei soggetti percipienti - è come
la realtà della sostanza indifferenziata. Sicché gli oggetti che cadono sotto
la vostra attenzione, come voi li percepite esistono solo nella vostra
percezione ed in forza delle sue limitazioni. Quindi, se venissero meno le
limitazioni percettive sparirebbero gli oggetti, e non sareste voi a non
percepirli più, pur essendo essi ancora esistenti oggettivamente, bensì
l'inverso: non esisterebbero più in quanto voi non li percepireste più, 217f.
Quello che esiste oggettivamente è solo una sostanza indiversificata che,
captata attraverso a dei sensi limitati, appare come mondo fisico o astrale o
mentale. "Non è quindi Dio che crea o emana i mondi ma sono gli individui
col loro sentire in senso lato e di coscienza, 227f, (vedi "Mondi
grossolani", stessa pagina, 227f).
Se si osserva la
struttura dei fotogrammi in se stessi, al di là di come la percezione dei
sentire limitati li crea, li trae dalla divina sostanza indiversificata, si
trova solo divina sostanza indiversificata. Da questa puntualizzazione, che
mette a fuoco la creazione delle situazioni cosmiche da parte dei sentire, non
viene meno neppure il concetto della non contemporanea creazione-percezione di
una comune situazione cosmica da parte di due o più sentire di grado diverso.
Infatti, se in una realtà più completa, cioè in una visione meno relativa, è
sentito simultaneamente ciò che l'individuo vive gradualmente, non ha
importanza che nell'illusoria successione dei sentire uno senta prima o dopo,
perché in effetti non esiste "prima" e "dopo": possiamo
dire che tutto è già, purchè si comprenda che l'"Eterno Presente"
(vedi) non è il destino (vedi) (vedi "Karma"), la trama che determina
il forzato comportamento dell'individuo, ma semmai il "dossier",
l'archivio completo della sua esistenza. Per la vostra logica del divenire, un
tale archivio è impossibile perché esisterebbe prima che gli eventi si
producessero: ma, se ci pensate, diventa impossibile solo per quel
"prima". Allora, siccome nella Realtà più vera quel "prima"
non esiste, perché gli eventi esistono tutti simultaneamente, quell'archivio è
possibile 229f Al di fuori dei sensi del corpo fisico non esiste che sostanza
divina indifferenziata, 115g, 283h e ss..
DIVULGAZIONE - La
divulgazione non ha bisogno di un'organizzazione che lavori a livello
collettivo, essa deve semmai avvenire a livello individuale, perché è allora
che ciascuno di voi può vedere quanto i vostri simili recepiscono e che cosa è
a loro più adatto di tutto quello che diciamo, 75b.
DOGMA - I tempi mutano e
con i tempi il linguaggio degli uomini, così se per il passato era sufficiente
che la religione dogmatizzasse perché i fedeli credessero ciecamente e contro
la scienza (vedi), in futuro ciò non sarà più e la fede (vedi) non temerà
l'analisi della ragione poiché si fonderà sulla logica e sarà confermata dalla
scienza, 110c, 204f e ss., 206f, 249f.
DOLORE - Non esiste
dolore, pur causato da altri, che ricada ingiustamente o inutilmente su di noi,
129a, 167a e ss., 83b, 243b. Il vostro dolore, per quanto reale possa
sembrarvi, è un fatto soggettivo e, senza tener presente ciò, non si può
raffrontarlo con l'Assoluto; sarebbe come voler giudicare l'insieme da una
parte. Il dolore è un moto soggettivo ed è una delle innumerevoli percezioni
che costituiscono l'intera gamma del sentire individuale, 262b. Finché l'uomo
non comprende che il suo "essere" deve estendersi al di là dello
spazio limitato e delimitato dal suo egoismo, la legge del dolore lo richiama
alla comprensione, 286b, 295b. Quando l'uomo soffre si volge sempre a qualcuno
che valorizzi la sua sofferenza. Dirgli "Tu hai errato e questa è la
conseguenza del tuo errore", significa inasprirlo. Dirgli invece: "La
tua sofferenza è voluta da Dio acciocché sia grande nel Regno dei Cieli",
significa confortare l'individuo, accarezzare la sua ambizione, alimentare il
suo "io", 27c. Si ignorano troppe cose, per questo si soffre, 58c,
123c, (vedi "Vita", stessa pagina, 124c). Le ragioni del dolore,
124c. "Guai a ribellarsi al dolore!" dicono i padri spirituali. Io,
senza avere la pretesa d'esservi guida, vi dico: "ribellatevi pure!"
Il dolore non è una cosa piacevole. E' ufficio di ogni uomo essere forte, ed è
ufficio dell'uomo forte resistere al dolore. Ma non sentitevi in colpa se vi
manca la rassegnazione, se non sapete accettarlo come se fosse un piacere, 125c
e ss., 32d, 86d, 147d. Ricordatevi che il dolore che alcuni di voi provano, è
qualcosa che veramente ha segnato un punto nuovo nella vostra esistenza
evolutiva; un nuovo modo di vedere la vita che voi, forse, non vorreste avere,
ma che invece, quando a suo tempo lo rivedrete, lo riesaminerete, vi
accorgerete quanto vi abbia trasformati, maturati, 116f.
Il dolore non deve
condizionare la vostra vita in senso negativo, bensì in senso positivo. Non
deve, quindi, rinchiudervi in una sorta di autolesionismo, in una sorta di
autocompassione, ma deve spingervi a capire coloro che come voi soffrono, per
altre ragioni, ma che comunque bevono l'amaro del dolore. Non cercate la
compassione degli altri, non sentitevi dei disgraziati, dei perseguitati dal
destino; ma cercate di vedervi creature che hanno subìto un avvenimento atto a
renderle più coscienti, più consapevoli della vita. Questo è il giusto modo di
capire l'avvenimento doloroso, 116f, 119f.
Ognuno ha nella misura
che gli è giusta per il suo bene, e soprattutto per il suo bene è il peso che
la vita gli riserba. Non c'è né un milligrammo di più né un milligrammo di
meno. E quando è nella sofferenza dell'affaticamento, si ricordi che è in
quella condizione da lui stesso voluta, anche inconsapevolmente, il più delle
volte, ma da lui stesso voluta, 122f.
Il momento della prova,
del dolore, è sempre una risultante fra la possibilità di sopportare la prova e
il momento esatto in cui la psiche della creatura si trova nella condizione
giusta per poterla abbracciare e valutare, 84g. Chi è esasperato da un forte
dolore non è che torni indietro, ma non fa che scaricare e in tal modo agevola
la comprensione successiva, 85g. Dolore degli animali (vedi), 97g. Quando è che
si ha la possibilità di non fare l'esperienza diretta? Quando si fa
dell'introspezione, si cerca di analizzare e capire se stessi, i propri moti
interiori, le proprie intime intenzioni. Quando si fa questo tipo di
ragionamento introspettivo con una certa costanza, allora si ha la possibilità
di capire attraverso la mente. Ma colui che non riflette su ciò che fa, non
potrà mai evitare l'esperienza diretta, che è sempre dolorosa, 104g. Molte
volte, quando io soffrivo (parla François Broussais (vedi)) durante la mia ultima
reincarnazione, maledicevo la vita, e cose simili; poi, quando l'ho potuta
riesaminare dopo il trapasso, ho visto che i momenti più produttivi, che più mi
avevano dato spiritualmente e quindi mi erano più cari, erano proprio quelli in
cui ero stato sottoposto a una prova, insomma avevo sofferto e avevo durato
fatica. Allora, credete a me da questo punto di vista, non maledite la
sofferenza o la fatica che avete avuto o che ancora potete avere; ricordatevi
che questa vi raffina, vi da quella sensibilità che vi è molto necessaria e che
non si perde più, è un bene acquisito dello spirito che niente può più
cancellare, 104g. Qual è la forza che può aiutare a superare un'esperienza così
dolorosa (la perdita di una persona cara)? Quella di capire, di vedersi dal di
fuori; di capire che è un'esperienza amarissima, ma non più amara di quelle che
tanti altri hanno. E, in questo senso, non compatirsi, ma cercare di dire a se
stessi "In questa esperienza io debbo mostrare a me stesso e alla mia
guida (vedi "Guida spirituale"), il mio maestro spirituale, che sono
forte e che posso sopportare questo, per trarne tutto l'insegnamento che se ne
può trarre, 142g, 144g.
Le persone che soffrono
devono essere accostate cercando di suscitare in noi stessi l'amore per esse;
cioè dobbiamo cercare di amarle dentro noi stessi. Quando c'è questo amore,
questo slancio verso gli altri, tutto avviene automaticamente, naturalmente.
Occorre una certa sensibilità ed allora, attraverso questa sensibilità e questo
amore, quello che si deve fare avviene automaticamente, 145g.
Il primo insegnamento
che dal dolore deve venire è quello di riconoscere una cristallizzazione (vedi)
del vostro modo di pensare, di essere - di vivere, in sostanza, 145g. Il dolore
ha la stessa importanza della gioia, della tristezza e dell'allegria, della
pace e dell'agitazione: tutto ha la stessa importanza, la stessa finalità:
farvi vivere in modo reale nel mondo dell'illusione (vedi). Proprio attraverso
l'illusione si giunge alla realtà; almeno, questo è il modo secondo il quale la
legge di evoluzione conduce l'individuo alle massime mete e ai massimi destini,
il modo naturale di evolvere, quello che fa evolvere l'individuo anche quando
non lo vuole. Per giungere alla sobrietà passare per l'ebrietà: è il modo
naturale con il quale e secondo il quale ciascuno evolve suo malgrado. Ma si
può vivere in modo reale anche nel mondo dell'illusione, si può giungere alla
sobrietà senza passare per l'ebrietà. Ognuno, e non solo in linea teorica, può
raggiungere la liberazione in ogni istante della sua vita: e questo significa
evoluzione della legge di evoluzione, 145g, 80h.
DOLORE Fisico - Nel
momento in cui si trovasse qualcosa che potesse rendere l'uomo insensibile al
dolore, si farà bene ad usarlo senza alcuna preoccupazione perché ciò
significherà che è quanto doveva accadere secondo il piano generale del
procedere di tutte le cose, che è venuto per l'uomo il momento in cui il suo
karma sia meno doloroso e che sono per estinguersi certi tipi di karma
dolorosi, 161g.
DONNA - Se vi fosse
stata una donna, o meglio un'entità che avesse dovuto compiere un certo lavoro
in questa società così costituita, certamente non poteva essere scelto un corpo
femminile ma doveva essere creato, dato a questa entità un corpo maschile,
183d.
DONNA-Preda-Oggetto -
(vedi "Sessualità", stessa pagina, 52d).
DOPOMORTE - (vedi
"Trapasso"). L'evoluzione dopo il trapasso è diversa per ogni
individuo, 173a. Sonno con sogni è la vita dopo il trapasso, 174a. Omicida,
175a. Suicidio, 176a. Il trapasso specie quando è violento spesso è
inavvertito, 179a. Riposo dell'ego, 179a. Modalità medianiche, 29b. La morte è
uno spostamento di consapevolezza, 206b. Spesso le entità comunicanti creano le
"loro" condizioni di vita del dopomorte, 250b. Un disincarnato vede
una situazione del mondo fisico perché vi è incluso, 188c, 175d, (vedi
"Plastici del desiderio", stessa pagina, 177d), 182d, 226d. Entrando
nel cosiddetto regno dei morti, ognuno rimane pressappoco quello che è; ossia
non acquista la conoscenza della Realtà oggettiva; per cui, se ha la
possibilità di comunicare coi vivi, parla dei suoi sogni elevati a realtà,
senza neanche immaginare cosa stia "oltre" la sua soggettività, 242d,
65e e ss.. I trapassati affettivi se ne vanno. Le entità legate a noi dai
vincoli di affetto si presentavano sempre in minor numero, sostituite da entità
sconosciute che ci parlavano in modo dolce e suadente, in un linguaggio
perfetto anche nella forma. Ci insegnavano tante cose e ci spiegarono anche
che, una volta raggiunta la certezza interiore che i nostri cari trapassati
esistono ancora - seppure in un piano di esistenza diverso - è giusto che essi
si svincolino del tutto dai piani grossolani e proseguano le loro riflessioni
sulle esperienze fatte nella vita terrena, 18f. Voi siete nella vita per avere
delle esperienze: un'esperienza non è semplicemente un insieme di azioni nel
mondo umano, nel mondo fisico, ma - come voi ben sapete - è accompagnata da un
lavoro assai più importante, forse, dell'azione stessa, che è rappresentato
dalle varie emozioni, dai vari pensieri, dai timori, dalle gioie, da tutti
quelli che sono i movimenti intimi che ciascuno di voi ha vivendo. Perché
questi siano sentiti e intesi, l'uomo non conosce il suo futuro, perché
evidentemente, se lo conoscesse, molte esperienze diventerebbero delle
ripetizioni, delle azioni in sé prive di tutta quella parte emotiva di pathos a
cui prima accennavo. Ecco perché certe volte, noi non possiamo dire niente: non
possiamo né rassicurarvi, né incoraggiarvi. Questa è una di quelle volte (gli
amici del Cerchio avevano fatto a Dali domande sulla salute di Roberto (vedi
"Roberto (Setti)"), cari: per cui spero che non ce ne vorrete: vi
sono delle cose alle quali noi stessi non possiamo trasgredire, 35f. Noi siamo
sempre al vostro fianco con tutti i cari che hanno lasciato la dimensione
fisica e che cari continuano ad esservi e ad essere; i quali tutti vi salutano
attraverso di me, e sono felici che siate qua, che abbiate avuto questa
opportunità, perché sanno che potrà esservi di aiuto e di illuminazione, che è
un seme che porterà i suoi frutti e vi assisterà nel compito e nel restante
periodo della vostra vita. Non dimenticateci, Cari, teneteci sempre nel vostro
cuore, 120f.
Colui che lascia il
corpo - che muore, come voi dite - va in un altro mondo nel senso che vive in
uno stato di coscienza diverso, ma non si sposta affatto in senso spaziale, né
d'altra parte rimane nello stesso spazio. Se mai, rimane nell'unica Realtà
nella quale esiste eternamente e nella quale lo spazio è un fatto del soggetto
percipiente, 187f. Se la percezione è un primo passo verso il superamento della
separatività, cioè l'unificazione della molteplicità, nella dimensione della
sostanza spirituale, l'identificazione è il superamento della separatività
tradotto in atto, 200f.
Nel dopomorte, il beone,
ad esempio, potrà formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di
riprodurre la sensazione che si può provare nel bere, 26g. Nel dopomorte, i
rapporti tra individui sono completamente rivoluzionati. Basterebbe pensare
alla comunicazione del pensiero. Non sono più possibili l'inganno, l'ipocrisia,
il timore, il rispetto cosiddetto umano: non esistono più queste forme. C'è un
rapporto schietto, diretto, 28g. Un'entità abbastanza evoluta lascia
velocemente il suo corpo astrale, e si sente liberata, più leggera per questo
legame che si sta sciogliendo. Altrettanto, e più ancora, avviene per il corpo
mentale, 29g. In quel momento particolare della sua esistenza (dopo la morte
del corpo fisico, ndr), quando si volge attorno ed osserva il piano astrale,
l'individuo ha la percezione di tutti questi colori e suoni diversi, ed ha
sensazioni che, a meno che egli non sia stato un malvagio e crudele nel senso
più ampio del termine, sono sempre sensazioni di grande benessere, di felicità,
di distensione, di serenità, 35g, 76h.
* DOPPIO o Corpo Eterico
- Parte del corpo fisico costituita da materia eterica avente la funzione di
assorbire la triplice energia solare (prana - fohat -kundalini) e di
trasmetterla al corpo fisico denso. E' di collegamento tra il corpo astrale e
quello fisico denso, 206c.
DOSSIER Cosmo - (vedi
"Cosmo") Immaginiamo un ipotetico cosmo. Tale cosmo sarà costituito
solo da ciò che gli esseri di quel cosmo percepiscono. E siccome il sentire
degli esseri è in graduale ampliamento, anche il cosmo, considerato nella
successione del sentire dei suoi esseri, è di conseguenza in graduale
ampliamento. Cosicché quanto gli esseri percepiscono, sentono in senso lato,
come conseguenza dell'ampliamento della loro coscienza, prima non esisteva. E
siccome il cosmo è un "dossier" costituito da tutte le situazioni
percepite dagli esseri, "sono gli esseri stessi che creano il cosmo",
212f.
DOTI Naturali - (vedi
"Crediti karmici"), 208d.
DOTTRINA - (vedi
"Insegnamento"). Fornite gli elementi della dottrina e lasciate che
ognuno tragga le sue conclusioni, 59a. Tutto quello che ci aspettiamo da voi è
che rispondiate a chi vi mandiamo, 62a. Ognuno di voi prenda dove gli è più
facile, 67a. Noi stessi, nella vostra intenzione, rappresentiamo un errore.
Infatti voi siete convinti che semplicemente stando ad ascoltarci potrete
realizzare la vostra Verità. L'importanza che voi date agli ultimi messaggi,
come se fossero quelli risolutivi, dimostra che pensate alla vostra liberazione
in termini di acquisizione, come se si trattasse di un processo di
accumulazione di notizie, di un fatto culturale (vedi "Conoscere se
stessi" e "Intimo"). Mentre lo scopo del nostro dire è quello di
stimolarvi all'azione costante, alla scoperta di voi stessi, alla liberazione
che è nel presente, 107c.
Le stesse esperienze che
l'uomo consuma lo conducono a quella Verità della quale vi parliamo. Tuttavia
non possiamo far altro che disporvi alla Verità, cioè non possiamo darvi quel
"sentire" che alberga nel profondo del vostro cuore e che voi soli
potete far fluire, liberare, 108c. Lo scopo che ci conduce a voi non è quello
di soddisfare la vostra curiosità, dandovi delle notizie più o meno richieste,
bensì quello di convincervi di quanto sia diversa la Realtà dall'apparenza; di
quale sia il vostro posto in questa Realtà, sì da farvi cambiare atteggiamento
nei confronti della vita, 174c.
Siate creature che,
anche senza volerlo, esaltano le doti migliori di chi le avvicina; che con
l'esempio della loro vita sono modello di riferimento per chi preferisce le
azioni alle professioni di fede; che pur possedendo doti meravigliose non le
ostentano e preferiscono l'anonimato alla gratificante popolarità, 28d. Parlate
se ne avete l'occasione propizia; non dico: "parlate di noi", non
occorre; parlate di quello che noi diciamo ma non continuate a parlare se non è
richiesto. E non parlate per fare proseliti, 247d. Le voci che parlano nelle
comunicazioni del "Cerchio Firenze 77" (vedi) hanno modi diversi di
presentarsi a chi le ascolta proprio per giungere a più persone, per togliere
quanto più è possibile gli ostacoli a chi vuol comprendere. La diversità di
espressione non confonde l'esposizione dell'insegnamento, al contrario lo
completa, perché i messaggi si integrano l'un l'altro, 50e, 117f. Noi siamo
ancora disposti a parlarvi per tanto - se ciò ci sarà concesso - ma sempre
nella speranza non di darvi delle nozioni, delle notizie, ma di accendere
questa favilla dentro di voi che in qualche modo si trasformi in fiamma, che in
qualche modo riesca a passare da voi ad altri, a dare ad essi quell'approdo
sicuro che cercano ora qua, ora là, e che in questo momento credono non si
trovi più da nessuna parte. C'è tanto bisogno di questo calore interiore! Non
c'è bisogno di parole, non c'è bisogno di filosofie. Le parole e le filosofie
sono solo in funzione di questo calore, e noi ci affidiamo alle parole e alle
filosofie solo come mezzo per evocare nell'intimo di ogni uomo questo fuoco.
C'è tanto bisogno di esso! Basta mostrarlo con onestà, in modo scevro, alieno
da ogni interesse personale, in modo puro, e gli uomini con avidità ve lo
chiederanno e, in se stessi, lo evocheranno!, 118f, 130f.
Non abbiate dubbi sul
parlare o non parlare. Parlate, ripetete, tramandate le Verità delle quali
siete venuti a conoscenza. Fatele conoscere: non potranno gli uomini che
riceverne un bene, una maggiore chiarezza, un punto su cui far leva per
proseguire quell'azione di rinnovamento e rinascita che segnerà i tempi che
stanno per giungere, 131f. E' ben diversa questa concezione della Realtà e
quindi della Divinità, da quella delle varie religioni e filosofie (vedi
"Archétipi"), 214f. Se pensate di essere beneficati da qualche verità
che vi abbiamo prospettato e che voi avete accettato facendola diventare parte
della vostra ricchezza interiore pensate anche a chi non ha questa ricchezza
sentite come vostro dovere di tentare di trasfonderla in costoro. Se poi non
sarà accettata, non ha importanza; ma se essi non l'avranno, non sia mai perché
voi non l'avete voluta dar loro, 68g, 91g.
DOVERE - Comincia col
fare il tuo dovere se vuoi il meglio, 58b, 111b. Nella prima fase di
apprendimento il senso del dovere diventa cecità, 111b. Bisogna fare il proprio
dovere per amore ad esso e basta, 141c. Il tuo primo dovere è mantenere gli
impegni che ti sei assunto di genitore, di coniuge, di figlio, di amico. E'
fare nel miglior modo possibile il tuo lavoro. E ciò basterebbe, 62e.
DROGA - (vedi
"Angoscia"), 91d, (vedi "Stregone"). La droga in genere
crea delle alterazioni di coscienza, che non sono produttive ai fini
dell'evoluzione individuale in quanto distolgono da quella che è la realtà del
piano fisico. In un certo senso, è come se queste droghe portassero l'individuo
nel piano astrale laddove, non si cresce, non si avanza di un passo, fino a
che, ripeto, non si è lasciata la ruota delle nascite e delle morti (vedi
"Abbandono della ruota delle nascite e delle morti"), 182d.
L'esperienza delle
droghe può essere necessaria come contrario, come reazione, perché l'uomo
comprenda l'importanza della vita nel piano fisico. Drogarsi è sempre fare
un'esperienza costruttiva ma in senso indiretto, sarà veramente costruttiva
solo al momento in cui vi sarà la reazione, la controparte, 140g.
* DUALITA' - E' uno dei
tre aspetti del Logos, quello legislativo; è la legge cosmica che regola il
Cosmo stesso. E' l'orditura del Cosmo, o matrice di tutte le forme, sulla base
della quale il Cosmo, sviluppandosi, si intesse, 206c.
DUALITA' - (vedi
"Trinità"), (vedi "Piano akasico").
DUBBIO - (vedi
"Fantasmi della mente"), 45c. Il dubbio è qualcosa di molto
importante, perché, innanzi tutto, serve a chiarire le idee del dubbioso;
ammesso poi che non sia una questione patologica, cioè che il dubbio serva a
scrutare, a valutare se ciò che si sta criticando abbia fondamento o meno, e
non sia cioè un atteggiamento psicologico che qualcuno tiene per non agire,
perché il dubbio molte volte è questo: è la scusa di non fare, cioè si capisce
che una determinata concezione, visione della vita è giusta, però non si vuole
fare perché è scomoda, perché porta fatica, difficoltà, cambiamenti, e allora
si cerca di eliminarla con il dubbio, 127f.
E
EBETI - (vedi
"Karma restrittivo"), 152d. Creature che sembrano ebeti, che sembra
non capiscano niente in quanto non esprimono niente, e invece nel loro intimo
sentono, sentono come sentimento: questa limitazione espressiva che si trovano
davanti fa sì che si carichino di volontà per superare se stessi. Nella
successiva incarnazione, trovano depositato in se stessi tutto quello che non
hanno potuto fare nella precedente, quando appunto erano limitati. Allora
inizia il nuovo cammino, per loro, che li porterà in uno stato di coscienza
diverso, che è il primo stato di coscienza che apre il mondo divino, 153d, 86g.
EBREI - La razza ebrea
dà vita e possibilità al consumarsi di un karma collettivo. Poi possono
incarnarsi in questa razza - detto nel senso umano -più creature che hanno da
scontare karma collettivi che risalgono ad altre razze, karma anteriori di
molto, di molto, al dramma del Cristo: ma quello è un ambiente affinché vi
siano consumati particolari tipi di karma collettivi (vedi "Karma"),
82g.
ECCIDIO - Non sempre è
necessario l'esecutore umano di un karma: ad esempio, supponiamo di essere alla
fine del karma: quelle creature responsabili di un eccidio - siamo vicini al
periodo in cui l'umanità avrà l'iniziazione generale - non avranno più bisogno
di esecutori umani per scontare il loro karma. Potrebbe darsi che nel pieno
fulgore della loro esistenza, per comprendere il senso e il valore della vita
umana, esse vedessero perire delle creature care (vedi "Morte di una
persona cara") in un qualunque incidente. Ecco che il karma per loro
sarebbe estinto e non ne sarebbe creato un altro, 84g.
ECCLESIASTICI - (vedi
"Religiosità"), 79d.
ECTOPLASMA - Il famoso
ectoplasma delle apparizioni, delle materializzazioni, è proprio una parte del
corpo eterico che viene presa dal medium: la parte elettrica, 56g, (vedi
"Materializzazione piatta"), 207g. In genere, durante le riunioni
spiritiche tutte le materializzazioni avvengono servendosi del corpo eterico
del medium. Se noi, per esempio, vogliamo materializzare una mano che tocchi
qualcuno di voi, ci serviamo del corpo eterico di questo strumento e lo
condensiamo e lo localizziamo in modo che la materializzazione avvenga.
Supponiamo che una mano di questo medium sia talmente elastica da giungere a
toccare uno di voi che è al capo opposto della stanza: se il medium fosse
sveglio durante questo fenomeno, e qualcuno stringesse questa mano, il medium
necessariamente avvertirebbe il contatto perché verrebbe toccato qualcosa che
appartiene al suo corpo fisico, 208g.
EDEN - 30h.
EDUCAZIONE - La psiche
umana è un apparato estremamente proteiforme ed è assai difficile smuoverla dall'indirizzo
che ha preso; più difficile che indirizzarla. Ci pensino i propugnatori della
libera educazione dei fanciulli. E' giusto non creare complessi ai giovani, ma
è anche giusto insegnare l'autodisciplina, perché controllarsi significa
spostare la propria attenzione anche al di fuori della sola propria persona,
rivolgere il proprio interesse anche ai diritti e alla vita degli altri, 25d,
220d.
Le varie influenze e
impulsi che fanno agire o non agire l'uomo traggono origine, in primo luogo, da
ciò che egli è quale risultato di precedenti incarnazioni - ossia quale stato
di coscienza raggiunta, che spesso è confuso con l'inconscio collettivo -, e
secondariamente dalle esperienze infantili, dall'educazione ricevuta, quali
elementi a lui necessari per continuare il processo evolutivo in base ad
evoluzione conseguita, 37e. Chi è il più condizionato dall'educazione? L'uomo
di poca evoluzione, l'uomo con una coscienza poco ampia. Quest'uomo lo puoi far
diventare ciò che vuoi con l'educazione, con i condizionamenti sociali,
ambientali e via dicendo. Ma chi ha una certa evoluzione difficilmente rimane
preda assoluta dell'educazione che gli è inculcata: perché la sua coscienza
prende il sopravvento e respinge l'educazione, magari apparendo agli occhi
dell'educatore una pecora nera, 137g.
EDUCAZIONE dei Figli -
(vedi "Figli"), 72d.
EFFETTI Psicocinetici -
(vedi "Pessimismo"), 41e.
EFFETTO Karmico -
"Tre tipi di effetto" (karmico) ricadono sull'individuo: quello
immediato, dovuto alla materia posta in movimento; quello dopo il trapasso;
quello che ricadrà nelle vite successive e che è l'ultimo, quello veramente
fattivo, definitivo, che ricade sulla coscienza dell'individuo e va a colmare
la lacuna che originò l'azione, la causa. Il secondo tipo di effetto, quello dopo
il trapasso, impegna l'individuo nella meditazione della sua ultima
incarnazione e lo pone, quindi, in uno stato di passività, di subire un effetto
e non di muovere cause, 92g.
EFFICIENZA - (vedi
"Bellezza"), 135g.
EGITTO (Antico) - (vedi
"Tempo e Spazio", stessa pagina, 185b), 92c.
* EGO - Parte più
elevata dell'individuo soggetta ad evoluzione. E' chiamato "Ego"
l'insieme della Scintilla Divina e della "coscienza individuale".
L'Ego è quindi ciò che permane dell'individuo quando questi ha terminato
l'evoluzione come uomo, 206c.
EGO - 74h.
EGOISMO - Tutti gli
uomini ammirano chi ha compiuto azioni che si credono ispirate dall'altruismo;
esprimono la loro approvazione a chi credono abbia dimenticato se stesso per il
bene di un fratello. In questa approvazione è racchiuso il flebile consenso
della coscienza, la segreta certezza che quello è quanto tutti debbono fare,
38c. L'uomo sa di essere egoista, ma non ne è convinto. E come può convincersi?
Come può, veramente, scoprire la realtà del suo essere? Perché "conoscere
se stessi" (vedi) significa conoscere la realtà del nostro essere",
non solo trovare l'egoismo che è in noi. "Trovare l'egoismo non è
tutto", 60c. L'egoismo è mancanza di sentire, 142c. L'egoismo non è
qualcosa che l'uomo può non avere, come l'"istinto sessuale" (vedi) o
l'"istinto materno" (vedi). L'egoismo l'uomo non l'ha solo quando non
è più uomo, quando l'ha cioè superato e vive altruisticamente, 67d.
"L'egoismo è una irrealtà", 175d.
Quando tra il fare una
cosa che gratificherebbe il proprio egoismo e il non farla per non nuocere agli
altri che ne sarebbero dispiaciuti o danneggiati prevale la volontà di non
danneggiare, si agisce come si sente anche se l'azione non corrisponde al
desiderio egoistico, perché fra i due "sentire" - quello di desiderio
è quello di coscienza - quello vero è il secondo che prevale sul primo: perciò
si agisce secondo il proprio "vero sentire", 219d. L'egoismo finisce
col divorare se stesso, e la spinta propulsiva si trova nell'altruismo;
tuttavia all'inizio dell'evoluzione è l'espansione dell'"io", la
volontà di potenza, che fa agire l'uomo nella vita, 57e.
Avrete notato come certi
modi di essere si trovino all'inizio dell'evoluzione e si ritrovino poi anche
più avanti, tali che visti dall'esterno potrebbero sembrare identici, e si
potrebbero quasi confondere, mentre hanno un movimento interiore assai diverso.
Per esempio, appunto questo vivere alla giornata, senza interessarsi di niente,
questo stato di tepidezza (vedi), di abulia (vedi), può essere dell'uomo poco
evoluto - che addirittura ancora non sente l'io (vedi) nella forma più sottile
e sublimata, che è quella dell'ambizione (vedi), dell'espansione vera e propria
dell'io; che conosce solo l'egoismo bruto che cerca solo di soddisfare il suo
bisogno, ma non arriva ancora a pianificare, come poi farà l'io quando è nella
sua forma più sublime. Ecco questa abulia è proprio dell'evoluzione ai
primordi. E poi si ritrova, vista così dal di fuori, anche nell'individuo
evoluto (vedi); il quale vive, è così ("basta a ciascun giorno il suo
affanno" dice l'evangelo) proprio perché ha superato l'io con i suoi
sottilissimi processi di ambizione, di espansione, ha superato il non-io (vedi
"Io-non-io"); e ritorna, esteriormente, quasi allo stesso modo di essere,
di comportarsi, dell'uomo inevoluto. Ma questo, chiaramente, solo
nell'apparenza esteriore. Vi chiederete, ora, come si fa a distinguere se
questa abulia appartiene ad un individuo evoluto oppure ad uno inevoluto. Non
ha nessunissima importanza, e da qui il famoso "non giudicare".
Perché quello che si può vedere al di fuori può apparire in un modo, mentre la
motivazione interiore può essere del tutto diversa. Quindi, non dobbiamo
interessarci dell'evoluzione degli altri perché sono cose che non ci riguardano,
che riguardano esclusivamente loro. Il discorso è invece diverso per quanto
riguarda se stessi, e rientra nel discorso del conoscere se stessi, non certo
per riuscire a capire quale è il proprio grado di evoluzione (questo mai, è
vero?), ma proprio per il fattore liberatorio che la conoscenza di se stessi
conduce alfine con sé, 117g, (vedi "Conoscere se stessi", stessa
pagina, 129g).
EINSTEIN (Albert) - 38h.
Se Einstein avesse continuato sul filo del ragionamento di Leucippo sarebbe
certamente incappato nella comprensione, per la sua grande intuizione (vedi),
nella verità dei fotogrammi (vedi). - Con questo non vogliamo far dire, a chi
non ha detto, cose che noi diciamo -. Solo per mostrarvi quanta ammirazione vi
sia stata per queste intuizioni degli Atomisti, 39h, (vedi "Futuro del
Cosmo"), 41h, 49h.
ELEATI - 29h, 37h, 39h.
ELEMENTARI o Elementali
- (vedi "Spiriti Elementari o Elementali").
ELEMENTI - 140a, 198a,
200a, 203a. Non dovete pensare che la vita si possa manifestare solo col
carbonio, l'idrogeno, l'ossigeno e gli altri elementi così comuni sulla vostra
terra. Vi sono forme di vita, su altre galassie, che usano altri elementi
chimici, che voi del resto conoscete, che non sono sconosciuti sulla terra; può
essere diverso il rapporto, la quantità; può essere - che so -più doviziosa la
presenza dell'oro, che per voi è così prezioso, mentre può essere abbastanza
raro il carbonio o il silicio, che per voi è invece così comune: però gli
elementi sono gli stessi, e non è detto che per produrre o far manifestare la
vita, quale voi conoscete, sia sempre necessario il carbonio. Vi sono delle
forme di vita che si basano sul silicio, altre invece su altri elementi, non
solo metalloidi ma anche metalli, come il calcio. E vi sono forme di vita che
hanno una densità molto minore di quella della materia che voi conoscete: forme
di vita che usano, come supporto, elementi molto rarefatti. E qui, veramente,
mi fermo, 186g.
ELEMOSINA - 142b, 148b.
ELETTRICITA' - 204a.
ELETTRONE - 55g, (vedi
"Corpo eterico").
ELETTRONICA - Adesso
l'elettronica è accettata principalmente a scopo ludico, perché deve essere
divulgata. Ma molto importante sarà anche in seguito, proprio perché consentirà
all'uomo di affrontare e avere in pugno tante cose senza che il lavoro
corrispondente debba essere fatto dalla sua mente, 109g.
EMANATISMO - 152f.
EMANATO - (vedi
"Divenire", stessa pagina, 32h.
EMANAZIONE - (stesso che "Manifestazione",
vedi) Noi abbiamo parlato del cosmo come dell'ambiente della manifestazione, e
che la manifestazione comprende due momenti: l'emanazione e il riassorbimento.
Quand'è che finisce l'emanazione e comincia il riassorbimento? Noi possiamo
fissare convenzionalmente questo momento quando è manifestato l'ultimo piano,
il più denso, il piano fisico. E noi abbiamo visto che l'inizio del cosmo,
quindi del piano fisico, è nato con l'esplosione della materia nel centro
ideale dell'ambiente cosmico-astronomico. Da quel momento noi possiamo
cominciare a fissare convenzionalmente l'inizio del riassorbimento. Quand' è
che cessa il riassorbimento nel piano fisico? Quando l'ultima materia del piano
giungerà al limite massimo dell'area cosmica e l'ultima materia sarà
smaterializzata. Intanto debbo dirvi che questo che io sto dicendo è la storia
che si vede leggendo i fotogrammi (vedi) che riguardano la vita macrocosmica
(vedi "Vita macrocosmica-microcosmica") ma che non sono assolutamente
eventi oggettivi. Adesso, in questo momento, noi stiamo seguendo la vita
macrocosmica leggendo i relativi fotogrammi e vediamo questa storia. Ecco,
allora viene fatto di domandarci: "Come mai gli astronomi che sono così
avanti nelle loro osservazioni, che giungono a percepire energie che provengono
da una Nova, da altre fonti lontanissime nello spazio stellare, non
percepiscono l'enorme energia che si dovrebbe manifestare in questo limite alla
circonferenza del cosmo?". ... Perché, quando la materia si smaterializza
per il raggiungimento della velocità critica di cui parlavo prima, l'evento
oltrepassa la dimensione fisica, oltrepassa lo spazio fisico: siamo in un altro
mondo e quindi, dal punto di vista del piano fisico, è il silenzio. Cioè
sparisce la materia, sparisce lo spazio, sparisce la possibilità di comunicare
da quell'evento a chi è nello spazio antecedente (vedi "Piano
astrale" e "Dopomorte"), 43h.
EMORROISSA -
"Donna, la tua fede ti ha salvata", dice il Cristo alla donna guarita
dall'emorragia, confermando così che talvolta è la fede ad operare il miracolo
(vedi). Dico talvolta perché talaltra, invece, lo stesso Cristo sentenzia:
"Sia fatto come tu chiedi", cioè è lui l'operatore: il questuante è
solo l'oggetto dei Suoi poteri, 23d.
EMPEDOCLE - 90c.
EMPIRISMO - 234d, (vedi
"Altruismo", stessa pagina, 277d), 196f.
ENCEFALO - (vedi
"Psichiatria"), 113d, (vedi "Cervello", stessa pagina, 114d).
La parte più importante del corpo eterico non è tanto quella che riguarda la
vita biologica delle cellule che formano gli organi del corpo fisico, quella
che riguarda il sistema nervoso centrale e periferico e soprattutto l'encefalo.
La trasmissione tra il cervello e il corpo eterico (c'è uno stretto
collegamento) avviene per contatto, così come avviene fra il corpo eterico e il
corpo astrale. Al trapasso succede che il corpo eterico perisce, rimane nel
piano fisico dove non può che stare, essendo fatto di materia fisica
subatomica, e perisce, 55g.
* ENERGIA - Materia del
piano astrale, ovvero ciò che si libera dalla più sottile, e nello stesso tempo
più semplice materia fisica sottoposta ad un processo di sublimazione. Da non
confondersi con "energia" usata nel senso comune o della fisica,
206c.
ENERGIA - 198a, (vedi
"Aggregazione della materia" e "Petrolio").
ENERGIE Intelligenti -
Chi chiama "esseri" le energie intelligenti ma prive di coscienza, è
come se confondesse l'uomo con i robot, 222f.
* ENTITA' - E'
l'individuo il quale è trapassato; cioè ha abbandonato il suo corpo fisico,
206c.
ENTITA' - Il fatto che
un essere sia spogliato del corpo fisico non significa che veda automaticamente
la realtà, cioè la vera qualità delle cose. Questa è una delle ragioni per cui
possono esservi discordanze fra le affermazioni rese da alcune entità che
abitualmente si manifestano attraverso medium diversi. Un'altra ragione di
discordanza può risiedere nel fatto che anche le entità che riescono a vedere
la realtà, nel riferirla devono tenere presente la formazione mentale di chi
ascolta e può accadere che fra una verità finale, che sarebbe totalmente
respinta perché male intesa, e una "verita'-punto-di-passaggio"
(vedi), che viene invece accettata, si reputa più opportuno affermare
quest'ultima. Naturalmente poi se si raffrontano affermazioni rese in ambienti
di diversa formazione mentale e di diversa disponibilità, escono fuori delle
discordanze o delle non identità di affermazioni, 188d.
EPICUREI - 37h.
EPOCA - (vedi
"Contemporaneità delle epoche e delle razze"), 183b. Il tempo
passato, presente, futuro - non è che una diversa ubicazione di epoche e di
razze nello spazio cosmico, 185b. Intersecazione delle razze e delle epoche,
190b. Schema riassuntivo, 193b. Tutti coloro che sono andati oltre lo spirito
della loro epoca, oltre le consuetudini sociali, sono stati considerati dai
contemporanei, dei pazzi, 23c.
EQUAZIONE
dell'Ampliamento del Sentire - (vedi "Sentire", stessa pagina, 172f).
EQUILIBRIO Demografico -
(vedi "Sterilità"), 95b.
EQUILIBRIO Interiore -
Raggiungere un ordine e un equilibrio non significa avere dei principi presi a
prestito dalla morale e vivere coerentemente a quelli con sforzo; la
legislatura più rigida e completa non vale la coscienza sociale di un popolo.
Così raggiungere quest'ordine significa vivificare la propria coscienza di
unità nella pluralità, in funzione della pluralità stessa. Un fratello che ha
raggiunto quest'ordine è equilibrato, costante, non è trascinato
dall'entusiasmo, non è annientato da un contrattempo, 129a, 83d e ss..
Fratello Caro, ti auguro
- ed è l'augurio più bello - che tu raggiunga l'intimo equilibrio e che gli
eventi della vita non lo turbino, in modo che tu non venga distolto dal
meditare quanto osservi nel mondo che consideri esterno, sicché la tua
meditazione allarghi i suoi interessi al di là di te stesso e ti renda
sensibile ai problemi dei tuoi fratelli, dandoti così quella coscienza che è la
vera ricchezza di ogni essere 147f (vedi "Sogno", stessa pagina,
153g).
EQUIPOLLENZA dei Sentire
- Il "sentire di coscienza" (vedi "Sentire in senso lato e
sentire di coscienza"), che impedisce in ogni occasione di uccidere, non è
diverso fra gli individui che l'hanno raggiunto pure essendo state diverse le
esperienze che li hanno condotti a raggiungerlo; pure essendo diverso anche
l'attuale loro "sentire" in senso lato. Allora, una equipollenza di
"sentire di coscienza" esiste, mentre non esiste per il
"sentire" in senso lato. Ed è giusto: l'equipollenza di "sentire
di coscienza" rende possibili le fusioni dei "sentire" allorché
essa equipollenza diventerebbe identità; questo proprio perché nell'esistente
non vi sono ripetizioni, ma solo variazioni, 222d.
ERACLITO - 234d, 235d.
ERE Evolutive - 117g,
(vedi "Rosacroce").
ERESIA - (vedi
"Capitalismo"), 81c.
EROISMO - La
consapevolezza di un uomo incarnato non abbraccia tutta la sua coscienza, cioè
tutta l'evoluzione raggiunta. Ecco perché gli atti eroici a volte sono compiuti
da persone che non mostravano particolare vocazione all'altruismo, 202b, (vedi
"Conoscere se stessi"), 34c.
ERRORE - L'uomo rifiuta
la responsabilità dei suoi errori, perché questi non soddisfano l'ambizione del
suo io, e quando commette un errore cerca di dimostrare la sua incolpevolezza.
Quanta fatica sprecata! Nessuno è colpevole, ma tutti dobbiamo imparare, 75a,
(vedi "Tutto è Perfetto"), 137c.
ESAME di Coscienza - Voi
avete detto: "Ciascuno di noi sa di avere dei difetti (vedi) e ciascuno di
noi vorrebbe non averli più". Poi, interpretando le nostre parole, avete
ridotto il problema ad una sorta di esame di coscienza, cioè "dopo"
che avete commesso le azioni, "dopo" che avete vissuto la vostra
giornata, credete che tutto quello che resti da fare sia esaminare cosa è che avete
fatto e che "non va" secondo l'ideale che vi siete prefissi. Non è
così semplice il problema. Non si tratta di fare un esame di coscienza; si
tratta, esaminando le azioni e riconoscendo i propri difetti, di penetrare alla
radice fino a scoprirne le cause; e scoprendone le cause superare quei difetti,
superare quelle limitazioni (vedi) e liberarsi di ciò che condiziona il vostro
essere. Questo è ciò che dovete fare, 49c.
ESASPERAZIONE - Chi è
esasperato da un forte dolore non è che torni indietro, ma non fa che scaricare
e in tal modo agevola la comprensione successiva. Chi maledice la vita per il
dolore che ha patito o per l'avvenimento di cui è stato vittima e lo ha
straziato, non deve sentirsi in colpa, non deve pensare di essere tornato
indietro, perché prima aveva un maggior senso mistico, e amava di più Dio,
mentre ora che soffre sente in Dio un nemico crudele, e così via. Questa è una
reazione giusta e naturale, rientra nella prassi di tutti coloro che hanno
sofferto un grande dolore; direi anzi che è innaturale - mi sia consentito - la
reazione opposta. Nello stesso tempo, questa reazione non è la misura giusta
dell'evoluzione di chi sta soffrendo, il quale è in uno stato d'animo
esasperato. E' poi, dopo il trapasso, che ricordando le vite precedenti, nelle
quali si sono mosse le cause che hanno condotto a quell'effetto tanto doloroso,
si potrà capire il perché dell'accaduto; è allora, veramente, che si avrà la
comprensione finale di quell'esperienza della quale il dolore era solo un atto,
uno stato, un particolare, ma non era tutta l'esperienza. Allora veramente
l'esperienza è completa, e solo riesaminandola, riassorbendola, si comprende
veramente la trasformazione che vi è stata e vi è nel proprio intimo:
l'ampliamento della propria coscienza, 85g.
ESECUTORE Umano di un
Karma - (vedi "Eccidio"), 84g.
ESEMPIO dei Fanciulli -
(vedi "Uomo", stessa pagina, 258d).
ESEMPIO del Film - Non è
lo spettatore che si commuove alla proiezione delle scene commoventi del film,
ma è la commozione dello spettatore - commozione proveniente dal più profondo
del suo "sentire" - a determinare il succedersi sullo schermo delle
scene commoventi. Questo è il modo di considerare la Realtà (vedi) non secondo
il punto di vista dal relativo all'Assoluto, ma dall'Assoluto al relativo, da
Dio (vedi) all'uomo, 179c.
ESEMPIO del libro -
159b. Possiamo dire che chi ha letto (vissuto) una storia (la sua vita) narrata
(al presente) in un libro, ha finito di leggere la storia, ma in effetti ogni
pagina in cui è narrata la storia è per sempre (vedi "Eterno
Presente"), 177b, (vedi "Tempo del piano akasico o della
coscienza", stessa pagina, 203b). Tutti i sentire individuali sono come le
lettere dell'alfabeto con cui è scritto un libro. Nell'illusoria successione
del "sentire" le lettere compaiono non nella progressione in cui le
ha vergate lo scrittore, ma secondo l'ordine progressivo occupato
rispettivamente nell'alfabeto. Saranno stampate prima tutte le lettere
"a" in qualunque pagina si trovino, poi le "b" e così via.
Sicché il senso della storia che è narrata nel libro, non potrà essere compreso
fino a che tutte le lettere dell'alfabeto non saranno comparse. Cioè finché non
sarà completato l'intero ciclo di susseguirsi delle lettere stampate, 255b.
ESEMPIO del mendicante -
Supponiamo che in una serie di fotogrammi siano rappresentate due creature: un
mendicante ed uno che passa a lui di fronte. A questo punto nasce una variante
(vedi): la creatura che passa di fronte al mendicante può scegliere tra fare
l'elemosina o non farla. Fare l'elemosina è un fatto materiale, cioè togliere,
da una certa quantità di monete in una borsa, una moneta e passarla nelle mani
del mendicante. Ecco della variante la prima serie di fotogrammi: la creatura
passa davanti al mendicante e fa l'offerta, cioè toglie delle monete dal suo
portamonete e le passa al mendicante. Seconda serie di fotogrammi: passa di
fronte al mendicante e tira lungo, quindi le monete rimangono nel borsellino.
Che cosa succede? Voi sapete che non esiste la contemporaneità del
"sentire" per cui il mendicante "sentirà" una di queste due
serie di fotogrammi in tempo per così dire non contemporaneo all'altra creatura
che passa di fronte a lui. Supponiamo che la serie di fotogrammi sia vissuta
prima dal mendicante e che egli debba ricevere quelle monete per un buon karma.
Quando questa scena del Cosmo sarà "sentita" dal mendicante, egli
vedrà passare davanti a sé quella persona di cui dicevamo prima che essa tiri
fuori dal suo borsellino delle monete e gliele passi. Ma che succederà quando
questa serie di fotogrammi sarà "sentita" dall'altro personaggio in
essa raffigurato - che può anche del resto essere "sentita"
contemporaneamente al mendicante - se il secondo personaggio, che dovrebbe
donare, invece per un moto egoistico, imbocca l'altra serie di fotogrammi non e
dà le monete? Come tornano i conti? Il mendicante avrà avuto il suo denaro.
L'altro invece se lo terrà stretto nel suo borsellino. Ciascuno dei due
personaggi, pur essendo rappresentato in un episodio comune, ha seguito una
soluzione diversa. Meditate su questo. La soluzione, cioè la realtà di come ciò
accade, dovete guadagnarvela (vedi "Varianti non vissute"), 230b.
ESEMPIO dell'arancia -
Supponiamo di essere qua riuniti in questa stanza e di avere, al centro di
essa, un tavolo con sopra un'arancia. L'oggetto che chiamiamo arancia ha un
certo colore, una certa forma, contiene certi succhi, insomma lo abbiamo
catalogato in base a quelle che sono le reazioni che l'oggetto procura ai
nostri sensi. Ma se noi lo guardiamo oggettivamente, non vediamo, sul piano
fisico, che un insieme di atomi, di molecole, di elettroni, di protoni, secondo
a quale livello lo osserviamo. Se lo osserviamo a livello più grossolano,
vedremo delle sostanze, insieme di molecole; poi a livello più sottile degli
atomi, poi delle particelle che costituiscono gli atomi (elettroni, protoni,
nuclei, particelle, corpuscoli (vedi "Particella subatomica"), è
vero? Voi sapete la suddivisione che abbiamo fatto della materia). Quindi, se
prendiamo in esame questo oggetto a livello dei corpi atomici, come possiamo
chiamarlo "arancia"? Come possiamo distinguere gli atomi
che compongono l'arancia dagli atomi che
compongono l'aria che sta attorno all'arancia, o del tavolo su cui è posata?
Evidentemente potremmo dire che esistono un gran numero di atomi, vedremmo
questi atomi, in certi punti più vicini gli uni agli altri, in certi punti più
lontani, più o meno fermi a seconda della temperatura dell'ambiente e via
dicendo, ma indubbiamente l'oggetto arancia sparirebbe, alla mia visione, sul
piano fisico. Quand'è che riapparirebbe? Nel momento in cui tornassi ad
esaminarlo con occhi di un corpo fisico; allora potrei dire che quella è
un'arancia. Ora, se voglio avere un quadro completo, un'antologia completa
dell'arancia (noi siamo attorno a un tavolo, non dimentichiamolo) esistono due
sistemi: uno molto limitato, quello di prendere l'arancia in mano e girarla da
tutte le parti. Ma sarebbe un "conoscere" da un unico punto di vista.
L'altro, invece, è quello di mettere insieme tutte le visioni dell'arancia dei
vari osservatori che sono intorno al
tavolo. Se io devo fare una raccolta di tutte le conoscenze intorno
all'arancia, non posso altro che raccogliere tutti i punti di vista dei singoli
osservatori che osservano l'oggetto. Che cosa significa questo? Obiettivamente,
al di fuori degli osservatori, noi abbiamo visto che l'oggetto arancia non
esiste più, o per lo meno non esiste più con le caratteristiche che si è
abituati a conoscere nel piano umano, definite in ordine alle reazioni che
hanno i sensi del corpo fisico. Per cui, la conoscenza a livello umano di
quell'oggetto, è costituita dall'insieme delle singole conoscenze individuali.
Ecco il mondo del "sentire" (vedi) degli individui (vedi
"Individuo") e delle individualità (vedi). Il mondo del "sentire"
dei "centri di sensibilità e di espressione" (vedi), dei "centri
di "coscienza" e di espressione" (vedi). Allo stesso modo,
"come" si conosce un Cosmo? Può conoscersi oggettivamente? No! Come
non si conosce oggettivamente l'arancia, perché oggettivamente un Cosmo è
un'altra cosa tutt'affatto diversa da quella che voi siete abituati a
considerare ed a vedere. Un Cosmo dunque è costituito unicamente dall'insieme
del mondo dei fotogrammi. Il Cosmo può essere sperimentato unicamente nel
"sentire" degli individui, il Cosmo quale voi lo conoscete e quale
cade sotto la vostra attenzione, 264b.
ESEMPIO dell'astronauta
- Pensate, se di tutto quello che vi circonda "niente" fosse vero, ma
l'unica Verità fosse l'intimo vostro, voi egualmente evolvereste. Se veramente
la sensazione dell'iniziando di sentirsi "solo" nel Cosmo fosse
giusta e reale, egualmente esisterebbe l'evoluzione. Se gli esseri che vi
circondano non fossero creature reali, nella loro relatività, ma fossero
"simulatori" (vedi), la vostra esperienza interiore non diminuirebbe
di un cubito, sarebbe egualmente valida. Per un astronauta che, senza saperlo,
fosse chiuso in una cabina spaziale e vivesse un volo interplanetario simulato
- ma simulato così bene da fargli ritenere di essere veramente negli spazi
siderali - per quell'astronauta l'esperienza sarebbe ugualmente reale e valida.
E' dunque importante l'intimo (vedi) dell'uomo, il suo "sentire", e
di ciascuno il proprio, 223b, 174c, 197d.
ESEMPIO dell'oceano -
(vedi "Spirito", stessa pagina, 34h).
ESEMPIO dell'oceano di
madreperla - Se, in un oceano di madreperla, voi voleste costruire una collana
di perle, che cosa fareste? Innanzi tutto immaginereste la collana nella sua
interezza e poi passereste all'atto pratico di circoscrivere una quantità di madreperla
per formare una piccola sfera, e dopo questa un'altra sfera, e dopo questa
un'altra ancora, fino a completare la collana che avete immaginata. Ebbene ogni
perla esiste se e in quanto v'è qualcosa che la limita (vedi
"Limitazioni"), che la racchiude, che la circoscrive. E la collana
esiste se e in quanto le perle sono poste l'una accanto all'altra ed unite con
un filo. Orbene, se paragono il "sentire assoluto" (vedi
"Dio") all'oceano di madreperla ed il "sentire relativo"
(vedi) degli individui (vedi "Individuo") alle perle e
l'individualità (vedi) alla collana, e se riunisco in un solo istante ciò che
io ho invece detto nel tempo, posso forse intuire che il "sentire degli
individui" si concretizza in un qualcosa di chiuso, di circoscritto, di
relativo, di un "ora" che prelude ad un "dopo" e che
proviene da un "prima". Tutto ciò, però, è un'illusione che
"mai" ha avuto inizio dal momento che tutto è racchiuso in un attimo
senza tempo (vedi "Tempo e spazio"); io lo sento come chiuso e come
un trascorrere, solo perché se non lo sentissi limitato, definito, concluso,
non lo potrei sentire, altrimenti, relativo. Se non lo sentissi come qualcosa
che è "ora" e che non è stato "prima" e che non sarà
"dopo", non sarebbe un "sentire" relativo: un
"sentire" alla volta.
Ma in effetti questo
percepire "ora" come momento di una teoria che volge al termine, non
ha mai avuto inizio né nell'"Eterno Presente" (vedi), né nelle
dimensioni di altri mondi. Sempre è stato, sempre è, sempre sarà, 200b.
ESEMPIO dell'orologio -
Il corpo non muore quando l'anima se ne va ed in effetti noi sappiamo che
l'anima può andarsene ed il corpo non morire, come nei casi di totale pazzia
(vedi). Sicché tutto lascerebbe credere ed autorizzarci a pensare che la vita
sia una proprietà della materia e che dall'inizio dei tempi, attraverso
all'accostamento casuale di vari fattori, si sia composto questo meccanismo a
orologeria e si sia messo ad andare, ne più né meno come se smontassi un
orologio funzionante in tutte le sue parti costituenti, ne ponessi i pezzi in
una scatola e cominciassi ad agitare finché - per la legge delle probabilità -
capita, tentativo dopo l'altro, che tutti i pezzi si accostano nel modo giusto,
l'orologio si compone e funziona. Non c'è dubbio che questo, teoricamente, può
accadere. Ma è altrettanto senza dubbio che se nella scatola non pongo i pezzi
di un orologio concepito per funzionare, bensì, per esempio, delle pietre,
posso agitare finché voglio ma l'orologio non si comporrà mai.
"Questo" è il punto! Anche lasciando al caso l'accostamento dei
fattori che composero il "primo" organismo vivente, se questi fattori
non avessero contenuto in potenza gli elementi per comporre una vita - cioè
qualcosa che si sviluppasse e riproducesse - il caso non avrebbe "mai"
potuto originarla. Affermare dunque - per combattere la posizione fideistica di
chi asserisce che la vita ha una ragione ultra-fisica - che invece la vita è
opera del caso, è fare affermazione più illogica, infondata, improbabile e
fideistica di quella che si vuole demolire, 168c.
ESEMPIO dell'udito -
(vedi "Esempio della vista"), 70h.
ESEMPIO della bobina
cinematografica - Supponiamo che un Cosmo (vedi) sia una bobina cinematografica
in cui vi sia rappresentata una scena: in una stanza vuota entra una persona e
sceglie un oggetto che vi si trova. Questo fatto, nella bobina cinematografica,
è rappresentato da un insieme di fotogrammi, ciascuno dei quali contiene una
"situazione". Voi sapete che nella proiezione di un film il senso del
trascorrere dell'azione scaturisce dalla permanenza delle immagini sulla retina
del vostro occhio. Scorre il film, ma l'obiettivo e lo schermo sono fermi; il
succedersi delle immagini sullo schermo crea nello spettatore l'illusione del
movimento. La macchina da proiezione è quale la conoscete perché in quel modo
si ha la possibilità pratica di realizzare meccanicamente il principio. Ma se
vi fosse un altro mezzo, secondo il quale voi riusciste a vedere, spostando
l'occhio, una dopo l'altra le immagini fotografiche, egualmente avreste la sensazione
del movimento, pur restando immobile la pellicola. Tornando al nostro esempio
voi indifferentemente potreste vedere l'azione svolgersi in un senso o
nell'altro. La stanza, da vuota, conterrebbe poi una persona che sceglierebbe
un oggetto, o viceversa: secondo il senso seguito dai vostri occhi nel guardare
i fotogrammi. Esiste un modulo convenzionale, cioè un ordine secondo il quale
l'azione si svolge. Se la bobina stesse ferma, se la pellicola fosse immobile,
la sensazione dell'azione scaturirebbe egualmente, se voi spostaste il vostro
occhio, successivamente, da un fotogramma all'altro in un senso o nell'altro.
Così, supponiamo che questa bobina sia il Cosmo il quale vi appare, in questi
termini, immobile, tuttavia ha un inizio ed una fine; è limitato e relativo.
Nell'ambito di questo ambiente cosmico, costruito con una particolare impronta
(vedi "Modulo fondamentale del cosmo"), l'individuo ha il senso del
trascorrere, assiste ad una parte del ciclo di vita cosmica perché di volta in volta,
di fase in fase, egli è legato ad una situazione diversa; come se, nell'esempio
che abbiamo fatto, guardasse un fotogramma dopo l'altro. In questo modo vedete
il mutare dell'ambiente che vi circonda. La sensazione di muoversi, reale ed
effettiva, scaturisce dalla consapevolezza dell'individuo che passa da una
situazione ad una diversa successiva nell'ambiente cosmico. Potremmo dunque
dire che non sono le piante (vedi) che crescono, ma che abbiamo la sensazione
che le piante crescano perché nella fase successiva la pianta, rispetto alla
fase precedente, ha una statura diversa. Così, né più né meno, come se si
trattasse di fotogrammi di un film. Direte voi: "Ed il libero
arbitrio?". Complicazione che s'inserisce in questo quadro. Supponiamo che
la nostra scena cinematografica, non sia più una sola striscia, una pellicola,
ma tante: una per ciascuna delle azioni che il personaggio può fare entrando
nella stanza. Ecco che di fronte allo scorrere dell'occhio dell'osservatore vi
sono tante possibilità di vedere scene diverse, quante sono quelle fotografate:
tante possibilità di scelta quante sono le "mutazioni" cosmiche che
l'individuo ha di fronte a sé. In questi termini, quindi il Manifestato (vedi)
ha un inizio ed una fine, ma "vive" nell'Eterno Presente (vedi)
contemporaneamente. L'ambiente cosmico non muta oggettivamente, ma è
l'individuo che muovendosi secondo un modulo convenzionale, particolare, dà
senso in se stesso all'inizio ed alla fine del Cosmo. Ed ecco perché vi abbiamo
detto che ogni Cosmo potrebbe essere rivissuto come voi lo state vivendo in
questo momento, 164b.
Taluno di voi può
pensare che un siffatto esempio di una pellicola cinematografica riduca il
Mondo del Manifestato (vedi "Manifestato - non Manifestato") ad un
mondo incorporeo di ombre. Ma questi tenga presente che il Manifestato sta alla
Realtà assoluta come una visione cinematografica sta alla realtà materiale del
mondo fisico, 165b.
ESEMPIO della bomba -
Supponiamo, figli, che voi scegliate un fotogramma in cui vi sia una creatura
la quale pone in movimento un fenomeno fisico che conduce ad un'esplosione.
Innesca una bomba, ad esempio. L'esplosione, voi dite, avviene in virtù di una
legge fisica. E noi possiamo servirci di questa espressione. Il fotogramma
successivo non sarà unico: la creatura che sceglie una situazione, un
fotogramma in cui innesca una bomba, ha di fronte a sé un certo numero di altri
fotogrammi. Perché dico "un certo numero" e non "un numero
infinito"? Perché in virtù del "modulo fondamentale del Cosmo"
(vedi), i fotogrammi, le mutazioni possibili, sono solo quelle in cui si ha
l'esplosione della bomba. Da qui la scoperta della legge che conduce ad
enunciare il fenomeno dell'esplosione come fenomeno delle leggi fisiche (vedi
"Scienza").
Intendo dire, figli, che
se una creatura opera una scelta innescando - ad esempio - questa bomba, ciò
che la creatura subirà nell'attimo successivo, potrà contemplare la mutazione
"del suo modo" di agire, ma non già del fenomeno che si produce in
virtù del modulo fondamentale del Cosmo. Così la creatura potrà essere colta da
una crisi di coscienza ed allora scegliere un altro fotogramma in cui essa
avverte i propri simili affinché non abbiano a restare vittime di questa
esplosione, ma anche in questo fotogramma scelto l'esplosione vi sarà. Potrà
addirittura scegliere - sempre per una crisi di coscienza - un fotogramma in
cui si getterà sopra la bomba per soffocarne l'esplosione e fare in modo che
nessuno - pur non essendo avvertito - possa rimanere danneggiato: ma
l'esplosione vi sarà. Potrà ancora scegliere
un altro fotogramma in cui penserà a fuggire, recando danno così a
quanti sono lì presenti; ma l'esplosione vi sarà. Ecco perché le mutazioni che
possono scegliersi sono quelle che possono avvenire nell'ambito del modulo
fondamentale del Cosmo, 172b.
ESEMPIO della corrente
elettrica - Quel corpo che ci fa nascere nel mondo fisico e che ci conduce
lungo il sentiero della nostra vita fino al termine, che nonostante la sua
lenta metamorfosi conserva precipue caratteristiche morfologiche, non solo
della specie ma dell'individuo, è veramente lo stesso per tutto l'arco della
vita? Troppo facile la risposta: la vostra scienza (vedi) insegna che ogni
sette anni un corpo umano, a furia di rinnovare quotidianamente le sue cellule
consumate, ha interamente cambiato se stesso. Allora, le vostre mani, il vostro
volto, come minimo non sono gli stessi di sette anni fa. In realtà il
cambiamento di materie (vedi "Antiquariato" e
"Archeologia") è più rapido di quanto il sapere umano supponga. Il
passaggio della corrente elettrica in un conduttore si dice che avviene per lo
spostarsi degli elettroni da un atomo all'altro del conduttore nel senso della
corrente ed alla velocità della luce! Così quando accendete una lampada
elettrica perché non ci vedete, pensate a quante mutazioni voi date il via
nella materia dei conduttori elettrici! Eppure i fili apparentemente rimangono
eguali... a meno che non avvenga un corto circuito, 256b.
ESEMPIO della
registrazione magnetica - (vedi "Sentire", stessa pagina, 192c).
ESEMPIO della scuola -
Guardando la Terra, si può dire che essa sia una specie di ambiente che serve
all'evoluzione, così come una scuola serve a dare istruzione. Se uno guarda
dall'esterno la scuola, senza rendersi conto di quali sono gli individui che la
frequentano, dirà: "Ma questi uomini non imparano mai, sono sempre a
scuola!". E così, guardando dall'esterno, si può dire: "Ma questi
uomini non evolvono mai!". Il fatto è che non sono gli stessi uomini, come non sono sempre gli
stessi alunni che frequentano la stessa scuola. L'evoluzione non si vede per
questa ragione. Si vedono di tanto in tanto dei grandi spiriti, e sono quelli
che hanno iniziato la loro evoluzione diverse migliaia di anni fa; e poi si
vedono uomini di media evoluzione; e poi si vedono uomini allo stato primitivo,
non come civilizzazione ma dal punto di vista spirituale, la cui evoluzione è
iniziata da poco, 162d.
ESEMPIO della sedia -
(vedi "Esempio dell'arancia", stessa pagina, 264b). La sedia su cui
sedete è una realtà ben concreta; tuttavia così vi appare in virtù del fatto
che il vostro corpo è costituito di analoga materia, e che la limitazione della
vostra vista vi impedisce di vedere la materia nella sua realtà. Infatti, se
voi vedeste solo a livello subatomico, ogni forma sparirebbe e tutto vi
apparirebbe come un cielo stellato. Eppure ancora la vostra osservazione non
raggiungerebbe la realtà della materia: coglierebbe solo il suo apparire a
livello subatomico. Infatti, se ancora andaste in profondità, anche il cielo
stellato sparirebbe per mostrarvi le forme del mondo astrale, forme che in una
visione più profonda sparirebbero anch'esse in un cielo stellato. A sua volta
quel cielo stellato sparirebbe per lasciar posto alle forme della materia
mentale, materia che non è ancora la radice, la sostanza basilare, perché a sua
volta è costituita da materia akasica ed in ultima analisi di sostanza spirito
indiversificata, 18g.
ESEMPIO della telecamera
- Per fare un esempio dato dai maestri, detto in modo a voi comprensibile, ecco
come avviene il collegamento tra il "corpo astrale" (vedi) e il
"corpo fisico" (vedi), e la visione-percezione (vedi "Sensi
fisici") del piano fisico. Supponiamo che tu sia collegato con una
telecamera che si trovi in una parte lontana da questa stanza buia, ad esempio
l'America, New York; e supponiamo che questa telecamera abbia la possibilità di
farti vedere quel che succede a New York, e tu sia collegato in modo da avere
unicamente, solamente la visione che ti viene attraverso la telecamera. In un
primo momento tu hai il senso di essere qui, in questa stanza, ma poi, a poco a
poco, questo tuo senso di ubicazione viene a spostarsi e tu vai ad avere
precisamente la sensazione di essere a New York, là dove è la tua telecamera.
Fai conto che questa stanza sia il piano astrale e che New York sia il piano
fisico: allora, tu credi di essere a New York ma in effetti sei qui in questa
stanza. In un certo senso, certo, sei anche a New York, perché puoi vedere
tutto quello che succede là avendo anche la possibilità di vivere, di agire, di
intervenire in quello spazio, e quindi in un certo senso tu sei là. Ma tu sei
anche qua. Nel momento in cui si interrompe il collegamento con la tua
telecamera, e cominci a vedere quello che c'è in questa stanza, hai una certa
visione di questa stanza, ed ecco che tu ti desti qua, dove sei sempre stato ma
senza esserne consapevole. Ecco, ripeto, detto con un esempio che vale per
quello che vuole dimostrare, come avviene il collegamento tra il corpo astrale
e il corpo fisico, 33g.
ESEMPIO della vista -
(vedi "Ragionamento"), 205d, 233f. Se voi chiudete alternativamente
prima un occhio e poi un altro, vi rendete conto come ciascun occhio percepisca
un'immagine diversa, così diversa che se le due immagini fossero fotografate,
le fotografie non sarebbero assolutamente sovrapponibili. Non solo, ma
l'insieme delle due immagini è un'immagine ancora diversa, un'immagine che ha
una profondità. Ebbene, se si analizza questo processo, ci si rende conto delle
modalità secondo cui si svolge. Voi sapete meglio di me che il vedere non è un
processo tanto degli occhi quanto della mente (vedi). Un'immagine, in sé, è un
insieme di macchie di colori, di chiari e scuri, di luce e d'ombra, di forme.
E' la mente che analizza quelle macchie colorate e le trasforma in visione
consapevole. Io non so se vi è mai capitato di osservare un oggetto in scarse
condizioni di visibilità e di non riuscire a capire che cosa sia quell'oggetto.
Ebbene quando la nostra mente ha indovinato "che cosa è"
quell'oggetto, anche la visione pare più nitida, sembra cioè che siano
migliorate le condizioni di visibilità, cosa che non è accaduta. Allora,
tornando alle nostre due immagini monoculari è chiaro che la mente esegue per
ciascuna di esse una distinta elaborazione, altrimenti non si avrebbero due
immagini, ma si avrebbe un duplice insieme di macchie di colore. E' come se
ciascun occhio avesse una sua mente; non solo, ma, siccome la visione
simultanea è un'immagine con caratteristiche che vanno oltre la somma delle
caratteristiche delle due immagini, è chiaro che la mente - con una terza
attività - fonde le due immagini precedentemente elaborate e le trasforma in
visione tridimensionale. Ora questa fusione (vedi) non avviene per una realtà
strutturale del corpo dell'uomo; avviene per un processo mentale, vi è dunque
un'azione unificatrice della mente, una sintesi percettiva che rende possibile
il carattere unitario della consapevolezza (vedi). Aggiungo che, perché questa
fusione possa avvenire, è indispensabile una "condizione": la
simultaneità della percezione (vedi "Comunione"). Vedrò di spiegarmi
più chiaramente con un altro esempio, un processo analogo al vedere: il
processo dell'udire. Voi sapete che la percezione simultanea di un rumore da
parte dei due orecchi, fra l'altro indica il punto spaziale di provenienza del
suono. Se la percezione non è simultanea, si ha un effetto eco, con perdita
della possibilità di individuazione del punto spaziale di provenienza, sicché
la simultaneità della percezione dà alla mente una consapevolezza che va oltre
la somma delle informazioni ricevute. Tutto questo è possibile perché la mente
è una, nonostante svolga funzioni così diverse che potrebbero essere prodotti
di altrettante menti indipendenti consegnate per la sintesi finale alla mente
consapevole. Come si suol dire, la mente svolge più parti in commedia, crea
personaggi, ma è - e resta - una. Direte voi: "che cosa c'entra questo
discorso?". Ebbene, c'entra. Ho cercato di porre in evidenza tre punti
salienti e cioè: che nella sequenzialità appare diverso e molteplice ciò che in
realtà è uno: che nella simultaneità v'è fusione, che nella fusione v'è
trascendenza. Invero nella sequenza temporale, dove non esiste alcuna reale
contemporaneità (vedi "Non contemporaneità del sentire"), gli uomini
appaiono diversi e divisi; si può dire che la molteplicità (vedi) si mostra in
senso orizzontale e verticale. Nella successione dei "sentire", nel
non tempo del "mondo degli individui" (vedi) - come lo abbiamo
chiamato - "sentire" analoghi sono contemporanei e, per questa
simultaneità, si fondono. Nel tempo, nell'assoluta simultaneità, tutto è
comunione , fusione , unità (vedi "Unità del Tutto"), trascendenza
dalla molteplicità, 69h.
ESEMPIO dello specchio -
(vedi "Percezione", stessa pagina, 192c). Più volte parlando del
sentire, abbiamo usato la similitudine dello specchio; cioè abbiamo accennato
alla duplice azione del sentire, l'una di manifestazione di sé e l'altra di
appalesamento che conduce alla manifestazione di un sentire più ampio.
Ultimamente, poi, abbiamo usato i verbi creare-percepire come un solo verbo
proprio per riunire in una sola parola la doppia attività del sentire che, in
effetti, è sempre unitario. E questo vale tanto per il sentire in senso lato
quanto per il sentire di coscienza (vedi "Sentire in senso lato e sentire
di coscienza"), 236f.
ES-ID - Differenza tra
l'io dei Maestri e le forme inconsce Es
o Id (vedi "Psicoanalisi"), ossia le tendenze ereditarie ed
istintive, 270b. Secondo la scienza, l'uomo psichico è formato da un nucleo
autocosciente detto "io" su cui agiscono due forme inconsce:
l'"es" - o complesso degli istinti che tendono ad affermarsi, delle
tendenze ereditarie o individuali che attengono alla vita, alle esigenze
animali - e il "super-io" (vedi) costituito dall'esigenza etica, dal
complesso delle regole morali e quindi dall'esercizio dei divieti, 37e.
Secondo la struttura
dell'essere che i maestri ci hanno data, l'inconscio si colloca nel veicolo
astrale, nel veicolo mentale ed anche in quello che è chiamato il veicolo o corpo
akasico, che è la coscienza dell'essere. Mentre però ciò che la psicoanalisi
chiama "es" o "id", cioè i principi animaleschi, istintuali
definiti più bassi, è collocato nel corpo astrale e nel corpo mentale
dell'individuo; il "super-io", che può far parte dell'inconscio, è
generalmente collocato nella coscienza dell'individuo. E qual è il vero
"super-io"? E' l'evoluzione che l'individuo ha raggiunto e che non
viene mai perduta; che può mostrarsi come qualità morali, ma anche non
mostrarsi. Quindi l'inconscio è parte di desideri nascosti, sepolti nel corpo
astrale, parte di pensieri sepolti nella mente, e parte invece di buone qualità
non direi sepolte, ma latenti nella coscienza, che possono rivelarsi allorché
vi sia lo stimolo adatto (vedi "Eroismo"), 180g, 74h.
ESISTENTE - L'esistente
è come una pittura ciclopica della quale noi possiamo scorgere pochi millimetri
quadrati, 137b. Tutto quanto esiste è perfetto e indispensabile, naturalmente
al di là di opinioni e giudizi che necessariamente sono relativi ai singoli.
Intendo dire che una situazione può essere piacevole o dolorosa, ma sempre
relativamente a chi la vive o a chi l'osserva; "mai" in senso
assoluto, 285b. Tutto quanto viviamo esiste da sempre e per sempre, al di là
del tempo, ed esiste in molteplici versioni (vedi "Variante"), sì da
far salva la libertà (vedi) del singolo ove e quando sia necessario. Quanto ci
appare come passato e come futuro, esiste identicamente nell'"Eterno
Presente" (vedi). Tuttavia non esisterebbe se non esistesse nel tempo e
viceversa. Perciò al di là del tempo esiste la "comunione degli
esseri" (vedi "Comunione" e "Fusione"), a cui tutti
siamo votati ed in cui la molteplicità (vedi) è trascesa perché fusa nell'Unità
(vedi "Dio"). Ma ciò non sarebbe se, nel tempo, non vi fosse la
sequenzialità e la separatività che originano la pluralità. Badate bene: questo
concetto è giustamente inteso allorché serve a chiarire e meglio comprendere
che la Manifestazione nulla trae né apporta a Dio, nel senso
temporale, 286b, (vedi
"Ingiustizia", stessa pagina, 50h).
ESISTENZA - (vedi
"Livelli di esistenza"), 148a. L'esistenza paga da se stessa: costi
quel che costi l'esistere, è sempre più ciò che si ottiene dall'esistenza che
non quello che si paga. Ricordatelo!, 208d, 273d e ss.. La tua esistenza non è
un fatto casuale e tu non sei abbandonato a te stesso. Gli affanni che ti
amareggiano (vedi "Dolore") sono la conseguenza di un tuo modo errato
di porti nella realtà, e mirano ad indirizzarti diversamente. Se ti senti
incompreso è perché, a tua volta, non comprendi. Se ti senti rifiutato è perché
rifiuti, se non altro, il fatto che gli altri (vedi) sono diversi da te e
quindi possono non condividere il tuo modo di essere. E' un errore pensare che
gli altri ti debbano particolari attenzioni e cure, che spetti a loro
comprenderti e stimarti, 193f. "Esistenza e sentirsi di esistere sono
inscindibili e ininterrompibili, perché sono la stessa cosa". Mentre sono
cose diverse e disgiungibili il senso di esistere ed il ricordo, 212f, (vedi
"Ricordo", stessa pagina, 74h), 225h e ss., 231h e ss..
ESISTENZE Trascorse -
(vedi "Personalità", stessa pagina, 230d).
ESISTENZIALISMO - (vedi
"Società", 80c).
ESORCISMO - L'esorcismo
è solamente un mezzo attraverso al quale, talvolta il posseduto si convince che
chi lo possiede viene scacciato, e quindi guarisce, 32d.
ESOTERISMO - Scuole di
esoterismo, 101c, (vedi "Robot"), 226f. Il vero esoterismo ha lo
stesso fine del vero materialismo, del vero positivismo o pragmatismo, cioè il
raggiungimento della collaborazione, della cooperazione tra gli esseri umani,
221g.
ESPANSIONE dell'Io -
(vedi "Io").
ESPERIENZE - (vedi
"Evoluzione", stessa pagina, 247b). Non esiste una scala di valori in
cui trovino posto i vari tipi di esperienze; e quindi non si può dire che una
esperienza abbia più valore di un'altra; se mai è importante che ciascuno
tragga dall'esperienza che sta vivendo tutto l'insegnamento che essa deve
dargli, tragga il massimo profitto per la sua comprensione, 134d.
E' possibile raggiungere
la comprensione attraverso la mente, con il ragionamento, o si deve fare
necessariamente l'esperienza diretta? Sì, è possibile, talvolta, capire con la
mente; altre volte non è possibile. Per alcune cose c'è questa possibilità di
scegliere, che per altre non c'è. Quando è che c'è questa possibilità di non
fare esperienza diretta? Quando si segue l'insegnamento del maestro Claudio,
quando cioè si fa dell'introspezione, si cerca di analizzare e capire se
stessi, i propri moti interiori, le proprie intime intenzioni. Quando si fa
questo tipo di ragionamento introspettivo con una certa costanza, allora si ha
la possibilità di capire attraverso la mente. Ma colui che non riflette su ciò
che fa, non potrà mai evitare l'esperienza diretta, che è "sempre"
dolorosa, 174d, (vedi "Vita", stessa pagina, 69g), (vedi
"Vecchiaia"), 111g.
ESPERIENZE Extracorporee
- La coscienza di esistere, quella che ci fa sentire vivi, è un prodotto del
corpo fisico ed è legata ad esso così com'è organizzato - a tal punto che,
cambiando stato a seguito della morte, la coscienza sparisce -, oppure essa
coscienza ha una sua autonomia rispetto al corpo, come sembrano farlo credere
le esperienze extracorporee? Noi affermiamo che la coscienza di esistere
permane oltre la disgregazione del corpo, 178f.
Nel caso del cosiddetto
sdoppiamento (vedi), i sensi del corpo fisico si chiudono all'omonimo piano,
mentre si aprono quelli del corpo astrale e l'individuo diviene consapevole
della porzione del mondo astrale che le sue capacità ricettive gli consentono
di avere, 211f, 153g, 211g e ss..
ESPIAZIONE - Ad ogni
vita di azione corrisponde una vita di espiazione. Si ha cioè un alternarsi
nella vita dell'individuo, di incarnazioni nelle quali agisce, esperisce, nel
senso che muove delle cause; alle quali incarnazioni ne seguono altre di
espiazione, nelle quali l'individuo esperisce subendo gli effetti delle cause
che ha mosse. Ecco perché si hanno quei casi di individui che sembrano
perseguitati dalla mala sorte, in cui non un raggio di sole viene a rischiarare
un'esistenza di dolore e di lotta; ed altri casi in cui gli individui sono
fortunati, pare che siano estranei alla legge di causa e di effetto, pare che
non subiscano le conseguenze delle loro male azioni. Per questa ragione: per
una necessità di evoluzione individuale. Così è per tutti, 66g.
ESPLOSIONI Solari - Il
sole è come uno schermo aperto nel velo che separa il piano fisico dal piano
astrale: le esplosioni solari sono gli strappi in questo schermo molto stretto,
192g.
ESPRESSIONE Matematica
della Libertà' di Scelta - La libertà di scelta dell'uomo potrebbe essere
paragonata alle soluzioni di un'espressione condizionata del tipo A+B=7, in cui
A debba essere sempre minore di B. Le soluzioni possibili (libertà di scelta)
sono alquanto limitate e lo sono vuoi dal risultato che è già determinato (7) e
vuoi dalla condizione posta, 218b.
* ESSENZA - Elemento
base, 206c.
ESSENZA - (come
contrario di apparenza). (vedi "Intenzione"), 168d.
ESSENZA - Come nel mondo
fisico vi è un'atmosfera, nel mondo astrale vi è qualcosa di simile che è da
noi chiamata "essenza", 142a.
ESSENZE Elementari
Improntate - (vedi "Spiriti elementari artificiali"), 43g.
ESSERE - Il sentirsi
d'essere significa sentirsi d'essere uno con tutto quanto esiste, 126b. Esempio
delle carte, 148b, (vedi "Accrescimento dell'essere"), 157b. Non
serve chiedere agli altri: "Senti tu di esistere? Perché la risposta,
anche se contemporanea nel tempo fisico, può essere stata data nel mondo del
"sentire" prima ancora che la domanda fosse da voi
"sentita" come formulata, 196b. L'io e l'essere, 270b. Quando vi
portate a conoscenza, ad esempio, dell'egoismo (vedi) che è in voi, dite
"Non sono cambiato; perché? Io dovevo cambiare". Non dovete attendere
il cambiamento perché quello chiaramente dice che voi non cercate altro che un
divenire (vedi) non un "essere", 65c. "Noi vogliamo aiutarvi ad
"essere". Oggi, specialmente, voi che ci ascoltate e ci accettate,
non è più sufficiente che abbiate un "comportamento" (vedi) altruistico;
è necessario che trasformiate il vostro intimo (vedi) tanto da
"essere" altruisti, 87c. 94c.
Certo, questa Verità
(vedi "Comunione") è incomprensibile per chi pensa al suo essere
futuro come alla continuazione di se stesso. Come se, a comunione avvenuta,
egli trovasse il ricordo dell'esistenza di altri esseri rimanendo però
"lui" il personaggio vero. Ciò realmente sarebbe la morte degli altri
esseri; ma per fortuna non è così; il nostro futuro essere è un essere del
tutto nuovo che è tutti noi ma non è nessuno di noi in particolare; un essere
in cui tutti noi ci riconosciamo, ci identifichiamo e troviamo la vera
continuità, la vera sopravvivenza, la più vera esistenza. Una tale concezione
della realtà (vedi), oltreché essere vera, fornisce una logica spiegazione
dell'altruismo (vedi); fa comprendere come l'amore agli altri non sia un
irrazionale ed innaturale atteggiamento dei mistici, ma piuttosto il naturale e
logico "sentire" che ogni essere non può che trovare, dato che la
completezza della propria esistenza sta solo nell'esistenza degli altri esseri,
271d.
Il nucleo dell'essere è
quella coscienza che riassume e contiene il succo delle molteplici incarnazioni
e che si manifesta quanto meno come fortezza, determinazione, volontà
nell'assolvere il proprio dovere, ma che per gradi arriva all'espressione
massima del sacrificio di se, a favore di altri, 37e. Non esiste materia
akasica (vedi "Piano akasico") che non sia organizzata in coscienza
di essere. Ecco perché "l'essere non è un organismo che ha la coscienza,
ma è la coscienza", 191f. Un essere non è un ente che diviene nel sentire,
ma un insieme di sentire relativi uniti dalla sequenzialità logica, i quali,
proprio per il fatto di essere relativi, cioè limitati, sembrano finire
procedendo l'uno dall'altro, mentre permangono in eterno presente quali
costituenti della coscienza cosmica e quindi assoluta, 247f. Esempio della
telecamera, 33g.
E' certo che gli
scienziati o i mistici che sono riusciti con la loro fede e la loro
spiritualità ad avere momenti di comunione (vedi) con i più alti stati
dell'essere, non sanno parlare dell'essere di Dio, di che cosa Egli è, e di
come si concilia questo "divenire" del cosmo con l'"essere"
che è Dio, 27h, 29h e ss..
Voi pensate alle fasi
successive della vostra esistenza come a delle promozioni in carriera, come un
impiegato può passare a diventare capo ufficio o direttore, cambiando le sue
mansioni, ma "non" il suo "essere". Non si raggiunge mai un
"nuovo essere" col "divenire". "L'essere" è del
"sentire", della coscienza: per voi del corpo akasico; il "divenire"
è del corpo mentale. Voi potrete conoscere tutte le cose che conosce un
maestro, ma questo "solo" non vi renderebbe tali. Solo il
"sentire" appartiene alla realtà dell'"essere". Così,
quando osserviamo un'esistenza individuale nelle sue fasi comprese dal
selvaggio (vedi) al superuomo (vedi), noi non osserviamo un selvaggio che
"diviene" superuomo, ma osserviamo le molteplici fasi di
"esistenza" - cioè di "essere" - di quella individualità, e
poiché le fasi si susseguono dal più semplice al più complesso, voi dite che
l'individuo evolve. Noi pure lo diciamo, le parole sono le stesse, ma ciò che
vogliamo significare è profondamente differente, 32h, 73h e ss., (vedi
"Ricordo", stessa pagina, 74h), 129h e ss., 185h e ss..
ESSERE Duttili - (vedi
"Relazioni interpersonali", stessa pagina, 51c). Essere duttili
significa superare la ricerca del tornaconto, la ricerca di persone che possano
in qualche modo aiutare, 51c. Non ancoratevi allo scoglio che fu di salvezza
ieri: siate pronti a salire più in alto, a comprendere che la realtà non può
essere commisurata in termini di spazio e di tempo. Non rimanete cristallizzati
(vedi "Cristallizzazione") su ciò che credete, siate duttili,
rinnovatevi continuamente. "Questo" significa "nascere ogni
giorno"! (vedi "Essere nuovi ogni giorno "), 28h.
ESSERE Nuovi Ogni Giorno
- (vedi "Essere duttili"). Essere nuovi ogni giorno significa non
temere la legge, ma amarla, 115a, 21g.
ESSERI della
Manifestazione - Gli esseri della manifestazione (vedi "Manifestazione
cosmica") sono, nella loro teoria di "sentire" (vedi),
susseguenti l'uno all'altro, in numeri finiti. Cioè i vari "sentire",
che siamo noi, che sono il nostro essere, sono un numero finito e ciò
garantisce l'idenficazione in Dio (vedi "Identificazione con l'Assoluto")
di tutti gli esseri. Inoltre, se gli esseri della manifestazione cosmica sono
in numero finito, neppure le manifestazioni sono infinite perché, se lo
fossero, Dio sarebbe unicamente manifestazione e noi sappiamo che Egli è il
Manifestato ed il Non Manifestato (vedi "Manifestato non
Manifestato"), 218a, 200f.
Ogni essere è un sensore
della coscienza assoluta, il quale però non è un punto passivo di ricezione; al
contrario: è un manifestatore, un creatore di una parte dell'esistente. Di più:
ciò che esiste, esiste quale risultato del sentire, dell'esistere di ogni
essere. Perciò "tutto discende o risale al sentire". La stessa
delimitazione dei cosmi non è un fatto precostituito, è un fatto
conseguenziale; cioè non è creato un cosmo nel quale sono collocati gli esseri,
bensì dalla qualità dei sentire che sono conseguenza logica l'uno dell'altro e
quindi della loro aggregazione, nasce un sistema, un insieme che si definisce
cosmo, 213f.
ESTASI - (vedi
"Samadhi"). Nei momenti di grande estasi si spegne ogni processo del
divenire (vedi "Presente"), 47c, (vedi "Intuizione"), 94c.
L'estasi è quella gioia spirituale e tutta interiore che si effonde nell'animo
del santo, 55e.
Nei rari momenti in cui
vi sottraete al gioco della percezione, o dopo un enorme travaglio interiore,
quando tace il pensiero e il desiderio, qualcuno di voi può aver provato un
sentire nuovo in cui cessa il tempo, in cui v'è pienezza, beatitudine e sembra
di poter contenere tutto quanto ci circonda. Questo stato di coscienza può
sussistere al di là degli stimoli, tant'è vero che l'individuo che l'ha
raggiunto durevolmente lascia la trafila delle reincarnazioni. Egli è, allora,
puro sentire, coscienza pura, e sarebbe assurdo pensare che l'essere che
esprime questo stato di coscienza studiasse, conversasse, si recasse; queste
sono attività umane, 164f, 245g.
ESTRINSECAZIONE della
Volontà - C'è una legge nel mondo occulto, sulla estrinsecazione della volontà,
che segue questo filo: la volontà, il suo desiderio, si può concretizzare solo
in una determinata tensione interiore. Ecco perché coloro che non sono
preparati debbono astenersi dall'inoltrarsi nel mondo occulto; perché possono
benissimo credere di raggiungere una cosa ed invece raggiungere la cosa del
tutto opposta, 173g.
ETA' -(vedi "Ciclo").
ETERNITA' - Come
"eternità" non significa "tempo infinito", ma "senza
tempo", così "infinito" non significa " spazio senza
fine", ma "senza spazio", assenza di quantità, di dimensione,
268b.
ETERNO - (vedi
"Prima Causa"), 216a.
ETERNO Presente - 165b.
Nell'Eterno Presente tutto è presente in un medesimo istante eterno. Ciò che
questo Eterno Presente origina per sua stessa natura, ha invece un ciclo di
nascita e di morte; ma questa nascita e questa morte, e tutto ciò che è
compreso da questa nascita a questa morte, è ugualmente presente nello stesso
istante nell'Eterno Presente e quivi è perciò immutabile. Questo ciclo di
nascita e di morte non è che la conseguenza logica e non temporale, dell'Eterno
Presente, 159b, (vedi "Esempio dell'oceano di madreperla"), 200b.
Esempio delle lettere che compongono un racconto, 223b.
Il mondo umano, al pari
di tutto ciò che "diviene", è conciliabile con il Dio Eterno Presente
solo se si comprende che il "divenire" (vedi) non è reale, è
un'illusione della percezione soggettiva; che tutto esiste in modo da
assicurare la libertà dell'individuo ove e quando questo sia necessario per
mezzo delle varianti (vedi "Variante") che esistono in funzione delle
effettive scelte individuali. Il mondo umano creduto oggettivo è costituito
dall'insieme delle soggettività. Questa base comune, costituita dai punti di
contatto delle soggettività, fa si che le percezioni individuali non siano
disarticolate le une dalle altre, ma al tempo stesso non impedisce che siano
realizzate più versioni della realtà umana per mezzo delle varianti che sono
punti di disgiunzione della soggettività. Punti di contatto, punti di
disgiunzione: un'altra dualità del "mondo della percezione" (vedi).
Tutto questo realizza in varie misure la libertà individuale che è sempre
relativa ed è sempre proporzionale all'evoluzione. Libertà ed evoluzione sono
strettamente connesse, come lo sono evoluzione e legge di causa ed effetto,
247b, 277b, 174c.
Sembra incredibile che
l'attimo, con tutto ciò che contiene e che, vissuto, sembra volgere sì
rapidamente, esista invece nell'eternità, 183c, 215b, 228d, 228f, (vedi
"Divina sostanza indifferenziata o indiversificata", 229f).
"L'Eterno Presente è uno stato, non un luogo". Ma supponiamo di
poterlo visualizzare, o meglio di visualizzare la reale possibilità di scelta
di un uomo, così come appare in stato di Eterno Presente: allora si vedrebbero
i fotogrammi (vedi), ossia le situazioni cosmiche, di tutte le scelte possibili
relative al mondo fisico, all'astrale, al mentale, facenti tutte capo al suo
sentire di coscienza, 235f, 18h, 27h, 76h.
EUCARESTIA - Il rito
dell'Eucarestia è veramente qualcosa che tocca i più alti piani spirituali. E'
una di quelle formule, istituite dal Cristo, in forma proprio di cerimonia
magica, che comunque e da chiunque venga pronunciata ha ugualmente un
riscontro. Generalmente quello che conta è l'intenzione nel sostenere una certa
affermazione. In questo caso, invece, l'intenzione può essere assente, ma il
pronunciare certe parole che di per sé hanno un significato mette ugualmente in
movimento certe energie estremamente sottili: le cosiddette energie spirituali.
E quindi si tratta di un fatto veramente occulto, più che di un rituale, più
che di rimembranza, 241g.
EUCLIDE - 186c, 194d,
35g, 39h.
EUCLIDE (di Megara) -
39h.
EVOLUTO - Colui che
precede l'evoluzione della razza (vedi) alla quale appartiene, ha trovato
nell'intimo suo la sorgente di ogni vita, 72a. L'evoluto non è fuori da ogni
catena di cause e di effetti perché sarebbe fuori dalla Realtà. Egli compie
"salti di qualità" (vedi "Salto di qualità" ); cioè per la
sua coscienza sente in modo che gli consente di non essere trascinato
inesorabilmente dalla necessità; che gli permette di vivere in modo sereno ciò
che, per altri, è fonte di angoscia (vedi "Paura della morte"); che
non gli fa creare ombre torturatrici e che non gli fa muovere cause che portano
effetti dolorosi. Tuttavia questo non significa che l'evoluto non senta, per
esempio, la stanchezza quale effetto di una causa da lui promossa. Quella
stanchezza la vivrà in modo diverso dall'inevoluto e non ne sarà condizionato,
saprà come smaltirla brevemente, ma non potrà non avvertirla, 47d. Chi
veramente è evoluto ed amando altri sentisse per essi un impulso sessuale,
condannabile dalle regole sociali, certamente per non scandalizzare gli amati
serberebbe nel segreto del cuore il suo trasporto "d'amorosi sensi".
In ogni altro caso, simili problemi debbono sempre essere risolti dalla
coscienza individuale, tenendo presente che è la legge che è fatta per l'uomo,
e non viceversa, 65d, (vedi "Istinto materno"), 67d.
"La riprova della
comunione (vedi) di sentire a livello umano si ha dal fatto che gli uomini
evoluti sono in numero inferiore agli inevoluti e ciò proprio perché i sentire
meno limitati sono per una legge matematica meno di quelli limitati. Siccome ad
ogni sentire corrisponde un individuo, ci sono meno individui evoluti che
inevoluti", 268d, 146f.
La necessità psicologica
che porta al desiderio di possedere, per esibizionismo, un'automobile lussuosa,
l'evoluto non l'ha proprio. Altre necessità, per esempio quelle connesse alla
vita fisiologica, sono ridotte all'essenziale, non già con la riflessione ma
spontaneamente, per effetto del superamento raggiunto con l'autoanalisi e la
comprensione di se stessi. Questo non significa che l'evoluto non possa
apprezzare e consumare, per esempio, un cibo cucinato bene, oppure non provi
richiami sessuali. Certamente le sue necessità non divengono lo scopo della sua
vita, però ciò non significa che l'uomo evoluto sia un essere che nulla abbia
di umano. Chi così sembra, così vuole apparire per essere ritenuto più di
quello che è, 60e.
L'evoluto deve
difendersi da sé dai divoratori, è una cosa che deve impararla da sé. L'evoluto
è più preparato, diciamo, proprio perché ha tra le altre cose una innata
sapienza psicologica, per cui riesce a vedere, a capire, a sentire chi ha
vicino e trova la maniera più adatta per trattare queste persone aiutandole ma
tenendole a distanza, riuscendo a dare senza farsi portar via, per non abituare
male gli altri, 139g, (vedi "Oroscopo"), 194g.
Se il nostro evoluto si
trovasse nella situazione in cui qualcuno volesse ucciderlo, egli non farebbe
niente per impedirglielo e si lascerebbe uccidere; non passivamente, ma
consapevolmente, sapendo che è quanto gli spetta. Guardate che cosa ha fatto il
Cristo. Egli sapeva che quello faceva parte della sua vita fisica, quella era
la parte che doveva rappresentare nel mondo fisico, 226g e ss.. Forse ricordate
il romanzo, che io ho letto dalla dimensione nella quale sono, dal titolo
"Il filo del rasoio" (titolo originale: "The razor's edge"
di Somerset Maugham, pubblicato in Italia da Mondadori, ndr). Se ricordo bene,
il protagonista fa del bene a una donna, la quale interpreta questa attenzione
come se lui le avesse fatto del bene con lo scopo di andare a letto insieme. Il
protagonista aveva tutt'altro scopo per non farla sentire obbligata, diciamo, e
per non deluderla, va a letto con questa donna. Ecco, questo è il tipico
comportamento del maestro: il quale, nel momento in cui debba fare qualcosa da
cui risultasse superiore agli altri, preferisce mostrarsi come gli altri
proprio per non darlo a vedere, 228g.
* EVOLUZIONE - Processo
per il quale la vita, attraverso a forme sempre più organizzate, esprime gradi
sempre maggiori di Mente e di Spirito, 206c.
EVOLUZIONE - Evoluzione
e miracolo, 102a. E' bene tutto ciò che accelera l'evoluzione dell'individuo, è
male ciò che la ritarda, 110a. Evoluzione spirituale, mentale, astrale, fisica,
159a. Legge base dell'evoluzione, 163a. Il problema per l'individuo non è
quello di annullare il male che è in lui, ma quello di superare, attraverso una
ricerca, gli aspetti negativi dell'attività dei veicoli necessari alla sua
evoluzione sul piano universale, 168a. Legge di evoluzione, 172a. Evoluzione
dopo il trapasso, 173a, 236a. Evolvere non significa "divenire", ma è
il manifestarsi in successione, di differenti "sentire"
corrispondenti a tanti "stati d'essere", 237a.
La differenza tra un
evoluto e un non evoluto consiste nel fatto che l'evoluto conosce e quindi
rispetta il volere di Dio, mentre l'inevoluto lo ignora e quindi non lo segue,
non l'osserva, 110b. L'evoluzione è come una parola che è scritta lettera dopo
lettera, ma che in sé è un insieme che ha un suo significato legato alla
sequenza delle lettere che la compongono, 157b. Il processo di evoluzione
dell'individuo si concretizza in queste parole: spostare la propria
consapevolezza (vedi) dai piani più densi ai piani più sottili. E dico e diciamo
"consapevolezza" in senso lato, comprendente cioè anche la
"coscienza" (vedi), 180b.
Quando voi avrete
meditato e compreso bene che l'evoluzione degli individui in senso lato,
appartenenti a tutte le razze (vedi "Razza"), avviene in ultima
analisi, simultaneamente, tanto che prima sono vissuti i fotogrammi (vedi)
quali cristallizzazioni, poi tutti i fotogrammi quali piante, poi quali animali
e poi quali uomini; quando avrete ben compreso questo, finalmente dovrete fare
un passo avanti e riflettere bene che questo "prima" e questo
"poi" non esiste. Questo sentire "prima e dopo" è una
verità che appare solo nel relativo, solo laddove si conta il tempo, ma nella
Realtà (vedi) l'individualità (vedi) sente tutto nello stesso attimo senza
tempo; tutte le fasi del "sentire individuale" esistono al di fuori
del tempo, 192b, (vedi "Libertà supposta"), 212b.
L'individuo
dall'ambiente ha certi stimoli; dai suoi istinti naturali riceve questi
stimoli. Ma è proprio dal soggiacere a questi stimoli o dal resistere ad essi che
nasce l'esperienza, la maturazione, la coscienza. Dunque l'evoluzione è il
frutto di una misurata dualità: coercizione, libertà. Una delle tante dualità
che rendono possibile la vita degli esseri nel mondo della percezione (vedi
"Spazio-Tempo" pag. 234b), 247b. Ora voi siete in questa fase
delicata del trapasso in cui comprendete di avere libertà; in cui vi è detto:
"questo fardello che portate sulle spalle e che rappresenta il peso della
vostra vita, non dovete sopportarlo in visione di un bene futuro; ma dovete
farlo parte di voi stessi, così come lo scultore fa parte della sua creatività
la pesante pietra". Non vi diciamo: ""sopportate" il peso
che vi è dato", ma vi diciamo: "il peso che vi è dato deve diventare
parte di voi stessi perché voi lo dovete comprendere, superare, sviscerare,
trovare che ciò che vi è di peso, non lo è in realtà. E' peso solo in funzione
dell'illusione", 250b.
La differente evoluzione
che si può riscontrare fra protagonisti di una stessa vicenda dei piani
grossolani, si spiega con la non contemporanea percezione di quella vicenda da
parte dei suoi protagonisti. Ossia i diversi livelli di evoluzione individuale
degli esseri dei piani grossolani si riconducono ad una perfetta uguaglianza
nel piano del "sentire" dove ciascuno cammina di pari passo con i
suoi simili, 279b. Chi vuol conoscere la Verità, deve essere disposto a morire
nel vero senso della parola, convinto che con la morte tutto finisca. Questo
vuol dire "morire a se stessi" (vedi), 280b. L'unica differenza che
sembra esservi fra gli uomini, è data dalla diversa fase di evoluzione in cui
appaiono nello spazio-tempo (vedi), allorché si raffrontano. Ma perfino tale
differenza non è interpretabile in termini di "superiore" e
"inferiore", perché l'evoluzione non è un divenire in senso
gerarchico, ma il logico succedersi di tanti stati di coscienza di diversi
"sentire", e siccome i diversi ma analoghi "sentire" che
compongono ogni essere - al di là dell'illusione e della percezione - si
manifestano simultaneamente in qualunque spazio-tempo gli esseri siano ubicati,
non esiste alcuna effettiva differenza di evoluzione, 294b.
Rendendosi consapevoli
dei propri limiti si può vivere al di fuori di essi, si può sperimentare ciò
che è illimitato, 40c. Gli stadi evolutivi dell'individuo sono tre: al primo
stadio appartiene colui che è occupato a soddisfare le esigenze fisico-animali;
al secondo stadio colui che ricerca soddisfazioni; al terzo stadio colui che ha
superato il modo di vivere egoistico e conseguentemente ha destato il suo "io"
divino. Il primo dei tre soffre delle privazioni che può avere ma, sentendo in
modo ristretto poco chiede e sarà più facilmente accontentato; il secondo si
aspetta egoisticamente molto dalla vita, è incessantemente occupato nella
ricerca di soddisfazioni; ma più cerca e più è insoddisfatto; diviene allora
pessimista, sfiduciato, ribelle. La vita non va vissuta in modo egoistico, non
dovete interessarvi di ricercare ciò che possa alimentare il vostro
"io" e soddisfarvi; così facendo, voi restate sempre amareggiati. Non
trascorrete la vostra vita in una continua attesa, illudendovi che il domani
possa darvi piena soddisfazione. "La vita è l'Eterno Presente". Solo
quando sarete penetrati in questo
concetto non sentirete più la necessità di accumulare, di ricercare
soddisfazione, non vi illuderete più; ma, vivendo giorno per giorno, troverete
che è in questa "passività" la realtà della vita. Troverete che siete
voi a sciupare le fugaci gioie di ciascun giorno perché, nella continua attesa
che il domani possa darvi piena soddisfazione, non le vivete profondamente, non
le assaporate. Troverete anche che è in voi stessi la vita, non nelle
situazioni esteriori ma nell'intimo vostro, in questo profondo abisso
inesplorato, 48c.
Ciò che evolve
nell'individuo non sono le conoscenze, tenute presenti nella memoria come un
vademecum che indichi in che maniera comportarsi nei vari casi, ma sono le
esperienze che determinano una trasformazione dell'individuo. Supponiamo che un
tale sia ateo e che divenga credente: non importa che egli abbia un memorandum
che gli ricordi di pensare come un credente, perché, se veramente è divenuto
tale, penserà in modo adeguato, in quanto l'esperienza avrà trasformato il suo
essere, 54c. Ciascuno è quello che è nel presente, e non ciò che risulta dalla
media dei sentire posseduti, 55c. Donate comprensione alle creature anche se
questo, all'inizio o alla fine, sempre, o qualche rara volta, vi costa
sacrificio. Ma non cessate di fare questo piccolo sforzo dopo poco. Il cambiare
voi stessi è come voler perforare una dura roccia con una goccia d'acqua, 73c.
Non è difficile (provare ad amare le creature); diventa difficile dal momento
che l'individuo comincia ad attendere una ricompensa, aspettare un cambiamento,
allora si scoraggia, 74c.
Di volta in volta ciò
che è ricusato dall'idealismo o dal materialismo, dall'individualismo o dal
collettivismo, dal naturalismo o dall'esistenzialismo, può essere essenziale a
creare quelle magiche condizioni nelle quali il progresso dei popoli compie un
enorme balzo in avanti, 80c. L'evoluzione è simile ad una valanga che dall'alto
di una montagna scenda a valle; man mano che la valanga scende ingrossa,
aumenta di velocità. Così è l'evoluzione nel tempo. Quando vi diciamo che i
tempi sono vicini (vedi "Iniziazione generale"), vogliamo dire che la
vostra evoluzione nel ritmo naturale - badate bene - è accelerata e che gli
uomini non debbono camminare contro corrente, ma debbono camminare, per lo meno
di pari passo con questo ritmo naturale, 101c. "una sola gerarchia esiste
è quella che l'evoluzione impone". E poiché è tanto importante e tanto
essenziale, quella e "quella sola gerarchia deve esistere". Quando al
posto di questa gerarchia se ne instaura un'altra, l'altra è illusoria, è una
creazione dell'"io" e del movimento di espansione
dell'"io", 102c. Ciò che dovete fare, non è tanto convincervi che le
leggi morali sono giuste, quanto cercare le cause dei vostri desideri egoistici
e superarli. Questa è la cosa giusta da fare, perché vi conduce ad essere voi
stessi la legge morale, 109c.
La corruzione dilaga, ma
non è che l'umanità sia retrocessa, o oppositori della legge di evoluzione. E'
venuto fuori quello che era dentro e che per tanti secoli è stato soffocato e
trattenuto nell'intimo dell'uomo. Ora che i tempi sono maturi, questa intima
tensione si sta scaricando, ed ecco che voi assistete al dilagare della
corruzione, 118c. Ciò che potete fare, oltre a cercare la dirittura in voi
stessi, è parlare delle verità che conoscete, parlarne quando trovate la giusta
maturità, quando quelle che voi illustrate sono diventate vostre conquiste,
vostre acquisizioni, 118c. "Senza la sensazione, senza l'emozione, non vi
sarebbe stata evoluzione. Per l'uomo, ogni fatto umano è la fonte più forte di
emozioni; le paure, le angosce, le speranze, i sentimenti umani toccano l'uomo
più di qualunque altro fatto non umano, perché anche quando sembrano essere gli
animali a colpirlo, sono sempre fatti di umanità che in essi vede. Ma nessun
sentimento nascerebbe in lui se il mondo in cui è immerso non fosse da lui
ritenuto reale; ecco perché l'uomo deve vivere nella convinzione di poter
influire nella vita degli altri, perché solo in questa convinzione egli
acquista una coscienza altruistica, raggiunge una nuova dimensione d'esistenza
coronando così l'opera della natura" (vedi "Omicidio"), 171c.
L'evoluto non è fuori da
ogni catena di cause e di effetti perché sarebbe fuori dalla Realtà. Egli
compie salti di qualità; cioè per la sua coscienza sente in modo che gli
consente di non essere trascinato inesorabilmente dalla necessità; che gli
permette di vivere in modo sereno ciò che, per gli altri, è fonte di angoscia;
che non gli fa muovere causa che portano effetti dolorosi, 47d. "Non è
possibile misurare con il tempo l'evoluzione di un individuo". Oltre,
dopo, non lo possiamo indicare neppure genericamente, perché la "ruota
delle nascite e delle morti" (vedi) nel tempo umano è finalmente e per
sempre abbandonata, 155d, (vedi "Evoluzione dopo il trapasso", stessa
pagina, 175d). "Per l'evoluzione in forma umana, è necessaria la vita sul
piano fisico". Fino a che non sia costituita, formata completamente la
"coscienza" (vedi), per evolvere è necessario incarnarsi, 177d.
Nella cosiddetta
evoluzione individuale, che altro non è che un cambiamento di scopo della
attività esistenziale della propria persona, così da spostare il proprio
interesse, prima rivolto su di sé, agli altri, può esservi una fase in cui
l'individuo, dopo aver cercato vantaggi materiali ed essersi accorto che essi
al massimo durano quanto il corpo fisico, ha un cambiamento di direzione del
suo interesse e della sua attività, persegue vantaggi che, secondo lui, possono
seguirlo oltre la morte. Questa risoluzione l'individuo la prende, come
generalmente tutte le altre, dopo la morte, quando con la maturazione raggiunta
alla fine della sua vita rivede e rivive la sua esistenza e trae la conclusione
che ho detto e che a lui sembra la più vera. Ha così una vita in cui è dedito
ai riti religiosi, ma non con il giusto "sentire", bensì solo formalmente,
per meritarsi la benevolenza, e il premio divino. In questa sua seconda
esperienza, che è anch'essa solo una parte di quella esperienza totale che lo
condurrà alla caduta di una limitazione del suo "sentire", comprende
che Dio non ama più chi lo loda di quanto ami chi lo bestemmia, e che la
religiosità non dà, da parte di Dio, alcuna particolare protezione né alcun
vantaggio materiale. Anche questa conclusione, generalmente la trae dopo il
trapasso, quando raggiunta una data maturazione attraverso il vivere rivede la
sua trascorsa esistenza e le altre che sono servite a costruire compiutamente
l'esperienza totale che produrrà ora la caduta della limitazione del
"sentire". Questo rivedere, con la maturazione raggiunta da ultimo,
dà il senso compiuto all'intero contesto esperito ed è il suggello finale della
trasformazione in "propria natura" di quell'insegnamento che
l'esperienza doveva donare. Nel caso particolare la sua avidità perde
l'eccesso; cioè egli sarà ancora avido, perché perseguirà ancora il suo
vantaggio personale, ma non al punto da condizionare, da subordinare totalmente
la sua esistenza. In pari tempo inizierà ad esservi in lui, proprio a seguito
della caduta di quelle limitazioni del "sentire", un primo larvato
senso di dovere: cioè farà qualcosa che, secondo le convenzioni, si è tenuti a
fare, anche se il farlo non dà alcun particolare tornaconto. Liberato così
dalla limitazione, il "sentire" rivelato si unisce agli altri
"sentire" che gli sono equipollenti, anch'essi a seguito di analogo
processo, costituendo in tal modo un "sentire" nuovo, un essere nuovo
che, manifestandosi nel mondo fisico, incontrerà una serie di altre esperienze
che condurranno ad altre liberazioni, ad altre comunioni, ad altre
manifestazioni, 229d.
L'uomo evoluto, 60e. Le
organizzazioni, le leggi i comandamenti morali o religiosi sono necessari per
impedire all'individuo di compiere quegli atti che la poca evoluzione può
portarlo a compiere, 30f. Catene di individui biologici, 182f.
Microcosmo-Macrocosmo-Assoluto, 192f. L'uomo, finché è incarnato, non si
accorge di apprendere tante esperienze, concentrato com'è su quella che dice
essere la sua infelicità, preso com'è dal meccanismo della vita. Solo dopo il
trapasso comprenderà appieno l'utile che ha tratto incarnandosi. La vita è un
processo di miglioramento attraverso una scelta continua. Scegliendo l'irreale,
ciò che non può appagarlo, l'uomo soffre ed impara una lezione tanto triste
quanto utile: impara a discernere il reale dall'irreale, ciò che desta in lui la
divinità da ciò che lo conduce lontano e lo illude; e, alla luce di questo
discernimento acquisito, disciplinerà i suoi desideri, distruggendo il suo
desiderio egoistico: perché l'egoismo è un'irrealtà, 23g, 95g e ss..
Molte volte, quando io
soffrivo durante la mia ultima incarnazione (parla François Broussais (vedi))
maledicevo la vita, e cose simili; poi, quando l'ho potuta riesaminare dopo il
trapasso, ho visto che i momenti più produttivi, che più mi avevano dato
spiritualmente e quindi più mi erano cari, erano proprio quelli in cui ero
stato sottoposto a una prova, insomma avevo sofferto e avevo durato fatica,
104g.
Vi sono delle persone
molto, molto evolute le quali non occupano affatto posti di preminenza, sono
anzi creature estremamente umili che, al di fuori, si direbbero comuni. Perché
questo? Perché non sempre la persona molto evoluta ha qualcosa da fare, oltre
che seguire la sua via di evoluzione, qualcosa da fare che richieda una certa
notorietà; e quindi, in quel caso, è mimetizzata nel gregge comune e non
appare. Se umanamente non ha niente da fare che debba metterla in evidenza,
rimane un essere come ce ne sono tanti, dal di fuori, mentre al di dentro ha
una grande coscienza, un sentire molto ampio, 108g, 30h, 79h.
In effetti nessuna
disuguaglianza esiste fra gli esseri; "sentire" analoghi vibrano
simultaneamente, e la differente evoluzione che si può riscontrare fra i
protagonisti di una stessa vicenda dei piani grossolani, si spiega con la non
contemporanea percezione di quella vicenda da parte dei suoi protagonisti (vedi
"Non contemporaneità del sentire individuale"). Ossia i diversi
livelli di evoluzione individuale degli esseri dei piani grossolani si
riconducono ad una perfetta uguaglianza nel piano del "sentire", dove
ciascuno cammina di pari passo con i suoi simili, 80h.
* EVOLUZIONE
dell'Autocoscienza - Riguardante gli individui o i microcosmi, 206c.
EVOLUZIONE
dell'Autocoscienza - 172a. L'evoluzione dell'autocoscienza, cioè dell'uomo, è
legata a confini di spazio e di tempo. Di tempo, perché deve essere compresa in
un arco di 50.000 anni, e di spazio perché deve avvenire su un pianeta ed in
quel pianeta, 205b.
* EVOLUZIONE della Forma
- Riguardante i corpi, i veicoli della vita individuale. (vedi "* Corpo
fisico", "* Corpo astrale", ecc.), 206c.
EVOLUZIONE della Forma -
Nell'evoluzione della specie (forma), è la psiche dell'individuo che muta,
prima ancora del mutare del soma, 171a, 198b. L'evoluzione della forma è quella
che riguarda l'"evoluzione inferiore all'umana" (vedi), 205b, 96g.
EVOLUZIONE della Legge
di Evoluzione - (vedi "Dolore", 145g), 146g.
EVOLUZIONE della Materia
- Riguardante le materie di ciascun piano di esistenza 206c.
EVOLUZIONE dopo il
Trapasso - (vedi "Dopomorte") Il concetto di "evoluzione dopo il
trapasso" sta per quel ciclo che l'individuo compie dopo che ha
abbandonato il veicolo fisico. Ciclo che non è identico per tutti gli
individui, naturalmente: per gli individui che avevano forma animale nel piano
fisico, per l'uomo, per il superuomo. A rigore, dobbiamo dire "diverso per
ogni individuo" perché ognuno di noi, dopo una incarnazione, segue un suo
ciclo a seconda dell'evoluzione, delle esperienze, dei desideri, dei pensieri
che ha avuto nell'incarnazione ultima. Non solo, ma questo ciclo è diverso per
l'individuo da un trapasso all'altro, da una vita all'altra. Vorrebbe dire,
"evoluzione dopo il trapasso", il tempo che l'individuo impiega a
liberarsi dei suoi veicoli inferiori, ossia il corpo astrale e il corpo
mentale, 175d, 23g.
Vi sono delle
comunicazioni le quali affermano che vi sarebbero invece forme di evoluzione
anche al di fuori del piano fisico. Questo non è esatto, perché la stessa
evoluzione dopo il trapasso, nei piani astrale e mentale, consiste
semplicemente in un trarre le somme, nel ricapitolare e nell'assimilare le
esperienze che ciascuno ha avuto nella precedente incarnazione. Tale
assimilazione avviene nel momento in cui poter mettere in relazione l'ultima
incarnazione vissuta con le precedenti che, in qualche maniera, ne sono
implicate e che le hanno dato origine. E' dunque un'assimilazione, non
un'evoluzione vera e propria. Questa avviene solo nel piano fisico, 101g, (vedi
"Extraterrestri"), 187g.
EVOLUZIONE Inferiore
all'Umana - Mentre per l'evoluzione inferiore all'umana (minerale, vegetale,
animale, ndr) lo spazio-tempo è vastissimo e può occupare diversi pianeti ed un
gran numero di anni, l'evoluzione da uomo a superuomo si svolge per ogni razza
in uno stesso pianeta e si svolge nell'arco di 50.OOO anni, 204b.
EXTRATERRESTRI - E' possibile
entrare in contatto con esseri che svolgono la loro evoluzione su altri
pianeti? Certo che è possibile. Ma direi che, principalmente, l'evoluzione
avviene fra individui appartenenti allo stesso ceppo d'anime, alla stessa
"razza" (vedi). Sì, sono possibili contatti di curiosità ad un dato
punto dell'evoluzione, mai contatti di relazione vera e propria, che siano
determinanti ai fini di esperienze evolutive. Questo mai. Naturalmente, questo
non diventa più vero allorché si sia lasciata la "ruota delle nascite e
delle morti" (vedi) e si prosegua la vita nel mondo del sentire, laddove
avvengono sempre maggiori fusioni (vedi "Fusione", comunioni (vedi
"Comunione"). Vi saranno fusioni di individui appartenenti alla Terra
e poi ad altri pianeti, fino a raggiungere la "coscienza cosmica"
(vedi) che abbraccia in sé tutti gli esseri del cosmo, e quindi tutti gli
esseri su qualunque pianeta abbiano ottenuta la loro evoluzione, 187g.
Esistono altre forme di
vita su altri pianeti, altre civiltà più prosperose della vostra, sia dal punto
di vista tecnologico, sia dal punto di vista spirituale. Allora, tu domandi se
in queste civiltà sia stata trovata la formula dell'elisir di lunga vita. In
effetti, in futuro anche la vostra civiltà potrà trovare qualcosa di simile. Ma
questo può avvenire solo quando l'uomo, l'individuo abbia raggiunto
un'evoluzione tale da potersi rinnovare interiormente, al di là del
rinnovamento del corpo. Bisogna cioè che al rinnovamento del corpo corrisponda
un rinnovamento psichico: altrimenti, prolungare la vita non servirebbe a
niente, 187g.
F
FACHIRO - Osservando un
fachiro che riesce a far crescere e sviluppare celermente una pianta, si pensa
che sicuramente debba conoscere la verità. Ma non è così, 28b.
FACOLTA' Psichiche - Mi
servirò di un esempio che per voi è di attualità: il calcolatore elettronico.
Questo apparecchio si può convenzionalmente considerare diviso in due blocchi:
il terminale, dove si immettono e si estraggono i dati per la elaborazione, ed
il calcolatore vero e proprio, il quale è cosa diversa dal terminale in sé.
Ora, chi ignorasse l'esistenza ed il funzionamento del calcolatore elettronico
crederebbe che l'intero apparecchio fosse racchiuso nel terminale ed in quello
identificherebbe la sede di tutte le funzioni svolte dall'apparecchiatura
composta da terminale e calcolatore. Allo stesso modo è delle facoltà
psichiche, che hanno, nel cervello (vedi), la porta di entrata e di uscita, per
così dire; cioè una sorta di terminale; un terminale però non passivo ma
intimamente connesso al corpo astrale e con quello mentale, tanto connesso che
i cambiamenti che avvengono nelle cellule per opera degli impulsi ambientali -
e sono cambiamenti che riguardano la biochimica delle cellule oppure i
cambiamenti di natura organica anche traumatica - immediatamente si riflettono
sui corpi astrale e mentale modificando il comportamento psichico
dell'individuo, 114d.
FAMIGLIA - In genere,
l'individuo nasce nell'ambiente che più gli si confà dal punto di vista
"evoluzione". Per questo vi sono delle famiglie che si tramandano di
padre in figlio l'arte del rubare, ma colui che avesse superato una tale
esperienza, anche se gli fosse insegnato, non ruberebbe, 112a. La famiglia del
futuro, 69d e ss., 70d. Attorno ai figli, e non alla coppia graviterà la futura
famiglia, 72d. La famiglia non comprenderà solo il compagno ed i figli;
comprenderà anche i genitori che, se bisognosi, saranno amati come i figli. La
famiglia, inoltre, non comprenderà solo persone legate da vincoli di sangue;
comprenderà prima di tutto persone unite da vincoli d'amore. In un certo senso
la famiglia del futuro assomiglierà ad una "comune ideale" (vedi),
73d, 79g.
FAMIGLIA del Futuro -
L'unione di due esseri non sarà più una sistemazione ma un reciproco aiuto
dettato da amore sincero. Gli uomini faranno vita in comune senza necessità di
sancire l'unione con un rito o con un atto formale: sarà l'affetto che
cementerà il patto, e se l'affetto verrà meno e la separazione potrà
danneggiare qualcuno, sarà il senso del dovere, il desiderio di non nuocere, a
tenere unita la famiglia se famiglia si potrà chiamare, 70d.
FANATISMO di Massa -
Quando, suggestionati da una crudele propaganda, i fanatici arrivano a
suicidarsi in massa, si può forse dire che l'azione non rispecchiava la volontà
e l'intenzione dell'attore, la sua vera aspirazione non dissimulata e quindi il
suo "sentire" quanto meno del momento? (vedi "Tutto è
perfetto"), 217d, 139f.
FANCIULLO - Ogni forma
di coscienza è un momento dell'essere cosmico a cui appartiene; così come il
fanciullo è un momento dell'essere uomo che comprende tutti i momenti
dall'infanzia alla vecchiaia, 181f.
FANTASIA - (vedi
"Verità", stessa pagina, 258d).
FANTASMA - (vedi
"Ossessioni").
FANTASMI della Mente - I
veri fantasmi che si devono temere non sono quelli che frequentano antichi
manieri, plaghe solitarie o salotti di spiritisti. Sono quelli che nascono e
dimorano nella mente degli uomini. Sono quelli che torturano i mistici; che
tentano i casti; che, alimentati dalla gelosia, ammorbano le unioni più felici.
Cavalcando il dubbio disperdono gli slanci della fede; minando la fiducia di sé
affossano nella mediocrità l'uomo più dotato. Assalgono con l'incertezza,
paralizzano con l'esitazione, partoriscono l'ambiguità e l'ombrosità, fanno
regnare l'indeterminatezza e la perplessità, 45c, 29d. Non temete il
"mondo occulto" (vedi); se mai, abbiate paura della vostra mente. Lì
sono i fantasmi che vi perseguitano, lì le maledizioni che non vi danno pace,
lì le pozioni che vi fanno cadere ammalati. E come fare a non cadere in una
simile autosuggestione? Innanzitutto non credendovi e, meglio, convincendosi di
essere inattaccabili, 33d.
FANTASTICHERIA - Se
dunque la Realtà (vedi) è quale l'abbiamo illustrata, essa è perfetta ed ognuno
conduce le giuste esperienze che gli sono necessarie, dato che non è tanto
importante conoscere la verità - e la Verità vera la conosce solo Dio perché
Dio solo è la Realtà -, quanto vivere profondamente e sentitamente anche una
fantasticheria, 277d.
FARAONE - 43g, (vedi
"Piramide").
FASE di Reazione - (vedi
"Santo").
FATALISMO - Siete qua
per comprendere, e questa comprensione avviene quando agite senza sforzo. Però
questo non significa votarsi a un cieco fatalismo, non significa questo,
assolutamente no! Significa essere voi stessi, estremamente sinceri: questo
significa. Così come vi abbiamo detto, nell'aiutare non dovete aiutare per
aspettarvi una ricompensa. Ma nel momento che vi rendete consapevoli che voi
portate aiuto alle creature per far godere il vostro "io" (vedi) non
dovete in questo pensiero cessare di portare aiuto. Così tu non devi dire:
cesso, mi riposo, ripiego su me stesso. Questo è un errore. Devi renderti
vigile, costantemente consapevole (vedi "Consapevolezza"), senza
attenderti da questo ricompensa alcuna, senza fare questo per una ricompensa.
La comprensione giunge quando voi, ripeto ancora, realizzate questa costante
consapevolezza a vostra insaputa, 68c, (vedi "Vita", stessa pagina,
105d). Quando siete voi i soggetti e non gli oggetti degli avvenimenti, è
proprio il momento di comportarvi in modo diametralmente opposto a quello dei
fatalisti, e soprattutto in modo estremamente consapevole, come se foste gli
unici arbitri della vita degli altri, 252d. Non siate angosciati per quello che
può succedervi: se deve succedervi, a che serve angosciarsi? E se non deve
succedervi, vi siete angosciati per niente, 48g.
FATE - 225f, (vedi
"Spiriti elementari artificiali"), 40g.
FATTORI Posticci - Essi
sono quelli che derivano da esperienze infantili, dati caratteriali,
condizionamenti di vario genere, sociale, culturale, religioso, eccetera. I
fattori posticci possono attecchire nell'essere proprio nello spazio che la
mancanza di coscienza individuale lascia vuoto; ed è proprio vivendo quelle
debolezze, quelle limitazioni, che la coscienza si espande e l'individuo si
libera, 38e.
FATTURA - (vedi
"Magia nera"). Teoricamente è possibile che chi è dotato di un potere
paranormale, come per esempio una forte capacità ipnotica, riesca a farvi star
male e, facendo leva poi sulla vostra autosuggestionabilità, farvi ammalare
veramente. Ma quanti sono gli ipnotizzatori capaci di agire senza contatto
diretto col soggetto?, e, fra questi, quanti si votano ad una simile attività?
E forse quei disonesti mercanti che si dicono capaci, a pagamento, di procurare
avversa fortuna a chi odiate, possono accendere in sé una carica di odio verso
chi neppure conoscono tale da esteriorizzare, qualche rara volta, la propria
volontà e produrre qualche effetto concreto? L'unico effetto certo è quello che
ricadrà su di loro, su chi fa magia nera; è un effetto che colpisce anche
quando non si ha nessuna capacità perché basta l'intenzione a scatenarlo, ed è
il vero contraccolpo, 32d. Non date ascolto a chi sfrutta la vostra paura per
dirvi, per esempio, che siete sotto una negatività, che vi è stata fatta una
fattura, o qualunque altra cosa che serva per impaurirvi. Ricordate sempre che
il mondo occulto vi è amico, 89g, 216g.
FEDE - (vedi
"Dogma"), 110c, 23d, (vedi "Emorroissa"). In senso
generale, si può dire che fa bene ed è buono ciò che serve a chiarire le idee,
facilitare la comprensione e quindi ampliare la coscienza. Se la razionalità
aiuta in questo senso, è buona la razionalità; se invece è la fede che volge a
questa meta, è la fede che fa bene, 112f, (vedi "Intuizione", stessa
pagina, 208f). La vera fede è quella che non teme l'esame della logica, 209f.
Ascoltatemi: nelle vostre professioni di fede, non perdete mai di vista la
logica. E' l'unico strumento che avete per salvarvi dal pericolo di finire col
credere a tutto 209f.
FEDELTA' Sessuale -
(vedi "Capo famiglia"), 104d.
FELICITA' - (vedi
"Vita", stessa pagina, 117c), (vedi "Fusione"). Cerchiamo
di convincervi che la felicità può essere di codesto mondo, purchè ci si renda
conto che non è conseguenza del possesso di qualità, né virtù, né amicizia, né
beni materiali, né che cresce col successo e con la notorietà, 61a, 129c, (vedi
"Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 209d), 46e.
FENOMENI Fisici -
Fenomeni fisici avvenuti nel Cerchio Firenze 77, 13a-27a. Gli effetti fisici
possono essere prodotti anche da incarnati, 38a. Luminescenza progressiva nei
fenomeni di apporto, 43a. Scopo dei fenomeni medianici, 57a. Sintonizzazione
col fluido di ognuno, 48a, 40b e ss..
FENOMENI Paranormali -
L'errore che voi comunemente fate, studiando certi fatti paranormali, è quello
di credere che un dato tipo di fenomeni abbia una sola spiegazione. Ho detto
"paranormali", cioè quasi normali ma non ancora anormali. Ora, il
concetto di normalità deriva da definizioni, misure oggettive?, o semplicemente
da una statistica?, o da un metro individuale? Per quello che ci interessa non
sapremo mai quando una guarigione è avvenuta ad opera di un medicamento o della
fede nella medicina, pur restando essa una normale, usuale, naturale
guarigione. Se poi per "paranormale" s'intende che cosa sta al di là
del mondo umano, allora paranormale non è la guarigione ma è la ragione per la
quale il malato è guarito. E paranormale è anche la ragione per la quale il
malato è morto, 24d.
FERMI (Enrico) - Colui
che fu Enrico Fermi è stato uno degli artefici della scoperta che, possiamo
dire, ha battezzato questo secolo, perché nella penultima incarnazione fu un
alchimista che si interessava della costituzione della materia. Dopo la morte del
suo corpo fisico, nel piano mentale, continuò ad interessarsi vivamente della
questione e nella nuova incarnazione che ebbe, attualmente l'ultima, egli poté
illuminare l'umanità, 178a.
FIDEISMO - (vedi
"Altruismo", stessa pagina, 277d).
FIDUCIA - La fiducia è
un elemento di primaria importanza per riuscire in qualunque cosa, perché la
psiche ha una rilevantissima influenza non solo nell'attività volontaria del
corpo ma anche in quella involontaria, includendo in ciò i meccanismi
biologici, 29e.
FIGLI - (vedi
"Aborto"), (vedi "Malattie ereditarie"), (vedi
"Procreazione"), 95b, 102b e ss.. In futuro l'educazione dei figli
sarà massimamente comprensiva dei problemi personali dei ragazzi ma al tempo
stesso si saprà che la forza del carattere e la volontà si sviluppano non certo
togliendo ogni preoccupazione e dando tutto quello che è desiderato, ma al
contrario facendo risolvere a ciascuno i propri problemi, facendogli pagare il
prezzo della conquista dell'oggetto desiderato, 72d. Non cadete mai nell'errore,
e ditelo alle persone che amate, di non insegnare ai vostri figli quello che le
religioni hanno racchiuso nel loro ideale di alta moralità. Non pensate mai che
coloro che agiscono rettamente siano castigati, rispetto a quelli che vivono
disinvoltamente nella disonestà, nel furto e nell'inganno, 124f, 79g.
FILM - (vedi
"Fotogrammi", stessa pagina, 206a).
FILO d'Arianna - Nelle
vecchie tradizioni occultiste si diceva - ed è vero - che esiste un
"cordone d'argento" che collega il corpo astrale al corpo fisico nei
momenti in cui il corpo astrale, quando vi sia tale possibilità, fuoriesce dal
corpo fisico e può percepire al di là dei sensi del corpo fisico. Rimane questo
sottile cordone d'argento, chiamato nella mitologia "filo di
Arianna", che continua a collegare il corpo fisico al corpo astrale, 32g.
Al momento del trapasso,
della morte, il cordone d'argento è reciso, il corpo fisico non è più collegato
al corpo astrale, l'entità non percepisce più quello che avviene nel piano
fisico, la sua coscienza si sposta al veicolo astrale e può vedere, se non è
immersa in se stessa e nei suoi pensieri, ciò che la circonda, può cioè avere
una visione semi-oggettiva del piano astrale. Ecco come avviene il collegamento
tra il corpo astrale e il corpo fisico, e la visione-percezione del piano
fisico. Supponiamo che tu sia collegato con una telecamera che si trovi in una
parte lontana da questa stanza buia, ad esempio l'America, New York; e
supponiamo che questa telecamera abbia la possibilità di farti vedere quel che
succede a New York, e tu sia collegato in modo da avere unicamente, solamente
la visione che ti viene attraverso la telecamera. In un primo momento tu hai il
senso di essere qui, in questa stanza, ma poi, a poco a poco, questo tuo senso
di ubicazione viene a spostarsi e tu vai ad avere precisamente la sensazione di
essere a New York, là dove è la tua telecamera. Fai conto che questa stanza sia
il piano astrale e che New York sia il piano fisico: allora, tu credi di essere
a New York ma in effetti sei qui in questa stanza. In un certo senso sei anche
a New York, perché puoi vedere tutto quello che succede là avendo anche la
possibilità di vivere, di agire, di intervenire in quello spazio, e quindi in
un certo senso tu sei là. Ma tu sei anche qua. Nel momento in cui si interrompe
il collegamento con la tua telecamera, e cominci a vedere quello che c'è in
questa stanza, hai una certa visione di questa stanza, ed ecco che tu ti desti
qua, dove sei sempre stato ma senza esserne consapevole, 33g. Se non fosse
questo "filo", vi immaginate durante uno sdoppiamento? (vedi) Il
corpo astrale si perderebbe, non ritroverebbe più il corrispondente corpo
fisico, 59g, 220g.
FILOSOFIA - Nessuna
delle categorie filosofiche del presente o del passato nessuna scienza, nessuna
religione, nessuna ideologia, nessun partito politico, possono ambiziosamente
rivendicare la propria universalità, possono affermare di contenere nel loro
sistema la totalità dell'uomo, 80c, 26h.
FILOSOFIA della Scienza
- 154c.
FILOSOFO - (vedi
"Sintesi finale"), 71h.
FINALISMO - 284b. Certo,
anche animati dalla più ampia indulgenza, non si può fare a meno di chiedersi
come si possa escludere il finalismo dallo svolgimento degli eventi umani e
naturali. Escluderlo, infatti, non significa escludere solo che tutti gli
avvenimenti perseguono fini voluti dalla
divina provvidenza - questo lo escludo anch'io, che pure mi considero un
finalista - ma significa escluderlo in senso assoluto, cioè credere che tutto
quanto si realizza sia senza scopo, che tutto sia casuale, 36d.
FINE dell'Esistenza -
L'uomo vivendo, attraverso a quelle vicende che lo vedono protagonista,
trascende il proprio egoismo, supera una visione della sua esistenza in cui
tutto è visto unicamente in funzione di se stesso, raggiunge la coscienza di
essere tutt'uno con ciò che esiste, 60a.
FISICA - (vedi
"Scienza"), 155c, (vedi "Varianti"), 41d, (vedi
"Trasmutazione della materia"), 158g.
FISICITA' dei
Disincarnati - Più che di fisicità, si tratta di sostanza. Noi amiamo dire
"fisico" solo quello che attiene alla materia del piano fisico. Ciò
non vuol dire che non vi siano altri tipi di materia, però in senso di
"sostanza". Questa nostra, diciamo, fisicità è rappresentata da
diversi tipi di sostanze più o meno sottili, ma in ogni caso più sottili di
quelle del piano fisico. Secondo la nomenclatura usata dai vecchi occultisti,
la sostanza più densa, che più si avvicina a quella fisica, è la materia o
sostanza astrale, quella che costituisce il mondo astrale e i corpi astrali di
tutti gli esseri, 31g.
* FOHAT - Un aspetto
della triplice energia solare. E' ciò che alimenta nel campo fisiologico, e
nella natura in genere, tutti i fenomeni elettrici, 207c.
FOLLETTI - (vedi
"Spiriti elementari artificiali"), 40g, (vedi "Robot"),
226f.
FOLLIA Omicida - (vedi
"Omicidio", stessa pagina, 165c).
* FORMA - E' un
attributo della materia; ciò che delimita e definisce, nello spazio, la
materia, 207c.
* FORMA Pensiero - E'
detto genericamente di ogni pensiero espresso e compiuto il quale, per sua
stessa natura, permane tanto più a lungo quanto più è preciso e intenso. Una
forma pensiero sostenuta da una imperiosa volontà si trasforma in spirito
elementare artificiale (vedi "Spiriti elementari artificiali"), 207c,
43g.
FORMA Pensiero - I
Romani erano fortemente convinti dell'esistenza degli Dei, e con questa loro
convinzione avevano creato delle forme pensiero così caratterizzate e dense, da
essere scambiate per entità reali all'occhio del veggente. Successivamente,
quando il Cristianesimo prese vigore e il popolo non credeva più negli antichi
Dei, a Giuliano, in una visione, apparvero stanchi e terribilmente invecchiati,
101a. Non si sfida impunemente la sentita riprovazione di molti se non si è
adeguatamente protetti. La condanna da parte dell'opinione pubblica, che si
mantenga sostenuta nel tempo, è fatale per il condannato (esempio dello
scomunicato), 27d. Gli antichi sacerdoti, gli antichi praticanti la magia,
dovevano concentrarsi sempre sullo stesso pensiero, con la stessa intenzione,
per molto e molto tempo, in più riprese, onde creare uno "spirito
elementale artificiale" (vedi). Ma vi sono circostanze nelle quali
l'individuo, soggetto ad una forte impressione, ha inconsapevolmente un
pensiero talmente intenso, sollecitato dall'emozione o impressione provata, talmente
forte da creare, ripeto inconsapevolmente, una forma-pensiero improntata, 43g,
210g.
FORMA Pensiero
Improntata - (vedi "Infestazione"), 43g, (vedi "Spiriti
elementari artificiali").
FORME di Vita Inferiore
all'Umana - (vedi "Evoluzione della forma").
FORMICA - (vedi
"Istinto di conservazione").
FORMULA dell'Evoluzione
Umana - Le sensazioni, le emozioni, i pensieri quindi non sono
"sentire", sono percezioni, sono attività dei veicoli grossolani
dell'uomo. Il sentire trascende tutto questo. Nella vita dell'uomo, allora, il
sentire è appena accennato. Tutta l'attività che l'uomo svolge è improntata
dall'io (vedi) personale ed egoistico; e "nei rari momenti in cui l'io
tace, il sentire si manifesta". Tuttavia proprio dall'attività che l'uomo
svolge, spinto dal suo io, l'uomo supererà il suo egoismo (vedi), sempre
attraverso al processo: attenzione, consapevolezza, coscienza. Se volessi
indicare con una formula il processo di acquisizione di un nuovo sentire nella
fase di evoluzione umana, dovrei dire: Sn = Sc x P dove Sn è il nuovo
"sentire", Sc il "sentire" conseguito, e P la percezione.
Allora il nuovo "sentire" nasce dal "sentire conseguito" e
dalla percezione dei piani grossolani. Che cos'è, allora, la percezione,
secondo questa formula? Facilissimo: P = Sn/Sc. Cioè la percezione nasce dal
rapporto fra il nuovo "sentire" ed il "sentire conseguito".
Un'obiezione come questa: come può esistere un rapporto fra una cosa conseguita
ed una non ancora esistente?, è facilmente superabile tenendo presente che
tutto esiste già: il nuovo sentire, non ancora conseguito nel tempo, è tuttavia
esistente, perciò può esservi un rapporto, al di là della sequenza temporale,
fra questi due sentire, 159f.
FORMULA della Relatività
- (vedi "Futuro del Cosmo"), 41h.
FORTUNA - (vedi
"Vite di attività e vite di espiazione"), 65g.
FORZA di Coesione
Molecolare - (vedi "Forza di gravità"), 188g.
FORZA di Gravità - La
stessa forza di gravità, come la forza di coesione molecolare o atomica,
vengono dall'interno dell'atomo. "Tutto è spirituale, nel senso di un
piano generale che tutto regola e sostiene", 188g, (vedi
"Pianeta", stessa pagina, 189g).
FORZA Vitale - (vedi
"Prana").
FORZE Intelligenti
Improntate - (vedi "Spiriti elementali"), 39g.
FORZE Intelligenti
Personificate - (vedi "Spiriti elementali").
FOTOGRAMMI - L'illusione
del movimento di una proiezione cinematografica è data dal susseguirsi dei
fotogrammi e dalla persistenza delle immagini sulla retina dell'occhio. In
realtà la visione di un film è un fenomeno mentale dell'individuo. Tutto quello
che voi vedete è simile all'illusione accennata, 206a. Il Cosmo è come un
tavolo su cui vi è un'infinità di fotografie, 168b. Si scelgono serie di
fotogrammi, 169b. Se l'individuo si unisce alla serie di fotogrammi in cui è rappresentato
un uomo che tocca una fiamma, a questi fotogrammi fisici è legata una serie di
fotogrammi astrali nei quali il corpo astrale vibra originando la sensazione
della bruciatura. Ciascun fotogramma ha il suo sentire, 179b.
I fotogrammi
"vissuti" soggettivamente, "individualmente", che
contengono elementi in comune - che sono gli elementi della vita macrocosmica
(vedi "Vita macrocosmica-microscomica") - sono tutti
"egualmente" esistenti, sia che siano scelti dagli individui o che
non lo siano. Allorché l'individuo sceglie una serie, "vive
l'individuo", "non" i fotogrammi i quali non subiscono mutazione
alcuna, né in sé, né rispetto a quelli scartati. Cerchiamo di spiegare ancora
meglio: quando voi pensate a varie cose che potreste fare ponete in attività il
vostro veicolo mentale (corpo mentale) il quale opera delle scelte fra tutte le
serie dei fotogrammi mentali che rappresentano tutte le cose che potreste
pensare. Ebbene, limitando la nostra osservazione al piano mentale, non esiste,
nel piano mentale, nessuna differenza fra le cose che avete pensate e quelle
che metterete in atto, così come non esiste alcuna differenza intrinseca fra le
serie di fotogrammi che avete scelti e che rappresentano le cose che avete
pensato e le serie che rappresentano le cose che non avete pensato, 182b, (vedi
"Serata"), 183b.
L'immedesimarsi
dell'individuo con i fotogrammi e quindi con le forme di vita, segue sempre un
senso, una direzione, che è la stessa direzione che crea l'ordine del tempo: da
una forma di vita meno organizzata ad una forma di vita più organizzata. Da una
forma di vita che esprime un piccolo grado di mente, ad una forma di vita che
esprime un grado più grande di mente; da una forma di vita che esprime i primi
barlumi della spiritualità, ad una forma di vita che esprime la massima
spiritualità esprimibile nel piano fisico (vedi "Superuomo"), 186b.
L'individuo che vive come uomo (vedi "Cronologia reincarnativa") una
serie di fotogrammi appartenenti a un'epoca, ha già vissuto quella serie di
fotogrammi, appartenenti alla stessa epoca, nelle forme di vita inferiori a
quella umana (vedi "Evoluzione della forma"). La stessa epoca (vedi),
gli stessi fotogrammi, la stessa razza (vedi), 189b, 232b. Chi è qua presente
questa sera è in un numero esatto. Questo numero è il risultato ben preciso
delle vostre presenze. Qua vi sono coloro che debbono venire e coloro che hanno
la libertà di scegliere di venire o non venire (vedi "Variante").
Mancano coloro che non debbono venire. Questo fotogramma sarà vissuto certamente
da coloro che debbono venire; probabilmente da coloro che hanno la libertà di
scegliere di venire. Non sarà vissuto, logicamente, da coloro che non debbono
venire, e che quindi non sono rappresentati qui, 238b, 266b.
Ciò che vi appare come
divenire, come probabilità che si realizzerà, esiste già tutto contenuto in una
serie di situazioni cosmiche fisse nel non tempo, così come l'azione viva e
palpitante che si osserva in un film, è contenuta nei fotogrammi della
pellicola, 277b. Se è vera la concezione della vita vista come assieme di
soggettività, posso essere sicuro solo di ciò che "sento", ma non di
ciò che osservo fuori di me; perché ciò che sento fuori di me è per me reale,
concreto, esiste, solo nella misura in cui riesce a suscitare in me un
"sentire". Allora, anche il sogno è reale perché, nel momento in cui
sogno, vibro, 166c, 177c. Se un disincarnato vede una situazione del mondo
fisico, è perché è incluso nei fotogrammi di quella situazione; "non"
la vede dall'esterno. Questo, fra l'altro, ci fa capire perché non vi sia
comunicazione fra i Cosmi. Vi sarebbe, se gli esseri dell'uno fossero inclusi
nelle situazioni dell'altro, ma in questo caso si tratterebbe di una
"sola" realtà, di un solo Cosmo, e non di Cosmi separati. Vi prego
notare quante cose abbiamo dovuto dire, ed attendere che voi le aveste
assimilate, prima di affrontare un po' più comprensibilmente un argomento
enunciato ben oltre venticinque anni fa. Se questo possa essere opera di un
subcosciente o di uno psichismo in disgregazione, a voi rispondere, 188c, 40d.
La scienza relativistica
dice che lo spazio non si deve più considerare come uno schermo tridimensionale
sempre uguale a se stesso, immobile, immutabile, sul quale, si proietta la
serie degli eventi; ma l'evento è un fatto spazio-temporale, per cui esiste un
tempo ed uno spazio per ogni evento: per ogni fotogramma, dicemmo noi. E non è
questo quello che noi abbiamo sempre affermato, giusto con l'esempio dei
fotogrammi, sostenendo vero il concetto della realtà-essere in confronto al
concetto della realtà in divenire?, 198d, 203d, 236d. Riportandosi all'esempio
della pellicola che scorre dinanzi all'obiettivo e proiettando i fotogrammi,
noi potremmo dire che nell'Eterno Presente ci sono tanti obiettivi quanti sono
i fotogrammi, e quindi tutti sono proiettati simultaneamente. L'individuo
percepisce in successione quanto esiste nell'Eterno Presente simultaneamente;
ma nell'Eterno Presente esiste perché lui lo percepisce, e lui lo percepisce
perché il "sentire" lo crea, 236f. Tutte le volte che la successione
logica lo impone, nella fase di creazione, le creazioni del "sentire"
sono molteplici (vedi "Variante"); mentre nel processo di percezione,
essendo alternative, una sola è percepita, proprio perché ognuna esclude le
altre, 237f, 37g, 18h, 27h, (vedi "Einstein"), 39h, 44h, 76h.
FOTOGRAMMA Mentale -
(vedi "Ideogramma"), 204d.
FRANCESCO d'Assisi -
233b, (vedi "Cristo"), 153d, (vedi "Conversione"), 106g.
FRANFCOIS (Broussais) -
(vedi "Malattia"), 30d. Per lo scopo dimostrativo (in medianità) dei
fenomeni - fenomeni fisici o diagnosi di malattie - non è necessario che si
scomodino dei maestri, non occorre l'intervento delle entità di luce; bastano
entità di media evoluzione che sappiano produrre quei fenomeni fisici, o medici
che possono essere bravissimi nella pratica medica e sanno dare adeguati
consigli, ma che nella loro evoluzione spirituale possono essere dei semplici
François, 204g.
FRANTUMAZIONE dell'Uno
nei Molti - 258b e ss.. Niente, in Assoluto, trascorre; sono queste unità di
"sentire", per loro stessa natura, chiuse dal senso di provenire da
una situazione precedente e sfociare in una situazione seguente che creano
un'errata percezione. Questa è la vera individualizzazione, è la vera
frantumazione dell'Uno nei "molti". Questo concepire di venire da una
situazione precedente, per sfociare in una situazione seguente, occupa
l'eternità. Pur dando all'individuo il senso di qualcosa che deve compiersi - e
che "in effetti" si compie - non può essere collocato in un momento
preciso dell'eternità; è questo circoscriversi del "Sentire Uno" in
"unità di sentire" che dà l'illusione di qualcosa che sta in un punto
preciso del tempo, ma così non è. Esiste come è "sentito", perché sia
"sentito" una sola volta, ma non ha ubicazione, né nel tempo, ne
nello spazio, 260b.
FRATELLO Massone - In
una precedente incarnazione ricevette in gola piombo fuso incandescente. Per
questo si è manifestato con una pronuncia imperfetta e la voce afona, 31b.
FRATERNITA' - La
spiegazione della reale fraternità degli esseri (vedi "Dio") non può
che indurvi a guardare agli altri con massimo rispetto, qualunque sia la loro
condizione, perché creature che compiono la loro esperienza come ciascuno la
propria. Non può che insegnarvi a capire che non si possono giudicare gli
altri, della vita interiore dei quali - cioè della "realtà" dei quali
- nulla di certo si può sapere. Disvela come non abbia senso odiare chi vi fa
soffrire perché questi - al di là dell'intenzione che avrà ripercussione sulle
loro future esistenze - non sono che canali attraverso ai quali ciascuno
raccoglie ciò che ha seminato, 295b.
FREDDO - Il freddo lo
sente tanto l'evoluto quanto l'inevoluto. Poi, dopo, il freddo diventerà un
motivo di pazzia nell'inevoluto, mentre nell'evoluto sparirà perché egli saprà
mettere in moto certi meccanismi che non glielo fanno più sentire, 149g.
FREQUENTARE - (vedi
"Chi frequentare").
FREUD (Sigmund) - 86c.
FULCRO - E' stabilito e
provato attraverso a certe materie radioattive, che le materie che compongono
un corpo fisico si rinnovano continuamente. Perfino lo scheletro del corpo
fisico, che ne è la parte più densa, si rinnova completamente entro un ciclo di
tempo assai breve. Da ciò si può giungere alla conclusione che il corpo fisico
è quello che è perché ha un fulcro, un centro di attrazione, attorno al quale
rimane legato in qualche modo un insieme di materie fisiche. Allo stesso modo è
per il corpo astrale; il corpo astrale è formato di materia astrale e questa
materia del piano astrale rimane unita, collegata, organizzata assieme da un
fulcro, un centro magnetico che è appunto l'"individuo" (vedi), 202a.
FUOCHI Fatui - I fuochi
fatui sono dovuti in genere alla putrefazione, alla liberazione di sostanze
contenenti fosforo e che possono quindi incendiarsi al contatto dell'ossigeno.
Ma altre volte possono essere originati da residui di corpi eterici (vedi), i
quali in certe determinate condizioni diventano luminescenti, 55g.
FURTO - Non è vero che
solo chi ruba sia ladro, lo è anche chi riceve senza dare, 94b, (vedi
"Figli"), 124f, (vedi "Omicidio", stessa pagina, 134g),
140g.
FUSIONE - (vedi
"Comunione"), 281b, 285b, 161c. Voi non potete concepire la gioia se
non come qualcosa che segue al raggiungimento di un vostro desiderio ben
determinato; potete essere felici solo attraverso certe particolari
stimolazioni che scaturiscono dalla dualità avere-non avere, essere-non essere,
cioè dal gioco dei contrari. Ma esiste una beatitudine data dalla pienezza,
dalla contentezza, dalla esultanza, dalla letizia, dalla felicità che
scaturisce spontaneamente perché è legata ad uno "stato d'essere" in
cui - come ho detto - ci si sente parte integrante di un tutto meraviglioso, in
cui si capisce che tutto ciò che accade ha il solo fine di portare ogni essere
alla più alta forma di esistenza, 209d. Il "sentire" di un essere A,
unendosi al "sentire" di un essere B, dà luogo ad un
"sentire-essere" C in cui si assommano e si trascendono le esperienze
di A e di B. Il "sentire-essere" C è tanto l'essere A quanto l'essere
B. Il "sentire" C rappresenta l'identificazione, il riconoscersi di A
con B e di B con A. E se C fosse l'intera Realtà cosmica, tanto l'essere A che
l'essere B la raggiungerebbero pur essendo nati come parte di quella Realtà.
Con parole più esatte potremmo dire: la consapevolezza di esistere che alimenta
ed è alimentata dal "sentire" A, così come quella del
"sentire" B, sfocia in un "sentire", e lo alimenta, in cui
tanto la realtà A quanto la realtà B sono egualmente presenti e sentite; perciò
non un annientamento di A o di B, ma un arricchimento di entrambi, 267d, 115g,
(vedi "Extraterrestri"), 187g, (vedi "Esempio della
vista"), 69h.
FUTURO - (vedi
"Passato-Presente-Futuro"), 184b, (vedi "Tempo e Spazio"),
185b. Quanto a noi appare come divenire, come futuro, come probabilità che non
è realizzata ma che si realizzerà, "esiste già"; e non come idea
archetipa, ma come realtà vivente e palpitante quale sarà vissuta. Altrimenti
Dio, che tutto comprende, muterebbe col mutare del divenire dei mondi. Ed
eccoci all'insegnamento dei fotogrammi (vedi), con cui abbiamo spiegato che ciò
che vi appare come divenire, come probabilità che si realizzerà, esiste già
tutto contenuto in serie di situazioni cosmiche fisse nel non tempo,
nell'"Eterno Presente" (vedi), così come l'azione viva e palpitante
che si osserva in un film, è contenuta nei fotogrammi della pellicola. E questo
concetto - figlio Gastone (Kempis si rivolge al dott. Gastone De Boni, presente
alla riunione, ndr) - non è in contraddizione con la libertà "relativa";
abbiamo spiegato questo parlandovi delle serie di situazioni cosmiche
parallele, cioè delle cosiddette "varianti" (vedi
"Variante"). Allora quando un veggente di provata capacità sembra
sbagliare la sua previsione, non ha sbagliato veramente e propriamente in quanto
si è collegato alla situazione cosmica parallela, alla variante non vissuta
dalla generalità. - Ma su questo argomento potremo tornare più profondamente,
se v'interessa. - E come il divenire dei mondi è tutto contenuto in serie di
situazioni cosmiche fisse nell'eternità, così l'evoluzione degli esseri non è
un divenire, ma risulta una serie di "sentire", virtuali frazioni
dell'"unico sentire", uniti in successione logica dal più semplice al
più complesso. Ogni essere, considerato nella sua continuità risiede nella
natura stessa del "sentire" che, se pur limitato, è "coscienza
d'essere" (vedi). Badate bene: dico "coscienza d'essere", non
consapevolezza (vedi). V'è differenza fra la coscienza d'essere e la
consapevolezza dell'uomo. Se noi prendiamo in esame un essere, uno spirito,
un'individualità, la vediamo tutta contenuta fra due estremi: da una parte
l'atomo del "sentire", il più semplice, quello che non risuona se non
è collegato al mondo fenomenico della percezione; dall'altro il "sentire"
più complesso. Qual è il "sentire più complesso"? Ovviamente il
"sentire assoluto" che tutto comprende, che è "essere uno"
ed "essere tutto" al di là del virtuale frazionamento che genera i
mondi ed il loro divenire. E siccome il sentire assoluto è "unico" -
e non potrebbe essere diversamente - ne consegue che ogni essere ha in comune
per lo meno questo "sentire". Ma siccome il "sentire
assoluto" tutto comprende, ne deriva che noi siamo in Realtà un solo
essere. Badate: l'esistenza di Dio è conciliabile con la molteplicità dei mondi
e degli esseri in un solo modo e con un solo concetto: che Dio sia uno stato di
coscienza in cui tutto è fuso e trasceso nell'Unità. Se questo è vero, anche
solo per approssimazione, ne consegue logicamente e necessariamente:
1) che niente può essere
escluso da questa comunione, del resto già esistente da sempre nell'Eterno
Presente,
2) che ogni essere
raggiunge Dio, altrimenti non sarebbe realizzata l'unità, ossia non esisterebbe
Dio,
3) che Dio è raggiunto
senza che ciò origini più di un Assoluto.
Fratelli, da sempre vi
abbiamo detto che tutto è un aspetto di Dio, ma questo significa, in altre
parole, che Dio è la reale condizione di esistenza del Tutto, 277b.
Verrà un tempo in cui
l'uomo cercherà qualcosa che possa avere un valore più profondo e più vero. Ed
allora quegli insegnamenti che voi avete sentito, che voi avete udito da tempo,
saranno per quest'uomo la salvezza (sia pure in forma diversa e con nuove
parole), saranno il ristoro, il diversivo, tutto insomma ciò che potrà dargli
forza, 75c, 120f. Sbagliato è credere che il tempo e lo spazio siano oggettivi,
che ciò che è passato non esista più, che il futuro non esista ancora: non
esiste nella percezione individuale proprio perché essa esclude in forza della
sua struttura la simultaneità, 248f. C'è da tenere presente che le cose sono non perché così sono
scritte, ma sono così perché si sa già quella che sarà la condotta dell'uomo.
Nessuno conosce quale è il suo futuro; ed è proprio per questo non sapere, per
questo arrovellarsi, per questo macerarsi, che in ognuno sboccia il fiore della
comprensione, 67g.
FUTURO del Cosmo - Le
osservazioni sistematiche degli astronomi moderni hanno portato alla
constatazione che viviamo in un cosmo in espansione, cioè che gli universi si
allontanano gli uni dagli altri e da un centro dello spazio, centro ideale,
ovviamente. Sulla base di questi dati di fatto incontrovertibili, sono nate due
principali ipotesi per spiegare l'origine e lo sviluppo del moto di traslazione
degli universi: entrambe le ipotesi concordano sull'origine che sarebbe la
conseguenza di un'esplosione avvenuta in questo punto ideale, in questo centro
ideale del cosmo, è vero? Divergono, invece, sullo sviluppo. Infatti, secondo
la prima, la materia che compone i corpi stellari, quando questi hanno
raggiunto una velocità critica di allontanamento dal centro si
smaterializzerebbe e causerebbe così la graduale, ma "totale" fine
del cosmo astronomico. Ora per pochi istanti mi sia consentito tornare nei miei
panni di disincarnato, per osservare che questa ipotesi è perfettamente
azzeccata, come lo dimostra la formula einsteniana - azzeccata anche quella -
secondo cui la massa di un corpo in movimento è uguale alla massa dello stesso
corpo a riposo, diviso la radice quadrata di uno, meno il quadrato della
velocità a cui è sottoposto il corpo, diviso il quadrato della velocità della
luce. Einstein (vedi) chiama questa velocità critica "velocità della
luce". La pone, la identifica, non ha importanza. Pone che la velocità a
cui è sottoposto il corpo - nel nostro caso la velocità di traslazione di
questi sistemi solari che si espandono - raggiunga la velocità della luce,
ossia una velocità critica e vedrete, voi matematici, che cosa succederebbe
della massa del corpo in movimento secondo questa formula. Tenga presente ciò
l'astrofisico Allan Sandage che ipotizza un cosmo in perenne espansione, in
barba alla matematica, 40h.
FUTURO della Terra -
(vedi "Terra", stessa pagina, 205b).
FUTURO Evolutivo - 279b,
(vedi "Sentire", stessa pagina, 212d), (vedi "Sentirsi
d'essere", stessa pagina, 231d), (vedi "Superuomo", stessa
pagina, 231d), (vedi "Essere", stessa pagina, 271d). Noi, quali ci
sentiamo,, non sopravviviamo ad un attimo. Noi come personalità (vedi) non
andiamo oltre una vita, noi come "sentire individuale" non siamo che
un momento del "sentire" dell'individualità (vedi), noi come
individualità non oltrepassiamo un Cosmo. Allora di quale futuro esistenziale
possiamo parlare? In qualunque modo vogliamo considerarci, mai siamo gli stessi,
ogni attimo siamo un essere diverso, perciò se per sopravvivenza s'intende la
continuità dello stesso essere immutato, la sopravvivenza non esiste. Di più:
se la molteplicità (vedi) è un'apparenza, noi esistiamo solo nell'illusione,
non siamo nella realtà assoluta come individui da Dio distinti: la Realtà
assoluta è solo Lui, 80h.
G
GALASSIE - (vedi
"Elementi"), 186g.
GALILEI (Galileo) -
(vedi "Verità", stessa pagina, 24h).
GAMMA d'Onda - I sensi
del piano astrale hanno una gamma di ricezione molto più ampia. E' come se un
apparecchio radio avesse la possibilità di ricevere più gamme d'onda, 34g.
GAMME di Sentire - Nel
Cosmo le parti uguali vibrano all'unisono, così le varie gamme dei
"sentire" individuali sono percepite contemporaneamente dai singoli
individui, ma questa contemporaneità è del tempo del mondo degli individui
(contemporaneità delle razze (vedi "Razza)) e corrisponde, invece, come
abbiamo detto, ad una non contemporaneità nel mondo delle materie (vedi
"Non contemporaneità del sentire individuale"). Questo è quanto
appare confrontando la realtà del mondo degli individui con quella del mondo
delle materie, ma non è la Realtà Assoluta nella quale non esiste né spazio, né
tempo. E non è, neppure, quanto appare al singolo individuo il quale
illusoriamente crede di condividere il luogo e l'epoca dei suoi vicini. La sua
visione, non solo non è la visione della Realtà oggettiva, ma neppure la
visione della Realtà del relativo: è una visione prettamente soggettiva, quasi
onirica, 199b.
Ciascuno di voi in questo
momento può dire: "Tutti quelli che esistono, in questo momento
sperimentano il mio stesso "sentire", sono alla mia stessa
evoluzione". Ma in quale spazio cosmico essi sono ubicati? Nella stessa
vostra epoca (vedi)? Oppure nel passato o nel futuro astronomico? "In
ognuno di questi spazi-tempo del Cosmo", perché il Cosmo, inteso come
insieme di materie, è il contenente e l'individuo il contenuto, 200b. La gamma
di "sentire" delimita la specie. Le analogie delimitano i gradi. In
seno ai gradi avvengono, col cadere delle limitazioni (vedi
"Limitazione"), le fusioni (vedi "Fusione") ed il passaggio
al grado superiore, fino al passaggio alla gamma o specie superiore, 246f.