Bandiera di
Petrozavodsk, capitale della Repubblica di Carelia, approvata il 1°
marzo 2001. Drappo bianco (prop. 2/3) con motivo ondulato azzurro alla
base simboleggiante il lago Onega sulle cui rive sorge la città.
Nell'area bianca, spostato verso l'asta, lo stemma cittadino. La parte
superiore, un braccio che spunta dalle nubi impugnante uno scudo
(simbolo della protezione della divina provvidenza) e palle di cannone
incatenate (in ricordo della guerra contro la Svezia) corrisponde
alle armi di Olonets, distretto di appartenenza della città. La
parte inferiore, a fasce verdi e oro, rappresenta le vere armi storiche
di Petrozavodsk, con le tre mazze incrociate, che alludono al nome
stesso della città, la "fabbrica di Pietro", così detta
perchè fu fondata (1701) come base logistica per la costruzione
di San Pietroburgo.
Bandiera di
Syktyvkar, capitale della Repubblica dei Comi, adottata il 25 settembre
2009. Proporzioni 2/3. Colori e figure dal significato naturalistico.
Al centro il disegno stilizzato di un orso nella sua tana; sotto di
esso la punta di un ramo di abete, e sopra l'emblema nazionale che
simboleggia il sole. La bandiera si ispira allo stemma concesso a
Syktyvkar (che all'epoca aveva il nome russo di Ust-Sysolsk), insieme
al titolo di città.
La bandiera di
Joškar-Ola, capitale della Repubblica dei Mari (Marelia), approvata il
27 febbraio 2006, era azzurra con la figura bianca di una femmina di
alce; lungo l'asta un motivo bianco definito come "ornamento
nazionale". Il 26 dicembre dello stesso anno, tale motivo fu eliminato.
L'alce femmina sullo stemma della città è di antica
tradizione (vi appariva già nel 1781), tuttavia il 22 giugno
2011 si è deciso di sostituirla con un maschio, sempre d'argento
ma con corna e zoccoli d'oro. Proporzioni 2/3 per tutte le versioni.
Bandiera di Iževsk,
capitale della Repubblica Udmurta, adottata il 21 aprile 2000.
Proporzioni 1/2.
Armeggiata, riproduce lo stemma adottato il 27 maggio 1997, partito
d'argento e di azzurro con una tenaglia e una freccia dall'uno
all'altro, fronde verdi e frutti rossi il tutto posto sulla linea di
partizione. Il simbolismo è complesso e di difficile
comprensione. Essenzialmente l'autore del disegno ha voluto
rappresentare l'interazione delle attività umane con la natura
anche in proiezione futura; immaginando che la tenaglia si possa
chiudere, i frutti rossi, schiacciati, produrrebbero succo e la freccia
rimarrebbe spuntata.