DIZIONARIO del CERCHIO FIRENZE 77

 

 

 

a = DAI MONDI INVISIBILI

b = OLTRE L'ILLUSIONE

c = PER UN MONDO MIGLIORE

d = LE GRANDI VERITA'

e = LA VOCE DELL'IGNOTO

f = OLTRE IL SILENZIO

g = MAESTRO, PERCHE'?

h = LA FONTE PREZIOSA

 

Le voci contrassegnate da un asterisco appartengono al "Glossario" dettato dai Maestri e contenuto nel volume "Per un mondo migliore".

 

Molte voci indicate nelle pagine del libro "La Fonte Preziosa" sono ripetizioni di citazioni precedenti. Sono state nuovamente incluse perché inserite in un contesto espositivo diverso.


A

 

ABBANDONO della Ruota delle Nascite e delle Morti - (vedi "Cosmo", 164f). Per parlare un po' della vita del piano del "sentire" (vedi), o "piano akasico" (vedi), e rispondere così ai vostri interrogativi, dobbiamo riferirci ad una fase del "sentire" molto avanzata, alla condizione d'esistenza che noi abbiamo definito "abbandono della ruota delle nascite e delle morti" (che è il passaggio da uomo (vedi) a superuomo (vedi)). Fase evolutiva in cui non ci si reincarna più per l'avvenuta estinzione dell'"io" (vedi), 160c, (vedi "Evoluzione", stessa pagina, 155d), (vedi "Extraterrestri", stessa pagina, 187g).

 

ABORTO - Io credo che il "vero" delitto non stia tanto nell'azione, quanto nell'intenzione; nella ragione per cui l'atto è commesso. Perciò la questione dell'aborto è una questione personale di coscienza, riservata ai soli interessati, e non può essere regolata da leggi dello Stato le quali possono disciplinare i rapporti fra cittadini - fra lo Stato e i cittadini - al fine di tutelare il bene comune dei singoli, ma non pretendere di disciplinare il pensiero e la coscienza degli uomini. Lo Stato non ha alcun interesse, né diretto né legittimo, né valutabile, ecc., ecc., che possa giustificare un'interferenza nella decisione dei genitori di non avere un figlio, 100b. Se l'uomo riesce, per esempio, a sapere in anticipo che una creatura nascerà malformata e quindi portata a soffrire, farà certamente bene ad evitare che quella vita nasca. Forse potrò scandalizzare, ma ripeto che nel momento in cui farà questo, e la sua intenzione sarà di evitare dolore a una creatura, e non sarà invece di evitare del dolore a se stesso allora agirà bene e la sua intenzione lo purificherà di questo atto, 161g.

 

ABRAMO - 286b.

 

ABULIA - 147b, (vedi "Tepidezza", 114c), (vedi "Cinismo"), 92d. Se dal punto di vista dell'insegnamento dei maestri l'èra della potenza (vedi "Rosacroce"), oggi, potrebbe far pensare unicamente all'espansione dell'io, perciò ad un aspetto negativo del problema, riportata e vista all'epoca degli individui rappresenta invece qualcosa che li elevava e, se di merito vogliamo parlare, indicava un merito, in quanto affermazione di se stessi al di sopra del grigiore, dell'indifferenza, della tepidezza, dell'abulia, della brutalità intesa in senso animale, dell'uomo che non desidera per niente superare se stesso e vive unicamente di istinti, alla giornata, 117g.

 

ACCRESCERE Se Stessi - (vedi "Io").

 

ACCRESCIMENTO dell'Essere - (vedi "Essere"). Taluno chiama l'"essere" spirito, ego, sé, ecc., ciò ha un'importanza relativa. Importante è capire che l'"essere" non subisce un processo di accrescimento perché è già completo in sé. Sicché l'evoluzione (vedi) non deve intendersi come divenire (vedi), perché il progressivo rivelarsi di un sentire (vedi) più ampio, di una coscienza più vasta, è in realtà l'affermazione dell'esistenza di vari sentire, i quali sussistono nel non-tempo al di là dell'apparente sbocciare e trascorrere, così come una parola scritta è letta lettera dopo lettera, ma in sé è un insieme che ha un suo significato legato alla sequenza delle lettere che la compongono, 157b.

 

ADAMO ed Eva - 250b, 240g.

 

ADULTERIO - (vedi "Intenzione"), 28c. Il tradimento dell'adulterio, oggi così diffuso, che nella stragrande maggioranza dei casi nasce dal desiderio di avere altre esperienze sessuali, in futuro cadrà spontaneamente venendo meno, negli uomini, una visione esasperata del sesso quale l'hanno attualmente. Infatti essi non si cercheranno più per dare sfogo al loro istinto sessuale represso; piuttosto sarà l'affetto che si completerà nell'atto sessuale. Non essendo più l'atto sessuale la ragione della ricerca di compagnia, ma essendo invece l'attrazione del vero amore, verrà meno uno dei principali motivi che spingono all'adulterio e l'infedeltà sarà pressoché sconosciuta, 71d, 220d.

 

AGGREGATO Costituito - Se si vuole avere un'idea più aderente al "mondo del sentire", occorre porsi al di fuori di ogni successione, e immaginare questo mondo come un immenso organismo, costituito da numerosissimi e diversissimi atomi di sentire (vedi "Atomo di sentire"), i quali conferiscono, di volta in volta, all'aggregato costituito, un carattere estremamente unitario. Siccome ciascun aggregato costituito ha una natura estremamente unitaria, ciascuno di essi può essere considerato un sentire unico, di qualità diversa da quelli che lo costituiscono: un sentire più ampio, 193c.

 

AGGREGAZIONE della Materia - Ogni piano di esistenza differisce dagli altri non per una diversa ubicazione nell'Universo, ma per la diversa natura della materia che lo costituisce. Tutti i piani esistono nello stesso spazio e ciascuno comprende sette sottigliezze o densità di materia. Ciò vuol dire che la materia elementare di ogni piano si può aggregare e divenire complessa in ragione di sette accostamenti: quattro e tre, 198a.

 

AGGRESSIVITA' - (vedi "Cervello", stessa pagina, 159g).

 

AGGRESSORE e Aggredito - E che cosa vi accadrebbe se - come dopo il trapasso vengono ritrovati i ricordi di precedenti incarnazioni - ad un dato punto della vostra esistenza di individui trovaste non la consapevolezza d'"essere stati" qualcun altro, ma la consapevolezza d'"essere" qualcun altro? Che so! D'essere l'aggressore e l'aggredito, d'essere insomma tutto quanto una concezione ristretta, che voi avete attualmente, vi fa escludere di essere. D'essere "io" e "non io"? Meditate su questi interrogativi. Vi aiuteranno ad avvicinarvi ad un nuovo modo di concepire la realtà, 272b, 76h.

 

AGIRE nel Profondo - (vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina, 49c).

 

AGITAZIONE - (vedi "Dolore", stessa pagina, 145g).

 

AGONIA - Una lunga agonia viene e deve venire per un fatto karmico, quindi aiuta sempre. Ma dobbiamo precisare: un'agonia incosciente non riguarda più la creatura ma i familiari e coloro che a quella creatura sono legati, 85g.

 

AGOPUNTURA - 28e, (vedi "Medico"), 160g.

 

AIUTATORI Astrali - Gli aiutatori astrali sono entità le quali hanno la missione di aiutare a staccarsi e ad abbandonare il piano astrale (vedi "Spiriti elementari naturali"), 177a.

 

AIUTO - Dare aiuto anche quando si sa che non serve, 150b. Aiutare gli altri implica una grande consapevolezza da parte dell'individuo; implica un discernimento non comune che solo chi ha profondamente studiato e analizzato se stesso può raggiungere. Solo chi può fare a meno dell'aiuto umano è veramente in grado di aiutare i suoi simili. Ed allora, essendo la collettività fatta di singoli, è opportuno che ciascuno di voi raggiunga questa forza interiore, questa forza intima senza cui ben poco potete dare ai vostri simili, 52c, (vedi "Amore"), 69c.

Aiutare significa alleviare altri da preoccupazioni, sollevarli da stati di necessità da cui non riescono ad uscire, 61e. Quindi, sì, soddisfare le necessità vitali di chi, da solo, non ne è capace, ma soprattutto renderlo in grado di provvedere da sé; tamponare l'effetto, sì, ma rimuovere la causa. Questo è il vero bene e, perciò, il vero aiuto, 62e.

Se pensate che sia inutile cercare di aiutare i vostri simili perché comunque voi facciate le cose andranno come è scritto che vadano, vi dico che in ogni caso una cosa importantissima verrà a mancare: quella per la quale tutto esiste e vive, per la quale si succedono i giorni, le vite, le storie: la vostra coscienza, quella coscienza che è la manifestazione di un Dio nell'essere e in forza della quale esistiamo e per mezzo di cui nulla, infine, può rimanerci estraneo, dandoci essa la plenitudine assoluta, 176f. E' assurdo che una persona si butti nelle fauci di un'altra per aiutarla quando quest'altra del suo aiuto non sa che farsene, ma la divora. Il lasciarsi inutilmente divorare può essere molto bello dal punto di vista mistico, però non è quello che si chiede all'uomo. E' tutta una questione di misura, 139g. Il solo vero aiuto che vi sia: quello di dar da mangiare agli affamati, di togliere la sete agli assetati. Ma chi ha sete, benché una mano amica gli porga dell'acqua, da solo deve berla. In questo senso, in questo e unico senso, voi siete soli. Ciascun individuo è veramente l'unico artefice della propria esistenza: da solo deve assimilare, deve comprendere, deve sentire intimamente la verità, 233g.

 

* AKASA - Essenza del piano akasico; ciò che organizzato, od improntato, dicesi "idea". Ovvero ciò che rende possibile l'esistenza oggettiva di una idea relativa alla manifestazione cosmica, 203c.

 

AKASA - Noi siamo il "sentire delle parti", che è un "sentire" relativo e molteplice, che è "akasa", 34h

 

ALCHIMIA - (vedi "Gloria del corpo" e "Grande opera"), 171d.

 

ALCOLISMO - (vedi "Golosità"), 25c, (vedi "Droga"), 92d. Essere dedito all'alcool significa non avere un'evoluzione spirituale abbastanza marcata, 205g, (vedi "Medianità", stessa pagina, 205g).

 

ALDILA' - (vedi "Dopomorte"). Nel cosiddetto "aldilà" ci sono anche entità di esseri che non sono stinchi di santo, ma sono nella loro dimensione e "non possono interferire" nella vita degli uomini. Il male che può venirvi non vi viene dagli spiriti e neppure dai diavoli; può solo venirvi dagli uomini e, a ben guardare, "solo da voi stessi", 31d.

 

ALIMENTAZIONE - (vedi "Trasmutazione della materia"), 158g, (vedi "Vegetariano"), 165g.

 

ALLAH - 286b.

 

ALLEGRIA - (vedi "Dolore"), 264b, (vedi "Dolore", stessa pagina, 145g).

 

ALLOPATIA - 29e.

 

ALLUCINOGENO - Vi sono degli stregoni, o persone dedite a pratiche occulte, che fanno ricorso ad allucinogeni e via dicendo. Ma non dovete pensare che certe droghe diano le facoltà occulte o i poteri paranormali; pensate piuttosto, in modo giusto, che certe creature hanno allo stato potenziale dei poteri occulti, delle facoltà paranormali che l'uso di qualche droga fa porre in atto, limitatamente al periodo in cui dura l'effetto della droga. Cosicché se un qualunque essere, che non avesse queste facoltà allo stato potenziale, assumesse, ingerisse le stesse droghe che fanno diventare veggente altri, egli non lo diventerebbe affatto, 141g.

 

ALTRI - Che senso ha credersi non bisognosi degli altri, a loro superiori e rifiutarli quando, nostro malgrado, per nostra fortuna, non possiamo isolarci, disgiungerci gli uni dagli altri? Se questa è la realtà, perché non prenderne coscienza?, scoprirne tutto il meraviglioso intreccio che congiunge in un abbraccio tutti gli esseri? Perché sentire estranee a sé creature che sono di se stessi complemento? Invero un simile atteggiamento, oltre che essere innaturale, è illogico. Perciò, rendetevi consapevoli della meravigliosa Realtà in cui esistiamo; deponete ogni motivo di isolamento, separazione; considerate ogni essere una parte di voi stessi perché, con la sua vita, contribuisce alla manifestazione della vostra coscienza, intesa quanto meno come coscienza di esistere, quindi contribuisce al vostro sentirvi di essere, alla vostra esistenza; e considerate voi stessi quali unità di una molteplicità il cui dovere non è quello di asservire gli altri a sé, bensì quello di essere strumenti della loro evoluzione (vedi "Corpo fisico", stessa pagina, 184f), (vedi "Esistenza", stessa pagina, 193f).

Ma chi sono gli altri?, tanto più scostanti, odiati, cattivi, quanto più confusi e lontani dalla verità, perciò più bisognosi di comprensione e d'amore? Ma che senso avrebbe sapere tutto ciò, se si vivesse come chi l'ignora? Tale è veramente il quesito che io lascio alle vostre meditazioni, 241f.

 

ALTRI MONDI - In un altro sistema solare può esservi un pianeta che accoglie delle forme di vita che hanno come matrice fisica una materia più sottile, più rarefatta: ma sempre materia fisica è, sempre!, 173d. Su certi pianeti il punto di evoluzione può essere inferiore al vostro attuale, su altri invece superiore; le organizzazioni, le società possono essere diverse, e ve ne sono infatti alcune così belle che mi auguro possano giungere ad essere realizzate anche dall'uomo, mentre altre corrispondono al vostro passato evolutivo; però il cammino è analogo, 102g.

 

ALTRUISMO - 146b. L'altruismo non è il più alto insegnamento che esiste, 253b, (vedi "Coscienza", 254b). La spinta dell'io è quella che ha costruito il vostro mondo, e quindi in un certo senso è fattiva. Era necessaria fino a un certo tempo della vostra evoluzione. Adesso l'uomo deve sostituire, alla spinta dell'io, la spinta dell'amore per i suoi simili e rimanere ugualmente attivo 35c, (vedi "Società", stessa pagina, 38c), 46c, (vedi "Homo sapiens"), 131c. Si passa per il desiderio di non nuocere, di non pesare sugli altri, di essere utili e via via, prima di giungere al radioso sentire altruistico che ispira l'olocausto di sé per gli altri, 141c, (vedi "Sessualità", stessa pagina, 52d).

L'amore agli altri non è un irrazionale innaturale atteggiamento dei mistici, ma piuttosto il naturale e logico "sentire" che ogni essere non può che trovare, dato che la completezza della propria esistenza sta solo nell'esistenza degli altri esseri, 271d. Quale maggiore sprone all'altruismo, per l'uomo, di una concezione della propria vita secondo lo spiritualismo? In verità la logica, con tutta la sua possibilità di dimostrazione non può, in questo senso, tanto quanto l'irrazionale aspirazione mistica. E come potrebbe sussistere la comunicazione fra gli esseri se la logica, le dottrine razionalistiche e lo stesso empirismo, non avessero cercato elementi comuni d'intesa, invece così remoti e precari nel fideismo e nel misticismo?, 277d, 25e. "Ama il prossimo tuo come te stesso" non è un dogma, non è solo un comandamento, è qualcosa di estremamente logico e necessario. E' qualcosa che rispecchia la realtà delle cose, la realtà in sé. Il prossimo siamo noi stessi, 78f, 131f. Lo scopo della vita è quello di donare coscienza, e si è tanto più coscienti quanto più si riesce a compenetrarsi dei problemi degli altri, 145f. Se ti senti rifiutato è perché rifiuti, 193f. Non sempre l'ultima incarnazione prima che la "ruota delle nascite e delle morti" (vedi) venga abbandonata è dedicata interamente all'altruismo; questa dedizione può anche nascere ad un dato tempo della vita (vedi "Conversione"), 107g.

 

ALVEARE - 23e. Moltissime api vivono contemporaneamente e recano le proprie esperienze sensorie al centro comune dell'alveare, la cosiddetta "anima di gruppo", che è il nucleo della manifestazione dell'atomo di coscienza. Ma la varietà delle esperienze sensorie dell'anima dell'alveare non si esaurisce in una generazione di api: si ripete nelle successive generazioni. Ogni individuo biologico, cioè l'ape, è come se fosse un sensore dell'anima dell'alveare, la quale, proprio attraverso i sensori rappresentati dalle api, estende nello spazio e nel tempo, aumentandoli di molto, la sua possibilità di esperire, 182f.

 

AMAZZONIA (Selvaggio dell') - (vedi "Homo sapiens"), 270d.

 

AMBIENTE - A mano a mano che si cresce interiormente, si diventa sempre più indipendenti dall'ambiente in cui si vive, dalle sue influenze: la coscienza si costituisce dando una sempre maggior autonomia di pensiero e di desiderio, uniformando sempre di più la propria volontà alla volontà del Tutto-Uno sino a quando la mente e le emozioni rispecchiano solamente il "sentire" profondo, e il volere rispecchia il volere divino, 85d. L'ambiente in cui è immerso l'uomo corrisponde come un perfetto incastro alle sue necessità evolutive, e le ripercussioni delle esperienze sussistono e producono effetti non solo nell'età infantile bensì finché l'uomo vive confrontandosi e scontrandosi con i suoi simili, agendo e subendo, dominando ed essendo soggiogato, 37e.

 

AMBIENTE Psichico - 163d, 68g. L'insieme dei pensieri in qualche modo simili crea l'ambiente psichico comune alle persone che hanno quella comunanza di pensiero. E non si tratta solo di pensieri ma anche di sensazioni, di desideri, per quanto l'attività del corpo astrale concorre a formare l'ambiente psichico. Sono dunque tanti gli ambienti psichici, secondo vari livelli. Ognuno si trova automaticamente nel suo; riceve la stazione radio, diciamo, con la quale per sua naturale predisposizione è sintonizzato, 180g, (vedi "Anima della Terra"), (vedi "Telepatia", 181g, 203g, 229g).

 

AMBIZIONE - L'ambizione è il nutrimento dell'io ed il suo appetito, 25c, (vedi "Vizio"), 50c. Vedi i tuoi fratelli che si affannano per raggiungere le posizioni sociali importanti: sappi che fanno tutta quella fatica per convincersi dell'inutilità della loro ambizione. Credi forse che chi si affanna per essere al centro dell'altrui attenzione, per accumulare sempre di più, sia più sereno di chi ha superato tutto ciò e meglio comprenda il valore della vita? Ti auguro, fratello caro, che tu possa comprendere il valore ed il vero significato del vivere, perché così facendo non sarai più trascinato dalla preoccupazione di cose che non debbono preoccupare e dalla cura ansiosa di ciò che non vale, dal desiderio di possedere ciò che, veramente, mai può essere posseduto nel vero senso. E ciò corrisponde all'ineffabile serenità e beatitudine della vita liberata, 142f.

 

AMEBA - La vita microcosmica (vedi "Vita macrocosmica-microcosmica") la ritroviamo anche in organismi più semplici e assai più piccoli: per esempio è vita microcosmica la vita di un'ameba, di un batterio, di un microbo. Insomma ogni individuo biologico è una vita microcosmica. La vita microcosmica ha un ciclo, una durata: permane finché dura il principio della nutrizione, della sensazione e dell'eventuale moto, 179f.

 

AMERINDI - Ciò che è ideale morale del Santo, applicato al selvaggio, ne paralizzerebbe ogni moto vitale, 107b.

 

AMICIZIA - Un'amicizia per voi è bella e duratura solo se può darvi soddisfazioni; quando non ne potete più avere si risolve in qualcosa di scialbo e compassionevole. Non dovete amare o ricercare solo ciò che può darvi un'utilità immediata, 48c, (vedi "Simpatia istintiva"), 67g, 140g.

 

AMMONIO SACCA - 90c.

 

AMNESIA - (vedi "Ricordo", 74h), 75h.

 

AMORE - Non preoccupatevi di quanta parte comprendono del vostro amore gli uomini, 71a. Felice è colui che ama, 91a. L'amore per il prossimo è niente in confronto al "sentire" cui è chiamato l'individuo, 253b, 269b. Ama chi più può. Chi ama non ha diritti, ha solo doveri, e solo chi comprende ama, e solo chi ama può sapere, e solo chi sa ha una potestà: tale potestà è tanto più grande quanto più si ama, quanto più si è altruisti, 58c. Amore non corrisposto, 64c. Nel momento in cui vi rendete consapevoli che voi portate aiuto alle creature per far godere il vostro io non dovete in questo pensiero cessare di portare aiuto. Dovete rendervi vigili, costantemente consapevoli, senza attendervi da questo ricompensa alcuna. La comprensione giunge quando voi realizzate questa costante consapevolezza a vostra insaputa, 68c. Il vero amore non sa pensare nei termini dell'io. Mi spiego? Quando voi proverete questo amore, voi sarete fusi con tutto il resto dell'Universo con consapevolezza. Quando voi proverete questo amore non riconoscerete più la distinzione fra mio e tuo, fra io e te, ma vi sentirete uno con il Tutto, 69c. L'amore è un "sentire", non un comportamento, se non c'è non si può pretendere. Come potete pensare che il vero amore, il vero amante possa dare il suo amore ad un solo essere? Forse che il santo ama uno e non gli altri?, 58d. Sotto l'impulso del richiamo sessuale gli esseri sono invitati a distogliere l'attenzione polarizzata su se stessi e a rivolgerla ad altri. Ciò si concretizza in attenzioni diverse da individuo a individuo che denunciano una diversa sensibilità ed una diversa capacità di amare. Ognuno ama in rapporto alla propria evoluzione Amore come sprone al sentire, 64d, (vedi "Maternità"), 65d. Amore per i figli: nell'uomo l'amore per i figli resta anche quando essi sono ormai adulti: l'amore che la natura innesca rimane oltre l'innesco. Amore per l'amante, amante senza attrattiva sessuale, genitori, amici, estranei, 66d, (vedi "Solidarietà"), 67d, 68d.

In futuro l'uomo sentirà molto di più la reminiscenza di altre vite e riconoscerà, per uno slancio interiore, chi ha amato in altra precedente condizione. Ciò sarà così diffuso che non desterà meraviglia lo stabilirsi di un rapporto umano così inteso fra tanti che non saranno legati da vincoli di sangue. E come una vera madre può amare contemporaneamente più figli senza nulla togliere all'uno e all'altro, così l'uomo del futuro potrà bastare, appagandoli pienamente, a più affetti, 71d, (vedi "Odio"), 101d e ss., 272d. Il legame creato dall'amore è un legame che non si spezza mai e che, nelle future esistenze, conduce chi si ama a ritrovarsi in amore, 15e. Non amate solo voi stessi; e quando avete compreso ciò, e amate gli altri, allora considerate che non dovete amare solo alcuni. Se non siete capaci di altro amore più impersonale, fate dell'amore ai vostri familiari lo scopo della vostra vita; e quando sarete riusciti a dedicare tutti voi stessi e loro, ricordate che la vostra vita non può avere quel solo scopo, 55e. Cominciare ad amare da poco e da vicino, 21f. Perché bisogna fare del bene, 77f. Niente va perduto (per la morte del corpo fisico), tanto meno un amore. Un amore, che può sembrare interrotto, è qualcosa che riposa, qualcosa che, momentaneamente, è in stasi, per poi risbocciare più forte, più completo di prima, 117f, (vedi "Simpatia istintiva"), 67g. Vi sono delle creature che appena si vedono, è vero?, si amano, provano un immediato reciproco affetto, un amore. Questo ci dice che c'era già un legame tra loro; e pur non riuscendo la memoria ad arrivare all'origine di questo affetto, che magari risale a precedenti incarnazioni, tuttavia il sentimento amoroso prorompe, esce fuori, 184g.

 

ANACORETA - Un anacoreta può essere molto più avido di un ricco mercante. La psicologia dell'uomo è complessa e può rivelare motivazioni di condotte assolutamente insospettate (vedi "Io"), 77d.

 

ANALOGIA - L'analogia è l'ultima parola della ragione e la prima della fede, ed è necessaria alla comprensione di quelle verità che sono al di sopra dei luoghi comuni del pensiero, delle vostre consuetudini, 23c.

 

ANALOGISTI - 90c.

 

ANASSAGORA - 38h.

 

ANESTESIA - Nell'anestesia totale, come nel coma (vedi), come nel "Riposo dell'ego" (vedi), sono gli altri che vivono situazioni, fotogrammi, episodi che chi è in questi stati non vive. Il suo sentire di essere non si arresta in attesa che gli altri vivano ciò che devono vivere, ma scorre nelle successive situazioni che deve sperimentare senza arresti, senza soluzione di continuità, sia che gli altri contino un'ora o un giorno o un anno, 226d. Se, nella serie degli eventi di una situazione cosmica che vede unite dieci persone, la decima non deve percepire quello che è in comune alle altre nove (per esempio il paziente di un'operazione chirurgica con totale anestesia), allora tale decima persona non deve attendere che il tempo sia passato per continuare a "sentirsi d'essere" e perciò ad esistere, ma passa subito alla sua prossima situazione da percepire, quella in cui gli altri la vedono destarsi. E non potrebbe essere diversamente da così; infatti "il non sentirsi d'essere equivale a non esistere; perché la vita è coscienza; l'esistere è coscienza d'essere", 227d. Quando anestetizzate una persona, se occorre per un intervento chirurgico, con gli anestetici non fate che allontanare il corpo eterico: viene interrotto il collegamento tra il corpo fisico denso e il corpo astrale, e l'essere non percepisce più il dolore, il dolore che è originato nel corpo fisico denso, 55g.

 

ANGELI - 40g, (vedi "Spirito elementale naturale").

 

ANGELO Custode - La guida spirituale (vedi "Voce della coscienza"), dalla vostra religione chiamata angelo custode, non deve essere tanto vista come un ente esterno, estraneo, che vi ripara dai colpi, che vi protegge nel senso tradizionale e personale, bensì qualcosa che dal vostro intimo essere affiora e che cerca di far sbocciare la vostra coscienza, di farla affermare nei confronti degli impulsi deteriori, 232g.

 

ANGOSCIA - Chi dà sapore alla vita solo per mezzo degli stimoli che gli vengono dal mondo esterno, quando questi gli vengono a mancare, o non gli dicono più nulla, si trova faccia a faccia con il suo vuoto interiore e resta attanagliato dall'angoscia. Nasce così il problema di come sfuggire all'angoscia. Le soluzioni che si adottano possono essere molteplici e più o meno tragiche. Dalla ricerca di conforto e di aiuto da parte di qualche sedicente maestro, alle droghe e al suicidio. Certo è che le soluzioni sono tutte errate perché non sradicano la causa dell'angoscia che, appunto, è il vuoto interiore, ma si limitano a tamponare l'effetto cioè a tacitare l'angoscia stessa. Cercare il conforto della protezione di qualche "istruttore spirituale" è un'illusione. Nessuno può fare per il singolo quello che il singolo personalmente, individualmente deve fare; nessuno può togliervi quello che, inevitabilmente, per il vostro progresso individuale, dovete fare. Chi vi promette avanzamenti nella vita dello spirito, o immunità dagli avvenimenti dolorosi, vi illude. Noi stessi, se erroneamente pensate che vi promettiamo tutto ciò, siamo per voi involontaria fonte di illusione. Non dovete venire a noi sperando che noi possiamo farvi crescere, maturare spiritualmente o colmare il vostro vuoto interiore senza una "partecipazione viva e diretta" da parte vostra. Noi siamo come il cibo per l'affamato, il quale non si sazia al solo guardare il cibo ma deve portarlo alla bocca, altrimenti non si sfamerà, ne si sfamerà guardando altri sfamarsi. Non dovete venire a noi sperando che noi, per voi, risolviamo i vostri problemi o vi diamo serenità allontanando i motivi del vostro affanno. Noi, al massimo, possiamo insegnarvi a risolvere i problemi, a trovare in voi stessi quella forza che fa restare sereni e padroni di sé anche nelle avversità più dure. Ma sempre dovete essere "voi stessi" gli artefici di un tale vostro intimo cambiamento, 91d.

Prima, i motivi di sofferenza attraverso i quali l'uomo poteva scaricarsi, e scaricare tutto il suo bisogno di star male, erano molti; e quindi le ragioni del suo malessere trovavano facilmente paternità nelle difficoltà del vivere di ogni giorno. Ecco perché le angosce spontanee che prova l'uomo oggi, e delle quali non sa trovare paternità, erano allora sconosciute. C'era lo stesso bisogno di soffrire, cioè lo stesso desiderio di autopunirsi che c'è anche oggi, ma allora l'autopunizione si chiamava sofferenza per sopravvivere, mentre oggi si chiama necessariamente angoscianza motivo reale, 156g.

 

ANIMA - E' un errore dire che l'anima dell'uomo proviene dai regni naturali; giusto è dire che l'essere di ciascuno, di cui l'uomo costituisce una fase della manifestazione, affonda le sue radici nei regni minerale, vegetale e animale. Su queste vite si fonda la manifestazione della coscienza individuale. Ognuna di esse costituisce un centro di sensazione e di espressione ed è collegata ad un atomo di coscienza. Ma badate bene: non intendo dire che ogni individuo biologico abbia, in senso esclusivo, il suo atomo di coscienza, bensì che gruppi e catene di individui biologici fanno capo ad atomi di coscienza. Ognuno di quegli individui è un centro sensore di un centro comune al gruppo a cui appartiene, centro comune che costituisce il nucleo di manifestazione dell'atomo di coscienza di una individualità. Al più semplice stato di coscienza di ogni individualità sono legati miriadi e miriadi di individui biologici appartenenti ai tre regni naturali, secondo catene e gruppi che esprimono in successione una vita di sensazione sempre più vasta ed un grado di mente che via via accenna sempre più a intellettivizzarsi. A mano a mano che tale processo avanza diminuisce il numero di individui biologici a cui l'atomo di coscienza è legato. Così come nell'essere cosmico la coscienza cosmica è una, mentre gli atomi di coscienza sono innumerevoli, così ad ogni atomo di coscienza è legato un solo individuo capace di esprimere l'inizio di una vita intellettiva (per esempio un cane), mentre sono legati moltissimi individui biologici che esprimono solo sensazione. Tutto questo perché, data la poca duttilità, versatilità, delle forme di vita semplici, la varietà delle esperienze necessaria alla manifestazione di quel tipo di coscienza sensoria è ottenuta attraverso alla "ripetizione". Tale ripetizione non avviene solo per mezzo della vita di più individui biologici che si succedono nel tempo, ma è molteplice anche perché utilizza l'esperienza di tanti individui contemporanei e dei loro successori (vedi "Alveare"), 181f, 197f.

 

ANIMA del Mondo - 164d, (vedi "Anima della Terra"), 254g.

 

ANIMA della Terra - 163d. Ogni essere incarnato contribuisce, con i suoi pensieri, con la sua vita, con l'atmosfera psichica che crea intorno a sè, a comporre e costituire un'atmosfera psichica che dagli occultisti è chiamata "l'anima della Terra". Essa unisce tutte le menti degli uomini e le indirizza verso quello che è l'interesse comune, 253g.

 

ANIMALI - Gli animali e tutte le creature del regno naturale per organizzare i loro veicoli devono vivere degli episodi che la nostra sensibilità definisce crudeli (vedi "Esempio del leprottino"), 117a. Come discendiamo dalle scimmie. Come ultima forma nel regno animale l'entità può aver avuto la forma di un cane o un cavallo, non esclusivamente quella di una scimmia, 162a, 146b. Parallelo uomo-animale 216b, (vedi "Incarnati"), 33g, 76g. Dolore degli animali, 97g.

Gli esempi di altruismo animale si spiegano con la legge che a livello collettivo fa progredire e perpetuare la vita della natura, e non sono quindi iniziative individuali, espressioni della coscienza individuale, 99g. E veniamo ora alla manifestazione non di un istinto naturale, come è la cura della prole negli animali, ma di qualche altra cosa, che potrebbe essere l'affetto al padrone portato addirittura all'olocausto, in certi animali prossimi - diciamo - all'incarnazione umana. Qui non c'entra più la voce della natura che cerca di perpetuare la vita, ma è qualcosa che riguarda la manifestazione della coscienza individuale. Questi animali nell'incarnazione che sarà logicamente successiva non si incarneranno in uomini tipo "selvaggio", ma in individui già più evoluti. E in questo caso si può dire, potendo fare un confronto, che la manifestazione della coscienza individuale in questi animali  che sono capaci di condursi all'olocausto a favore di un uomo o anche di un altro animale, segna un indice che è superiore alla manifestazione della coscienza individuale dell'uomo che, per esempio, partecipa ad una strage efferata. Questo non contraddice la legge di evoluzione. Si tratta di diverse manifestazioni di coscienza. Non necessariamente la prima incarnazione umana deve essere quanto di più efferato vi sia per crudeltà, se l'incarnazione animale precedente ha segnato una tappa abbastanza rilevante dal punto di vista della coscienza individuale, 100g. Ipnosi animale, 177g.

 

ANIME Gemelle - (vedi "Comunione" e "Fusione"), 161c, (vedi anche "Simpatia istintiva"), 67g.

 

* ANIME Gruppo - E' detto dell'individuo il quale manifesta la propria esistenza nel mondo naturale, in più veicoli fisici. E le esperienze di ciascuno di questi veicoli a lui vengono riportate, 203c.

 

ANIME Gruppo - L'anima di gruppo del regno naturale è il punto di convergenza di differenti esperienze di più sperimentatori, 196c, 182f, (vedi "Alveare"), 97g.

 

ANNO Santo - 135f.

 

ANTICHE Scritture - Dio non parla agli uomini alla maniera narrata dalle antiche scritture, non gioca con loro a nascondersi per farsi intravedere di tanto in tanto da qualcuno, ma ininterrottamente ci comunica l'esistenza e indiscriminatamente si rivela in ciascun essere alimentadogli il sentire, "Il rapporto fra Dio e l'uomo non è quindi saltuario e di pochi, ma intimo e totale", 216f.

 

ANTICO Egitto - 92c, 29h.

 

ANTICONFORMISMO - 118b. Non è detto che gli anticonformisti siano persone dall'ampio "sentire". Come sempre abbiamo detto, non si potrà mai sapere, esaminando un comportamento, qual è l'intenzione e quindi il "sentire vero" di chi ha quella tale condotta, 220d.

 

ANTICRISTO - L'Anticristo insidioso si nasconde nella tacita acquiescenza della tirannia, dell'errore e dell'ingiustizia. La religione che si serve degli insegnamenti dei Maestri per maledire, per condannare i suoi nemici, è religione dell'Anticristo, 54a.

 

ANTIPATIA - (vedi "Simpatia").

 

ANTIQUARIATO - Non è che un oggetto dura nei secoli, ma vi sono tante rappresentazioni di esso quante sono le unità di mutazioni (fotogrammi) in cui l'oggetto è raffigurato. Il mondo fisico, come l'astrale ed il mentale esiste come lo conoscete solo quando si percorrono, vivendoli uno ad uno, fotogrammi che, in ultima analisi, lo compongono. Allo stesso modo gli oggetti, i corpi, le forme che in questo mondo esistono, acquistano dimensione e realtà solo scorrendo i fotogrammi nei quali sono raffigurati, 257b.

 

ANTROPOSOFIA - (vedi "Io"), 32c, 26h.

 

ANZIANO degli Anziani - 92c.

 

APE - (vedi "Individuo biologico"), 183f.

 

APOSTOLATO - (vedi "Io"), 32c.

 

APPARENZA - (vedi "Intenzione"), 168d.

 

APPORTO - 14a. Apporto a luce accesa, 23a. Conte Thibault, 25a, 26a, 45a. L'apporto è sintonizzato col fluido del destinatario; soltanto lui può toccarlo. Altrimenti si perde la sintonizzazione tra l'apporto e il suo destinatario, 48a. Nei fenomeni di apporto la materia è  scomposta dall'interno, 200a, 35b. Nell'atto dello scambio un piccolo frammento lucente si stacca dalla "cosa luminosa" e va a posarsi sulla parte nuda del mio braccio destro, ma senza che io risenta alcuna sensazione di calore, 53b, 225c, 255-259c, 72f.

Il mezzo di trasporto di cui si serve il maestro del Cerchio preposto ai fenomeni fisici, è il pensiero. Un oggetto smarrito, era stato conosciuto, esisteva; e siccome non esiste né tempo né spazio in senso assoluto, esso viene ritrovato, smaterializzato e rimaterializzato qua grazie alla forza del pensiero. Altre volte l'oggetto è creato ex novo: questo il maestro (vedi "Michel") non lo dice per la sua grande umiltà, ma molti degli apporti sono creati ex novo. Voi sapete già come avviene questo: è come una reazione nucleare rovesciata, però sempre controllata con la forza del pensiero, 207g.

 

APPRENDIMENTO - (vedi "Ideogramma", stessa pagina, 204d), 177g.

 

ARCANGELI - 40g, (vedi "Spirito elementale naturale").

 

ARCANI Maggiori - Se facessimo un elenco di tutte le costellazioni (vedi) e di tutti i pianeti (vedi "Pianeta"), troveremmo che 22 hanno un influsso diretto, non secondario sulla Terra. Vi dice niente questo 22? Esso è il numero degli arcani maggiori del Tarocco (vedi), 42g.

 

ARCHEOLOGIA - Voi ripulite dalla polvere del tempo non ciò che fu ma la rappresentazione di ciò che era. Voi conservate ciò che mai fu come ora (vedi "Antiquariato"), 257b. La piazza del Duomo che voi conoscete oggi non è lo stesso spazio nel quale il Duomo fu edificato: quelle pietre levigate dal tempo non sono le stesse poste dagli antichi. Ogni fotogramma ha un suo tempo, come un suo spazio, 258b.

 

ARCHETIPI - Il cosmo è costituito solamente ed unicamente dai sentire degli esseri. Ecco perché il piano akasico, o del sentire, è il mondo degli archétipi. Badate bene, gli archétipi non esistono alla maniera degli Universali di Platone, cioè in sé concepiti, separati dalle cose; bensì alla maniera dei Terministi, dei Nominalisti. In altre parole, come la legge della materia non esiste astrattamente ma è insita nella materia stessa, l'archétipo scappa fuori quale comun denominatore delle creazioni degli individui e non viceversa. Quindi importanti sono gli individui, il loro sentire e la loro conoscenza percettiva, 214f.

 

ARCHIMEDE - 24d.

 

ARCHIVIO Completo dell'Esistenza - (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata", 229f), 230f.

 

ARETINO (Pietro) - (vedi "Morale", stessa pagina, 94b).

 

ARISTOTELE - 284b, 77c, 80c, 96c, 193d, 196d, 274d, 96h.

 

ARRESTO Cardiaco - (vedi "Morte", stessa pagina, 47g), 51g.

 

ARRIVISMO - (vedi "Realtà", stessa pagina, 31c). Supponiamo che, analizzando voi stessi, scopriate di essere degli arrivisti che non esitano a mettere in cattiva luce i propri colleghi pur di valorizzare se stessi. Da un certo punto di vista l'arrivismo non è un difetto, è un pregio, perché rende attivo l'individuo e così lo rende creativo. Ma ciò che io affermo è che l'arrivismo è un portato dell'egoismo, e limita l'individuo, lo fa schiavo e lo rende crudele. Se voi siete convinti e soddisfatti della vostra esistenza, se credete che la causa di ogni confusione risieda fuori di voi, allora l'arrivismo non è un difetto, è un pregio. Ma se fate parte del novero degli uomini che, pur potendo soddisfare ogni loro desiderio, si sentono inappagati, allora l'arrivismo è un difetto che deve essere troncato alla radice. E si giunge alla radice non comportandosi come dei non arrivisti, ma ponendosi fuori di quella concezione che vi conduce ad essere degli arrivisti; convincendovi, come prima ho detto, che la felicità non sta nell'accumulare cose che si crede possano arricchire il proprio "io", 48e.

 

ARTE - Nell'uomo occidentale l'attenzione è particolarmente rivolta al mondo esterno: gli stimoli che gli vengono riguardano essenzialmente la vita che lo circonda. Non è così, invece, per l'uomo orientale, e non è così per l'uomo che ha raggiunto una certa evoluzione. Allora comincia ad avere una vita interiore. Questa vita interiore è più importante della vita dell'uomo occidentale, che si incentra tutta su quanto sta attorno a lui, sul mondo esterno. La vita dell'uomo che volge la sua attenzione al suo intimo essere è una vita che ugualmente subisce degli stimoli, ma sono stimoli di natura più raffinata, più lieve. Mentre l'uomo poco evoluto per vibrare in qualche modo intimamente, dentro di sé, ha bisogno di stimoli grossolani, per l'uomo poco più evoluto dal punto di vista spirituale e non solo umano, sono sufficienti stimoli più sottili. Nasce così la ricerca non solo di stimoli più delicati, di natura più raffinata, ma anche il desiderio di creare qualcosa che trasmetta agli altri questi stimoli lievi, sensibili, raffinati. Si può dire che tutta l'arte corrisponda a questa necessità, 133g.

 

ARTERIOSCLEROSI - Il cervello invecchiando automaticamente limita il corpo mentale. Ma quando il corpo fisico muore, subito dopo il trapasso anche il corpo mentale ha come un sollevamento, un ritorno di funzioni, prima di essere abbandonato. E quindi, in quella fase, può essere rivista la propria vita, possono essere rivalutati e visti nella giusta luce certi aspetti, possono essere meglio comprese le esperienze vissute. Se così non fosse, vi immaginate un uomo che muore arteriosclerotico?, e che di là continui con il suo corpo mentale condizionato in una forma simile all'arteriosclerosi? Non capirebbe niente della sua vita trascorsa, 148g.

 

ARTISTA - La sensibilità dell'artista è qualcosa che ha un suo valore ed un suo significato anche nella scala evolutiva; ma parlando di intelligenza (vedi "Genio"), che uno sia intelligente non significa che sia evoluto, non lo significa affatto, 108g. Dobbiamo distinguere due momenti nell'artista: il momento in cui è veramente artista, quando crea oppure gode della creazione altrui; e il momento in cui è uomo, nel quale momento egli conosce tutte le ambizioni, invidie, rivalità che può conoscere un uomo che ancora non abbia raggiunto la coscienza individuale, 134g.

 

ASSASSINO - (vedi "Omicidio", stessa pagina, 165c).

 

* ASSENZA di Libertà - (vedi "* Karma") Si distingue in:

          PARZIALE - quando solo un certo numero di azioni è predestinato.

          TOTALE - quando ogni e qualsiasi evento dell'esistenza è preordinato nei minimi particolari. (Ad esempio: il processo di  cristallizzazione, prima manifestazione di vita), 203c.

 

ASSENZA di Scelta nella Vita Macrocosmica - (vedi "Macro e microcosmo", stessa pagina, 181b).

 

* ASSOLUTO - Attributo di Dio, oppure appellativo usato per significare COLUI CHE E' e che non può essere descritto, 203c.

 

ASSOLUTO - 96a. Schema illustrativo, 208a, 233a, 93b. L'Assoluto può essere paragonato ad un sole con tanti raggi. A ciascun raggio fa capo una goccia o scintilla divina e ciascun raggio è una teoria di "sentire" individuale, che va da un "sentire" detto in potenza sino ad un "sentire" definito in atto, 209b, 214b, 215b, 258b, 94c, 153c. La Realtà Assoluta è uno stato di coscienza di "Eterno Presente" (vedi) e di Infinita Presenza, in cui tutto è fuso è trasceso nella "comunione (vedi) dell'Unita'", 174c, 202f. Vi abbiamo fatto un quadro generale di quella che è la realtà che noi riusciamo a vedere, a percepire: questo quadro può essere affrontato da qualunque parte e segue un discorso logico, così come un indumento fatto a maglia non è che un filo lavorato in una certa maniera. Da qualunque parte noi possiamo cominciare ad osservare questo quadro della realtà, c'è un filo conduttore, estremamente logico, che finisce in un concetto principale o ultimo: il concetto di Dio-Assoluto, 22h e ss., 27h.

 

ASSUNZIONE di Maria Vergine - Un cattolico crede, anzi, deve credervi, all'assunzione al cielo della madre di Cristo, ma questo non ha un riflesso diretto nella costruzione della società, a meno che il cattolico non imbracci il fucile per difendere la sua fede, 86c.

 

ASTROLOGIA - Supponiamo che dobbiate avvolgere un filo su di una bobina in modo regolare. Se non avete una spola, non potrete far questo. La spola è appunto il pianeta o la costellazione che influisce nel momento e nel luogo adatti, 42g. L'individuo di grande evoluzione si può sottrarre alle influenze astrali (vedi "Oroscopo"), 194g. L'ascendente è l'ora della nascita, come norma generale. Ma la nascita non è il momento in cui il feto fuoriesce, si stacca dal corpo della madre. La vera nascita è quando l'entità completa, diciamo, il suo contatto col corpo fisico che sta nascendo, e ciò può avvenire anche quando il parto non è ancora avvenuto. Quindi è tutt'altra nascita e tutt'altro ascendente. Può accadere anche che la vera nascita accada dopo il parto, quando l'entità ha finito di completare il suo contatto con il corpo fisico del neonato, mentre c'è una sorta di vita di questo corpo ancora non completamente saldata con l'entità, 194g.

 

ASTRONAUTA - (vedi "Incomunicabilità dei Cosmi", stessa pagina, 174c), 197d, (vedi "Piano di esistenza", stessa pagina, 186f).

 

ATEISMO - (vedi "Materialismo", stessa pagina, 136c), 19e, 216f. L'ateismo non è che una forma attraverso la quale l'uomo, l'individuo, fa in quel momento della sua evoluzione una sorta di purificazione di se stesso per comprendere che cos'è veramente che lui considera valore. L'ateismo è il momento obbligato dal quale passiamo o siamo passati tutti, 235g.

 

ATLANTIDE - Atlantide era una civiltà molto evoluta. La sua fine avvenne quando i suoi figli cessarono il loro ciclo evolutivo sulla terra e incominciarono a incarnarsi nel suo seno i malvagi. Essi profanarono la sua civiltà, attirando su di loro la più terribile maledizione che l'uomo possa ricevere. In ventiquattrore un cataclisma la distrusse, la seppellì in fondo al mare. Le punte delle sue montagne sono le isole Azzorre, Canarie, Capo Verde, 1O4a. Nella vostra era Atlantide è rappresentata sprofondata, ma nella sua, che permane nell'Eterno Presente, non ha mai cessato di esistere, 183b. La fine di Atlantide (civiltà appartenente a un'altra razza) è avvenuta circa diecimila anni fa. Ecco il grande che assomiglia al piccolo: è qua in questo passaggio delle razze. Cioè, pressappoco alla metà dell'evoluzione di una razza, comincia l'evoluzione della razza successiva e finisce l'evoluzione della razza precedente (vedi "Intersecazione delle razze e delle epoche", stessa pagina, 190b), 29h.

 

ATLANTIDI - 88c.

 

ATMOSFERA Psichica - (vedi "Anima della Terra"), 163d, 142g, 181g.

 

ATOMISTI - 30h, 37h, 38h, (vedi "Einstein"), 39h.

 

ATOMO - Disintegrazione atomica, 199a. Esempio dell'asse, 189f. L'atomo in se non ha sensazioni, pur potendo essere un elemento che le crea, 190f, (vedi "Forza di gravità"), 189g.

 

ATOMO di Sentire - (vedi "Personalità", stessa pagina, 267b). E' l'unità elementare del sentire individuale, è come l'unità elementare delle materie che compongono i piani di esistenza più densi. I sentire complessi, costituiti da atomi di sentire, sono analoghi alle materie composite di questi piani, costituite appunto da aggregazioni di materie elementari, 267b, 95g. Tutti gli esseri che fanno parte dei mondi minerale, vegetale e animale fanno capo ad un individuo che ha come sentire, come coscienza, l'atomo di sentire. E' dall'uomo in poi che gli atomi di sentire si accomunano, 96g. 77g.

 

ATTENZIONE - Consapevolezza - Coscienza - (vedi "Scuole di iniziazione", stessa pagina, 13h).

 

ATTIMO - 284b, (vedi "Eterno Presente", stessa pagina, 183c).

 

ATTO Sessuale - (vedi "Sessualità", stessa pagina, 52d).

 

ATTUAZIONE dell'Azione - (vedi "Intenzione"), 168d.

 

* AURA - E' quella forma nebulosa e al tempo stesso luminosa che i veggenti vedono attorno al corpo fisico degli uomini, ed anche degli animali o piante. E' composta di vari fattori: da emanazioni infrarosse del corpo fisico denso, da emanazioni del corpo eterico e del corpo astrale; certi veggenti molto sviluppati nella visione possono anche percepire colorazioni e luminosità del corpo mentale. L'aura ha colorazioni diverse (quelle basilari e quelle momentanee mutevoli) che variano da individuo a individuo, 203c.

 

AUTOANALISI - (vedi "Autopsicanalisi"), 170g.

 

AUTOCOMPASSIONE - (vedi "Dolore", stessa pagina, 116f).

 

AUTOCONOSCENZA - Ciascuno si faccia studioso di se stesso, si faccia autore di una nuova società cominciando dalla sua vita di ogni giorno. Siete responsabili di ciò che accade nel mondo nella misura in cui nulla fate per migliorare voi stessi, 124g, 129g.

 

AUTOCONSAPEVOLEZZA - L'autoconsapevolezza dell'uomo è ridotta (vedi "Consapevolezza"). Qual è lo scopo per cui la natura ha dato all'uomo un'autoconsapevolezza ridotta? Alla base della consapevolezza, sia essa un fatto unicamente di sensazione o un fatto complesso che investe una struttura mentale, come l'autoconsapevolezza, ci sono dei sensi. Tanto è vero che la primiera forma di consapevolezza è la sensazione, che è anche la prima forma di sentire, la più semplice: il sentire di esistere, che appunto negli esseri più limitati si identifica nella sensazione. Ora, il fatto che la consapevolezza all'inizio della scala evolutiva (per così dire) discenda solo dai sensi fisici, trascina con sé, nel procedere dell'ampliamento della coscienza, una sorta di abitudine ad usare solo i sensi fisici quali strumenti della consapevolezza. Ecco perché nell'uomo, in cui la consapevolezza è un fatto in preponderanza mentale, si ha consapevolezza solo di ciò che i sensi fisici hanno rivelato, salvo poche eccezioni (vedi "Eroismo") istintive, per altro presenti anche negli animali, e intuitive, 243f, 123g.

 

AUTOCONTROLLO - Il corpo mentale (vedi), come del resto il corpo fisico (vedi), sono corpi prodigiosi. Chi pilota questi veicoli è l'individuo, è la coscienza (vedi). E quando la coscienza non è molto costruita, è come mettere in un veicolo meraviglioso un fanciullo: non sarà lui a guidare il veicolo ma ne sarà forse trascinato suo malgrado. Così è dell'uomo che non ha una coscienza molto sviluppata e che quindi non riesce ad avere, proprio per sua natura, un autocontrollo sugli impulsi e gli stimoli che gli vengono da questi veicoli. I quali, ripeto, non debbono essere visti come una sorta di calamità, ma anzi come qualcosa di meraviglioso che non si sa indirizzare e pilotare, 179g.

 

AUTOCOSCIENZA - (vedi "Evoluzione dell'autocoscienza"). Il corpo mentale è quel corpo che produce l'illusione della separatività, perché è dell'intelletto la prerogativa di distinguere l'"io" dal non "io"; ma questa illusione è necessaria per costituire, formare l'autocoscienza, in altre parole, il corpo akasico, 146a, 96g.

 

AUTOIPNOSI - Vi sono persone che hanno avuto un'esperienza dolorosa, traumatizzante, e che istintivamente la cancellano dalla loro consapevolezza, senza dover fare niente. E' un processo di autoipnosi, del quale non tutti sono capaci, 173g.

 

AUTOLESIONISMO - (vedi "Dolore", stessa pagina, 116f).

 

AUTOMATISMI - (vedi "Spiriti elementari naturali", stessa pagina, 40g).

 

AUTONOMIA - Vorrei interrompere la vostra dipendenza (vedi) dagli altri, perché quando si dipende da qualcuno si è sempre nelle sue mani. Vorrei che foste autonomi il più possibile e, quando lo foste divenuti, che allora collaboraste gli uni con gli altri, che dipendeste gli uni dagli altri, 115f.

 

AUTOPSICANALISI - L'autopsicanalisi suggerita dal Maestro Claudio comprende in sé tutti i benefici della psicoterapia, ed è la sola capace di rimuovere i limiti che impediscono l'espandersi della coscienza individuale. Quindi è una cura, oltre che psichica, anche spirituale. Una società è tanto più progredita quanto più riesce a trasformare ed arricchire interiormente i suoi componenti. Infatti, più che fare ed avere è importante essere, 43e. Quello che c'è da fare nell'autopsicanalisi voi lo sapete fare; si tratta solo di spostare la vostra attenzione dagli altri a voi stessi, mantenendo nell'analisi un contegno distaccato e sincero, 48e.

 

AUTOPUNIZIONE - Convincersi che vivere drammaticamente le proprie vicende dipende dalla necessità psicologica di autopunizione può far pensare che tale necessità sia conseguenza di una condanna di se stessi per ciò che si è fatto. In altre parole, il soggetto avrebbe esaminato il suo operato e, trovatolo errato, desidererebbe riparare autopunendosi; mentre così non è e, per capire, basta pensare all'effetto karmico, che non è punitivo ma di comprensione. Cioè il karma non è conseguenza della comprensione, bensì la comprensione è conseguenza del karma. Così, certe azioni, desideri, pensieri, traggono seco come effetto il desiderio di autopunizione, ed è vivendo situazioni autopunitive che l'individuo cambierà - comprendendolo - quelle azioni, quei desideri, quei pensieri, 41e.

 

AUTOSUGGESTIONE - (vedi "Fantasmi della mente", stessa pagina, 33d)

 

AVARO - Le cause mosse dall'avaro lo porteranno, come effetto, in situazioni da cui capirà che non serve avere un desiderio smodato di beni e di ricchezze. Tale comprensione scaturirà, per esempio, dal vivere in una successiva vita una situazione in cui egli vivrà l'avarizia di un suo simile e ne sarà la vittima, 44d.

 

AVARIZIA - (vedi "Limitazione"), (vedi "Karma", stessa pagina, 44d).

 

AVOGADRO - 38h.

 

AVVENIMENTO - Allorché cessa la percezione - comprendo in questo termine anche la recezione o il ricordo dei pensieri -, cessa l'idea del trascorrere del tempo ed il "sentirsi di esistere" scorre senza soluzione di continuità, saltando a pie' pari la durata degli avvenimenti di cui non si è avuta percezione proprio perché "non v'è durata se non v'è avvenimento", 227d, (vedi "Anestesia").

 

AVVERSITA' - Qual è la forza che può aiutare a superare un'esperienza dolorosa? Quella di capire, di vedersi dal di fuori; di capire che è un'esperienza amarissima, ma non più amara di quelle che tanti altri hanno. E, in questo senso, non compatirsi, ma cercare di dire a se stessi: "In questa esperienza io debbo mostrare a me stesso e alla mia guida, il mio maestro spirituale, che sono forte e che posso sopportare questo, per trarne tutto l'insegnamento che se ne può trarre", 141g.

 

AVVOCATO - Se io fossi un avvocato, è chiaro che potrei trovarmi nella circostanza di dover difendere un assassino; oppure di avere un cliente per servire il quale dovrei danneggiare altre persone. Allora se non mi sentissi di farlo - ma non perché Gesù Cristo al posto mio non lo farebbe, ma perché "quello" non fosse il mio "sentire" (vedi) - è chiaro che dovrei cambiare mestiere, 97b.

 

AZIONE - Ogni azione in sé può essere compiuta per innumerevoli motivi; erra quindi colui che crede di poter giudicare gli uomini "dalle loro azioni"; eppure tutti questi innumerevoli atti hanno una radice comune: l'"io" di ognuno 24c E' impossibile giudicare se un uomo è volontariamente volto al suo bene morale o meno, non conoscendosi il suo grado di evoluzione. Né si può giudicarlo dalle azioni, che possono nascondere intenzioni diametralmente opposte a quelle che appaiono. Si può solo giudicarlo raffrontando le sue azioni con la morale comune, con la legge sociale, ma ciò significa ben poco, se si escludono le necessarie implicazioni sociali atte a contenere le sopraffazioni dei prepotenti, 140c, (vedi "Intenzione"), 166d.

Prendiamo in considerazione un uomo che compie un'azione: l'azione, come attività fisica dell'uomo, in sé è un insieme di movimenti, di atti; tale è l'azione dal punto di vista meccanico. Tuttavia l'azione ha un suo significato rilevantissimo: per esempio, l'uccidere; altre azioni che sono finalizzate ma non nei riguardi altrui: per esempio, cibarsi; altre che hanno un significato che si esaurisce nella sua gestualità, come quelle rituali; eccetera. Comunque, lasciando da parte ogni e qualunque fine e significato delle azioni che investono più propriamente il mondo mentale, l'azione in sé è un insieme di atti, di gesti. Se si fuoriesce dal mondo dell'individuo, cioè da colui che agisce, e come osservatori prendiamo in considerazione un insieme di atti per ravvisare il "quanto", nel senso della fisica, dell'azione, cioè la minima grandezza possibile, ci troviamo di fronte ad una realtà raggelata, fissa, immobile, proprio come un fotogramma (vedi "Fotogrammi") di un film: il fotogramma della unità di mutazione della realtà fisica. Se ancora osserviamo, spersonalizzandolo, un singolo fotogramma, dimenticando cosa sono quelle immagini tridimensionali che osserviamo e che cosa rappresentano, che significato hanno; cose tutte oggettive e relative alla dimensione d'esistenza in cui sono collocate e a chi vive in quella dimensione; se, dicevo, si osserva che cosa è il fotogramma in sé, non possiamo fare a meno di concludere che è un insieme di materia, di sostanza aggregata in un certo modo; null'altro. Più evidente vi risulterebbe questa conclusione se il fotogramma, anziché riguardare le vostre azioni e quindi il vostro mondo, riguardasse uno di quei mondi immaginati dalla fantascienza, completamente diverso dal vostro; oppure riguardasse sempre il vostro mondo ma visto al microscopio; concludereste cioè che quel fotogramma in sé, è un insieme di forme, di materie dislocate in una certa maniera, come in un quadro di un astrattista. A questo è riconducibile la

realtà fisica prescindendo da significati, valori, pathos, eccetera, che del resto riguardano altri piani di esistenza, 202d. Conseguenze delle cattive azioni (vedi "Vite di azione e vite di espiazione"), 65g. Che un'azione pensata, immaginata o desiderata, sia poi o non sia attuata, non ha alcuna importanza, perché l'azione esiste e sussiste già nell'intimo, nell'intenzione dell'uomo. Ed è lì che veramente esiste e sussiste, non nell'attuazione. L'attuazione altro non è che compiere qualcosa che non può mai cadere a sproposito su chi sia innocente. Altra è l'apparenza, altra è l'essenza, 138g.


B

 

BABAJI - 234g, (vedi "Sai baba"), 102d, 186d.

 

BABILONIA - 29h.

 

BAMBINO - A sette anni è completo il contatto con il corpo astrale, (a quattordici quello con il corpo mentale, a ventuno quello con il corpo akasico), 181a.

 

BATTERIO - (vedi "Ameba"), 179f.

 

BATTESIMO - L'"uomo si chiama cristiano quando ama il prossimo suo". Credere di cambiare l'uomo bagnandolo o circoncidendolo equivale a credere di poterlo mutare cambiandogli l'abito. Ma l'opera del Cristo non è fallita. Cristo - la carità, l'amore fraterno - sorgerà nell'intimo di ogni uomo e non già per riconoscimento di una qualsiasi organizzazione religiosa che porti o non porti il suo nome, 239g.

 

BEATI - 55a, 112a.

 

BEATITUDINE - (vedi "Paesaggio"), (vedi "Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 209d).

 

BELLEZZA - L'ansia di bellezza, come il desiderio del bene non solo proprio ma anche di altri, desiderio di ordine, di pulizia, di efficienza, di bontà, sono meravigliose aspirazioni che vengono da coloro che già sono orientati spiritualmente, e più decisamente, verso quella che è la meta dell'uomo. Chi invece non sente questo bisogno del buono e del bello fuori di sé, e quindi anche dentro di sé, è perché non ha ancora raggiunto una chiarezza di indirizzo, è ancora nel pieno delle esperienze senza una precisa direzione, 135g.

 

BELLO - (vedi "Bellezza"), 135g.

 

BENE - (vedi "Odio" e "Pace"). E' bene tutto ciò che accelera l'evoluzione dell'individuo, è male ciò che la ritarda, 110a, 112a, (vedi "Male"), 94b. Credo che non serva spendere molte parole per dimostrare che il bene dell'individuo non può essere che il raggiungimento del fine per cui esiste, cioè il raggiungimento della coscienza individuale. Quindi, sì, soddisfare le necessità vitali di chi, da solo, non ne è capace, ma soprattutto renderlo in grado di provvedere da sé; tamponare l'effetto, si, ma rimuoverne la causa. Questo è il vero bene e, perciò, il vero aiuto, 62e, (vedi "Bellezza"), 135g.

 

BENPENSANTI - Ci sarebbe da domandarsi se i "benpensanti" siano tali per intima convinzione o semplicemente per il timore delle conseguenze che un comportamento spregiudicato potrebbe avere; e se l'impunita spregiudicatezza sia condannata dai benpensanti solo perché, restando senza castigo, di fatto punisce chi si è mantenuto benpensante con sacrificio, 105c.

 

BEONE - (vedi "Dopomorte"), (vedi "Plastici del desiderio"). Dopo la morte del corpo fisico, nella dimensione astrale il beone, ad esempio, potrà formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la sensazione che può provare nel bere. Ma sarà sempre qualcosa che lo lascerà inappagato e insoddisfatto poiché si tratta, in ogni caso, di desideri la cui piena soddisfazione si può avere solo mediante un corpo fisico: e non essendovi più un corpo fisico, questi desideri non possono essere appagati. Fino a che, attraverso il ripetersi di questo stesso senso di "non appagamento", avverrà che l'individuo si stanchi e passi all'altro sottopiano (vedi) meno denso, immediatamente superiore, 178d.

 

BESTEMMIA - Dio non ama più chi lo loda di quanto ami chi lo bestemmia, e la religiosità non dà, da parte di Dio, alcuna particolare protezione né alcun vantaggio materiale, 230d, 205f.

 

BIBBIA - 162a.

 

BILOCAZIONE - Bilocazione del Guru, 36a. Esiste un centro magnetico attorno al quale gravitano le materie che formano il corpo fisico. Quando un individuo dotato della possibilità di far questo disgiunge o ritrae la coscienza dal piano fisico, compie quello che si dice un "viaggio astrale"; quando poi voglia mostrarsi in modo percepibile sul piano fisico in luogo diverso da quello dove ha lasciato il suo corpo fisico, deve nuovamente formare un qualcosa che possa essere percepito. In effetti è una materializzazione (vedi), che sarebbe molto complessa se non esistesse quello che noi abbiamo chiamato "corpo eterico" (vedi). Invece, con una materia del piano fisico, quale è la materia eterica, e molto più facile e meno lungo rivestire questa materia stessa, o renderla più densa, in modo che sia percepibile. Nei casi di bilocazione, o di materializzazione in questo senso, il corpo fisico vero e proprio dell'individuo viene lasciato momentaneamente abbandonato - in una sorte di trance, di sonno - non interrompendo quel legame che ne rende possibile la vita (vedi "Cordone argenteo"); e il corpo eterico dell'individuo stesso si crea lo scheletro di quella che sarà la materializzazione, cioè si addensano attorno a questo corpo eterico materie un poco più dense prese dall'aria, in modo che esso viene visto, 213g.

 

BISOGNI - 122b, (vedi "Necessario").

 

BOBINA Cinematografica - (vedi "Cosmo"), (vedi "Esempio della bobina cinematografica).

 

BONTA' - (vedi "Spiritismo", stessa pagina, 136d), (vedi "Bellezza"), 135g.

 

BRAHMA - 286b, 89c, 91c.

 

BRAHMANESIMO - (vedi "Io"), 32c.

 

BRANI di Libri Sacri - 87c.

 

BUDDHA - 75a, (vedi "Cristo"), 233b, 90c, 91c, 221g.

 

BUDDHISMO - 91c.

 

BUONO - (vedi "Bellezza"), 135g.

 

BURIDANO (Asino di) - 37d.


C

 

CABALA - 92c, 42g, 243g.

 

CACCIA - 102b.

 

CADAVERE - Quando il corpo fisico è trapassato, è morto (dobbiamo trovarci d'accordo sulle parole) dà luogo nella putrefazione alla formazione di altre vite microcosmiche (vedi "Vita", 183f) che possiamo anche considerare agenti preposti alla disorganizzazione di quel veicolo fisico. La materia che compone il cadavere vive di vita macrocosmica, mentre il cadavere, cosiddetto morto, ha cessato di essere sede di vita microcosmica, 51g.

 

CADUTA degli Angeli - (vedi "Schelling"), 151f.

 

CADUTA delle Limitazioni - (vedi "Limitazione"), (vedi "Sentire", stessa pagina, 172f).

 

CALCIO - (vedi "Elementi"), 186g.

 

CALENDARIO - Le ore 23,30 del giorno 19 dicembre di quest'anno sono per me che sto vivendo questi fotogrammi, ma per chi ha la mia stessa evoluzione, il mio stesso grado di "sentire", il calendario può segnare ora l'anno 20000 avanti Cristo, o l'anno 2500 della vostra epoca, indifferentemente, perché il passato o il futuro esistono ed hanno senso solo per chi, sperimentando un determinato spazio tempo, diventa termine di paragone e di raffronto per definire passato e presente, senza del quale tutto esiste contemporaneamente, 202b.

 

CALORE - 198a.

 

CALORE Interiore - (vedi "Dottrina", stessa pagina, 118f).

 

CAMBIO Radicale dell'Esistenza - L'uomo non ha una libertà così grande da mutare radicalmente la sua esistenza, 218b, (vedi "Vita", stessa pagina, 218b).

 

CAMERA Wilson - 128d.

 

CAMPO Magnetico - (vedi "Pianeta", stessa pagina, 189g).

 

CANE - (vedi "Animali"). Nel cane, nel cavallo, nella scimmia (vedi), c'è già una parvenza di intelligenza cosciente: essa comincia allora. Un cane, ad esempio, che rimane fedele al suo padrone, che addirittura si lasci morire, non cibandosi più, quando il padrone è morto, è un cane estremamente individualizzato, già all'inizio della coscienza umana, e nella vita successiva sarà un uomo, un "primitivo" dal punto di vista spirituale ma un primitivo abbastanza evoluto, 76g.

 

CAOS - (vedi "Giustizia"), 14e.

 

CAPACITA' di Reazione - Le parole non servono a nulla, se la sofferenza che procurano certe situazioni non serve a farci reagire, 129a.

 

* CAPIRE - Sapere, essere consapevoli, ma non essere intimamente convinti, 204c.

 

CAPITALISMO - Quando il capitalismo - che già ha salvato dalla letargia feudale - soffoca l'uomo in obbedienza al cieco principio del profitto economico, la salvezza viene dalle idee socialiste; ma quando lo Stato e le sue istituzioni fossilizzano e la troppo diffusa ricchezza produce sperpero, un ritorno al rigore economico del capitalismo si impone. Una società armoniosa ed equilibrata non può che fondarsi su una completezza di sistemi, tale da rendere giustizia ad ogni circostanza, in cui vi sia spazio per l'eresia e per l'ortodossia; per la ribellione come per il conformismo, 80c.

 

CAPO-Famiglia - Se in una società in cui l'onore di un uomo è legato alla fedeltà sessuale della compagna si riuscisse a far comprendere che il valore di un essere umano non può risiedere in quei fattori aleatori e non dipendenti dalla sua volontà, per i quali egli viene tradito, è certo che la questione, con tutti i tormenti che l'accompagnano, non sarebbe così superata. Infatti la natura degli uomini che vivono in quella società creerebbe nuovi costumi, nuovi pretesti per sfogare in altre direzioni il desiderio di spadroneggiare, soffocare, assoggettare; desiderio che ora è esercitato e addirittura idealizzato nella figura dell'uomo capo-famiglia, padrone assoluto, 104d.

 

CARATTERE - (vedi "Limitazione"), 229d, (vedi "Coscienza", stessa pagina, 150g).

 

CARAVAGGIO - Una sera del maggio 1974 si manifestò un'entità che si esprimeva in un italiano arcaico, con termini non più ricorrenti: " ... Ai miei tempi difficile assai era cangiare il mondo,  la famiglia, il modo di vivere di ciascheduno e tanti e tanti lustri solean passare pria che qualcosa mutata fosse. Io amava il "nuovo" ed a mio rischio lo abbracciai: il dono che Iddio fatto m'avea mi fu di gran sostegno, ché il mio "nuovo" abbracciato fu da altri. Fui innovatore, direste ora, ma quante delle cose ch'io avrei voluto cangiare sono oggi cenere e le mie stesse, che credeva eterne, più nulla sono! Talvolta, quando nuovamente la carne ci attira per prenderci nella sua ruota e richiamarci al mondo, la curiosità t'affanna, curiosità di vedere ciò che lasciasti; e m'è stato spiegato che questo è il primo atto che ti richiama. Ecco io fui richiamato dalla curiosità di vedere se le mie opere del "nuovo" erano viventi ed una, sconosciuta ma mia, ne vidi qui in Fiorenza. Essa è in una stanza di una dimora sotto ad un tetto, in una casa piena di mobili e masserizie. Una vecchia signora abita colà: leggo un nome: piazza... (e cita il nome della piazza). Pittore fui ed il mio nome, se ancora qualcosa a voi dice, fu Michelangelo Merisi da Caravaggio", 32a.

 

CARBONIO - (vedi "Elementi"), 186g.

 

CARICA Pubblica - (vedi "Politica", stessa pagina, 134f). Quando si riveste una carica pubblica che ha certe finalità, non si può e non si deve fornirsi di quella veste per fare i propri interessi personali, e soprattutto non si può essere esonerati dalle responsabilità conseguenti ai propri errori e alle proprie incapacità. Questo non lo dico io: è previsto dal vostro ordinamento giuridico. Allo stesso modo, chi fa parte di una istituzione religiosa, ad esempio, non può predicare bene e pescare nel torbido. Non deve servirsi della sua posizione per occultare atti condannabili dalla legge e dalla morale. Altrimenti se ne stia fuori, e corra il rischio di chi non può nascondersi dietro a paraventi filantropici, 134f.

 

CARITA' - 141b. Si è caritatevoli quando non si porta rancore, quando si sorvola e si abbona ciò che si potrebbe esigere, quando si tace sulle miserie altrui, 115f.

 

CARRIERA - Ciascun uomo, nella gioventù pensa di affermarsi nella vita, di diventare qualcuno; è così convinto di questo che pensa che tutti gli altri debbano vivere in funzione di lui stesso. Difficilmente riconoscerà che gli altri hanno gli stessi suoi diritti; anzi cercherà ogni pretesto per diversificarsi da loro e per potersi ritenere così soggetto ed oggetto di un diritto speciale. In questa concezione egoistica, egli trascura, danneggia, calpesta gli altri che, come lui, si ritengono al centro del mondo. Poi vengono le prime constatazioni, le prime amarezze, le prime delusioni. Il risultato di questo sarà o la reazione o la frustrazione, ma nell'uno e nell'altro caso, consapevole o no, ancora calpesta, danneggia gli altri che incontra nel suo cammino. Lo scopo della vita dell'uomo, però, è quello di fargli superare una concezione egoistica di se stesso del suo mondo; perciò le cause che egli muove richiameranno su di lui degli effetti che a quel fine lo volgeranno, lo indirizzeranno, 114b.

Ogni individuo, nella società, ha delle aspirazioni; e ogni aspirazione è mossa dall'"io" (vedi). V'è chi aspira a guadagnare, chi a far carriera e via dicendo: ognuno lotta faticosamente per essere considerato "un arrivato". Ma "dove" arrivato? A possedere oggetti che brillano, come pietruzze colorate per selvaggi. Ad essere ricoperti di gloria e nudi di virtù. A fare ribrezzo a se stessi per gli inganni, gli intrighi, la disonestà, pur di destare ammirazione negli altri. Illusione! Un tal valore non può appartenere, perisce con la carne, 30c.

 

CARTESIO - 197d, 217f.

 

CASA - IL problema della casa o del vestirsi, quasi per nessuno è contenuto nei suoi veri termini, che sono quelli di ripararsi dalle avversità atmosferiche, e che invece diventa occasione per costruire un intero mondo su cui si trova di tutto: vanità, invidia, competizione, frustrazione, rabbia e via dicendo, 76d.

 

CASO - (vedi "Omicidio", stessa pagina, 165c). Esempio dell'orologio, 168c. "Chi crede in Dio non può credere al caso". Il caso non può esistere, tanto che si creda la realtà una rigida concatenazione di cause priva di ogni finalità e trascendenza, quanto che si creda la vita Manifestazione Divina, 43d, 96g, 249g.

 

CASTA - (vedi "Classe sociale"), 262d, (vedi "Specializzazione", stessa pagina, 115f).

 

CASTIGO - (vedi "Comprendere"), 75a.

 

CASTITA' - Quando il mantenersi casti è raggiunto con una autoimposizione che fa violenza a se stessi, al massimo l'unico impulso che si riesce a controllare è quello sessuale mentre tutti gli altri si scatenano in modo da fare dell'individuo un casto, sì, ma un nevrotico, crudele e inumano 59d, (vedi "Yoga tantrico"), 247g.

 

CATALESSI - Nella catalessi, vi è un allontanamento totale del veicolo eterico: viene così interrotto il mezzo di passaggio fra il corpo fisico ed il corpo astrale, togliendo l'eterico, ed ecco che si ha l'insensibilità assoluta. Al momento di togliere il veicolo eterico viene comandata la rigidità del corpo del soggetto: ed ecco la catalessi con rigidità, 175g.

 

CATALOGAZIONE - Il "conoscere" è sempre un "riconoscere". La percezione senza l'interpretazione, la catalogazione, sarebbe priva di significato. Quando c'è una convinzione a priori, anche semplicemente un'idea preconcetta, essa inquina il processo dell'apprendere, del conoscere, del sapere, 39e.

 

CATERINA da Siena - 114a, 98b.

 

CATENA Deterministica - (vedi "Karma", stessa pagina, 44d).

 

CAVALLO - (vedi "Cane"), 76g.

 

CECITA' - (vedi "Orgoglio"), 126c, 47d.

 

CELLULA - (vedi "Organismo biologico" e "Organismo pluricellulare"). E pensare che è tanto logico che il naturale destino di ogni essere sia la comunione! Se le cellule fossero rimaste indipendenti, autonome nella loro esistenza; se la natura non le avesse condotte alla reciproca cooperazione, interazione, non si sarebbero mai costituiti gli organismi  con tutte le loro meravigliose possibilità di azione e di espressione. Il corpo di un uomo è il risultato della cooperazione di miliardi e miliardi di cellule, di singole entità che in se stesse non hanno neppure la millesima parte delle possibilità che ha l'organismo da esse costituito. E per quale motivo così non dovrebbe essere per la coscienza? Perché il "sentire di coscienza" di un uomo non dovrebbe essere il risultato e l'aggregazione, la comunione (vedi) di più atomi di "sentire"? (vedi "Atomo di sentire"); quel "sentire" così sottile e complesso che è capace di indirizzare l'azione dell'umano in senso contrario a quelli che sono gli istinti naturali?; quel "sentire" che vince la razionalità, a sua volta vincitrice della forza bruta, perché il "sentire di coscienza" induce l'individuo a comportarsi contro il suo stesso interesse personale, "suprema ratio" della vita individuale? Quel "sentire" che anche per i materialisti è l'espressione più alta, più nobile che la natura può raggiungere perché e come potrebbe essere così complesso se non fosse il risultato, la sintesi di una molteplicità?, 268d, 21e, 179f.

La cellula, individuo biologico semplice, è un organismo che trova le sue sensazioni dalla molteplicità dei suoi componenti, cioè dalla molteplicità delle sostanze che la compongono, ossia dagli atomi delle materie di cui è formata. L'atomo in sé non ha sensazioni, 190f, 196f, 51g.

 

CENTRI - (vedi "* Chakra" e "Chakra").

 

* CENTRO di Coscienza e di Espressione - Microcosmo od individuo che può, per un certo sviluppo raggiunto, manifestarsi nel piano fisico in forma umana. E' ciò che percepisce ed esprime, potendo separarsi dal mondo circoscrizionale, 204c.

 

CENTRO di Coscienza e di Espressione - Quando l'individuo acquisisce la consapevolezza della propria individualità (vedi) diviene centro di coscienza e di espressione, 151a, 201b, 267b.

 

CENTRO di Potere - (vedi "Specializzazione", stessa pagina, 115f).

 

* CENTRO di Sensibilità e di Espressione - Microcosmo o individuo che per il suo non ancora completo sviluppo, non può che manifestarsi nel piano fisico in un organismo del regno vegetale o animale. E' ciò che percepisce ed esprime in qualche modo, solo in funzione del mondo circoscrizionale, 204c.

 

CENTRO di Sensibilità e di Espressione - La pianta è un centro di sensibilità e di espressione perché non ha consapevolezza della propria individualità (vedi), 151a, 201b, 267b, 119c.

 

CERCHIO Firenze 77 - Miei cari amici, è Alan che si rivolge a voi, ossia una delle voci che parlano nelle comunicazioni ricevute dal Cerchio Firenze 77, voci che concorrono tutte a formarne una sola: la voce dell'ignoto.

Il Cerchio Firenze 77 è un consesso di amici che si riuniscono con un soggetto dotato di poteri paranormali (vedi "Roberto (Setti)") e che sono testimoni di comunicazioni di ordine etico-filosofico e di fenomeni che hanno il solo scopo di mostrare l'origine delle comunicazioni stesse. Ma che cosa sia il Cerchio 77, e che cosa si proponga, lo ha detto molto bene il Maestro Dali ultimamente. Egli afferma che è molto più chiaro dire che cosa non è il Cerchio, perché umanamente, fisicamente, non esiste. Infatti, non è un'organizzazione (vedi) né un organismo, non è un'associazione né un gruppo, non è una setta né una consorteria; esiste solo idealmente, costituito da tutti coloro che intimamente condividono la concezione della Realtà che i Maestri cercano di illustrare. Non esistono sottoscrizioni e soprattutto ufficiali rappresentanti, perché nessuno può considerarsi depositario della concezione che  i Maestri illustrano, in quanto ciascuno recepisce soggettivamente e quindi limitatamente.

Esistono i testi delle comunicazioni, che costituiscono la fonte diretta delle cognizioni, e ciascuno deve comprendere quelli, non l'interpretazione che altri hanno di essi.

Ciascuno deve accettare solo ciò che torna alla sua logica e la Verità che condivide diviene sua Verità. Non esiste plagio: la Verità non è un'idea: essa è di tutti.

Che cosa si propone il Cerchio?

Essendo il Cerchio solo una figura ideale, non ha nessun proposito né azione a livello collettivo. Quello che ciascuno si sente di fare lo fa a titolo personale, e se ne assume tutta la responsabilità. Non esiste volontà di fare proseliti o di imporre le proprie opinioni e convinzioni. I Maestri stessi si rivolgono solo a chi cerca perché non è soddisfatto di ciò che sa dalla scienza, dalla filosofia, dalla religione. Essi sono portatori di una concezione e visione della Realtà che risponde a tutte le domande che, non trovando altrove risposta, creano angoscia e smarrimento; ma non hanno alcun proposito di diffondere né tanto meno imporre tale concezione. La diffusione che è avvenuta e può avvenire è spontanea, non provocata; avviene grazie al consenso liberamente manifestato di chi è venuto a conoscenza dell'insegnamento attraverso alla lettura dei libri pubblicati, 7e, (vedi "Inconscio collettivo", stessa pagina, 130f).

 

CERIMONIA - 203g.

 

CERVELLO - (vedi "Facoltà psichiche"). Supponiamo che, con un intervento chirurgico specializzato, a un uomo venga cancellata una parte della memoria mediante un'azione sulla parte del cervello che, si dice, presiede a quella funzione. In effetti, il chirurgo, agendo sul cervello, agisce indirettamente anche sul corpo mentale di quell'uomo e agisce a tal punto che se il paziente trapassasse e si manifestasse in una vera seduta spiritica, si manifesterebbe smemorato. Oppure, se con lo stesso metodo chirurgico si agisse sui centri dell'aggressività, tale azioni si ripercuoterebbe inesorabilmente sulla personalità del paziente, ma solo perché le cellule cerebrali sono simbioticamente unite con il corpo mentale dell'individuo, tanto che il cambiamento delle une si riflette coercitivamente sull'altro, 114d.

La trasmissione tra il cervello e il "corpo eterico" (vedi) (c'è uno stretto collegamento) avviene per contatto, così come avviene fra il corpo eterico e il corpo astrale, quello che rivela le emozioni, 55g. Quando certe creature vengono colpite da ictus cerebrale e perdono l'autonomia di certi arti, c'è poi un periodo di recupero in cui si ha un miglioramento di quelle che erano le condizioni generali subito dopo l'ictus. Qualsiasi neurologo può dirvi che i centri nervosi colpiti quasi mai riprendono la loro vitalità. Allora come è possibile che alcuni arti riprendano a funzionare? La natura, diciamo così, ricostruisce attraverso altri centri quelli irrimediabilmente danneggiati. Così è dell'aggressività, quando chirurgicamente si asporta la zona del cervello preposta all'aggressività. Essa, infatti, non risiede nel corpo fisico dell'individuo ma nella sua psiche (corpo astrale e corpo mentale), cioè è patrimonio negativo dell'individuo, che preme dal corpo astrale al corpo fisico dell'individuo per potersi manifestare ed esprimere. E' questo premere a far sì che nel cervello, che è stato privato degli organi ricettivi dell'aggressività, si riproduce collateralmente qualcosa per cui l'aggressività si rimanifesta, sia pure in modo meno evidente, meno violenta. Naturalmente, poi, questa aggressività che non è stata superata dal corpo astrale e mentale dell'individuo - soprattutto non è stato trovato quel "sentire" che impedisce ad ogni uomo di essere aggressivo - nella vita successiva si riproduce nuovamente, 159g.

 

* CHAKRA o Centri - Noi definiamo questi centri "i sensi del corpo astrale", e sono sensi che si svegliano, si attivano - in modo naturale - ad un certo periodo della evoluzione individuale. Ma possono, con determinati esercizi di concentrazione, essere destati anche in modo artificioso. Hanno anche essi una colorazione fondamentale; in genere sono visti dal veggente, in coloro che hanno questi chakra desti, come ruote vorticose, come qualcosa che abbia un movimento vorticoso, 204c.

 

CHAKRA - Chi ha sviluppato qualche senso dell'astrale o chakra, induce vere e proprie alterazioni nel cervello, 155d, (vedi "Sensi fisici", stessa pagina, 115g). Il primo senso del veicolo astrale è quello che dà la facoltà di sentire sensazioni. Un altro senso dà all'individuo la possibilità di vedere quello che accade nel piano astrale, e da quel momento inizia ad avere la possibilità di vedere ciò che accade non solo nel piano fisico, ma anche nel piano astrale. E' questo un senso più raffinato, funzionante da solo. Un altro senso è la possibilità di vedere al di là di ciò che è chiamato "tempo", nel piano astrale, 169g. Tutti i sensi dell'astrale o chakra si possono sviluppare con l'esercizio, ma con molto dispendio di energie finché non si ha l'evoluzione corrispondente. Tutto è molto più semplice e quasi automatico quando si raggiunge l'evoluzione che pone spontaneamente in essere le potenziali facoltà paranormali dell'individuo, 211g.

 

CHI Frequentare - Voi dovete frequentare le persone che stimolano in voi le qualità migliori, 140g.

 

CHIAREZZA Interiore - Solo nell'ampia conoscenza di se stesso l'individuo raggiunge prima una chiarezza interiore, che svela a se stesso la vera natura dell'essere suo (tutti i processi egoistici), quindi l'individuo supera tutto ciò, 46c.

 

CHIESA - 78c, 135f.

 

CHIMICA - (vedi "Scienza"), (vedi "Trasmutazione della materia"), 158g.

 

CHIN-Chang-Ching (Classico della Purezza) - (vedi "Atlantide" e "Turani"), 88c.

 

CHIRURGIA - 30e.

 

CHIRURGIA Cerebrale - (vedi "Cervello", stessa pagina, 114d).

 

* CICLO - Insieme di atti, delimitato da un inizio e da un termine; atti susseguenti e conseguenti, tendenti ad un fine, 204c.

 

CICLO - Concetto riassuntivo: per età o ciclo s'intende un periodo di 70 anni dei 51450 durante i quali una razza conduce l'evoluzione da uomo a superuomo. Ma poiché le età s'intersecano, lo scorrere del tempo è per ogni età di 350 anni. Prospetto: 193-194b.

 

CIELI - 179d.

 

CINISMO - (vedi "Sessualità", stessa pagina, 52d). Dal proprio vuoto interiore alcuni sono portati a distruggere le qualità degli altri, dei loro simili, per sentirsi meno poveri, meno mancanti della vera ricchezza. Sono creature che comunemente si definiscono ciniche perché beffardamente disprezzano tutto. Così facendo, oltre che distruggere se stessi distruggono gli altri. Ciò è una forma di omicidio perché, come è suicidio l'abulia, il rinunciare a lottare per vivere, così distruggere l'attività, il pensiero, le intenzioni altrui è come distruggere la loro vita nei confronti dell'umanità. Chi veramente vale non ha bisogno di minimizzare il valore altrui; non teme il confronto perché neppure se lo pone; non vive per essere il più bravo ma ciò che fa lo fa per "amore al fare, al creare", 92d.

 

CIO' Che Siamo Oggi - (vedi "Morire a se stessi, stessa pagina, 81h).

 

CIRCONCISIONE - (vedi "Battesimo"), 239g.

 

CIVILTA' - 92b, 115b, (vedi "Progresso"), 115c. Una civiltà è meravigliosa quando riesce a dare ricchezza interiore ai suoi figli (vedi "Società", stessa pagina, 124g).

 

CLASSE Sociale - Che senso ha, di fronte a una siffatta Realtà, discriminare i propri simili, quando grazie alle loro stesse esperienze anche il proprio essere si arricchisce? Quanto pretestuose appaiono le ragioni che si adducono per considerare diverso chi è in tutto simile a se stessi! Quanto apparenti e illusori si rivelano i motivi su cui sono fondate le caste, le classi sociali, le distanze umane! In tale visione come illogico si dimostra il disprezzo dei propri simili! Perché neppure la diversità dell'altrui intimo essere, se si è compreso, può giustificare il dispregio nei confronti degli esseri più rozzi, che tali sono in conseguenza della loro stessa natura; anzi se si riesce a comprendere ed accettare ciò che si scopre, allora si vede che i propri simili, comunque appaiano, sono la propria completezza, la propria vera ricchezza. E' in questa convinzione, contrariamente a quanto può sembrarvi, non v'è un espandersi, un ingigantirsi dell'"io"; perché l'"io" esiste solo quale prodotto della limitazione; ma v'è il cadere di quelle barriere che l'"io genera"; il liberarsi, l'espandersi della coscienza; un arricchirsi dell'immensità dell'impersonale, 262d, (vedi "Rivoluzione", stessa pagina, 37c).

 

COGITO Ergo Sum - 270b, (vedi "Consapevolezza", stessa pagina, 73h).

 

COGNI (Giulio) - Opinione dell'orientalista su "Roberto Setti" (vedi), 10h.

 

COLLANA dei Sentire - Una collana non esisterebbe se non esistessero le perle poste l'una dopo l'altra ed unite da un filo. Ma le perle di pari non esisterebbero se non esistessero le collane, 210b.

 

COLLETTIVISMO - (vedi "Società"), 80c. Noi vi invitiamo ad essere degli individualisti per quanto concerne la scoperta di voi stessi ed ispirarvi al collettivismo solo per le istituzioni sociali, 107c, (vedi "Profitto"), 45e.

 

COLORE - 158c, 187c. Il colore in sé, quale è percepito, non esiste come lo conoscete perché è un prodotto della mente percipiente. Ora, la Realtà assoluta (vedi "Dio"), in quanto totale, non può non comprendere il colore; d'altra parte il colore, come lo conoscono i soggetti percipienti, oggettivamente non esiste, perciò è compreso nella Realtà assoluta come tutte le altre percezioni degli esseri. In Dio non esiste il colore azzurro, ma esistono tanti azzurri quanti sono quelli percepiti dagli esseri (vedi "Creazione-percezione"). Allo stesso modo è del freddo e del caldo: nella Realtà Assoluta non esiste freddo e caldo, perché le cose in sé sono fredde o calde in relazione alla valutazione del soggetto percipiente, 219f, 34g.

 

COLPA - "La colpa non esiste mai, mai, nel concetto di karma". Nessuno è colpevole, nel senso che la vostra religione insegna. Si tratta solo di creature (vedi "Ebeti") che non hanno compreso, o che devono fare quelle esperienze proprio per trascendere un loro particolare stato di coscienza, 87g.

 

COLPEVOLE e Innocente - (vedi "Varianti non vissute", stessa pagina, 237b).

 

COLPEVOLEZZA - Può accadere che un colpevole, visto da centinaia di testimoni in effetti sia innocente, perché ha vissuto una versione diversa dell'avvenimento (vedi "Varianti non vissute"), 237b. Un evento potrebbe essere non vissuto dal suo protagonista il quale in un esistente possibilità di scelta potrebbe percepire una variante di ciò che noi conosciamo, 256b.

 

COLPI di Fortuna - (vedi "Crediti karmici"), 208d.

 

COLPO di Fulmine - (vedi "Amore", stessa pagina, 184g).

 

COMA - (vedi "Anestesia"), 226d, 191f. Chi cade in coma - nel cosiddetto stato d'incoscienza - non ricorda poi ciò che ha sognato o visto o pensato mentre il suo corpo non rispondeva; ma questo non significa che il suo sentirsi di esistere sia venuto meno; semplicemente non ne ha il ricordo, come probabilmente non ricorda tanti fatti trascorsi della sua vita. L'affermazione che la coscienza di esistere non viene mai meno significa che l'"inconsapevolezza di sé non esiste", 211f. Nel coma il "sentirsi di esistere" scivola - diciamo - dal momento in cui si entra in coma al momento in cui se ne esce. Quello spazio mancante non fa parte della realtà dell'individuo, pur facendo parte della realtà di altri, per esempio di quelli che lo vedono in coma. Quell'attimo che sembra di assenza si avverte per la "legge dell'oblio" (vedi). Se non vi fosse questa legge, l'individuo ricorderebbe la visione del piano astrale. Se non vi fosse questa legge dell'oblio, che sta a coprire la visione di colui che è in coma, nel piano astrale, sarebbe una successione continua: uno passerebbe dalla visione del piano fisico a quella astrale e quindi tornerebbe nel piano fisico. E' dopo che ricostruisce e dice "io sono stato quattro ore senza coscienza", perché glielo dicono gli altri. Ma se gli altri non glielo dicessero, lui non lo saprebbe mai. Potrebbe essere stato in coma un'ora, un giorno o tre anni, e sarebbe stato lo stesso tempo per lui: un attimo, 52g.

 

COMANDAMENTI - (vedi "Morale", stessa pagina, 286b). L'evangelico e riassuntivo di tutti i comandamenti "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso" invita ad un comportamento individuale che, se fosse seguito da ognuno, risparmierebbe molto dolore agli uomini, e si capisce perché; quindi non teme l'esame critico della logica come, per esempio, il "Santificare le feste", 188f, (vedi "Moralità", 97h), 98h.

 

COMANDO - Chi è preposto al comando dovrebbe sempre porsi, nell'intimo (vedi) suo, nei panni di chi deve eseguire e non chiedere di più di quanto egli stesso possa sopportare. Chi è preposto al comando sia consapevole della responsabilità che ha, essendo responsabile di coloro che dirige; il suo ufficio non si esaurisca con l'ostentare il suo grado, col gloriarsene: piuttosto sia preoccupato per quello che l'ufficio comporta. E chi è in sottordine, subordinato, non si senta perciò privo di importanza, 96d.

 

COMINCIARE da Poco e da Vicino - Il problema di comprendere questo mondo intimo (vedi "Conoscere se stessi") che si agita può sembrare alquanto complesso, ma noi vi diciamo: "cominciate da poco e da vicino". Ed ecco che voi subito dite: "Ma ciò che voi insegnate è cosa di poco conto ed è molto comodo e facile". Bene, allora cominciate dal comodo e dal facile perché quello che voi dovete fare è proprio la costante vigilanza di tutto ciò che si agita nell'intimo (vedi) vostro, costante consapevolezza (vedi) di ciò che vi spinge ad agire, 52c.

 

COMMIATO - Il mondo sconosciuto che vi circonda non vi è ostile. Noi vi conosciamo e vi seguiamo uno ad uno. Ricercando il vero vi ponete in uno stato di ricezione che attrae a voi i mezzi per scoprirlo, 289-290b.

 

COMPAGNIA - (vedi "Solidarietà"), 67d.

 

COMPASSIONE - (vedi "Dolore", stessa pagina, 116f).

 

COMPORTAMENTO - Quando una passione è dominata, è superata, essa non può mai più dominare l'individuo. Quando il "non uccidere" (vedi "Omicidio") è diventato natura dell'individuo, costui mai più uccide. Si lascia uccidere, Se una creatura agisce in un certo modo, pure sotto il dominio della paura o di qualunque altra terribile sensazione, è perché non ha superato, non ha compreso: altrimenti non agirebbe in quel modo, 121g.

 

* COMPRENDERE - Essere coscienti, cioè avere assimilata e fatta propria una Verità, 204c.

 

COMPRENDERE - Comprendere gli altri non significa scusare gli altrui errori, o illudersi che non ne abbiano; significa capire che hanno errato ed aiutarli a non più errare; quando ve ne sia la necessità applicare quella che voi chiamate punizione, non animati da spirito vendicativo, ma dalla convinzione che quel castigo insegnerà a non più errare, 75a.

 

COMPRENSIONE - (vedi "Liberazione"). La comprensione è la più alta forma di moralità e di spiritualità, 82a. Occorre la propria comprensione delle verità, 59c, (vedi "Fatalismo"), 68c.

 

COMPUTER - (vedi "Elettronica"), 109g.

 

COMTE (Auguste) - (vedi "Società", stessa pagina, 80c).

 

COMUNE Ideale - In un certo senso la famiglia (vedi) del futuro assomiglierà ad una "comune ideale", nella quale i membri non avranno bisogno di "possedere" per sentirsi il dovere di avere cura; nella quale ognuno avrà un ruolo fisso, dei compiti legati indissolubilmente alla sua figura; ma ciascuno potrà essere genitore e figlio, aiutatore e aiutato; sempre, però, amante. E non vi sarà certo confusione e disorganizzazione, perché l'amore che pervaderà ogni membro, quell'amore che sarà stato la causa dell'unione dei membri in una famiglia, renderà ognuno responsabile di tutti e per tutti; e sarà sempre quell'amore a rendere costruttiva una così meravigliosa unione di esseri. Quindi, ciò che oggi sembra un valore che va a perdersi, è un valore che sarà ritrovato nell'intimo. Questa, brevemente, la famiglia del futuro, 74d.

 

COMUNICAZIONI Spiritiche - (vedi "Spiritismo"), 113d, 135d, 242d, 11e, 121f, 128f, 206g, 218g.

 

COMUNIONE - La vostra esistenza futura non prevede la continuazione delle vostre limitazioni, della ristretta concezione dualistica che voi avete della realtà, dell'"io" che è limitazione; ma l'espansione del vostro "essere", l'effusione, la comunione con tutto quanto esiste, 272b, 160c e ss.. La "Coscienza Cosmica" (vedi) è uno stato d'essere in cui l'intera Realtà cosmica è in stato di "comunione", non di separazione, 176c. Per immaginare il più possibilmente in modo aderente il mondo del sentire, occorre tenere presente che la più alta qualità dei sentire che si manifesta in un numero di sentire sempre minore, è proprio data dalla "comunione" dei sentire più semplici. La coscienza cosmica contiene l'intera Realtà cosmica in stato di "comunione", come nel vostro sentire sono riassunti sentire più semplici già manifestati, 196c, 122d.

L'amore che si raggiunge e che, gradualmente, fa entrare in comunione gli esseri, non è una sorta di sodalizio ma per ognuno è "essere anche l'altro", arricchirsi reciprocamente delle rispettive esperienze, raggiungere un livello tale da rendere entrambi un solo essere, 210d, (vedi "Limitazione", stessa pagina, 211d), 223d, 254d. Se si rifiuta la "comunione degli esseri", se non la si ammette, implicitamente si afferma che l'individuo sarà sempre un essere limitato che potrà conoscere, nel senso di vera completezza, non più di ciò che lui stesso direttamente sperimenterà. Del rimanente, al massimo, potrà conoscere l'apparenza. E vi sarebbe sempre un rimanente, anche se innanzi a lui vi fosse un cammino senza fine. Anzi, più lungo fosse il cammino e più vasto sarebbe il rimanente. A meno che, in realtà, non si trattasse di un solo Essere che vivesse, di volta in volta, la vita di tutti gli individui esistenti in tutti i Cosmi, 261d. E nell'unità di un solo Essere, che fonde il Tutto in un abbraccio indissolubile e senza eccezioni, chi sono gli altri? Esseri di se stessi complemento, con limitazioni analoghe alle proprie, congegnate per la reciproca elisione, 262d, 263d e ss., 233f, 35h, (vedi "Ricordo", stessa pagina, 74h), 215h e ss..

 

COMUNIONE dei Santi - 150b, 231g, (vedi "Santo").

 

CONCENTRAZIONE - 155g, (vedi "Chakra"), 169g, (vedi "Maghi della pioggia"), 157g, (vedi "Materializzazione"), 171g.

 

CONDIZIONAMENTO Ambientale - 38d, (vedi "Coscienza", stessa pagina, 38e). Facciamo un esempio: Una società primitiva insegna ad uccidere i nemici. Man mano che l'uomo sperimenta, comprende, invece, che non si deve uccidere, la sua coscienza gli dà questa ricchezza interiore, questa vera natura interiore che è in contrasto con quanto sa la sua mente, educata dalla società in cui vive ad uccidere i nemici; ed arriverà il momento in cui la coscienza andrà oltre il suggerimento, oltre il dettato della mente, e si imporrà sulla mente. Ecco, questo veramente è il meccanismo attraverso il quale l'uomo si arricchisce. Quindi, mentre la mente conserva certe convinzioni, certi pregiudizi - e può farlo a lungo, tendendo a conservarli e a non cambiare - invece la coscienza grado a grado si costituisce fino a superare i condizionamenti ambientali, 101g.

 

CONDIZIONE-Limitazione - La cognizione che un altro individuo ha del primo non dipende da come il primo è, ma dalle limitazioni percettive (vedi "Limitazione percettiva") del secondo; sicché se il secondo è nella condizione-limitazione che gli fa creare-percepire (vedi "Creazione-percezione") il mondo fisico, il primo sarà da lui visto come un uomo con un suo corpo avente certe caratteristiche corrispondenti al sentire che esprime. Oppure non lo vedrà affatto, se egli secondo avrà scelto un momento in cui il primo sta sentendo la fase fra un'incarnazione e l'altra, 228f.

 

CONDOTTA Spirituale - La condotta spirituale è quella di volersi purificare dall'egoismo, dall'"io", che è l'unica purificazione vera per realizzare l'unione del proprio essere, che poi è la "comunione (vedi) con tutti gli esseri", l'unica vera "unione"!, 81d.

 

CONFLITTUALITA' - (vedi "Paradiso"), 219d.

 

CONFORMISMO - Il conformismo impedisce all'uomo di agire secondo la sua vera natura, lo rende ipocrita, incapace di comprendere chi liberamente si esprime. Conformarsi alle idee altrui è uccidere la propria creatività, 118b, (vedi "Capitalismo"), 80c.

 

CONFUCIO - 286b.

 

CONOSCENZA - Conoscenza di Dio e quindi della legge, 228a. Le tre vie della conoscenza: via mistica, via dell'azione, via della conoscenza, 74b, (vedi "Piano akasico", stessa pagina, 161c), 157f. Conoscenza a priori, a posteriori, intuitiva, razionale, 62h.

 

CONOSCERE Se Stessi - Conoscere se stessi significa giungere alla radice del proprio essere, al "sentire" reale. Significa riuscire a comprendere se quell'affetto che è in noi è dettato dalla nostra coscienza o se è una spinta sessuale sublimata, 80a, (vedi "Simpatia"), 145b. Può essere un'azione non egoistica il salvare la vita a una creatura, come invece può essere un'azione completamente egoistica. In genere voi siete abituati a considerare degli altruisti coloro che, nel campo di battaglia, si gettano di fronte ai compagni per salvare loro la vita. Eppure, in certi casi, non sono azioni mosse da un istinto o da un impulso altruistico. Può darsi che, in quell'attimo, il soldato mosso dalla tensione nervosa, pensi di salvare la vita al compagno per essere un eroe. E quindi non serve fare degli esempi in questa ricerca. Ciascuno, ripeto, deve guardare l'intimo (vedi) suo e il cercare la risposta. Per questo diciamo: "Conosci te stesso". E per questo diciamo che non c'è un mezzo per conoscere se stessi che possa essere "insegnato". Io non posso insegnarvi il metodo di conoscere voi stessi, perché ciò che è stato utile a me in questa scoperta, a voi può essere di nessuna utilità, 34c, 46c.

"Conoscere se stessi" significa avere una costante consapevolezza (vedi) del proprio essere; significa applicare costantemente tale consapevolezza nella ricerca della verità del proprio essere interiore. Questo insegnamento è oltremodo significativo per voi e per coloro che, come voi, intendono togliere dal mondo quelle sperequazioni e quelle ingiustizie che affliggono gli uomini, ma che sono convinti che le sperequazioni e le ingiustizie non possono essere tolte - come fino ad oggi si è creduto - affrontando il problema dall'esterno. Infatti occorre risalire alle cause, occorre "agire nel profondo", nell'intimo di ogni uomo, giacché l'umanità è fatta di individui ed è quindi necessario, per modificare l'umanità, modificare il singolo, 49c. Il motivo per cui ognuno deve conoscere se stesso, risiede nel fatto che la manifestazione di un "sentire" (vedi) sempre più ampio di quello in atto, ha luogo quando le limitazioni che racchiudono quel "sentire" cadono, e cadono a seguito di intime riflessioni, di un attenta analisi, appunto, nella quale si comprende che la propria responsabilità, la propria esistenza, deve essere più sentita, deve essere più volta agli altri. Quindi un duplice rendersi consapevoli e dei propri limiti e della possibilità di essere diversi, 140c. Esercitate la costante consapevolezza, perché essa può allargarsi e abbracciare quella parte di voi che oggi è inconscia; senza fermarsi, continuando continuamente in questo esame; e la verità di voi stessi verrà alla superficie, sarà una vostra conquista. E nella conquista di questa verità individuale - che poi corrisponde alla realtà di voi stessi - voi sottoporrete voi stessi ad un trattamento di psicoanalisi, di psicoterapia. Non si tratta di trovare attenuanti al proprio modo di agire, ma di cercare di comprendere come veramente noi siamo, 121g.

Vivere spiritualmente significa conoscere se stessi: tendere con tutto se stessi a quegli ideali di altruismo, di amore al prossimo, di spiritualità portati dai maestri, ma ciò inteso nel senso giusto. Quelli sono gli ideali morali che la vostra coscienza deve avere, e quelli dovete perseguire. L'uomo deve conoscere se stesso, conoscere i propri limiti, capire fino a che punto è del mondo e fino a che punto è dello spirito. Questo significa vivere una vita spirituale, 127g.

La costante, vigile consapevolezza (vedi) di se stessi, il costante vigile esame del proprio ragionamento - nella massima sincerità di se stessi - deve far comprendere i motivi per i quali quel pensiero sussiste, senza preoccuparsi se possono apparire motivi egoistici. L'egoismo (vedi) è stato, fino a questo momento dell'evoluzione, la spinta che vi ha fatto progredire, che ha sviluppato i vostri veicoli, le vostre facoltà, la vostra vita interiore, possiamo dire. E' da ora in poi, quando comincia a rivelarsi la possibilità di un sentire che fluisca liberamente, che l'egoismo non ha più ragione di esistere. Il pensiero, che siete voi, o il pensatore, che siete voi, può sperimentare il reale solo se il suo pensiero trascende se stesso, cioè trascende ogni moto egoistico, l'io. E questo trascendere si realizza ora, o forse fra mille anni, solo e sempre nella costante consapevolezza di voi stessi. Il tempo non ha importanza. La vostra meditazione (vedi) può durare anni, forse vite: ma ciò non vuol dire che voi dobbiate rimandare, che non c'è fretta di giungere ad una conclusione, 129g.

 

* CONSAPEVOLEZZA - Conoscenza di una Verità o di una nozione indipendentemente dalla convinzione, o no, che può averne l'individuo, 204c.

 

CONSAPEVOLEZZA - 75a, 121b. Nel Cosmo tutto è soggettivo, per coloro la cui consapevolezza è concentrata nel Cosmo, 180b, 202b. L'uomo limita se stesso alla propria consapevolezza; l'antico "cogito ergo sum" solo ora comincia ad essere rivalutato, o meglio ridimensionato, in seguito all'ipotesi che l'esistenza non sia tutta contenuta nel pensiero consapevole. Ed in effetti l'"essere" va oltre il pensiero, oltre la facoltà di pensare, 270b, 272b. Esempio della vista e dell'udito, 274b.

Noi vi diciamo: comprendete voi stessi, siate costantemente consapevoli di ciò che vi spinge ad agire. E voi trovate che è difficile mettere in pratica queste parole. Voi trovate che è difficile comprendere e superare i vostri difetti, le vostre passioni. Altre volte invece vi sembra troppo facile e troppo comodo il nostro dire, e vi sembra che esso non comporti un grande sacrificio da parte vostra, per cui, essendo così facile e semplice, voi trascurate di metterlo in atto perché credete che la via dello spirito che intendete calcare sia cosa assai più complessa. Le nostre parole non sono né semplici né complesse; sono parole che intendono significare qualche cosa, che intendono condurvi alla convinzione di porre attenzione al mondo interiore che è nell'intimo vostro, 52c.

Non dovete preoccuparvi di come avviene la consapevolezza. Se voi prendeste l'abitudine di scrivere i vostri pensieri, fare una specie di diario, che dopo un certo periodo di tempo potreste rileggere, vi accorgereste che avete cambiato il vostro modo di pensare. Allo stesso modo avviene la consapevolezza, 66c. L'uomo è consapevole quando è conscio delle sue azioni, dei suoi pensieri, delle sue emozioni, delle sue sensazioni. Mentre per coscienza intendiamo quel sentire che spinge l'uomo a vivere al di là di se stesso, 159f.

La consapevolezza, - qualità dell'uomo - pur poggiandosi su innumerevoli e distinte informazioni fornite dai sensi, pur essendo il risultato di segnali percepiti distintamente e simultaneamente, è tuttavia un fatto unitario, una sintesi in cui tutte le singole informazioni sono egualmente tenute presenti e che va oltre la portata di esse, proprio per la sua unitarietà, 201f, (vedi "Incarnazione", stessa pagina, 233f). La consapevolezza in condizioni normali non riesce a ricoprire la coscienza raggiunta (vedi "Eroismo" e "Autoconsapevolezza"), 242f. La consapevolezza, almeno fino all'uomo, è ridotta rispetto a ciò che si è, o alle possibilità che si hanno, 243f, 64g. Spesso la coscienza arriva a farti fare certe cose senza quasi che tu ne abbia la consapevolezza: allora tu agisci di getto, e dopo, semmai, diventi consapevole di quel che hai fatto, spinto dalla tua vera natura, 100g.

Per esempio, quando l'essere è libero da travagli interiori, dopo una grande tempesta, una crisi, per reazione subentra uno stato tranquillo; e in questo stato tranquillo è facile che spontaneamente la consapevolezza si ampli, che l'essere possa vedere in maniera autoconsapevole della fase di sentire di coscienza più ampio, 114g. Esercitate la costante consapevolezza, perché essa può allargare ed abbracciare quella parte di voi che oggi è inconscia; senza fermarsi, continuando continuamente in questo esame; e la verità di voi stessi verrà alla superficie, sarà una vostra conquista. Non si tratta di cercare attenuanti al proprio modo di agire, ma di cercare di comprendere come veramente noi siamo. Quando una passione è dominata, superata, essa non può mai più dominare l'individuo, 121g, 228g, (vedi "Scuole di iniziazione"), 13h, 64h, 77h, 309h e ss..

 

CONSEGUENZIALITA'- Dio (vedi) è uno stato di coscienza che può essere compreso solo provandolo, sentendolo; tuttavia se Egli è il Tutto Uno Assoluto (vedi) ciò significa che ogni Suo aspetto non è indipendente, ma è addirittura una "consecuzione". Perciò la conseguenzialità che lega ogni virtuale parte - punto di Dio - se non è l'essenza stessa della logica, ditemi che cosa è; e se è la logica, allora il raziocinio, se non può farla "sentire", può almeno farla capire. Certo va scoperta, 124d.

 

CONSERVATORI - (vedi "Società"), 80c.

 

CONTAGIO Psichico - Contagio psichico significa tante cose e, in primo luogo, che quando si verificano certi fenomeni, e di essi ne è data notizia, e si sono risaputi, accade che gli stessi fenomeni avvengono presso altre persone. Ma contagio psichico significa anche che i pensieri di tensione, di preoccupazione di una persona possono in qualche maniera andarne a colpire altre, cioè costruiscano un frammento di atmosfera psichica che può in qualche maniera essere catturata da altri che non hanno nessun motivo per essere tristi o tesi, 142g.

 

CONTATTI di Curiosità - (vedi "Extraterrestri", stessa pagina, prima citazione, 187g).

 

CONTATTO - (vedi "Radio").

 

CONTATTO con il Divino - State pure tranquilli che il divino, fino a che non si è pronti, non si mette in contatto con nessuno. Perché è l'uomo che va a mettersi in contatto con Dio, e non è Dio che scende a lui, 122g.

 

CONTEMPORANEITA' delle Epoche e delle Razze - (vedi "Tempo e spazio", stessa pagina, 185b). La razza (vedi) che conduce la sua evoluzione nello spazio cosmico che comprende dall'anno X all'anno Y, è contemporanea alla razza che conduce la sua evoluzione dall'anno Y all'anno Z. Cosicché la vostra razza che compie la sua evoluzione nello spazio-tempo (vedi) che dall'epoca (vedi) di Atlantide (vedi) fino al futuro, oltre l'anno 2000, molto oltre, è contemporanea nell'evoluzione del "sentire" a tutte le razze in qualunque spazio cosmico siano esse ubicate. Cosicché, ad esempio, Atlantide che per voi è sprofondata nel mare ed ha subìto la fine a voi ben nota, se usciamo dal vostro tempo e ci collochiamo nello spazio cosmico relativo ad Atlantide, la troviamo ancora vivente perché la razza che la popolò è contemporanea, nel "sentire", alla vostra. Che cosa vuol dire "la troviamo ancora vivente"? Troviamo ancora la serie dei fotogrammi riguardanti Atlantide, che sono vissuti da una razza diversa dalla vostra, in cui vi sono individui che vivono quei fotogrammi come voi, in questo momento, state vivendo i vostri; come altri, nel futuro, stanno vivendo i loro, 188b.

 

CONTINGENTISMO - 242b.

 

CONVENTO - (vedi "Intenzione"), 31c.

 

CONVERSIONE - Vi sono esistenze di mistici (e non occorre parlare di Francesco d'Assisi, a voi il più noto) che presentano bruschi e completi cambiamenti, o "conversioni" per chiamarle in qualche modo. Ora, è possibile che una creatura, pur non avendo dedicato la sua vita terrena intieramente a seguire gli insegnamenti dell'altruismo e a metterli in pratica; ma che abbia come si usa dire cambiato vita; è possibile che questa creatura sia alla sua ultima incarnazione? Certo che è possibile. E se è possibile, che ne è degli effetti i quali debbono necessariamente seguire le cause mosse nella prima parte della vita dell'ipotetica creatura che stiamo esaminando? Molte volte può accadere che una creatura abbia bisogno dell'esperienza diretta per completare una sua comprensione (vedi). Altre volte l'esperienza diretta potrebbe essere evitata, ma essa rappresenta la via più breve per dare comprensione alla creatura; la quale egualmente avrebbe compreso attraverso altre vie ma in un tempo umano più lungo. Ecco allora che si hanno quei casi, chiamiamoli ancora così, di conversione, di mutamento di vita; ed è quando la creatura rimane come folgorata, all'improvviso muta completamente le sue abitudini, le sue idee, e abbraccia una vita, se non mistica, comunque tutta dedita all'altruismo. In questi casi le esperienze dirette avute prima della "conversione" sono accadute proprio per completare la coscienza individuale, per completarla tal punto da farla trasformare in "coscienza universale", 154d, 106g, (vedi "Francesco d'Assisi").

 

CONVINZIONE - Ancora ribadisco l'importanza dell'intima convinzione nella riuscita della vostra attività. Siate ottimisti e fiduciosi; tanto le cose che debbano necessariamente accadervi nessuno può stornarvele, e quelle che ricadono nella probabilità che invece possano essere evitate è più facile che le evitiate con l'ottimismo che con la paura, 34d.

 

CORAGGIO - Il vero coraggioso è l'uomo libero, che non teme di perdere di niente, 121a.

 

CORDONE Argenteo - Nelle vecchie tradizioni occultiste si diceva - ed è vero - che esiste un "cordone d'argento" che collega il corpo astrale al corpo fisico nei momenti in cui il corpo astrale, quando vi sia tale possibilità, fuoriesce dal corpo fisico e può percepire al di là dei sensi del corpo fisico. Rimane questo sottile cordone d'argento, chiamato nella mitologia "filo d'Arianna", che continua a collegare il corpo fisico al corpo astrale, 32g, 59g.

 

* CORPO Akasico - Ciò che riceve e trascrive, facendolo diventare natura medesima dell'individuo, la Realtà che lo stesso individuo, esistendo, scopre ed acquisisce. Non viene mai abbandonato dall'individuo nel corso delle molteplici incarnazioni, ma si costituisce man mano che l'individuo evolve, 205c.

 

CORPO Akasico - (vedi "Piano akasico").

 

* CORPO Astrale - E' quel veicolo che convenzionalmente si distingue appunto con questo nome, il quale serve a rivelare, a dare corpo, a concretizzare certe vibrazioni che l'individuo percepisce nel piano fisico, e a trasformare queste vibrazioni in "sensazioni", se le vibrazioni sono di lieve intensità, o in "emozioni" se queste vibrazioni sono di intensità superiore, o di grande intensità. Inoltre il corpo astrale è sede dei desideri, in quanto appunto origina quelli che gli uomini definiscono "desideri", che sono catalogati e riconosciuti dalla mente, 205c.

 

CORPO Astrale - (vedi "Piano astrale"), (vedi "Esempio della telecamera"), 33g, (vedi "Robot di comunicazione", stessa pagina, 220g).

 

CORPO Eterico - Il corpo fisico denso è formato da elementi o sostanze che fanno parte della materia fisica densa. La controparte più sottile, che è detta corpo eterico, è formata sempre da materia fisica ma per densità sta al di sotto dell'atomo. Il corpo eterico serve quale intermediario fra il corpo fisico denso e il corpo astrale. L'anestesia produce l'effetto di allontanare il corpo eterico, interrompendo il collegamento con l'astrale, 54g. Al trapasso succede che il corpo astrale si stacca dal corpo fisico, e quindi il corpo eterico perisce, rimane nel piano fisico dove non può che stare, essendo fatto di materia subatomica, e perisce, 55g. Anche nel corpo eterico, in quanto costituito di materia, possono verificarsi delle lesioni, dei guasti. Per farvi capire con un esempio: la mancanza di sensibilità in certe parti del corpo è la più imputabile a certe lesioni del corpo eterico: così uno stato confusionale mentale può essere conseguenza del corpo eterico non in sintonia con quello fisico. Questi guasti possono venire da cause psichiche, per cui si hanno somatizzazioni sul corpo eterico e sul corpo fisico, 56g, 207g.

 

* CORPO Fisico - Veicolo costituito di materia fisica che manifesta sul piano fisico una vita individuale. E' "veicolo fisico" qualsiasi organismo, semplice o complesso, nomenclato dalle scienze naturali, appartenente alla flora od alla fauna di questo o di altri pianeti, 205c.

 

CORPO Fisico - Il corpo deve rispondere alle esigenze dell'evoluzione individuale; così notiamo soggetti dotati di poteri taumaturgici, di medianità, veggenza, ecc. Ma il corpo fisico non solo risponde alle esigenze individuali, bensì anche alle esigenze dell'era spirituale, 161a. Formazione dei corpi, 180a. Una creatura "vive" non perché la vediamo muovere, mangiare, crescere, dormire, destarsi, parlare: quella non è la vera vita della creatura. Ma vive perché dietro a questi atti c'è un "sentire", un "sentire di coscienza". "Quella" è la vera vita. E' importante questo perché il fatto che un corpo fisico cresca, metta la barba e i baffi, o perda i capelli, non vuol dire che quel corpo fisico "viva", è vero? Non vuol dire che l'individuo viva. No. Il corpo fisico è rappresentato nei fotogrammi del piano fisico secondo quella successione; cioè secondo la successione di mettere la barba i baffi e perdere i capelli, e così si comporta; ma il succo, l'essenza, la verità della vita sta "oltre" il piano fisico, "oltre" il corpo fisico: sta nel "mondo degli individui", 211b, (vedi "Esempio della corrente elettrica"), 256b, 171d.

Il fatto che "finché non viviamo fisicamente un'esperienza non l'acquisiamo" ci dimostra che il "piano fisico" (vedi) è qualcosa di essenziale, di assolutamente necessario e insostituibile, 174d, 2O3d. Il più recente esempio che possiamo fare con quello che vi abbiamo detto (che tutto serve ad acquisire coscienza) lo possiamo prendere dalla vita del vostro corpo, che non serve solo alla vostra evoluzione individuale, ma serve anche alla manifestazione di forme di vita più semplici, le quali manifestano forme di coscienza più elementari (quelle che si identificano nella vita di sensazione). A tacere poi di quello che "voi", come individui, portate, consciamente o no, nella vita dei vostri simili, 184f, (vedi "Esempio della telecamera"), 33g. Gloria del corpo, 54g, (vedi "Robot di comunicazione", stessa pagina, 220g).

 

* CORPO Mentale - Materia mentale organizzata in veicolo della manifestazione individuale, capace di dare all'individuo tutte le facoltà proprie della mente (vedi "* Mente individuale"), 205c.

 

CORPO Mentale - (vedi "Piano mentale"), (vedi "Robot di comunicazione", stessa pagina, 220g).

 

CORPORAZIONE - (vedi "Specializzazione", stessa pagina, 115f).

 

CORREGGERE - (vedi "Comprendere"), 74a.

 

CORRUZIONE - (vedi "Stato", stessa pagina, 83c). In effetti, la corruzione dilaga, ma anche questo - caso strano - è stato previsto. No, non è che l'umanità sia retrocessa, o oppositori della legge di evoluzione! E' venuto fuori quello che era dentro e che per tanti secoli è stato soffocato e trattenuto nell'intimo dell'uomo. Ora che i tempi sono maturi, questa intima tensione si sta scaricando, ed ecco che voi assistete al dilagare della corruzione, 118c. Come potete pensare di responsabilizzare gli altri di ciò che voi dovete fare e non fate? Quando osservate il triste spettacolo della corruzione e del facile arricchimento, voi rimpiangete di non essere nel giro, di non avere l'occasione di arricchire facilmente a vostra volta. Così, allo stesso modo, condannate il privilegio perché voi non siete privilegiati, 46e.

 

COSA è Meglio - E' meglio sbagliare sapendo di farlo piuttosto che ignorarlo; è meglio desiderare egoisticamente, vivere passionalmente piuttosto che essere dei tepidi (vedi "Tepidezza"); è meglio essere un ateo (vedi "Ateismo") che va incontro al suo prossimo piuttosto che un credente senza pietà; ma meglio ancora è sapere quale è il proprio dovere ed avere la volontà di assolverlo; desiderare il bene degli altri ed avere la forza di spendere la propria vita per essi; avere una fede che faccia trovare Dio in ogni essere, 138d.

 

COSCIENZA - La coscienza è quanto di più elevato l'individuo possa concepire, ma non necessariamente quanto di più elevato vi sia, 96a. Ogni esperienza è un frammento di verità ritrovata dall'individuo che determina crescita, sviluppo nel piano akasico, 179a, 228a, 119b. La coscienza è una cosa diversa dalla consapevolezza. La coscienza corrisponde all'evoluzione raggiunta. Ad esempio la consapevolezza di un uomo incarnato non abbraccia tutta la sua coscienza, cioè tutta l'evoluzione raggiunta (vedi "Eroismo"), 202b. Coscienza individuale costituita significa press'a poco avere fatto proprio, perché divenuto intimo "sentire", l'insegnamento dell'altruismo, dell'amore al prossimo, epilogo del quale il senso del proprio dovere rappresenta la prima tappa. Significa amare il prossimo come se stesso. E dopo? A voi sembra che un uomo che così "senta", un uomo che riesca ad essere buono e giusto, sia già meritevole di partecipare alla gloria di Dio. Ma "non è così". Altri destini lo attendono, 254b. Chi vive una verità, può anche non conoscerla, perché fa parte della sua stessa natura, 105c.

Se noi affermassimo che tutto quanto esiste nei mondi fisico, astrale e mentale, inclusi i veicoli omonimi dell'uomo, è un gigantesco meccanismo che produce coscienza, una gamma che va dall'atomo della coscienza (vedi "Atomo di sentire") alla coscienza individuale, non sbaglieremmo di molto, 206d. Come si raggiunge la Coscienza cosmica: il "sentire" di un essere A, unendosi al "sentire" di un essere B, dà luogo ad un "sentire-essere" C in cui si assommano e si trascendono le esperienze di A e di B. Il "sentire" C rappresenta l'identificazione, il riconoscersi di A con B e di B con A. E se anche C fosse l'intera realtà cosmica, tanto l'essere A che l'essere B la raggiungerebbero pur essendo nati come parte di quella realtà, 267d. Quanto più si è acquisita la coscienza individuale, attraverso alle esperienze fatte nelle molteplici incarnazioni, e tanto meno si è trascinati dall'"es" (il complesso degli istinti che tendono ad affermarsi, delle tendenze ereditarie o individuali che attengono alla vita, alle esigenze animali) (vedi "Es-id"); sicché in linea generale si può dire che quanto più l'uomo è evoluto in senso spirituale e tanto meno è condizionato dall'educazione, dall'ambiente (vedi "Condizionamento ambientale"), dalle tendenze genetiche ereditarie, 38e.

Ai fini della costituzione della coscienza individuale, non fa differenza che tu vada incontro ad una esperienza perché sei stato suggestionato da qualcuno, oppure per una idea nata da te (vedi "Maestro"); infatti, anche nel primo caso c'è un riscontro del tuo intimo essere, altrimenti non subiresti suggestione di sorta; però colui che agisce per sua iniziativa rispetto a chi invece è manovrato ha una maggior determinazione ed è più vicino a comprendere di chi non ha idee sue, 147f. Raggiungere la Coscienza Cosmica non significa pervenire ad uno stato di solidarietà con tutti gli esseri del cosmo - tutti per uno uno tutti - ma significa "essere la Coscienza Cosmica", 167f. Ogni stato di coscienza non elementare è la conseguenza logica della manifestazione di molti stati di coscienza elementari, di molti "atomi di coscienza" (vedi "Atomo di sentire"), 181f. Ogni individuo biologico non ha, in senso esclusivo, il suo atomo di coscienza, bensì gruppi e catene di individui biologici fanno capo ad un atomo di coscienza, 182f. Al più semplice stato di coscienza (atomo di coscienza) di ogni individualità sono legati miriadi e miriadi di individui biologici appartenenti ai tre regni naturali, 182f, (vedi "Alveare" e "Corpo mentale", stessa pagina, 184f). La sensazione e, più ancora, la coscienza, sono sempre il risultato di una molteplicità, cioè di una composizione organica di elementi; con la differenza che la coscienza, esprimendo una più alta qualità di sentire, non è un organismo composto da elementi semplici - infatti è costituita da una molteplicità di sentire -, mentre la sensazione, essendo una manifestazione elementare, è frutto di un organismo costituito da elementi semplici. Quindi: "coscienza" eguale organismo composto da elementi complessi, "sensazione" eguale organismo composto da elementi semplici, 190f. Coscienza Assoluta, 210f e ss.. Coscienza di essere, 211f, 242f e ss.. Anche per le persone che sembrano le più crudeli, non si tratta di una coscienza errata bensì di una coscienza insufficiente: per cui sono trascinate dalle loro motivazioni, dalle loro emozioni, da quello che i maestri chiamano "sentire in senso lato", che non fa parte della coscienza vera, del nucleo vero dell'essere, 71g.

Diciamo che la "coscienza" corrisponde al super-io (vedi) della psicoanalisi (vedi), corrisponde a tutti gli attributi che si dicono morali, ma corrisponde soprattutto all'intimo essere di ognuno, alla ricchezza interiore di ogni uomo. E succede che, siccome la coscienza fa parte proprio dell'intimo essere, talvolta l'uomo che agisce non perché è influenzato dall'ambiente, dalle amicizie, dalla sua mente, ma proprio per la sua natura vera, interiore, per il nucleo più intimo del suo essere, non si accorge quasi di fare una certa cosa. E questo, che può sembrare una contraddizione, ci dà invece la misura di quanto sia vera questa coscienza, quanto faccia parte del proprio essere, se arriva a farti fare delle cose senza quasi che tu ne abbia la consapevolezza (vedi), senza che sia intervenuto un ragionamento consapevole: allora tu agisci di getto, e dopo, semmai, diventi consapevole di quel che hai fatto, spinto dalla tua vera natura, 100g. Non è vero che la coscienza individuale salta fuori quando l'io (vedi) non c'è più, ma è vero l'inverso: quando è costituita la coscienza individuale, quindi l'universale, quindi la cosmica (vedi "Coscienza cosmica"), allora l'io è superato, 125g.

Un cervello elettronico tu lo interroghi e ti risponde a tono. Ma non ha coscienza, i costruttori ti dicono che non ha coscienza e tu non hai dubbi su questo. Allora, perché non puoi pensare che un "corpo mentale" (vedi) unito ad un "corpo astrale" (vedi) e ad un "corpo fisico" (vedi) possano rispondere senza che quei segnali siano percepiti da una coscienza? (vedi "Non contemporaneità del sentire"). Voi dovete pensare al corpo fisico, al corpo astrale e al corpo mentale, nelle loro funzioni, proprio come a degli automatismi, come a delle macchine che, a certi segnali, danno certe risposte. Consideriamoli proprio scevri dal governo che il sentire di coscienza (vedi "Sentire in senso lato e sentire di coscienza") ha nei loro confronti. Ora esagero l'esempio per farvi intendere: se prendessimo un corpo fisico, un corpo astrale, un corpo mentale analoghi nella loro costruzione di carattere (perché c'entra anche questo), al di fuori del governo che ne ha il sentire di coscienza; e se a questi corpi voi faceste giungere dei segnali ambientali, ebbene voi vedreste che la reazione sarebbe analoga, non dico proprio uguale ma molto molto simile. Nel momento invece in cui collegate questi corpi alle rispettive coscienze, cioè alle rispettive individualità (vedi), allora la reazione è sensibilmente diversa. Perché? Perché l'evoluzione, la coscienza, l'ampiezza della coscienza di ogni essere governa, controlla l'automatismo del corpo astrale, del corpo mentale, controlla la reazione che il corpo astrale ha di fronte ai segnali ambientali, e ad evoluzione diversa corrisponde controllo diverso e quindi manifestazione diversa, sentire in senso lato diverso, 150g, (vedi "Scuole di iniziazione"), 13h, 64h, 177h e ss., 309h e ss..

 

COSCIENZA Assoluta - (vedi "Coscienza ultracosmica"). Si può azzardare una figurazione concettuale della Coscienza Assoluta, e cioè: i "sentire" relativi sarebbero come le cellule che compongono la Coscienza Assoluta, la quale tuttavia, come più volte ho detto, trascende la sommatoria dei "sentire" che, in un certo senso, la costituiscono, 216d, (vedi "Coscienza cosmica", stessa pagina, 192f). Fasi logiche dall'Assoluto al relativo, 239f, 76h, 275h e ss..

 

COSCIENZA Cosmica - 32c, 176c. "Quella consapevolezza di esistere che unisce tanti sentire sempre più ampi e diversi, sì da farli apparire come un solo essere che modifica il suo sentire, sfocia in uno stato di coscienza in cui l'Intera Realtà cosmica è simultaneamente presente. Ogni essere, che sembra avere un sentire che si modifica, a ben vedere è costituito da tanti sentire sempre più ampi, ognuno dei quali è contenuto dal successivo e l'ultimo dei quali li contiene, per ampiezza, tutti", 266d. Così come "raggiungere la coscienza cosmica" non significa pervenire ad uno stato di solidarietà con tutti gli esseri del cosmo - tutti per uno, uno per tutti - ma "significa essere la coscienza cosmica", aver trasceso quel velo illusorio che ci fa distinguere gli uni dagli altri, così identificarsi in Dio (vedi "Identificazione con l'Assoluto")   non significa raggiungere massimo stato di beatitudine e conservare la propria individualità (vedi). Identificarsi in Dio significa essere tutto e nulla in particolare. Significa "sentire" al di là del trascorrere, del divenire, dell'illusione. Significa essere Lui. Ed anche da quel poco che possiamo immaginare, può chiamarsi annullamento una "tale" esistenza?, 167f. La coscienza cosmica esiste integra tanto nei fotogrammi iniziali del cosmo quanto in quelli finali, non conosce quindi una rivelazione successiva, progressiva. Rispetto all'Assoluto (vedi) è solo parziale, ma "non" graduale: la gradualità è solo degli esseri che la compongono. Tuttavia quel filo che lega un sentire più semplice ad uno più ampio, e così via, e che crea il miraggio dell'essere che evolve, del divenire, non si arresta allo stato di coscienza cosmica, ma sfocia nella coscienza assoluta che non solo non è graduale, ma è anche totale, onnicomprensiva in senso assoluto, 192f. La Coscienza Cosmica sente simultaneamente tutta la realtà cosmica, 192f. La Coscienza Cosmica sente l'intera realtà cosmica, non solo qual è percepita dai sentire relativi che la costituiscono ma, per il principio di trascendenza, anche quello che, pur non essendo percepito, deve esistere per la completezza dello sviluppo del costrutto logico, 238f. La Coscienza Cosmica - una per ogni Cosmo - è il più ampio sentire relativo e rappresenta la prima virtuale limitazione dell'Assoluto. Contiene l'intera realtà cosmica costituita di tutti i possibili sentire che dalla sua limitazione costituente conseguono in successione logica. Tali sentire uniti in catene di sviluppo logico originano gli esseri abitatori e costruttori del cosmo, i quali, al di là della successione del divenire - conseguenza della natura stessa del sentire relativo - non sono esseri che sentono, ma insieme di sentire, come tante perle di una stessa collana unite dal filo della conseguenzialità, 247f, 64h, 91h.

 

COSCIENZA d'Essere - 277b, 123d. Inizialmente, quando il "sentire" è solo coscienza d'essere, le unioni possono avvenire solo ampliando i "sentire" stessi, cioè annullando le limitazioni attraverso le stimolazioni del mondo della percezione; ma poi le comunioni avvengono spontaneamente. E' come la reazione nucleare per fusione. La reazione, per iniziare, ha bisogno di un innesco e poi continua da sola, 212d. L'affermazione che la coscienza di esistere non viene mai meno significa che l'"inconsapevolezza di sé non esiste", 211f. Il piano del sentire - cioè della coscienza d'essere - è il piano akasico, 211f, 77h.

 

COSCIENZA Sociale - (vedi "Solidarietà"), 67d.

 

COSCIENZA Ultracosmica - E' la coscienza che abbraccia tutti i cosmi, è la "coscienza assoluta" (vedi), 176c.

 

COSMI - (vedi "Incomunicabilità dei cosmi"), (vedi "Sistema solare"). Se paragoniamo i Cosmi a dei fiumi che confluiscono nell'oceano infinito della "coscienza assoluta" (vedi), il punto di contatto dei fiumi è rappresentato dall'oceano e non da un canale che raccolga tutti i fiumi e si immetta nell'oceano, 177c.

 

* COSMO - Totale risultanza di un processo di manifestazione (o emanazione) di Dio, in continuo movimento. E' limitata nella esistenza da un inizio ed una fine nel tempo e nello spazio, 205c.

 

COSMO - (vedi "Sistema solare"). Orditura del Cosmo o akasa è la dualità, 97a. Costituzione del Cosmo, 204a, 215a. Ogni Cosmo è diviso dagli altri dal non manifestato (vedi "Manifestato-non Manifestato"), 229a. Riassorbimento del cosmo: come il ghiaccio, 230a. Il Cosmo è diviso in due zone: il mondo della percezione, con il piano fisico, astrale, mentale; e il mondo del sentire, della coscienza. La prima zona esiste in funzione della seconda, 157b, 163b, 165b. Cosmo assimilato ad una "bobina cinematografica" (vedi), 168b. Il Cosmo è costituito da tante "unità elementari" che abbiamo chiamato fotogrammi (vedi) (o situazioni cosmiche). Il Cosmo esiste in tutte le situazioni possibili (secondo il "modulo fondamentale del Cosmo" (vedi)), 171b, 173b, 178b, 180b, 264b. Il Cosmo è una cosa tutt'affatto diversa da quella che voi siete abituati a considerare e a vedere. L'ambiente cosmico è il "brodo di cultura" per la vita dei microcosmi, 265b, 266b, (vedi "Percezione), 157c, 173c, (vedi "Molteplicità", stessa pagina, 176c), (vedi "Fusione"), 84d.

Generalmente si crede che la realtà cosmica sia del tutto esteriore, esterna all'individuo, e che solo una piccola parte venga captata dall'individuo attraverso la sua percezione. Ebbene io vi dico e affermo che la realtà cosmica è del tutto interiore e che anche quella parte che viene colta come esteriore, se voi riflettete, non si può dire sicuramente che lo sia e che piuttosto non si tratti di immaginazione. Voi avete dei pensieri, dei desideri, che sono stimolati dalla percezione del mondo nel quale vivete; ciò è così importante, per voi, che si può dire che viviate solo quando desiderate, quando pensate. Ma il processo della percezione, per rivelarsi deve sottostare al gioco dei contrari: il piacere-il dolore, il caldo-il freddo, eccetera. Nei rari momenti in cui vi sottraete a questo gioco, o dopo un enorme travaglio interiore, quando tace il pensiero e il desiderio, qualcuno di voi può aver provato un sentire nuovo in cui cessa il tempo, in cui v'è pienezza, beatitudine e sembra di poter contenere tutto quanto ci circonda. Ebbene, questa non è una sensazione: è una pallida ombra di quel sentire del quale vi parliamo, che  è uno stato di coscienza in sé e per sè e non più in funzione della percezione. Questo stato di coscienza può sussistere al di là degli stimoli, tant'è vero che l'individuo che l'ha raggiunto durevolmente lascia la trafila delle reincarnazioni, 164f.

Immaginiamo un ipotetico cosmo. Tale cosmo sarà costituito solo da ciò che gli esseri di quel cosmo percepiscono. E siccome il sentire degli esseri è in graduale ampliamento, anche il cosmo, considerato nella successione del sentire dei suoi esseri, è di conseguenza in graduale ampliamento. Cosicché quanto gli esseri percepiscono, sentono in senso lato, come conseguenza dell'ampliamento della loro coscienza, prima non esisteva. E siccome il Cosmo è un "dossier" costituito da tutte le situazioni percepite dagli esseri, sono gli esseri stessi che creano il Cosmo, 212f, (vedi "Futuro del Cosmo"), 40h, 249h e ss..

 

COSTELLAZIONI - (vedi "Astrologia"), 42g.

 

CREATIVITA' - Imprigionare il pensiero in un sistema, un'ideologia, una scuola, significa perdere in creatività, perché al massimo la creatività può ridursi a come il pensiero riesce ad adattarsi a certi schemi posti come invalicabili. Ma scoprire è ricreare dentro di sé la Realtà, e vi assicuro che la Realtà non tiene in nessun conto le regole del gioco degli uomini, 173c.

 

CREATURA - Ogni creatura "è diversa" dall'altra ed "ogni creatura è ad uno stadio di evoluzione diverso da un'altra creatura", 32c.

 

CREAZIONE - La creazione, come l'emanazione, o non è mai avvenuta o è sempre stata; cioè è un evento che si coglie nel gioco illusorio della percezione soggettiva e perciò non incide sulla oggettività di Dio, 153f, 291h e ss..

 

CREAZIONE-Consapevolezza - E' mondo fisico non solo ciò che attiene strettamente ai sensi fisici, ma anche ciò che esiste nell'uomo come introdotto da quei sensi. Nella fase successiva, quando il sentire è meno limitato, la manifestazione di quel sentire non è più legata ai mondi della percezione e la consapevolezza, non poggiando più sul percepito, si sviluppa sul sentire di coscienza e tutto lo ricopre. E' quello stadio, appunto, in cui la duplice fase del sentire non si chiama più creazione percezione (vedi), ma creazione-consapevolezza, e la successione logica della manifestazione non è più catalizzata dai mondi della percezione a tal punto che essi non sono più creati dal sentire, 244f.

 

CREAZIONE Divina ("Aborto" della) - Secondo alcune religioni, Dio crea le anime e poi nel mondo le collauda; quelle che superano la prova godono della Sua visione, le altre patiscono pene talvolta anche senza fine; colpevoli, in definitiva, d'essere un aborto della creazione divina, 110b.

 

CREAZIONE-Percezione - (vedi "Percezione"). L'uomo - oggetto della creazione - crea a sua volta; e non già nel senso materiale, perché allora più proprio sarebbe dire distrugge, demolisce; ma nel senso che ha, del mondo che percepisce, una personale concezione, una particolare esperienza, e vi assicuro che se anche le esperienze possono sembrare simili sono tuttavia diverse, uniche ed irripetibili per ogni individuo, 152f, (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata", stessa pagina, 217f), (vedi "Colore"), 219f, 224f e ss.. "Tutte le volte che la successione logica lo impone, nella fase di creazione, le creazioni del sentire sono molteplici; mentre nel processo di percezione, essendo alternative, una sola è percepita, proprio perché ognuna esclude le altre", 237f.

 

CREDITI Karmici - I vari colpi di fortuna che l'uomo può avere, o le doti naturali che può sfruttare, sono tutti crediti karmici. Anche quella facoltà che emerge naturalmente e spontaneamente di cogliere all'istante, la verità di una cosa e sapere ciò che è da farsi e ciò che è da evitarsi, l'intuizione, è un credito karmico, 208d.

 

CREMAZIONE - 50g, (vedi "Sepoltura").

 

CRISTALLIZZAZIONE - 150a, 169a. Bisogna "essere nuovi ogni giorno" (vedi) per rompere la cristallizzazione, 83b, 121b, 21g, (vedi "Vecchiaia", stessa pagina, 111g), (vedi "Tepidezza"), (vedi "Essere duttili").

 

CRISTALLIZZAZIONI - (vedi "Prima forma di vita"), 169a. Le cristallizzazioni che sono al confine del Cosmo, prima del riassorbimento, possono essere "sentite", in senso lato, dalle individualità che a quelle - attraverso agli individui - sono legate, simultaneamente a quelle che sono al confine opposto del Cosmo, all'inizio, all'emanazione, 187b, 178f.

Supponiamo che un pianeta, nella sua genesi, abbia conosciuto lo stadio in cui la materia era allo stato di fusione. Nel raffreddarsi, si sa benissimo che si avviano nella materia fisica dei processi di cristallizzazione. I geologi sanno molto bene che le lave raffreddandosi cristallizzano, che tutti i minerali a voi noti sono cristallizzati, non solo in virtù dell'evaporazione dell'acqua ma per l'abbassamento della temperatura; cioè abbassandosi la temperatura leggermente e secondo certe particolari caratteristiche, con certi elementi, la materia che era allo stato di fusione cristallizza. Quel processo di cristallizzazione è né più né meno che una prima manifestazione di vita microcosmica (vedi "Vita macrocosmica-microcosmica"), 188g.

 

CRISTIANESIMO - 80b, (vedi "Uomo"), 22c, (vedi "Io"), 32c.

 

CRISTO - (vedi "Gesù"). Voi considerate nemico delle vostre istituzioni, della vostra società, colui che va contro corrente e nega ciò che comunemente si ammette. Il Cristo mosse l'umanità da una stasi non già ripetendo ciò che allora si sapeva, ma portando cose nuove. Egli fu per i suoi tempi una sorta di rivoluzionario, ma grazie a ciò che disse fu possibile all'umanità di allora avere un progresso, 73a. L'opera del Cristo è un'opera magica, 101a, 145a, 96b. Il Cristo, suo malgrado, fu un rivoluzionario, 166b.

Il fatto che Francesco d'Assisi (vedi), Buddha (vedi) o Cristo siano individui di grande evoluzione e quindi di grande "sentire" secondo la scala che abbiamo accennata e perciò non contemporanei a noi nella percezione del mondo, ha valore solo per Loro, non per la nostra esistenza. Chi avesse la beata ventura d'incontrarsi con queste figure potrebbe forse dubitare della Loro vitalità?, 233b, 286b, 28c, 34c, 86c, 103c, 125c, 23d, 96d, 138d. "Cristo sorgerà nell'intimo di ogni uomo", appartenga all'una o all'altra religione (vedi), all'una o all'altra fede politica (vedi "Partito politico" e "Politica"). "L'uomo si chiama cristiano quando ama il prossimo suo", 160d. Supponiamo, per un momento, che Cristo non sia esistito. Diventerebbe meno vero tutto quello che nel Suo nome gli uomini hanno fatto di bene e di male?, quello che hanno sofferto e la gioia e la consolazione che dalla Sua figura hanno ottenuto? Il vero Cristo, nel senso di più importante, più significativo, è quello che gli uomini hanno immaginato, non quello che è esistito, 252d, 52e, 56e, 130f, 47g. Colui che vive in piena coscienza (Cristo) muove cause, certo, che si consumano però su se stesse, per cui non avrà un effetto tale da portarlo a capire, poi, ciò che lui già sa. E quindi un effetto del tutto contingente che dura finché dura la vita del corpo. Così, un uomo all'ultima incarnazione, che ha già una notevole coscienza individuale, deve pur nutrirsi, è normale: ma lo fa in piena coscienza, questo nutrirsi ed attingere alla vita della natura, tale che non creerà mai un effetto che lo trattenga ancora nella ruota delle nascite e delle morti, 90g, (vedi "Vita"), 131g, 163g.

Aiutare una persona comporta un certo travaglio; non si può dire che sia l'io personale a macerarsi; se fosse l'io, non si sentirebbe nessun sacrificio; se fosse l'io che vuole abbellirsi con questa azione - per poi poter dire a se stesso quant'è stato bravo, che bella azione ha compiuto - lo farebbe proprio senza travaglio, senza tanti problemi. E' dunque la coscienza che, almeno indirettamente, subentra e fa soffrire chi deve ancora soffrire... Certo le cose costano. Ma sono costate anche a Gesù-Cristo; anche lui può aver sentito l'angoscia che voi talora sentite, 178g, 203g, 210g, 221g, (vedi "Evoluto", stessa pagina, 226g).

Si potrà capire in futuro quali cose il Cristo poté dire veramente, e soprattutto quale era la sua vera figura, e che cosa vi è stato poi aggiunto come orpello e ad arte, proprio per creare una figura che con la sua autorità desse autorità, 234g. L'opera del Cristo non è fallita. Cristo - la carità, l'amore fraterno - sorgerà nell'intimo di ogni uomo e non già per riconoscimento di una qualsiasi organizzazione religiosa che porti o non porti il suo nome (vedi "Battesimo"), 239g, (vedi "Strage di San Bartolomeo"), 240g. Le tradizioni orali degli antichi occultisti dicevano che il Cristo sarebbe tornato dall'intimo di ogni uomo, nell'intimo di ogni uomo - simbolizzando il Cristo come la divinità, come l'armonia -. E oggi c'è veramente, attraverso questo maggiore e più accelerato esperire, una maggiore conquista di coscienza da parte di ogni uomo. E sarà questo che muterà le sorti dell'umanità, 258g.

 

CROCE - L'espressione grafica della dualità: qui là, oggi ieri, è espressa dalla Croce, ovverosia due segmenti di retta perpendicolari fra loro (per esprimere che la dualità è unica, pur avendo aspetti diversi) colleganti, due a due opposti, quattro punti i quali significano i termini della dualità: qui là, oggi ieri. La Croce, simbolo di quaternario, significa appunto per gli antichi saggi il tempo e lo spazio, 224a.

 

CROCIATE - 30c, (vedi "Verità"), 104c.

 

CRONACA - (vedi "Memoria superiore dell'essere"), 66g.

 

CRONOLOGIA Reincarnativa - La progressione del sentire individuale segue nel suo progredire per l'uomo la progressione del tempo. Se noi esaminiamo un arco di tempo che va dal 10000 a.C. all'anno 2000 d.C., troviamo sulla terra vite inferiori e vite umane. Se prendiamo in esame una di queste vite individuali possiamo trovare che l'incarnazione da animale è ubicata nell'anno 2000 d.C., mentre la prima incarnazione da uomo è ubicata nell'anno 10000 a.C. Però tutte le altre incarnazioni umane saranno sempre ubicate in un tempo successivo fino a ricoprire un tempo di 50000 anni, dal 10000 a.C. in poi, 204b.

 

CRUDELTA' - La crudeltà è la completa cecità dell'io nei riguardi delle altre creature, 25c, (vedi "Società", stessa pagina, 38c), (vedi "Tutto è Perfetto"), 137c.

 

CULTO - Vorrei proprio dissacrare tutto questo amore che gli uomini hanno per i riti e per i culti. Un atto d'amore può essere qualunque cosa, anche uno schiaffo, perché quello che conta è l'intenzione (vedi), 50g, (vedi "Meditazione", stessa pagina, 50g).

 

CULTO di Se Stessi - (vedi "Responsabilità", stessa pagina, 26c).

 

CULTURA - 78b, 92b, (vedi "Piano akasico"), 161c.

 

CUORE Artificiale - (come protesi), (vedi "Organo artificiale").


D

 

DALTON (John) - 38h.

 

DANNAZIONE -(vedi "Occidente e Oriente", stessa pagina, 42d).

 

DANTE - 109a, 78c.

 

DATA - (vedi "Piano fisico", stessa pagina, 202b), (vedi "Spazio-Tempo", stessa pagina, 234b).

 

DE BONI (Gastone) - 277b.

 

DEMOCRAZIA - 138f.

 

DEMOCRITO - (vedi "Caso"), 35d, 194d, 38h, 39h.

 

DENARO - 134b, (vedi "Vita", stessa pagina, 117c). Chi è libero, perché in qualche modo può sottrarsi alla lusinga delle cose che desidera, può non farsi dominare dal denaro, 58e. Il denaro è un mezzo, e beato chi ne fa buon uso, magari aiutando; ma più beato ancora chi è capace di aiutare al di là delle possibilità offerte dal denaro, 61e.

 

DEPRESSIONE - 27d. Analizzatevi: quante volte vi sentite stanchi, di cattivo umore, depressi, senza che vi sia una ragione oggettiva; quante volte attribuite la causa della vostra scontentezza a situazioni che possono anche essere di fatica, non piacevoli, ma che obiettivamente non sono così drammatiche da causare un annientamento quale lo provate. Rendetevi conto che, molto spesso, c'è quasi un bisogno di soffrire per soddisfare una necessità psicologica, 31d.

 

DESIDERIO - Quando noi vi diciamo "non desiderare", intendiamo dire: "non dovete avere desideri egoistici", perché il desiderio è vita. Guai a chi non ha nessun desiderio, guai a chi è abulico (vedi "Abulia"). Il desiderio è un incentivo all'azione; occorre estirpare l'io e continuare a desiderare in senso altruistico, 122a, (vedi "Reale e irreale"), 168a, (vedi "Non violentare se stessi"), 51c, 58c.

Il desiderio passionale annulla la proiezione della volontà; così come temere che una cosa accada o desiderare che non accada, ne facilita l'accadere, 27d, (vedi "Suggestione"), 85d, (vedi "Volontà"), 86d, (vedi "Cosmo", stessa pagina, 164f). Se (chi ha lasciato il corpo fisico) avrà avuto dei desideri per la cui soddisfazione è necessario il veicolo fisico; se cioè avrà quelli che voi chiamate desideri più bassi; con la sua immaginazione egli potrà plasmare con la materia del piano astrale gli oggetti corrispondenti a tali suoi desideri. Il beone (vedi), per esempio, potrà formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la sensazione che si può provare nel bere. Ma sarà sempre qualcosa che lo lascerà inappagato e insoddisfatto poiché si tratta, in ogni caso, di desideri la cui piena soddisfazione si può avere solo mediante un corpo fisico; e, non essendovi più un corpo fisico, questi desideri non possono essere appagati. Fino a che, attraverso il ripetersi di questo senso di "non appagamento", avverrà che l'individuo si stanchi e passi all'altro sottopiano (vedi) meno denso, immediatamente superiore, 26g.

 

DESIDERIO di Reincarnarsi - (vedi "Caravaggio"). E' brutto dirlo, ma il desiderio di reincarnarsi è proprio una cosa automatica. Perché l'acqua, scendendo da monte a valle, segue la linea di maggior pendenza? E' una legge. E' proprio una legge intrinseca. Perché, se non vi fosse questo desiderio, veramente, nella beatitudine in cui ci troviamo dopo il trapasso, rispetto anche alla vita più felice nel piano fisico, non ci si staccherebbe più, 60g.

 

D'ESPERANCE (Elisabetta) - La grande medium aveva la possibilità di assistere alle materializzazioni che avvenivano tramite lei, e questo perché non si usufruiva che di una piccola parte del suo corpo eterico. Mentre le materializzazioni che avvengono quando il medium è in completa trance sono dovute al fatto che si usufruisce di tutto il suo corpo eterico, 207g.

 

DESTINO - (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata", stessa pagina, 229f).

 

DESTRA - (vedi "Stato", stessa pagina, 83c), (vedi "Ideologia").

 

DETERMINISMO - 242b, 35d e ss.. Ma perché no al determinismo? Innanzitutto perché esso esclude ogni finalità negli eventi, e perché interpreta questa esclusione come logicamente inconciliabile con l'esistenza di Dio, 41d.

 

DIAGNOSI - 160g.

 

DIARIO - Scrivete in un diario i vostri pensieri. Rileggendo a distanza di tempo, troverete che essi sono mutati e che riuscite a vedere altri aspetti di ogni problema o che li vedete da un altro punto di vista, 40c. Rileggendo il vostro diario avreste la prova di quanto il vostro modo di concepire la vita sia cambiato. E siccome il modo di concepire la vita - quello segreto che non si dice a tutti, ma appunto si scrive in un diario che si tiene per sé -corrisponde ad un proprio intimo sentire, alla propria intima natura, è chiaro che se quel modo di concepire è cambiato ciò vuol dire che anche l'intima natura è cambiata, 128g.

 

DIAVOLO - (vedi "Aldilà"), 31d, (vedi "Satana").

 

DIFETTI - (vedi "Esame di coscienza"), 49c, (vedi "Consapevolezza"), 52c, 127c. Considera come tu vorresti che i tuoi simili cambiassero a tuo piacimento. Così, ti adoperi perché essi mutino il loro modo di pensare e di vivere, e non ti accorgi che neppure tu stesso riesci ad essere quale vorresti. Come puoi pretendere che lo siano i tuoi fratelli?, 143f.

 

* DIO - Causa delle cause. Prima Causa increata. Inizio e fine del TUTTO che non ebbe inizio né avrà fine. Origine e finalità di ogni emanazione. UNO eguale ASSOLUTO. Essere ed Esistenza Unica che comprende ogni essere ed ogni esistenza essendo questi "in Lui". Presente in ogni cosa, pur trascendendo la totalità delle cose, è di queste origine nei Cosmi per "Sua Natura": interna = "Amore", ed esterna = "Vita". "Colui che E'", 205c.

 

DIO - (vedi "Assoluto", "Comunione", "Coscienza Assoluta", "Coscienza cosmica", "Esistente", "Fusione", "Infinita Presenza", "Tutto è perfetto", "Tutto Uno Assoluto", "Unità del Tutto", "Uno"), (vedi "Prima Causa"), 216a. Attributi di Dio, 225a. Dio è "oltre" lo Spirito; è lo Spirito e "tutto il resto" 233a. Il rapporto che esiste tra noi e la nostra individualità, è lo stesso che esiste fra la nostra individualità e Dio, 241a, 115b, 133b, 269b, 276b, 278b, 281b, 283b, 285b, 286b. La "Coscienza Assoluta" (vedi) - DIO - non è un "io", non è un oggetto; e non potrebbe esserlo dal momento che in tale "stato d'essere" null'altro esiste se non DIO, 43c, 149c, (vedi "Percezione"), 157c, 187c, 96d e ss., 116d, 276d. Signore, non avrò bisogno di viaggiare in lungo e in largo il mondo per trovarTi, ma anzi quanto più il mondo mi sarà estraneo e indifferente, pur rimanendo in esso, e più facilmente Ti troverò, 54e. Sul piano assoluto, oggettivo, non esiste né creazione, né emanazione, né manifestazione, né esseri, né mondi. Esiste solo Dio, ed è quindi assurdo cercare il perché della manifestazione sul piano assoluto, 154f e ss., 162f e ss..

Identificarsi in Dio significa essere tutto e nulla in particolare. Significa "sentire" al di là del trascorrere, del divenire, dell'illusione. Significa essere Lui. Ed anche da quel poco che possiamo immaginare, può chiamarsi annullamento una tale esistenza?, 168f. Può conoscere Dio solo chi ha la coscienza (vedi) che consente ciò. Dio, quindi, è essenzialmente uno stato di coscienza. Cercatelo pure, o ignoranti, in luoghi diversi, in differenti dottrine; non lo troverete se non in voi stessi quando avrete fatto cadere tutte le limitazioni che avviluppano il vostro vero essere, 187f, 196f.

Anche se Dio non ci guarda dall'alto ma ci ha in S‚, anche se non è una persona, ci conosce. Anzi, ci sente più di un Dio antropomorfo perché facciamo parte del suo sentire, della sua Realtà, che è Sua in quanto nostra. Non solo: nel suo modo di essere, più simile al panteismo che al teismo, Egli ci parla, soccorre costantemente le nostre necessità e ci guida meglio di quello che potrebbe fare un Dio personalizzato, 214f, 249f, (vedi "Maya"), 26h, 27h, (vedi "Divenire"), 30h, 35h, 40h, 47h e ss. Errato sarebbe da valori umani immaginare la Realtà di Dio e su quello creare un'etica; e mi pare che "proprio questo errore" sia stato fatto: cioè, partendo da ciò che i nostri sensi ci fanno ritenere realtà, gli uomini abbiano tratto tutte quelle concezioni del divino che ne fanno un Essere antropomorfico, se non nell'aspetto, per lo meno nel comportamento. Invece mi pare più proprio pensare che Egli sia la "causa" di tutto, e che "causa" e "causato" siano un'"unica Realtà", 53h. Immanenza e trascendenza di Dio, 55h e ss., 63h, 85h e ss., 93h e ss., 193h e ss., 225h e ss..

 

DIODORO Crono - Diodoro Crono diceva che tutto quanto accade deve accadere, perché ciò che non accade non accade proprio a motivo che non può accadere, 244b, 248b.

 

DIPENDENZA - Quella che io vorrei che voi aveste non è la dipendenza dell'irresponsabile, che si fa guidare dagli altri perché proprio non prova nessun interesse se non in ciò che riguarda i suoi bisogni più corporali, sensuali. Mentre c'è anche la dipendenza di colui che ha un'abilità, una capacità e che la mette al servizio della comunità umana, che fa parte di una società i cui membri lavorano, agiscono concordemente, unitariamente, per il reciproco progresso; la dipendenza dell'"essere consapevole, responsabile", che può dipendere solo da chi è più consapevole e più responsabile di lui stesso, da chi è in grado di dirgli: "La tua fede è la mia certezza!". Questo vorrei per voi, o figli, 115f.

 

DIRITTURA Morale - (vedi "Morale") Voi che siete convinti che i tempi sono vicini, siate precursori di questa umanità di cui ora vi parlavo. Siate convinti che non potete fare appello altro che alla vostra dirittura, e non a quella degli altri; che questa dovete cercare di raggiungere, questa dovete instaurare, la dirittura di voi stessi; e non cercarla negli altri. Ciò che potete fare è parlare delle verità che conoscete, parlarne quando trovate la giusta maturità, quando quelle che voi illustrate sono diventate vostre conquiste, vostre acquisizioni, 118c.

 

DISCIPLINE Orientali - Molti decantati benefici attribuiti a positure insegnate da discipline orientali, in effetti sono riconducibili al beneficio che si ha ogni qual volta si riporta il corpo fisico a fare tutti quei movimenti che la natura gli consente di fare. Con questo, non intendo certo togliere meriti a quelle discipline; anzi, dal mio punto di vista, che dà importanza alla completa efficienza del corpo, significa riconoscere meriti a quanto miri a ricordare l'importanza del corpo. Il consiglio di trovare il tempo per fare ginnastica non lo rivolgo solo ai giovani; è forse più utile ai meno giovani i quali, per una legge naturale, hanno un metabolismo lento e quindi una maggiore facilità ad intossicarsi. Se l'esercizio fisico sarà accompagnato dal pensiero sostenuto di liberarsi dalle tossine, non solo fisiche ma anche psichiche, diventerà un rito con valore universale: un impegnarsi per una conquista che merita, 54d.

 

DISCRIMINAZIONI Razziali - (vedi "Razza"). Avete mai pensato a voi stessi ed a quante discriminazioni, volontariamente o involontariamente, siete usi fare? Oggi il problema razziale non è che un aspetto dell'umana discriminazione. Chi non pensa ai suoi simili catalogandoli in funzione di qualche sua personale - o della società - metodologia discriminatoria? Chi non pensa ai suoi simili classificandoli in belli o brutti, simpatici o antipatici, intelligenti o no, ricchi, poveri, facoltosi, potenti, bianchi o di altro colore, appartenenti ad una religione o ad un partito piuttosto che all'altro, aventi un titolo di studio o no, in qualche modo quindi classificandoli e operando pertanto una discriminazione? Quale meraviglia può esservi nel vedere che altri fratelli addivengono a queste discriminazioni, quando noi stessi - nostro malgrado perché non ci conosciamo - commettiamo lo stesso errore? Dobbiamo comprendere noi stessi ed amare tutti, senza subordinare il nostro affetto ad alcunché, senza limitarlo ad un settore di quel quadro discriminatorio che siamo avvezzi ad alimentare ogni giorno con il nostro agire. Dobbiamo amare tutti e verso tutti ugualmente muoverci, senza essere limitati in questo movimento da nessuna preferenza e da nessun ostacolo che la nostra mentalità, avvezza a discriminare, può crearci, 81a, 134b.

 

DISINTEGRAZIONE Atomica - 199a, (vedi "Sole"). Tutte le volte che si opera una smaterializzazione, una disintegrazione della materia - quale la vostra scienza conosce - è come se si aprisse una porta fra il "piano fisico" (vedi) ed il "piano astrale" (vedi), 192g.

 

DISONESTA' - (vedi "Figli"), 124f.

 

DITTATURA - (vedi "Qualunquismo"), 138f, (vedi "Storia generale" e "Karma collettivo"), 83g.

 

DIVENIRE - (vedi "Realtà", stessa pagina, 293b), 29h e ss.. Il Santo (vedi) non è l'edizione riveduta e corretta del selvaggio (vedi), ma è un "altro essere", intendendo dire che il selvaggio non "diviene" Santo, ma l'uno e l'altro fanno parte di un "essere" (vedi "Individualità") che ha molteplici fasi di esistenza fra cui, appunto, quella si selvaggio e di Santo. Con questo "distinguo", non sto facendo dell'accademia. Sto mettendo a fuoco l'enorme differenza che esiste fra due concetti e vedrete perché. Evolvere quindi non significa "divenire", ma è il manifestarsi, in successione, di differenti "sentire" corrispondenti a tanti "stati di essere". E' fondamentale  capire ciò. Se l'uomo evolvesse nel senso del "divenire" non giungerebbe mai ad identificarsi in Dio; un tempo perpetuo non basterebbe a comprendere l'Infinito. E se evolvere significasse "perpetuo divenire", allora infinito dovrebbe voler dire, spazio senza limite ed eterno tempo senza fine. Ma il tempo e lo spazio non sono valori assoluti, e per il fatto stesso d'essere relativi, non possono essere senza fine, 30h.

Quando diciamo che l'individuo evolve non intendiamo dire che l'individuo "diviene". Un'esistenza individuale è già tutta completa in sé, niente può aggiungersi ad essa. Così evolvere non può significare "crescere", ma può voler dire solo che i differenti "sentire" di quell'individualità si manifestano, vivono l'attimo eterno dell'esistenza. Ciò è incomprensibile se si crede che l'emanato si sviluppi in un tempo oggettivo staccato da Dio, vivente una realtà senza tempo. Ecco l'errore fondamentale che ha afflitto le teologie di tutti i tempi e di tutti i popoli. L'emanato fa parte "integrante" di Dio, la sua esistenza "fa parte" dell'esistenza di Dio! Ecco perché non può esservi un reale "divenire" nell'emanazione (vedi), 32h, (vedi "Spirito", stessa pagina, 34h. Finalità del divenire, 37h e ss., 76h, 185h e ss..

 

DIVINA Commedia - 97c.

 

DIVINA Sostanza Indifferenziata o Indiversificata - (vedi "Sentire in senso lato e sentire di coscienza", "Creazione-percezione", "Limitazione"). Un oggetto che voi percepite in forza dei vostri sensi, esiste come voi lo cogliete in base alle limitazioni della vostra capacità di percepire la divina sostanza. Al di là di ogni limitazione della percezione, l'oggetto non esiste. In sé non esiste se non come sostanza indifferenziata, 213f. Noi affermiamo che esiste solo ciò che sente in senso lato, ossia che percepisce, e ciò che è sentito ossia percepito; quindi le cose che non sentono e sono percepite saltuariamente, esistono solo allorché sono percepite. Non solo: abbiamo detto anche che le cose che sono percepite non esistono in sé come vengono percepite: la loro realtà - al di là delle limitazioni dei soggetti percipienti - è come la realtà della sostanza indifferenziata. Sicché gli oggetti che cadono sotto la vostra attenzione, come voi li percepite esistono solo nella vostra percezione ed in forza delle sue limitazioni. Quindi, se venissero meno le limitazioni percettive sparirebbero gli oggetti, e non sareste voi a non percepirli più, pur essendo essi ancora esistenti oggettivamente, bensì l'inverso: non esisterebbero più in quanto voi non li percepireste più, 217f. Quello che esiste oggettivamente è solo una sostanza indiversificata che, captata attraverso a dei sensi limitati, appare come mondo fisico o astrale o mentale. "Non è quindi Dio che crea o emana i mondi ma sono gli individui col loro sentire in senso lato e di coscienza, 227f, (vedi "Mondi grossolani", stessa pagina, 227f).

Se si osserva la struttura dei fotogrammi in se stessi, al di là di come la percezione dei sentire limitati li crea, li trae dalla divina sostanza indiversificata, si trova solo divina sostanza indiversificata. Da questa puntualizzazione, che mette a fuoco la creazione delle situazioni cosmiche da parte dei sentire, non viene meno neppure il concetto della non contemporanea creazione-percezione di una comune situazione cosmica da parte di due o più sentire di grado diverso. Infatti, se in una realtà più completa, cioè in una visione meno relativa, è sentito simultaneamente ciò che l'individuo vive gradualmente, non ha importanza che nell'illusoria successione dei sentire uno senta prima o dopo, perché in effetti non esiste "prima" e "dopo": possiamo dire che tutto è già, purchè si comprenda che l'"Eterno Presente" (vedi) non è il destino (vedi) (vedi "Karma"), la trama che determina il forzato comportamento dell'individuo, ma semmai il "dossier", l'archivio completo della sua esistenza. Per la vostra logica del divenire, un tale archivio è impossibile perché esisterebbe prima che gli eventi si producessero: ma, se ci pensate, diventa impossibile solo per quel "prima". Allora, siccome nella Realtà più vera quel "prima" non esiste, perché gli eventi esistono tutti simultaneamente, quell'archivio è possibile 229f Al di fuori dei sensi del corpo fisico non esiste che sostanza divina indifferenziata, 115g, 283h e ss..

 

DIVULGAZIONE - La divulgazione non ha bisogno di un'organizzazione che lavori a livello collettivo, essa deve semmai avvenire a livello individuale, perché è allora che ciascuno di voi può vedere quanto i vostri simili recepiscono e che cosa è a loro più adatto di tutto quello che diciamo, 75b.

 

DOGMA - I tempi mutano e con i tempi il linguaggio degli uomini, così se per il passato era sufficiente che la religione dogmatizzasse perché i fedeli credessero ciecamente e contro la scienza (vedi), in futuro ciò non sarà più e la fede (vedi) non temerà l'analisi della ragione poiché si fonderà sulla logica e sarà confermata dalla scienza, 110c, 204f e ss., 206f, 249f.

 

DOLORE - Non esiste dolore, pur causato da altri, che ricada ingiustamente o inutilmente su di noi, 129a, 167a e ss., 83b, 243b. Il vostro dolore, per quanto reale possa sembrarvi, è un fatto soggettivo e, senza tener presente ciò, non si può raffrontarlo con l'Assoluto; sarebbe come voler giudicare l'insieme da una parte. Il dolore è un moto soggettivo ed è una delle innumerevoli percezioni che costituiscono l'intera gamma del sentire individuale, 262b. Finché l'uomo non comprende che il suo "essere" deve estendersi al di là dello spazio limitato e delimitato dal suo egoismo, la legge del dolore lo richiama alla comprensione, 286b, 295b. Quando l'uomo soffre si volge sempre a qualcuno che valorizzi la sua sofferenza. Dirgli "Tu hai errato e questa è la conseguenza del tuo errore", significa inasprirlo. Dirgli invece: "La tua sofferenza è voluta da Dio acciocché sia grande nel Regno dei Cieli", significa confortare l'individuo, accarezzare la sua ambizione, alimentare il suo "io", 27c. Si ignorano troppe cose, per questo si soffre, 58c, 123c, (vedi "Vita", stessa pagina, 124c). Le ragioni del dolore, 124c. "Guai a ribellarsi al dolore!" dicono i padri spirituali. Io, senza avere la pretesa d'esservi guida, vi dico: "ribellatevi pure!" Il dolore non è una cosa piacevole. E' ufficio di ogni uomo essere forte, ed è ufficio dell'uomo forte resistere al dolore. Ma non sentitevi in colpa se vi manca la rassegnazione, se non sapete accettarlo come se fosse un piacere, 125c e ss., 32d, 86d, 147d. Ricordatevi che il dolore che alcuni di voi provano, è qualcosa che veramente ha segnato un punto nuovo nella vostra esistenza evolutiva; un nuovo modo di vedere la vita che voi, forse, non vorreste avere, ma che invece, quando a suo tempo lo rivedrete, lo riesaminerete, vi accorgerete quanto vi abbia trasformati, maturati, 116f.

Il dolore non deve condizionare la vostra vita in senso negativo, bensì in senso positivo. Non deve, quindi, rinchiudervi in una sorta di autolesionismo, in una sorta di autocompassione, ma deve spingervi a capire coloro che come voi soffrono, per altre ragioni, ma che comunque bevono l'amaro del dolore. Non cercate la compassione degli altri, non sentitevi dei disgraziati, dei perseguitati dal destino; ma cercate di vedervi creature che hanno subìto un avvenimento atto a renderle più coscienti, più consapevoli della vita. Questo è il giusto modo di capire l'avvenimento doloroso, 116f, 119f.

Ognuno ha nella misura che gli è giusta per il suo bene, e soprattutto per il suo bene è il peso che la vita gli riserba. Non c'è né un milligrammo di più né un milligrammo di meno. E quando è nella sofferenza dell'affaticamento, si ricordi che è in quella condizione da lui stesso voluta, anche inconsapevolmente, il più delle volte, ma da lui stesso voluta, 122f.

Il momento della prova, del dolore, è sempre una risultante fra la possibilità di sopportare la prova e il momento esatto in cui la psiche della creatura si trova nella condizione giusta per poterla abbracciare e valutare, 84g. Chi è esasperato da un forte dolore non è che torni indietro, ma non fa che scaricare e in tal modo agevola la comprensione successiva, 85g. Dolore degli animali (vedi), 97g. Quando è che si ha la possibilità di non fare l'esperienza diretta? Quando si fa dell'introspezione, si cerca di analizzare e capire se stessi, i propri moti interiori, le proprie intime intenzioni. Quando si fa questo tipo di ragionamento introspettivo con una certa costanza, allora si ha la possibilità di capire attraverso la mente. Ma colui che non riflette su ciò che fa, non potrà mai evitare l'esperienza diretta, che è sempre dolorosa, 104g. Molte volte, quando io soffrivo (parla François Broussais (vedi)) durante la mia ultima reincarnazione, maledicevo la vita, e cose simili; poi, quando l'ho potuta riesaminare dopo il trapasso, ho visto che i momenti più produttivi, che più mi avevano dato spiritualmente e quindi mi erano più cari, erano proprio quelli in cui ero stato sottoposto a una prova, insomma avevo sofferto e avevo durato fatica. Allora, credete a me da questo punto di vista, non maledite la sofferenza o la fatica che avete avuto o che ancora potete avere; ricordatevi che questa vi raffina, vi da quella sensibilità che vi è molto necessaria e che non si perde più, è un bene acquisito dello spirito che niente può più cancellare, 104g. Qual è la forza che può aiutare a superare un'esperienza così dolorosa (la perdita di una persona cara)? Quella di capire, di vedersi dal di fuori; di capire che è un'esperienza amarissima, ma non più amara di quelle che tanti altri hanno. E, in questo senso, non compatirsi, ma cercare di dire a se stessi "In questa esperienza io debbo mostrare a me stesso e alla mia guida (vedi "Guida spirituale"), il mio maestro spirituale, che sono forte e che posso sopportare questo, per trarne tutto l'insegnamento che se ne può trarre, 142g, 144g.

Le persone che soffrono devono essere accostate cercando di suscitare in noi stessi l'amore per esse; cioè dobbiamo cercare di amarle dentro noi stessi. Quando c'è questo amore, questo slancio verso gli altri, tutto avviene automaticamente, naturalmente. Occorre una certa sensibilità ed allora, attraverso questa sensibilità e questo amore, quello che si deve fare avviene automaticamente, 145g.

Il primo insegnamento che dal dolore deve venire è quello di riconoscere una cristallizzazione (vedi) del vostro modo di pensare, di essere - di vivere, in sostanza, 145g. Il dolore ha la stessa importanza della gioia, della tristezza e dell'allegria, della pace e dell'agitazione: tutto ha la stessa importanza, la stessa finalità: farvi vivere in modo reale nel mondo dell'illusione (vedi). Proprio attraverso l'illusione si giunge alla realtà; almeno, questo è il modo secondo il quale la legge di evoluzione conduce l'individuo alle massime mete e ai massimi destini, il modo naturale di evolvere, quello che fa evolvere l'individuo anche quando non lo vuole. Per giungere alla sobrietà passare per l'ebrietà: è il modo naturale con il quale e secondo il quale ciascuno evolve suo malgrado. Ma si può vivere in modo reale anche nel mondo dell'illusione, si può giungere alla sobrietà senza passare per l'ebrietà. Ognuno, e non solo in linea teorica, può raggiungere la liberazione in ogni istante della sua vita: e questo significa evoluzione della legge di evoluzione, 145g, 80h.

 

DOLORE Fisico - Nel momento in cui si trovasse qualcosa che potesse rendere l'uomo insensibile al dolore, si farà bene ad usarlo senza alcuna preoccupazione perché ciò significherà che è quanto doveva accadere secondo il piano generale del procedere di tutte le cose, che è venuto per l'uomo il momento in cui il suo karma sia meno doloroso e che sono per estinguersi certi tipi di karma dolorosi, 161g.

 

DONNA - Se vi fosse stata una donna, o meglio un'entità che avesse dovuto compiere un certo lavoro in questa società così costituita, certamente non poteva essere scelto un corpo femminile ma doveva essere creato, dato a questa entità un corpo maschile, 183d.

 

DONNA-Preda-Oggetto - (vedi "Sessualità", stessa pagina, 52d).

 

DOPOMORTE - (vedi "Trapasso"). L'evoluzione dopo il trapasso è diversa per ogni individuo, 173a. Sonno con sogni è la vita dopo il trapasso, 174a. Omicida, 175a. Suicidio, 176a. Il trapasso specie quando è violento spesso è inavvertito, 179a. Riposo dell'ego, 179a. Modalità medianiche, 29b. La morte è uno spostamento di consapevolezza, 206b. Spesso le entità comunicanti creano le "loro" condizioni di vita del dopomorte, 250b. Un disincarnato vede una situazione del mondo fisico perché vi è incluso, 188c, 175d, (vedi "Plastici del desiderio", stessa pagina, 177d), 182d, 226d. Entrando nel cosiddetto regno dei morti, ognuno rimane pressappoco quello che è; ossia non acquista la conoscenza della Realtà oggettiva; per cui, se ha la possibilità di comunicare coi vivi, parla dei suoi sogni elevati a realtà, senza neanche immaginare cosa stia "oltre" la sua soggettività, 242d, 65e e ss.. I trapassati affettivi se ne vanno. Le entità legate a noi dai vincoli di affetto si presentavano sempre in minor numero, sostituite da entità sconosciute che ci parlavano in modo dolce e suadente, in un linguaggio perfetto anche nella forma. Ci insegnavano tante cose e ci spiegarono anche che, una volta raggiunta la certezza interiore che i nostri cari trapassati esistono ancora - seppure in un piano di esistenza diverso - è giusto che essi si svincolino del tutto dai piani grossolani e proseguano le loro riflessioni sulle esperienze fatte nella vita terrena, 18f. Voi siete nella vita per avere delle esperienze: un'esperienza non è semplicemente un insieme di azioni nel mondo umano, nel mondo fisico, ma - come voi ben sapete - è accompagnata da un lavoro assai più importante, forse, dell'azione stessa, che è rappresentato dalle varie emozioni, dai vari pensieri, dai timori, dalle gioie, da tutti quelli che sono i movimenti intimi che ciascuno di voi ha vivendo. Perché questi siano sentiti e intesi, l'uomo non conosce il suo futuro, perché evidentemente, se lo conoscesse, molte esperienze diventerebbero delle ripetizioni, delle azioni in sé prive di tutta quella parte emotiva di pathos a cui prima accennavo. Ecco perché certe volte, noi non possiamo dire niente: non possiamo né rassicurarvi, né incoraggiarvi. Questa è una di quelle volte (gli amici del Cerchio avevano fatto a Dali domande sulla salute di Roberto (vedi "Roberto (Setti)"), cari: per cui spero che non ce ne vorrete: vi sono delle cose alle quali noi stessi non possiamo trasgredire, 35f. Noi siamo sempre al vostro fianco con tutti i cari che hanno lasciato la dimensione fisica e che cari continuano ad esservi e ad essere; i quali tutti vi salutano attraverso di me, e sono felici che siate qua, che abbiate avuto questa opportunità, perché sanno che potrà esservi di aiuto e di illuminazione, che è un seme che porterà i suoi frutti e vi assisterà nel compito e nel restante periodo della vostra vita. Non dimenticateci, Cari, teneteci sempre nel vostro cuore, 120f.

Colui che lascia il corpo - che muore, come voi dite - va in un altro mondo nel senso che vive in uno stato di coscienza diverso, ma non si sposta affatto in senso spaziale, né d'altra parte rimane nello stesso spazio. Se mai, rimane nell'unica Realtà nella quale esiste eternamente e nella quale lo spazio è un fatto del soggetto percipiente, 187f. Se la percezione è un primo passo verso il superamento della separatività, cioè l'unificazione della molteplicità, nella dimensione della sostanza spirituale, l'identificazione è il superamento della separatività tradotto in atto, 200f.

Nel dopomorte, il beone, ad esempio, potrà formarsi una specie di vino e cercare di immaginarsi, di riprodurre la sensazione che si può provare nel bere, 26g. Nel dopomorte, i rapporti tra individui sono completamente rivoluzionati. Basterebbe pensare alla comunicazione del pensiero. Non sono più possibili l'inganno, l'ipocrisia, il timore, il rispetto cosiddetto umano: non esistono più queste forme. C'è un rapporto schietto, diretto, 28g. Un'entità abbastanza evoluta lascia velocemente il suo corpo astrale, e si sente liberata, più leggera per questo legame che si sta sciogliendo. Altrettanto, e più ancora, avviene per il corpo mentale, 29g. In quel momento particolare della sua esistenza (dopo la morte del corpo fisico, ndr), quando si volge attorno ed osserva il piano astrale, l'individuo ha la percezione di tutti questi colori e suoni diversi, ed ha sensazioni che, a meno che egli non sia stato un malvagio e crudele nel senso più ampio del termine, sono sempre sensazioni di grande benessere, di felicità, di distensione, di serenità, 35g, 76h.

 

* DOPPIO o Corpo Eterico - Parte del corpo fisico costituita da materia eterica avente la funzione di assorbire la triplice energia solare (prana - fohat -kundalini) e di trasmetterla al corpo fisico denso. E' di collegamento tra il corpo astrale e quello fisico denso, 206c.

 

DOSSIER Cosmo - (vedi "Cosmo") Immaginiamo un ipotetico cosmo. Tale cosmo sarà costituito solo da ciò che gli esseri di quel cosmo percepiscono. E siccome il sentire degli esseri è in graduale ampliamento, anche il cosmo, considerato nella successione del sentire dei suoi esseri, è di conseguenza in graduale ampliamento. Cosicché quanto gli esseri percepiscono, sentono in senso lato, come conseguenza dell'ampliamento della loro coscienza, prima non esisteva. E siccome il cosmo è un "dossier" costituito da tutte le situazioni percepite dagli esseri, "sono gli esseri stessi che creano il cosmo", 212f.

 

DOTI Naturali - (vedi "Crediti karmici"), 208d.

 

DOTTRINA - (vedi "Insegnamento"). Fornite gli elementi della dottrina e lasciate che ognuno tragga le sue conclusioni, 59a. Tutto quello che ci aspettiamo da voi è che rispondiate a chi vi mandiamo, 62a. Ognuno di voi prenda dove gli è più facile, 67a. Noi stessi, nella vostra intenzione, rappresentiamo un errore. Infatti voi siete convinti che semplicemente stando ad ascoltarci potrete realizzare la vostra Verità. L'importanza che voi date agli ultimi messaggi, come se fossero quelli risolutivi, dimostra che pensate alla vostra liberazione in termini di acquisizione, come se si trattasse di un processo di accumulazione di notizie, di un fatto culturale (vedi "Conoscere se stessi" e "Intimo"). Mentre lo scopo del nostro dire è quello di stimolarvi all'azione costante, alla scoperta di voi stessi, alla liberazione che è nel presente, 107c.

Le stesse esperienze che l'uomo consuma lo conducono a quella Verità della quale vi parliamo. Tuttavia non possiamo far altro che disporvi alla Verità, cioè non possiamo darvi quel "sentire" che alberga nel profondo del vostro cuore e che voi soli potete far fluire, liberare, 108c. Lo scopo che ci conduce a voi non è quello di soddisfare la vostra curiosità, dandovi delle notizie più o meno richieste, bensì quello di convincervi di quanto sia diversa la Realtà dall'apparenza; di quale sia il vostro posto in questa Realtà, sì da farvi cambiare atteggiamento nei confronti della vita, 174c.

Siate creature che, anche senza volerlo, esaltano le doti migliori di chi le avvicina; che con l'esempio della loro vita sono modello di riferimento per chi preferisce le azioni alle professioni di fede; che pur possedendo doti meravigliose non le ostentano e preferiscono l'anonimato alla gratificante popolarità, 28d. Parlate se ne avete l'occasione propizia; non dico: "parlate di noi", non occorre; parlate di quello che noi diciamo ma non continuate a parlare se non è richiesto. E non parlate per fare proseliti, 247d. Le voci che parlano nelle comunicazioni del "Cerchio Firenze 77" (vedi) hanno modi diversi di presentarsi a chi le ascolta proprio per giungere a più persone, per togliere quanto più è possibile gli ostacoli a chi vuol comprendere. La diversità di espressione non confonde l'esposizione dell'insegnamento, al contrario lo completa, perché i messaggi si integrano l'un l'altro, 50e, 117f. Noi siamo ancora disposti a parlarvi per tanto - se ciò ci sarà concesso - ma sempre nella speranza non di darvi delle nozioni, delle notizie, ma di accendere questa favilla dentro di voi che in qualche modo si trasformi in fiamma, che in qualche modo riesca a passare da voi ad altri, a dare ad essi quell'approdo sicuro che cercano ora qua, ora là, e che in questo momento credono non si trovi più da nessuna parte. C'è tanto bisogno di questo calore interiore! Non c'è bisogno di parole, non c'è bisogno di filosofie. Le parole e le filosofie sono solo in funzione di questo calore, e noi ci affidiamo alle parole e alle filosofie solo come mezzo per evocare nell'intimo di ogni uomo questo fuoco. C'è tanto bisogno di esso! Basta mostrarlo con onestà, in modo scevro, alieno da ogni interesse personale, in modo puro, e gli uomini con avidità ve lo chiederanno e, in se stessi, lo evocheranno!, 118f, 130f.

Non abbiate dubbi sul parlare o non parlare. Parlate, ripetete, tramandate le Verità delle quali siete venuti a conoscenza. Fatele conoscere: non potranno gli uomini che riceverne un bene, una maggiore chiarezza, un punto su cui far leva per proseguire quell'azione di rinnovamento e rinascita che segnerà i tempi che stanno per giungere, 131f. E' ben diversa questa concezione della Realtà e quindi della Divinità, da quella delle varie religioni e filosofie (vedi "Archétipi"), 214f. Se pensate di essere beneficati da qualche verità che vi abbiamo prospettato e che voi avete accettato facendola diventare parte della vostra ricchezza interiore pensate anche a chi non ha questa ricchezza sentite come vostro dovere di tentare di trasfonderla in costoro. Se poi non sarà accettata, non ha importanza; ma se essi non l'avranno, non sia mai perché voi non l'avete voluta dar loro, 68g, 91g.

 

DOVERE - Comincia col fare il tuo dovere se vuoi il meglio, 58b, 111b. Nella prima fase di apprendimento il senso del dovere diventa cecità, 111b. Bisogna fare il proprio dovere per amore ad esso e basta, 141c. Il tuo primo dovere è mantenere gli impegni che ti sei assunto di genitore, di coniuge, di figlio, di amico. E' fare nel miglior modo possibile il tuo lavoro. E ciò basterebbe, 62e.

 

DROGA - (vedi "Angoscia"), 91d, (vedi "Stregone"). La droga in genere crea delle alterazioni di coscienza, che non sono produttive ai fini dell'evoluzione individuale in quanto distolgono da quella che è la realtà del piano fisico. In un certo senso, è come se queste droghe portassero l'individuo nel piano astrale laddove, non si cresce, non si avanza di un passo, fino a che, ripeto, non si è lasciata la ruota delle nascite e delle morti (vedi "Abbandono della ruota delle nascite e delle morti"), 182d.

L'esperienza delle droghe può essere necessaria come contrario, come reazione, perché l'uomo comprenda l'importanza della vita nel piano fisico. Drogarsi è sempre fare un'esperienza costruttiva ma in senso indiretto, sarà veramente costruttiva solo al momento in cui vi sarà la reazione, la controparte, 140g.

 

* DUALITA' - E' uno dei tre aspetti del Logos, quello legislativo; è la legge cosmica che regola il Cosmo stesso. E' l'orditura del Cosmo, o matrice di tutte le forme, sulla base della quale il Cosmo, sviluppandosi, si intesse, 206c.

 

DUALITA' - (vedi "Trinità"), (vedi "Piano akasico").

 

DUBBIO - (vedi "Fantasmi della mente"), 45c. Il dubbio è qualcosa di molto importante, perché, innanzi tutto, serve a chiarire le idee del dubbioso; ammesso poi che non sia una questione patologica, cioè che il dubbio serva a scrutare, a valutare se ciò che si sta criticando abbia fondamento o meno, e non sia cioè un atteggiamento psicologico che qualcuno tiene per non agire, perché il dubbio molte volte è questo: è la scusa di non fare, cioè si capisce che una determinata concezione, visione della vita è giusta, però non si vuole fare perché è scomoda, perché porta fatica, difficoltà, cambiamenti, e allora si cerca di eliminarla con il dubbio, 127f.


E

 

EBETI - (vedi "Karma restrittivo"), 152d. Creature che sembrano ebeti, che sembra non capiscano niente in quanto non esprimono niente, e invece nel loro intimo sentono, sentono come sentimento: questa limitazione espressiva che si trovano davanti fa sì che si carichino di volontà per superare se stessi. Nella successiva incarnazione, trovano depositato in se stessi tutto quello che non hanno potuto fare nella precedente, quando appunto erano limitati. Allora inizia il nuovo cammino, per loro, che li porterà in uno stato di coscienza diverso, che è il primo stato di coscienza che apre il mondo divino, 153d, 86g.

 

EBREI - La razza ebrea dà vita e possibilità al consumarsi di un karma collettivo. Poi possono incarnarsi in questa razza - detto nel senso umano -più creature che hanno da scontare karma collettivi che risalgono ad altre razze, karma anteriori di molto, di molto, al dramma del Cristo: ma quello è un ambiente affinché vi siano consumati particolari tipi di karma collettivi (vedi "Karma"), 82g.

 

ECCIDIO - Non sempre è necessario l'esecutore umano di un karma: ad esempio, supponiamo di essere alla fine del karma: quelle creature responsabili di un eccidio - siamo vicini al periodo in cui l'umanità avrà l'iniziazione generale - non avranno più bisogno di esecutori umani per scontare il loro karma. Potrebbe darsi che nel pieno fulgore della loro esistenza, per comprendere il senso e il valore della vita umana, esse vedessero perire delle creature care (vedi "Morte di una persona cara") in un qualunque incidente. Ecco che il karma per loro sarebbe estinto e non ne sarebbe creato un altro, 84g.

 

ECCLESIASTICI - (vedi "Religiosità"), 79d.

 

ECTOPLASMA - Il famoso ectoplasma delle apparizioni, delle materializzazioni, è proprio una parte del corpo eterico che viene presa dal medium: la parte elettrica, 56g, (vedi "Materializzazione piatta"), 207g. In genere, durante le riunioni spiritiche tutte le materializzazioni avvengono servendosi del corpo eterico del medium. Se noi, per esempio, vogliamo materializzare una mano che tocchi qualcuno di voi, ci serviamo del corpo eterico di questo strumento e lo condensiamo e lo localizziamo in modo che la materializzazione avvenga. Supponiamo che una mano di questo medium sia talmente elastica da giungere a toccare uno di voi che è al capo opposto della stanza: se il medium fosse sveglio durante questo fenomeno, e qualcuno stringesse questa mano, il medium necessariamente avvertirebbe il contatto perché verrebbe toccato qualcosa che appartiene al suo corpo fisico, 208g.

 

EDEN - 30h.

 

EDUCAZIONE - La psiche umana è un apparato estremamente proteiforme ed è assai difficile smuoverla dall'indirizzo che ha preso; più difficile che indirizzarla. Ci pensino i propugnatori della libera educazione dei fanciulli. E' giusto non creare complessi ai giovani, ma è anche giusto insegnare l'autodisciplina, perché controllarsi significa spostare la propria attenzione anche al di fuori della sola propria persona, rivolgere il proprio interesse anche ai diritti e alla vita degli altri, 25d, 220d.

Le varie influenze e impulsi che fanno agire o non agire l'uomo traggono origine, in primo luogo, da ciò che egli è quale risultato di precedenti incarnazioni - ossia quale stato di coscienza raggiunta, che spesso è confuso con l'inconscio collettivo -, e secondariamente dalle esperienze infantili, dall'educazione ricevuta, quali elementi a lui necessari per continuare il processo evolutivo in base ad evoluzione conseguita, 37e. Chi è il più condizionato dall'educazione? L'uomo di poca evoluzione, l'uomo con una coscienza poco ampia. Quest'uomo lo puoi far diventare ciò che vuoi con l'educazione, con i condizionamenti sociali, ambientali e via dicendo. Ma chi ha una certa evoluzione difficilmente rimane preda assoluta dell'educazione che gli è inculcata: perché la sua coscienza prende il sopravvento e respinge l'educazione, magari apparendo agli occhi dell'educatore una pecora nera, 137g.

 

EDUCAZIONE dei Figli - (vedi "Figli"), 72d.

 

EFFETTI Psicocinetici - (vedi "Pessimismo"), 41e.

 

EFFETTO Karmico - "Tre tipi di effetto" (karmico) ricadono sull'individuo: quello immediato, dovuto alla materia posta in movimento; quello dopo il trapasso; quello che ricadrà nelle vite successive e che è l'ultimo, quello veramente fattivo, definitivo, che ricade sulla coscienza dell'individuo e va a colmare la lacuna che originò l'azione, la causa. Il secondo tipo di effetto, quello dopo il trapasso, impegna l'individuo nella meditazione della sua ultima incarnazione e lo pone, quindi, in uno stato di passività, di subire un effetto e non di muovere cause, 92g.

 

EFFICIENZA - (vedi "Bellezza"), 135g.

 

EGITTO (Antico) - (vedi "Tempo e Spazio", stessa pagina, 185b), 92c.

 

* EGO - Parte più elevata dell'individuo soggetta ad evoluzione. E' chiamato "Ego" l'insieme della Scintilla Divina e della "coscienza individuale". L'Ego è quindi ciò che permane dell'individuo quando questi ha terminato l'evoluzione come uomo, 206c.

 

EGO - 74h.

 

EGOISMO - Tutti gli uomini ammirano chi ha compiuto azioni che si credono ispirate dall'altruismo; esprimono la loro approvazione a chi credono abbia dimenticato se stesso per il bene di un fratello. In questa approvazione è racchiuso il flebile consenso della coscienza, la segreta certezza che quello è quanto tutti debbono fare, 38c. L'uomo sa di essere egoista, ma non ne è convinto. E come può convincersi? Come può, veramente, scoprire la realtà del suo essere? Perché "conoscere se stessi" (vedi) significa conoscere la realtà del nostro essere", non solo trovare l'egoismo che è in noi. "Trovare l'egoismo non è tutto", 60c. L'egoismo è mancanza di sentire, 142c. L'egoismo non è qualcosa che l'uomo può non avere, come l'"istinto sessuale" (vedi) o l'"istinto materno" (vedi). L'egoismo l'uomo non l'ha solo quando non è più uomo, quando l'ha cioè superato e vive altruisticamente, 67d. "L'egoismo è una irrealtà", 175d.

Quando tra il fare una cosa che gratificherebbe il proprio egoismo e il non farla per non nuocere agli altri che ne sarebbero dispiaciuti o danneggiati prevale la volontà di non danneggiare, si agisce come si sente anche se l'azione non corrisponde al desiderio egoistico, perché fra i due "sentire" - quello di desiderio è quello di coscienza - quello vero è il secondo che prevale sul primo: perciò si agisce secondo il proprio "vero sentire", 219d. L'egoismo finisce col divorare se stesso, e la spinta propulsiva si trova nell'altruismo; tuttavia all'inizio dell'evoluzione è l'espansione dell'"io", la volontà di potenza, che fa agire l'uomo nella vita, 57e.

Avrete notato come certi modi di essere si trovino all'inizio dell'evoluzione e si ritrovino poi anche più avanti, tali che visti dall'esterno potrebbero sembrare identici, e si potrebbero quasi confondere, mentre hanno un movimento interiore assai diverso. Per esempio, appunto questo vivere alla giornata, senza interessarsi di niente, questo stato di tepidezza (vedi), di abulia (vedi), può essere dell'uomo poco evoluto - che addirittura ancora non sente l'io (vedi) nella forma più sottile e sublimata, che è quella dell'ambizione (vedi), dell'espansione vera e propria dell'io; che conosce solo l'egoismo bruto che cerca solo di soddisfare il suo bisogno, ma non arriva ancora a pianificare, come poi farà l'io quando è nella sua forma più sublime. Ecco questa abulia è proprio dell'evoluzione ai primordi. E poi si ritrova, vista così dal di fuori, anche nell'individuo evoluto (vedi); il quale vive, è così ("basta a ciascun giorno il suo affanno" dice l'evangelo) proprio perché ha superato l'io con i suoi sottilissimi processi di ambizione, di espansione, ha superato il non-io (vedi "Io-non-io"); e ritorna, esteriormente, quasi allo stesso modo di essere, di comportarsi, dell'uomo inevoluto. Ma questo, chiaramente, solo nell'apparenza esteriore. Vi chiederete, ora, come si fa a distinguere se questa abulia appartiene ad un individuo evoluto oppure ad uno inevoluto. Non ha nessunissima importanza, e da qui il famoso "non giudicare". Perché quello che si può vedere al di fuori può apparire in un modo, mentre la motivazione interiore può essere del tutto diversa. Quindi, non dobbiamo interessarci dell'evoluzione degli altri perché sono cose che non ci riguardano, che riguardano esclusivamente loro. Il discorso è invece diverso per quanto riguarda se stessi, e rientra nel discorso del conoscere se stessi, non certo per riuscire a capire quale è il proprio grado di evoluzione (questo mai, è vero?), ma proprio per il fattore liberatorio che la conoscenza di se stessi conduce alfine con sé, 117g, (vedi "Conoscere se stessi", stessa pagina, 129g).

 

EINSTEIN (Albert) - 38h. Se Einstein avesse continuato sul filo del ragionamento di Leucippo sarebbe certamente incappato nella comprensione, per la sua grande intuizione (vedi), nella verità dei fotogrammi (vedi). - Con questo non vogliamo far dire, a chi non ha detto, cose che noi diciamo -. Solo per mostrarvi quanta ammirazione vi sia stata per queste intuizioni degli Atomisti, 39h, (vedi "Futuro del Cosmo"), 41h, 49h.

 

ELEATI - 29h, 37h, 39h.

 

ELEMENTARI o Elementali - (vedi "Spiriti Elementari o Elementali").

 

ELEMENTI - 140a, 198a, 200a, 203a. Non dovete pensare che la vita si possa manifestare solo col carbonio, l'idrogeno, l'ossigeno e gli altri elementi così comuni sulla vostra terra. Vi sono forme di vita, su altre galassie, che usano altri elementi chimici, che voi del resto conoscete, che non sono sconosciuti sulla terra; può essere diverso il rapporto, la quantità; può essere - che so -più doviziosa la presenza dell'oro, che per voi è così prezioso, mentre può essere abbastanza raro il carbonio o il silicio, che per voi è invece così comune: però gli elementi sono gli stessi, e non è detto che per produrre o far manifestare la vita, quale voi conoscete, sia sempre necessario il carbonio. Vi sono delle forme di vita che si basano sul silicio, altre invece su altri elementi, non solo metalloidi ma anche metalli, come il calcio. E vi sono forme di vita che hanno una densità molto minore di quella della materia che voi conoscete: forme di vita che usano, come supporto, elementi molto rarefatti. E qui, veramente, mi fermo, 186g.

 

ELEMOSINA - 142b, 148b.

 

ELETTRICITA' - 204a.

 

ELETTRONE - 55g, (vedi "Corpo eterico").

 

ELETTRONICA - Adesso l'elettronica è accettata principalmente a scopo ludico, perché deve essere divulgata. Ma molto importante sarà anche in seguito, proprio perché consentirà all'uomo di affrontare e avere in pugno tante cose senza che il lavoro corrispondente debba essere fatto dalla sua mente, 109g.

 

EMANATISMO - 152f.

 

EMANATO - (vedi "Divenire", stessa pagina, 32h.

 

EMANAZIONE  - (stesso che "Manifestazione", vedi) Noi abbiamo parlato del cosmo come dell'ambiente della manifestazione, e che la manifestazione comprende due momenti: l'emanazione e il riassorbimento. Quand'è che finisce l'emanazione e comincia il riassorbimento? Noi possiamo fissare convenzionalmente questo momento quando è manifestato l'ultimo piano, il più denso, il piano fisico. E noi abbiamo visto che l'inizio del cosmo, quindi del piano fisico, è nato con l'esplosione della materia nel centro ideale dell'ambiente cosmico-astronomico. Da quel momento noi possiamo cominciare a fissare convenzionalmente l'inizio del riassorbimento. Quand' è che cessa il riassorbimento nel piano fisico? Quando l'ultima materia del piano giungerà al limite massimo dell'area cosmica e l'ultima materia sarà smaterializzata. Intanto debbo dirvi che questo che io sto dicendo è la storia che si vede leggendo i fotogrammi (vedi) che riguardano la vita macrocosmica (vedi "Vita macrocosmica-microcosmica") ma che non sono assolutamente eventi oggettivi. Adesso, in questo momento, noi stiamo seguendo la vita macrocosmica leggendo i relativi fotogrammi e vediamo questa storia. Ecco, allora viene fatto di domandarci: "Come mai gli astronomi che sono così avanti nelle loro osservazioni, che giungono a percepire energie che provengono da una Nova, da altre fonti lontanissime nello spazio stellare, non percepiscono l'enorme energia che si dovrebbe manifestare in questo limite alla circonferenza del cosmo?". ... Perché, quando la materia si smaterializza per il raggiungimento della velocità critica di cui parlavo prima, l'evento oltrepassa la dimensione fisica, oltrepassa lo spazio fisico: siamo in un altro mondo e quindi, dal punto di vista del piano fisico, è il silenzio. Cioè sparisce la materia, sparisce lo spazio, sparisce la possibilità di comunicare da quell'evento a chi è nello spazio antecedente (vedi "Piano astrale" e "Dopomorte"), 43h.

 

EMORROISSA - "Donna, la tua fede ti ha salvata", dice il Cristo alla donna guarita dall'emorragia, confermando così che talvolta è la fede ad operare il miracolo (vedi). Dico talvolta perché talaltra, invece, lo stesso Cristo sentenzia: "Sia fatto come tu chiedi", cioè è lui l'operatore: il questuante è solo l'oggetto dei Suoi poteri, 23d.

 

EMPEDOCLE - 90c.

 

EMPIRISMO - 234d, (vedi "Altruismo", stessa pagina, 277d), 196f.

 

ENCEFALO - (vedi "Psichiatria"), 113d, (vedi "Cervello", stessa pagina, 114d). La parte più importante del corpo eterico non è tanto quella che riguarda la vita biologica delle cellule che formano gli organi del corpo fisico, quella che riguarda il sistema nervoso centrale e periferico e soprattutto l'encefalo. La trasmissione tra il cervello e il corpo eterico (c'è uno stretto collegamento) avviene per contatto, così come avviene fra il corpo eterico e il corpo astrale. Al trapasso succede che il corpo eterico perisce, rimane nel piano fisico dove non può che stare, essendo fatto di materia fisica subatomica, e perisce, 55g.

 

* ENERGIA - Materia del piano astrale, ovvero ciò che si libera dalla più sottile, e nello stesso tempo più semplice materia fisica sottoposta ad un processo di sublimazione. Da non confondersi con "energia" usata nel senso comune o della fisica, 206c.

 

ENERGIA - 198a, (vedi "Aggregazione della materia" e "Petrolio").

 

ENERGIE Intelligenti - Chi chiama "esseri" le energie intelligenti ma prive di coscienza, è come se confondesse l'uomo con i robot, 222f.

 

* ENTITA' - E' l'individuo il quale è trapassato; cioè ha abbandonato il suo corpo fisico, 206c.

 

ENTITA' - Il fatto che un essere sia spogliato del corpo fisico non significa che veda automaticamente la realtà, cioè la vera qualità delle cose. Questa è una delle ragioni per cui possono esservi discordanze fra le affermazioni rese da alcune entità che abitualmente si manifestano attraverso medium diversi. Un'altra ragione di discordanza può risiedere nel fatto che anche le entità che riescono a vedere la realtà, nel riferirla devono tenere presente la formazione mentale di chi ascolta e può accadere che fra una verità finale, che sarebbe totalmente respinta perché male intesa, e una "verita'-punto-di-passaggio" (vedi), che viene invece accettata, si reputa più opportuno affermare quest'ultima. Naturalmente poi se si raffrontano affermazioni rese in ambienti di diversa formazione mentale e di diversa disponibilità, escono fuori delle discordanze o delle non identità di affermazioni, 188d.

 

EPICUREI - 37h.

 

EPOCA - (vedi "Contemporaneità delle epoche e delle razze"), 183b. Il tempo passato, presente, futuro - non è che una diversa ubicazione di epoche e di razze nello spazio cosmico, 185b. Intersecazione delle razze e delle epoche, 190b. Schema riassuntivo, 193b. Tutti coloro che sono andati oltre lo spirito della loro epoca, oltre le consuetudini sociali, sono stati considerati dai contemporanei, dei pazzi, 23c.

 

EQUAZIONE dell'Ampliamento del Sentire - (vedi "Sentire", stessa pagina, 172f).

 

EQUILIBRIO Demografico - (vedi "Sterilità"), 95b.

 

EQUILIBRIO Interiore - Raggiungere un ordine e un equilibrio non significa avere dei principi presi a prestito dalla morale e vivere coerentemente a quelli con sforzo; la legislatura più rigida e completa non vale la coscienza sociale di un popolo. Così raggiungere quest'ordine significa vivificare la propria coscienza di unità nella pluralità, in funzione della pluralità stessa. Un fratello che ha raggiunto quest'ordine è equilibrato, costante, non è trascinato dall'entusiasmo, non è annientato da un contrattempo, 129a, 83d e ss..

Fratello Caro, ti auguro - ed è l'augurio più bello - che tu raggiunga l'intimo equilibrio e che gli eventi della vita non lo turbino, in modo che tu non venga distolto dal meditare quanto osservi nel mondo che consideri esterno, sicché la tua meditazione allarghi i suoi interessi al di là di te stesso e ti renda sensibile ai problemi dei tuoi fratelli, dandoti così quella coscienza che è la vera ricchezza di ogni essere 147f (vedi "Sogno", stessa pagina, 153g).

 

EQUIPOLLENZA dei Sentire - Il "sentire di coscienza" (vedi "Sentire in senso lato e sentire di coscienza"), che impedisce in ogni occasione di uccidere, non è diverso fra gli individui che l'hanno raggiunto pure essendo state diverse le esperienze che li hanno condotti a raggiungerlo; pure essendo diverso anche l'attuale loro "sentire" in senso lato. Allora, una equipollenza di "sentire di coscienza" esiste, mentre non esiste per il "sentire" in senso lato. Ed è giusto: l'equipollenza di "sentire di coscienza" rende possibili le fusioni dei "sentire" allorché essa equipollenza diventerebbe identità; questo proprio perché nell'esistente non vi sono ripetizioni, ma solo variazioni, 222d.

 

ERACLITO - 234d, 235d.

 

ERE Evolutive - 117g, (vedi "Rosacroce").

 

ERESIA - (vedi "Capitalismo"), 81c.

 

EROISMO - La consapevolezza di un uomo incarnato non abbraccia tutta la sua coscienza, cioè tutta l'evoluzione raggiunta. Ecco perché gli atti eroici a volte sono compiuti da persone che non mostravano particolare vocazione all'altruismo, 202b, (vedi "Conoscere se stessi"), 34c.

 

ERRORE - L'uomo rifiuta la responsabilità dei suoi errori, perché questi non soddisfano l'ambizione del suo io, e quando commette un errore cerca di dimostrare la sua incolpevolezza. Quanta fatica sprecata! Nessuno è colpevole, ma tutti dobbiamo imparare, 75a, (vedi "Tutto è Perfetto"), 137c.

 

ESAME di Coscienza - Voi avete detto: "Ciascuno di noi sa di avere dei difetti (vedi) e ciascuno di noi vorrebbe non averli più". Poi, interpretando le nostre parole, avete ridotto il problema ad una sorta di esame di coscienza, cioè "dopo" che avete commesso le azioni, "dopo" che avete vissuto la vostra giornata, credete che tutto quello che resti da fare sia esaminare cosa è che avete fatto e che "non va" secondo l'ideale che vi siete prefissi. Non è così semplice il problema. Non si tratta di fare un esame di coscienza; si tratta, esaminando le azioni e riconoscendo i propri difetti, di penetrare alla radice fino a scoprirne le cause; e scoprendone le cause superare quei difetti, superare quelle limitazioni (vedi) e liberarsi di ciò che condiziona il vostro essere. Questo è ciò che dovete fare, 49c.

 

ESASPERAZIONE - Chi è esasperato da un forte dolore non è che torni indietro, ma non fa che scaricare e in tal modo agevola la comprensione successiva. Chi maledice la vita per il dolore che ha patito o per l'avvenimento di cui è stato vittima e lo ha straziato, non deve sentirsi in colpa, non deve pensare di essere tornato indietro, perché prima aveva un maggior senso mistico, e amava di più Dio, mentre ora che soffre sente in Dio un nemico crudele, e così via. Questa è una reazione giusta e naturale, rientra nella prassi di tutti coloro che hanno sofferto un grande dolore; direi anzi che è innaturale - mi sia consentito - la reazione opposta. Nello stesso tempo, questa reazione non è la misura giusta dell'evoluzione di chi sta soffrendo, il quale è in uno stato d'animo esasperato. E' poi, dopo il trapasso, che ricordando le vite precedenti, nelle quali si sono mosse le cause che hanno condotto a quell'effetto tanto doloroso, si potrà capire il perché dell'accaduto; è allora, veramente, che si avrà la comprensione finale di quell'esperienza della quale il dolore era solo un atto, uno stato, un particolare, ma non era tutta l'esperienza. Allora veramente l'esperienza è completa, e solo riesaminandola, riassorbendola, si comprende veramente la trasformazione che vi è stata e vi è nel proprio intimo: l'ampliamento della propria coscienza, 85g.

 

ESECUTORE Umano di un Karma - (vedi "Eccidio"), 84g.

 

ESEMPIO dei Fanciulli - (vedi "Uomo", stessa pagina, 258d).

 

ESEMPIO del Film - Non è lo spettatore che si commuove alla proiezione delle scene commoventi del film, ma è la commozione dello spettatore - commozione proveniente dal più profondo del suo "sentire" - a determinare il succedersi sullo schermo delle scene commoventi. Questo è il modo di considerare la Realtà (vedi) non secondo il punto di vista dal relativo all'Assoluto, ma dall'Assoluto al relativo, da Dio (vedi) all'uomo, 179c.

 

ESEMPIO del libro - 159b. Possiamo dire che chi ha letto (vissuto) una storia (la sua vita) narrata (al presente) in un libro, ha finito di leggere la storia, ma in effetti ogni pagina in cui è narrata la storia è per sempre (vedi "Eterno Presente"), 177b, (vedi "Tempo del piano akasico o della coscienza", stessa pagina, 203b). Tutti i sentire individuali sono come le lettere dell'alfabeto con cui è scritto un libro. Nell'illusoria successione del "sentire" le lettere compaiono non nella progressione in cui le ha vergate lo scrittore, ma secondo l'ordine progressivo occupato rispettivamente nell'alfabeto. Saranno stampate prima tutte le lettere "a" in qualunque pagina si trovino, poi le "b" e così via. Sicché il senso della storia che è narrata nel libro, non potrà essere compreso fino a che tutte le lettere dell'alfabeto non saranno comparse. Cioè finché non sarà completato l'intero ciclo di susseguirsi delle lettere stampate, 255b.

 

ESEMPIO del mendicante - Supponiamo che in una serie di fotogrammi siano rappresentate due creature: un mendicante ed uno che passa a lui di fronte. A questo punto nasce una variante (vedi): la creatura che passa di fronte al mendicante può scegliere tra fare l'elemosina o non farla. Fare l'elemosina è un fatto materiale, cioè togliere, da una certa quantità di monete in una borsa, una moneta e passarla nelle mani del mendicante. Ecco della variante la prima serie di fotogrammi: la creatura passa davanti al mendicante e fa l'offerta, cioè toglie delle monete dal suo portamonete e le passa al mendicante. Seconda serie di fotogrammi: passa di fronte al mendicante e tira lungo, quindi le monete rimangono nel borsellino. Che cosa succede? Voi sapete che non esiste la contemporaneità del "sentire" per cui il mendicante "sentirà" una di queste due serie di fotogrammi in tempo per così dire non contemporaneo all'altra creatura che passa di fronte a lui. Supponiamo che la serie di fotogrammi sia vissuta prima dal mendicante e che egli debba ricevere quelle monete per un buon karma. Quando questa scena del Cosmo sarà "sentita" dal mendicante, egli vedrà passare davanti a sé quella persona di cui dicevamo prima che essa tiri fuori dal suo borsellino delle monete e gliele passi. Ma che succederà quando questa serie di fotogrammi sarà "sentita" dall'altro personaggio in essa raffigurato - che può anche del resto essere "sentita" contemporaneamente al mendicante - se il secondo personaggio, che dovrebbe donare, invece per un moto egoistico, imbocca l'altra serie di fotogrammi non e dà le monete? Come tornano i conti? Il mendicante avrà avuto il suo denaro. L'altro invece se lo terrà stretto nel suo borsellino. Ciascuno dei due personaggi, pur essendo rappresentato in un episodio comune, ha seguito una soluzione diversa. Meditate su questo. La soluzione, cioè la realtà di come ciò accade, dovete guadagnarvela (vedi "Varianti non vissute"), 230b.

 

ESEMPIO dell'arancia - Supponiamo di essere qua riuniti in questa stanza e di avere, al centro di essa, un tavolo con sopra un'arancia. L'oggetto che chiamiamo arancia ha un certo colore, una certa forma, contiene certi succhi, insomma lo abbiamo catalogato in base a quelle che sono le reazioni che l'oggetto procura ai nostri sensi. Ma se noi lo guardiamo oggettivamente, non vediamo, sul piano fisico, che un insieme di atomi, di molecole, di elettroni, di protoni, secondo a quale livello lo osserviamo. Se lo osserviamo a livello più grossolano, vedremo delle sostanze, insieme di molecole; poi a livello più sottile degli atomi, poi delle particelle che costituiscono gli atomi (elettroni, protoni, nuclei, particelle, corpuscoli (vedi "Particella subatomica"), è vero? Voi sapete la suddivisione che abbiamo fatto della materia). Quindi, se prendiamo in esame questo oggetto a livello dei corpi atomici, come possiamo chiamarlo "arancia"? Come possiamo distinguere gli atomi

 che compongono l'arancia dagli atomi che compongono l'aria che sta attorno all'arancia, o del tavolo su cui è posata? Evidentemente potremmo dire che esistono un gran numero di atomi, vedremmo questi atomi, in certi punti più vicini gli uni agli altri, in certi punti più lontani, più o meno fermi a seconda della temperatura dell'ambiente e via dicendo, ma indubbiamente l'oggetto arancia sparirebbe, alla mia visione, sul piano fisico. Quand'è che riapparirebbe? Nel momento in cui tornassi ad esaminarlo con occhi di un corpo fisico; allora potrei dire che quella è un'arancia. Ora, se voglio avere un quadro completo, un'antologia completa dell'arancia (noi siamo attorno a un tavolo, non dimentichiamolo) esistono due sistemi: uno molto limitato, quello di prendere l'arancia in mano e girarla da tutte le parti. Ma sarebbe un "conoscere" da un unico punto di vista. L'altro, invece, è quello di mettere insieme tutte le visioni dell'arancia dei vari osservatori  che sono intorno al tavolo. Se io devo fare una raccolta di tutte le conoscenze intorno all'arancia, non posso altro che raccogliere tutti i punti di vista dei singoli osservatori che osservano l'oggetto. Che cosa significa questo? Obiettivamente, al di fuori degli osservatori, noi abbiamo visto che l'oggetto arancia non esiste più, o per lo meno non esiste più con le caratteristiche che si è abituati a conoscere nel piano umano, definite in ordine alle reazioni che hanno i sensi del corpo fisico. Per cui, la conoscenza a livello umano di quell'oggetto, è costituita dall'insieme delle singole conoscenze individuali. Ecco il mondo del "sentire" (vedi) degli individui (vedi "Individuo") e delle individualità (vedi). Il mondo del "sentire" dei "centri di sensibilità e di espressione" (vedi), dei "centri di "coscienza" e di espressione" (vedi). Allo stesso modo, "come" si conosce un Cosmo? Può conoscersi oggettivamente? No! Come non si conosce oggettivamente l'arancia, perché oggettivamente un Cosmo è un'altra cosa tutt'affatto diversa da quella che voi siete abituati a considerare ed a vedere. Un Cosmo dunque è costituito unicamente dall'insieme del mondo dei fotogrammi. Il Cosmo può essere sperimentato unicamente nel "sentire" degli individui, il Cosmo quale voi lo conoscete e quale cade sotto la vostra attenzione, 264b.

 

ESEMPIO dell'astronauta - Pensate, se di tutto quello che vi circonda "niente" fosse vero, ma l'unica Verità fosse l'intimo vostro, voi egualmente evolvereste. Se veramente la sensazione dell'iniziando di sentirsi "solo" nel Cosmo fosse giusta e reale, egualmente esisterebbe l'evoluzione. Se gli esseri che vi circondano non fossero creature reali, nella loro relatività, ma fossero "simulatori" (vedi), la vostra esperienza interiore non diminuirebbe di un cubito, sarebbe egualmente valida. Per un astronauta che, senza saperlo, fosse chiuso in una cabina spaziale e vivesse un volo interplanetario simulato - ma simulato così bene da fargli ritenere di essere veramente negli spazi siderali - per quell'astronauta l'esperienza sarebbe ugualmente reale e valida. E' dunque importante l'intimo (vedi) dell'uomo, il suo "sentire", e di ciascuno il proprio, 223b, 174c, 197d.

 

ESEMPIO dell'oceano - (vedi "Spirito", stessa pagina, 34h).

 

ESEMPIO dell'oceano di madreperla - Se, in un oceano di madreperla, voi voleste costruire una collana di perle, che cosa fareste? Innanzi tutto immaginereste la collana nella sua interezza e poi passereste all'atto pratico di circoscrivere una quantità di madreperla per formare una piccola sfera, e dopo questa un'altra sfera, e dopo questa un'altra ancora, fino a completare la collana che avete immaginata. Ebbene ogni perla esiste se e in quanto v'è qualcosa che la limita (vedi "Limitazioni"), che la racchiude, che la circoscrive. E la collana esiste se e in quanto le perle sono poste l'una accanto all'altra ed unite con un filo. Orbene, se paragono il "sentire assoluto" (vedi "Dio") all'oceano di madreperla ed il "sentire relativo" (vedi) degli individui (vedi "Individuo") alle perle e l'individualità (vedi) alla collana, e se riunisco in un solo istante ciò che io ho invece detto nel tempo, posso forse intuire che il "sentire degli individui" si concretizza in un qualcosa di chiuso, di circoscritto, di relativo, di un "ora" che prelude ad un "dopo" e che proviene da un "prima". Tutto ciò, però, è un'illusione che "mai" ha avuto inizio dal momento che tutto è racchiuso in un attimo senza tempo (vedi "Tempo e spazio"); io lo sento come chiuso e come un trascorrere, solo perché se non lo sentissi limitato, definito, concluso, non lo potrei sentire, altrimenti, relativo. Se non lo sentissi come qualcosa che è "ora" e che non è stato "prima" e che non sarà "dopo", non sarebbe un "sentire" relativo: un "sentire" alla volta.

Ma in effetti questo percepire "ora" come momento di una teoria che volge al termine, non ha mai avuto inizio né nell'"Eterno Presente" (vedi), né nelle dimensioni di altri mondi. Sempre è stato, sempre è, sempre sarà, 200b.

 

ESEMPIO dell'orologio - Il corpo non muore quando l'anima se ne va ed in effetti noi sappiamo che l'anima può andarsene ed il corpo non morire, come nei casi di totale pazzia (vedi). Sicché tutto lascerebbe credere ed autorizzarci a pensare che la vita sia una proprietà della materia e che dall'inizio dei tempi, attraverso all'accostamento casuale di vari fattori, si sia composto questo meccanismo a orologeria e si sia messo ad andare, ne più né meno come se smontassi un orologio funzionante in tutte le sue parti costituenti, ne ponessi i pezzi in una scatola e cominciassi ad agitare finché - per la legge delle probabilità - capita, tentativo dopo l'altro, che tutti i pezzi si accostano nel modo giusto, l'orologio si compone e funziona. Non c'è dubbio che questo, teoricamente, può accadere. Ma è altrettanto senza dubbio che se nella scatola non pongo i pezzi di un orologio concepito per funzionare, bensì, per esempio, delle pietre, posso agitare finché voglio ma l'orologio non si comporrà mai. "Questo" è il punto! Anche lasciando al caso l'accostamento dei fattori che composero il "primo" organismo vivente, se questi fattori non avessero contenuto in potenza gli elementi per comporre una vita - cioè qualcosa che si sviluppasse e riproducesse - il caso non avrebbe "mai" potuto originarla. Affermare dunque - per combattere la posizione fideistica di chi asserisce che la vita ha una ragione ultra-fisica - che invece la vita è opera del caso, è fare affermazione più illogica, infondata, improbabile e fideistica di quella che si vuole demolire, 168c.

 

ESEMPIO dell'udito - (vedi "Esempio della vista"), 70h.

 

ESEMPIO della bobina cinematografica - Supponiamo che un Cosmo (vedi) sia una bobina cinematografica in cui vi sia rappresentata una scena: in una stanza vuota entra una persona e sceglie un oggetto che vi si trova. Questo fatto, nella bobina cinematografica, è rappresentato da un insieme di fotogrammi, ciascuno dei quali contiene una "situazione". Voi sapete che nella proiezione di un film il senso del trascorrere dell'azione scaturisce dalla permanenza delle immagini sulla retina del vostro occhio. Scorre il film, ma l'obiettivo e lo schermo sono fermi; il succedersi delle immagini sullo schermo crea nello spettatore l'illusione del movimento. La macchina da proiezione è quale la conoscete perché in quel modo si ha la possibilità pratica di realizzare meccanicamente il principio. Ma se vi fosse un altro mezzo, secondo il quale voi riusciste a vedere, spostando l'occhio, una dopo l'altra le immagini fotografiche, egualmente avreste la sensazione del movimento, pur restando immobile la pellicola. Tornando al nostro esempio voi indifferentemente potreste vedere l'azione svolgersi in un senso o nell'altro. La stanza, da vuota, conterrebbe poi una persona che sceglierebbe un oggetto, o viceversa: secondo il senso seguito dai vostri occhi nel guardare i fotogrammi. Esiste un modulo convenzionale, cioè un ordine secondo il quale l'azione si svolge. Se la bobina stesse ferma, se la pellicola fosse immobile, la sensazione dell'azione scaturirebbe egualmente, se voi spostaste il vostro occhio, successivamente, da un fotogramma all'altro in un senso o nell'altro. Così, supponiamo che questa bobina sia il Cosmo il quale vi appare, in questi termini, immobile, tuttavia ha un inizio ed una fine; è limitato e relativo. Nell'ambito di questo ambiente cosmico, costruito con una particolare impronta (vedi "Modulo fondamentale del cosmo"), l'individuo ha il senso del trascorrere, assiste ad una parte del ciclo di vita cosmica perché di volta in volta, di fase in fase, egli è legato ad una situazione diversa; come se, nell'esempio che abbiamo fatto, guardasse un fotogramma dopo l'altro. In questo modo vedete il mutare dell'ambiente che vi circonda. La sensazione di muoversi, reale ed effettiva, scaturisce dalla consapevolezza dell'individuo che passa da una situazione ad una diversa successiva nell'ambiente cosmico. Potremmo dunque dire che non sono le piante (vedi) che crescono, ma che abbiamo la sensazione che le piante crescano perché nella fase successiva la pianta, rispetto alla fase precedente, ha una statura diversa. Così, né più né meno, come se si trattasse di fotogrammi di un film. Direte voi: "Ed il libero arbitrio?". Complicazione che s'inserisce in questo quadro. Supponiamo che la nostra scena cinematografica, non sia più una sola striscia, una pellicola, ma tante: una per ciascuna delle azioni che il personaggio può fare entrando nella stanza. Ecco che di fronte allo scorrere dell'occhio dell'osservatore vi sono tante possibilità di vedere scene diverse, quante sono quelle fotografate: tante possibilità di scelta quante sono le "mutazioni" cosmiche che l'individuo ha di fronte a sé. In questi termini, quindi il Manifestato (vedi) ha un inizio ed una fine, ma "vive" nell'Eterno Presente (vedi) contemporaneamente. L'ambiente cosmico non muta oggettivamente, ma è l'individuo che muovendosi secondo un modulo convenzionale, particolare, dà senso in se stesso all'inizio ed alla fine del Cosmo. Ed ecco perché vi abbiamo detto che ogni Cosmo potrebbe essere rivissuto come voi lo state vivendo in questo momento, 164b.

Taluno di voi può pensare che un siffatto esempio di una pellicola cinematografica riduca il Mondo del Manifestato (vedi "Manifestato - non Manifestato") ad un mondo incorporeo di ombre. Ma questi tenga presente che il Manifestato sta alla Realtà assoluta come una visione cinematografica sta alla realtà materiale del mondo fisico, 165b.

 

ESEMPIO della bomba - Supponiamo, figli, che voi scegliate un fotogramma in cui vi sia una creatura la quale pone in movimento un fenomeno fisico che conduce ad un'esplosione. Innesca una bomba, ad esempio. L'esplosione, voi dite, avviene in virtù di una legge fisica. E noi possiamo servirci di questa espressione. Il fotogramma successivo non sarà unico: la creatura che sceglie una situazione, un fotogramma in cui innesca una bomba, ha di fronte a sé un certo numero di altri fotogrammi. Perché dico "un certo numero" e non "un numero infinito"? Perché in virtù del "modulo fondamentale del Cosmo" (vedi), i fotogrammi, le mutazioni possibili, sono solo quelle in cui si ha l'esplosione della bomba. Da qui la scoperta della legge che conduce ad enunciare il fenomeno dell'esplosione come fenomeno delle leggi fisiche (vedi "Scienza").

Intendo dire, figli, che se una creatura opera una scelta innescando - ad esempio - questa bomba, ciò che la creatura subirà nell'attimo successivo, potrà contemplare la mutazione "del suo modo" di agire, ma non già del fenomeno che si produce in virtù del modulo fondamentale del Cosmo. Così la creatura potrà essere colta da una crisi di coscienza ed allora scegliere un altro fotogramma in cui essa avverte i propri simili affinché non abbiano a restare vittime di questa esplosione, ma anche in questo fotogramma scelto l'esplosione vi sarà. Potrà addirittura scegliere - sempre per una crisi di coscienza - un fotogramma in cui si getterà sopra la bomba per soffocarne l'esplosione e fare in modo che nessuno - pur non essendo avvertito - possa rimanere danneggiato: ma l'esplosione vi sarà. Potrà ancora scegliere  un altro fotogramma in cui penserà a fuggire, recando danno così a quanti sono lì presenti; ma l'esplosione vi sarà. Ecco perché le mutazioni che possono scegliersi sono quelle che possono avvenire nell'ambito del modulo fondamentale del Cosmo, 172b.

 

ESEMPIO della corrente elettrica - Quel corpo che ci fa nascere nel mondo fisico e che ci conduce lungo il sentiero della nostra vita fino al termine, che nonostante la sua lenta metamorfosi conserva precipue caratteristiche morfologiche, non solo della specie ma dell'individuo, è veramente lo stesso per tutto l'arco della vita? Troppo facile la risposta: la vostra scienza (vedi) insegna che ogni sette anni un corpo umano, a furia di rinnovare quotidianamente le sue cellule consumate, ha interamente cambiato se stesso. Allora, le vostre mani, il vostro volto, come minimo non sono gli stessi di sette anni fa. In realtà il cambiamento di materie (vedi "Antiquariato" e "Archeologia") è più rapido di quanto il sapere umano supponga. Il passaggio della corrente elettrica in un conduttore si dice che avviene per lo spostarsi degli elettroni da un atomo all'altro del conduttore nel senso della corrente ed alla velocità della luce! Così quando accendete una lampada elettrica perché non ci vedete, pensate a quante mutazioni voi date il via nella materia dei conduttori elettrici! Eppure i fili apparentemente rimangono eguali... a meno che non avvenga un corto circuito, 256b.

 

ESEMPIO della registrazione magnetica - (vedi "Sentire", stessa pagina, 192c).

 

ESEMPIO della scuola - Guardando la Terra, si può dire che essa sia una specie di ambiente che serve all'evoluzione, così come una scuola serve a dare istruzione. Se uno guarda dall'esterno la scuola, senza rendersi conto di quali sono gli individui che la frequentano, dirà: "Ma questi uomini non imparano mai, sono sempre a scuola!". E così, guardando dall'esterno, si può dire: "Ma questi uomini non evolvono mai!". Il fatto è che non sono  gli stessi uomini, come non sono sempre gli stessi alunni che frequentano la stessa scuola. L'evoluzione non si vede per questa ragione. Si vedono di tanto in tanto dei grandi spiriti, e sono quelli che hanno iniziato la loro evoluzione diverse migliaia di anni fa; e poi si vedono uomini di media evoluzione; e poi si vedono uomini allo stato primitivo, non come civilizzazione ma dal punto di vista spirituale, la cui evoluzione è iniziata da poco, 162d.

 

ESEMPIO della sedia - (vedi "Esempio dell'arancia", stessa pagina, 264b). La sedia su cui sedete è una realtà ben concreta; tuttavia così vi appare in virtù del fatto che il vostro corpo è costituito di analoga materia, e che la limitazione della vostra vista vi impedisce di vedere la materia nella sua realtà. Infatti, se voi vedeste solo a livello subatomico, ogni forma sparirebbe e tutto vi apparirebbe come un cielo stellato. Eppure ancora la vostra osservazione non raggiungerebbe la realtà della materia: coglierebbe solo il suo apparire a livello subatomico. Infatti, se ancora andaste in profondità, anche il cielo stellato sparirebbe per mostrarvi le forme del mondo astrale, forme che in una visione più profonda sparirebbero anch'esse in un cielo stellato. A sua volta quel cielo stellato sparirebbe per lasciar posto alle forme della materia mentale, materia che non è ancora la radice, la sostanza basilare, perché a sua volta è costituita da materia akasica ed in ultima analisi di sostanza spirito indiversificata, 18g.

 

ESEMPIO della telecamera - Per fare un esempio dato dai maestri, detto in modo a voi comprensibile, ecco come avviene il collegamento tra il "corpo astrale" (vedi) e il "corpo fisico" (vedi), e la visione-percezione (vedi "Sensi fisici") del piano fisico. Supponiamo che tu sia collegato con una telecamera che si trovi in una parte lontana da questa stanza buia, ad esempio l'America, New York; e supponiamo che questa telecamera abbia la possibilità di farti vedere quel che succede a New York, e tu sia collegato in modo da avere unicamente, solamente la visione che ti viene attraverso la telecamera. In un primo momento tu hai il senso di essere qui, in questa stanza, ma poi, a poco a poco, questo tuo senso di ubicazione viene a spostarsi e tu vai ad avere precisamente la sensazione di essere a New York, là dove è la tua telecamera. Fai conto che questa stanza sia il piano astrale e che New York sia il piano fisico: allora, tu credi di essere a New York ma in effetti sei qui in questa stanza. In un certo senso, certo, sei anche a New York, perché puoi vedere tutto quello che succede là avendo anche la possibilità di vivere, di agire, di intervenire in quello spazio, e quindi in un certo senso tu sei là. Ma tu sei anche qua. Nel momento in cui si interrompe il collegamento con la tua telecamera, e cominci a vedere quello che c'è in questa stanza, hai una certa visione di questa stanza, ed ecco che tu ti desti qua, dove sei sempre stato ma senza esserne consapevole. Ecco, ripeto, detto con un esempio che vale per quello che vuole dimostrare, come avviene il collegamento tra il corpo astrale e il corpo fisico, 33g.

 

ESEMPIO della vista - (vedi "Ragionamento"), 205d, 233f. Se voi chiudete alternativamente prima un occhio e poi un altro, vi rendete conto come ciascun occhio percepisca un'immagine diversa, così diversa che se le due immagini fossero fotografate, le fotografie non sarebbero assolutamente sovrapponibili. Non solo, ma l'insieme delle due immagini è un'immagine ancora diversa, un'immagine che ha una profondità. Ebbene, se si analizza questo processo, ci si rende conto delle modalità secondo cui si svolge. Voi sapete meglio di me che il vedere non è un processo tanto degli occhi quanto della mente (vedi). Un'immagine, in sé, è un insieme di macchie di colori, di chiari e scuri, di luce e d'ombra, di forme. E' la mente che analizza quelle macchie colorate e le trasforma in visione consapevole. Io non so se vi è mai capitato di osservare un oggetto in scarse condizioni di visibilità e di non riuscire a capire che cosa sia quell'oggetto. Ebbene quando la nostra mente ha indovinato "che cosa è" quell'oggetto, anche la visione pare più nitida, sembra cioè che siano migliorate le condizioni di visibilità, cosa che non è accaduta. Allora, tornando alle nostre due immagini monoculari è chiaro che la mente esegue per ciascuna di esse una distinta elaborazione, altrimenti non si avrebbero due immagini, ma si avrebbe un duplice insieme di macchie di colore. E' come se ciascun occhio avesse una sua mente; non solo, ma, siccome la visione simultanea è un'immagine con caratteristiche che vanno oltre la somma delle caratteristiche delle due immagini, è chiaro che la mente - con una terza attività - fonde le due immagini precedentemente elaborate e le trasforma in visione tridimensionale. Ora questa fusione (vedi) non avviene per una realtà strutturale del corpo dell'uomo; avviene per un processo mentale, vi è dunque un'azione unificatrice della mente, una sintesi percettiva che rende possibile il carattere unitario della consapevolezza (vedi). Aggiungo che, perché questa fusione possa avvenire, è indispensabile una "condizione": la simultaneità della percezione (vedi "Comunione"). Vedrò di spiegarmi più chiaramente con un altro esempio, un processo analogo al vedere: il processo dell'udire. Voi sapete che la percezione simultanea di un rumore da parte dei due orecchi, fra l'altro indica il punto spaziale di provenienza del suono. Se la percezione non è simultanea, si ha un effetto eco, con perdita della possibilità di individuazione del punto spaziale di provenienza, sicché la simultaneità della percezione dà alla mente una consapevolezza che va oltre la somma delle informazioni ricevute. Tutto questo è possibile perché la mente è una, nonostante svolga funzioni così diverse che potrebbero essere prodotti di altrettante menti indipendenti consegnate per la sintesi finale alla mente consapevole. Come si suol dire, la mente svolge più parti in commedia, crea personaggi, ma è - e resta - una. Direte voi: "che cosa c'entra questo discorso?". Ebbene, c'entra. Ho cercato di porre in evidenza tre punti salienti e cioè: che nella sequenzialità appare diverso e molteplice ciò che in realtà è uno: che nella simultaneità v'è fusione, che nella fusione v'è trascendenza. Invero nella sequenza temporale, dove non esiste alcuna reale contemporaneità (vedi "Non contemporaneità del sentire"), gli uomini appaiono diversi e divisi; si può dire che la molteplicità (vedi) si mostra in senso orizzontale e verticale. Nella successione dei "sentire", nel non tempo del "mondo degli individui" (vedi) - come lo abbiamo chiamato - "sentire" analoghi sono contemporanei e, per questa simultaneità, si fondono. Nel tempo, nell'assoluta simultaneità, tutto è comunione , fusione , unità (vedi "Unità del Tutto"), trascendenza dalla molteplicità, 69h.

 

ESEMPIO dello specchio - (vedi "Percezione", stessa pagina, 192c). Più volte parlando del sentire, abbiamo usato la similitudine dello specchio; cioè abbiamo accennato alla duplice azione del sentire, l'una di manifestazione di sé e l'altra di appalesamento che conduce alla manifestazione di un sentire più ampio. Ultimamente, poi, abbiamo usato i verbi creare-percepire come un solo verbo proprio per riunire in una sola parola la doppia attività del sentire che, in effetti, è sempre unitario. E questo vale tanto per il sentire in senso lato quanto per il sentire di coscienza (vedi "Sentire in senso lato e sentire di coscienza"), 236f.

 

ES-ID - Differenza tra l'io dei Maestri  e le forme inconsce Es o Id (vedi "Psicoanalisi"), ossia le tendenze ereditarie ed istintive, 270b. Secondo la scienza, l'uomo psichico è formato da un nucleo autocosciente detto "io" su cui agiscono due forme inconsce: l'"es" - o complesso degli istinti che tendono ad affermarsi, delle tendenze ereditarie o individuali che attengono alla vita, alle esigenze animali - e il "super-io" (vedi) costituito dall'esigenza etica, dal complesso delle regole morali e quindi dall'esercizio dei divieti, 37e.

Secondo la struttura dell'essere che i maestri ci hanno data, l'inconscio si colloca nel veicolo astrale, nel veicolo mentale ed anche in quello che è chiamato il veicolo o corpo akasico, che è la coscienza dell'essere. Mentre però ciò che la psicoanalisi chiama "es" o "id", cioè i principi animaleschi, istintuali definiti più bassi, è collocato nel corpo astrale e nel corpo mentale dell'individuo; il "super-io", che può far parte dell'inconscio, è generalmente collocato nella coscienza dell'individuo. E qual è il vero "super-io"? E' l'evoluzione che l'individuo ha raggiunto e che non viene mai perduta; che può mostrarsi come qualità morali, ma anche non mostrarsi. Quindi l'inconscio è parte di desideri nascosti, sepolti nel corpo astrale, parte di pensieri sepolti nella mente, e parte invece di buone qualità non direi sepolte, ma latenti nella coscienza, che possono rivelarsi allorché vi sia lo stimolo adatto (vedi "Eroismo"), 180g, 74h.

 

ESISTENTE - L'esistente è come una pittura ciclopica della quale noi possiamo scorgere pochi millimetri quadrati, 137b. Tutto quanto esiste è perfetto e indispensabile, naturalmente al di là di opinioni e giudizi che necessariamente sono relativi ai singoli. Intendo dire che una situazione può essere piacevole o dolorosa, ma sempre relativamente a chi la vive o a chi l'osserva; "mai" in senso assoluto, 285b. Tutto quanto viviamo esiste da sempre e per sempre, al di là del tempo, ed esiste in molteplici versioni (vedi "Variante"), sì da far salva la libertà (vedi) del singolo ove e quando sia necessario. Quanto ci appare come passato e come futuro, esiste identicamente nell'"Eterno Presente" (vedi). Tuttavia non esisterebbe se non esistesse nel tempo e viceversa. Perciò al di là del tempo esiste la "comunione degli esseri" (vedi "Comunione" e "Fusione"), a cui tutti siamo votati ed in cui la molteplicità (vedi) è trascesa perché fusa nell'Unità (vedi "Dio"). Ma ciò non sarebbe se, nel tempo, non vi fosse la sequenzialità e la separatività che originano la pluralità. Badate bene: questo concetto è giustamente inteso allorché serve a chiarire e meglio comprendere che la Manifestazione nulla trae né apporta a Dio, nel senso

temporale, 286b, (vedi "Ingiustizia", stessa pagina, 50h).

 

ESISTENZA - (vedi "Livelli di esistenza"), 148a. L'esistenza paga da se stessa: costi quel che costi l'esistere, è sempre più ciò che si ottiene dall'esistenza che non quello che si paga. Ricordatelo!, 208d, 273d e ss.. La tua esistenza non è un fatto casuale e tu non sei abbandonato a te stesso. Gli affanni che ti amareggiano (vedi "Dolore") sono la conseguenza di un tuo modo errato di porti nella realtà, e mirano ad indirizzarti diversamente. Se ti senti incompreso è perché, a tua volta, non comprendi. Se ti senti rifiutato è perché rifiuti, se non altro, il fatto che gli altri (vedi) sono diversi da te e quindi possono non condividere il tuo modo di essere. E' un errore pensare che gli altri ti debbano particolari attenzioni e cure, che spetti a loro comprenderti e stimarti, 193f. "Esistenza e sentirsi di esistere sono inscindibili e ininterrompibili, perché sono la stessa cosa". Mentre sono cose diverse e disgiungibili il senso di esistere ed il ricordo, 212f, (vedi "Ricordo", stessa pagina, 74h), 225h e ss., 231h e ss..

 

ESISTENZE Trascorse - (vedi "Personalità", stessa pagina, 230d).

 

ESISTENZIALISMO - (vedi "Società", 80c).

 

ESORCISMO - L'esorcismo è solamente un mezzo attraverso al quale, talvolta il posseduto si convince che chi lo possiede viene scacciato, e quindi guarisce, 32d.

 

ESOTERISMO - Scuole di esoterismo, 101c, (vedi "Robot"), 226f. Il vero esoterismo ha lo stesso fine del vero materialismo, del vero positivismo o pragmatismo, cioè il raggiungimento della collaborazione, della cooperazione tra gli esseri umani, 221g.

 

ESPANSIONE dell'Io - (vedi "Io").

 

ESPERIENZE - (vedi "Evoluzione", stessa pagina, 247b). Non esiste una scala di valori in cui trovino posto i vari tipi di esperienze; e quindi non si può dire che una esperienza abbia più valore di un'altra; se mai è importante che ciascuno tragga dall'esperienza che sta vivendo tutto l'insegnamento che essa deve dargli, tragga il massimo profitto per la sua comprensione, 134d.

E' possibile raggiungere la comprensione attraverso la mente, con il ragionamento, o si deve fare necessariamente l'esperienza diretta? Sì, è possibile, talvolta, capire con la mente; altre volte non è possibile. Per alcune cose c'è questa possibilità di scegliere, che per altre non c'è. Quando è che c'è questa possibilità di non fare esperienza diretta? Quando si segue l'insegnamento del maestro Claudio, quando cioè si fa dell'introspezione, si cerca di analizzare e capire se stessi, i propri moti interiori, le proprie intime intenzioni. Quando si fa questo tipo di ragionamento introspettivo con una certa costanza, allora si ha la possibilità di capire attraverso la mente. Ma colui che non riflette su ciò che fa, non potrà mai evitare l'esperienza diretta, che è "sempre" dolorosa, 174d, (vedi "Vita", stessa pagina, 69g), (vedi "Vecchiaia"), 111g.

 

ESPERIENZE Extracorporee - La coscienza di esistere, quella che ci fa sentire vivi, è un prodotto del corpo fisico ed è legata ad esso così com'è organizzato - a tal punto che, cambiando stato a seguito della morte, la coscienza sparisce -, oppure essa coscienza ha una sua autonomia rispetto al corpo, come sembrano farlo credere le esperienze extracorporee? Noi affermiamo che la coscienza di esistere permane oltre la disgregazione del corpo, 178f.

Nel caso del cosiddetto sdoppiamento (vedi), i sensi del corpo fisico si chiudono all'omonimo piano, mentre si aprono quelli del corpo astrale e l'individuo diviene consapevole della porzione del mondo astrale che le sue capacità ricettive gli consentono di avere, 211f, 153g, 211g e ss..

 

ESPIAZIONE - Ad ogni vita di azione corrisponde una vita di espiazione. Si ha cioè un alternarsi nella vita dell'individuo, di incarnazioni nelle quali agisce, esperisce, nel senso che muove delle cause; alle quali incarnazioni ne seguono altre di espiazione, nelle quali l'individuo esperisce subendo gli effetti delle cause che ha mosse. Ecco perché si hanno quei casi di individui che sembrano perseguitati dalla mala sorte, in cui non un raggio di sole viene a rischiarare un'esistenza di dolore e di lotta; ed altri casi in cui gli individui sono fortunati, pare che siano estranei alla legge di causa e di effetto, pare che non subiscano le conseguenze delle loro male azioni. Per questa ragione: per una necessità di evoluzione individuale. Così è per tutti, 66g.

 

ESPLOSIONI Solari - Il sole è come uno schermo aperto nel velo che separa il piano fisico dal piano astrale: le esplosioni solari sono gli strappi in questo schermo molto stretto, 192g.

 

ESPRESSIONE Matematica della Libertà' di Scelta - La libertà di scelta dell'uomo potrebbe essere paragonata alle soluzioni di un'espressione condizionata del tipo A+B=7, in cui A debba essere sempre minore di B. Le soluzioni possibili (libertà di scelta) sono alquanto limitate e lo sono vuoi dal risultato che è già determinato (7) e vuoi dalla condizione posta, 218b.

 

* ESSENZA - Elemento base, 206c.

 

ESSENZA - (come contrario di apparenza). (vedi "Intenzione"), 168d.

 

ESSENZA - Come nel mondo fisico vi è un'atmosfera, nel mondo astrale vi è qualcosa di simile che è da noi chiamata "essenza", 142a.

 

ESSENZE Elementari Improntate - (vedi "Spiriti elementari artificiali"), 43g.

 

ESSERE - Il sentirsi d'essere significa sentirsi d'essere uno con tutto quanto esiste, 126b. Esempio delle carte, 148b, (vedi "Accrescimento dell'essere"), 157b. Non serve chiedere agli altri: "Senti tu di esistere? Perché la risposta, anche se contemporanea nel tempo fisico, può essere stata data nel mondo del "sentire" prima ancora che la domanda fosse da voi "sentita" come formulata, 196b. L'io e l'essere, 270b. Quando vi portate a conoscenza, ad esempio, dell'egoismo (vedi) che è in voi, dite "Non sono cambiato; perché? Io dovevo cambiare". Non dovete attendere il cambiamento perché quello chiaramente dice che voi non cercate altro che un divenire (vedi) non un "essere", 65c. "Noi vogliamo aiutarvi ad "essere". Oggi, specialmente, voi che ci ascoltate e ci accettate, non è più sufficiente che abbiate un "comportamento" (vedi) altruistico; è necessario che trasformiate il vostro intimo (vedi) tanto da "essere" altruisti, 87c. 94c.

Certo, questa Verità (vedi "Comunione") è incomprensibile per chi pensa al suo essere futuro come alla continuazione di se stesso. Come se, a comunione avvenuta, egli trovasse il ricordo dell'esistenza di altri esseri rimanendo però "lui" il personaggio vero. Ciò realmente sarebbe la morte degli altri esseri; ma per fortuna non è così; il nostro futuro essere è un essere del tutto nuovo che è tutti noi ma non è nessuno di noi in particolare; un essere in cui tutti noi ci riconosciamo, ci identifichiamo e troviamo la vera continuità, la vera sopravvivenza, la più vera esistenza. Una tale concezione della realtà (vedi), oltreché essere vera, fornisce una logica spiegazione dell'altruismo (vedi); fa comprendere come l'amore agli altri non sia un irrazionale ed innaturale atteggiamento dei mistici, ma piuttosto il naturale e logico "sentire" che ogni essere non può che trovare, dato che la completezza della propria esistenza sta solo nell'esistenza degli altri esseri, 271d.

Il nucleo dell'essere è quella coscienza che riassume e contiene il succo delle molteplici incarnazioni e che si manifesta quanto meno come fortezza, determinazione, volontà nell'assolvere il proprio dovere, ma che per gradi arriva all'espressione massima del sacrificio di se, a favore di altri, 37e. Non esiste materia akasica (vedi "Piano akasico") che non sia organizzata in coscienza di essere. Ecco perché "l'essere non è un organismo che ha la coscienza, ma è la coscienza", 191f. Un essere non è un ente che diviene nel sentire, ma un insieme di sentire relativi uniti dalla sequenzialità logica, i quali, proprio per il fatto di essere relativi, cioè limitati, sembrano finire procedendo l'uno dall'altro, mentre permangono in eterno presente quali costituenti della coscienza cosmica e quindi assoluta, 247f. Esempio della telecamera, 33g.

E' certo che gli scienziati o i mistici che sono riusciti con la loro fede e la loro spiritualità ad avere momenti di comunione (vedi) con i più alti stati dell'essere, non sanno parlare dell'essere di Dio, di che cosa Egli è, e di come si concilia questo "divenire" del cosmo con l'"essere" che è Dio, 27h, 29h e ss..

Voi pensate alle fasi successive della vostra esistenza come a delle promozioni in carriera, come un impiegato può passare a diventare capo ufficio o direttore, cambiando le sue mansioni, ma "non" il suo "essere". Non si raggiunge mai un "nuovo essere" col "divenire". "L'essere" è del "sentire", della coscienza: per voi del corpo akasico; il "divenire" è del corpo mentale. Voi potrete conoscere tutte le cose che conosce un maestro, ma questo "solo" non vi renderebbe tali. Solo il "sentire" appartiene alla realtà dell'"essere". Così, quando osserviamo un'esistenza individuale nelle sue fasi comprese dal selvaggio (vedi) al superuomo (vedi), noi non osserviamo un selvaggio che "diviene" superuomo, ma osserviamo le molteplici fasi di "esistenza" - cioè di "essere" - di quella individualità, e poiché le fasi si susseguono dal più semplice al più complesso, voi dite che l'individuo evolve. Noi pure lo diciamo, le parole sono le stesse, ma ciò che vogliamo significare è profondamente differente, 32h, 73h e ss., (vedi "Ricordo", stessa pagina, 74h), 129h e ss., 185h e ss..

 

ESSERE Duttili - (vedi "Relazioni interpersonali", stessa pagina, 51c). Essere duttili significa superare la ricerca del tornaconto, la ricerca di persone che possano in qualche modo aiutare, 51c. Non ancoratevi allo scoglio che fu di salvezza ieri: siate pronti a salire più in alto, a comprendere che la realtà non può essere commisurata in termini di spazio e di tempo. Non rimanete cristallizzati (vedi "Cristallizzazione") su ciò che credete, siate duttili, rinnovatevi continuamente. "Questo" significa "nascere ogni giorno"! (vedi "Essere nuovi ogni giorno "), 28h.

 

ESSERE Nuovi Ogni Giorno - (vedi "Essere duttili"). Essere nuovi ogni giorno significa non temere la legge, ma amarla, 115a, 21g.

 

ESSERI della Manifestazione - Gli esseri della manifestazione (vedi "Manifestazione cosmica") sono, nella loro teoria di "sentire" (vedi), susseguenti l'uno all'altro, in numeri finiti. Cioè i vari "sentire", che siamo noi, che sono il nostro essere, sono un numero finito e ciò garantisce l'idenficazione in Dio (vedi "Identificazione con l'Assoluto") di tutti gli esseri. Inoltre, se gli esseri della manifestazione cosmica sono in numero finito, neppure le manifestazioni sono infinite perché, se lo fossero, Dio sarebbe unicamente manifestazione e noi sappiamo che Egli è il Manifestato ed il Non Manifestato (vedi "Manifestato non Manifestato"), 218a, 200f.

Ogni essere è un sensore della coscienza assoluta, il quale però non è un punto passivo di ricezione; al contrario: è un manifestatore, un creatore di una parte dell'esistente. Di più: ciò che esiste, esiste quale risultato del sentire, dell'esistere di ogni essere. Perciò "tutto discende o risale al sentire". La stessa delimitazione dei cosmi non è un fatto precostituito, è un fatto conseguenziale; cioè non è creato un cosmo nel quale sono collocati gli esseri, bensì dalla qualità dei sentire che sono conseguenza logica l'uno dell'altro e quindi della loro aggregazione, nasce un sistema, un insieme che si definisce cosmo, 213f.

 

ESTASI - (vedi "Samadhi"). Nei momenti di grande estasi si spegne ogni processo del divenire (vedi "Presente"), 47c, (vedi "Intuizione"), 94c. L'estasi è quella gioia spirituale e tutta interiore che si effonde nell'animo del santo, 55e.

Nei rari momenti in cui vi sottraete al gioco della percezione, o dopo un enorme travaglio interiore, quando tace il pensiero e il desiderio, qualcuno di voi può aver provato un sentire nuovo in cui cessa il tempo, in cui v'è pienezza, beatitudine e sembra di poter contenere tutto quanto ci circonda. Questo stato di coscienza può sussistere al di là degli stimoli, tant'è vero che l'individuo che l'ha raggiunto durevolmente lascia la trafila delle reincarnazioni. Egli è, allora, puro sentire, coscienza pura, e sarebbe assurdo pensare che l'essere che esprime questo stato di coscienza studiasse, conversasse, si recasse; queste sono attività umane, 164f, 245g.

 

ESTRINSECAZIONE della Volontà - C'è una legge nel mondo occulto, sulla estrinsecazione della volontà, che segue questo filo: la volontà, il suo desiderio, si può concretizzare solo in una determinata tensione interiore. Ecco perché coloro che non sono preparati debbono astenersi dall'inoltrarsi nel mondo occulto; perché possono benissimo credere di raggiungere una cosa ed invece raggiungere la cosa del tutto opposta, 173g.

 

ETA' -(vedi "Ciclo").

 

ETERNITA' - Come "eternità" non significa "tempo infinito", ma "senza tempo", così "infinito" non significa " spazio senza fine", ma "senza spazio", assenza di quantità, di dimensione, 268b.

 

ETERNO - (vedi "Prima Causa"), 216a.

 

ETERNO Presente - 165b. Nell'Eterno Presente tutto è presente in un medesimo istante eterno. Ciò che questo Eterno Presente origina per sua stessa natura, ha invece un ciclo di nascita e di morte; ma questa nascita e questa morte, e tutto ciò che è compreso da questa nascita a questa morte, è ugualmente presente nello stesso istante nell'Eterno Presente e quivi è perciò immutabile. Questo ciclo di nascita e di morte non è che la conseguenza logica e non temporale, dell'Eterno Presente, 159b, (vedi "Esempio dell'oceano di madreperla"), 200b. Esempio delle lettere che compongono un racconto, 223b.

Il mondo umano, al pari di tutto ciò che "diviene", è conciliabile con il Dio Eterno Presente solo se si comprende che il "divenire" (vedi) non è reale, è un'illusione della percezione soggettiva; che tutto esiste in modo da assicurare la libertà dell'individuo ove e quando questo sia necessario per mezzo delle varianti (vedi "Variante") che esistono in funzione delle effettive scelte individuali. Il mondo umano creduto oggettivo è costituito dall'insieme delle soggettività. Questa base comune, costituita dai punti di contatto delle soggettività, fa si che le percezioni individuali non siano disarticolate le une dalle altre, ma al tempo stesso non impedisce che siano realizzate più versioni della realtà umana per mezzo delle varianti che sono punti di disgiunzione della soggettività. Punti di contatto, punti di disgiunzione: un'altra dualità del "mondo della percezione" (vedi). Tutto questo realizza in varie misure la libertà individuale che è sempre relativa ed è sempre proporzionale all'evoluzione. Libertà ed evoluzione sono strettamente connesse, come lo sono evoluzione e legge di causa ed effetto, 247b, 277b, 174c.

Sembra incredibile che l'attimo, con tutto ciò che contiene e che, vissuto, sembra volgere sì rapidamente, esista invece nell'eternità, 183c, 215b, 228d, 228f, (vedi "Divina sostanza indifferenziata o indiversificata", 229f). "L'Eterno Presente è uno stato, non un luogo". Ma supponiamo di poterlo visualizzare, o meglio di visualizzare la reale possibilità di scelta di un uomo, così come appare in stato di Eterno Presente: allora si vedrebbero i fotogrammi (vedi), ossia le situazioni cosmiche, di tutte le scelte possibili relative al mondo fisico, all'astrale, al mentale, facenti tutte capo al suo sentire di coscienza, 235f, 18h, 27h, 76h.

 

EUCARESTIA - Il rito dell'Eucarestia è veramente qualcosa che tocca i più alti piani spirituali. E' una di quelle formule, istituite dal Cristo, in forma proprio di cerimonia magica, che comunque e da chiunque venga pronunciata ha ugualmente un riscontro. Generalmente quello che conta è l'intenzione nel sostenere una certa affermazione. In questo caso, invece, l'intenzione può essere assente, ma il pronunciare certe parole che di per sé hanno un significato mette ugualmente in movimento certe energie estremamente sottili: le cosiddette energie spirituali. E quindi si tratta di un fatto veramente occulto, più che di un rituale, più che di rimembranza, 241g.

 

EUCLIDE - 186c, 194d, 35g, 39h.

 

EUCLIDE (di Megara) - 39h.

 

EVOLUTO - Colui che precede l'evoluzione della razza (vedi) alla quale appartiene, ha trovato nell'intimo suo la sorgente di ogni vita, 72a. L'evoluto non è fuori da ogni catena di cause e di effetti perché sarebbe fuori dalla Realtà. Egli compie "salti di qualità" (vedi "Salto di qualità" ); cioè per la sua coscienza sente in modo che gli consente di non essere trascinato inesorabilmente dalla necessità; che gli permette di vivere in modo sereno ciò che, per altri, è fonte di angoscia (vedi "Paura della morte"); che non gli fa creare ombre torturatrici e che non gli fa muovere cause che portano effetti dolorosi. Tuttavia questo non significa che l'evoluto non senta, per esempio, la stanchezza quale effetto di una causa da lui promossa. Quella stanchezza la vivrà in modo diverso dall'inevoluto e non ne sarà condizionato, saprà come smaltirla brevemente, ma non potrà non avvertirla, 47d. Chi veramente è evoluto ed amando altri sentisse per essi un impulso sessuale, condannabile dalle regole sociali, certamente per non scandalizzare gli amati serberebbe nel segreto del cuore il suo trasporto "d'amorosi sensi". In ogni altro caso, simili problemi debbono sempre essere risolti dalla coscienza individuale, tenendo presente che è la legge che è fatta per l'uomo, e non viceversa, 65d, (vedi "Istinto materno"), 67d.

"La riprova della comunione (vedi) di sentire a livello umano si ha dal fatto che gli uomini evoluti sono in numero inferiore agli inevoluti e ciò proprio perché i sentire meno limitati sono per una legge matematica meno di quelli limitati. Siccome ad ogni sentire corrisponde un individuo, ci sono meno individui evoluti che inevoluti", 268d, 146f.

La necessità psicologica che porta al desiderio di possedere, per esibizionismo, un'automobile lussuosa, l'evoluto non l'ha proprio. Altre necessità, per esempio quelle connesse alla vita fisiologica, sono ridotte all'essenziale, non già con la riflessione ma spontaneamente, per effetto del superamento raggiunto con l'autoanalisi e la comprensione di se stessi. Questo non significa che l'evoluto non possa apprezzare e consumare, per esempio, un cibo cucinato bene, oppure non provi richiami sessuali. Certamente le sue necessità non divengono lo scopo della sua vita, però ciò non significa che l'uomo evoluto sia un essere che nulla abbia di umano. Chi così sembra, così vuole apparire per essere ritenuto più di quello che è, 60e.

L'evoluto deve difendersi da sé dai divoratori, è una cosa che deve impararla da sé. L'evoluto è più preparato, diciamo, proprio perché ha tra le altre cose una innata sapienza psicologica, per cui riesce a vedere, a capire, a sentire chi ha vicino e trova la maniera più adatta per trattare queste persone aiutandole ma tenendole a distanza, riuscendo a dare senza farsi portar via, per non abituare male gli altri, 139g, (vedi "Oroscopo"), 194g.

Se il nostro evoluto si trovasse nella situazione in cui qualcuno volesse ucciderlo, egli non farebbe niente per impedirglielo e si lascerebbe uccidere; non passivamente, ma consapevolmente, sapendo che è quanto gli spetta. Guardate che cosa ha fatto il Cristo. Egli sapeva che quello faceva parte della sua vita fisica, quella era la parte che doveva rappresentare nel mondo fisico, 226g e ss.. Forse ricordate il romanzo, che io ho letto dalla dimensione nella quale sono, dal titolo "Il filo del rasoio" (titolo originale: "The razor's edge" di Somerset Maugham, pubblicato in Italia da Mondadori, ndr). Se ricordo bene, il protagonista fa del bene a una donna, la quale interpreta questa attenzione come se lui le avesse fatto del bene con lo scopo di andare a letto insieme. Il protagonista aveva tutt'altro scopo per non farla sentire obbligata, diciamo, e per non deluderla, va a letto con questa donna. Ecco, questo è il tipico comportamento del maestro: il quale, nel momento in cui debba fare qualcosa da cui risultasse superiore agli altri, preferisce mostrarsi come gli altri proprio per non darlo a vedere, 228g.

 

* EVOLUZIONE - Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre più organizzate, esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito, 206c.

 

EVOLUZIONE - Evoluzione e miracolo, 102a. E' bene tutto ciò che accelera l'evoluzione dell'individuo, è male ciò che la ritarda, 110a. Evoluzione spirituale, mentale, astrale, fisica, 159a. Legge base dell'evoluzione, 163a. Il problema per l'individuo non è quello di annullare il male che è in lui, ma quello di superare, attraverso una ricerca, gli aspetti negativi dell'attività dei veicoli necessari alla sua evoluzione sul piano universale, 168a. Legge di evoluzione, 172a. Evoluzione dopo il trapasso, 173a, 236a. Evolvere non significa "divenire", ma è il manifestarsi in successione, di differenti "sentire" corrispondenti a tanti "stati d'essere", 237a.

La differenza tra un evoluto e un non evoluto consiste nel fatto che l'evoluto conosce e quindi rispetta il volere di Dio, mentre l'inevoluto lo ignora e quindi non lo segue, non l'osserva, 110b. L'evoluzione è come una parola che è scritta lettera dopo lettera, ma che in sé è un insieme che ha un suo significato legato alla sequenza delle lettere che la compongono, 157b. Il processo di evoluzione dell'individuo si concretizza in queste parole: spostare la propria consapevolezza (vedi) dai piani più densi ai piani più sottili. E dico e diciamo "consapevolezza" in senso lato, comprendente cioè anche la "coscienza" (vedi), 180b.

Quando voi avrete meditato e compreso bene che l'evoluzione degli individui in senso lato, appartenenti a tutte le razze (vedi "Razza"), avviene in ultima analisi, simultaneamente, tanto che prima sono vissuti i fotogrammi (vedi) quali cristallizzazioni, poi tutti i fotogrammi quali piante, poi quali animali e poi quali uomini; quando avrete ben compreso questo, finalmente dovrete fare un passo avanti e riflettere bene che questo "prima" e questo "poi" non esiste. Questo sentire "prima e dopo" è una verità che appare solo nel relativo, solo laddove si conta il tempo, ma nella Realtà (vedi) l'individualità (vedi) sente tutto nello stesso attimo senza tempo; tutte le fasi del "sentire individuale" esistono al di fuori del tempo, 192b, (vedi "Libertà supposta"), 212b.

L'individuo dall'ambiente ha certi stimoli; dai suoi istinti naturali riceve questi stimoli. Ma è proprio dal soggiacere a questi stimoli o dal resistere ad essi che nasce l'esperienza, la maturazione, la coscienza. Dunque l'evoluzione è il frutto di una misurata dualità: coercizione, libertà. Una delle tante dualità che rendono possibile la vita degli esseri nel mondo della percezione (vedi "Spazio-Tempo" pag. 234b), 247b. Ora voi siete in questa fase delicata del trapasso in cui comprendete di avere libertà; in cui vi è detto: "questo fardello che portate sulle spalle e che rappresenta il peso della vostra vita, non dovete sopportarlo in visione di un bene futuro; ma dovete farlo parte di voi stessi, così come lo scultore fa parte della sua creatività la pesante pietra". Non vi diciamo: ""sopportate" il peso che vi è dato", ma vi diciamo: "il peso che vi è dato deve diventare parte di voi stessi perché voi lo dovete comprendere, superare, sviscerare, trovare che ciò che vi è di peso, non lo è in realtà. E' peso solo in funzione dell'illusione", 250b.

La differente evoluzione che si può riscontrare fra protagonisti di una stessa vicenda dei piani grossolani, si spiega con la non contemporanea percezione di quella vicenda da parte dei suoi protagonisti. Ossia i diversi livelli di evoluzione individuale degli esseri dei piani grossolani si riconducono ad una perfetta uguaglianza nel piano del "sentire" dove ciascuno cammina di pari passo con i suoi simili, 279b. Chi vuol conoscere la Verità, deve essere disposto a morire nel vero senso della parola, convinto che con la morte tutto finisca. Questo vuol dire "morire a se stessi" (vedi), 280b. L'unica differenza che sembra esservi fra gli uomini, è data dalla diversa fase di evoluzione in cui appaiono nello spazio-tempo (vedi), allorché si raffrontano. Ma perfino tale differenza non è interpretabile in termini di "superiore" e "inferiore", perché l'evoluzione non è un divenire in senso gerarchico, ma il logico succedersi di tanti stati di coscienza di diversi "sentire", e siccome i diversi ma analoghi "sentire" che compongono ogni essere - al di là dell'illusione e della percezione - si manifestano simultaneamente in qualunque spazio-tempo gli esseri siano ubicati, non esiste alcuna effettiva differenza di evoluzione, 294b.

Rendendosi consapevoli dei propri limiti si può vivere al di fuori di essi, si può sperimentare ciò che è illimitato, 40c. Gli stadi evolutivi dell'individuo sono tre: al primo stadio appartiene colui che è occupato a soddisfare le esigenze fisico-animali; al secondo stadio colui che ricerca soddisfazioni; al terzo stadio colui che ha superato il modo di vivere egoistico e conseguentemente ha destato il suo "io" divino. Il primo dei tre soffre delle privazioni che può avere ma, sentendo in modo ristretto poco chiede e sarà più facilmente accontentato; il secondo si aspetta egoisticamente molto dalla vita, è incessantemente occupato nella ricerca di soddisfazioni; ma più cerca e più è insoddisfatto; diviene allora pessimista, sfiduciato, ribelle. La vita non va vissuta in modo egoistico, non dovete interessarvi di ricercare ciò che possa alimentare il vostro "io" e soddisfarvi; così facendo, voi restate sempre amareggiati. Non trascorrete la vostra vita in una continua attesa, illudendovi che il domani possa darvi piena soddisfazione. "La vita è l'Eterno Presente". Solo quando sarete penetrati  in questo concetto non sentirete più la necessità di accumulare, di ricercare soddisfazione, non vi illuderete più; ma, vivendo giorno per giorno, troverete che è in questa "passività" la realtà della vita. Troverete che siete voi a sciupare le fugaci gioie di ciascun giorno perché, nella continua attesa che il domani possa darvi piena soddisfazione, non le vivete profondamente, non le assaporate. Troverete anche che è in voi stessi la vita, non nelle situazioni esteriori ma nell'intimo vostro, in questo profondo abisso inesplorato, 48c.

Ciò che evolve nell'individuo non sono le conoscenze, tenute presenti nella memoria come un vademecum che indichi in che maniera comportarsi nei vari casi, ma sono le esperienze che determinano una trasformazione dell'individuo. Supponiamo che un tale sia ateo e che divenga credente: non importa che egli abbia un memorandum che gli ricordi di pensare come un credente, perché, se veramente è divenuto tale, penserà in modo adeguato, in quanto l'esperienza avrà trasformato il suo essere, 54c. Ciascuno è quello che è nel presente, e non ciò che risulta dalla media dei sentire posseduti, 55c. Donate comprensione alle creature anche se questo, all'inizio o alla fine, sempre, o qualche rara volta, vi costa sacrificio. Ma non cessate di fare questo piccolo sforzo dopo poco. Il cambiare voi stessi è come voler perforare una dura roccia con una goccia d'acqua, 73c. Non è difficile (provare ad amare le creature); diventa difficile dal momento che l'individuo comincia ad attendere una ricompensa, aspettare un cambiamento, allora si scoraggia, 74c.

Di volta in volta ciò che è ricusato dall'idealismo o dal materialismo, dall'individualismo o dal collettivismo, dal naturalismo o dall'esistenzialismo, può essere essenziale a creare quelle magiche condizioni nelle quali il progresso dei popoli compie un enorme balzo in avanti, 80c. L'evoluzione è simile ad una valanga che dall'alto di una montagna scenda a valle; man mano che la valanga scende ingrossa, aumenta di velocità. Così è l'evoluzione nel tempo. Quando vi diciamo che i tempi sono vicini (vedi "Iniziazione generale"), vogliamo dire che la vostra evoluzione nel ritmo naturale - badate bene - è accelerata e che gli uomini non debbono camminare contro corrente, ma debbono camminare, per lo meno di pari passo con questo ritmo naturale, 101c. "una sola gerarchia esiste è quella che l'evoluzione impone". E poiché è tanto importante e tanto essenziale, quella e "quella sola gerarchia deve esistere". Quando al posto di questa gerarchia se ne instaura un'altra, l'altra è illusoria, è una creazione dell'"io" e del movimento di espansione dell'"io", 102c. Ciò che dovete fare, non è tanto convincervi che le leggi morali sono giuste, quanto cercare le cause dei vostri desideri egoistici e superarli. Questa è la cosa giusta da fare, perché vi conduce ad essere voi stessi la legge morale, 109c.

La corruzione dilaga, ma non è che l'umanità sia retrocessa, o oppositori della legge di evoluzione. E' venuto fuori quello che era dentro e che per tanti secoli è stato soffocato e trattenuto nell'intimo dell'uomo. Ora che i tempi sono maturi, questa intima tensione si sta scaricando, ed ecco che voi assistete al dilagare della corruzione, 118c. Ciò che potete fare, oltre a cercare la dirittura in voi stessi, è parlare delle verità che conoscete, parlarne quando trovate la giusta maturità, quando quelle che voi illustrate sono diventate vostre conquiste, vostre acquisizioni, 118c. "Senza la sensazione, senza l'emozione, non vi sarebbe stata evoluzione. Per l'uomo, ogni fatto umano è la fonte più forte di emozioni; le paure, le angosce, le speranze, i sentimenti umani toccano l'uomo più di qualunque altro fatto non umano, perché anche quando sembrano essere gli animali a colpirlo, sono sempre fatti di umanità che in essi vede. Ma nessun sentimento nascerebbe in lui se il mondo in cui è immerso non fosse da lui ritenuto reale; ecco perché l'uomo deve vivere nella convinzione di poter influire nella vita degli altri, perché solo in questa convinzione egli acquista una coscienza altruistica, raggiunge una nuova dimensione d'esistenza coronando così l'opera della natura" (vedi "Omicidio"), 171c.

L'evoluto non è fuori da ogni catena di cause e di effetti perché sarebbe fuori dalla Realtà. Egli compie salti di qualità; cioè per la sua coscienza sente in modo che gli consente di non essere trascinato inesorabilmente dalla necessità; che gli permette di vivere in modo sereno ciò che, per gli altri, è fonte di angoscia; che non gli fa muovere causa che portano effetti dolorosi, 47d. "Non è possibile misurare con il tempo l'evoluzione di un individuo". Oltre, dopo, non lo possiamo indicare neppure genericamente, perché la "ruota delle nascite e delle morti" (vedi) nel tempo umano è finalmente e per sempre abbandonata, 155d, (vedi "Evoluzione dopo il trapasso", stessa pagina, 175d). "Per l'evoluzione in forma umana, è necessaria la vita sul piano fisico". Fino a che non sia costituita, formata completamente la "coscienza" (vedi), per evolvere è necessario incarnarsi, 177d.

Nella cosiddetta evoluzione individuale, che altro non è che un cambiamento di scopo della attività esistenziale della propria persona, così da spostare il proprio interesse, prima rivolto su di sé, agli altri, può esservi una fase in cui l'individuo, dopo aver cercato vantaggi materiali ed essersi accorto che essi al massimo durano quanto il corpo fisico, ha un cambiamento di direzione del suo interesse e della sua attività, persegue vantaggi che, secondo lui, possono seguirlo oltre la morte. Questa risoluzione l'individuo la prende, come generalmente tutte le altre, dopo la morte, quando con la maturazione raggiunta alla fine della sua vita rivede e rivive la sua esistenza e trae la conclusione che ho detto e che a lui sembra la più vera. Ha così una vita in cui è dedito ai riti religiosi, ma non con il giusto "sentire", bensì solo formalmente, per meritarsi la benevolenza, e il premio divino. In questa sua seconda esperienza, che è anch'essa solo una parte di quella esperienza totale che lo condurrà alla caduta di una limitazione del suo "sentire", comprende che Dio non ama più chi lo loda di quanto ami chi lo bestemmia, e che la religiosità non dà, da parte di Dio, alcuna particolare protezione né alcun vantaggio materiale. Anche questa conclusione, generalmente la trae dopo il trapasso, quando raggiunta una data maturazione attraverso il vivere rivede la sua trascorsa esistenza e le altre che sono servite a costruire compiutamente l'esperienza totale che produrrà ora la caduta della limitazione del "sentire". Questo rivedere, con la maturazione raggiunta da ultimo, dà il senso compiuto all'intero contesto esperito ed è il suggello finale della trasformazione in "propria natura" di quell'insegnamento che l'esperienza doveva donare. Nel caso particolare la sua avidità perde l'eccesso; cioè egli sarà ancora avido, perché perseguirà ancora il suo vantaggio personale, ma non al punto da condizionare, da subordinare totalmente la sua esistenza. In pari tempo inizierà ad esservi in lui, proprio a seguito della caduta di quelle limitazioni del "sentire", un primo larvato senso di dovere: cioè farà qualcosa che, secondo le convenzioni, si è tenuti a fare, anche se il farlo non dà alcun particolare tornaconto. Liberato così dalla limitazione, il "sentire" rivelato si unisce agli altri "sentire" che gli sono equipollenti, anch'essi a seguito di analogo processo, costituendo in tal modo un "sentire" nuovo, un essere nuovo che, manifestandosi nel mondo fisico, incontrerà una serie di altre esperienze che condurranno ad altre liberazioni, ad altre comunioni, ad altre manifestazioni, 229d.

L'uomo evoluto, 60e. Le organizzazioni, le leggi i comandamenti morali o religiosi sono necessari per impedire all'individuo di compiere quegli atti che la poca evoluzione può portarlo a compiere, 30f. Catene di individui biologici, 182f. Microcosmo-Macrocosmo-Assoluto, 192f. L'uomo, finché è incarnato, non si accorge di apprendere tante esperienze, concentrato com'è su quella che dice essere la sua infelicità, preso com'è dal meccanismo della vita. Solo dopo il trapasso comprenderà appieno l'utile che ha tratto incarnandosi. La vita è un processo di miglioramento attraverso una scelta continua. Scegliendo l'irreale, ciò che non può appagarlo, l'uomo soffre ed impara una lezione tanto triste quanto utile: impara a discernere il reale dall'irreale, ciò che desta in lui la divinità da ciò che lo conduce lontano e lo illude; e, alla luce di questo discernimento acquisito, disciplinerà i suoi desideri, distruggendo il suo desiderio egoistico: perché l'egoismo è un'irrealtà, 23g, 95g e ss..

Molte volte, quando io soffrivo durante la mia ultima incarnazione (parla François Broussais (vedi)) maledicevo la vita, e cose simili; poi, quando l'ho potuta riesaminare dopo il trapasso, ho visto che i momenti più produttivi, che più mi avevano dato spiritualmente e quindi più mi erano cari, erano proprio quelli in cui ero stato sottoposto a una prova, insomma avevo sofferto e avevo durato fatica, 104g.

Vi sono delle persone molto, molto evolute le quali non occupano affatto posti di preminenza, sono anzi creature estremamente umili che, al di fuori, si direbbero comuni. Perché questo? Perché non sempre la persona molto evoluta ha qualcosa da fare, oltre che seguire la sua via di evoluzione, qualcosa da fare che richieda una certa notorietà; e quindi, in quel caso, è mimetizzata nel gregge comune e non appare. Se umanamente non ha niente da fare che debba metterla in evidenza, rimane un essere come ce ne sono tanti, dal di fuori, mentre al di dentro ha una grande coscienza, un sentire molto ampio, 108g, 30h, 79h.

In effetti nessuna disuguaglianza esiste fra gli esseri; "sentire" analoghi vibrano simultaneamente, e la differente evoluzione che si può riscontrare fra i protagonisti di una stessa vicenda dei piani grossolani, si spiega con la non contemporanea percezione di quella vicenda da parte dei suoi protagonisti (vedi "Non contemporaneità del sentire individuale"). Ossia i diversi livelli di evoluzione individuale degli esseri dei piani grossolani si riconducono ad una perfetta uguaglianza nel piano del "sentire", dove ciascuno cammina di pari passo con i suoi simili, 80h.

 

* EVOLUZIONE dell'Autocoscienza - Riguardante gli individui o i microcosmi, 206c.

 

EVOLUZIONE dell'Autocoscienza - 172a. L'evoluzione dell'autocoscienza, cioè dell'uomo, è legata a confini di spazio e di tempo. Di tempo, perché deve essere compresa in un arco di 50.000 anni, e di spazio perché deve avvenire su un pianeta ed in quel pianeta, 205b.

 

* EVOLUZIONE della Forma - Riguardante i corpi, i veicoli della vita individuale. (vedi "* Corpo fisico", "* Corpo astrale", ecc.), 206c.

 

EVOLUZIONE della Forma - Nell'evoluzione della specie (forma), è la psiche dell'individuo che muta, prima ancora del mutare del soma, 171a, 198b. L'evoluzione della forma è quella che riguarda l'"evoluzione inferiore all'umana" (vedi), 205b, 96g.

 

EVOLUZIONE della Legge di Evoluzione - (vedi "Dolore", 145g), 146g.

 

EVOLUZIONE della Materia - Riguardante le materie di ciascun piano di esistenza 206c.

 

EVOLUZIONE dopo il Trapasso - (vedi "Dopomorte") Il concetto di "evoluzione dopo il trapasso" sta per quel ciclo che l'individuo compie dopo che ha abbandonato il veicolo fisico. Ciclo che non è identico per tutti gli individui, naturalmente: per gli individui che avevano forma animale nel piano fisico, per l'uomo, per il superuomo. A rigore, dobbiamo dire "diverso per ogni individuo" perché ognuno di noi, dopo una incarnazione, segue un suo ciclo a seconda dell'evoluzione, delle esperienze, dei desideri, dei pensieri che ha avuto nell'incarnazione ultima. Non solo, ma questo ciclo è diverso per l'individuo da un trapasso all'altro, da una vita all'altra. Vorrebbe dire, "evoluzione dopo il trapasso", il tempo che l'individuo impiega a liberarsi dei suoi veicoli inferiori, ossia il corpo astrale e il corpo mentale, 175d, 23g.

Vi sono delle comunicazioni le quali affermano che vi sarebbero invece forme di evoluzione anche al di fuori del piano fisico. Questo non è esatto, perché la stessa evoluzione dopo il trapasso, nei piani astrale e mentale, consiste semplicemente in un trarre le somme, nel ricapitolare e nell'assimilare le esperienze che ciascuno ha avuto nella precedente incarnazione. Tale assimilazione avviene nel momento in cui poter mettere in relazione l'ultima incarnazione vissuta con le precedenti che, in qualche maniera, ne sono implicate e che le hanno dato origine. E' dunque un'assimilazione, non un'evoluzione vera e propria. Questa avviene solo nel piano fisico, 101g, (vedi "Extraterrestri"), 187g.

 

EVOLUZIONE Inferiore all'Umana - Mentre per l'evoluzione inferiore all'umana (minerale, vegetale, animale, ndr) lo spazio-tempo è vastissimo e può occupare diversi pianeti ed un gran numero di anni, l'evoluzione da uomo a superuomo si svolge per ogni razza in uno stesso pianeta e si svolge nell'arco di 50.OOO anni, 204b.

 

EXTRATERRESTRI - E' possibile entrare in contatto con esseri che svolgono la loro evoluzione su altri pianeti? Certo che è possibile. Ma direi che, principalmente, l'evoluzione avviene fra individui appartenenti allo stesso ceppo d'anime, alla stessa "razza" (vedi). Sì, sono possibili contatti di curiosità ad un dato punto dell'evoluzione, mai contatti di relazione vera e propria, che siano determinanti ai fini di esperienze evolutive. Questo mai. Naturalmente, questo non diventa più vero allorché si sia lasciata la "ruota delle nascite e delle morti" (vedi) e si prosegua la vita nel mondo del sentire, laddove avvengono sempre maggiori fusioni (vedi "Fusione", comunioni (vedi "Comunione"). Vi saranno fusioni di individui appartenenti alla Terra e poi ad altri pianeti, fino a raggiungere la "coscienza cosmica" (vedi) che abbraccia in sé tutti gli esseri del cosmo, e quindi tutti gli esseri su qualunque pianeta abbiano ottenuta la loro evoluzione, 187g.

Esistono altre forme di vita su altri pianeti, altre civiltà più prosperose della vostra, sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista spirituale. Allora, tu domandi se in queste civiltà sia stata trovata la formula dell'elisir di lunga vita. In effetti, in futuro anche la vostra civiltà potrà trovare qualcosa di simile. Ma questo può avvenire solo quando l'uomo, l'individuo abbia raggiunto un'evoluzione tale da potersi rinnovare interiormente, al di là del rinnovamento del corpo. Bisogna cioè che al rinnovamento del corpo corrisponda un rinnovamento psichico: altrimenti, prolungare la vita non servirebbe a niente, 187g.


F

 

FACHIRO - Osservando un fachiro che riesce a far crescere e sviluppare celermente una pianta, si pensa che sicuramente debba conoscere la verità. Ma non è così, 28b.

 

FACOLTA' Psichiche - Mi servirò di un esempio che per voi è di attualità: il calcolatore elettronico. Questo apparecchio si può convenzionalmente considerare diviso in due blocchi: il terminale, dove si immettono e si estraggono i dati per la elaborazione, ed il calcolatore vero e proprio, il quale è cosa diversa dal terminale in sé. Ora, chi ignorasse l'esistenza ed il funzionamento del calcolatore elettronico crederebbe che l'intero apparecchio fosse racchiuso nel terminale ed in quello identificherebbe la sede di tutte le funzioni svolte dall'apparecchiatura composta da terminale e calcolatore. Allo stesso modo è delle facoltà psichiche, che hanno, nel cervello (vedi), la porta di entrata e di uscita, per così dire; cioè una sorta di terminale; un terminale però non passivo ma intimamente connesso al corpo astrale e con quello mentale, tanto connesso che i cambiamenti che avvengono nelle cellule per opera degli impulsi ambientali - e sono cambiamenti che riguardano la biochimica delle cellule oppure i cambiamenti di natura organica anche traumatica - immediatamente si riflettono sui corpi astrale e mentale modificando il comportamento psichico dell'individuo, 114d.

 

FAMIGLIA - In genere, l'individuo nasce nell'ambiente che più gli si confà dal punto di vista "evoluzione". Per questo vi sono delle famiglie che si tramandano di padre in figlio l'arte del rubare, ma colui che avesse superato una tale esperienza, anche se gli fosse insegnato, non ruberebbe, 112a. La famiglia del futuro, 69d e ss., 70d. Attorno ai figli, e non alla coppia graviterà la futura famiglia, 72d. La famiglia non comprenderà solo il compagno ed i figli; comprenderà anche i genitori che, se bisognosi, saranno amati come i figli. La famiglia, inoltre, non comprenderà solo persone legate da vincoli di sangue; comprenderà prima di tutto persone unite da vincoli d'amore. In un certo senso la famiglia del futuro assomiglierà ad una "comune ideale" (vedi), 73d, 79g.

 

FAMIGLIA del Futuro - L'unione di due esseri non sarà più una sistemazione ma un reciproco aiuto dettato da amore sincero. Gli uomini faranno vita in comune senza necessità di sancire l'unione con un rito o con un atto formale: sarà l'affetto che cementerà il patto, e se l'affetto verrà meno e la separazione potrà danneggiare qualcuno, sarà il senso del dovere, il desiderio di non nuocere, a tenere unita la famiglia se famiglia si potrà chiamare, 70d.

 

FANATISMO di Massa - Quando, suggestionati da una crudele propaganda, i fanatici arrivano a suicidarsi in massa, si può forse dire che l'azione non rispecchiava la volontà e l'intenzione dell'attore, la sua vera aspirazione non dissimulata e quindi il suo "sentire" quanto meno del momento? (vedi "Tutto è perfetto"), 217d, 139f.

 

FANCIULLO - Ogni forma di coscienza è un momento dell'essere cosmico a cui appartiene; così come il fanciullo è un momento dell'essere uomo che comprende tutti i momenti dall'infanzia alla vecchiaia, 181f.

 

FANTASIA - (vedi "Verità", stessa pagina, 258d).

 

FANTASMA - (vedi "Ossessioni").

 

FANTASMI della Mente - I veri fantasmi che si devono temere non sono quelli che frequentano antichi manieri, plaghe solitarie o salotti di spiritisti. Sono quelli che nascono e dimorano nella mente degli uomini. Sono quelli che torturano i mistici; che tentano i casti; che, alimentati dalla gelosia, ammorbano le unioni più felici. Cavalcando il dubbio disperdono gli slanci della fede; minando la fiducia di sé affossano nella mediocrità l'uomo più dotato. Assalgono con l'incertezza, paralizzano con l'esitazione, partoriscono l'ambiguità e l'ombrosità, fanno regnare l'indeterminatezza e la perplessità, 45c, 29d. Non temete il "mondo occulto" (vedi); se mai, abbiate paura della vostra mente. Lì sono i fantasmi che vi perseguitano, lì le maledizioni che non vi danno pace, lì le pozioni che vi fanno cadere ammalati. E come fare a non cadere in una simile autosuggestione? Innanzitutto non credendovi e, meglio, convincendosi di essere inattaccabili, 33d.

 

FANTASTICHERIA - Se dunque la Realtà (vedi) è quale l'abbiamo illustrata, essa è perfetta ed ognuno conduce le giuste esperienze che gli sono necessarie, dato che non è tanto importante conoscere la verità - e la Verità vera la conosce solo Dio perché Dio solo è la Realtà -, quanto vivere profondamente e sentitamente anche una fantasticheria, 277d.

 

FARAONE - 43g, (vedi "Piramide").

 

FASE di Reazione - (vedi "Santo").

 

FATALISMO - Siete qua per comprendere, e questa comprensione avviene quando agite senza sforzo. Però questo non significa votarsi a un cieco fatalismo, non significa questo, assolutamente no! Significa essere voi stessi, estremamente sinceri: questo significa. Così come vi abbiamo detto, nell'aiutare non dovete aiutare per aspettarvi una ricompensa. Ma nel momento che vi rendete consapevoli che voi portate aiuto alle creature per far godere il vostro "io" (vedi) non dovete in questo pensiero cessare di portare aiuto. Così tu non devi dire: cesso, mi riposo, ripiego su me stesso. Questo è un errore. Devi renderti vigile, costantemente consapevole (vedi "Consapevolezza"), senza attenderti da questo ricompensa alcuna, senza fare questo per una ricompensa. La comprensione giunge quando voi, ripeto ancora, realizzate questa costante consapevolezza a vostra insaputa, 68c, (vedi "Vita", stessa pagina, 105d). Quando siete voi i soggetti e non gli oggetti degli avvenimenti, è proprio il momento di comportarvi in modo diametralmente opposto a quello dei fatalisti, e soprattutto in modo estremamente consapevole, come se foste gli unici arbitri della vita degli altri, 252d. Non siate angosciati per quello che può succedervi: se deve succedervi, a che serve angosciarsi? E se non deve succedervi, vi siete angosciati per niente, 48g.

 

FATE - 225f, (vedi "Spiriti elementari artificiali"), 40g.

 

FATTORI Posticci - Essi sono quelli che derivano da esperienze infantili, dati caratteriali, condizionamenti di vario genere, sociale, culturale, religioso, eccetera. I fattori posticci possono attecchire nell'essere proprio nello spazio che la mancanza di coscienza individuale lascia vuoto; ed è proprio vivendo quelle debolezze, quelle limitazioni, che la coscienza si espande e l'individuo si libera, 38e.

 

FATTURA - (vedi "Magia nera"). Teoricamente è possibile che chi è dotato di un potere paranormale, come per esempio una forte capacità ipnotica, riesca a farvi star male e, facendo leva poi sulla vostra autosuggestionabilità, farvi ammalare veramente. Ma quanti sono gli ipnotizzatori capaci di agire senza contatto diretto col soggetto?, e, fra questi, quanti si votano ad una simile attività? E forse quei disonesti mercanti che si dicono capaci, a pagamento, di procurare avversa fortuna a chi odiate, possono accendere in sé una carica di odio verso chi neppure conoscono tale da esteriorizzare, qualche rara volta, la propria volontà e produrre qualche effetto concreto? L'unico effetto certo è quello che ricadrà su di loro, su chi fa magia nera; è un effetto che colpisce anche quando non si ha nessuna capacità perché basta l'intenzione a scatenarlo, ed è il vero contraccolpo, 32d. Non date ascolto a chi sfrutta la vostra paura per dirvi, per esempio, che siete sotto una negatività, che vi è stata fatta una fattura, o qualunque altra cosa che serva per impaurirvi. Ricordate sempre che il mondo occulto vi è amico, 89g, 216g.

 

FEDE - (vedi "Dogma"), 110c, 23d, (vedi "Emorroissa"). In senso generale, si può dire che fa bene ed è buono ciò che serve a chiarire le idee, facilitare la comprensione e quindi ampliare la coscienza. Se la razionalità aiuta in questo senso, è buona la razionalità; se invece è la fede che volge a questa meta, è la fede che fa bene, 112f, (vedi "Intuizione", stessa pagina, 208f). La vera fede è quella che non teme l'esame della logica, 209f. Ascoltatemi: nelle vostre professioni di fede, non perdete mai di vista la logica. E' l'unico strumento che avete per salvarvi dal pericolo di finire col credere a tutto 209f.

 

FEDELTA' Sessuale - (vedi "Capo famiglia"), 104d.

 

FELICITA' - (vedi "Vita", stessa pagina, 117c), (vedi "Fusione"). Cerchiamo di convincervi che la felicità può essere di codesto mondo, purchè ci si renda conto che non è conseguenza del possesso di qualità, né virtù, né amicizia, né beni materiali, né che cresce col successo e con la notorietà, 61a, 129c, (vedi "Tutto-Uno-Assoluto", stessa pagina, 209d), 46e.

 

FENOMENI Fisici - Fenomeni fisici avvenuti nel Cerchio Firenze 77, 13a-27a. Gli effetti fisici possono essere prodotti anche da incarnati, 38a. Luminescenza progressiva nei fenomeni di apporto, 43a. Scopo dei fenomeni medianici, 57a. Sintonizzazione col fluido di ognuno, 48a, 40b e ss..

 

FENOMENI Paranormali - L'errore che voi comunemente fate, studiando certi fatti paranormali, è quello di credere che un dato tipo di fenomeni abbia una sola spiegazione. Ho detto "paranormali", cioè quasi normali ma non ancora anormali. Ora, il concetto di normalità deriva da definizioni, misure oggettive?, o semplicemente da una statistica?, o da un metro individuale? Per quello che ci interessa non sapremo mai quando una guarigione è avvenuta ad opera di un medicamento o della fede nella medicina, pur restando essa una normale, usuale, naturale guarigione. Se poi per "paranormale" s'intende che cosa sta al di là del mondo umano, allora paranormale non è la guarigione ma è la ragione per la quale il malato è guarito. E paranormale è anche la ragione per la quale il malato è morto, 24d.

 

FERMI (Enrico) - Colui che fu Enrico Fermi è stato uno degli artefici della scoperta che, possiamo dire, ha battezzato questo secolo, perché nella penultima incarnazione fu un alchimista che si interessava della costituzione della materia. Dopo la morte del suo corpo fisico, nel piano mentale, continuò ad interessarsi vivamente della questione e nella nuova incarnazione che ebbe, attualmente l'ultima, egli poté illuminare l'umanità, 178a.

 

FIDEISMO - (vedi "Altruismo", stessa pagina, 277d).

 

FIDUCIA - La fiducia è un elemento di primaria importanza per riuscire in qualunque cosa, perché la psiche ha una rilevantissima influenza non solo nell'attività volontaria del corpo ma anche in quella involontaria, includendo in ciò i meccanismi biologici, 29e.

 

FIGLI - (vedi "Aborto"), (vedi "Malattie ereditarie"), (vedi "Procreazione"), 95b, 102b e ss.. In futuro l'educazione dei figli sarà massimamente comprensiva dei problemi personali dei ragazzi ma al tempo stesso si saprà che la forza del carattere e la volontà si sviluppano non certo togliendo ogni preoccupazione e dando tutto quello che è desiderato, ma al contrario facendo risolvere a ciascuno i propri problemi, facendogli pagare il prezzo della conquista dell'oggetto desiderato, 72d. Non cadete mai nell'errore, e ditelo alle persone che amate, di non insegnare ai vostri figli quello che le religioni hanno racchiuso nel loro ideale di alta moralità. Non pensate mai che coloro che agiscono rettamente siano castigati, rispetto a quelli che vivono disinvoltamente nella disonestà, nel furto e nell'inganno, 124f, 79g.

 

FILM - (vedi "Fotogrammi", stessa pagina, 206a).

 

FILO d'Arianna - Nelle vecchie tradizioni occultiste si diceva - ed è vero - che esiste un "cordone d'argento" che collega il corpo astrale al corpo fisico nei momenti in cui il corpo astrale, quando vi sia tale possibilità, fuoriesce dal corpo fisico e può percepire al di là dei sensi del corpo fisico. Rimane questo sottile cordone d'argento, chiamato nella mitologia "filo di Arianna", che continua a collegare il corpo fisico al corpo astrale, 32g.

Al momento del trapasso, della morte, il cordone d'argento è reciso, il corpo fisico non è più collegato al corpo astrale, l'entità non percepisce più quello che avviene nel piano fisico, la sua coscienza si sposta al veicolo astrale e può vedere, se non è immersa in se stessa e nei suoi pensieri, ciò che la circonda, può cioè avere una visione semi-oggettiva del piano astrale. Ecco come avviene il collegamento tra il corpo astrale e il corpo fisico, e la visione-percezione del piano fisico. Supponiamo che tu sia collegato con una telecamera che si trovi in una parte lontana da questa stanza buia, ad esempio l'America, New York; e supponiamo che questa telecamera abbia la possibilità di farti vedere quel che succede a New York, e tu sia collegato in modo da avere unicamente, solamente la visione che ti viene attraverso la telecamera. In un primo momento tu hai il senso di essere qui, in questa stanza, ma poi, a poco a poco, questo tuo senso di ubicazione viene a spostarsi e tu vai ad avere precisamente la sensazione di essere a New York, là dove è la tua telecamera. Fai conto che questa stanza sia il piano astrale e che New York sia il piano fisico: allora, tu credi di essere a New York ma in effetti sei qui in questa stanza. In un certo senso sei anche a New York, perché puoi vedere tutto quello che succede là avendo anche la possibilità di vivere, di agire, di intervenire in quello spazio, e quindi in un certo senso tu sei là. Ma tu sei anche qua. Nel momento in cui si interrompe il collegamento con la tua telecamera, e cominci a vedere quello che c'è in questa stanza, hai una certa visione di questa stanza, ed ecco che tu ti desti qua, dove sei sempre stato ma senza esserne consapevole, 33g. Se non fosse questo "filo", vi immaginate durante uno sdoppiamento? (vedi) Il corpo astrale si perderebbe, non ritroverebbe più il corrispondente corpo fisico, 59g, 220g.

 

FILOSOFIA - Nessuna delle categorie filosofiche del presente o del passato nessuna scienza, nessuna religione, nessuna ideologia, nessun partito politico, possono ambiziosamente rivendicare la propria universalità, possono affermare di contenere nel loro sistema la totalità dell'uomo, 80c, 26h.

 

FILOSOFIA della Scienza - 154c.

 

FILOSOFO - (vedi "Sintesi finale"), 71h.

 

FINALISMO - 284b. Certo, anche animati dalla più ampia indulgenza, non si può fare a meno di chiedersi come si possa escludere il finalismo dallo svolgimento degli eventi umani e naturali. Escluderlo, infatti, non significa escludere solo che tutti gli avvenimenti perseguono fini voluti dalla  divina provvidenza - questo lo escludo anch'io, che pure mi considero un finalista - ma significa escluderlo in senso assoluto, cioè credere che tutto quanto si realizza sia senza scopo, che tutto sia casuale, 36d.

 

FINE dell'Esistenza - L'uomo vivendo, attraverso a quelle vicende che lo vedono protagonista, trascende il proprio egoismo, supera una visione della sua esistenza in cui tutto è visto unicamente in funzione di se stesso, raggiunge la coscienza di essere tutt'uno con ciò che esiste, 60a.

 

FISICA - (vedi "Scienza"), 155c, (vedi "Varianti"), 41d, (vedi "Trasmutazione della materia"), 158g.

 

FISICITA' dei Disincarnati - Più che di fisicità, si tratta di sostanza. Noi amiamo dire "fisico" solo quello che attiene alla materia del piano fisico. Ciò non vuol dire che non vi siano altri tipi di materia, però in senso di "sostanza". Questa nostra, diciamo, fisicità è rappresentata da diversi tipi di sostanze più o meno sottili, ma in ogni caso più sottili di quelle del piano fisico. Secondo la nomenclatura usata dai vecchi occultisti, la sostanza più densa, che più si avvicina a quella fisica, è la materia o sostanza astrale, quella che costituisce il mondo astrale e i corpi astrali di tutti gli esseri, 31g.

 

* FOHAT - Un aspetto della triplice energia solare. E' ciò che alimenta nel campo fisiologico, e nella natura in genere, tutti i fenomeni elettrici, 207c.

 

FOLLETTI - (vedi "Spiriti elementari artificiali"), 40g, (vedi "Robot"), 226f.

 

FOLLIA Omicida - (vedi "Omicidio", stessa pagina, 165c).

 

* FORMA - E' un attributo della materia; ciò che delimita e definisce, nello spazio, la materia, 207c.

 

* FORMA Pensiero - E' detto genericamente di ogni pensiero espresso e compiuto il quale, per sua stessa natura, permane tanto più a lungo quanto più è preciso e intenso. Una forma pensiero sostenuta da una imperiosa volontà si trasforma in spirito elementare artificiale (vedi "Spiriti elementari artificiali"), 207c, 43g.

 

FORMA Pensiero - I Romani erano fortemente convinti dell'esistenza degli Dei, e con questa loro convinzione avevano creato delle forme pensiero così caratterizzate e dense, da essere scambiate per entità reali all'occhio del veggente. Successivamente, quando il Cristianesimo prese vigore e il popolo non credeva più negli antichi Dei, a Giuliano, in una visione, apparvero stanchi e terribilmente invecchiati, 101a. Non si sfida impunemente la sentita riprovazione di molti se non si è adeguatamente protetti. La condanna da parte dell'opinione pubblica, che si mantenga sostenuta nel tempo, è fatale per il condannato (esempio dello scomunicato), 27d. Gli antichi sacerdoti, gli antichi praticanti la magia, dovevano concentrarsi sempre sullo stesso pensiero, con la stessa intenzione, per molto e molto tempo, in più riprese, onde creare uno "spirito elementale artificiale" (vedi). Ma vi sono circostanze nelle quali l'individuo, soggetto ad una forte impressione, ha inconsapevolmente un pensiero talmente intenso, sollecitato dall'emozione o impressione provata, talmente forte da creare, ripeto inconsapevolmente, una forma-pensiero improntata, 43g, 210g.

 

FORMA Pensiero Improntata - (vedi "Infestazione"), 43g, (vedi "Spiriti elementari artificiali").

 

FORME di Vita Inferiore all'Umana - (vedi "Evoluzione della forma").

 

FORMICA - (vedi "Istinto di conservazione").

 

FORMULA dell'Evoluzione Umana - Le sensazioni, le emozioni, i pensieri quindi non sono "sentire", sono percezioni, sono attività dei veicoli grossolani dell'uomo. Il sentire trascende tutto questo. Nella vita dell'uomo, allora, il sentire è appena accennato. Tutta l'attività che l'uomo svolge è improntata dall'io (vedi) personale ed egoistico; e "nei rari momenti in cui l'io tace, il sentire si manifesta". Tuttavia proprio dall'attività che l'uomo svolge, spinto dal suo io, l'uomo supererà il suo egoismo (vedi), sempre attraverso al processo: attenzione, consapevolezza, coscienza. Se volessi indicare con una formula il processo di acquisizione di un nuovo sentire nella fase di evoluzione umana, dovrei dire: Sn = Sc x P dove Sn è il nuovo "sentire", Sc il "sentire" conseguito, e P la percezione. Allora il nuovo "sentire" nasce dal "sentire conseguito" e dalla percezione dei piani grossolani. Che cos'è, allora, la percezione, secondo questa formula? Facilissimo: P = Sn/Sc. Cioè la percezione nasce dal rapporto fra il nuovo "sentire" ed il "sentire conseguito". Un'obiezione come questa: come può esistere un rapporto fra una cosa conseguita ed una non ancora esistente?, è facilmente superabile tenendo presente che tutto esiste già: il nuovo sentire, non ancora conseguito nel tempo, è tuttavia esistente, perciò può esservi un rapporto, al di là della sequenza temporale, fra questi due sentire, 159f.

 

FORMULA della Relatività - (vedi "Futuro del Cosmo"), 41h.

 

FORTUNA - (vedi "Vite di attività e vite di espiazione"), 65g.

 

FORZA di Coesione Molecolare - (vedi "Forza di gravità"), 188g.

 

FORZA di Gravità - La stessa forza di gravità, come la forza di coesione molecolare o atomica, vengono dall'interno dell'atomo. "Tutto è spirituale, nel senso di un piano generale che tutto regola e sostiene", 188g, (vedi "Pianeta", stessa pagina, 189g).

 

FORZA Vitale - (vedi "Prana").

 

FORZE Intelligenti Improntate - (vedi "Spiriti elementali"), 39g.

 

FORZE Intelligenti Personificate - (vedi "Spiriti elementali").

 

FOTOGRAMMI - L'illusione del movimento di una proiezione cinematografica è data dal susseguirsi dei fotogrammi e dalla persistenza delle immagini sulla retina dell'occhio. In realtà la visione di un film è un fenomeno mentale dell'individuo. Tutto quello che voi vedete è simile all'illusione accennata, 206a. Il Cosmo è come un tavolo su cui vi è un'infinità di fotografie, 168b. Si scelgono serie di fotogrammi, 169b. Se l'individuo si unisce alla serie di fotogrammi in cui è rappresentato un uomo che tocca una fiamma, a questi fotogrammi fisici è legata una serie di fotogrammi astrali nei quali il corpo astrale vibra originando la sensazione della bruciatura. Ciascun fotogramma ha il suo sentire, 179b.

I fotogrammi "vissuti" soggettivamente, "individualmente", che contengono elementi in comune - che sono gli elementi della vita macrocosmica (vedi "Vita macrocosmica-microscomica") - sono tutti "egualmente" esistenti, sia che siano scelti dagli individui o che non lo siano. Allorché l'individuo sceglie una serie, "vive l'individuo", "non" i fotogrammi i quali non subiscono mutazione alcuna, né in sé, né rispetto a quelli scartati. Cerchiamo di spiegare ancora meglio: quando voi pensate a varie cose che potreste fare ponete in attività il vostro veicolo mentale (corpo mentale) il quale opera delle scelte fra tutte le serie dei fotogrammi mentali che rappresentano tutte le cose che potreste pensare. Ebbene, limitando la nostra osservazione al piano mentale, non esiste, nel piano mentale, nessuna differenza fra le cose che avete pensate e quelle che metterete in atto, così come non esiste alcuna differenza intrinseca fra le serie di fotogrammi che avete scelti e che rappresentano le cose che avete pensato e le serie che rappresentano le cose che non avete pensato, 182b, (vedi "Serata"), 183b.

L'immedesimarsi dell'individuo con i fotogrammi e quindi con le forme di vita, segue sempre un senso, una direzione, che è la stessa direzione che crea l'ordine del tempo: da una forma di vita meno organizzata ad una forma di vita più organizzata. Da una forma di vita che esprime un piccolo grado di mente, ad una forma di vita che esprime un grado più grande di mente; da una forma di vita che esprime i primi barlumi della spiritualità, ad una forma di vita che esprime la massima spiritualità esprimibile nel piano fisico (vedi "Superuomo"), 186b. L'individuo che vive come uomo (vedi "Cronologia reincarnativa") una serie di fotogrammi appartenenti a un'epoca, ha già vissuto quella serie di fotogrammi, appartenenti alla stessa epoca, nelle forme di vita inferiori a quella umana (vedi "Evoluzione della forma"). La stessa epoca (vedi), gli stessi fotogrammi, la stessa razza (vedi), 189b, 232b. Chi è qua presente questa sera è in un numero esatto. Questo numero è il risultato ben preciso delle vostre presenze. Qua vi sono coloro che debbono venire e coloro che hanno la libertà di scegliere di venire o non venire (vedi "Variante"). Mancano coloro che non debbono venire. Questo fotogramma sarà vissuto certamente da coloro che debbono venire; probabilmente da coloro che hanno la libertà di scegliere di venire. Non sarà vissuto, logicamente, da coloro che non debbono venire, e che quindi non sono rappresentati qui, 238b, 266b.

Ciò che vi appare come divenire, come probabilità che si realizzerà, esiste già tutto contenuto in una serie di situazioni cosmiche fisse nel non tempo, così come l'azione viva e palpitante che si osserva in un film, è contenuta nei fotogrammi della pellicola, 277b. Se è vera la concezione della vita vista come assieme di soggettività, posso essere sicuro solo di ciò che "sento", ma non di ciò che osservo fuori di me; perché ciò che sento fuori di me è per me reale, concreto, esiste, solo nella misura in cui riesce a suscitare in me un "sentire". Allora, anche il sogno è reale perché, nel momento in cui sogno, vibro, 166c, 177c. Se un disincarnato vede una situazione del mondo fisico, è perché è incluso nei fotogrammi di quella situazione; "non" la vede dall'esterno. Questo, fra l'altro, ci fa capire perché non vi sia comunicazione fra i Cosmi. Vi sarebbe, se gli esseri dell'uno fossero inclusi nelle situazioni dell'altro, ma in questo caso si tratterebbe di una "sola" realtà, di un solo Cosmo, e non di Cosmi separati. Vi prego notare quante cose abbiamo dovuto dire, ed attendere che voi le aveste assimilate, prima di affrontare un po' più comprensibilmente un argomento enunciato ben oltre venticinque anni fa. Se questo possa essere opera di un subcosciente o di uno psichismo in disgregazione, a voi rispondere, 188c, 40d.

La scienza relativistica dice che lo spazio non si deve più considerare come uno schermo tridimensionale sempre uguale a se stesso, immobile, immutabile, sul quale, si proietta la serie degli eventi; ma l'evento è un fatto spazio-temporale, per cui esiste un tempo ed uno spazio per ogni evento: per ogni fotogramma, dicemmo noi. E non è questo quello che noi abbiamo sempre affermato, giusto con l'esempio dei fotogrammi, sostenendo vero il concetto della realtà-essere in confronto al concetto della realtà in divenire?, 198d, 203d, 236d. Riportandosi all'esempio della pellicola che scorre dinanzi all'obiettivo e proiettando i fotogrammi, noi potremmo dire che nell'Eterno Presente ci sono tanti obiettivi quanti sono i fotogrammi, e quindi tutti sono proiettati simultaneamente. L'individuo percepisce in successione quanto esiste nell'Eterno Presente simultaneamente; ma nell'Eterno Presente esiste perché lui lo percepisce, e lui lo percepisce perché il "sentire" lo crea, 236f. Tutte le volte che la successione logica lo impone, nella fase di creazione, le creazioni del "sentire" sono molteplici (vedi "Variante"); mentre nel processo di percezione, essendo alternative, una sola è percepita, proprio perché ognuna esclude le altre, 237f, 37g, 18h, 27h, (vedi "Einstein"), 39h, 44h, 76h.

 

FOTOGRAMMA Mentale - (vedi "Ideogramma"), 204d.

 

FRANCESCO d'Assisi - 233b, (vedi "Cristo"), 153d, (vedi "Conversione"), 106g.

 

FRANFCOIS (Broussais) - (vedi "Malattia"), 30d. Per lo scopo dimostrativo (in medianità) dei fenomeni - fenomeni fisici o diagnosi di malattie - non è necessario che si scomodino dei maestri, non occorre l'intervento delle entità di luce; bastano entità di media evoluzione che sappiano produrre quei fenomeni fisici, o medici che possono essere bravissimi nella pratica medica e sanno dare adeguati consigli, ma che nella loro evoluzione spirituale possono essere dei semplici François, 204g.

 

FRANTUMAZIONE dell'Uno nei Molti - 258b e ss.. Niente, in Assoluto, trascorre; sono queste unità di "sentire", per loro stessa natura, chiuse dal senso di provenire da una situazione precedente e sfociare in una situazione seguente che creano un'errata percezione. Questa è la vera individualizzazione, è la vera frantumazione dell'Uno nei "molti". Questo concepire di venire da una situazione precedente, per sfociare in una situazione seguente, occupa l'eternità. Pur dando all'individuo il senso di qualcosa che deve compiersi - e che "in effetti" si compie - non può essere collocato in un momento preciso dell'eternità; è questo circoscriversi del "Sentire Uno" in "unità di sentire" che dà l'illusione di qualcosa che sta in un punto preciso del tempo, ma così non è. Esiste come è "sentito", perché sia "sentito" una sola volta, ma non ha ubicazione, né nel tempo, ne nello spazio, 260b.

 

FRATELLO Massone - In una precedente incarnazione ricevette in gola piombo fuso incandescente. Per questo si è manifestato con una pronuncia imperfetta e la voce afona, 31b.

 

FRATERNITA' - La spiegazione della reale fraternità degli esseri (vedi "Dio") non può che indurvi a guardare agli altri con massimo rispetto, qualunque sia la loro condizione, perché creature che compiono la loro esperienza come ciascuno la propria. Non può che insegnarvi a capire che non si possono giudicare gli altri, della vita interiore dei quali - cioè della "realtà" dei quali - nulla di certo si può sapere. Disvela come non abbia senso odiare chi vi fa soffrire perché questi - al di là dell'intenzione che avrà ripercussione sulle loro future esistenze - non sono che canali attraverso ai quali ciascuno raccoglie ciò che ha seminato, 295b.

 

FREDDO - Il freddo lo sente tanto l'evoluto quanto l'inevoluto. Poi, dopo, il freddo diventerà un motivo di pazzia nell'inevoluto, mentre nell'evoluto sparirà perché egli saprà mettere in moto certi meccanismi che non glielo fanno più sentire, 149g.

 

FREQUENTARE - (vedi "Chi frequentare").

 

FREUD (Sigmund) - 86c.

 

FULCRO - E' stabilito e provato attraverso a certe materie radioattive, che le materie che compongono un corpo fisico si rinnovano continuamente. Perfino lo scheletro del corpo fisico, che ne è la parte più densa, si rinnova completamente entro un ciclo di tempo assai breve. Da ciò si può giungere alla conclusione che il corpo fisico è quello che è perché ha un fulcro, un centro di attrazione, attorno al quale rimane legato in qualche modo un insieme di materie fisiche. Allo stesso modo è per il corpo astrale; il corpo astrale è formato di materia astrale e questa materia del piano astrale rimane unita, collegata, organizzata assieme da un fulcro, un centro magnetico che è appunto l'"individuo" (vedi), 202a.

 

FUOCHI Fatui - I fuochi fatui sono dovuti in genere alla putrefazione, alla liberazione di sostanze contenenti fosforo e che possono quindi incendiarsi al contatto dell'ossigeno. Ma altre volte possono essere originati da residui di corpi eterici (vedi), i quali in certe determinate condizioni diventano luminescenti, 55g.

 

FURTO - Non è vero che solo chi ruba sia ladro, lo è anche chi riceve senza dare, 94b, (vedi "Figli"), 124f, (vedi "Omicidio", stessa pagina, 134g), 140g.

 

FUSIONE - (vedi "Comunione"), 281b, 285b, 161c. Voi non potete concepire la gioia se non come qualcosa che segue al raggiungimento di un vostro desiderio ben determinato; potete essere felici solo attraverso certe particolari stimolazioni che scaturiscono dalla dualità avere-non avere, essere-non essere, cioè dal gioco dei contrari. Ma esiste una beatitudine data dalla pienezza, dalla contentezza, dalla esultanza, dalla letizia, dalla felicità che scaturisce spontaneamente perché è legata ad uno "stato d'essere" in cui - come ho detto - ci si sente parte integrante di un tutto meraviglioso, in cui si capisce che tutto ciò che accade ha il solo fine di portare ogni essere alla più alta forma di esistenza, 209d. Il "sentire" di un essere A, unendosi al "sentire" di un essere B, dà luogo ad un "sentire-essere" C in cui si assommano e si trascendono le esperienze di A e di B. Il "sentire-essere" C è tanto l'essere A quanto l'essere B. Il "sentire" C rappresenta l'identificazione, il riconoscersi di A con B e di B con A. E se C fosse l'intera Realtà cosmica, tanto l'essere A che l'essere B la raggiungerebbero pur essendo nati come parte di quella Realtà. Con parole più esatte potremmo dire: la consapevolezza di esistere che alimenta ed è alimentata dal "sentire" A, così come quella del "sentire" B, sfocia in un "sentire", e lo alimenta, in cui tanto la realtà A quanto la realtà B sono egualmente presenti e sentite; perciò non un annientamento di A o di B, ma un arricchimento di entrambi, 267d, 115g, (vedi "Extraterrestri"), 187g, (vedi "Esempio della vista"), 69h.

 

FUTURO - (vedi "Passato-Presente-Futuro"), 184b, (vedi "Tempo e Spazio"), 185b. Quanto a noi appare come divenire, come futuro, come probabilità che non è realizzata ma che si realizzerà, "esiste già"; e non come idea archetipa, ma come realtà vivente e palpitante quale sarà vissuta. Altrimenti Dio, che tutto comprende, muterebbe col mutare del divenire dei mondi. Ed eccoci all'insegnamento dei fotogrammi (vedi), con cui abbiamo spiegato che ciò che vi appare come divenire, come probabilità che si realizzerà, esiste già tutto contenuto in serie di situazioni cosmiche fisse nel non tempo, nell'"Eterno Presente" (vedi), così come l'azione viva e palpitante che si osserva in un film, è contenuta nei fotogrammi della pellicola. E questo concetto - figlio Gastone (Kempis si rivolge al dott. Gastone De Boni, presente alla riunione, ndr) - non è in contraddizione con la libertà "relativa"; abbiamo spiegato questo parlandovi delle serie di situazioni cosmiche parallele, cioè delle cosiddette "varianti" (vedi "Variante"). Allora quando un veggente di provata capacità sembra sbagliare la sua previsione, non ha sbagliato veramente e propriamente in quanto si è collegato alla situazione cosmica parallela, alla variante non vissuta dalla generalità. - Ma su questo argomento potremo tornare più profondamente, se v'interessa. - E come il divenire dei mondi è tutto contenuto in serie di situazioni cosmiche fisse nell'eternità, così l'evoluzione degli esseri non è un divenire, ma risulta una serie di "sentire", virtuali frazioni dell'"unico sentire", uniti in successione logica dal più semplice al più complesso. Ogni essere, considerato nella sua continuità risiede nella natura stessa del "sentire" che, se pur limitato, è "coscienza d'essere" (vedi). Badate bene: dico "coscienza d'essere", non consapevolezza (vedi). V'è differenza fra la coscienza d'essere e la consapevolezza dell'uomo. Se noi prendiamo in esame un essere, uno spirito, un'individualità, la vediamo tutta contenuta fra due estremi: da una parte l'atomo del "sentire", il più semplice, quello che non risuona se non è collegato al mondo fenomenico della percezione; dall'altro il "sentire" più complesso. Qual è il "sentire più complesso"? Ovviamente il "sentire assoluto" che tutto comprende, che è "essere uno" ed "essere tutto" al di là del virtuale frazionamento che genera i mondi ed il loro divenire. E siccome il sentire assoluto è "unico" - e non potrebbe essere diversamente - ne consegue che ogni essere ha in comune per lo meno questo "sentire". Ma siccome il "sentire assoluto" tutto comprende, ne deriva che noi siamo in Realtà un solo essere. Badate: l'esistenza di Dio è conciliabile con la molteplicità dei mondi e degli esseri in un solo modo e con un solo concetto: che Dio sia uno stato di coscienza in cui tutto è fuso e trasceso nell'Unità. Se questo è vero, anche solo per approssimazione, ne consegue logicamente e necessariamente:

1) che niente può essere escluso da questa comunione, del resto già esistente da sempre nell'Eterno Presente,

2) che ogni essere raggiunge Dio, altrimenti non sarebbe realizzata l'unità, ossia non esisterebbe Dio,

3) che Dio è raggiunto senza che ciò origini più di un Assoluto.

Fratelli, da sempre vi abbiamo detto che tutto è un aspetto di Dio, ma questo significa, in altre parole, che Dio è la reale condizione di esistenza del Tutto, 277b.

Verrà un tempo in cui l'uomo cercherà qualcosa che possa avere un valore più profondo e più vero. Ed allora quegli insegnamenti che voi avete sentito, che voi avete udito da tempo, saranno per quest'uomo la salvezza (sia pure in forma diversa e con nuove parole), saranno il ristoro, il diversivo, tutto insomma ciò che potrà dargli forza, 75c, 120f. Sbagliato è credere che il tempo e lo spazio siano oggettivi, che ciò che è passato non esista più, che il futuro non esista ancora: non esiste nella percezione individuale proprio perché essa esclude in forza della sua struttura la simultaneità, 248f. C'è da tenere presente  che le cose sono non perché così sono scritte, ma sono così perché si sa già quella che sarà la condotta dell'uomo. Nessuno conosce quale è il suo futuro; ed è proprio per questo non sapere, per questo arrovellarsi, per questo macerarsi, che in ognuno sboccia il fiore della comprensione, 67g.

 

FUTURO del Cosmo - Le osservazioni sistematiche degli astronomi moderni hanno portato alla constatazione che viviamo in un cosmo in espansione, cioè che gli universi si allontanano gli uni dagli altri e da un centro dello spazio, centro ideale, ovviamente. Sulla base di questi dati di fatto incontrovertibili, sono nate due principali ipotesi per spiegare l'origine e lo sviluppo del moto di traslazione degli universi: entrambe le ipotesi concordano sull'origine che sarebbe la conseguenza di un'esplosione avvenuta in questo punto ideale, in questo centro ideale del cosmo, è vero? Divergono, invece, sullo sviluppo. Infatti, secondo la prima, la materia che compone i corpi stellari, quando questi hanno raggiunto una velocità critica di allontanamento dal centro si smaterializzerebbe e causerebbe così la graduale, ma "totale" fine del cosmo astronomico. Ora per pochi istanti mi sia consentito tornare nei miei panni di disincarnato, per osservare che questa ipotesi è perfettamente azzeccata, come lo dimostra la formula einsteniana - azzeccata anche quella - secondo cui la massa di un corpo in movimento è uguale alla massa dello stesso corpo a riposo, diviso la radice quadrata di uno, meno il quadrato della velocità a cui è sottoposto il corpo, diviso il quadrato della velocità della luce. Einstein (vedi) chiama questa velocità critica "velocità della luce". La pone, la identifica, non ha importanza. Pone che la velocità a cui è sottoposto il corpo - nel nostro caso la velocità di traslazione di questi sistemi solari che si espandono - raggiunga la velocità della luce, ossia una velocità critica e vedrete, voi matematici, che cosa succederebbe della massa del corpo in movimento secondo questa formula. Tenga presente ciò l'astrofisico Allan Sandage che ipotizza un cosmo in perenne espansione, in barba alla matematica, 40h.

 

FUTURO della Terra - (vedi "Terra", stessa pagina, 205b).

 

FUTURO Evolutivo - 279b, (vedi "Sentire", stessa pagina, 212d), (vedi "Sentirsi d'essere", stessa pagina, 231d), (vedi "Superuomo", stessa pagina, 231d), (vedi "Essere", stessa pagina, 271d). Noi, quali ci sentiamo,, non sopravviviamo ad un attimo. Noi come personalità (vedi) non andiamo oltre una vita, noi come "sentire individuale" non siamo che un momento del "sentire" dell'individualità (vedi), noi come individualità non oltrepassiamo un Cosmo. Allora di quale futuro esistenziale possiamo parlare? In qualunque modo vogliamo considerarci, mai siamo gli stessi, ogni attimo siamo un essere diverso, perciò se per sopravvivenza s'intende la continuità dello stesso essere immutato, la sopravvivenza non esiste. Di più: se la molteplicità (vedi) è un'apparenza, noi esistiamo solo nell'illusione, non siamo nella realtà assoluta come individui da Dio distinti: la Realtà assoluta è solo Lui, 80h.


G

 

GALASSIE - (vedi "Elementi"), 186g.

 

GALILEI (Galileo) - (vedi "Verità", stessa pagina, 24h).

 

GAMMA d'Onda - I sensi del piano astrale hanno una gamma di ricezione molto più ampia. E' come se un apparecchio radio avesse la possibilità di ricevere più gamme d'onda, 34g.

 

GAMME di Sentire - Nel Cosmo le parti uguali vibrano all'unisono, così le varie gamme dei "sentire" individuali sono percepite contemporaneamente dai singoli individui, ma questa contemporaneità è del tempo del mondo degli individui (contemporaneità delle razze (vedi "Razza)) e corrisponde, invece, come abbiamo detto, ad una non contemporaneità nel mondo delle materie (vedi "Non contemporaneità del sentire individuale"). Questo è quanto appare confrontando la realtà del mondo degli individui con quella del mondo delle materie, ma non è la Realtà Assoluta nella quale non esiste né spazio, né tempo. E non è, neppure, quanto appare al singolo individuo il quale illusoriamente crede di condividere il luogo e l'epoca dei suoi vicini. La sua visione, non solo non è la visione della Realtà oggettiva, ma neppure la visione della Realtà del relativo: è una visione prettamente soggettiva, quasi onirica, 199b.

Ciascuno di voi in questo momento può dire: "Tutti quelli che esistono, in questo momento sperimentano il mio stesso "sentire", sono alla mia stessa evoluzione". Ma in quale spazio cosmico essi sono ubicati? Nella stessa vostra epoca (vedi)? Oppure nel passato o nel futuro astronomico? "In ognuno di questi spazi-tempo del Cosmo", perché il Cosmo, inteso come insieme di materie, è il contenente e l'individuo il contenuto, 200b. La gamma di "sentire" delimita la specie. Le analogie delimitano i gradi. In seno ai gradi avvengono, col cadere delle limitazioni (vedi "Limitazione"), le fusioni (vedi "Fusione") ed il passaggio al grado superiore, fino al passaggio alla gamma o specie superiore, 246f.

 

Continua