Sommario. Verso
il 1500 i portoghesi riuscirono ad imporre il loro dominio sulle
regioni costiere del Kenya; ma i continui contrasti con gli arabi, che
da secoli si erano stabiliti su quelle coste, si risolsero alla fine
(1698) con la vittoria di questi ultimi. Una vasta regione del Kenya
era controllata dal sultano di Zanzibar quando, intorno al 1850 si
accesero gli interessi britannici per quei territori. Prima
attraverso la mediazione di compagnie commerciali e poi direttamente
(1886),
il Regno Unito concluse una serie di trattati di protezione con vari
sultanati
della costa; l’infiltrazione nelle zone interne chiuse il cerchio. Nel
1920 fu creata la colonia del Kenya, ma per alcune zone sulla costa fu
mantenuto
il protettorato sotto la nominale sovranità di Zanzibar. Una
sanguinosa rivolta delle tribù dell’interno nel 1952 fu il
preludio all’indipendenza dell’intero paese, ottenuta nel 1963 dopo che
anche Zanzibar aveva rinunciato ai suoi diritti, del resto solo formali.
Colonia Britannica del Kenya, Kenya Colony, 1920-1963
La Blue Ensign
delle navi governative fu introdotta nel 1920 e durò fino
all’indipendenza della colonia (1963). Nello stesso periodo, la
corrispondente Red Ensign mercantile, ebbe un impiego molto
limitato (solo servizi costieri). A differenza della
prima, portava il leone entro un disco bianco. Le due insegne erano
già note dal 1902 circa, come bandiere della Compagnia
Britannica dell’Africa Orientale (Imperial British East Africa
Company): in quell’anno infatti il leone rosso aveva sostituito un
precedente emblema con la corona e il
sole radiante.
Repubblica del Kenya, Jamhuri ya Kenya, dal 1963
Bandiera nazionale, di
stato e mercantile alzata ufficialmente il giorno dell’indipendenza, il
12 dicembre 1963. Proporzioni 5/9 (ma anche 2/3). Basata sull’insegna
del partito di Jomo Kenyatta, Kenya African National Union,
creata nel 1952. Il nero sta per la maggioranza della popolazione; il
rosso ammonisce che il colore del sangue non dipende dal colore della
pelle e il verde ricorda le foreste e le coltivazioni;
le sottili strisce bianche, assenti sulla bandiera del partito, furono
aggiunte in segno di pace e unità. Lo scudo masai e le lance
incrociate simboleggiano la difesa della libertà. Uno speciale
pigmento, il “rosso kenya”
è usato per la striscia centrale e lo scudo.
Repubblica del Kenya, Jamhuri ya Kenya, da c. 1965/70
Bandiera della marina da
guerra adottata qualche tempo dopo la versione nazionale, ma prima del
1970 (mancano dati precisi). Proporzioni circa 5/9, ma anche 2/3.
Sommario. Tra i
principati arabi costieri sotto protezione britannica, di notevole
importanza era il sultanato di
Witu, che si mantenne autonomo anche dopo il passaggio dei poteri dalla
Compagnia dell’Africa Orientale alla corona britannica, fino alla
costituzione
della colonia del Kenya, nel 1920.
Sultanato di Witu, Sultanate of Witu, Witu Protectorate,
1893-1920
Bandiera del sultanato
sotto protezione britannica, alzata ufficialmente il 31 luglio 1893,
poco dopo il passaggio dalla Compagnia dell’Africa Orientale alla
corona britannica, e in uso fino alla costituzione della colonia del
Kenya, il 22 luglio 1920. Proporzioni 1/2; l’altezza
e la lunghezza dell’Union Flag al centro erano circa la
metà
di quelle del drappo. La bandiera rossa, come quella di Zanzibar, era
caratteristica dei principati arabi delle coste dell’oceano Indiano; ad
essa si sovrapponeva in questo caso il simbolo dell’autorità
britannica.
Sommario. Il
Kenya, l'Uganda e la Tanzania, che già all'epoca della
colonizzazione britannica avevano organi in comune, sembravano
storicamente destinati
all'unione territoriale. L'unione parve realizzarsi con i migliori
propositi il 6 giugno 1967, allorché fu costituita la
Comunità dell'Africa Orientale, sulla carta più completa
e impegnativa di altri consimili precedenti organismi. Purtroppo
dissidi interni portarono allo scioglimento della comunità nel
1977.
Comunità dell'Africa Orientale, East African Community,
1967-1977
Bandiera in uso nel
periodo di esistenza dell'unione (1967-1977), alzata insieme alle
rispettive bandiere nazionali. Proporzioni 2/3; la fascia centrale
multicolore è pari a 1/4 del drappo (con le strisce nera, gialla
e rossa doppie delle altre). I colori erano quelli presenti (tranne
l'azzurro) sulle bandiere dei tre stati, che erano anche simboleggiati
dalle tre stelle rosse nel cantone. (Vedi anche Organizzazioni Africane)