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Come è stato detto per la
costellazione della Bilancia, lo Scorpione era molto più esteso nel cielo
e comprendeva, considerate come Chelae, anche le stelle dell'attuale
Bilancia: solo nel primo secolo a.C. i Romani introdussero quest'ultima
separandone le stelle.
La stella più luminosa è Antares, nome greco composto da
"anta" ("in contrasto a" o "rivale di") e
"Ares" ("Marte"), quindi "in contrasto a
Marte", per il suo colore rosso che confondeva la stella con il
pianeta Marte. La stella Beta Scorpionis si chiama invece Graffias,
"chele" in latino, oppure Acrab, "scorpione" in arabo.
La stella che rappresenta la punta della costellazione è Shaula, dalla
parola araba che significa "pungiglione".
La storia dello Scorpione è sempre legata alla morte di Orione il
cacciatore.
Arato ed Eratostene narrano di uno scorpione che venne inviato da Artemide
(per i Romani Diana, la dea della caccia) per uccidere Orione, reo di aver
tentato di violentarla. Lo stesso Eratostene però ci ha fornito un'altra
versione, secondo la quale Orione venne punito con lo scorpione sempre da
Artemide, ma perché aveva osato vantarsi delle sue prede di caccia
proprio innanzi alla dea.
Il motivo di questa relazione Scorpione-Orione sta comunque nella loro
posizione celeste: mentre il primo sorge, l'altro tramonta. Per questo
motivo si è immaginata un'eterna fuga del cacciatore nel cielo
all'apparire del mortale aracnide.
Già cinque millenni or sono i Sumeri riconoscevano questa costellazione
come GIR.TAB, lo scorpione, appunto.
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