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Si era concluso da poco il secondo
conflitto mondiale e la marineria sambenedettese cercava di
risollevarsi da quel disastroso periodo che aveva portato solo lutti
e fame. Molti pescherecci sambenedettesi requisiti dalla Regia
Marina ed adibiti allo sminamento della costa marchigiana furono
restituiti ai loro armatori che si prodigarono per riarmarli e
rimandarli in tutta fretta alla pesca con quel poco di
equipaggiamento sottratto ai bombardamenti che avevano devastato la citta' ed in
particolar modo l'intera area
portuale.
Molte di queste
imbarcazioni e relativi equipaggi non fecero piu' ritorno, trovarono
la tomba in fondo al mare a causa
delle numerose mine disseminate in Adriatico. Mio padre avendo fatto
opera di sminamento, mi raccontava spesso queste tristi storie, di
donne angosciate che in attesa dei loro cari si radunavano nei pressi del fanale
verde, le disgrazie accadute, i pianti, i lutti, le famiglie distrutte................ma
questa e' un' altra storia.
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1950
- LA
RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE ED IL SUO
DIRETTORE |
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L'EX R.T. DELLA
REGIA MARINA ITALIANA Rag. ELISEO BIANCO |
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Ricordo benissimo
che fino al 1970/1975 era cosa assai comune ritrovarsi nella rete da
pesca una mina.
Rammento chiaramente un giorno di luglio del 1973 quando trovandomi
in porto vidi rientrare il M/p SANDPIPER ( oggi M/p IRIS ) dell'armatore Tommaso
Palestini & Dante Biagini al comando del Cpt Tommaso Palestini, su cui era imbarcato
anche un mio
zio, Mario Silvestri detto "Besselette", con due grosse mine legate a poppa,
lascio immaginare quello che successe ad l'ormeggio avvenuto
dopo aver contattato la Capitaneria di Porto............ Non mi soffermo a
lungo perche' ne avrei di cose da raccontare ma, questa breve
parentesi serve solo per mettere a fuoco il problema sottolineando
le condizioni operative dei marinai nell'immediato dopoguerra,
ricordando ancora che molti furono i pescherecci scomparsi nel
nulla senza neppure aver avuto l'opportunita' di lanciare un
SOS......
Il ripetersi delle
disgrazie in mare tocco' l'animo e la mente di un uomo che giorno
dopo giorno, aiutato da qualche volenteroso, manifesto' l'idea di
munire le imbarcazioni di un ricetrasmettitore dando la possibilita'
ai comandanti di contattare una stazione radio
impiantata a terra per eventuali richieste di soccorso. Facile a
dirsi ma molto difficile a farsi considerati i mezzi e le apparecchiature a disposizione
in quel tempo (stiamo parlando dell'immediato dopoguerra, periodo in
cui la vita era difficile per tutti e sicuramente, purtroppo,
parlare di radio o stazioni radio per garantire la sicurezza in mare
non era un problema di prima necessita', anzi, c'erano cose piu'
serie a cui pensare).
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LO STABILE DOVE
NACQUE NEL 1945 |
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LA RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE |
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Cosi' fu concepita inizialmente l'idea,
l'embrione di una radiocostiera al servizio della
marineria sambenedettese e non
incomincio' a crescere e svilupparsi
nella mente di un uomo. Dopo tanto lavoro di pochi, vari
tentativi, prove in mare ed a terra con apparati di recupero,
antenne autocostruite, fallimenti seguiti da successi
coronati da entusiasmo, apprezzamenti e consensi di tutta la
cittadinanza, nacque ufficiosamente
ed in via sperimentale nella
primavera del 1945
la RADIOCOSTIERA
SAMBENEDETTESE per opera del Sig.
Umberto Marcucci, ideatore e fondatore (scomparso nel 1995), fratello di quel famoso
Marcucci di Milano molto conosciuto nel campo
radioamatoriale, originario della vicina Ascoli Piceno ma
appartenente idealmente a questo laborioso popolo di marinai. Venne cosi' richiesta alle autorita' la licenza per impiantare una stazione radio
che inizialmente, causa problemi di carattere
politico, venne rilasciata e registrata a nome del Sig. Lelio
Speranza, nipote
del Sig. Marcucci, sambenedettese d'adozione ma originario
della vicinissima Massignano. I primi collegamenti radio in
fonia vennero effettuati in quell'anno da Umberto Marcucci
con apparati surplus tipo
TRC 40
fatti
arrivare da Milano ma provenienti da uno dei piu' grandi
depositi di materiale surplus di Livorno da cui attingevano la
maggior parte dei radiotecnici di allora. |
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1949 –
LA
RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE |
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OPERATA
DA GIUSEPPE MOSCA OGGI I6TIH |
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Tra mille difficolta' venne individuato il luogo per l'istallazione delle apparecchiature. Era una piccola
casetta in mattoni di pochi
metri quadrati,
ex magazzino adibito a deposito di canapa dai locali funai,
dotata di un solo vano
e
sopravvissuta miracolosamente ai bombardamenti del vicinissimo porto. Sorgeva a Nord Ovest del vecchio campo sportivo “F.lli Ballarin”, in via Morosini, a cento metri dal mare
(costruzione ancora oggi esistente e trasformata in negozio). Li
furono sistemate le prime apparecchiature reperite da Umberto Marcucci ed erette alcune strutture per il sostegno delle
lunghe filari. Trascorse qualche anno, il tempo
necessario per sperimentare, sistemare e rendere operativa la stazione radio
che venne
inaugurata ufficialmente nel Giugno del 1949
garantendo un servizio radio in fonia tra San Benedetto del Tronto,
le navi in transito ed i locali pescherecci.
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IQP 1950 -
Tecnici della S.I.R.M.
al lavoro |
IQP 1949 - Inaugurazione |
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(Clicca
sull'immagine per ingrandirla) |
Va
ricordato e sottolineato che e' stata
la prima stazione radio costiera italiana sorta nel dopoguerra nel
settore della pesca marittima. Seguiranno a ruota a distanza di
tempo, prendendo come esempio la Radiocosciera Sambenedettese, la sua organizzazione, i consigli
e l'enorme esperienza accumulata con grandi sacrifici economici dei responsabili, pareri e suggerimenti dei tecnici ed operatori dopo aver constatato
e dimostrato l'indiscussa utilita' ed il grande servizio offerto, servizio su cui potevano
contare armatori e comandanti che dopo il periodo bellico
ricominciarono ad affollare le vecchie rotte Adriatiche e
Mediterranee: Bari, Pescara, Mazara del Vallo, Porto Torres, Molfetta, Fano, Grado, Giulianova,
etc. etc.
La RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE era gestita dalla SIRM - Societa'
Italiana Radio Marittima e la direzione fu affidata al Rag. Eliseo
Bianco, abile telegrafista, ex capo RT della Regia Marina Italiana, uomo di grandi capacita’ tecniche, pioniere nel settore delle
radiocomunicazioni marittime, divenuto
in seguito armatore del M/p
oceanico " LARUS".
Questa stazione radio, voluta a
tutti i costi dai locali armatori ma soprattutto dalla grande
marineria Sambenedettese che in quegli anni,
in
continua espansione, godeva di un irripetibile
periodo di grande benessere seguito da necessita' ed esigenze che richiedevano risposte, soluzioni
pratiche immediate e fattibili.
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1949 –
GIUSEPPE MOSCA - I6TIH - A BORDO DI UNA |
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NAVE
INTENTO A COLLAUDARE UN APPARECCHIO RADIO |
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La radiocostiera,
come veniva chiamata da tutti, era operativa 24
ore su 24 e sopperiva a diverse finalita' garantendo ad
intervalli stabiliti
la diffusione regolare dei
bollettini meteo, unico supporto alla navigazione e
garanzia per tutti i naviganti di quel tempo,
salvaguardia delle vite umane in mare, traffico commerciale e
traffico in generale di collegamento marittimo per tutte le navi in
transito nell'Adriatico e Mediterraneo. E' da ricordare che fino al
1952 la Radiocostiera Sambenedettese, gestita dalla SIRM (Societa'
Italiana Radio Marittima) era l'unica autorizzata a trasmettere
e ricevere i fonogrammi dalle navi in transito. Questa delicata ed importante attivita'
proseguira' fino all'avvento delle stazioni costiere
istituite dal
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni,1965 circa, ed allora la Radiocostiera
Sambenedettese cambio' il suo nome in
SAN BENEDETTO DEL TRONTO PT RADIO comunemente chiamata da tutti SAMBENEDETTORADIO. |
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LA RADIOCOSTIERA
SAMBENEDETTESE– 1949 ED I SUOI
OPERATORI |
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DA
SX: NEREO GROPAIZ – GIUSEPPE MOSCA I6TIH –
SERAFINO ROMANI |
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SI NOTI SULLA
PARETE LA FOTO DI MARCONI E LA SCRITTA "SILENZIO"
NECESSARIA PER EVITARE |
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CONFUSIONE AI FREQUENTATORI
CHE ANDAVANO AD AVERE NOTIZIE |
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Inizialmente
il
servizio radio veniva garantito da tre operatori che si
alternavano a turni di otto ore ma, considerato il sempre piu'
impegnativo lavoro da svolgere in stazione, le sempre
piu' frequenti richieste d' intervento tecnico, di
manutenzione ed istallazione a bordo, gli operatori divennero
quattro e successivamente cinque.
Riporto
qui i nomi degli operatori della RADIOCOSTIERA SAMBENEDETTESE
nella speranza di non dimenticare
nessuno:
ELISEO
BIANCO (direttore responsabile), FERNANDO BIANCO, NEREO GROPAIZ, ROMEO MERLINI
, SERAFINO ROMANI, GIUSEPPE MOSCA (I6TIH), NICOLA GUIDOTTI,
FAUSTO BOELLIS, VENANZIO PATRIZI, IMPERO BOELLIS e BRUNO
RIEDLING.
Il
lavoro svolto da questi uomini era molto difficoltoso a causa
dell' attenzione necessaria dovuta all'ascolto della
radio, ascolto reso difficile in quanto i pescherecci erano
dotati di apparecchiature a sintonia continua, non quarzati
quindi non facili da sintonizzare, veri residuati bellici
recuperati e fatti funzionare alla meglio da quei pochi
tecnici capaci, ma, e' bene ricordare che gli apparati in
questione, a quei tempi, erano letteralmente "oro
colato" e non tutti gli armatori potevano acquistarne uno. A
rendere piu' ardua la ricezione era l'inesperienza del
capitano o del direttore di macchina chiamato
volgarmente "motorista" che erano gli unici
responsabili della stazione radio di
bordo. |
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1958 – IQP
- SAN BENEDETTO PT RADIO
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DA
SX I TECNICI / OPERATORI GIUSEPPE MOSCA I6TIH ED
IMPERIO BOELLIS ALLE PRESE CON |
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UN NUOVO APPARATO
RADIO ARRIVATO DA POCO......UN HALLICRAFTER ! |
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Spesso alla radiocostiera di San Benedetto venivano
inoltrate richieste di soccorso da parte di navi che
operavano in Atlantico, nel Mar Rosso ed in Mediterraneo con
particolare riferimento alle zone dell'isola di Lampedusa
ove le richieste di assistenza medica dovute ad incidenti
vari ed in moltissimi casi a gravi e frequenti infezioni
tetaniche, richieste prontamente ricevute dalla
Radiocostiera Sambenedettese, ritrasmesse alla Radiocostiera
di Anzio che a sua volta contattava il CIRM (Centro
Internazionale Radio Medico) di Roma che automaticamente
subentrava con il proprio servizio che spesso si tramutava
in veri e propri soccorsi intervenendo sul posto con mezzi
dell'aeronautica. Tutto questo trambusto via etere veniva a
verificarsi solo perche' la piccola, spesso sconosciuta e
dimenticata Radiocostiera Sambenedettese, in quegli anni, grazie
alla posizione strategica ed alle efficenti filari,
era l'unica a ricevere le comunicazioni dall'isola di
Lampedusa (gli operatori dell'epoca raccontano che era
normale comunicare con navi e pescherecci in transito nei pressi di
Gibilterra ed oltre). Intere notti passate in cuffia davanti agli
apparati in compagnia di una sigaretta, della notte blu
scura e profonda e da quel sottofondo incessante, familiare suono
dovuto al frangersi delle onde che in qualche caso, nel corso di
interminabili tempeste, nelle fredde e lunghe notti invernali,
lambivano la stazione radio. Lavoro laborioso ed impegnativo reso possibile
grazie alla professionalita' e disponibilita' di tutti gli
operatori, alle collaudate apparecchiature
radio spesso rappezzate qua e la' da validi tecnici, dalle lunghe filari
in grado di ascoltare e trasmettere fin la' dove altri
non erano in grado di arrivare, come ricorda l'amico e
collega Giuseppe Mosca I6TIH.
San Benedetto del Tronto -
Via Morosini - Al centro IQP Giugno 1949,
ai lati IQP Marzo 2012 |
Inaugurazione di IQP -
SANBENEDETTODELTRONTORADIO alla presenza di Autorita'
Civili e Mmlitari |
Sono riconoscibili nella
foto:
2-Pignati Berardino (Velardi'),
7-Gino Mascaretti,
14-Giuseppe Mascaretti, |
11-il
direttore della radiocostiera RT Eliseo Bianco,
9-Pietro Rosetti (Cra' Cra'),
16-Michele Caselli (Peco'),
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4-Silvio Rosetti (Sciascio'),
10-Marchegiani Nicola,
13-Pitacco
(del consorzio di Trieste e
15-Giuseppe Olivieri (Gnerfi'). |
Nei
periodi invernali era consuetudine fornire ai natanti
informazioni relative alla nebbia, notizie di vitale
importanza che consentivano di programmare in tutta fretta un
rientro in porto veloce e sicuro. Lo stesso I6TIH
Giuseppe Mosca conferma che, spesso, quando qualche banco di
nebbia si posava sulla cittadina e la sua permanenza
coincideva con il rientro della flottiglia, l'unico sistema
usato per avere la certezza di trovarsi davanti o nelle
vicinanze del porto era quello dato dai fischi del treno in
transito nella locale stazione ferroviaria e confermato via
radio dalla Radiocostiera (l'entrata del porto di S. Benedetto
del T. e' perpendicolare alla stazione ferroviaria),
naturalmente il capitano doveva avere capacita' e fiuto e qui
mi ritornano in mente i racconti di mio padre quando mi
narrava che, prima della guerra, rientrando in porto a S.
Benedetto in caso di fitta nebbia prendevano come "punto di
riferimento" i forti effluvi emanati dalle foci dei fiumi Tronto
distante dal porto un paio di miglia in direzione Sud o dal
Tesino a circa un miglio a Nord. Certo,
pensando ad oggi qualcuno non potra' fare a meno di
sorridere ma questa e' vita realmente vissuta dai nostri
marinai che si sono misurarati con le dure leggi della natura
che non consentiva errori ed ancor oggi raccontata dagli anziani del porto con i
dovuti particolari, vere ed uniche memorie
storiche a cui presto la massima attenzione e rispetto.
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LOCALITA'
MONTESECCO E LE ANTENNE DI IQP |
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SAN BENEDETTO
DEL TRONTO PT RADIO |
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Presso
i locali della Radiocostiera c'era sempre un gran
fermento, un via vai di armatori, pescatori, familiari dei
marittimi
che giornalmente e puntualmente vi si recavano per avere notizie, conoscere
l'andamento della pesca, le condizioni dell'equipaggio,
eventuali pericoli corsi e naturalmente per concordare il
rientro in porto per poter programmare la vendita del
pescato. Non passo' molto tempo che, qualche anno dopo,
sempre via radio, gli operatori di Sambenedettoradio furono anche testimoni
diretti delle prime catture, veri e propri sequestri di motopescherecci Italiani da
parte delle motovedette slave alla caccia dei nostri natanti
che, molto spesso sconfinavano; di rocambolesche fughe notturne dalle
acque territoriali Yugoslave da parte di audaci
comandanti inseguiti
dalle motovedette di Tito, di fucilate, mitragliamenti e
cannonate con feriti gravi, qualche volta ci scappava anche il
morto.
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Queste
situazioni si verificavano in quanto, a causa della grande
pescosita' delle aree marine confinanti con le acque
territoriali slave, spesso qualcuno sconfinava (?) e
puntualmente si ritrovava alle "calcagna" la vigilanza costiera
slava che non poteva intervenire in caso di cattivo tempo o
durante le tempeste invernali ed allora............armatori
consapevoli e comandanti coscienti azzardavano la' dove la
maggior parte non osavano. Tutto questo per poter lavorare e portare
a casa la "pagnotta", tenendo bene presente che,
il mare, in quel tempo, era l'unica fonte di sostentamento per
la stragrande maggioranza dei sambenedettesi compresa la mia
famiglia. Grazie al progresso
tecnico/scientifico di quegli anni, erano in tanti a
possedere in casa un apparecchio radio sintonizzato sulla
1855 khz A.M., |
Premio
GUIDO GUIDA |
12
Ottobre 1973 |
(Clicca
sull'immagine per ingrandirla) |
frequenza di lavoro della Radiocostiera e sovente
capitava ai diretti interessati di seguire in prima persona
le vicende dei marittimi. Era cosa comune camminare per le
vie del centro cittadino ed ascoltare a volume
sostenuto le notizie che si scambiavano tra loro i
capitani dei pescherecci o i colloqui con gli armatori per
concordare il rientro in porto. I6TIH - Giuseppe Mosca che
ha vissuto quel periodo, racconta che gli armatori,
consapevoli di essere intercettati in ogni momento dai loro
colleghi, rivali, nonche' concorrenti commerciali, inventarono un cifrato
per scambiarsi le notizie, naturalmente ogni
motopeschereccio aveva il suo codice segreto evitando cosi'
di far conoscere tipo, quantitativo del pescato e
rientro in porto e tutto cio' solo per esigenze di
mercato nella speranza di essere tra i primi all'asta ittica e
conseguentemente avere la possibilita' di un maggiore
incasso. |
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IQP - SAN BENEDETTO
RADIO – 1950 |
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Tutto questo era naturalmente possibile
grazie alla disponibilita' degli operatori della
Radiocostiera Sambenedettese che svolgevano un efficace ed
indispensabile servizio. Per queste qualita' alla Radiocostiera facevano capo tutti gli armatori della flottiglia Sambenedettese e delle
localita'
vicine,
particolarmente le societa' armatrici dei primi
motopescherecci atlantici che oltrepassarono Gibilterra
tentando la grande fortuna sfidando l' Atlantico seguiti dalle
grandi navi oceaniche degli anni
70 che venivano quasi monitorate via
radio dalla partenza fino al raggiungimento delle zona
di pesca dalla quale
i comandanti fornivano giornalmente le coordinate nave avanzando richieste di ogni genere per le
necessità di bordo: la messaggistica più
importante era la trasmissione delle distinte del pescato agli
armatori.
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IL PALAZZO P.P.T.T.
DOVE SI TRASFERI' IQP |
SAN BENEDETTO
PT RADIO
NEL 1962 AL SECONDO
PIANO |
Spesso questa modesta stazione radio,
nelle ore notturne, era in grado di coprire distanze
impensabili; comunicare con navi Sambenedettesi in pieno Oceano Atlantico
usando l' AM (ampiezza di modulazione), era
per quei tempi cosa non da poco.
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1968 - IQP - SAN BENEDETTO
PT RADIO |
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Arrivo' il
1965 e lo Stato Italiano smise di
finanziare la S.I.R.M.. Molte stazioni
costiere vennero chiuse. Furono lasciate aperte solo
quelle di una certa importanza, per
intenderci le stazioni radio dei
principali porti della penisola come San Benedetto del Tronto,
allora conosciuto da tutti come il primo porto italiano per la
grande presenza di unità da pesca atlantiche, seguita da Mazara del Vallo e Porto Torres. Questa
saggia decisione contribuì a rinforzare l’assistenza completa
alla navigazione fornendo più appoggio e sicurezza a coloro
che andavano per mare. Nello stesso anno Sambenedettoradio venne assorbita dal
Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni
ed inizio' a chiamarsi SAN BENEDETTO PT RADIO. Fu cosi' che
la piccola e romantica stazione
radio, posta in prossimità del porto quasi in riva al
mare, fu trasferita al secondo piano del nuovo stabile
delle PP.TT., un palazzone sito in
via Curzi 26 a S. Benedetto del
Tronto, in pieno centro cittadino. |
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1968
- IQP - SAN BENEDETTO
PT RADIO |
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L'OPERATORE
Sig. PIETRO PAPETTI ALLE PRESE CON LA LISTA TFC |
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Qui
furono sistemate tutte le apparecchiature riceventi e
trasmittenti. Ricordo l'enorme traliccio che
svettava sulla sommità dello stabile con le sue lunghe filari poste in
ogni quadrante. Riporto per quello che mi e'
possibile i nomi degli operaori che hanno prestato servizio a
SAMBENEDETTO PT RADIO nella speranza di non scordare
nessuno:
ANTONIO CARMINUCCI i6YB - (DIRETTORE), MOSCA GIUSEPPE
i6TIH, PIETRO PAPETTI, FERNANDO BIANCO, BOELLIS
IMPERIO,
SPINA, GROPAIZ NEREO, ROMANI SERAFINO, VAGNONI, VARAGNOLO, PATRIZI PIER
VENANZIO, GUIDOTTI NICOLA ed altri di cui il collega I6TIH Giuseppe Mosca
non ricorda piu' i nomi.
Nello stabile di
via Curzi Sambenedettoradio
vi rimase
per oltre ventanni. Essendo io un radioamatore telegrafista, spesso, passando
in quella via, non potevo fare a meno di lanciare uno sguardo
alle antenne ed alle vetrate della Stazione Radio,
specialmente di notte quando l'unica luce a trapelare in
tutto lo stabile era quello della sala radio. Di frequente, tornando
a casa all'imbrunire, incrociavo lo sguardo di qualche
operatore affacciato alla finestra
con in mano una sigaretta accesa forse in attesa del turno,
forse in uno dei pochi momenti di riposo. Vorrei poter
raccontare
con dovizia di particolari gli ultimi anni di IQP,
i suoi ultimi operatori nonchè le attrezzature
in dotazione ma al momento non mi e'
possibile. |
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Localita' Montesecco e le antenne di IQP
Sambenedettoradio che dominano |
il porto
e la citta' di San Benedetto del Tronto |
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(Clicca sull'immagine per ingrandirla) |
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Gli anni passarrono velocemente, arrivo' il 1987 e questa
radiocostiera
sita nel centro cittadino fu chiusa, o meglio parzialmente
chiusa. Trasferita
per esigenze tecniche nella vicinissima
Grottammare ,
1 km da San Benedetto,
in localita' Montesecco
a
circa
200 mt. slm.
fu dotata
di due ricetrans Telettra HF L 1010 da 450
W, uno per la 1855 khz ed uno per la 2182 khz
e due antenne che svettano tutt'ora sulla sommita'
della collina dominando l'intera
vallata del fiume Tesino, la citta' di
S. Benedetto del Tr. ed il suo porto. Le due
verticali di grosse dimensioni sono
munite alla base di accordatore automatico
ed hanno sempre fatto egregiamente
il loro dovere fino ad oggi, tutto naturalmente telegestito
da IAR Roma Radio. I Telettra 1010 hanno operato
ininterrottamente fino al 2008 e
sostituiti per vetusta' recentemente
con due nuovi transceiver SUNAIR RT
9000
da 125 W affiancati da due aplificatori solid state
SUNAIR LPA 9600 da
1 kw, un tandem di apparecchiature azzeccato come
si
vede nelle foto qui riportate tratte
dal WEB.
Sambenedettoradio e' stata per mezzo secolo un punto di
riferimento in Adriatico per tutta la marineria locale e
tutte le navi che hanno transitato in questo
tratto di mare fino all'avvento del telefono cellulare
che ha stravolto le comunicazioni marittime,
noi compresi.
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Antenne ed apparati
HF di IQP |
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RTX 9000 C info
transceiver |
(Clicca
sull'immagine per ingrandirla) |
LPA 9600 info
amplifier |
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Oggi
IQP - San Benedetto Radio - e'
telegestita a
distanza da IAR - Roma Radio - che controlla le seguenti stazioni
costiere: |
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IQX
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Trieste Radio
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2624 khz |
ICB
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Genova Radio |
2672 khz |
IPD
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Civitavecchia Radio |
1888 khz |
IPL
|
Livorno Radio |
2591 khz |
IDC
|
Cagliari Radio
|
2680 khz |
IPA
|
Ancona Radio |
2656 khz |
IQP
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San Benedetto del Tronto Radio |
1855 khz |
IZN
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Porto Torres Radio |
2719 khz |
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Per tutte le info e le foto relative alla nascita
della Radio Costiera Sambenedettese si ringrazia gli ex operatori di SAMBENEDETTORADIO - IQP, Giuseppe Mosca I6TIH, Antonio
Carminucci i6YB in seguito divenuto i6CJL e Lelio Speranza nipote di quel
Marcucci noto in ambito radioamatoriale, tutti al di sopra
degli anni ottanta, tutti disponibili, gentili e particolarmente attenti alla
mia ricerca sulle origini di questa piccola ma grande stazione radio
che ha occupato sulla terra, sul mare e nel tempo, un posto di
tutto rispetto. |
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I6HWD-Domenico Caselli |
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per ricordare un grande passato e con esso un gruppo di uomini
che con pochi mezzi hanno fatto questa grande storia. |
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di
Domenico Caselli "Marescia' " |
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(of Guerrino de
Peco', Fadanne and Luci', Lambrezze, La Carlane family) |
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....amare e ricordare
il grande passato di SAMBENEDETTORADIO e di tutti i suoi
operatori.... |
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