el 1874 si svolgeva in Cave una fiera annuale detta di San Giacomo e Sant'Anna, che si teneva nel paese, o nelle vicinanze, l'ultima domenica di luglio e il lunedì successivo.
Era una fiera per merci e bestiame che prevedeva il conferimento di premi per i migliori animali e per la più fornita esposizione di merci, come pure l'esonero dal pagamento del dazio sui generi di più largo consumo e della tassa per l'occupazione delle aree pubbliche.
I documenti dell'epoca dicono che questa fiera si svolgeva in Cave "da tempo immemorabile", ed anche dopo il 1874 continuò a svolgersi regolarmente per molti anni. Dai manifesti conservatati nell'archivio del Comune, sappiamo che la fiera del 1879 si svolse, con le stesse modalità, il 27 e il 28 luglio e quella del 1887, il 31 luglio e 1° agosto.
Il 3 giugno 1876 fu istituito, con delibera consiliare approvata dalla Prefettura il successivo 22 ottobre, un mercato settimanale che si svolse per molti anni in Piazza del Plebiscito.
E dieci anni dopo, il 22 agosto 1886, il Consiglio deliberò l'istituzione di una seconda fiera annuale per merci e bestiame da tenersi nei giorni di domenica e lunedì immediatamente precedenti la festa di Pentecoste.
L'iniziativa più importante del Comune di Cave, volta principalmente ad incrementare l'allevamento ed il commercio del bestiame, fu l'istituzione della fiera - mercato del primo sabato di ogni mese, per merci ed animali.
Il punto d'incontro per il mercato del bestiame era la Piazza della Croce, dalla quale spesso l'esposizione si estendeva fino in contrada Canepine (l'attuale Viale Giulio Venzi), mentre la prova dei cavalli avveniva in un punto determinato in località Madonna del Campo. Il mercato delle merci e derrate si teneva, invece, in Piazza del Plebiscito.
L'inaugurazione della fiera - mercato avvenne il 7 aprile 1906, con grandi festeggiamenti a cui parteciparono autorità civili personalità politiche. L'Amministrazione fece del tutto per facilitare ed invogliare l'afflusso alla manifestazione del pubblico esterno: nei giorni di mercato fu istituito uno speciale servizio di diligenza con la stazione ferroviaria di Valmontone; furono esonerati dal dazio diversi generi alimentari di più largo consumo e, per le prime tre o quattro edizioni della fiera, furono istituiti premi per i migliori capi di bestiame e per i maggiori compratori, da riservare, per riguardo agli ospiti, ai soli espositori forestieri.
Dopo quella memorabile inaugurazione, la fiera prese piede e si svolse regolarmente, il primo sabato di tutti i mesi, per molti anni. Fu sospesa soltanto per un paio di mesi nel 1918, durante la terribile epidemia della "spagnola", ma già il primo sabato del dicembre di quell'anno, venditori e compratori tornarono ad incontrarsi in Piazza della Croce e in Piazza del Plebiscito.
Nel 1918, il Comune di Cave, d'accordo con la Cattedra Ambulante di Agricoltura di Palestrina, al fine di agevolare i piccoli allevatori di bachi da seta e difenderli dagli speculatori, organizzò nel paese un mercato dei bozzoli da tenersi dal 20 giugno al 10 luglio nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica.
Per favorire l'afflusso dei comparatori dai paesi vicini e facilitare le trattative, il Comune mise a disposizione i locali, le bascule e persino una stufa a vapore per la soffocazione dei filugelli. In quell'occasione i bozzoli furono contrattati ad un prezzo oscillante fra le tredici e le sedici lire il chilogrammo a seconda della qualità.
L'iniziativa fu importante non soltanto per Cave, ma anche per tutte le località viciniore interessate all'allevamento dei bachi da seta, poiché i prezzi contrattati sul mercato di Cave, servirono di riferimento per stabilire i prezzi di mercato anche sulle altre piazze. Infatti, furono telegrafati a molti comuni che ne avevano fatto richiesta per mettere i propri allevatori nella possibilità di difendersi dallo strozzinaggio degli speculatori.
L'anno successivo, il mercato fu ripetuto dal 3 al 15 luglio.