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Frattura epifisi omerale distale - Osteosintesi con placca epifisaria LCP

Trattamento chirurgico delle fratture dell'epifisi distale dell'omero (paletta omerale), composte, o scomposte, non comminute o comminute.

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1. Container ?

  • Base media
  • Trapano
  • Strumenti speciali
  • LCP 4.5

2. Strumentario ?

  • Divaricatore autostatico

3. Garze ?

  • Flanelle laparotomiche 5
  • Garze 10x10

4. Teleria ?

  • Kit Arti
  • Copri BW

5. Fili Sutura e Lame ?

  • Lama da 10
  • Polysorb 0, ago 26 per sutura delle fasce
  • Polysorb 2/0 ago 26 per chiusura del sottocute

6. Presidiato ?

  • Siringa da 60 ml per il lavaggio della ferita
  • Aspiratore completo
  • Una stockinet per coprire l'avambraccio
  • Suturatrice da cute
  • Vesseloop giallo o rosso

7. Annotazioni

  • /

8. Letto e Posizioni

  • Posizione prona con l'arto appoggiato su ripiano apposito e avambraccio libero
  • Arto superiore controlaterale abdotto e flesso per accesso venoso
  • Controspinta a livello dell'emitorace omolaterale

9. Descrizione dell'intervento

  1. Dopo il posizionamento del paziente e la preparazione del campo chirurgico si procede alla incisione longitudinale ampia della cute (da metà dell'omero a circa metà dell'avambraccio
  2. Si espone la regione del gomito e dell'olecrano con scollaperiostio, leve di Homann piccole e Farabeuf
  3. Si esegue la osteotomia dell'olecrano con sega oscillante e si afferra il frammento olecranico con pinza di Codivilla. Si liberanio i margini mediali e laterali del tendine tricipitale esponendo la paletta omerale fratturata, con forbice, elettrobisturi e scollaperiostio
  4. Si reperta il nervo ulnare e lo si isola con un loop giallo doppio o uno rosso singolo
  5. Si riducono i frammenti omerali e si valutano i rapporti articolari. Si impiegano le pinze piccole da riduzione ed eventualmente si inseriscono dei fili di Kirshner temporanei in funzione di riduzione
  6. Se necessario si eseguono delle radioscopie di controllo
  7. Quando la riduzione è effettuata, si prova e si adatta una placca LCP dedicata, impiegando i piegaplacche LCP oppure il piegaplacche a ghigliottina
  8. Si riduce la frattura con apposite pinze da riduzione e la si blocca una volta ridotta (eventualmente con fili di Kirschner)
  9. Si posiziona quindi la placca e si applicano le viti. Si esegue un controllo radioscopico preliminare e se la condizione è adeguata si completa la sintesi
  10. Riduzione e sintesi olecranica.
    Si inseriscono, incrociati, due fili di Kirschner da 2-2.5 mm di diametro, che coinvolgono l'olecrano prossimale e la diafisi ulnare. Si esegue il controllo radioscopico per valutare il posizionamento dei fili inseriti
  11. Con un nuovo filo di Kirschner si perfora trasversalmente l'ulna, per creare l'alloggiamento del filo metallico malleabile
  12. Si inserisce il filo metallico malleabile nel foro ulnare e lo si incrocia in modo da creare un cerchiaggio a "8". Viene intrecciato saldamente con pinza meccanica
  13. Vengono ripiegati i due fili di Kirschner in modo da creare due estremità uncinate che vengono poi accorcate e ribattute dentro l'apice olecranico
  14. Controllo radioscopico

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  15. Conteggio dello strumentario e del garzame
  16. Chiusura della ferita e bendaggio
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Contatti : borgio3@gmail.com
AssChir è un prodotto del Gruppo Infermieristico del Blocco Operatorio dell'Ospedale Ceccarini di Riccione.
Layout & WebMaster Giorgio Beltrammi.