A.G.a.Fe (Algebraic Geometry at Ferrara)


 

 
                  L’opera di Weierstrass sulle funzioni ellittiche

 

 

 

Karl Theodor Wilhelm Weiestrass dopo essere rimasto per volere del padre quattro anni presso la Facoltà di legge dell’Università di Bonn, nel 1839 si iscrisse all’Università di  Münster per ottenere il diploma di insegnante di matematica nelle scuole superiori. Qui seguì le lezioni di Christoph Gudermann sulle funzioni ellittiche e poté mettere a frutto gli studi di matematica ai quali si era autonomamente dedicato durante la sua permanenza a Bonn. Weierstrass aveva raggiunto una forte preparazione che gli permise di leggere anche i lavori di Abel sulle funzioni ellittiche e il Fundamenta Nova di Jacobi. Gudermann conosceva molto bene l’opera di Jacobi e fu in Germania uno dei primi a svolgere corsi sulle funzioni ellittiche. Il suo insegnamento influenzò moltissimo il giovane Weierstrass ed infatti egli nutrì sempre grande ammirazione e rispetto per il suo maestro  come si evince dalle sue stesse parole: “da quando sono stato introdotto alla conoscenza della teoria delle funzioni ellittiche dal mio maestro Gudermann, questo ramo relativamente nuovo dell’analisi matematica ha esercitato su di me una forte attrazione ed è stato ed è fattore determinante nei miei interessi matematici” (Werke Mathematische, I, pp. 223224).

Se Legendre aveva ridotto gli integrali ellittici a tre forme standard contenenti la radice quadrata di un polinomio di quarto grado, Weierstrass pervenne a tre forme diverse contenenti la radice quadrata di un polinomio di terzo grado (Werke II, pp. 245255), e cioé

e introdusse come funzione ellittica fondamentale quella che risulta dall’inversione del primo integrale. Cioè se  allora la funzione x di u è la funzione di Weierstrass:. Ricordiamo che

(1)

 

ove zn è un punto di Г. In particolare la è meromorfa su C ed ha poli esattamente nei punti di Г. Affinché  non degeneri in una funzione esponenziale o trigonometrica è necessario che il discriminante  sia diverso da 0, cioè che le tre radici del polinomio di terzo grado in x siano tutte distinte. La funzione doppiamente periodica di Weierstrass  svolge il ruolo di snu nella teoria di Jacobi e fornisce l’esempio più semplice di funzione doppiamente periodica. Weierstrass dimostrò che ogni funzione ellittica può essere espressa molto semplicemente  in termini di  e della sua derivata. In particolare la funzione  ha residuo zero nei poli, allora per ogni cammino γ chiuso in C tale che  si ha che  Ciò significa che è integrabile nella regione C\ Г, dunque essa è la derivata di una funzione meromorfa su C. Denotiamo ζ(z) la funzione cha ha per derivata e che soddisfa la condizione . Essa è detta funzione “zeta di Weierstrass”. Da (1) siamo condotti all’espressione esplicita

.

 

Si ponga poi

,

questa è una funzione ad un sol valore che soddisfa la condizione . La σ(z) è una funzione intera dispari (in particolare σ(0)=0). Inoltre la funzione σ(z) detta funzione “sigma di Weierstrass” soddisfa l’equazione differenziale .  Possiamo perciò enunciare il seguente teorema:

 

Teorema Sia f(z) appartenente a E(Г) e siano a1 ,…, ak , zeri di f e b1 ,…, bk  poli di f  tali che a1 +…+ak  – b1 –…– bk =0. Allora esiste una costante A tale che . In particolare ogni funzione ellittica è determinata, a meno di una costante moltiplicativa, dai suoi zeri e dai suoi poli.

 

Le ricerche ed i risultati di Weierstrass conferirono grande eleganza alla teoria delle funzioni ellittiche. Per Weierstrass il problema centrale della teoria delle funzioni ellittiche fu quello di determinare tutte le funzioni complesse Ф per le quali esiste un teorema di addizione algebrico, ossia per le quali Ф(z+w) dipende algebricamente da Ф(z) e da Ф(w) (cfr. Formeln und lehrsatze zum gebrauche der elliptischen functionen, p. 1). Egli trovò che ogni funzione per la quale esiste un teorema di addizione algebrico è una funzione ellittica o (come casi limite) una funzione razionale, trigonometrica o esponenziale.

 


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