Colonie britanniche e stati boeri
Nel 1815 fu proclamata la Colonia del Capo di Buona Speranza dai britannici, che avevano occupato la regione del Capo già nel 1795. La presenza britannica provocò la fiera reazione dei boeri i quali, verso il 1835, intrapresero un esodo in massa verso l’interno (il “Grande Viaggio”). Erano i Voortrekkers, gruppi di coloni e allevatori messisi in movimento verso nuove terre libere dall’influenza inglese. Lungo il cammino fondarono piccole repubbliche e iniziarono la difficile costituzione di uno stato unitario, a scapito delle popolazioni locali. La progressiva penetrazione britannica (nel 1843 fu fondata la nuova colonia del Natal), provocò nuovi spostamenti dei boeri. Più tardi però, gli stessi britannici furono costretti a riconoscere l’indipendenza dei principali stati che i boeri avevano fondato proseguendo nel loro viaggio, il Transvaal e l’Orange. Ma i tentativi di federare anche altri territori boeri in una Repubblica Sudafricana, acuì i contrasti col Regno Unito e portò alla guerra conclusasi con la vittoria degli inglesi e la riduzione a colonie di tutti gli stati boeri (1902). GOSHEN GRIQUALAND LYDENBURG NATAL NATALIA NUOVA REPUBBLICA ORANGE PICCOLO STATO LIBERO GRAAFF-REINET STELLALAND SWELLENDAM TRANSVAAL VOORTREKKERS ZOUTPANSBERG ZULULAND |
Stati bantù
Nel 1959, nell’ambito della politica dell’apartheid, il governo sudafricano approvò la legge che istituiva unità territoriali chiamate homelands, patrie, o bantustans, stati bantù, destinate ai vari gruppi etnici bantù, dotate di autogoverno ed avviate all’indipendenza. In realtà tali “patrie” erano escluse dalla partecipazione alla politica del governo centrale, ma da essa condizionate, data la conformazione dei loro territori, tutte enclave, spesso molto frazionati. Dei dieci stati autonomi creati, solo quattro, Transkei, Ciskei, Bophuthatswana e Venda, accettarono l’indipendenza. Gli altri, KwaZulu, Qwaqwa, Lebowa, Gazankulu, Kangwane e KwaNdebele, tutti istituiti fra il 1970 e il 1977, preferirono restare autonomi. Nel 1994 tutti i bantustans, compresi quelli diventati indipendenti, in conseguenza della fine della politica dell’apartheid, hanno cessato di esistere così come i loro emblemi. CISKEI GAZANKULU KANGWANE (nessuna bandiera) KWANDEBELE KWAZULU LEBOWA QWAQWA TRANSKEI VENDA Jan van
Riebeek
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