Sommario.
Indipendente dall’Ungheria verso la fine del XIV secolo, la Moldavia
divenne tributaria dei turchi nel XVI secolo (v. Romania). Nel 1812 la
Russia ne strappò una parte (Bessarabia) all’Impero Ottomano. In
seguito alla rivoluzione d’ottobre, questo territorio, dopo un breve
periodo di indipendenza (1917-18), fu unito all’Ucraina e costituito
nel 1924 come repubblica autonoma (RASS). Nel 1941 diventò
Repubblica Socialista Sovietica (RSS) a sé stante. Nel 1991,
grazie al
crollo del sistema sovietico, il paese si guadagnò
l’indipendenza.
Repubblica Democratica di Moldavia,
Republica Democratica Moldoveneasca, 1917-1918
Bandiera nazionale della
repubblica proclamatasi indipendente in seguito allo scoppio della
rivoluzione russa e
in vista della riunione con la Romania, adottata il 23 dicembre 1917
e in uso fino all'8 aprile 1918. I colori erano gli stessi dello scudo
dell'antico stemma.
La versione di stato,
adottata ufficialmente il 23 dicembre 1917, sopravvisse anche dopo il
ritorno alla Romania (8 aprile 1918) fino al dicembre 1918, pochi mesi
prima della parziale occupazione bolscevica (maggio 1919). Era in
pratica la bandiera rumena con una versione modificata dello stemma
nazionale moldavo al centro. D’altra parte il tricolore rumeno pulito
era largamente usato, insieme al bicolore blu-rosso, come bandiera
nazionale.
Repubblica Autonoma Socialista Sovietica di Moldavia, Moldavskaija
SSR,
Republica Autonoma Sovietica Socialista Moldoveneasca, 1925-1941
1925-1938
Bandiera approvata il 19
ottobre 1925, modificata nel 1937. Proporzioni 1/2. Disegno ricostruito
da descrizione. Alle iniziali della repubblica in caratteri cirillici,
posti ad arco, e alla falce e martello si aggiungeva un emblema
composto da un grappolo d'uva sovrapposto a una spiga di grano e a una
pannocchia di granturco intrecciate; i tre prodotti della terra
sarebbero successivamente passati sullo stemma di stato della RSS. Dal
1932 la lingua locale usò i caratteri latini; non risulta che il
cambiamento si sia riflesso anche sulla bandiera.
1938-1941
Nel gennaio 1938, seguendo la prassi generale per le bandiere delle
repubbliche autonome, fu presentato un modello che utilizzava la
bandiera dell'Ucraina adottata l'anno precedente, con la sigla anche in
lingua locale (RSSU) e il nome abbreviato della repubblica in russo e
in moldavo. La bandiera fu effettivamente adottata il 27 febbraio
successivo, cambiando i caratteri delle sigle in lingua locale da
latini a cirillici.
Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia, Moldavskaija
SSR,
Republica Sovietica Socialista Moldoveneasca, 1941-1952
Bandiera di stato della
nuova repubblica socialista sovietica,
adottata con la costituzione del 10 febbraio 1941; modificata nel 1952.
Proporzioni
1/2. Disposte ad arco sopra l’emblema della falce e martello,
figuravano
le iniziali del nome ufficiale in rumeno, trascritte in caratteri
cirillici
(corrispondenti a RSSM).
Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia, Moldavskaija SSR,
Republica Sovietica Socialista Moldoveneasca, 1952-1990
Nuovo modello di
bandiera di stato della repubblica socialista sovietica moldava,
adottata il 31 gennaio 1952. Sostituita il 5 giugno 1990 da un
tricolore simile a quello rumeno, prima ancora che la Moldavia
raggiungesse l’indipendenza. Proporzioni 1/2.
Moldova, 1990
Bandiera valida per
tutti gli usi adottata ufficialmente il 5 giugno 1990 e modificata con
l'aggiunta dello stemma il 6 novembre successivo. La Moldavia
(ufficialmente ancora Repubblica Socialista
Sovietica fino al 23 maggio 1991) aveva dichiarato la propria
sovranità
il 23 giugno 1990 con l'intento non troppo nascosto di unirsi alla
Romania. Anche la bandiera era in pratica quella romena: si
differenziava solo
per le proporzioni (1/2) e per la tonalità più chiara
dell'azzurro.
Repubblica di Moldavia, Republica Moldova, dal 1990
Bandiera valida per
tutti gli usi adottata il 6
novembre 1990, prima del conseguimento dell'indipendenza. Definita
ufficialmente il 24 dicembre 1991 e confermata nel 1994. Analogamente
al nuovo stemma rumeno ripreso nel 1992, lo
scudo
è accollato all'aquila. Troncato di rosso e di azzurro, testa di
uro
attraversante, stella, rosa e crescente, il tutto in oro. È una
variante
dello stemma in uso nel 1863-65.
La bandiera adottata nel
1990, ereditando la consuetudine sovietica, manteneva le proporzioni
1/2. La legge costituzionale del 29 luglio 1994, nel
definire i simboli nazionali, non faceva menzione delle dimensioni. Si
diffuse allora, per analogia con la bandiera rumena, l'impiego di
drappi di proporzioni 2/3. Una legge del
17 settembre 2010, in vigore dal 26 novembre successivo, oltre a
fissare
la tonalità dei colori e le modalità di
esposizione, ha riconfermato le proporzioni originarie 1/2.