In campo alimentare si crearono surrogati al
cacao, al caffè ed a ogni prodotto d’importazione.
L’aspetto più clamoroso di questa politica
fu certamente la "battaglia del grano", ossia la forte incentivazione
a produrre cereali per "sfamare il popolo italiano senza ricorrere al grano
nemico".
Ogni 21 aprile venivano distribuite medaglie
agli agricoltori che maggiormente avevano contribuito alla causa ed i progressi
furono tali che nei dieci anni successivi le importazioni di grano diminuirono
del 75%.
La produzione granaria in effetti crebbe ma
solo a costo di uno stravolgimento del sistema produttivo nazionale. I cerali
erano un tipo di prodotto agricolo in genere economicamente poco redditizio per
l’Italia ed il risultato della "battaglia" fu quello di abbassare la
produttività agricola complessiva e, di conseguenza, il reddito nazionale.
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