LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO |
CULTURA |
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UNA
CASA SAVIGLIANESE OSPITÒ, FUGGIASCO, IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIUSEPPE
SARAGAT Nel
novembre 1943 Giuseppe Saragat è arrestato
con Sandro Pertini. Rinchiusi a Roma, in Regina
Coeli, riescono a fuggire. È in questo
periodo che il futuro Presidente della Repubblica
Italiana raggiunge Savigliano e trova
ospitalità, secondo
le testimonianze
raccolte,
non si sa bene per quanto tempo ed in quali
condizioni, nell'edificio
rurale
che all'epoca era il primo sullo stradone per
Saluzzo, quello che si trovava sul lato sinistro e
che in facciata ospitava una grande scritta
realizzata alcuni anni prima, all'epoca della
visita saviglianese di Benito Mussolini,
inneggiante allo stesso: «Duce a noi». In
quella casa, in un segreto che pochi, pochissimi
conoscevano, per Giuseppe Saragat viene costruito
un riparo in muratura, sicuro e lontano da occhi
indiscreti, ed il futuro Presidente della
Repubblica si nasconde alle indagini della polizia
che sta ricercandolo in tutta Italia. Sue
successive ed ufficiali notizie sono quelle che lo
daranno presente, come esule al regime italiano,
nella capitale francese Parigi, dalla quale
continuerà la sua azione di
antifascista. Giuseppe
Saragat era nato a Torino il 19 settembre 1898 ed
è morto a Roma l'11 giugno 1988. Aveva
partecipato alla prima guerra mondiale ed al
ritorno si era laureato in economia e commercio
all'università di Torino. Entra
nel PSU di Turati e Matteotti, scrive per La
Giustizia e per Quarto Stato. Quando, a causa della
repressione fascista, la direzione del Psu, di cui
fa parte, si trasferisce all'estero, egli si reca
in Austria e si adopera per la riunificazione del
Partito socialista. Nel 1934 a Parigi sottoscrive
assieme a Pietro Nenni il primo patto d'azione con
il Partito comunista italiano in esilio.
Nell'agosto del 1943 a Roma, nel corso della
rifondazione del Partito socialista, entra nella
direzione. Come già accennato viene
rinchiuso insieme a Sandro Pertini nella carceri
romane di Regina Coeli. Dopo
la liberazione di Roma, fa parte del primo governo
Bonomi, come ministro senza portafoglio.
Nell'aprile del 1945 è nominato ambasciatore
a Parigi. Il 2 giugno del 1946 è eletto alla
Costituente e ne diviene Presidente, ma si dimette
il 12 gennaio 1947, a seguito della scissione del
Partito socialista. Da tale scissione nasce il
PSLI, poi PSDI, di cui sarà segretario per
lungo tempo. Nel dicembre dello stesso anno entra
nel IV governo De Gasperi, come vicepresidente.
È
eletto deputato ininterrottamente dalla I alla IV
legislatura. Nell'agosto del 1957 con Pietro Nenni
getta le basi della futura unificazione socialista.
Nei
primi due governi Moro, di centro-sinistra,
è Ministro degli affari esteri fino alla sua
elezione a Presidente della Repubblica, avvenuta il
28 dicembre del 1964. Presta
giuramento e rivolge il suo messaggio al Parlamento
il 29 dicembre 1964. Terminato il settennato
presidenziale, senatore a vita dal 29 dicembre
1971, continua la sua militanza politica quale
presidente (1975), poi segretario (1976) e di nuovo
presidente a vita del ricostituito
Psdi. Sul
chiabotto che lo avrebbe ospitato sono state
presentate due Interrogazioni consiliari,
la
prima
in data 20 maggio 2001 e la
seconda
in data 27 gennaio 2002. Numerosi
i siti che si occupano di Giuseppe Saragat e della
sua Presidenza della Repubblica Italiana
(cliccare
per prenderne visione). Se
il Consiglio Comunale di Savigliano
approverà il progetto di
costruzione di un supermercato,
così come presentato in Commissione
Urbanistica, il rustico che ospitò
il Presidente della Repubblica Giuseppe
Saragat verrà abbattuto per
realizzare una strada e permettere una
più ampia circolazione
automobilisitica in accesso ed uscita
dall'impianto commerciale. |
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