Sommario. Prima
del 1500 l’impero del Giappone era dominato da piccole e grandi
signorie feudali (daimyo)
che ostacolavano l’affermarsi di una politica nazionale. L’effettivo
accentratore del potere era lo shogun, autorità militare
che aveva affiancato l’imperatore fin dal 1185 e che sarebbe stato
esautorato
solo nel 1867. Nel XVI secolo tre feudatari strinsero un’alleanza che,
presto allargatasi, portò all’unificazione politica del paese.
I secoli che seguirono furono relativamente tranquilli e caratterizzati
da rigida chiusura e diffidenza verso gli stranieri. Soltanto nel 1854
un trattato con gli Stati Uniti aprì l’impero agli scambi con
l’esterno.
Le mire espansionistiche del Giappone portarono a guerre con la Cina
(1894)
e con la Russia (1904). Alla vigilia del secondo conflitto mondiale
l’impero
aveva esteso i suoi confini alla Cina del nord, alla Corea, a Formosa,
alle isole russe e ad alcuni arcipelaghi del Pacifico, territori
perduti
nel 1945 in seguito alla sconfitta giapponese. La bandiera nazionale,
detta hinomaru, che significa “disco solare”, ha un disegno
molto
antico, forse del XII secolo.
Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, 1854-1945 e dal 1949
Bandiera nazionale, di
stato e mercantile. Stabilita ufficialmente il 5 agosto 1854 come
insegna per le navi (funajirushi). Introdotta per legge il 27
febbraio 1870 come bandiera mercantile e il 3 ottobre successivo come
bandiera nazionale e di stato. Confermata in via ufficiale
il 5 maggio 1872. Abolita dopo la resa del 2 settembre 1945 quando,
sotto
l’occupazione alleata, tutte le bandiere giapponesi furono interdette
per
gli impieghi ufficiali. Tornò a sventolare con pieno diritto nel
1951, sebbene ne fosse tollerato l'uso a terra già dal 1949. La
riadozione
ufficiale è tuttavia avvenuta di recente, con la nuova
legislazione sulle bandiere del 1999. Proporzioni 2/3 con il diametro
del disco rosso pari ai 2/5 della lunghezza del drappo. È detta hinomaru,
che significa “disco solare” e il suo disegno è molto antico
(forse XII secolo), tuttavia gli usi e le funzioni originarie erano
differenti da quelli, di cultura occidentale, che al mezzo del XIX
secolo,
in concomitanza con l’apertura agli stranieri, ne sollecitarono
l’introduzione.
Il sole rosso, che va inteso rappresentato all’alba (sol levante),
è
simbolo dell’autorità imperiale, essendo l’astro considerato il
dio progenitore dell’imperatore (tenno). Costituisce il mon
del paese (corrispondente all’emblema araldico occidentale) ed esprime
il nome stesso del Giappone, che significa “terra del sol levante”.
Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, 1889-1945 e dal 1954
Bandiera da guerra e
della marina da guerra adottata il 7 ottobre 1889. Interdetta nel 1945
in seguito alla sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale,
fu reintrodotta il 30 giugno 1954, ma solo per la marina, mentre per le
forze terrestri fu creato un nuovo modello.
Proporzioni 2/3, con diametro del disco solare pare alla metà
del
drappo.
Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, dal 1954
Bandiera delle truppe di
terra (Forze Terrestri di Autodifesa) adottata il 30 giugno 1954.
Proporzioni circa 5/6 (esatte 21/25). Il numero dei raggi del sole
(otto) è pari alla metà di quelli dell'insegna della
marina.
Impero del Giappone, Nippon, Nihon Koku, 1870-1875
Bandiera marittima
stabilita ufficialmente il
27 febbraio 1870 e abolita il 29 novembre 1875. Non era, a rigore, una
vera
e propria bandiera mercantile: infatti era presente sui bastimenti
accompagnata dal vessillo nazionale, che era issato a poppa. Inoltre,
da stampe dell’epoca, risulta alzata anche nei porti.
Nippon, 1949-1952
Bandiera
alzata in alto
mare dai mercantili giapponesi sotto l'occupazione alleata, dal gennaio
1949. Fu abolita il 28 aprile 1952, data in cui, in seguito al trattato
di San Francisco, il Giappone recuperò la piena
sovranità. Proporzioni circa 2/3, a coda di rondine. Insegna
"neutra", corrispondente alla bandierina della lettera E (echo)
del CIS (Codice Internazionale di Segnalazione) modificata dal taglio a
coda di rondine.
Sommario.
L’arcipelago delle Ryukyu costituì un regno fondato nel 1469 e
tributario della Cina, retto dalla dinastia Sho, noto in occidente come
Liusciù. Scomparve nel 1879 con
l’annessione al Giappone. I giapponesi ribattezzarono l'arcipelago con
il nome attuale che significa "preziosa sfera di cristallo". Dopo la
seconda guerra mondiale l’arcipelago
fu occupato dagli americani e tornò giapponese a tutti gli
effetti
nel 1972.
Regno di Liusciù, fino al 1879
fino
al 1875
1875-1879
Bandiera di stato,
propriamente vessillo del sovrano, dell’antico regno di Liusciù,
fondato nel 1469. La bandiera, probabilmente molto antica, ma, come
quella giapponese, con funzioni originarie diverse dall’uso moderno,
mostrava il mon della
dinastia regnante Sho, detto hidari-mitsudomo, che significa
“tre onde rotanti nel senso dell’orologio”. Nella prima versione,
attestata nel 1854, tale emblema era nero e azzurro ed era accompagnato
da alcune strisce alla base del drappo. Nel 1875 l'emblema
acquisì i colori delle "tre virtù" (azzurro = bellezza,
rosso = amore per il prossimo, giallo = tenerezza), mentre il drappo
diventò tutto bianco, segno di purezza. Questa versione
scomparve nel 1879 con l’abolizione della monarchia (11 marzo) e
l'annessione dell’arcipelago al Giappone,
tuttavia non è raro vederla esposta ancor oggi insieme alla
bandiera giapponese.
Ryukyus, Ryukyu Islands, 1950-1967
Bandiera marittima
introdotta nel giugno 1950 per
i mercantili registrati nelle isole occupate dagli Stati Uniti e poste
sotto
amministrazione fiduciaria. Abolita in teoria solo il 1° luglio
1967.
Variante a coda di rondine della bandierina della lettera D (delta)
del Codice Internazionale di Segnalazione. La bandiera giapponese,
permessa a terra già dal 1955, solo nel 1967 poté di
nuovo essere issata sulle navi delle isole, seppure con molte
limitazioni.
Ryukyus, Ryukyu Islands, 1967-1972
Bandiera marittima
ufficiale dal 1° luglio 1967. Era consentita solo sulle navi
registrate alle Ryukyus. La bandiera segnò la ricomparsa
dell'hinomaru sulle isole, tuttavia, oltre alle limitazioni
d'uso,
doveva obbligatoriamente essere corredata da un pennoncino bianco con
la scritta rossa
RYUKYUS, sia in
ideogrammi giapponesi sia in caratteri latini. Ciò fino al
ritorno sotto sovranità nipponica, il 22 maggio 1972.