|
21
luglio 2002 - ORE 21.30
Nicola Piovani è nato a Roma - dove vive e lavora - il 26 maggio 1946. Pianista, compositore e direttore d'orchestra, allievo del compositore greco Manos Hadjidakis, inizia la sua carriera di autore di musica da film con la composizione delle colonne sonore dei film N.P. il segreto di Silvano Agosti (1969) e Nel nome del padre di Marco Bellocchio (1970). Collabora poi con numerosi registi italiani: oltre a Bellocchio (tra i loro film Marcia Trionfale e Salto nel vuoto), Mario Monicelli (Il marchese del grillo, Speriamo che sia femmina, Il male oscuro); Nanni Moretti (La messa è finita, Palombella rossa, Caro diario); Gianfranco Mingozzi (La vita in gioco); Giuseppe Tornatore (Il camorrista); Sergio Citti (Il minestrone, Vipera); Giuseppe Bertolucci (Segreti segreti, I cammelli); Luigi Magni ('O re, In nome del popolo sovrano); Lello Arena (Chiari di luna); Daniele Luchetti (Domani accadrà); Wilma Labate (La mia generazione); Antonio Albanese (Uomo d'acqua dolce, La fame e la sete). Dall'incontro con i fratelli Taviani nascono le colonne sonore di La notte di San Lorenzo, Kaos, Good morning, Babilonia, Il sole anche di notte, Fiorile, Tu ridi. Tra il 1985 e il 1990 compone le colonne sonore degli ultimi tre film di Federico Fellini: Ginger e Fred, Intervista e La voce della luna. Realizza anche le colonne sonore di numerosi sceneggiati televisivi italiani di grande successo. Tra gli altri Amico mio 1 e 2 di Paolo Poeti; Linda e il brigadiere di Gianfrancesco Lazotti; Il giovane Mussolini di Gianluigi Calderone; Il Generale di Luigi Magni. Compone le musiche di film diretti da registri stranieri: La ragazza dai capelli rossi e Lo scorpione dell'olandese Ben Von Verbong, La trace del francese Bernard Favre, La sposa era bellissima dell'ungherese Pal Gabor, Manifesto di Dusan Makavejes, Utz di George Sluizer, Prosciutto prosciutto, Le uova d'oro e La teta y la luna di Bigas Luna, L'olandese volante di Jos Stelling e A month by the lake di John Irvin. Parallelamente all'attività di autore di musiche da film, Nicola Piovani si dedica da molti anni al teatro. Ha scritto musiche di scena per Carlo Cecchi (Il bagno, La cimice, Anfitrione), per il Gruppo della Rocca (Il mandato, Aspettando Godot, Lazzarino da Tormes), per la Cooperativa Pupi e Fresedde (Il convitato di pietra, L'amore delle tre melarance), per Luca De Filippo (Uomo e galantuomo, Don Giovanni, 'O scarfalietto, Non ti pago, La casa al mare), per Maurizio Scaparro (Liolà), per Vittorio Gassman (Ulisse e la balena bianca), per Marco Sciaccaluga (La bisbetica domata). È autore della musica della commedia musicale I Sette re di Roma di Luigi Magni, in scena nel febbraio 1989 al Teatro Sistina di Roma. La sua passione per il teatro lo porta a interrompere per qualche mese l'anno la sua attività di compositore per girare, in Italia e fuori, suonando il pianoforte e dirigendo l'orchestra, con la Compagnia della Luna, compagnia che ha fondato con Vincenzo Cerami, e per la quale insieme a lui ha scritto La cantata del fiore (1988), La cantata del buffo (1990), Il Signor Novecento (1992), Canti di scena (1993) e Romanzo musicale (1998) per due cantanti, due attori ed un orchestra di 13 solisti (la sua Orchestra Aracoeli). Ha composto numerose canzoni (ricordiamo fra le altre quelle scritte per Fabrizio De André e Roberto Benigni). Nel Novembre del 1998 ha debuttato nel teatro Mancinelli di Orvieto La Pietà uno Stabat Mater (musica di Piovani, versi di Cerami) per un attore, due cantanti e 23 solisti dell'orchestra Aracoeli. Piovani è anche attivo compositore di musica da camera; ha composto l'ottetto in quattro parti Quattro canti senza parole, il trio Il demone meschino per violino, violoncello e pianoforte, La ballata epica per flauto e pianoforte, il preludio concertante per dieci strumenti Il volo di mare e il quartetto per quattro sassofoni in tre movimenti L'assassino. Ha composto la musica per il Balletto Fellini, andato in scena il 20 agosto 1995 a Roma nell'ambito del Festival della Lirica e del Balletto organizzato dal Teatro dell'Opera di Roma. Ha vinto il David di Donatello nel 1986 e nel 1994 per i film Ginger e Fred e Caro Diario, il Nastro d'argento alla carriera nel 1992, il Ciak d'oro nel 1986, quattro edizioni del premio Colonna Sonora, il Premio SIAE alla carriera e il Premio Rota 1997. Nel 1987 è stato membro della giuria del Festival di Cannes, e nel 1996 presidente della giuria del Filmfestival di Ghent. Con le musiche scritte per il film "La vita è bella" di Roberto Benigni ha vinto il Premio Oscar nel 1999, e nel 2000 ha ottenuto a Los Angeles la nomination per il Grammy Award. Gli è stato assegnato il Ciak d'Oro 2001 per la colonna sonora del film La stanza del figlio. Nel 2001 tiene un seminario di una settimana all'Accademia Chigiana di Siena, sulla composizione di musica per film, a cui ha dato il titolo Comporre per immagini. * http://www.nicolapiovani.it/ * * ATTIVITA' * 2001 A.A.A. Achille Albanese Giovanni ***** L'ARENA - Domenica 21 Luglio 2002 - Musica delle radici. Programma d'eccezione nel parco di Villa Raimondi a Nogara. Arriva una stella: Piovani. Un «Concerto fotogramma» del compositore e pianista, premio Oscar '99 per le musiche di «La vita è bella». La rassegna "Musica delle radici" ospiterà questa sera (alle 21.30), al
parco di villa Raimondi di Nogara, il premio Oscar Nicola Piovani, il grande compositore amato e conteso dai più validi e
famosi registi, sia italiani che stranieri. Accompagnato dalle note suonate dai Solisti dell'orchestra Aracoeli, su testi di Vincenzo
Cerami, Piovani presenterà "Concerto Fotogramma", una "riflessione a scena aperta", supportata dalle sequenze dei films per i quali sono
state create, su alcune delle più belle musiche da lui composte. Piovani, pianista, compositore e direttore d'orchestra, allievo del
compositore greco Manos Hadjidakis, inizia la sua carriera giovanissimo componendo, nel 1969, la colonna sonora del film Il segreto di Silvano
Agosti. Da quel momento è tutto un susseguirsi di successi e comincia, alla grande, la sua collaborazione con numerosi registi italiani tra i
quali Marco Bellocchio ( Nel nome del padre, Marcia trionfale, Salto nel vuoto), Mario Monicelli (Il marchese del grillo, Speriamo che sia
femmina, Il male oscuro) , Nanni Moretti (La messa è finita, Palombella
rossa, Caro diario, La stanza del figlio ), Giuseppe Tornatore ( Il camorrista), Giuseppe Bertolucci ( S egreti segreti, I cammelli ),
Luigi Magni ( 'O re, In nome del popolo sovrano ), i fratelli Taviani (La notte di S. Lorenzo, Kaos, Good morning Babilonia, Il sole anche di
notte, Fiorile, Tu ridi). Molti anche i registi stranieri per i cui film ha composto le musiche: Bigas Luna, Ben Von Verbong, Bernard
Favre, Pal Gabor, John Irvin, George Sluizer, Dusan Makavejes? Federico
Fellini, privato dal destino del "suo" Nino Rota, lo volle accanto a sé
nei suoi ultimi tre lavori (Ginger e Fred, L'intervista e La voce della luna).
Parallelamente all'attività di autore di musiche da film, Nicola Piovani si dedica da molti anni sia alla televisione (Linda e il
brigadiere, I l giovane Mussolini?) che al Teatro (sue le musiche di molti testi teatrali rappresentati da attori e registi del calibro di
Gassman, Scaparro, De Filippo). Ha vinto il David di Donatello, nell'86 e nel '94, per le musiche, rispettivamente, di Ginger e Fred e Caro
diario ; il Nastro d'argento alla carriera nel 1992; il Premio Oscar L'ARENA - Martedì 23 Luglio 2002 - Musica delle radici. A Nogara il «Concerto fotogramma» del compositore fa persino venire gli occhi lucidi. Il «miracolo» di Piovani. «La vita è bella», sembra voler dire la sua musica proprio come il film che gli ha procurato l'Oscar. Tutti con il naso all'insù, l'altra sera al parco di Villa Raimondi di Nogara, scrutando il cielo nuvoloso: si fa, o non si fa? E poi, fortunatamente, "Concerto fotogramma" si è fatto. E che concerto. Tale da farci nuovamente gustare questa parola, "concerto", così presuntuosamente usata da chiunque, chitarra in mano, sia in grado di salire su un palco e strimpellare quattro accordi. Per la rassegna "Musica delle radici" Nicola Piovani, premio Oscar '99 per la colonna sonora di "La vita è bella" di Roberto Benigni, ha letteralmente estasiato un folto pubblico che, nota dopo nota, per circa due ore ha seguito, attentissimo, questo insolito esperimento rivelatosi sicuramente vincente e suffragato da continue ondate di applausi. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, agli anni '20, in un'epoca di cui non abbiamo memoria se non per le immagini di qualche documentario che ci ha mostrato come erano le prime "colonne sonore" della storia del cinema: un pianista che suonava, "in diretta", con lo sguardo rivolto verso lo schermo. Ecco, a noi "Concerto fotogramma" ha fatto questo effetto, solo che il pianista non era un omino qualsiasi ed il piano, oltre a quello suonato magistralmente da Piovani, era, per così dire, "allargato" ad un'orchestra (la Aracoeli) di sette elementi, coadiuvata da tre cantanti (Catia De Vincentis, Nicoletta Fabbri, Pino Ingrosso) e da una splendida voce narrante (Norma Martelli), su testi di Vincenzo Cerami. Bravi? Di più. E non solo musicalmente: sono stati cioè capaci, vivendole in prima persona, di trasmettere le loro emozioni facendole arrivare in ogni poro della nostra pelle. Il concerto ha inizio e le immagini, sullo schermo, cominciano a scorrere: "La notte di S. Lorenzo", "Kaos", "Good morning Babilonia", "La stanza del figlio", "Caro diario"? Quanta poesia, tutta insieme, in quel palco. Il viso di Piovani, mentre le dita corrono veloci sui tasti del suo pianoforte, si trasforma di continuo e il suo corpo è un tutt'uno con la musica che suona: si piega, si contrae, si erge, si rilassa beato? C'era la vita su quel palco, la vita per come dovrebbe essere e non come, invece, il più delle volte è; la vita che ti riempie pienamente tanto da farti commuovere facendoti stupidamente nascondere i tuoi occhi lucidi per poi accorgerti, invece, di essere attorniato dai tuoi simili col tuo stesso "problema". L'inizio del "secondo tempo" (siamo, o non siamo al cinema?) è salutato da un applauso ancor più caloroso, quasi a voler sottolineare l'intimità ormai creatasi. E arrivano le immagini, mentre un violoncello ci scava il cuore, di "La vita è bella", subito seguite da un fascinoso "Romanzo musicale" da lui composto e disegnato da Milo Manara. Come vorremmo, mentre scriviamo, che queste righe non fossero soltanto lette, ma "ascoltate"; come vorremmo, per un attimo, che questo non fosse un giornale ma un pianoforte, o un'orchestra. "Il cinema è nato per gli increduli che hanno diritto ai miracoli", ci dice la voce narrante. E, mentre pensiamo "com'è vero", sullo schermo appaiono i visi, palpabili e "vivi", della Masina e di Mastroianni in "Ginger e Fred". Piovani balla sul suo sgabello, e sorride. Le note de "La voce della luna" e de "L'intervista", sempre di Fellini, ci fanno restare inchiodati sulla nostra sedia ancora un po', sino a che, sullo schermo, non appare la scritta THE END. Non contenti, quasi a voler perpetuare lo stato di grazia da cui eravamo ancora pervasi, abbiamo infine chiesto al maestro, a bruciapelo: "Perché la vita è bella?" E lui, di getto: "Perché, nonostante tutto, è un miracolo e, finché ci saranno delle coscienze dure a rassegnarsi, ci sarà sempre un motivo". |
|
|