Sommario. Antico
stato vicino ai confini col Bhutan, a est della città di
Shiliguri, oggi sulla stretta striscia di territorio che unisce l'India
all'Assam. Nel 1511 cambiò il vecchio nome di Kamata con quello
di Cooch, preso dalla dinastia regnante.
Principato di Cooch Behar, Kuch Bahar, Koch Bihar, fino a c.
1948
Bandiera di stato
adottata in epoca imprecisata e durata probabilmente fino al 1948. Il
sole figurato d'oro al centro del drappo rosso era caratterizzato da un
anello alla base dei raggi, figura tratta dallo stemma del
maragià. È anche descritto un antico stendardo principesco.
Sommario. Piccolo
stato a nord di Calcutta soppresso precocemente (prima del 1912). L'ex
sovrano mantenne il rango
di zamindar, vale a dire proprietario fondiario, con funzioni
di
esattore tributario per conto della corona britannica.
Principato di Burdwan, ? -1893-c. 1912
Bandiera di stato e
stendardo del principe, descritta per la prima volta nel 1893. Dopo la
soppressione dello stato (c. 1912), l'ex sovrano, divenuto zamindar,
continuò ad usare la bandiera come stendardo personale fino al
1949.
Sommario. Il
principato del Tripura, oggi stato federato dell'India presso il
confine col Bangladesh a est di Dacca, raggiunse notevole potenza nel
XV secolo, ma nel XVI secolo fu assoggettato dai mussulmani del
Bengala. Una parte (quella più montuosa, da cui il mome "Hills
Tipperah") riacquistò l'indipendenza nel 1625, mentre il resto
fu annesso ai territori britannici nel 1765.
Principato del Tripura, Hills Tipperah, fino al 1949
Bandiera di stato e
stendardo del maragià adottata in epoca relativamente recente e
abolita nel 1949. Proporzioni 4/7. Il drappo rosso e oro portava al
centro, entro un disco bianco, il complesso stemma principesco concesso
nel 1877. Lo scudo, sorretto da due leoni d'argento, era inquartato.
Nel 1° in campo azzurro il Matsya d'argento,
figura mezza uomo e mezza pesce, primo avatara di Visnù
(cioè la sembianza assunta dalla divinità nella sua prima
venuta sulla Terra). Nel 2°, un cuore d'oro rovesciato in campo
azzurro; nel
3°
il palmo di una mano d'oro in campo argento e nel 4° cinque bisanti
d'oro su argento. Ornamenti vari, tra cui, in cimiero, un crescente, un
tridente e due banderuole con la figura del dio Hanuman. Si conosce
anche uno stendardo personale
del maragià.
Sommario.
L'antichissimo regno del Manipur (secondo la tradizione si formò
addirittura in epoca precristiana) era situato in una regione
montagnosa ai confini con la Birmania. In origine era abitato da
popolazioni tibetane a cui si aggiunsero in seguito vari
gruppi birmani e indocinesi. Dopo una breve occupazione birmana
(1819-24)
diventò tributario del Regno Unito. Era detto anche Imphal, dal
nome
della capitale. Oggi costituisce uno stato dell'Unione Indiana.
Regno del Manipur, Imphal, fino al 1907
Bandiera di stato
adottata secondo una tradizione leggendaria nel 33 d.C. e rimasta in
uso per quasi 19 secoli. Sostituita
nel 1907. Il dio-serpente Pakhangba (da pa = padre e khangba
= conoscenza) che campeggiava sul drappo rosso, incarnava la
conoscenza.
Le scaglie della sua pelle erano rappresentate in cinque colori
(bianco,
indaco, celeste, violetto e grigio) che simboleggiavano
l'attività
dei cinque sensi. Il rosso era il colore del coraggio e del sacrificio.
Lo stendardo reale
portava
un'identica immagine, ma il drappo era bianco.
Regno del Manipur, Imphal, 1907-1949
Bandiera di stato
introdotta nel 1907 e soppressa nel 1949. Attorcigliato alle aste di
due bandiere in decusse stava il dio-serpente Pakhangba, accompagnato
da altre figure simboliche. Il crescente alludeva alla discendenza
lunare della famiglia regnante, la corona con le fronde
rappresentava la dignità regale, mentre la spada e i draghi (di
aspetto cavallino)
erano
i simboli della difesa dello stato. Le foglie e le spighe di riso
ricordavano
la preminente importanza di quella pianta per l'economia locale. Il
motto
in alto era una giaculatoria in onore di Sri Govindaji, la dea della
quale
i sovrani erano devoti. Lo stesso emblema, ma con i draghi rossi,
figurava
sullo stendardo reale
che,
come il precedente, aveva il campo bianco.