PSKOV
Regione di Pskov, Pskovskaija oblast, dal 2018
Bandiera prevista da una legge approvata il 25 dicembre 2018 ed entrata in vigore l'8 gennaio 2019, dopo una lunga attesa e una serie di proposte insoddisfacenti. Essa raffigura un leopardo, simbolo di coraggio e anche di regalità (in seguito alla spartizione della Polonia del 1772 Pskov costituì un viceregno, assai più vasto dell'attuale provincia); dall'alto esce dalle nuvole la mano di Dio in segno di benevolenza. Su una striscia bianca (1/7 del drappo) lungo l'asta c'è un disegno ornamentale che riproduce un motivo architettonico tipico della regione. La bandiera non è molto dissimile da quella dell'omonimo capoluogo regionale (che non ha la striscia all'asta): ambedue sono armeggiate rifacendosi allo stemma della città di Pskov approvato nel 1781 e riconfermato, dopo il periodo sovietico, nel 1992. Proporzioni 2/3.
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Bandiera approvata il 10 dicembre 1998, in vigore dal 30 successivo. Proporzioni 2/3, con la parte rossa contenente lo stemma pari a 3/5 del drappo. Le strisce gialle in campo rosso rimandano al nastro della decorazione del premio Lenin, conseguita dalla regione nel 1958. Il nastro compare come ornamento anche nella versione completa dello stemma regionale. Gli stessi elementi, arrangiati diversamente, figurano anche sulla bandiera dell'omonimo capoluogo della regione.
Lo stemma compare sulla bandiera timbrato di corona granducale ma senza gli altri ornamenti. Il cannone d'argento con l'affusto d'oro ricorda le molte battaglie di cui il territorio fu teatro in specie nei secoli XIV-XVI, allorché Smolensk fu al centro della guerra tra la Lituania e la Moscovia. La merlatura dello scudo allude alle grandi fortificazioni dell'omonima città capoluogo costruite dai russi in difesa dagli eserciti lituano e polacco, dopo che la città era tornata in loro possesso (1514). L'uccello posato sul cannone è una raffigurazione, forse risalente al XVI secolo, del misterioso Gamajun, simbolo tradizionale di saggezza. Nella sua essenza, lo stemma fu approvato nel dicembre 1856 anche se era già nell'uso comune.
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Bandiera adottata il 30 gennaio 2004. Proporzioni 2/3 con striscia centrale pari a 1/6 del drappo. La corona imperiale d'oro ricorda la considerazione in cui era tenuta dai sovrani russi la provincia, più volte insuperabile baluardo contro le invasioni, dei tartari (XV secolo) come dei francesi di Napoleone (1812). La striscia bianca centrale rappresenta il fiume Ugra, affluente dell'Oka, che attraversa la regione. Lo stesso fiume appare anche sulla bandiera della città di Kaluga e, più realisticamente, sullo stemma regionale di campo verde. (Vexiinfo, 72(5), 2004 - Gaceta de Banderas, 117, 2007).
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Bandiera adottata il 25 novembre 2005. Proporzioni 2/3. Si tratta di una bandiera armeggiata che riproduce lo stemma regionale (approvato nel 2001 e successivamente emendato). Esso rappresenta tre lame di spada in argento e due martelli d'oro ed è ispirato alle antiche armi (1778) della città e della provincia, sulle quali in luogo del ferro di spada orizzontale, c'era un pezzo di canna di fucile. Le figure alludono al fatto che la città di Tula, capoluogo dell'omonima provincia dal 1777, era sede di una rinomata fabbrica di armi leggere. (Gaceta de banderas, 116, 2007).
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Un primo modello di bandiera fu accettato il 26 dicembre 2002 e ufficialmente approvato il 20 febbraio 2003. Era un tricolore bianco-verde-arancio con al centro lo stemma regionale, un tiglio verde su cinque colline verdi in campo giallo. Il disegno, che escludeva i colori slavi e soprattutto il rosso, suscitò subito molte critiche e bandiera e stemma furono ritirati prima di entrare nell'uso effettivo. Dopo la bocciatura di altri progetti, il 10 luglio 2003 fu approvata una nuova bandiera, effettiva dal 2 agosto. È una bandiera armeggiata. Il campo rosso simboleggia lo sviluppo industriale basato sul lavoro. Il tiglio (in russo lipa) richiama il nome della regione ed è presente anche sui simboli dell'omonimo capoluogo. L'albero in sé è antico simbolo di fratellanza e della vita stessa, il tiglio in particolare rappresenta l'intelligenza e, per le sue proprietà curative, la salute. La sua densa chioma gialla è segno di fertilità e la campagna verde su cui cresce è auspicio di prosperità. La regione di Lipetzk fu costituita in epoca sovietica (1954), separandola da Voronez.
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Bandiera adottata il 22 febbraio 2005. Proporzioni 2/3. Simbologia dei colori piuttosto convenzionale: il rosso sta per il coraggio e la solidarietà e ricorda il periodo sovietico; l'azzurro sta per la gratitudine, la fiducia nel futuro unita all'amore per le tradizioni e allude alle bellezze naturali; l'alveare e le api dello stemma simboleggiano l'operosità e sono presenti anche sulla bandiera e sullo stemma dell'omonimo capoluogo. Lo stemma, approvato ufficialmente nel 2003, è sostanzialmente uguale a quello della vecchia provincia risalente al 1878: allora aveva la corona imperiale al posto dell'attuale "a rebbi", ed era decorato con rami di quercia legati col nastro azzurro dell'Ordine di Sant'Andrea; quello moderno è invece circondato dal nastro della decorazione del Premio Lenin. (Vexiinfo, 78, 2005 - Gaceta de Banderas, 112, 2006).
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Bandiera adottata il 2 giugno 2000. Proporzioni 2/3, con la striscia intermedia doppia delle altre. La figura sulla striscia gialla è tratta dallo stemma, che ha pure il campo giallo-oro. Esso risale al XVII secolo ed è stato approvato nella versione moderna nel 1997. La figura rappresenta un principe (knyaz). Infatti, il territorio di Ryazan, prima di essere conquistato da Mosca (1521) era un potente principato sovrano, che ebbe un ruolo importante nella lotta contro i Tartari dell'Orda d'Oro. Secondo alcuni si tratta del grande principe Oleg Ivanovic che combatté al fianco del tartaro Mamai nella decisiva battaglia di Kulikovo (1380). Vedi anche la bandiera dell'omonimo capoluogo.
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