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ALA EST VISTA ESTERNA

Nel sotto tetto c’erano dipinte delle righe decorative che bordavano sia l’esterno che l’interno della casa.

Partendo da sinistra, le finestre 1, 3 e 5 non erano vere ma dipinte, sotto di loro non c’era l’appoggio in pietra, ma otticamente completavano la facciata laddove le finestre vere mancavano. 

In origine le ante erano verde scuro e i serramenti erano divisi in tre, perché all'epoca (1700 circa) era difficile produrre vetri troppo grandi.

Mia nonna si ricordava ancora dell’arco al piano terra (al centro del disegno) e di un pozzo profondo da cui era possibile attingere acqua, probabilmente questo pozzo (anche se chiuso) esiste tutt'ora. Non avendo descrizioni precise, queste aperture sono state segnate in giallo più chiaro, ma le loro tracce sono visibili in alcune foto più avanti.

La strada non esisteva e c'era solo un sentiero che girava attorno alla cascina, i carri che dovevano passare sul retro della casa, dovevano fare delle curve strette. Ancora oggi esiste una pietra paracarri che nel disegno è in basso a destra.

 

PRIMA E DOPO

A sinistra è possibile vedere (in bianco) la zona su cui erano dipinte le finte finestre. I finestrini del solaio erano senza stipiti in pietra.

 Sotto al muro scrostato si intravedono le volte in mattoni delle finestre che furono murate nella prima metà del '900

A sinistra una foto  insieme ai miei parenti, sul muro dietro (segnati in scuro) le volte di mattoni delle vecchie aperture.
 

Già nel 1685 chi aveva progettato il portone aveva escogitato un trucco: la parte alta era fissa e nascondeva il muro del piano superiore. Il portone inoltre, poteva essere aperto totalmente per il passaggio delle carrozze o solo la parte centrale per le persone. Nel 2003 il portone è stato sostituito da un cancello in ferro ma per agganciarlo sono state forate le pietre laterali. 

Purtroppo le parti in pietra sono state ripulite con la smerigliatrice e rovinate in più punti...e la scritta in latino sull'arco, andrà quasi sicuramente persa a causa del mancato restauro conservativo.  Nella foto centrale si vede che sul pavimento c'erano due strisce in pietra per il passaggio dei carri e il resto della pavimentazione era in mattoni messi in verticale.

E' possibile vedere foto più dettagliate del portone cliccando QUI.

ALA EST VISTA INTERNA

Nel sotto tetto c’era dipinta una fascia colorata come sulla facciata esterna.

Le finestre 2 e 4 non esistevano, erano solamente dipinte come quelle esterne, ma andavano a completare la facciate: ogni arco una finestra.

Alla fine dei cinque archi, sulla destra, non c’era il muro ma un passaggio che conduceva all’esterno, diviso solo da un cancello in ferro battuto.

Negli anni ‘60 per ottenere un locale in più, fu costruito un muro e abbattuta la scala che conduceva al piano superiore. Nella parte inferiore, sotto al cortile ci sono tutt’ora dei sotterranei, l’accesso è sotto l’arco centrale.
In questo locale probabilmente veniva raccolta l'acqua o usato come pozzo perdente, ma serviva anche a tenere lontana l'umidità dal piano terra. Il disegno di questo sotterraneo è stato fatto in base alle testimonianze che ho raccolto quindi potrebbe non essere del tutto corretto. Sui lati del sotterraneo ci sono due file di quattro o cinque colonne in mattoni e degli archi che occupano la parte centrale del cortile soprastante.  Durante la ristrutturazione la gru è stata messa all’esterno della casa proprio per evitare che le volte del sotterraneo cedessero.

 

1) L'arco in mattoni che si intravede è la testimonianza dell'apertura che c'era un tempo, sotto a questo arco c'era probabilmente il pozzo di cui parlava mia nonna.

2) Nonostante hanno più di trecento anni, i tiranti in ferro tengono tuttora. Sull'esterno della casa è possibile vedere dove finiscono e come sono agganciati questi tiranti.

3) Le decorazioni sotto le volte erano quasi tutte intatte. 

4) Questa apertura dava accesso alle scale che portavano alla galleria superiore (vedi schema) mentre la porta più scura (dietro la colonna) in origine non esisteva, ma c'era un passaggio che conduceva all'esterno 5) Traccia di un apertura che poi fu murata. 6) Queste pietre nascondevano l'apertura che portava ai sotterranei e ancora oggi l'apertura si trova in questo punto. Le volte sotterranee occupano buona parte del cortile interno e sarebbe interessante poterle visitare. Durante i lavori di ristrutturazione però, sembra che questo settore sia stato riempito con cianfrusaglie e materiali edili, quindi prima di procedere all'esplorazione, sarebbe utile dargli una bella sistemata.

In alto alla foto si vede che in origine il tetto era più basso rispetto al resto della casa. Sullo sfondo è possibile vedere una parte originale del portone in legno.

 

In alto, sotto la volta si vedono le decorazioni ai bordi e due rosoni laterali. Gli archi e le volte come si presentano oggi e a fianco uno dei rosoni centrali che decoravano le volte.
A fianco una ricostruzione di com'erano dipinte le volte.

I rosoni erano tutti dipinti con finte ombre che li facevano sembrare in rilievo.

Oggi le uniche tracce di questa decorazioni, sono i fori in corrispondenza dei quattro rosoni laterali, ma sono visibili solo sotto alcune arcate.

 

 

Qui sopra, due particolari delle pietre ripulite con la smerigliatrice. Queste pietre senza alcun trattamento conservativo finiranno per rovinarsi completamente. Il problema delle pietre "morbide" è che d'inverno la pioggia penetra nelle fenditure e congelando fa sfogliare la pietra distruggendola. Dopo tutti i furti e le sparizioni di materiale artistico, perdere anche quest'ultima testimonianza storica a causa dell'incuria sarebbe veramente un peccato.

 

Eccoci arrivati alla parte più curiosa di questa casa: Sopra agli archi c'era un locale lungo e non interrotto da pareti, che tutti hanno sempre chiamato la "galleria" ... La funzione di questo locale non è mai stata ben chiara, secondo varie testimonianze era una specie di piccolo teatro, ma poteva essere anche una sala per banchetti.

Questa zona non aveva solaio, il soffitto era a volta sostenuto da archi in legno e poi rivestiti in stucco.

Negli anni '60 questa sala fu usata come deposito per il grano e il proprietario per paura che le belle arti creassero dei problemi, graffiò gli affreschi con un rastrello e distrusse la volta in legno e stucco.

Chi era bambino in quel periodo ed ha avuto accesso a questa stanza si ricorda che c'erano dipinte delle piante e degli uccelli, sia sulle pareti che sulla volta, ma purtroppo non sapremo mai come erano fatte di preciso.

Le carrozze che arrivavano probabilmente venivano parcheggiate sotto al colonnato, il soffitto decorato accoglieva gli ospiti e li riparava in caso di pioggia, mentre la scala alla fine del colonnato li conduceva direttamente in "galleria".

Il terrazzino esterno era lavorato con archi intrecciati di ferro battuto e poteva aprirsi come un cancello, per permettere di introdurre al primo piano oggetti grandi, come lunghi tavoli o altre cose ingombranti che non passavano per le scale.

 

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