Sommario.
Invasa dagli Ordini cavallereschi (Portaspada, Teutonico) che la
convertirono al cristianesimo, la Lituania fu principato indipendente
nel 1236. Ebbe un grande sviluppo e si estese sino nel cuore della
Russia. Granducato dall’inizio del XIV secolo, nel 1385 si unì
per motivi dinastici con la Polonia, costituendo il più potente
stato cristiano dell’Europa orientale. Verso il XVI secolo
cominciò una lunga decadenza che condusse, attraverso successive
spartizioni, alla completa occupazione russa del 1795. La Lituania
dovette attendere la rivoluzione russa
per riacquistare la propria indipendenza, ma nel 1940 fu reintegrata
nell’URSS. Nel 1990 fu di nuovo indipendente.
Granducato di Lituania, fino al 1795
Bandiera durata fino alla definitiva spartizione del 1795 che
consegnò la Lituania nelle mani dello zar. Corrispondeva
all'antico stemma tradizionale lituano. Il cavaliere (Vytis in
lituano o Pogón in polacco), comparve sui sigilli di
stato nel XIV-XV secolo e poco dopo fu trasferito sulla bandiera. Esso
rappresenterebbe un simbolico eroe nazionale; lo scudo che imbraccia
era quello della casata dei granduchi, con la doppia croce che ricorda
la conversione al cattolicesimo del granduca Jagellone nel 1386. Sul verso
della bandiera figuravano le cosiddette "colonne di Gedimino" ritenute
- probabilmente a torto - le torri del castello di Vilnius in
rappresentazione schematica. Recto e verso costituivano
in origine due distinti vessilli, risalenti al XIV e al XV secolo
(rispettivamente la bandiera con le colonne e quella col cavaliere).
Repubblica di Lituania, Lietuvos Respublika, 1922-1940
Bandiera di stato e da guerra adottata il 1° agosto 1922 e
scomparsa il 15 giugno 1940, allorché l'Unione Sovietica invase
il paese. In forma quadrata costituì anche lo stendardo del
presidente. Recto e verso erano differenti, derivando
la bandiera da quella dell'antico granducato con poche varianti. Il
drappo era rosso vivo e non più tendente al cremisi. Vytis
il cavaliere era più slanciato, imbroccava uno scudo ancora con
la doppia croce, ma col campo rosso anziché azzurro e non aveva
la gualdrappa; inoltre le colonne di Gedimino sul verso erano
bianche invece che giallo-oro.
Repubblica di Lituania, Lietuvos Respublika, 1918-1940 e dal
1988
Bandiera nazionale e
mercantile. Adottata il 19 aprile 1918, ufficiale dal 15 maggio 1920 e
confermata dalla costituzione il 1° agosto 1922. Cessò di
esistere il 15 giugno 1940. Ripresa come bandiera nazionale il 18
novembre 1988, fu ufficialmente confermata il 20 marzo 1989 anche come
bandiera di stato e l'11
marzo 1990 come mercantile. Le proporzioni originarie erano 2/3; nel
1991 furono stabilite in 1/2 e infine la legge del
1°
settembre 2004 le fissa in 3/5. Le striscie verde
e rossa erano all'inizio di tonalità nettamente scura, presto
attenuata.
I colori sono tratti dal folclore nazionale. Il giallo simboleggia le
mèssi e l'autosufficienza, il verde le foreste e la speranza,
il rosso i fiori e l'amor di patria.
Repubblica di Lituania, Lietuvos Respublika, dal 2004
Bandiera di stato
"storica" prevista dalla legge del 1° settembre 2004. Proporzioni
3/5. Ripropone i vessilli della prima repubblica e quelli dell'antico
granducato. Il disegno del cavaliere però appare su entrambi i
lati del drappo ed è quello moderno, tratto dallo stemma di
stato. Secondo le prescrizioni di legge, la bandiera è esposta
su
alcuni edifici storici (ad es. sul palazzo reale di Vilnius e sul
castello di Trakai) e in occasione di feste e ricorrenze nazionali.
Repubblica di Lituania, Lietuvos Respublika, 1927-1939
1927-1936
1936-1939
Bandiera della marina da
guerra in uso dal 1927 sull'unica nave militare lituana, il dragamine
"Presidente Smetana". Confermata ufficialmente il 25 marzo 1936 con
proporzioni mutate da 2/3 a 1/2. Scomparsa in seguito all'occupazione
tedesca del porto di Klaipeda (Memel) nel marzo 1939.
Repubblica di Lituania, Lietuvos Respublika, dal 1992
Bandiera della marina da
guerra introdotta il 25
maggio 1992. Proporzioni 1/2. E ripreso il modello della vecchia
bandiera per gli yacht già in uso fino al 1940 (allora in
proporzioni 2/3).
Repubblica Socialista Sovietica di Lituania, Litovskaija SSR,
Lietuvos Tarybu Socialistine Respublika, 1940-1953
Bandiera di stato
adottata il 25 agosto 1940 e sostituita nel 1953. Proporzioni 1/2.
Sopra la falce e martello il nome della repubblica solo in lingua
lituana.
Repubblica Socialista Sovietica di Lituania, Litovskaija SSR,
Lietuvos Tarybu Socialistine Respublika, 1953-1989
Bandiera di stato
adottata il 15 luglio 1953 e sostituita il 20 marzo 1989 dalla vecchia
bandiera del 1940, che già nel novembre 1988 era stata ripresa
come bandiera nazionale.
Sommario. Lo
stato della Lituania Centrale si costituì nel 1920 nella regione
di Vilnius con popolazione in maggioranza polacca, in vista della
riunione con la Polonia, cosa che avvenne nel 1922. Nel 1939
tornò alla Lituania. La sua bandiera rossa recava affiancati
l’aquila polacca e il cavaliere lituano.
Litwa Srodkowa, 1920-1922
Bandiera nazionale della
parte della Lituania
- pari a circa un terzo della superficie dello stato, comprendente
anche
la capitale Vilnius - già occupata dalla Polonia e costituita in
territorio neutrale dalla Società delle Nazioni. Adottata il 12
ottobre 1920, durò fino al 20 febbraio 1922, allorché il
territorio fu annesso alla Polonia in seguito a plebiscito. I simboli
della Polonia, l'aquila, e della Lituania, il cavaliere, comparivano
direttamente
sul campo rosso.
Sommario. Il
porto anseatico di Memel,
salvo brevi occupazioni svedesi e russe, fu tedesco fino alla sconfitta
della
Germania nella prima guerra mondiale. Nel 1920 fu costituito dagli
alleati
in territorio autonomo sotto amministrazione francese e nel 1924 fu
unito
alla Lituania, che già lo aveva occupato nel 1921.
Territorio di Memel, Klaipèda, Memelgebiet, 1920-1925
Bandiera mercantile del
territorio introdotta
il 20 febbraio 1920 e ufficiale dal 13 marzo successivo. Fu abolita il
28
febbraio 1925. Proporzioni circa 3/5. Era la bandiera cittadina, con un
tondo
sulla striscia gialla tratto dal sigillo della città noto dalla
seconda
metà del XIII secolo. Secondo una delle varie interpretazioni,
la
scena rappresenterebbe un cantiere fortificato ed è tuttora
presente
sullo stemma civico (v. bandiera civica
di Klaipèda).