Le diverse tipologie di prato stabile della pianura friulanaA seconda delle caratteristiche ecologiche del sito, ed in particolare del grado di evoluzione del suolo, nella pianura friulana possiamo trovare tipi diversi di prato stabile. Formazione glareicola primitivaInsediata sui greti alluvionali non più rimaneggiati dalle acque. Il cotico è discontinuo, a maglie rade che serpeggiano sulle ghiaie, con singoli individui distanziati fra loro. Le ghiaie non sono decalcificate ed il suolo è molto poco evoluto e superficiale. Le specie pioniere sono arbusti nani a spalliera tipo Globularia cordifolia e Dryas octopetala. Si consociano le endemiche (specie presenti solo in un territorio molto limitato) Euphorbia triflora ssp. kerneri, Centaurea dichroantha e Brassica glabrescens (quest’ultima solo nei Magredi del Cellina ed a Rivoli Bianchi di Venzone). A questa tipologia appartiene l’associazione vegetale Centaureo dichroanthe-Globularietum cordifoliae, distribuita nell’alta pianura friulana lungo i torrenti con ampio letto. Dei tre tipi magredili è quello che ha subito minore distruzione da parte dell’agricoltura, dato l’ambiente ostile alle coltivazioni, ma è stato notevolmente ridotto a causa delle opere idrauliche e delle estrazioni di ghiaia. Magredo primitivoL’evoluzione del suolo (ghiaie parzialmente decalcificate, maggiore ritenzione idrica, maggiore dotazione di elementi nutritivi), conseguente alla preesistente attività biologica (piante, animali, batteri e funghi) ed al dilavamento dei carbonati di calcio, consente la costituzione di un cotico erboso più o meno continuo, costituito da specie più esigenti. Vi troviamo fra le specie vegetali Globularia punctata, Stipa eriocaulis, Chrysopogon gryllus, Bromus condensatus, Cytisus pseudoprocumbens, Thesium divaricatum, Carex humilis, Brachypodium rupestre, Festuca rupicola, Sanguisorba minor. Anche diverse specie di orchidee sono in grado di svilupparsi in questi prati aridi. Nelle microstazioni in cui vi è un accumulo di materiale più fine, che determina una maggiore capacità idrica e limitati fenomeni di ristagno, sono presenti con una discreta densità Schoenus nigricans e Blackstonia perfoliata. A questa tipologia appartengono le associazione vegetali Schoeno nigricantis - Chrysopogonetum grylli, distribuita fra l’Isonzo ed il Cellina Meduna, più raramente nelle valli interne, e Satureio variegatae-Brometum condensati, presente nell’avanterra alpino. Magredo evolutoIl suolo su cui vegetano queste formazioni è
relativamente profondo, generalmente ricco di argille ed elementi Prato umidoSui terreni impregnati d’acqua per fenomeni di risorgenza o perchè posti sul fondo di catini naturali troviamo dei prati umidi o delle vere torbiere (diverse tipologie planiziali di vegetazione erbacea in funzione del diverso grado di imbibizione del suolo), costituiti da essenze vegetali in grado di sopportare il ristagno idrico. Anche in questi ambienti troviamo delle specie endemiche della nostra regione, fra cui Erucastrum palustre, Armeria helodes, Euphrasia marchesettii, ed altre entità importanti fra cui Primula farinosa, Senecio fontanicola, Gentiana pneumonanthe, ecc. Fra i prati umidi troviamo i Molinieti (associazione Plantago altissimae-Molinietum caeruleae), che si insediano in posizione intermedia fra habitat palustri ed i prati asciutti, dove condizioni di ristagno idrico si alternano a periodi di siccità, e le Torbiere basse (nella nostra regione sono presenti due associazioni vegetali: l’Erucastro-Schoenetum nigricantis, tipica delle torbiere della bassa pianura centrale, e l’Euphrasio marchesetti-Schoenetum nigricantis, presente nella pianura pordenonese, nelle colline moreniche e nella bassa pianura orientale in residui lembi di limitatissima estensione) che si rilevano in condizioni oligotrofiche e di costante inbibizione del suolo. Prato concimatoCon questo termine si indicano le formazioni vegetali erbacee che sono state abbondantemente concimate e che per questo hanno rese produttive molto elevate. Le particolari condizioni ecologiche favoriscono solo determinate specie (graminacee ad alta statura come Arrhenaterum elatius, Trisetum flavescens, Dactylis glomerata, Festuca pratensis, Holcus lanatus e altre). Le specie più pregiate invece, come le orchidee oppure quelle endemiche dei magredi evoluti, scompaiono perchè sopraffatte dalla concorrenza per la luce e per l’acqua delle specie a maggiore sviluppo. Il loro valore naturalistico è quindi minore rispetto a quello delle formazioni prima citate, ma svolgono comunque un significativo ruolo come habitat per varie specie faunistiche. Ricadono principalmente dove le condizioni locali non sono opportune per la coltivazione dei cereali (es. Piana di Cavazzo Carnico o Villa Santina) o presso aree militari date in concessione a privati come per esempio attorno al poligono del Dandolo (Maniago).
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