Paese di
Kolibe

Kolibe è un piccolo paese nel nord della Bosnia, all'interno della Repubblica Serba di Bosnia.  A Kolibe prepariamo un'esperienza molto particolare per r/s singoli:

Una pietra dopo l'altra
Cantiere R/S in Bosnia Erzegovina
Kolibe-Sarajevo

Il cantiere propone una esperienza di servizio (animazione di strada e ricostruzione), contatti diretti con le mille realtà della Bosnia e delle sue diverse popolazioni (3 etnie, 4 religioni, 3 stati, 3 governi, 2 polizie..), un approfondimento sui temi della pace e della non-violenza e una loro attuazione nella prassi quotidiana.

La prima parte (7 giorni circa) del cantiere si svolgerà a Kolibe, paesino nel nord della Bosnia distrutto dalla guerra. Qui saremo impegnati praticamente aiutando le famiglie delle tre etnie presenti (croata/cattolica, bosniaca/mussulmana, serba/ortodossa) a ricostruire la propria casa, e giocheremo con i loro bambini.

Gli ultimi giorni li trascorreremo al centro di Sarajevo. Conosceremo la città, le persone, e le organizzazioni che vi operano.

I QUARTIERI DI SARAJEVO:

BARSCARIJA
BUTMIR
DOBRINJA
GRBAVICA
KASINDO
KOSCEVO
OSLOBODENJE
OTOKA
MONTE IGMAN
NEDZARICI
STUP
SVRAKINO SELO
TILAVA
&
KOLIBE

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LE CASE DISTRUTTE DI KOLIBE PANORAMA DALLA CIMA DEL MINARETO IL "CENTRO" DEL PAESE KOLIBE SI SVILUPPA LUNGO LA STRADA LAVORO DI DEMOLIZIONE SI RECUPERANO I MATTONI
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CONOSCENZA CON GLI ABITANTI ATTIVITA' DI ANIMAZIONE GIOCOLERIA BASTA POCO PER FARLI CONTENTI MA GLI R/S DANNO IL MEGLIO DI SE' SEMBRA UN CIRCO!
 
Cos' è un cantiere R/S?
E' un campo per singoli rover e scolte, che desiderano approfondire un argomento specifico, non solo teoricamente, ma anche mettendosi in gioco praticamente sul terreno che li ospita, creando una comunità temporanea con altri r/s, provenienti da tutta Italia, che condividono questo desiderio. La parola cantiere ci suggerisce anche l'idea che non sia un campo già pronto, ma che si tratti di una costruzione continua realizzata solo con l'impegno dei suoi partecipanti.
Perché Kolibe?
Kolibe si trova nel nord della Bosnia, vicino al confine con la Croazia, ed è stato interamente distrutto nel 1992, nel senso letterale del termine, con accanimento e metodicità, senza lasciare in piedi una sola casa. Il paese era abitato prevalentemente da persone di "etnia" (anche se il termine è improprio) Bosniaco-Musulmana e Croato-Cattolica, ma anche le case dei Serbo-Ortodossi hanno fatto la stessa fine durante gli alterni andamenti del conflitto. Gli accordi di Dayton, che nel 1995 hanno sancito la fine della guerra, hanno assegnato Kolibe alla parte di Bosnia che si chiama Repubblica Serba di Bosnia; le case dei vicini villaggi serbi sono state lentamente ricostruite e ripopolate, mentre Kolibe è rimasta com'era, perché agli abitanti originari non era permesso ritornare. A partire dal 1997, lentamente, qualcuno ha iniziato a tornare, soprattutto chi non era riuscito a scappare all'estero e fino ad allora era sopravvissuto in altre zone della Bosnia, magari abitando case che aveva trovato abbandonate e doveva restituire. Oggi Kolibe è ricostruita solo in parte, i segni della distruzione sono ancora più che visibili, ma più ancora delle case è da ricostruire il paese, come tessuto sociale e come economia.

Pronti a partire….davvero?

Un giorno qualunque durante le solite vacanze: qualche pigro pomeriggio a dormire, qualche serata a ballare, molte mattine a dormire. Un giorno che ce l'hai col mondo perché il tuo cellulare è muto e non c'è niente di nuovo da fare; un giorno che la vita è una noia mortale, e non hai più fiato per parlare di cambiare il mondo (tanto poi non è vero). Dopo pranzo, dopo il solito servizio in TV sugli odi tribali in ex Jugoslavia…

Basta un passo (o insomma un treno) e ti trovi un altro pianeta. Quella barriera di plastica trasparente tra te e il mondo di colpo non c'è più; anzi, qui gli occhi e le mani ti cercano, perché hanno bisogno di te.

Qui non c'è spazio alla noia e alla indifferenza, perché tanto più forti sono la paura, l'odio, il pregiudizio; e quindi più forte è l'amore che hai da offrire (se saprai trovarlo dentro di te, se avrai il coraggio di donarlo a piene mani). Qui la guerra è una realtà scritta col sangue. E quindi la pace non   è solo una parola urlata nei cori, scritta sugli striscioni, portata ipocritamente per le strade dietro bandiere di partito. E' una cosa che non si dice, ma si fa; la dai ad un bambino se lo abbracci o gli sorridi.

Tanto che una sera, forse, ti verrà da piangere e chi chiederai urlando :"Ma dov'è questa pace?" e dovrai fare i conti con tutto il tuo egoismo, la tua violenza, il tuo odio; verso il vicino, verso lo juventino, verso lo zingaro, verso l'automobilista cretino, verso quello che ti ha fregato la ragazza, verso il professore sadico che ha riso di te.

Bosnia: un luogo fisico, ma anche una regione dell'anima devastata, dilaniata. Un luogo in cui si evita di andare perché il filo spinato e le ferite sul terreno sono un atto di accusa verso noi italiani, popolo di santi, di navigatori e di poeti…e di fabbricanti di armi: migliaia, milioni di mine ancora innescate.

Questo posto non è molto lontano: è appena oltre l'Adriatico, a due passi dai luoghi dei tuffi e della villeggiatura. Un campo all'estero? Ma stavolta non puoi più dire: "Il mio clan è una palla. Mai niente di nuovo" perché stavolta basta fare lo zaino e partire. Ti fa paura? E allora forse è il momento di buttarti, di osare.

E' un posto dove Dio non tace come tanti pensano (qualcuno ha scritto: "Dio è morto nei Balcani"), ma anzi parla ancora più forte e chiaro. Perché è la sua voce che in mezzo all'ingiustizia ti chiama per nome e dice: "Ma, tu, tu, Francesco, tu Matteo, tu, Valentina, TU sei giusto?". E non puoi nasconderti, far finta di non sentire. Perché quella voce ti cerca ancora e ti ripete: "Non è vero che non ho fatto nulla per questi piccoli: ho fatto TE".

Non sei stanco che sia qualcun altro (la famiglia, la politica, i giornali) a scegliere per te la verità, a dartela in tante pillole congelate, già masticate, già digerite con su un etichetta che stabilisce che sapore devono avere? Non hai voglia di assaggiarne un pezzetto da solo? Non vuoi mordere la vita per una volta? Potresti scoprire che ha un sapore amaro, ma anche che è più fresca e gustosa di quanto pensavi.

Ti aspettiamo per goderci insieme questa abbuffata!!

VIENI A VISITARE IL NOSTRO SITO PER INFORMAZIONI SUL CANTIERE 2006

Qual è il tema del cantiere?
PACE, NON VIOLENZA E SOLIDARIETA'. Affronteremo questo tema scontrandoci con una realtà molto forte, in cui i conflitti che conosciamo a casa nostra sono esasperati, ma cercheremo anche di capire come tutto questo possa tradursi in scelte e gesti concreti nella nostra vita quotidiana.

Che cosa faremo?
Ci sporcheremo le mani con i colori, i giochi e le attività di animazione per bambini che faremo giocare.

Aiuteremo le famiglie a ricostruire la propria casa e a non sentirsi dimenticate dal mondo.

Tentando di conoscere una realtà complessa di religioni, storie ed etnie diverse, spesso in lotta tra loro, ma soprattutto provando a rovesciare le categorie religiose, storiche ed etniche, per riuscire così a conoscere le persone che si nascondono dietro di esse.

Approfondiremo il nostro cammino di Fede, perché gli stimoli forti che riceveremo non rimangano in superficie ma ci tocchino profondamente, aiutandoci a scoprire che Gesù ci è vicino proprio quando in gioco c'è il significato della nostra vita.

 

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