Sommario.
L'emirato di Khairpur, a est
di Jaisalmer fu l'unico stato del Sind (la pianura dell'Indo, oggi in
territorio pakistano) restato autonomo, grazie alla sua tradizionale
amicizia con
i britannici. Fu soppresso nel 1955 quando il Pakistan abbandonò
la struttura federale.
Emirato di Khairpur, c. 1860/1870
Bandiera di stato e
stendardo dell'emiro, risalente agli anni '60/'70 del XIX secolo.
Riportata in due versioni, con cinque e con sette strisce.
Emirato di Khairpur, fino al 1955
Bandiera di stato e
stendardo dell'emiro adottata in epoca imprecisata, ma relativamente
recente, e abolita nel 1955.
Dopo l'indipendenza del Pakistan (1947) continuò in teoria a
sventolare come bandiera locale dello stato federato fino al 1955. Le
strisce rosse non formano la croce di Sant'Andrea perché
idealmente non si incrociano al centro del drappo. Lo stemma di stato
entro il riquadro bianco, anche se appare un po' modificato
(soprattutto negli ornamenti esteriori) è essenzialmente quello
creato nel 1877. La fascia al centro dello scudo
rappresenta il grande fiume Indo. I tre falchi dello scudo e i cervi
posti
come supporti sono tratti dalla fauna locale. La palma in cimiero, uno
dei simboli dell'Islam, era pianta cara al Profeta.
Sommario. Il
Bahawalpur, nel Punjab a nord di Jaisalmer e Bikaner, sul fiume Indo
(che costituiva il suo confine
occidentale), fu fondato nel 1746 dall’emiro Bahawal Khan. Nel periodo
transitorio in cui maturò l’indipendenza dell’India e la
formazione
del Pakistan (1945-47), costituì di fatto uno stato indipendente
non appartenendo a nessuna delle due nuove nazioni. Nel 1947 si
unì
al Pakistan e l’unione divenne completa a tutti gli effetti nel 1949.
Principato del Bahawalpur, c. 1885-1945
Bandiera di stato
risalente almeno al 1885 e sostituita nel 1945. Proporzioni 7/12. Il
disegno a strisce verticali costituiva un'eccezione per la
vessillologia indiana. Gli stessi colori saranno mantenuti nella
bandiera successiva.
Principato di Bahawalpur, 1945-1955
Bandiera nazionale e di
stato adottata nel 1945. Continuò a sventolare anche dopo
l'indipendenza del Pakistan fino al 1955. I colori, già presenti
sul precedente vessillo, erano ricollegabili alla religione islamica,
tranne il giallo che probabilmente era il colore dinastico del nababbo.