Il Duce ha sempre seguito con speciale
interesse le possibilità della Sardegna nel campo minerario.
Ricordiamo l'improvvisa visita che Mussolini
fece, nel giugno dell’anno XVIII alle miniere di Bacu Abis. In
quell’occasione, ai minatori che lo acclamavano, Egli assicurava
l'interessamento del Regime annunciando che grandi programmi erano previsti e si
sarebbero attuati per il potenziamento delle risorse del sottosuolo sardo.
Questa politica mineraria che il Duce aveva
allora prospettato ed in seguito tenacemente promossa, è stata attuata
veramente con rapidità: in trecento giorni, senza perdere tempo, nacque
Carbonia.
Era passato appena un mese dalla visita del
Duce alle miniere di Bacu Abis che, in attuazione di una precisa Sua direttiva,
veniva costituita, con R. D. L. 28 luglio 1935 A. XIII, n. 1406, l’Azienda
Carboni Italiani, con il preciso incarico di dare incremento alla ricerca, alla
produzione ed al consumo dei combustibili fossili nazionali.
Il programma assegnato all’A.Ca.I è stato
posto in atto rapidamente.
Già nell’ottobre XVI, alla Commissione
Suprema dell’Autarchia, il Duce, sottolineando l’importanza del problema dei
combustibili solidi e gli sviluppi ai quali era pervenuta l’estrazione del
carbone, faceva rilevare che i maggiori fabbisogni di questo minerale erano
fronteggiati dalla nostra produzione interna, tanto da potersi affermare che l’Italia
aveva ormai il suo carbone.
Per un’adeguata valutazione degli sforzi
compiuti dall’A.Ca.I. per realizzare i risultati attuali, occorre tenere
presente la serie dei numerosi problemi che si sono dovuti affrontare e
risolvere sia nel campo tecnico, minerario e commerciale, sia in quello sociale.
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