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Se i simboli sono il mezzo per Chiara per poter comunicare, rielaborare testi, … rimane il fatto che il codice alfabetico è importante, non fosse altro perchè lo vede su tutti i libri che leggono i suoi amici, i suoi famigliari, lo ritrova in tv e nei cartelloni lungo la strada, …
Poter pensare che i simboli rientrano in qualche modo in questo codice, credo che per Chiara sia stato importante nel suo ancora lungo percorso di accettazione/riconoscimento del suo limite.
Chiara ha poi autonomamente capito che i simboli non sono altro che la raffigurazione della parola scritta sopra. Intuendo la maggiore fruibilità della parola scritta, piuttosto che disegnata, Chiara pian piano, si è impadronita delle parole scritte in modo alfabetico, riuscendo così a riconoscerle nei vari contesti della sua vita (vedi capitolo scrittura del sito).
Tutta questa " pappardella" per dire che: le parole scritte assieme al simbolo, non sono inutili o utili solo al lettore alfabetizzato, ma fanno parte di quel percorso di crescita cognitiva in cui ogni scrittore/lettore è inserito.
Ogni stimolo in un libro è importante, e non siamo noi a scegliere quale Chiara prediligerà, e in quale momento lo sceglierà.
Nel tempo, l'equilibrio nella relazione parola/simbolo, che inizialmente era spostato sul simbolo, si è via via equilibrato, lasciando il giusto spazio alle parole scritte con le lettere (chissà forse un domani si disequilibrerà verso la scrittura alfabetica?)
NB – Anche se non sembra, nei due testi precedenti la dimensione del carattere è la medesima
Comer fare per ... qui trovate dei suggerimenti per trasformare un il rapporto test/immagine di un testo
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