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Si
tratta di una piccola costellazione posizionata nell'emisfero australe (quindi
poco visibile da noi) ed è stata inventata da Bayer nel 1603, in ricordo del
mitico immortale uccello.
Ovidio, nelle Metamorphoses, ci narra della fenice, uccello che giunto
alla veneranda età di 500 anni, termine ultimo della vita concessagli, depose
le sua membra in un nido di incenso e cannella costruito in cima ad una palma,
ed ivi spirò. Dal suo corpo nacque poi un'altra fenice che, divenuta adulta,
trasportò il nido nel tempio di Iperione, il Titano padre del dio Sole.
Per gli Egizi si trattava dell'uccello Bennu, simbolo d'immortalità e di
resurrezione, nonché di rinnovamento ciclico.
Il Fisiologo, il primo bestiario cristiano, racconta: "Esiste in
India un uccello detto fenice: ogni cinquecento anni se ne va verso gli alberi
del Libano, ed empie le sue ali di aromi, e si annuncia con un segno al
sacerdote di Eliopoli, nel mese nuovo, Nisan o Adar, cioè nel mese di Famenòth
o di Farmuthì. Il sacerdote, avvertito, riempie l'altare di sarmenti di vite:
l'uccello entra allora in Eliopoli, carico di aromi, e sale sull'altare, e il
fuoco si accende da sé e si consuma. L'indomani il sacerdote frugando l'altare
scopre nella cenere un verme: il secondo giorno lo trova divenuto un piccolo
uccello, e il terzo lo trova divenuto un uccello adulto; il quale saluta il
sacerdote e se ne va nella propria dimora". La sua storia viene posta a
paragone del Cristo risorto, che ha "il potere di deporre la propria anima
e il potere di riprenderla".
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