L'America si risveglia dalla Grande Guerra con un atteggiamento ambiguo.
Da una parte propone il benessere e il divertimento come facile soluzione
per dimenticare le sofferenze e il periodo buio e opprimente, dall'altra
si scopre puritana e proibizionista, cercando di bloccare il decadimento
dei costumi.
I "Roaring twenty", gli "Anni Ruggenti", vengono
chiamati così perchè in quel periodo gli Stati Uniti
vivevano un momento di grande crescita economica. La maggior parte
della popolazione era ricca o benestante e i grandi Party di lusso
erano all'ordine del giorno.
E' di questo periodo il ricorso a un consumismo esagerato e consolatorio:
escono i primi modelli di automobili prodotte in serie e su larga
scala, come il modello T della Ford, e si osserva il geniale ricorso
alla vendita a rate, metodo che permise praticamente a tutti di acquistare
elettrodomestici e radio.
Erano anche gli anni del Proibizionismo, cioè di quella legge
che vietava la fabbricazione e la vendita di sostanze alcoliche. Per
questo grandi organizzazioni malavitose fabbricavano e vendevano alcolici
illegalmente, guadagnando dollari a palate, mentre il resto della
popolazione si riuniva per bere e divertirsi nei locali clandestini.
E' in questi anni infatti che nasce il regno di Al Capone, figura
in un certo modo mitica dell'arricchimento dovuto al commercio nero
degli alcolici e degli anni del proibizionismo così spesso
rappresentati nei gangster movie.
La guerra aveva comunque messo in crisi soprattutto l'enorme fiducia
nel futuro e la sicurezza nel capitalismo più liberale che
avevano fatto dell'America il paese dove inseguire un sogno: razionalmente
appare assurdo sperare ancora in un benessere che coinvolgerà
tutti, abolendo la povertà, e la ribellione a questa forzata
disillusione si esplica in una forzato desiderio di divertimento.
Lo spirito anticonformista e di rivolta dell'epoca si incarna nelle
feste, nelle grandi feste sfarzose così efficacemente descritte
da F.S.Fitzgerald ne "Il grande Gatsby" e nelle feste degli
adolescenti in "Di qua dal paradiso" definite petting party,
con volontario riferimento agli interessi e ai divertimenti dei ragazzi.
Fuori dalle feste era la fioritura degli Speak Easy, sorta di night
club in cui solo i conoscitori della parola d'ordine avevano accesso,
vere nicchie dove cadevano tutte le proibizioni e si cercava il divertimento
tramite il bere, il fumare e il fare sesso.
In questo periodo inizia anche l'emancipazione della donna: le donne
si distinguevano in due grandi categorie sociali, le maschiette (le
"Flappers") e le donne in carriera, le prime rigorosamente
in collant e capelli corti, dai modi trasgressivi e moderni che seguivano
i loro uomini nei locali clandestini bevendo, fumando e ballando con
le prime minigonne di paiettes.
Per i letterati il problema era allora quello di ambientarsi in questo
panorama multiforme e contraddittorio, riuscendo ad andare al di là
di questo materialismo, al di là dell'unico obiettivo comune,
che era quello di diventare ricchi, al di là di questa ansia
di divertimento, e di riuscire a trovare nuovi valori, in un certo
modo più stabili, oltre a un nuovo modo di esprimersi.
Diversi emigrarono a Parigi attirati da quello che era allora il centro
culturale più fecondo del Vecchio Continente confluendo in
diversi circoli di intellettuali, tra cui un ruolo di estrema importanza
spetta al circolo degli emigrati di G.Stein, che propugnò loro
un nuovo modo di scrivere e di pensare in qualche modo anche tramite
una distanza dalla patria che permettesse di vedere le cose con più
chiarezza.
La generazione perduta, come fu definita, rifugiandosi nella "vecchia
Europa" trovò finalmente altri valori, disgustata da quelli
che imperavano in patria, in un tentativo di salvarsi da una società
che anche nei libri verrà descritta come borghese e alienata,
come una società di facciata.