Sommario. Nel
1921, dopo secoli di dominazione bizantina, mussulmana e ottomana,
Abdullah, uno dei figli di Hussein, sovrano hashemita dell’Hegiaz,
fondò l’emirato della Transgiordania. Questo avvenne con il
beneplacito delle potenze occidentali, prima
fra tutte la Gran Bretagna che ottenne il mandato su quella regione
e sulla Palestina e riconobbe l’emirato nel 1923. Scaduto il mandato
nel 1946 l’emirato diventò un regno che nel 1949, in seguito
all’incorporazione
della Cisgiordania palestinese (poi riperduta nel 1967) assunse il nome
di Giordania.
Emirato di Transgiordania, Sharki al-Urdan, 1921-1946
Regno Hascemita di Giordania, Al-Mamlaka al Urdaniya al-Hashimiya,
dal 1946
Bandiera nazionale, di
stato e mercantile introdotta nel 1921, anno di nascita dello stato
come emirato di Transgiordania
e confermata dalla costituzione del 1928. Immutata con l'indipendenza
conseguita come regno di Giordania nel 1946. Proporzioni 1/2; il
triangolo
è esteso fino a metà del drappo. La Giordania è
l'unica monarchia hascemita superstite e di
tipo hascemita è la sua bandiera, con i quattro colori panarabi.
La stella -
qui di dimensioni molto ridotte, pari a 1/7 dell'altezza del drappo -
fu ereditata dalla bandiera siriana del 1920; le sue sette punte
simboleggiano
i sette versetti del corano, pilastri della fede islamica.
Regno Hascemita di Giordania, Al-Mamlaka al Urdaniya al-Hashimiya,
da c.1970
Bandiera della marina da
guerra adottata intorno al 1970, di impiego assai limitato, essendo
assai modesta la consistenza
della marina militare giordana e disponendo il regno di un solo accesso
al
mare (Aqaba).
Regno Hascemita di Giordania, Al-Mamlaka al Urdaniya al-Hashimiya,
dal 1946 (c.1939)
Bandiera dell'esercito,
attestata nel 1939 come bandiera della Legione Araba (Al-Giaish
al-Arabi). Questo famoso
corpo militare fu creato nel 1921 dall'ufficiale britannico F.G. Peake;
nel
1939 John B. Glubb (Glubb Pascià) ne fece l'armata araba meglio
addestrata, che di lì a poco si sarebbe distinta combattendo a
fianco dei soldati britannici nella seconda guerra mondiale. Dopo il
conflitto la Legione si identificò con l'esercito giordano e
mantenne il proprio vessillo, usato ancor oggi anche come bandiera
nazionale militare a terra.
Sommario. La
popolazione del Libano, in gran parte cristiani che avevano trovato
rifugio e protezione tra le alte montagne del paese, ha aspirato per
secoli all’autonomia. Sottoposto ai turchi e, per un breve periodo,
all’Egitto, il Libano fu motivo di attrito tra la Porta e l’occidente.
Dal 1590 la regione fu amministrata, per conto dell'impero Ottomano, da
emiri drusi della famiglia Ma'an, ai quali nel 1697 subentrarono gli
Shehab sunniti che governarono sino al 1842, quando il sultano riprese
il controllo diretto del Libano con Omar Pascià. Dal 1861 fino
alla vigilia della prima guerra mondiale, un arbitrato
internazionale ne stabilì l’autonomia, sotto un governatore
cristiano. Dopo la guerra, il Libano fu assegnato in amministrazione
alla Francia e unito al mandato siriano. L’indipendenza, deliberata nel
1941, diventò effettiva nel 1943. La nuova nazione conobbe la
prosperità ma anche guerre civili; coinvolta nella
crisi palestinese, ne subisce tuttora conseguenze molto gravi. Il
simbolo
nazionale, il cedro, è presenza costante sulle bandiere libanesi.
Emirato del Monte Libano, Imarah Jabal Lubnan, 1697-1840
Bandiera dell'emirato
del Monte Libano, dipendenza decentrata dell'Impero Ottomano dai
confini non ben definiti, nel periodo del governo degli emiri della
dinastia sunnita Shehab, subentrata ai drusi Ma'an nel 1590. Nel 1842,
con Bashir III, finì ufficialmente l'amministrazione Shehab sul
Libano, ma la loro bandiera azzurra col crescente era già stata
ammainata nel 1840, con l'esilio dell'emiro e il ritorno della regione
sutto l'amministrazione diretta della Turchia.
Lubnan, Liban, 1861-1915
Bandiera di stato e del
governatore del distretto autonomo costituito nel 1861 da un arbitrato
internazionale. In uso fino al 1915. Il Libano diviso tra cristiani e
mussulmani, era diventato motivo di contrasti tra l'impero Ottomano e
l'Europa. Con la mediazione delle grandi potenze fu garantita
l'autonomia del paese sotto un governatore cristiano. Il cedro, grande
albero nazionale libanese, era antico simbolo biblico di giustizia e
santità. Vessilli bianchi con il cedro erano gia usati nel XVIII
secolo dai cristiani maroniti.
Stato del Grande Libano, État du Grand Liban, c.
1920-1926
Repubblica Libanese, République Libanaise, Al-Jamhuriya
al-Lubnaniya, 1926-1943
Bandiera nazionale dello
stato del Grande Libano, staccato dalla Siria con la caduta di Feisal
(25 luglio 1920) e posto sotto mandato francese. Non fu cambiata il 23
maggio 1926 con la trasformazione dello stato in repubblica. Durata
fino all'indipendenza conseguita
il 7 dicembre 1943. Il cedro sul tricolore francese era una chiara
rappresentazione della situazione politica di quel periodo.
Repubblica Libanese, Lubnan, Al-Jamhuriya al-Lubnaniya, dal 1943
Bandiera nazionale, di
stato e mercantile adottata il 7 dicembre 1943. Nel 1995 è stato
precisato che il cedro deve essere tutto verde, compresi il tronco e i
rami che fino ad allora erano rappresentati al naturale. I colori del
drappo sono associati ai due clan rivali, gli yemeniti (bianco)
e i kaissiti (rosso) che per
oltre mille anni fino all'inizio del XVII secolo si contesero il paese.