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I componenti del G.V.P.C. di Norma hanno associato fin da subito a una politica di Protezione Civile un' azione a carattere ambientale dettata dal loro attaccamento al territorio e alla natura.



Nel 1996 inizia la ripulitura di una discarica abusiva sulla strada Provinciale Norma-Cori in località "Valle Recchia" lungo il costone di una collina.

Il sito è stato oggetto di questa opera per due motivi: 
  • riportare la zona alla sua bellezza originale;

  • il dissesto idrogeologico a cui la zona è sottoposta.

L' area si presentava interessata da rifiuti di qualsiasi genere: dalla plastica, ai calcinacci, agli elettrodomestici.
Per ripulire l' intera area di circa 800 mq. sono stati impiegati circa 2 mesi di lavoro discontinuo reso più arduo dalla pendenza del territorio. I rifiuti più piccoli sono stati recuperati attraverso l' aiuto di muli, mentre per le cose grandi si sono utilizzati verricelli e corde.

Nello stesso anno sono state messe a dimora circa 50 piantine tra lecci, sugheri e tutte quelle specie autoctone. La zona però era interessata da pascoli e perciò gli alberelli venivano continuamente spezzati o mangiati.
Allora nel 1998 si decise di recintare completamente l' intera area con pali di castagno e filo spinato. Si iniziò chiedendo al Corpo forestale la disponibilità dei pali di castagno provenienti da ceduazione di boschi.

Si ebbe anche l' idea di allargare la zona di rimboschimento agli attuali 800 mq.
Per eseguire il lavoro sono stati necessari 60 giorni lavorativi ripartiti in un anno. Sono stati utilizzati 150 pali e 2800 m di filo spinato. Il lavoro di fissaggio dei pali, svolto con l' ausilio di solo attrezzatura manuale, è stato reso ancora più duro dalla proprietà rocciosa del terreno.

A novembre 1999 si ricominciò a piantare gli alberelli per arrivare a un totale di 200. Per innaffiare queste piantine nel periodo estivo il Comune, dietro richiesta, collocò un idrante nelle immediate vicinanze.

Durante l' estate 2000 il rimboschimento è stato minacciato da un incendio, ma grazie allo sforzo e alla tenacia del Gruppo  non si sono avuti danni.

E' ovvio che un rimboschimento ha continuamente bisogno di manutenzione ed è per questo che per le persone che hanno realizzato quest'opera è diventato una tradizione incontrarsi tutte le domeniche pomeriggio a lavorare in quel posto. 




La seconda opera a carattere ambientale portata a termine è stata il ripristino di un pozzo adibito ad abbeveraggio bestiame della capacità di 600 metri cubi.

Il serbatoio situato in località "Valle della Noce" che attraverso 2 bacini raccoglie le acque provenienti dal "Monte della Noce", era utilizzato fino a pochi anni fa dai pastori del luogo per abbeverare il bestiame. La mancata manutenzione lo aveva reso inutilizzato.

Esso che era stato costruito negli anni '60 con i fondi della Comunità Montana.

Ultimamente quei pochi pastori rimasti avevano chiesto al Comune dirimettere il pozzo in funzione. Il Comune informando di tale situzione il Gruppo, come fa sempre per problemi ambientali, prese atto che i volontari si proposero per risistemare il serbatoio. L' amministrazione quindi si impegnò a mettere a disposizione i mezzi finanziari.

Le fasi di ripristino, iniziate a marzo 2000 e terminate a settembre, possono essere così schematizzate:
  • pulizia dell' area interessata dai rovi che avevano completamente invaso la struttura;

  • pulizia dei bacini di raccolta acque;

  • pulizia del fondale del serbatoio in cui erano depositati circa 5 metri cubi di melma;

  • stuccatura delle pareti interne del serbatoio per evitare perdite.
Il lavoro eseguito è stato reso difficoltoso dal fatto che la zona è raggiungile solo a piedi (circa 20 minuti) e quindi le attrezzature e i materiali sono state trasportati tutti a spalla: "detto in tutta sincerità quando si arrivava sul posto già eravamo stanchi!!". 



Queste due opere non sarebbero state realizzate senza i grandi sforzi compiuti dal socio Franco Artuso a cui vanno i ringraziamenti di tutto il Gruppo.