L'ENERGIA |
IL GAS METANO Il gas naturale si trova nel sottosuolo, normalmente negli stessi giacimenti in cui giace il petrolio, o associato ad esso, disciolto o raccolto in sacche o tasche superficiali (gas di copertura), oppure il giacimento è costituito esclusivamente da gas naturale, qualche volta come metano quasi puro (dry gas) o più spesso unito ai vapori di idrocarburi condensabili (wet gas). Il gas naturale presenta un indubbio vantaggio rispetto alle altre fonti energetiche non rinnovabili: la risorsa meno dannosa per l'ambiente, poiché la sua combustione non comporta il rilascio di impurità nell'atmosfera. Rispetto al petrolio, inoltre, gode il vantaggio di riserve più consistenti. A sfavore del gas naturale stanno, per gli elevati costi di trasporto, che impongono la realizzazione di complesse reti di metanodotti. Il trasporto, la liquefazione quando necessario, lo stoccaggio, la distanza tra luogo di produzione e di utilizzo finale incidono in maniera tale da rendere poco elastico il prezzo finale del metano. La Csi dispone del 40% circa delle riserve mondiali e ne produce un'analoga percentuale, collocandosi al primo posto anche sul mercato dell'esportazione. Gli Stati Uniti sono il secondo produttore, ma consumano quanto ottengono dal sottosuolo. Dopo la Csi è il Medio Oriente a detenere le riserve maggiori, ma oggi solo l'Arabia le sfrutta in maniera contenuta. Ai fini dell'esportazione, contano le riserve, le sole in grado di giustificare i forti investimenti connessi con la realizzazione di lunghe reti di metanodotti. In un manoscritto dello storico cinese Chang Qu, datato 347 a.C., viene descritto uno strano gas che può essere usato per illuminare. Circa 200 anni fa, Alessandro Volta scoprì il potenziale energetico del gas naturale, notando certe piccole bolle gassose che si formavano smuovendo i fondali limacciosi del lago Maggiore: avvicinando un fiammifero acceso, il gas contenuto nelle bolle alimentava una fiamma bluastra. La prima utilizzazione diffusa del gas naturale risale alla metà dell’Ottocento, quando in molte città europee ed americane vennero realizzati i primi sistemi di illuminazione pubblica a gas, ma il suo sfruttamento su larga scala è iniziato soltanto negli anni Cinquanta del ventesimo secolo, dopo che per molti anni era stato considerato un prodotto di secondo piano, essenzialmente nordamericano, un parente povero del petrolio, del quale accompagnava e spesso disturbava l'estrazione. Fu infatti necessario mettere a punto tecnologie adeguate per estrarre e trasportare il metano senza disperderlo; e questo fu possibile soltanto nel secondo dopoguerra, quando fu avviata la realizzazione dei primi grandi metanodotti. Oggi, in Italia giungono tre di queste grandi linee sotterranee di trasporto di gas naturale: la prima proviene dall’Olanda, dalla quale importiamo il 7 per cento del gas che consumiamo, il secondo dalla Siberia (da cui importiamo il 25 per cento) e il terzo dall'Algeria (da cui importiamo il 36 per cento). E’ il cosiddetto Transmed, il metanodotto transmediterraneo che inizia al confine tra Algeria e Tunisia e si snoda per quasi duemila chilometri, passando con tubazioni sottomarine attraverso il canale di Sicilia. Il gas naturale è, come il petrolio, costituito da una miscela di idrocarburi, in massima parte metano, e da altre sostanze gassose, quali l’anidride carbonica, l’azoto, l’idrogeno solforato e, in qualche caso, l’elio. Prima di poter essere utilizzato, il gas naturale viene trattato in modo da eliminare l'anidride carbonica e l'azoto, che lo rendono poco infiammabile, e l'idrogeno solforato, tossico e corrosivo. Ciò che resta è prevalentemente metano, l'idrocarburo gassoso più semplice e con la molecola formata da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno (CH4). E' più leggero dell'aria, non ha colore, né odore e non è tossico. Diffusissimo nell'atmosfera primordiale della Terra, il metano ha sicuramente contribuito alla sintesi dei primi amminoacidi e alla nascita della vita sul nostro pianeta. Il gas naturale è impiegato nelle utenze domestiche (cucine a gas, riscaldamento, acqua calda), in quelle industriali (settore meccanico, metallurgico, ceramico, laterizi, vetro) e per la produzione di elettricità. Come il petrolio, viene utilizzato anche nell'industria chimica e petrolchimica, nella produzione di gomme, farmaci, colori, solventi. E’ più versatile del petrolio e può essere impiegato senza subire trasformazioni. Spesso, il gas naturale viene estratto dagli stessi giacimenti del petrolio, perché, come quest’ultimo, esso è il risultato delle trasformazioni subite dalla sostanza organica depositatasi sul fondo di antichi mari e laghi (bacini sedimentari). Non vi è dunque una ricerca di gas naturale distinta da quella del petrolio, ma un'unica attività di prospezione che soltanto dopo la perforazione dei pozzi esplorativi permette di conoscere la natura del giacimento. La localizzazione geografica delle riserve di gas, rispecchia dunque, quella del petrolio: Medio Oriente e Paesi dell'ex Unione Sovietica ne possiedono circa il 73 per cento (e il 71 per cento di petrolio). Le riserve mondiali di gas naturale ammontano oltre 180.000 miliardi di metri cubi, ma esse non rappresentano tutte le risorse effettivamente esistenti nel sottosuolo, spesso ancora sconosciute all'uomo o il cui costo di estrazione è attualmente troppo elevato. La scarsa presenza di elementi inquinanti, rende il gas naturale un combustibile con un impatto ambientale inferiore a quello tipico degli altri combustibili fossili. La combustione del gas naturale produce anidride carbonica e ossidi di azoto, ma in misura minore rispetto al carbone e al petrolio. Per quanto riguarda, in particolare, l'anidride carbonica, a parità di energia prodotta, le emissioni provocate dalla combustione del metano sono inferiori del 25 per cento e del 40 per cento rispetto a quelle prodotte dalla combustione dei derivati del petrolio e del carbone. Inoltre, il carbone e i derivati del petrolio producono anche ossidi di azoto e anidride solforosa, altri due inquinanti dannosi per l'uomo e l'ambiente e che sono assenti nel caso del gas naturale. Il metano può però essere dannoso per l'ambiente se viene disperso, perché è uno dei cosiddetti gas a "effetto serra": una volta raggiunta l’alta atmosfera esso contribuisce a formare quello strato di gas che, impedendo al calore solare riflesso dalla terra di disperdersi, provoca l'innalzamento della temperatura terrestre. |