Castrolibero Via XX Settembre
. I vestiti della festa dell'epoca (Foto realizzata durante una processione
tra il 1907 e il 1924)
Cambia la denominazione
da Castelfranco a Castrolibero
Il Decurionato (Consiglio Comunale)
riunitosi il 27 gennaio 1863 a Castelfranco e presieduto dal Sindaco Salvatore
De Luca, stabilì:
"Ad
unanimità delibera che il nome di questo Comune di Castelfranco, vengi
cambiato in quello di Castro-libero, tanto per l'orizzonte di aria di ogni parte
libero che in questo monte si gode quanto in memoria delle libere istituzioni,
che al presente si godono sotto il Governo del re Galantumo".
Ammira
i panorami di Castrolibero
Cosa
scrivevano di Castelfranco (Castrolibero) nel 1725
Castrifrancum
Tra Cosenza e Montalto,
a circa 6 mila piedi, c'è una roccaforte, un tempo Pandosia, reggia degli
Enotri, vicino alla quale scorre il fiume Acheronte (ora Campagnano). Qui, Alessandro
re dell'Epiro, ingannato dall'oracolo di Dodona,
"A Pandosia dai tre
colli un giorno perderai il Popolo"
Venne ucciso e fatto a pezzi dai
Bretti, secondo i testi di Strabone e Giustino, ingannato, dopo esser subito fuggito
da quei luoghi che ancora oggi sono in Tesprozia. Il luogo è fertile per
la coltivazione della seta e di altri prodotti: illustre nell'antichità
per le sue monete, su cui è raffigurato Apollo e sul retro il tripode;
ed in età recente per i suoi cittadini che si unirono in un sacro patto
al fianco della religione, contro il re Manfredi.
(E.
D'Amato: Pantopologia Calabra - Ed. NA 1725)
Per
saperne di più su Pandosia
Un Antico documento
di Castelfranco (Castrolibero) del 1738
Questo è un documento
redatto il 30 aprile 1738 attraverso il quale gli Eletti di Castelfranco attestano
(con firma o con segno di croce) che un tal Antonio Rizzo della Terra di Marano-Rende
possiede uno stabile con terreno alberato di castagne a fronda media ed altri
alberi fruttiferi, in località "Le Piscopie" (a quel tempo) in
territorio di Castelfranco per un valore di 150 ducati (confinante con le proprietà
di Domenico Antonio Gentile, Giovanni Chiappetta e Nicola di Orrico), per i quali
beni bisogna ottenere il Regio Assenso (Autorizzazione burocratica del Re). Questo
documento veniva redatto per chiarire che l'Università (così era
chiamato il Comune, prima dell'avvento dei Francesi) non avrebbe pregiudicato
con ricorsi il diritto di quel cittadino (una sorta di nulla-osta preventivo che
serviva per istruire la pratica del Regio Assenso). In basso è visibile
quello che è definito nell'atto il "...solito Sugello..." di
Castelfranco. Il documento è firmato dal Sindaco Domenico Cobbetti, Domenico
Marigliano e con il segno di croce di C.llo(?) di Aiello. Sotto il Sigillo controfirma
il Cancelliere Fanuele.
I
SIGILLI DI CASTROLIBERO
Una scultura
di epoca remota
Il bassorilievo di autore
ignoto venne rinvenuto da cittadini di Castrolibero nel corso di una ristrutturazione
di una casa in
via Lamia
I
Castelli e le fortezze
Piazza
Pandosia e il Palazzotto hanno accolto nel tempo le fortificazioni che fecero
grande Castrolibero nel passato.
A
Castrolibero vennero sostanzialmente costruiti due castelli. Uno nella località
"Palazzotto" presumibilmente il più remoto, del quale oggi conserviamo
solo una parte di torre rotonda. Nel 1750 in un documento dei Principi Sersale
si legge:
."...era prima il castello
più sicuro che custodiva la sua madre Pandosia: in segno dicchè
attorno d'esso vedansi sino al presente Rivellini di difesa, benchè diruti
e guasti..."
.
L'altro venne edificato nella parte nord-ovest, dove oggi sorge la chiesa Parrocchiale
SS. Salvatore, luogo detto
piazza Pandosia o "avanti à gghiesa", intorno all'
XI sec. d.C. da Roberto il Guiscardo. Il luogo è al momento conosciuto
anche con il toponimo di "arrieti u castieddru" (Dietro il castello).
IL
CASTELLO DI PIAZZA PANDOSIA - "Arrieti u castieddru"
Mappa
di Piazza Pandosia nel 1970
Castrolibero - Foto piazza Pandosia 1967 - Prima che fosse costruita la modenissima
chiesa SS Salvatore, quello spazio veniva utilizzato dai ragazzi per giocare al
pallone.
Nella foto si intravede sulla destra la
torre campanaria costruita dopo il terremoto del 1905, dal Sig. Achille
Potente (demolita dopo la costruzione della chiesa (la cui prima pietra venne
posata il 12 novembre 1972), perchè, secondo alcuni, era in contrasto con
le linee architettoniche della nuova costruzione!).
Sulla sinistra della
foto si vedono delle antiche mura (erano spesse circa
80 cm) presumibilmente del convento dei Domenicani (il convento fu
abitato dal 1538 al 1652 circa) con annessa la chiesa dedicata a S. Maria delle
Grazie (la zona era anche detta "celle"
perchè, appunto, ricordava le cellette dei monaci), ma quelle che vediamo
nella foto potrebbero anche essere le antiche mura del castello costruito da Roberto
il Guiscardo intorno all' XI sec. d.C., infatti la parte posteriore sinistra della
piazza viene ancora oggi denominata "arrieti u' castieddru"
(Dietro
il Castello).La fortezza di Castelfranco venne demolita nel
1487 per ordine di Re Ferdinando, in quanto da questo castello erano partite le
insidie maggiori per gli Aragonesi di Cosenza durante "La congiura dei Baroni".
Scriveva re Ferdinando a Luise de Loffredo che era stato incaricato di far
radere al suolo Castelfranco:
"...guerra ha facto Castellofranco a Cusentini,
che per la vicinità et opportunità de loco se po reputare essere
uno Castello et basta ad quella città (Cosenza)...." quindi gli ordinava
di intimare ...."Alli boni homini di Castellofranco che dissabitano la terra
et discendano ad habitare al piano....a sfrattare le case... dismurare et abattere
la terra et tutte le case in maniera che in niuno tempo possa più habitare
nè redirse in fortezza, lassando le possessioni et terreni alli boni huomini
de la terra".
Nel 1497 da un documento risulta che Castelfranco (Castrolibero)
era però di nuovo un centro abitato.
La
chiesa SS. Salvatore di Piazza Pandosia distrutta dal terremoto del 1905
Castrolibero
- Piazza Pandosia - Mappa della località San Salvatore - con l'ingresso
della strada per Santa Lucia - Anno 1873
PER
SAPERNE DI PIU' SULLA CHIESA
IL
CASTELLO DEL PALAZZOTTO
Castrolibero
- Zona S. Maria - Palazzotto - Torre "La Guardiola"
PER
SAPERNE DI PIU' SUL PALAZZOTTO
Un
vecchio mulino ad acqua lungo il torrente Campagnano
Nel
1985 percorrendo la strada che da Fontanesi conduce verso Cerisano - Mendicino,
più o meno all'altezza della collina detta "Motta",
nei pressi del confine con Cerisano, trovai lungo le rive del torrente Campagnano,
un vecchio mulino ad acqua abbandonato da tempo immemorabile. Tutto era stato
lasciato come se i mugnai si fossero allontanati per un momento, mentre, probabilmente,
sono decine e decine di anni, se non secoli, che l'oblio si è impadronito
di quel sito. Sono ormai passati altri 22 anni da allora e sinceramente non so
se il mulino esiste ancora. Le foto non sono di ottima qualità in quanto
ricavate da un filmato VHS del 1985. Ma credo che valga la pena di vederle, in
quanto per secoli quel mulino ha funzionato (ad acqua) e sicuramente i nostri
bisnonni e bisnonne avranno avuto modo di conoscerlo bene.
LE
FOTO DEL VECCHIO MULINO AD ACQUA SUL TORRENTE CAMPAGNANO
Alberto
Anelli
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