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la Campania si colloca tra le regioni d' Italia che maggiormente partecipano alla produzione dell' reddito agricolo Nazionale. Tuttavia in questo ambito la regione vede contrapposte due realtà territoriali molto diverse. La fascia pianeggiante e collinare volta al Tirreno, fertile e ben irrigata, è adibita a un' intensa ortofrutticoltura specializzata, anche se sfavorita dall' eccessiva frammentazione dei terreni che abbassa la produttività. La Campania ha una elevata produzione di patate, melanzane, fagioli, pomodori; importante è anche quello di albicocche, pesche, fichi, cui si aggiungono quelle dell' olivo e della vite. Nell' interno invece prevale, ma è attività in continuo pregresso, anche per l' abbandono dei campi, la cerealicoltura estensiva (che fornisce tuttavia grano duro di alta qualità ); ugualmente in declino è la pastorizia degli ovini. Un certo sviluppo ha invece l' allevamento di caprini e ancora più di bufali( quest' ultimo nella piana del Sele ), con discreta produzione di formaggi. Relativamente ridotta rispetto al passato è in fine un'altra attività tradizionale delle popolazioni costiere, cioè la pesca, si per la diminuita pescosità delle acque sia per la mancata dotazione di moderne attrezzature.