Sommario. Prima
ancora che le insegne portoghesi fossero alzate da Cabral sulla costa
brasiliana (1500), il trattato di Tordesillas del 1494 aveva definito
le zone di spartizione del continente sudamericano tra Spagna e
Portogallo. Sul principio i lusitani non
dettero troppa importanza alle loro terre americane, e si limitavano
soprattutto a importare essenze naturali, come il colorante rosso
derivato
da un particolare legname, il legno verzino (pau brasil), da cui
la regione, che in origine si chiamava Terra di Vera Cruz, prese il
nome. La colonia ebbe un proprio governo nel 1549 ma in coincidenza con
la perdita dell’indipendenza del Portogallo ad opera della Spagna
(1580-1640), i coloni furono abbandonati a se stessi a lottare contro
le mire inglesi, francesi e olandesi, ai quali non erano sfuggite le
possibilità di sfruttamento delle grandi ricchezze del Brasile.
Fu proprio in quel periodo che furono gettati i primi semi della
coscienza nazionale e anche delle identità regionali che
sarebbero stati fecondati più tardi dagli echi delle rivoluzioni
americana e francese ed avrebbero
portato, nel 1822, all’indipendenza dell’impero del Brasile il cui
sovrano,
Pietro I, era figlio del re del Portogallo. Il giovane stato dovette
affrontare una serie di rivolte separatiste e moti popolari causati
dalla ritardata abolizione della schiavitù specialmente nelle
province settentrionali, finché nel 1889 si giunse al collasso.
L’imperatore Pietro II
si ritirò e nacque la repubblica del Brasile a struttura
federale.
Principato del Brasile, Brasil, Principado do Brasil, 1645-1816
Prima bandiera
specificamente concepita per il Brasile e introdotta nel 1645,
allorché il paese diventò formalmente un principato,
avendo il re del Portogallo Giovanni IV conferito al figlio Teodosio il
titolo ereditario di "Principe del Brasile". Impiegata anche come
insegna mercantile sui bastimenti portoghesi che percorrevano la rotta
del
Brasile. La sfera armillare dorata, sormontata da un globo azzurro con
orizzonte
d'oro e cimata da croce rosso porpureo, fu anche lo stemma del
principato.
Impero del Brasile, Brasil, Império do Brasil, 1822-1889
Bandiera nazionale,
mercantile e da guerra introdotta in seguito alla dichiarazione di
indipendenza dal Portogallo del 7 settembre 1822 e alla proclamazione
dell’impero. Sostituita nel 1889 con l’avvento della repubblica.
Proporzioni apparenti 7/9. Ideata dal pittore J.-B. Debret, che,
ammiratore del Bonaparte, si ispirò per il disegno alla bandiera
del napoleonico Regno Italico. Il verde era colore caro
a Napoleone e ricordava le impenetrabili foreste brasiliane; il giallo
era simbolo delle ricchezze del sottosuolo. Al centro del drappo era
posto lo stemma dell’impero, un misto di emblemi locali e portoghesi:
entro
uno scudo verde, coronato e affiancato da rami di caffè e
tabacco,
figuravano la croce dell’Ordine di Cristo e una sfera armillare
circondata da una
corona di 19 stelle (in rappresentanza delle province). Nel corso degli
anni lo stemma fu riportato in versioni leggermente diverse.
Inizialmente aveva una corona reale di tipo portoghese, poi sostituita
da quella imperiale (decreto del dicembre 1822 ma non subito attuato).
Quest'ultima era talvolta foderata di verde anziché di
rosso-porpora, e talora comparve una ventesima stella sul cerchio
azzurro.
Repubblica del Brasile, Brasil, República do Brasil, 1889
Prima bandiera nazionale
repubblicana, alzata alla
proclamazione della repubblica il 15 novembre 1889 e sostituita dopo
pochi
giorni, il 19, da quella definitiva. “Stelle e strisce” sul modello
USA,
con 21 stelle, tante quante gli stati più il Distretto Federale.
Il
verde e il giallo, già presenti sulla bandiera dell’impero,
erano ora
assunti come simboli delle ricchezze naturali e minerarie del paese. La
bandiera,
benché provvisoria e di brevissima durata, ha ispirato quelle di
alcuni
stati brasiliani: Goiás, Sergipe e Piauí.
Stati Uniti del Brasile, Estados Unidos do Brasil, 1889-1968
Repubblica Federale del Brasile, República Federativa do
Brasil, dal 1968
1889-1968
1968-1992
Bandiera nazionale, di
stato, mercantile e da
guerra adottata il 19 novembre 1889, modificata il 28 maggio 1968
(modifiche
in vigore dal 31 successivo) e ancora modificata l’11 maggio 1992.
Proporzioni 7/10. Colori e disegno derivano dalla precedente bandiera
dell’Impero. La sfera celeste rappresenta il cielo di Rio de Janeiro
alle ore 8 e
30 del 15 novembre 1889, con la Croce del Sud (Cruzeiro do Sul)
e stelle appartenenti ad altre costellazioni australi (Cane, Scorpione,
Idra, Triangolo, …), oltre alla boreale Spica della Vergine. In tutto
21 stelle in rappresentanza dei 20 stati originali e del Distretto
Federale;
nel 1968 le stelle furono portate a 23 in seguito alla costituzione del
nuovo stato del Guanabara (1960) e all’elevazione a stato del
territorio
di Acre (1962); nella stessa occasione fu cambiato il nome ufficiale in
“Repubblica Federale”. Secondo alcune fonti, la prima delle due stelle
(Alpha Hydrae, sotto la M di “ORDEM”) sarebbe stata aggiunta nel
giugno 1960.
dal
1992
Il nuovo cielo stellato
“corretto” l’11 maggio 1992. tiene conto dei cambiamenti avvenuti dopo
il 1968: abolizione dello stato di Guanabara (1975), creazione di
quello del Mato Grosso do Sul (1979), elevazione a stati dei territori
di Rondônia (1982), Amapá (1991) e Roraima (1991),
costituzione dello stato di Tocantins (1989). Ciò ha comportato
l’aggiunta di quattro nuove stelle, tutte appartenenti alla
costellazione del Cane Maggiore, nella parte occidentale della sfera
celeste. La bandiera brasiliana, a differenza di quella degli Stati
Uniti, viene aggiornata periodicamente e non quando si aggiunge (o
è soppresso) uno stato; inoltre le stelle rispecchiano una vera
disposizione astronomica, sono rappresentate in ben cinque grandezze
differenti e a ciascuna è associato un preciso stato (anche se
ci sono discrepanze); la più piccola è quella più
in basso, al centro, la Sigma Octantis, o Stella Polare
Australe, che dovrebbe rappresentare il Distretto Federale.
Bibliografia
Siebmacher's
Wappenbuch, Band I,2, 1870 e I,6, 1878 - C. Ribeiro, Brazões e
bandeiras do Brasil, 1933 - Flag Bull., VII:3, 1968 -
Vexillinfo, 12, 1981 - Flagmaster, 72, 1992 - Embl. et pavillons, 35,
1993 - Flagscan, 55, 1999 - Archivio personale (comun. da A. Ziggioto)