MANCIURIA
© Roberto Breschi
Sommario. I governatori spesso amministravano le province cinesi come monarchi di territori indipendenti; così nel 1922 il governatore della Manciuria, Tso-lin, proclamò l’indipendenza delle regioni orientali. L’indipendenza mancese non lasciò segni evidenti ma la bandiera servì da modello a quella dello stato della Manciuria (o Manchukuo), sostenuto dalla pesante ingerenza giapponese in Cina, cominciata nel 1931 e terminata nel 1945, che produsse il sorgere di varie entità più o meno indipendenti e governi provvisori sparsi per il territorio cinese. Nel 1934 fu ufficialmente proclamato l’impero della Manciuria, sul trono del quale salì l’ultimo imperatore manciù, Pu Yi, che era stato deposto nel 1912 quando era solo un bambino. Tutto finì con la resa giapponese nel 1945.


Stato Manciù, Man-chu-kuo, 1922-1931



Bandiera dello stato autonomo proclamato nel maggio 1922 dal governatore Chang Tso-lin e limitato alle province più orientali. Non mutò nel giugno 1928 quando Tso-lin fu assassinato e gli succedette il figlio Chang Sue-liang. Abolita nel settembre 1931, con l'occupazione giapponese. I colori delle strisce del rombo, insieme al giallo oro del campo, erano quelli della bandiera nazionale cinese.


Stato Manciù, Man-chu-kuo, 1932-1934
Impero della Manciuria, Man-chu-ti-kuo, 1934-1945



Bandiera nazionale, mercantile e, fino al 1935, della marina militare. Adottata il 9 marzo 1932, non cambiò con la proclamazione ufficiale dell'impero, il 1° marzo 1934. Scomparve insieme allo stato che rappresentava nell'agosto del 1945. Proporzioni 2/3. Era l'evoluzione del precedente vessillo. Il simbolismo dei colori era reinterpretato con accostamenti di comodo. A parte il giallo-oro, indiscusso colore nazionale e imperiale, agli altri quattro si associavano altrettante virtù (entusiasmo, giovinezza, imparzialità, forza). Un'altra interpretazione vedeva nei colori i popoli che convivevano nello stato: manciù, mongoli, coreani, russi e cinesi.


Impero della Manciuria, Man-chu-ti-kuo, 1935-1945



Bandiera della marina da guerra adottata nel 1935, derivata dalla bandiera nazionale per estensione delle quattro strisce colorate a tutta la metà superiore del drappo. Lo stato della Manciuria scomparve nel 1945 e così le sue bandiere.



ALTRE BANDIERE

Stendardo imperiale

> CINA

Bibliografia
Vexillinfo, 68, 1986 - Riv. Marittima, Suppl., 6, 1996 - Archivio CISV, scheda 38







MONGOLIA INTERNA
© Roberto Breschi
Sommario. La Mongolia Interna - o Mengkiang (Meng-kiang= “terre mongole presso il confine”) -  era uno stato a struttura federale costituito nel 1937 dai giapponesi, presso le popolazioni mongole, in funzione anticinese e antisovietica. La federazione, che comprendeva tre governi autonomi (Meng-ku, Cha-nan e Chin-pei) fu riorganizzata nel 1939. Dopo la resa del Giappone, sullo stesso territorio, fece una fugace comparsa, dal settembre all’ottobre 1945, la repubblica popolare della Mongolia Interna.


Federazione Mongola, Meng-kiang, Meng t'ien, 1937-1942



1937
 

1937-1942
Bandiera della federazione adottata il 29 ottobre 1937. Il fondo azzurro era il colore dei mongoli, il rosso rappresentava i giapponesi, il giallo i manciù e il bianco gli altri popoli. Già prima della fine del 1937, per ragioni non conosciute la bandiera fu modificata arrangiando verticalmente le strisce del cantone. Nel 1939, quando la federazione (comprendente i tre governi autonomi di Meng-ku, Cha-nan e Chin-pei) fu riorganizzata, la bandierà non cambiò. Fu invece sostituita, per ignoti motivi, nel 1942.

1942-1945
Bandiera di stato introdotta nel 1942 e scomparsa nell'estate del 1945 in seguito alla disfatta giapponese. Il disegno della precedente bandiera, non si sa per quale motivo, fu drasticamente cambiato, tuttavia i colori e il loro significato restarono immutati.


Repubblica Popolare della Mongolia Interna, 1945


Bandiera di stato della repubblica popolare formatasi dopo la scomparsa della federazione filogiapponese del Mengkiang. Adottata con la costituzione del 10 settembre 1945, durò soltanto fino al 25 ottobre successivo. Proporzioni 1/2. Il drappo rosso con il soyombo azzurro fu anche la bandiera della repubblica della Mongolia Esterna dal 1924 al 1940. Unica differenza la stella bianca sopra il soyombo.


> CINA

Bibliografia
Vexillinfo, 85, 87 e 89, 1987 - Flagmaster, 79, 1994 - Riv. Marittima, Suppl., 6, 1996







MONGOLIA ORIENTALE
© Roberto Breschi
Sommario. Dopo la seconda guerra mondiale, prima che i cinesi di Mao completassero la riconquista dei territori già sotto controllo giapponese, la Mongolia orientale (parte orientale della Mongolia Interna e propaggini della Manciuria occidentale) proclamò con l’appoggio sovietico la repubblica popolare. Tutto finì nel 1947 con l’occupazione cinese della capitale Ulanhot (Città Rossa).


Repubblica Popolare della Mongolia Orientale, 1945/46-1946



Bandiera di stato adottata tra la fine del 1945 e l'inizio del 1946 e cambiata nel corso dello stesso 1946. Proporzioni 1/2. La bandiera ricordava da vicino quella dell'Unione Sovietica, con l'appoggio della quale era stata ottenuta l'indipendenza. Nel cantone, invece della falce e martello, c'erano una falce da fieno e una frusta incrociate, simboli rispettivamente dei contadini (cinesi) e dei mandriani (mongoli).


Repubblica della Mongolia Orientale, 1946-1947



Bandiera di stato adottata nel 1946 e ammainata probabilmente il 1° maggio 1947, all'arrivo delle truppe cinesi nella capitale Ulanhot (Città Rossa). Proporzioni apparenti 6/7. Delusi dai cinesi che si mostravano refrattari a rispettare l'autonomia del paese, i mongoli fecero prevalere le spinte nazionaliste. Il termine "popolare" fu cancellato dal nome dello stato e il carattere "comunista" della bandiera fu fortemente attenuato con l'aggiunta della larga fascia azzurra (colore dei mongoli). Resta un margine d'incertezza sul colore dell'emblema centrale: una fonte lo riporta tutto in giallo.


> CINA

Bibliografia
Flag Bull., XVI:3 e XVI:6, 1977 - Riv. Marittima, Suppl., 6, 1996


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