BIBLIOTECA COMUNALE

      Gesualdo Pellegrini

        DOMUSNOVAS

  

 

Il suo ambiente

 Il territorio montano di Domusnovas è costituito principalmente da calcari e dolomie del Cambrico (una roccia formatasi 5-600 milioni  di anni fa) e perciò la zona è ricca di numerose grotte d'inestimabile bellezza: Sa Crovassa de Pranu Pirastru, la Rolfo, S'Arcareddu, la Gigi Addari, l'Abisso Paradiso, la Voragine della Rana, che per le loro particolari caratteristiche possono essere visitate dal turista appassionato ed esperto speleologo.

   Tra queste grotte, spiccano in modo particolare l'Abisso Paradiso, situata quasi in cima al monte Nieddu, e la voragine della Rana, che si apre in una quarzitica sovrastante il monte Acqua. La prima, dopo una grossa caverna iniziale inclinata, presenta un cancello in prossimità di una strettoia. Di qui la cavità si sviluppa in una serie di corridoi in forte pendenza che giungono infine ad un grosso salone, unico nella zona sia per dimensioni, sia per la integrità, sia per l'eccezionale concrezionamento. La seconda, dopo un piccolo pozzo ed una lunga discesa perviene ad un complesso orizzontale formato dal susseguirsi di tre 

 grosse sale molto concrezionate collegate tra loro da meandri. Seguono una serie di cavità a prevalente sviluppo verticale che fanno della zona il centro di attrazione di molti gruppi speleologici.

   Per chi vuole conoscere le bellezze naturali di Domusnovas, la visita alla piana di Oridda costituisce un appuntamento da non perdere. Si parte dal centro abitato, si attraversa la Grotta di S. Giovanni e  si prende la strada che conduce a Sa Duchessa. Arrivati alle miniere di Barraxiutta, dopo 150 metri circa, si svolta sulla destra e la strada comincia ad arrampicarsi per la montagna.

   A circa 13 km da Domusnovas, si lasciano sulla destra le vecchie case di Perda Niedda e si continua a salire per circa un chilometro e mezzo. Arrivati in cima, circa 800 m, possiamo ammirare il bellissimo paesaggio con i monti sottostanti.

   Continuando lungo la strada principale e dopo aver lasciato sulla sinistra un'altra strada, si comincia a scorgere la cima del monte Linas. La strada scende lentamente tra macchie di corbezzolo, di erica e qualche bellissimo esemplare di agrifoglio. A circa 17 km da Domusnovas, mentre la strada riprende una ripida salita, svoltando a sinistra comincia una discesa che si fa più ripida e finalmente appare un paesaggio stupendo: è la valle di Oridda.

   Questo altopiano situato tra la catena del Linas e quella del Marganai è da sempre una meta d'obbligo per gli escursionisti ed i cacciatori, oltre ad aver entusiasmato sia il Lamarmora che lo scrittore Giuseppe Dessì che la descrivono nei loro libri.

   E' stata da secoli al centro di vicende che la vedevano, per le sue caratteristiche, oggetto di sfruttamento da parte di avventurieri senza scrupoli. Ha resistito anche al taglio indiscriminato dei suoi boschi di lecci, il cui legno venne utilizzato per le traversine dei binari ferroviari.

   Scendendo per la valle, vediamo che è attraversata da un fiume, il Rio Oridda, e a monte possiamo ammirare l'imponente canyon di Muru Mannu, una cresta di quarzite che raggiunge le dimensioni più grandi quando il monte sfiora i 1000 metri e poi scende lentamente nei monti sottostanti, quasi parallela al fiume, per alcuni chilometri. A metà del monte, a sinistra della cresta , passando per i ruderi di un vecchio ovile, tra querce secolari, scorre un ruscello che, dopo piccole e simpatiche cascate, affluisce al Rio Oridda.

   Lentamente il fiume scende a valle passando sul bellissimo granito e tra la fitta macchia, e all'improvviso ai suoi lati compare uno splendido viale di ontani e querce secolari che seguono il fiume per alcune centinaia di metri.

   Quando la vallata si restringe comincia ad affiorare il granito (presente con tutta la sua imponenza e nelle figure più strane fino a tutta la catena del Linas); il fiume scorre in mezzo ad un meraviglioso canyon in cui l'acqua è cristallina. Il canyon diventa ripido e all'improvviso altre piccole ma bellissime cascate formano dei laghetti altrettano belli.

   Non potendo seguire il ripido e tortuoso corso del fiume, possiamo risalire la montagna sulla nostra sinistra. Arrivati in cima, scendiamo lungo un ripido canalone fra un bosco di ginepri, querce ed enormi massi di granito e quindi al rombo assordante del fiume che si presenta ai nostri occhi in un'immagine stupenda: una cascata alta circa 30 metri sullo strapiombo di granito e un simpatico laghetto. E' la cascata di Piscin'e Irgas.

 

 

   

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