NAMIBIA
© Roberto Breschi
Sommario. Le regioni a nord-ovest del Sudafrica, in gran parte desertiche, restarono inesplorate fino al 1842, quando alcuni missionari tedeschi si spinsero verso le tribù dell’interno. Essi aprirono in pratica la strada alla formazione del protettorato tedesco dell’Africa del Sud-Ovest (1884). In seguito alla sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, l’Africa del Sud-Ovest fu posta dalla Società delle Nazioni sotto mandato fiduciario del Sudafrica. Dopo la seconda guerra mondiale, il Sudafrica proclamò unilateralmente l’annessione del paese. Nel 1966 l’ONU revocò il mandato sudafricano sul territorio e nel 1968 ne formalizzò l’indipendenza con il nome di Namibia. La risoluzione non sortì alcun effetto pratico; il Sudafrica continuò a governarlo come fosse parte integrante dello stato, creandovi nel 1972 anche alcuni stati indigeni autonomi sul modello dei bantustans. Fu necessario un altro quarto di secolo di lotte perché la Namibia raggiungesse nel 1990 la piena indipendenza.


Africa del Sud Ovest, South West Africa, 1966-1968 - Namibia, 1968-1990



Bandiera del movimento indipendentista SWAPO (South West Africa People Organisation); il 26 ottobre 1966 le Nazioni Unite revocarono il mandato affidato al Sudafrica sul territorio e ne dichiararono l’indipendenza. Da quella data il tricolore azzurro-rosso-verde rappresentò in pratica l’Africa del Sud Ovest (Namibia, dal 1968), e in certo modo anche de jure, in virtù delle risoluzioni dell’ONU (1973 e 1976) che riconoscevano lo SWAPO quale unico rappresentante legittimo del popolo namibiano.


Repubblica di Namibia, Republic of Namibia, dal 1990

Bandiera nazionale e di stato alzata per la prima volta il 21 marzo 1990, lo stesso giorno dell’indipendenza. I colori sono gli stessi dei principali movimenti e partiti politici. La simbologia è solo ufficiosa: il sole rappresenta la vita e l’energia; l’azzurro sta per il cielo, la pioggia e l’oceano, il bianco per la pace, il rosso per il popolo e la sua determinazione e il verde per le risorse agricole.



ALTRE BANDIERE

Bandiera presidenziale
Bandiera della capitale
Bandiera di bompresso

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DAMARA

> REHOBOTH
> Stati Bantù in Namibia
Anche per l’Africa del Sud-Ovest furono previsti stati indigeni autonomi simili ai bantustans del Sudafrica. Tralasciando alcuni successivi ripensamenti, gli stati previsti nel 1972 erano i seguenti: Ovambo, Kavango, Kaokoland, Damara, Herero, Bushmanland, Tswanaland, Namaland, Caprivi Occidentale e Caprivi. Solo Ovambo, Kavango, Caprivi, Namaland e Damara, furono concretamente istituiti. Gli altri restarono allo stato di progetto, o poco più. Non furono adottate altre bandiere oltre a quelle descritte. Una bandiera blu-rosso-verde a strisce orizzontali divise da filetti gialli, è stata talvolta attribuita a Herero: in realtà si trattava dell’insegna della South West Africa National Union (SWANU), altra organizzazione indipendentista, di cui gli herero erano i massimi sostenitori.
CAPRIVI
DAMARA
KAVANGO
OVAMBO

Bibliografia
Flagmaster, 64/65, 1989 - Embl. et pavillons, 20, 1990 - Flag Bull., 145, 1992 - A.P. Burgers, Sovereign Flags of Southern Africa, 1997


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CAPRIVI
© Roberto Breschi
Sommario. Caprivi strip o “dito di Caprivi”, la lunga e sottile striscia di territorio stretta tra Botswana e Zambia, fu ceduta dai britannici ai tedeschi che ambivano a un passaggio fino al fiume Zambesi. Nel 1972 fu stabilito il bantustan del Caprivi Orientale, (dal 1° aprile 1976 semplicemente Caprivi), reintegrato nella Namibia indipendente nel 1990.


Stato Bantù del Caprivi, Caprivi Bantustan, East Caprivi, 1975-1977



Bandiera di stato del bantustan stabilita all’inizio del 1975 ma sostituita nel 1977 perché giudicata troppo simile a quella del Gazankulu. Al centro figurano due oggetti ricavati da code di bue (fruste o scacciainsetti), simboli locali di autorità.


Stato Bantù del Caprivi, Caprivi Bantustan, 1977-1990

Bandiera di stato adottata nel 1977 e durata fino al 21 marzo 1990, data dell’indipendenza della Namibia. I colori rappresentano il popolo (il nero), la pace (il bianco), le colture (il verde chiaro) e i corsi d’acqua (il celeste); gli elefanti con le proboscidi incrociate simboleggiano le due tribù, i mafwe e i basubia, che in pace e in armonia abitano il paese. Una bandiera analoga alzano oggi gli Itanga, che aspirano a fare del Caprivi uno stato autonomo.


> NAMIBIA

Bibliografia
Flag Bull., XVI:5, 1977


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OVAMBO
© Roberto Breschi
Sommario. L'Ovambo o Ovamboland, stato indigeno dei bantù ovambo, era esteso lungo la parte centrale del confine tra Africa del Sudovest e Angola e comprendeva sette tribù elettive. Abolito nel 1990, allorché la Namibia diventò indipendente.


Stato Bantù degli Ovambo, Ovambo Bantustan, Ovamboland, 1973-1990



Bandiera di stato del bantustan adottata nel 1973 e abolita con l’indipendenza della Namibia, il 21 marzo 1990. Proporzioni 2/3. I sette pannelli verde oliva sulla striscia centrale rappresentano i sette clan o tribù che eleggevano il Consiglio Legislativo dello stato. La striscia azzurra rappresenta la pioggia, quella verde oliva le risorse agricole.


> NAMIBIA

Bibliografia
Flag Bull., XIII:5, 1974 e XVI:5, 1977 - Flagmaster, 17, 1975







KAVANGO
© Roberto Breschi
Sommario. Le tribù dei bantù kavango ebbero la loro homeland lungo il fiume omonimo che segna il confine nord orientale della Namibia con l'Angola. Come gli altri stati indigeni fu integrato nella Namibia indipendente nel 1990.


Stato Bantù dei Kavango, Kavango Bantustan, Okavangoland, 1974-1990



Bandiera di stato del bantustan adottata nel 1974 e abolita con l’indipendenza della Namibia, il 21 marzo 1990. La sottile striscia tricolore ricordava i legami con la Repubblica Sudafricana. Proporzioni 2/3 con la striscia tricolore larga 1/6 dell'altezza del drappo.


> NAMIBIA

Bibliografia
Flag Bull., XIII:5, 1974 - Flagmaster, 17, 1975







DAMARA
© Roberto Breschi
Sommario. Nel 1864 i bantù damara, che occupavano la parte centrale della Namibia (Damaraland), in guerra con i namaqua delle regioni meridionali, fondarono uno stato ed elessero loro capo un esploratore e missionario anglo-svedese C.J. Anderson. Tutto si concluse dopo poche settimane con la sconfitta dei damara. Dopo oltre un secolo fu riconosciuto ai damara un bantustan autonomo, confluito nel 1990 nella Namibia indipendente.


Confederazione dei Damara, Damara Confederation, 1864



Bandiera nazionale dell’unione delle tribù dei damara, al centro dell’odierna Namibia, alzata il 6 giugno 1864. Scomparve quasi subito, il 22 dello stesso mese, in seguito alla sconfitta subita da parte dei namaqua delle regioni meridionali. Proporzioni circa 4/5. L’autore del disegno fu Thomas Baines, tra i più celebri pittori sudafricani, che s’ispirò liberamente all’Union Jack.


Stato Bantù dei Damara, Damara Bantustan, 1979- ?

Bandiera creata nel 1979 insieme allo stemma del bantustan, su richiesta del locale Ufficio Istruzione e Cultura. Non diventò mai ufficiale e fu alzata solo sporadicamente, soprattutto in manifestazioni folcloristiche. La figura stilizzata rappresenta un tronco con otto rami e simboleggia la nazione Damara con le sue otto tribù. La tinta ocra-marrone ricorda il colore dell'arido suolo del paese.


> NAMIBIA

Bibliografia
Flag Bull., 145, 1992 e 166, 1995







REHOBOTH
© Roberto Breschi
Sommario. La repubblica di Rehoboth, detta anche “dei Bastardi”, fu stabilita in una regione a sud di Windhoek da pacifici agricoltori di razza mista (Basters), emigrati tra il 1868 e il 1872 dalla colonia del Capo. Nel 1915 la repubblica fu occupata dal Sudafrica, ma i suoi abitanti continuarono a considerarsi indipendenti riconoscendo la legge dei padri (Vaterlike Wette) sulla quale si fondava il loro stato.


Repubblica di Rehoboth, Distretto dei Bastardi, Baster Gebiet, 1872-1915


Bandiera nazionale dei Basters adottata nel 1872 e restata in uso fino al 1915 quando la regione fu occupata dal Sudafrica; come simbolo locale non ufficiale sopravvisse fino all’indipendenza della Namibia (1990). Proporzioni circa 2/3, talora rappresentata quadrata. I colori - probabilmente ispirati dalla bandiera dell’impero Germanico sulla cui protezione i Basters contavano - erano interpretati come simboli dell'oscuro passato di guerre e carestie (il nero), del sangue versato (il rosso) e della pace (il bianco).


> NAMIBIA

Bibliografia
Flag Bull., 145, 1992 - A.P. Burgers, Sovereign Flags of Southern Africa, 1997