Tommaso Trini
“…Ampio è lo spettro di esperienze,rifrazioni,associazioni e consonanze con
le quali tale opera ci fa risalire alla sua struttura,cui riconosco valori
di autenticità ed originalità. Bruno Gorgone si è rinnovato molto da quando
ha perfezionato la sua via alla pittura di pattern,a tale linguaggio
concettualmente avanzato dei reciproci scambi tra figurazione e astrazione.
Il pattern,l’abbiamo visto,è uno schema combinatorio di elementi che si
ripetono per diversificarsi,una struttura dinamica che sfugge alla staticità
dello stile.Assume di solito gli angoli stretti della geometria piana e non
è molto diffuso tra i pittori italiani.Gorgone riesce invece a innovarlo col
flusso caotico del suo disegno organico,prendendo posto fra i pittori
neogeometrici europei e i cultori nostrani delle mitografie esotiche. La sua
è una pittura di pattern,materiata di linfe fluide sotto l’azione primaria
della luce del sole-dove i semi sbocciano in fiori,che sbocciano in frutti
che,a loro volta,sbocciano in campi,in paesaggi.Dunque,c’è del metodo nella
creazione di questi nidi del meraviglioso. Oggi la natura va rivelando il
suo fluido ordine matematico agli occhi degli artisti più ricettivi,oltre
che alla scienza,attraverso la conoscenza delle proprietà che regolano le
metamorfosi delle forme organiche e il caos dei fluidi.Pertanto,non mi
riferisco alla preparazione del nostro pittore,che pure si è formato agli
studi di architettura e sa condividere la cultura del progetto con
l’anarchia dei sogni; ritrovo il metodo esperto della fluidodinamica
nell’intimità stessa della sua pittura. Dopo il verde rigoglio boschivo di
ieri,essa apre oggi il ventaglio del visionario.
Così un grande poeta,Andrea Zanzotto,è penetrato tra le sue folte
vegetazioni di ieri: “Luce entro il verde / persino frivola, / fa ch’io
t’interroghi senza indugio / e ripetutamente,perché / nel tuo silenzio si
aggira letizia.”
Abbandoniamoci ancor più lieti alle onde odierne.
E’ più che evidente il sentimento di gioia che impollina i colorati gorghi
lineari di questi paesaggi edenici. Vi riconosco,per poco che li percorra
con lo sguardo,l’arabesco e il flutto mediterraneo.Ecco un paradiso dei
pittori dove poter incontrare,ne sono certo,Matisse. E nella cui luce
sensuosa la letizia cresce in voluttuosa delizia….”.
Milano,2000
(estratto dal catalogo: Gorgone- Eden Surf,Edizioni D’Ars,Milano,2000)