Grillo
Parlante 63/2002
Inviato a 1577 indirizzi email.
PIGRI E
LAVORATORI
«Quando la gamba non
cammina, lo stomaco non mangia»
(Proverbio: Mongo - Nazione: Repubblica Democratica del Congo)
Appuntamenti
da non perdere
Inviaci gli appuntamenti organizzati dalle associazioni del tuo paese! grilloparlante@mbservice.it
| 08/04/2002 - Verona - 8 aprile,
giorno della Nazione Rom
I Rom e i Sinti di Verona e il Coordinamento antirazzista CesarK in
occasione de «Il Giorno della Nazione Rom» organizza, lunedì - 8
Aprile 2002 Piazza Arsenale, ore 18:30 «ROMANO DIVES, BARO DIVES!»
L’8 di Aprile si festeggia in tutto il mondo il Romano Dives, il
Giorno della Nazione Rom. Sul Gange in India, sul fiume Giordano in
Israele, sul Tamigi a Londra, sul Danubio a Belgrado e Budapest, sul
Sacramento negli Stati Uniti, sull’Arno a Firenze, ed in moltissime
altri fiumi e città si svolgeranno attività per commemorare questa
giornata. Nei fiumi verranno gettati fiori e verranno posti dei lumini
per celebrare le lunghe migrazioni del popolo Rom, e per ricordare le
persecuzioni passate e presenti, gli sgomberi di ogni giorno, le
sofferenze e il pregiudizio che colpiscono i Rom e i Sinti, siano essi
stranieri o italiani. A Verona faremo festa sull’Adige, il fiume
della nostra città. Saremo presenti noi: Rom, Sinti e Gagè di Verona
e del Mondo. Che la festa sia anche un’occasione per riflettere sul
pregiudizio e l’intolleranza, sull’assenza delle istituzioni, sul
frequente accanimento delle forze dell’ordine. Vogliamo una società
che rispetti le particolarità di ogni cultura, in cui le diversità
possano arricchire il patrimonio di tutti, nel rispetto di tutti e
senza prevaricazioni. L’odio e la paura non sono altro che i figli
ciechi dell’ignoranza. Venite e portate fiori, luce e colori! |
| 10/04/2002 - Verona - Don
Lorenzo Milani... alla Casa per la Nonviolenza
«Elementi di Nonviolenza La figura di Don Lorenzo Milani» e
"l'arte della parola" il 10 aprile alla Casa per la
Nonviolenza
"L'arte della parola" è il titolo del sesto incontro del
ciclo "Elementi di nonviolenza" organizzato dal Movimento
Nonviolento di Verona, dedicato alla figura di Don Lorenzo Milani, il
Priore di Barbiana, autore de "L'Obbedienza non è più una virtù"
e "Lettera ad una professoressa". L'incontro si svolge
mercoledì 10 aprile presso la Casa per la Nonviolenza in via Spagna 8
(vicino alla Basilica di San Zeno, tel. 045 8009803), con i seguenti
orari: dalle ore 18 alle 19,30, lettura collettiva e proiezione di un
filmato; dalle 21 alle 23,00, incontro con Don Rino Breoni, Abate di
San Zeno Maggiore. |
| 11/04/2002 - Verona -
Diapo-racconti: Saharawi
La VI Circoscrizione di Verona, il CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER
L'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE IN ETA' ADULTA, il DISTRETTO 29 - SCUOLA
" G. CARDUCCI " VERONA, curato del circolo Legambiente
Fagiani nel mondo, promuovono la Rassegna di diapo-racconti di viaggio
per conoscere paesi e culture di altri mondi " C'è mondo fuor di
queste mura…" (dedicato a Walter Pedrotti). 11 aprile 2002
"Saharawi: un popolo dimenticato nel deserto algerino" di
Susanna Ureni. L'incontro inizierà alle ore 20.30 presso la scuola
"G. Carducci" Via Betteloni, 21 Verona - tel. 045525551.
Ingresso libero. |
| 11/04/02 - Arcole (VR) -
Crescere senza "sballi"
Inserito all'interno del palinsesto "Incontri per genitori",
organizzato dalla Direzione Didattica 2 Circolo di San Bonifacio e
dalla Scuola Media Bonturi-Piubello, con il patrocinio del Comune di
Arcole, si terrà, presso la sala civica di Arcole (VR) alle ore 20,30
l'incontro "Non accettare caramelle" (imparare a crescere
senza "sballi"). Relatrice: Silvia Destro, psicologa. |
| 12/04/02 - Verona - Incontro con
Agnoletto e Valpiana
«...GENOVA ...PORTO ALEGRE... IL FUTURO» è il tema dell'incontro
che si terrà VENERDI' 12 APRILE ore 20,45, presso la SALA LUCCHI
(Palazzina Servizi dello Stadio) INCONTRO con Vittorio AGNOLETTO,
rappresentante italiano al Consiglio Internazionale Forum Sociale
Mondiale, e l'On.Tiziana VALPIANA, deputata e delegata del PRC al
Forum di Porto Alegre. L'incontro è organizzato dal Partito della
Rifondazione Comunista Federazione di Verona - via Frangini 9/a - tel.
0458013200 |
| 12/04/02 - Nogara (VR) - Nascita
ed evoluzione della villa veneta
«Nogara nel Rinascimento: dalla corte alla villa» è il titolo del
ciclo di incontri organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Nogara
(VR) e dalla locale Biblioteca comunale, che ospita gli appuntamenti
in programma. Questa sera, alle ore 21 la dott.sa Daniela Zumiani
(Università di Verona) tratterà il tema: "Nascita ed evoluzione
della villa veneta". |
| 12-14/04/2002 - Villafranca - «Silenzio
& Rumore»
Ultimo appuntamento del palinsesto «Silenzio & Rumore», promosso
dall'Associazione "Moscacieca" di Villafranca. Da venerdì
12 a domenica 14 aprile toccherà a noi esprimere il nostro concetto
di Silenzio&Rumore e lo faremo nella storica cornice di palazzo
Bottagisio attraverso alcune installazioni che abbiamo chiamato
"LE STANZE DI MOSCACIECA". (info: fedepanda@tin.it
) |
| 12-14/04/2002 - Rimini - Rete
Radié Resch: «Il sorriso di Pacha Mama»
A Rimini, Convegno Nazionale di «Rete Radiè Resch» il 12 - 14
aprile 2002 dal titolo “Il sorriso di Pacha Mama” sottotitolo
“la speranza degli esclusi”, con relatori Manlio Dinucci, Alì
Raschid, Giulietto Chiesa, frei Gorgen, Marco Revelli, Guido Viale,
Ettore Masina, Alex Zanotelli, … ed altri testimoni. Per
informazioni: dinopoli@ferrarisvr.it |
| 13-14/04/2002 - San Bonifacio e
Verona - WWF: GIORNATA PER LE OASI
Il 13 e il 14 aprile GIORNATA PER LE OASI. Il WWF Italia sarà
presente in più di 600 piazze d'Italia per testimoniare il suo
impegno e offrire a tutti coloro che sceglieranno di sostenere uno dei
suoi progetti nelle Oasi,la guida e la cartina del delle Oasi del WWF
insieme ad una confezione di pasta prodotta nel Parco Nazionale della
Majella.Il WWF sarà presente a San Bonifacio domenica 14 Aprile in
Piazza Costituzione. |
| 14/04/2002 - Verona - Ventennale
del Gruppo Futura/1
In occasione del proprio ventennale, il "Gruppo Futura"
gruppo volontariato solidarietà handicap, con sede in via Saliceto 3,
Verona organizza domenica 14 aprile 2002 - ore 17.00: «IL MARE RUBATO»
letture animate per bambini del Gruppo Ex-Trapola. Testi ed animazioni
di Gek Tessaro - Musiche : Anna Lisa Buzzola, Cristina Ribul.
L’appuntamento si svolgerà presso il TEATRO CANOSSA Via Albertini 4
Verona (Borgo Trieste). |
| 15/04/2002 - Colognola ai Colli
(VR) - Presentazione della Rete di Lilliput
Il Gruppo Consumo Critico Val d’Illasi, l’Associazione Underforum
e l’Associazione Politico-Culturale di Cellore e Illasi organizzano:
“UN MONDO DIVERSO E’ POSSIBILE”, Incontro con la Rete Lilliput
di Verona. Cos’è la Rete Lilliput, la sua lettura del processo di
globalizzazione, le sue proposte a livello Nazionale e Locale.Relatore:
Stefano Guffanti, del Coordinamento provinciale Rete Lilliput. Lunedì
15 Aprile ore 20.45 presso la Sala Parrocchiale di S. Zeno di
Colognola ai Colli (VR). |
| 15/04/02 - Vicenza - La legge
Bossi-Fini
Lunedì 15 aprile a VICENZA, presso Chiostri di Santa Corona, ore
21.00, i Verdi Vicenza organizzano un incontro sul tema: Legge Bossi -
Fini: senza diritti non c'è futuro. |
| 17/04/02 - Sommacampagna (VR) -
Riflessi di Pace/2
Il Comitato per l'Educazione alla Mondialità, l'Università del tempo
libero, la Biblioteca comunale, il Gruppo teatrale
"L'Incontro" e l'Associazione Culturale "Lanternamagica"
sono i promotori del palinsesto "Riflessi di Pace".
L'appuntamento odierno, presso il Cinema Teatro "Virtus",
alle ore 21, sarà dedicato alla poesia. Lo spettacolo è titolato
"Dalle ceneri". Voce recitante e regia: Massimo Totola.
Percussioni: Sbibu Sguazzabia. Ingresso a pagamento. |
| 18/04/02 - Verona - Le Campagne
della Rete Lilliput Verona
Rete Lilliput di Verona organizza un incontro, giovedì 18 aprile 2002
– ore 21.00, presso Corte Molon – Lungadige Attiraglio (prima
della diga del Chiedo) a Verona. Tema: “La Rete va in Campagna!”Le
Campagne della Rete per costruire “un mondo diverso” Campagne di
“Obiezione alle Spese Militari” e “Banchearmate” - Queste
campagne, mettendo in discussione le spese militari (lo stato italiano
spenderà circa 40 mila miliardi nel 2002) ed i finanziamenti che le
banche concedono per la costruzione ed il commercio di armi,
permettono di esprimere concretamente il “No alla guerra!” e di
non collaborare, seppure in modo passivo, alle politiche belliche.
Campagna per l’adozione della Tobin Tax - Ogni giorno quasi 1500
miliardi di $ vengono scambiati sui mercati valutari mondiali per pura
speculazione invece che per produrre beni. L'introduzione di una tassa
(la Tobin Tax) su queste transazioni disincentiverebbe le manovre
puramente speculative e permetterebbe di raccogliere fondi da
destinare allo sviluppo di quei 3/4 dell'umanità che non ha accesso
ai beni essenziali. - Campagna per l’Acqua - L'acqua è un bene
comune dell'umanità e degli altri organismi viventi, ma l'accesso al
suo utilizzo è un diritto umano e sociale troppo spesso negato o
limitato. La Campagna chiede, per garantire a tutti l’accesso
all’acqua potabile: la redistribuzione delle risorse idriche,
l’inversione della politica di privatizzazione e maggiori
investimenti per migliorare le strutture distributive pubbliche.
Agenda 21 Locale - Come coniugare lo sviluppo sostenibile, il rispetto
dell’ambiente, i diritti sociali, la partecipazione democratica
all’aprirsi del 21° secolo? Agenda 21 propone di coinvolgere e
sensibilizzare tutti i soggetti costituenti una comunità (singoli
cittadini, amministratori, rappresentanti delle varie categorie del
mondo del lavoro), per esplicitare e condividere obiettivi di
sostenibilità (locale, ecologica e sociale), verificarne la
fattibilità e tradurli in linee d’azione concrete. |
| 18/04/2002 - Verona -
Diapo-racconti: Nicaragua
La VI Circoscrizione di Verona, il CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER
L'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE IN ETA' ADULTA, il DISTRETTO 29 - SCUOLA
" G. CARDUCCI " VERONA, curato del circolo Legambiente
Fagiani nel mondo, promuovono la Rassegna di diapo-racconti di viaggio
per conoscere paesi e culture di altri mondi " C'è mondo fuor di
queste mura…" (dedicato a Walter Pedrotti). 18 aprile 2002 -
Nicaragua: dal lago Cocibolca al Rio San Juan… Viaggio nell'Acqua di
Sandro Campagnola e Federico Carazzolo. L'incontro inizierà alle ore
20.30 presso la scuola "G. Carducci" Via Betteloni, 21
Verona - tel. 045525551. Ingresso libero. |
| 19 - 20/04/2002 - Verona - Nuovi
stili di vita
Il Gruppo di Lavoro Tematico Stili di Vita per una Sobrietà Felice
della Rete Lilliput di Verona onorganizza due momenti di confronto dal
titolo: Un'Alimentazione diversa è Possibile. Ci troveremo a Corte
Molon, sul Lungadige Attiraglio dopo la diga, il 19 Aprile 2002 alle
ore 20:45 per un incontro-dibattito sull’Alimentazione Naturale,
Sana e Buona. Ed il 20 Aprile 2002 dalle ore 15:00 all’allegro
laboratorio di cucina per mettere in pratica quanto appreso:
prepareremo alcune pietanze e poi ceneremo insieme. Per partecipare al
laboratorio è necessario prenotarsi telefonando a: Graziella dalle
19:30 alle 21:00 al numero 0456150911. La Rete Lilliput di Verona è
un insieme d'associazioni, gruppi e singoli cittadini impegnati nel
volontariato, nel mondo della cultura, nella cooperazione Nord/Sud,
nel commercio e nella finanza etica, nel sindacato, nei centri
sociali, nella difesa dell'ambiente, nel mondo religioso, nel campo
della solidarietà, della pace e della nonviolenza. Abbiamo dato vita
alla Rete Lilliput per unire in un'unica voce tutte le nostre voci.
Come i piccoli lillipuziani vogliamo bloccare il gigante Gulliver,
ovvero quel concetto ingiusto di libero mercato che concentra il
potere economico nelle mani di pochi, e vogliamo sostituire la logica
del mero profitto e del consumismo con la salvaguardia della Vita,
della Dignità umana, della Salute e dell’Ambiente. Il Gruppo
Tematico di Lavoro Stili di Vita per una Sobrietà Felice è un
insieme di persone convinto del fatto che: Dobbiamo incominciare a
vivere più semplicemente per permettere a tutti semplicemente di
vivere; per raggiungere questo obbiettivo abbiamo pensato a delle
modalità di lavoro, che sintetizziamo: il gruppo vuole essere
elemento di stimolo innanzitutto per i suoi stessi componenti al fine
di ampliare le proprie conoscenze e i settori in cui applicare stili
alternativi; fondamentale é apparso l’approccio che si vuole avere
sul come operare, deve essere il più possibile PRATICO e PRATICABILE
per poterlo attuare quotidianamente; tutto ciò che si arriverà a
proporre (conferenze pubbliche, laboratori, incontri…) dovrà essere
caratterizzato da un aspetto ludico-creativo-giocoso affinché le
persone siano invogliate a venire e vadano via felici del tempo
trascorso… non vogliamo cioè ricadere nel solito schema per cui la
sobrietà richiama ancora il concetto negativo di rinuncia => chi
me lo fa fare? Noi riteniamo che un’Alimentazione diversa sia
possibile e necessaria perché: Ci fa stare meglio, ci rende più
felici e belli! Permette di salvaguardare l’Ambiente in cui viviamo
e rispettare gli animali; Tramite il Consumo Critico e l’acquisto di
prodotti etici e solidali permette che ci sia una maggiore giustizia
nei confronti di chi lavora, specie nei Paesi che producono a basso
costo, spesso sfruttando i bambini; Ci fa risparmiare e imparare tante
cose; … il resto lo scoprirete partecipando agli incontri! |
| 19/04/2002 - Brescia - Scuola e
Religioni
Convegno “E’ L’ORA DELLE RELIGIONI? LA SCUOLA E IL MOSAICO DELLE
FEDI”, 19 aprile 2002 presso Cem Mondialità, Istituto Saveriano -
Via Piamarta,9 – 25121 Brescia. Per informazioni e iscrizioni Tel.
030.377.2780 (dal lunedì al venerdì 9.30 –12.30) E-mail
cemmondialita@saveriani.bs.it Web:www.saveriani.bs.it/cem |
| 19/04/02 - Nogara (VR) - Lo
sviluppo della corte rurale
«Nogara nel Rinascimento: dalla corte alla villa» è il titolo del
ciclo di incontri organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Nogara
(VR) e dalla locale Biblioteca comunale, che ospita gli appuntamenti
in programma. Questa sera, alle ore 21 il prof. Remo Scola Gagliardi
(Ricercatore e Scrittore) tratterà il tema: "Lo sviluppo della
corte rurale nella pianura veronese". |
| 22/04/02 - Arcole (VR) - Libertà
e regole per diventare adulti
Inserito all'interno del palinsesto "Incontri per genitori",
organizzato dalla Direzione Didattica 2 Circolo di San Bonifacio e
dalla Scuola Media Bonturi-Piubello, con il patrocinio del Comune di
Arcole, si terrà, presso la sala civica di Arcole (VR) alle ore 20,30
l'incontro "Libertà e regole per diventare adulti" (Come
essere liberi accettando i vincoli della convivenza sociale).
Interverranno uno psicologo, un sacerdote e un massmediologo. |
| 26/04/02 - Nogara (VR) - Villa
Marogna
«Nogara nel Rinascimento: dalla corte alla villa» è il titolo del
ciclo di incontri organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Nogara
(VR) e dalla locale Biblioteca comunale, che ospita tutti gli
appuntamenti. Questa sera si terrà l'ultimo incontro in programma,
alle ore 21, che sarà tenuto dalla dottoressa Micaela Panarotto
(Conservatrice dei beni culturali). Il tema: "Villa Marogna:
architettura cinquecentesca nella bassa veronese". |
| 03/05/02 - Sommacampagna (VR) -
Riflessi di Pace/3
Il Comitato per l'Educazione alla Mondialità, l'Università del tempo
libero, la Biblioteca comunale, il Gruppo teatrale
"L'Incontro" e l'Associazione Culturale "Lanternamagica"
sono i promotori del palinsesto "Riflessi di Pace".
L'appuntamento odierno, presso il Cinema Teatro "Virtus",
alle ore 21, sarà uno spettacolo musicale con poesie interpretate da
Grazia De Marchi. Ingresso a pagamento. |
| 04/05/2002 - Nogara (VR) - LA
GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI?/3 - INCONTRO CON MARCO TRAVAGLIO, ELIO
VELTRI E PETER GOMEZ
All’interno del ciclo di incontri «LA GIUSTIZIA E' UGUALE PER TUTTI
?» organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara
(Verona) e dalla Biblioteca Comunale di Nogara "Elisa Masini"
sabato 4 maggio alle ore 16 presso il Teatro Comunale di Nogara (via
Roma, 1) si terrà la presentazione del libro di ELIO VELTRI "Le
toghe rosse" (Baldini & Castaldi) e dell'ultimo libro di
MARCO TRAVAGLIO, GIANNI BARBACETTO E PETER GOMEZ «C'era una volta
Mani Pulite» (Feltrinelli). Interverranno: MARCO TRAVAGLIO
Giornalista de "la Repubblica"; PETER GOMEZ (giornalista de
L'Espresso); ELIO VELTRI, Presidente dell'Associazione
"Democrazia e Legalità"; PAOLO ANDREOLI, Sindaco di Nogara.
Tutti sono invitati. Per informazioni http://digilander.iol.it/biblionogara
; biblionogara@libero.it . |
| 04/05/2002 - Verona - Ventennale
del Gruppo Futura/2
In occasione del proprio ventennale, il "Gruppo Futura"
gruppo volontariato solidarietà handicap, con sede in via Saliceto, 3
Verona, organizza, sabato 4 maggio 2002 - ore 9.00, TAVOLA ROTONDA
“VOLONTARIATO ED HANDICAP:REALTA’ E PROSPETTIVE”.
L’appuntamento si svolgerà presso il TEATRO CANOSSA Via Albertini 4
Verona (Borgo Trieste). |
| 05/05/2002 - Verona - Ventennale
del Gruppo Futura/3
In occasione del proprio ventennale, il "Gruppo Futura"
gruppo volontariato solidarietà handicap, con sede in via Saliceto 3,
Verona organizza, domenica 5 maggio 2002 - ore 17.00, «LA CICALA E LA
FORMICA» spettacolo di burattini curato dal Teatro Mondo Piccino -
Autori: Marco Campedelli, Elisabetta Zampini. L’appuntamento si
svolgerà presso il TEATRO CANOSSA Via Albertini 4 Verona (Borgo
Trieste). Ingresso libero con offerta (il ricavato verrà devoluto
alle attività del Gruppo Futura). |
| 07- 09/05/2002 - Verona -
Convegno promosso dalla Fesmi
La non violenza possibile: una sfida per la missione’. È il tema
del convegno promosso dalla Fesmi (Federazione della stampa
missionaria italiana) che si svolgerà a Verona, presso il Centro
unitario missionario (Cum), dal 7al 9 maggio prossimi. L’iniziativa
è un’occasione privilegiata per riflettere sul tema della ‘non
violenza’, con l’aiuto di esperti i cui apporti saranno elaborati
ed arricchiti in un’attività di dibattito e di laboratorio.
“L’escalation bellica afgana, che ha fatto seguito alla tragedia
delle ‘Twin Towers’ e del Pentagono, come anche i numerosi focolai
di tensione in numerosi Paesi del Sud del mondo, esige da parte dei
missionari un’attenzione privilegiata per un rinnovato annuncio del
Vangelo della Pace”, ha commentato padre Ottavio Raimondo,
segretario nazionale della Fesmi. Tra i partecipanti al convegno
figurano i teologi Tissa Balasuriya dello Sri Lanka e don Gianni
Colzani. Per ulteriori informazioni: raggio@rivistaraggio.org - sermis@emi.it |
| 17/05/02 - Sommacampagna (VR) -
Riflessi di Pace/4
Il Comitato per l'Educazione alla Mondialità, l'Università del tempo
libero, la Biblioteca comunale, il Gruppo teatrale
"L'Incontro" e l'Associazione Culturale "Lanternamagica"
sono i promotori dell'ultimo appuntamento inserito all'interno del
palinsesto "Riflessi di Pace". Presso il Cinema Teatro
"Virtus", alle ore 21, il Gruppo Teatrale
"L'Incontro" metterà in scena "Dirittidiversinversi".
Ingresso a pagamento. |
| 31 maggio - 1 giugno 2002 - Vago
di Lavagno (VR) - 1° Meeting "Regnum Dei"
31 maggio – 1 giugno 2002 - 1° MEETING “REGNUM DEI” arte e
preghiera all’Oasi San Giacomo (Vago di Lavagno – Verona) 1°
Meeting all’Oasi San Giacomo di Vago di Lavagno (Verona), casa di
incontri dell’Opera Don Calabria. Il 31 maggio e 1 giugno vedremo
coinvolti, nel particolare momento di arte e preghiera, artisti,
sportivi, laici, religiosi e quant’altro possa servire a
testimoniare pace, amore e fratellanza come Gesù insegna. La
manifestazione avrà inizio il 31 maggio alle ore 9.30 con un
incontro-dibattito sostenuto da Don Antonio Mazzi che tratterà il
“Disagio Giovanile”, compagno di viaggio di Don Mazzi, in questo
contesto, sarà il popolare cantautore cristiano Roberto Bignoli
(autorevolmente riconosciuto anche all’estero dove ha ricevuto
numerosi premi). Interverrà il gruppo “Jazz & Fuoco” in uno
spettacolo unico al mondo fatto di musica, favole e momenti
pirotecnici. La sera del 31 maggio, alle ore 21.00, si esibirà il
gruppo gospel “ Venice Gospel Ensemble & Vg’s Out” diretto
dal M° Luca Pitteri (Saranno Famosi – Italia 1). Giorno 1 giugno il
Prof. Emilio Gandini (Presidente Nazionale delle scuole professionali
cattoliche), relazionerà sulle problematiche giovanili. Artisti e
sportivi daranno la loro testimonianza. Giusto una pausa pranzo e si
riprenderà con un bel momento di incontro tra giovani provenienti da
varie parrocchie. Si esibiranno Giovani artisti e Gruppi canori.
Parteciperà il “Circolo della Danza” con un gruppo di giovani
ballerine dirette da Milena Spera. La Santa Messa delle ore 18.00 avrà
la singolarità di essere animata da tutti i cantautori di Dio che
aderiscono al Meeting. Alle ore 21.00, dopo una performance del gruppo
“Jazz & Fuoco”, Concerto dei “Cantautori di Dio”. Avremo
di scena Giuseppe Cionfoli, Michele Paulicelli (ForzaVeniteGente),
Paolo Migani, Claudio Venturi, P. Sergio Tommasi, Jordan Sax, Rino
Davoli, Gigi Giordano, Mario Migliarese, Don Giuseppe Moscati, Don
Paolo Auricchio e altri. I due incontri mattutini saranno preceduti da
un breve percorso Storico-Culturale sull’Oasi San Giacomo e sul
Colle del Grigliano. Aspettiamo numerose adesioni da gruppi
parrocchiali,oratori,scuole e da chiunque abbia voglia di esibirsi e
incontrarsi con giovani e non di altre parrocchie, altre realtà, ma
dello stesso ideale: Gesù. Contatti: Oasi San Giacomo Vago di Lavagno
– Verona - Tel. 045.99.18.66 - Fax 045.99.15.48 Spaziofioritomariano@libero.it
Organizzazione e Direzione Artistica : Rino Davoli: 338/5882169 rinodavoli@libero.it |
Letter@
scomod@
*****
Guerra razziale
di George Monbiot (Traduzione a cura di Emanuele
Piano)
Quelli di noi che si erano opposti al bombardamento dell'Afghanistan
avevano avvisato che la guerra non si sarebbe fermata. Adesso che Tony
Blair prepara l'opinione pubblica Inglese ad un attacco all'Iraq, il
conflitto sembra estendersi e proliferare più velocemente di quanto
potessimo prevedere. C'è però un altro pericolo che abbiamo
sottovalutato: l'escalation delle ostilità all'INTERNO delle nazioni
coinvolte nella guerra. La schedatura razziale è diventata lo strumento
della nuova politica sulla sicurezza Usa e rischia di scatenare quello
stesso scontro tra le culture che i suoi artefici sembrano percepire e
fomentare.
Il Guardian nei giorni scorsi raccontava la storia di Adeel Akhtar, un
attore Inglese di origine asiatica volato negli States per un provino.
Quando il suo aereo è atterrato all'aeroporto JFK di New York, lui e la
sua compagna sono stati ammanettati. E' stato portato in una stanza ed
interrogato per molte ore. Gli ufficiali gli chiedevano se avesse amici in
Medio Oriente o se conoscesse qualcuno che approvasse gli attacchi dell'11
Settembre. La sua storia è simile a quella di centinaia di altre persone
di origine asiatica o medio orientale.
Ho appena ottenuto una copia di una lettera inviata la scorsa settimana da
una signora anglo-asiatica di 50 anni (che non vuole pubblicare il proprio
nome) al US Immigration Service. Alla fine di gennaio, anche lei era
volata al JFK per visitare sua sorella da tempo malata di cancro.
All'aeroporto gli ufficiali dell'immigrazione avevano riscontrato che, in
una sua precedente visita, aveva oltrepassato i limiti di permanenza
consentiti dal suo visto. La signora spiegando la propria situazione e lo
stato di indigenza della sorella ha chiarito di aver fatto, all'epoca, la
domanda per un'estensione del permesso. Quando gli ufficiali le hanno
detto che sarebbe dovuta tornare indietro in Inghilterra, la signora, pur
accettando la decisione, ha chiesto di parlare con il console britannico.
Le hanno rifiutato la richiesta, ma, in alternativa, le hanno offerto la
possibilità di chiamare il consolato Pakistano. Allora la signora ha
spiegato di essere inglese e non pakistana, così come dimostrato dal suo
passaporto. A quel punto le guardie hanno cominciato ad interrogarla.
Quante lingue parla? Da quanto tempo vive nel Regno Unito? Infine le hanno
spaccato le serrature della valigia, le hanno preso le impronte digitali e
poi, ammanettata ed incatenata, l'hanno fatta sfilare per il salone
Partenze. "Mi sono sentita come la preda che viene mostrata in una
pubblica parata. Perché mi hanno ammanettato? Sono una casalinga di 50
anni dalla periferia di Londra. Che minaccia potevo arrecare alla
sicurezza degli altri passeggeri?"
Alcune settimane fa, il corrispondente del Times ha trovato 30 persone,
tra uomini e donne, accampati in uno squallido albergo a Mogadisho, in
Somalia. Erano tutti afro americani di origine somala che vivevano negli
Stati Uniti da quando erano neonati o bambini. La maggior parte erano
professionisti con un lavoro sicuro ed una vita stabile. Dopo la prima del
film Black Hawk Down (sul fallimento della missione americana Restore Hope
in Somalia) a gennaio, sono stati tutti rastrellati, picchiati, minacciati
con delle siringhe e impedito loro l'accesso al telefono per una chiamata
ad un avvocato. Dopodiché, alcune notti dopo, senza che capi d'accusa e
senza motivazione alcuna, sono stati sommariamente deportati in Somalia.
Adesso, senza passaporto, documenti e soldi, in uno stato alieno oltre che
spaventoso, non sanno se rivedranno mai le loro case.
Tutte queste persone sono le vittime della nuova schedatura razziale che
il Governo Americano, pur negandolo, di fatto applica. Il procuratore
generale americano ha fatto interrogare dal FBI oltre 5000 uomini di
origine araba. Dall'11 Settembre, oltre un migliaio di persone nate nel
medio oriente sono state detenute a tempo indeterminato per
"infrazioni della legge sull'immigrazione". Il Consiglio per le
Relazioni Americano-Islamiche ha registrato centinaia di casi di
discriminazione da parte delle autorità negli USA. Donne mussulmane sono
state fatte spogliare per le perquisizioni, gli uomini sono stati sbattuti
fuori dal loro letto nel bel mezzo della notte con un fucile puntato alla
testa. Inoltre, le misure coercitive consentite dal recente Patriot Act
"sono state quasi esclusivamente contro i mussulmani e gli arabi
d'america". Avere una carnagione scura significa essere un sospetto
terrorista negli States. Alcuni ufficiali li considerano colpevoli sino a
prova contraria.
Politiche simili nei confronti dei detenuti governano attualmente anche il
sistema giudiziario. Durante la conferenza stampa del 28 Dicembre, il
Presidente Bush, interpretando male una domanda, ha fornito una risposta
rivelatrice. Gli era stato chiesto: "Avete deciso se tutti debbano
essere processati dai tribunali militari?" Bush rispose:
"Escludo tutti gli Americani". Il giornalista voleva invece
sapere cosa intendessero fare gli americani con i prigionieri di
Guantanamo. In realtà, quello che il presidente aveva rivelato era il
trattamento differenziato che avrebbero subito i combattenti stranieri e
John Walker Lindh, il talebano americano, attualmente processato dalla
Corte Federale in Virginia. Questo non è un incidente di percorso, ma una
politica ben precisa. Del resto Bush non potrebbe mai trattare un bianco
americano con i metodi del campo X-ray e pensare di farla franca.
Questi atteggiamenti sono comunque antecedenti all'attacco su New York. In
un documento pubblicato dal coordinatore del controterrorismo americano lo
scorso Aprile dal titolo "Patterns of Global Terrorism", la
definizione di terrorismo abbraccia qualsiasi tipo di violenza diretta
contro cittadini americani, interessi commerciali americani e contro la
cittadinanza bianca degli altri paesi.
I neri e, più in generale, gli scuri di carnagione sono visti sempre e
comunque come gli artefici del terrore, mai come le vittime. In Angola,
per esempio, "l'incidente più significativo" del 2000 è stato
il rapimento di tre operai edili portoghesi da parte dei ribelli.
L'uccisione di centinaia di civili Angolani non è nemmeno contemplato. In
Sierra Leone il terrorismo, come suggerisce il rapporto, ha colpito
soltanto giornalisti, operatori dello sviluppo e peacekeepers stranieri.
In Uganda, il Lord's Resistance Army sembra non aver fatto altro che
rapire ed uccidere missionarie italiane. La Repubblica Democratica del
Congo, dove una guerra condotta dei sei stati vicini ha fatto oltre tre
milioni di morti, non è nemmeno inclusa. Per contro, il terrorismo
interno alla Spagna ed al Regno Unito è coperto con dovizia di
particolari.
C'è anche, naturalmente, un razzismo di ritorno. Bin Laden ha minacciato
più volte gli Ebrei. Gli uomini che hanno rapito il giornalista Daniel
Pearl l'hanno costretto a dichiararsi ebreo prima di sgozzarlo. Ho perso,
inoltre, il conto delle email dal Pakistan e dal Medio Oriente contro la
guerra in Afghanistan che asserivano che 4000 ebrei erano stati evacuati
dal WTC prima degli attacchi.
Tutto questo rende le politiche di sicurezza fondate sulla discriminazione
razziale ancora più pericolose. Trattare le persone di carnagione scura
come nemici naturali degli Stati Uniti potrebbe generare dei conflitti
come mai avvenuto in passato. Nel contempo, questa politica lascia
un'enorme possibilità e libertà di agire ai terroristi bianchi, adesso
invisibili agli occhi delle forze dell'ordine.
Questo è lo stesso tipo di logica che sta abbracciando Tony Blair.
"Loro non sono persone come noi," ha detto riferendosi alla
leadership Irakena domenica scorsa. "Non sono persone che sottostanno
alle normali regole del comportamento umano." Qualcuno potrebbe
asserire di riscontrare questa peculiare qualità anche presso molti
ministri inglesi. Per persuaderci della necessità dell'intervento in
Iraq, Blair deve prima diffamarne i leader e renderli il più inumani
possibile.
L'attacco contro l'Iraq, quando avverrà, potrebbe essere, a tutti gli
effetti, l'inizio della Terza Guerra Mondiale. Potrebbe essere, come
suggeriscono gli indizi rilasciati dal segretario alla difesa americano
Donald Rumsfeld, addirittura la prima fase di una guerra che
coinvolgerebbe diverse nazioni. Potrebbe anche diventare la prima guerra
contro il Terzo Mondo e la sua diaspora all'interno delle nazioni del
primo.
IN
AZIONE
*****
Contro i
mercanti di armi, "Io difendo la 185": ULTIMA CHIAMATA
Obiettivo 10 mila, Lunedi' 8 aprile la Camera si pronuncera' sul ddl 1927
che svuota la legge 185. Facciamoci sentire! La campagna iniziata 6
settimane fa contro il ddl 1927 e per la difesa di una legge civile e
democratica come la 185/90 che ci garantisce un minimo di informazione e
di controllo sulla vendita di armi pesanti e' stata un grande successo.
Qualche giorno fa abbiamo superato le 8000 adesioni online, oltre 3 mila
sono di associazioni ed enti, calcoliamo che il numero totale delle
adesioni espresse in quelle 8150 firme elettroniche superi le 50 mila
persone. Questo basta a farne la piu' grande mobilitazione internet
italiana. Dal sito della rete di lilliput sono partiti oltre 3000 messaggi
indirizzati via e mail ai parlamentari, e dal nostro sono stati scaricati
oltre 1000 moduli da spedire via fax. Ebbene, lunedi' un parlamento
ignaro, o colpevolmente indifferente, decidera' (leggete a tal proposito
gli articoli di Marescotti sul sito di peacelink). Facciamo il possibile
per arrivare a quota 10 mila firme online da gettare nell'emiciclo di
Montecitorio lunedi' mattina.
COSA FARE?
Spedisci questo messaggio a tutti gli amici pregandoli di firmare; Puoi
dare la tua adesione online e consultare le informazioni: http://web.vita.it/185/
- Sul sito della Rete di Lilliput puoi inviare una email al/la
parlamentare del tuo collegio per segnalargli/le la tua posizione:
http://www.retelilliput.org - Articolo di Alessandro Marescotti su
Peacelink: http://www.peacelink.it/editorl/editorl.html - La legge 185/90
e il commercio delle armi: una tavola rotonda: http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=16307
- Per tenerti aggiornato: http://web.vita.it/sotto/index.php3?SOTTOCATID=368
- VITA non profit online - http://web.vita.it/home/
S.O.S.
MADAGASCAR
Vogliamo informarti sulla situazione che sta vivendo in questi ultimi mesi
il Madagascar, che sembra non interessare a nessuno (giornali, radio e TV
non ne parlano!). Ti invitiamo a leggere con attenzione il testo che
segue; a seguire l’evolversi della situazione consultando il sito
www.misna.org : ad inviare una e-mail al ministero degli Esteri:
BERLUSCONI_S@camera.it . Il testo della e-mail che ti proponiamo è quello
che compare qui sotto.
S.O.S MADAGASCAR
In Madagascar le elezioni presidenziali tenutesi il 16 Dicembre 2001 hanno
dato un risultato controverso. Al termine dello spoglio, fonti governative
assegnarono il 46,21% dei voti al candidato dell'opposizione Mare
Ravalomanana,: sindaco della Capitale Antananarìvo e il 40,89% al
presidente uscente Didier Ratsiraka. Stando.a questi dati si rendeva
quindi necessario il secondo voto di ballottaggio. Ma il Comitato pro
Ravalomanana ha denuncíato imbrogli e irregolarità, sostenendo dì aver
vinto al primo turno con il 52, 15% dei voti contro il 3 6,67% del rivale.
Il 22/02/2002 Rachel Razaiarivelo, alto magistrato malgascio, accompagnato
da giudici e da magistrati ha proclamato Ravalomanana presidente del
Madagascar nello stadio di Antananarivo. Questi ultimi hanno spiegato i
motivi che hanno condotto a questa decisione e praticamente del parere che
questa è una investitura legittima con tutti i carismi della legalità.
La gente non si poteva contenere dalla gioia, ma gli scontri non sono
cessati. Il 28 febbraio il governo uscente ha imposto la legge marziale
nella capitale.
Posizione della Chiesa di fronte a questa situazione
- La Chiesa appoggia la volontà popolare. La maggior parte degli elettori
ha votato per Marc Ravalomanana, che ha promesso di far decollare
l'economia del paese. Per cui i membri dirigenti delle Chiese cristiane in
Madagascar (cattolici, protestanti, anglicani ... hanno invitato tutte le
persone a recarsi in Piazza 13 maggio per pregare. Quest'annuncio è dì
per sé contro il decreto emanato dal governo che vieta le grandi riunioni
ma la piazza è subito popolata. Da più di un mese ormai giorno e notte
la gente in milioni si raduna per pregare con la partecipazione di
centinaia di preti, pastori, suore...
Posizione del corpo militare - Il 7 marzo
2002, 2 10 ufficiali delle forze amiate sono riuniti. Hanno dato adesione
al governo di Mare Ravalomanana, con loro vi sono lo stesso leader
dell'opposizione e il neoministro, della difesa, il generale Jules
Mamizara. Poche ore fa un altro noto ufficiale malgascio, il generale
Ismael Mounibou ha invece manifestato la sua fedeltà al Presidente
uscente, Didier Ratsiraka, senza però ottenere grande seguito. Questo
crea una tensione all'interno del corpo militare. Il ministro della difesa
di Mare Ravalomanana ha riconosciuto che la pace è minacciata e il suo
appello ha creato una visibile emozione. Al momento non è chiaro come la
situazione possa sbloccarsi, in quanto,il centro Petrolifero dell'isola (Tamatave)
è ormai irragiungibile dalla capitale. Sostenitori del partito di governo
(AREMA) hanno smantellato un ponte sulla strada nazionale con
l’intenzione di impedire agli automezzi di passare. L'assenza della
benzina e gasolio crea disagio sia nelle fabbriche della capitale, sia
nelle altre zone intorno. Diventa difficile per la gente della campagna
procurarsi i viveri e beni dì prima necessità (es. farina, zucchero,
sapone...). Desta preoccupazione l'atterraggio a Tamatave di due aerei
provenienti, uno dalla e uno dall'Algeria sospettati di trasportare armi
per il capo dello Stato uscente Didier Ratsíraka che ai. controlli del
personale. dell'aereoporto si sono rifiutati di mostrare il loro carico.
Per quanto riguarda l'aereo militare algerino sarebbe C- 130 “Hercule”
con 5 tonnellate di merce nella stiva. Al momento, inoltre, nessuna
notizia è ancora pervenuta sul carico trasportato dall'aereo di Damasco.
Si teme che dietro il loro arrivo ci sia un accordo con l'ex-presidente
per mettere in atto un massacro (genocidio) della popolazione di
Antananarivo.
Rivolgiamo a lei Signor Ministro degli Esteri nella
speranza di trovare un autorevole canale di comunicazione che raggiunga i
vertici del nostro Governo,e attraverso di essi, la più grande comunità
internazionale, affinché intervenga tempestivamente come del resto ha
fatto per l’ Iugoslavia (vedi elezioni presidenziali nel settembre 2000,
in cui il candidato dell'opposizione, Kostunica, si è autoproclamato
presidente anche se Corte Suprema non aveva riconosciuto la sua vittoria,
mentre la Germania e l'Unione Europea hanno riconosciuto legittima la sua
autoproclamazione, inviandone anche le meritate felicitazioni), a porre
fine al genocidio perpetrato dal vecchio presidente Ratsiraka. Confidiamo
insieme nella sua disponibilità.
MASS
MEDIA
*****
SITI DA VISITARE
1) Agenzia di Stampa Missionaria www.misna.org
2) www.altravicenza.it è il sito
di Altravicenza, che ha sede presso la Casa per la Pace di Vicenza.
3) Notiziario femminile www.femmis.org
4) Rete Lilliput: www.retelilliput.org
5) Il sito dell'Associazione no profit «Progetti Alternativi per
L'energia e l'ambiente» www.paea.it
6) Terre Libere, altre forme di comunicazione www.terrelibere.it
7) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
8) Agenzia di stampa: www.consumietici.it
9) Informazioni, relazioni, riflessioni... crmvillage.it
10) Giovani e missione... www.giovaniemissione.it
11) L'importante network italiano dell'informazione ecologica: WWW.PROMISELAND.IT
12) Pedagogisti on line: www.educare.it
13) Associazione Valpolicella 2000 http://www.geocities.com/valpolicella_2000
INFORMAZIONI
E RIFLESSIONI
(Nazionale)
*****
Per la pace una
Marcia straordinaria
Per la situazione 'straordinariamente grave' del Medio Oriente, la «Tavola
della Pace» ha convocato un'edizione straordinaria della Marcia della
Pace Perugia-Assisi per il 12 maggio. In questo modo, la Tavola della Pace
intende «rivolgere un pressante appello ad Europa e Nazioni Unite ad
intervenire subito in difesa dei piu' indifesi, della giustizia e della
legalita' internazionale». Chiesto anche l'invio in Medio Oriente di «una
forza di interposizione» che promuova il "cessate il fuoco". La
Tavola della Pace coordina il lavoro di centinaia di associazioni
pacifiste, religiose e laiche.
Iniziative e
manifestazione nazionale EXA 2002
Tutti gli anni a Brescia viene allestita EXA, una mostra internazionale di
armi sportive e da caccia (ufficialmente) dove espone il meglio
dell'industria armiera bresciana, che produce ben altro oltre alle armi di
cui sopra. Quest'anno sarà il 12, 13 e 14 aprile.
Puntualmente o quasi tutti gli anni si alzano anche manifestazioni di
protesta. Quest'anno il Brescia Social Forum ha raccolto la protesta e ha
organizzato una serie di iniziative, alcune solo come BSF e altre anche in
collaborazione con altre sigle (come ad esempio i Missionari Saveriani ed
Emergency). Il tutto mi sembra una cosa estremamente positiva anche perchè
è chiaro a tutti che questo è l'inizio di un cammino che durerà negli
anni in cui si vuole avviare una riflessione seria con la "brescianità"
rispetto alla produzione armiera: anche la CGIL ha accettato, tra grosse
difficoltà e contraddizioni, di avviare una riflessione approfondita con
gli operai addetti a queste industrie e di tornare a parlare di
riconversione. Il BSF è una realtà dove con fatica si stanno costruendo
percorsi di reale rispetto, collaborazione e fiducia: tutti sono realmente
intenzionati ad avere una manifestazione pacifica e ad evitare qualsiasi
situazione che possa presentare incognite o aspetti di difficile gestione
(es. per ospitare i partecipanti è stata concessa un'ala di una caserma
dismessa - un primo segnale di riconversione? - in cui verranno
ripristinati gli allacciamenti di luce ed acqua a carico del comune. Poichè
in tutte le altre zone della caserma è stato vietato l'accesso, è stato
deciso ieri sera che un gruppo significativo del BSF si fermerà lì a
dormire nei giorni di EXA sia come "comitato d'accoglienza", sia
per fare in modo che non accada nulla di diverso da quanto concordato con
il comune). Ad ogni modo, per capire meglio di cosa si tratta, vedere il
calendario delle iniziative, i documenti preparati, etc, vi consiglio di
guardare il sito del BSF www.bresciasocialforum.org. (Anna)
IL MINISTRO
MARTINO E LA DEMOCRAZIA
Nel suo intervento su L'Unità" del 27 marzo, Elio Veltri si chiede
perché mai il ministro Martino, una "persona perbene",
"liberale per lunga tradizione familiare", abbia fatto
affermazioni lesive della dignità del sindacato al punto da ritenerlo
"un pericolo enorme" per la democrazia. "Cosa c'entra
Martino?" -egli si chiede- con questi discorsi inquietanti? Secondo
me, Martino c'entra per due motivi. 1. Esiste da tempo un liberismo molto
particolare che si sposa con progetti politici autoritari. Ne sono
testimonianza sia alcune dittature sudamericane degli anni '70-'80,
ultraliberiste in economia e totalitarie in politica, sia l'elaborazione
della Commissione "Trilaterale" che, in un suo Rapporto del '75,
valuta "minaccia intrinseca al sistema democratico" l'espansione
dei movimenti popolari. 2. Martino ha frequentato gli ambienti della P2
(ne aveva chiesto l'affiliazione, poi sospesa, nel 1980), al cui interno
sono stati varati il "Memorandum sulla situazione politica in
Italia" e il "Piano di rinascita democratica". I due
documenti offrono un vero e proprio programma politico articolato in più
punti. A proposito del sindacato, il Memorandum piduista scrive che
"l'unità sindacale in atto è la peggiore nemica della democrazia
sostanziale che si vuole restaurare". Leggo che il regista Giuseppe
Ferrara, amareggiato per il ritiro del suo film "I banchieri di
Dio" sul caso Calvi e dintorni, afferma che il piano piduista -
orientato all'indebolimento della Magistratura, alla divisione del
sindacato e alla repubblica presidenziale- si sta dispiegando "sotto
gli occhi di tutti". Non tutti, però, riescono a vedere. L'oscurità
può essere frutto di un eccesso di visibilità... (Sergio Paronetto)
INFORMAZIONI
E RIFLESSIONI
(Internazionale)
*****
Semi di speranza
da Sarajevo
MARZO 2002 - Abbiamo incontrato a Sarajevo nei giorni scorsi il vescovo
ausiliare mons. Pero Sudar e insieme ci siamo confrontati sulla vita
pastorale e sugli scambi tra Chiese vicine. “In Bosnia” – ci dice
– “la Chiesa ha una missione difficile, ma importante: quella di far
coraggio, di promuovere i valori che devono sopravvivere nonostante le
tante prove e di prospettare un futuro di pace”. Si prova una forte
emozione nell’incontrarlo perché ha una straordinaria capacità di
leggere in profondità i fatti e perché in una terra martoriata dalla
guerra il Gesù di Nazaret chiede di servire l’uomo e l’uomo povero
innanzitutto.
Vivere a
Sarajevo, oggi
Mons. Sudar ci racconta delle difficoltà di vivere a Sarajevo a sei anni
dalla fine dell’assedio. Mentre nel centro-città nella Ulica Ferhadja
fioriscono boutique di lusso, nelle strade accanto la gente vende un po’
di tutto. All’osservatore esterno appaiono grandi differenze tra i vari
quartieri della città e mentre i “nuovi ricchi” bosniaci a bordo di
jeep o macchine lussuose scorazzano per la città si nota che non pochi
sono i bambini che chiedono l’elemosina invece di frequentare la scuola.
E’ difficile dire come vive la gente a Sarajevo e quanta sia, perché a
Sarajevo come in tutta la Bosnia-Erzegovina c’è una grandissima varietà
etnica e molti sono quelli che hanno dovuto abbandonare le loro case.
Dinanzi a questa situazione più di qualcuno oggi sembra rimpiangere i
tempi dell’assedio perché durante la guerra tutti erano uguali e le
organizzazioni umanitarie distribuivano generi alimentari. Oggi, anche
coloro che lavorano per l’economia locale prendono un salario
insufficiente quando lo ricevono, a meno che non abbiamo la fortuna di
lavorare per le organizzazioni straniere. Per coloro che non lavorano la
vita quotidiana è molto dura. Questa situazione spaventa e la Chiesa
bosniaca si chiede come poter contrastare la disgregazione e
l’individualismo. Patire, restare, trovare un lavoro. Sono questioni che
lacerano numerose famiglie. Mons. Sudar ci dice con forza che “Sarajevo
è la frontiera per costruire la pace in Europa” e ci pone
l’interrogativo se anche per noi non sia giunto il momento di chiederci
se l’Europa dopo Dayton stia vivendo la vera pace.
Chiesa tra
promozione della pace e impegno sociale
Il mondo occidentale non può continuare a fare la gara con il mondo
islamico sulle ideologie, ma deve cercare e costruire dei percorsi di
convivenza. E’ il Vangelo che chiede ai cristiani di costruire una
società più giusta in Bosnia-Erzegovina, così come in Italia e nelle
altre parti del mondo. “La pace non può essere protetta con la
violenza”. Con parole chiare mons. Sudar ci dice che “l’unica strada
che ci porta dalla ingiustizia alla giustizia, dalla pace ingiusta a
quella giusta è il pensare ed operare senza la violenza. La comunità
internazionale appare schizofrenica perché da un lato condanna Milosevic
e dall’altro accetta il piano di spartizione (ndr. Dayton) proposto dai
potenti amici dello stesso Milosevic. Per questo li ha chiamati a
testimoniare nel processo che si sta tenendo all’Aja. Senza la capacità
di trovare un “modus vivendi” pacifico tra i musulmani e le altre
religioni non è possibile arrivare ad una pace duratura”. “La Chiesa
di Bosnia-Ezegovina ha bisogno di essere sostenuta in questa sua linea di
apertura anche dalle Chiese vicine per la costruzione di una pace vera,
perché la missione della Chiesa universale si testimonia anche nei luoghi
di confine come Sarajevo. E’ importante aiutare quelli che sono rimasti
ad avere il coraggio di rimanere. Ciò vuol dire essere in contatto con la
comunità e dimostrare nel tempo solidarietà e vicinanza”
Quali scambi
possibili?
“Molte diocesi italiane hanno fatto la scelta del gemellaggio con una
parrocchia, impegnandosi ad accompagnarla nella cita pastorale e nella
vita sociale.Un’altra strada è del sostegno alle scuole interetniche
che l’Arcidiocesi di Sarajevo sta promuovendo come segno di convivenza e
di speranza. Grazie all’impegno della Chiesa italiana, ma anche di
Caritas diocesane (come quella di Treviso) e associazioni (come le ACLI di
Mirano) l’istruzione rappresenta un momento di normalizzazione per le
nuove generazioni. Oggi le scuole sono un segno evidente di una nuova
primavera per Sarajevo in quanto dimostrano che ragazzi di genitori che si
sono odiati e combattuti a vicenda, possono e vogliono studiare e crescere
insieme. La storia dell’Europa ci insegna che in tutti i momenti di
crisi le terre dei Balcani sanguinavano e ogni volta quando esse
sanguinavano l’Europa verificò la sua incapacità e disunione. Il fiore
della speranza e dalla pace deve colorare queste terre così a noi vicine.
Mons. Sudar si congeda dicendoci: “Sono profondamente convinto che il
futuro della pace in Europa dipende dalla capacità di trovare una
pacifica convivenza tra il mondo, che siamo soliti chiamare, occidentale e
quello islamico. Bosnia ed Erzegovina possono essere non soltanto un
modello ma un laboratorio di convivenza.” (Enrico Vendrame - Treviso)
PASQUA
LATINOAMERICANA
A cura di Cristiano Morsolin*
"E' il momento di impegnarsi profeticamente contro il Dio neoliberale
della morte e dell'esclusione, a favore del Dio della Vita e della
Liberazione": queste parole di dom Pedro Casaldaliga (vescovo-profeta
del Brasile) riassumono il significato profondo della Pasqua che viviamo
qui in America Latina. E' un esodo che rompe le catene di un sistema
oppressivo strutturale per costruire un'alternativa di giustizia e
fraternita' attraverso segni dei tempi che testimoniano la fecondita' e la
radicalita' della speranza come virtu' teologale che apre al mistero, all'alterita',
alla gratuita'. Dopo nove mesi di condivisione con i ragazzi/e lavoratori
nel microcosmo della strada, organizzati nei Movimenti NATs (Niños
Adolescentes Trabajadores) del Peru' e dell'Ecuador, intuisco la carica
rivoluzionaria della speranza pasquale che agisce nella storia e consolida
il protagonismo dei movimenti popolari, dei Nats, degli indios. Dopo l'11
settembre altri sovversivi hanno seguito il cammino di Gesu' ed
immediatamente e' scattata la messa al bando per il pericolo di essere
nuovi "terroristi".
Mi soffermo su due esempi emblematici: 1. Agli inizi dell'anno l'IPEC del
Sudamerica ha diffuso un rapporto (che incontri alla pagina web:
www.oit.org.pe/spanish/260ameri/oitreg/activid/proyectos/ipec/balancesa.shtml
) che dichiara: "in America Latina c'e' una situzione eccezionale che
consideriamo fondamentale per intendere e capire la strategia del
programma (di erradicazione del lavoro minorile). Esiste nella regione un
movimento di organizzazione e promozione dei bambini e adolescenti
lavoratori (NATs). Queste organizzazioni che sono ubicate fondamentalmente
in Peru', Bolivia, Ecuador e Paraguay, hanno un indubbio radicamento e
"difendono" il lavoro minorile. Queste organizzazioni hanno
tenuto senza dubbio un'influenza notevole nella redazione dei Codici del
Minore in alcuni paesi (Peru' e Paraguay per esempio).Uno degli sforzi
dell'IPEC ha consistito, senza entrare in confronti dialettici,
nell'indicare ai governi i pericoli di questo tipo di movimenti e nel
creare alleanze strategiche con varie ONG dei paesi come contrapposizione
a questi movimenti dei Nats". Il volto neoliberale adultocentrico del
pensamento unico per l'infanzia non tollera la valorizzazione critica del
lavoro minorile che lotta per la dignita' del lavoro come spazio di
educazione, di gioco, di organizzazione, di cittadinanza attiva, di
microimprenditorialita' anche come lotta alla poverta', come strumento
preventivo del disagio, non tollera il protagonismo dei movimenti Nats
(che stanno preparando un incontro mondiale in cantiere per l'anno
prossimo, con l'appoggio di ITALIANATs, rete di 18 Ong, centrali del
commercio equo, associazioni che in Italia sostengono l'attoria sociale,
economica, politica e culturale dei Movimenti Nats in America Latina, in
Africa e India) e da tempo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro OIL
ha dichiarato guerra a questi piccoli sovversivi che si sono permessi di
opporsi anche alla Global March, ora in una nuova edizione, perche' era
orchestrata solo dagli adulti e non differenziava il CHILD LABOUR dal
WORKING CHILDREN (ricordo che in Ecuador addirittura la potente
istituzione ecclesiale dei Salesiani di don Bosco si era schierata contro
la Global March con la partecipazione dei ragazzi di strada insieme a P.
Edoardo Delgado, in seguito rettore della famosa Universita' Salesiana di
Quito che ha osato accogliere gli indios durante il leviantamento del
gennaio 2001 e poco tempo fa estromesso per la sua missione
socio-politica).
2. Il 31 dicembre 2001 il quotidiano spagnolo "El Pais" ha
diffuso gli estratti di un documento dell'Agenzia statunitense Centrale di
Intelighencia CIA dal titolo "Tendenze Globali 20015", inerente
una nuova minaccia da affrontare: i movimenti indigeni di resistenza.
Segnala che "questi movimenti si incrementaranno, facilitati da
gruppi internazionali dei diritti umani ed ecologisti ben finanziati"
e aggiunge che "le tensioni si intensificheranno nell'area che va dal
Messico alla regione amazzonica". "La storia recente dei
movimenti indigeni continentali, specialmente durante l'ultima decade del
ventesimo secolo (l'insurrezione armata zapatista in Chiapas, le grandi
mobilitazioni indigene in Ecuador, i processi politici aperti dagli
indigeni in Colombia in mezzo alla guerra interna, i conflitti per le
risorse naturali nella costa atlantica del Nicaragua, la resistenza aymara
in Bolivia di fronte alla politica antidroga del Presidente Banzer)
preoccupa chi gestisce la politica di sicurezza emisferica degli USA. Le
strategie della sicurezza continentale sono coscienti dei pericoli che
crea l'incompatibilita' tra le politiche economiche neoliberiste e la
democrazia. La CIA afferma che i governi latinoamericani dovranno
affrontare la tensione tra come gestire le implicazioni del processo di
globalizzazione e la democratizzazione. La governabilita' nazionale nel
continente non sara' un compito facile per i quadri tecnici neoliberali
che non saranno uguali per tutti, il Nord continuera' a vivere
nell'abbondanza a costo dell'esclusione e della poverta' dei popoli del
Sud del Mondo" (ALAI, febbraio 2002). Ho sperimentato la veridicita'
di questo parole mentre lavoravo (nel gennaio e febbraio scorso) in
Ecuador per Accion Ecologica, la principale e battagliera ong
ambientalista radicale del paese andino. Abbiamo organizzato una campagna
internazionale contro la costruzione dell'Oleodotto "Crudos Pesados"
OCP che sta distruggendo l'Amazzonia mettendo a rischio l'ecosistema e le
comunita' indigene locali, con il coinvolgimento degli ecologisti
tedeschi, statunitensi (in prima fila con Amazona Watch) e italiani. Dopo
il bombardamento mediatico che la missione esplorativa di Greenpeace -
Germania e della Campagna italiana contro il finanziamento della BNL e la
partecipazione dell'AGIP nel progetto OCP, rappresentata da Jaroslava
Colajacomo della Campagna per la riforma della banca mondiale, ha
suscitato, e' intervenuto anche il presidente Noboa che ha definito
"un branco di imbecilli " quei militanti ecologisti di estrema
sinistra. Provo a sognare l'elezione di uno di questi sovversivi: Auki
Tituaña, 38 anni, primo candidato indio della Confederazione delle
nazionalita' e dei popoli indigeni dell'Ecudor CONAIE che aspira alla
presidenza della repubblica dopo 8 anni di esperienza di bilancio
partecipativo e di sviluppo sostenibile come sindaco di Cotacachi (ha
recentemente vinto il premio internazionale "citta' per la pace"
dato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza
e la Cultura UNESCO e Vice-presidente nazionale dei Municipi dell'Ecuador.
Un estremista, un grunen (alla tedesca), un Alex Langer indios al potere
che parla anche di debito ecologico (consiglio di leggere la dichiarazione
finale del Tribunale Internazionale di Popoli sul debito estero svoltosi
al Foro Sociale Mondiale di Porto Alegre) non sarebbe tollerato e ci
penserebbe subito un eventuale embargo Usa o un "invasione"
dalla base Usa di Manta per detronizzare un altro pericoloso terrorista
amico di Fidel Castro.
I POTENTI DELLA TERRA
La Conferenza delle Nazioni Unite "Finanza per lo Sviluppo"
svoltasi la scorsa settimana a Monterrey, ha chiuso i battenti con il
discorso del Presidente Bush che idolatra il libero commercio e le riforme
economiche e politiche cancellando l'aiuto ai paesi poveri, riaccendendo i
riflettori sulla politica imperialista dei potenti della terra. Non
importa nulla che lo stesso segretario dell'Onu, il mansueto Kofi Annan,
dal vertice di Monterrey abbia ricordato che i 22 paesi ricchi del mondo
dovrebbero portare da 50 a 100 miliardi di dollari l'anno i loro aiuti
contro la povertà, nè che Stati uniti e Unione Europea, rifiutando di
fissare percentuali minime fisse (il famoso 0.7% del Pil), portino la
responsabilità dei 30 mila bambini del terzo e quarto mondo che muoiono
ogni giorno per denutrizione e malattie guaribilissime (ogni giorno, dieci
volte più morti di quelle provocati dagli attentati contro le torri
gemelle neyorkesi). Il prezzo dell'egemonia e del mercato.
I PICCOLI DELLA TERRA
I piccoli della Terra stanno globalizzando la speranza, promuovendo
giustizia che significa neutralizzare la polveriera, cambiare le
"strutture di peccato" come lo strangolamento economico
attraverso il meccanismo "usurario" del debito e della rapina
delle materie prime, la concentrazione della terra e della ricchezza nelle
mani di una ristretta elite privilegiata, la morte per fame, per malattie
evitabili, per nuovo schiavismo, per privazione dei diritti umani, ecc.
Ieri a cena riflettevo con i Nats del MNNATSOP (Movimento Nazionale dei
Nats organizzati del Peru'), dove vivo, l'ingiustizia di essere stati
esclusi dalle selezioni della famosa Universita' S. Marcos (la piu' antica
dell'America Latina con oltre 450 anni di storia): l'esclusione da una
educazione di qualita' e' un'altra piccola-grande ingiustizia che
sperimetano sulla propria pelle i leader Nats, per non parlare della
schiavitu' della miseria, della violenza maschilista. E' una Via Crucis
proiettata verso la Resurrezione che fa memoria della vita di Gesu' nats,
figlio di un falegname, nato in una mangiatoia, concepito in una
situazione irregolare perche Maria non aveva formalizzato la sua relazione
con Giuseppe, costretto alla migrazione forzata per fuggire dal massacro,
dalla sottomissione dell'impero romano, come ci ha spiegato Alejandro
Cussianovich, co-fondatore dei Movimenti Nats, teologo della liberazione,
ex salesiano, coordinatore dell'Istituto Latinoamericano di formazione per
educatori dei Nats IFEJANT (dove sto lavorando).
La settimana scorsa ho concluso un corso latinoamericano di formazione per
educatori popolari di NATs. Condividendo i 20 giorni di corso residenziale
nella casa della GIOC - Gioventu' Operaia Cattolica, respirando un bel
clima latinoamericano con giovani provenienti da Peru', Cile, Ecuador; ho
conosciuto l'esperienza di Carla, la "guerrigliera" di Santiago
(la cui semplicita' e dolcezza mi ha fatto ricordare il film di Kean Loach
"la canzone di Carla" nel Nicaragua sandinista), durante
l'opposizione alla dittatura di Pinochet, utilizzando l'educazione
popolare nella sua valenza socio-politica. Gladys di Ayacucho ci ha
raccontato la violenza politica di Sendero Luminoso e dell'esercito di
Stato e la radicalita' della pedagogia della TERNURA (la pedagogia della
pelle in Brasile, teorizzata da P.Julio Lancellotti) come forma di
riconciliazione e di educazione alternativa in un contesto di violenza
sistematica che paragona la guerra del terrorismo ideologico fujimorista
in Peru' con i crimini del narcotraffico nelle favelas di S. Paulo. E su
questo filone dibattevamo sulla Pedagogia degli Oppressi di Paulo Freire.
Emerge l'urgenza di una nuova cultura di scambio nel rapporto tra i popoli
che non metta sempre al primo posto la logica del profitto e la legge del
piu' forte (militarmente ed economicamente), ma quella della tolleranza e
del rispetto reciproco, della convivenza, della "convivialita' delle
differenze" e dello sviluppo sostenibile comune.
E' una civilizzazione della poverta' "in cui la povertà non sarebbe
più la privazione del necessario e del fondamentale dovuta all'azione
storica di gruppi o classi sociali e di nazioni o insieme di nazioni, ma
uno stato universale di cose, in cui è garantito il soddisfacimento dei
bisogni fondamentali, la libertà delle scelte personali e un ambito di
creatività personale e comunitaria che consenta la comparsa di nuove
forme di vita e cultura, nuove relazioni con la natura, con gli altri, con
se stessi e con Dio"( John Sobrino, teologo della liberazione del
Salvador).
E' la civilta dell'amore che trasforma la cultura del dono nella tenerezza
dei popoli. E' la forza dei martiri che risorgono nella liberazione dei
popoli oppressi, come ci testimonia Mons. Oscar Romero, ucciso sull'altare
in Salvador proprio 22 anni fa (sento la nostalgia della celebrazione
nella Basilica dei S. Apostoli dove per tre anni ho organizzato quest'incontro
latinoamericano con Gianni Novelli del Cipax, Antonio dell'Oglio di Pax
Christi, Luca Pandolfi del Sal.)
CONCLUSIONE
Qui a Lima dopo il dolore per il massacro causato dal barbaro attentato
nei pressi dell'Ambasciata statunitense, la vita continua, dando spazio
alle relazioni umane, perdendo tempo per un abbraccio, per condividere' l'UNICITA'
di un volto, di un sorriso, di un'attenzione che solo la poverta' sa
mettere in luce e valorizzare, per ascoltare il MISTERO della vita che
anche in ginocchio si rialza, sorretta da una speranza rivoluzionaria
"che rende nuove tutte le cose". L'essenza della Pasqua e'
ostinarsi a credere che la speranza e' un orizzonte di RISURREZIONE, che
pulsa passione per la Vita quando attorno la Morte sembra avere l'ultima
parola, quando trasforma la prassi di liberazione in cambiamento personale
e comunitario sulla scia di un altro mondo possibile, sulle orme dei
martiri innamorati dell'utopia possibile che risorgono nelle lotte dei
poveri, nella creativita' di piccoli animatori ex ragazzi/e di strada
moltiplicatori di una coscienza nuova , nella militanza dei costruttori di
pace, RIBELLI PER AMORE.
A cura di Cristiano Morsolin*
*Educatore militante che da nove mesi sta condividendo il cammino con i
ragazzi/e lavoratori organizzati nei Movimenti Nats dell'America Latina,
nell'ambito di progetti in Perú' ed Ecuador che gravitano attorno
all'Associazione Internazionale "Noi Ragazzi del Mondo",
presieduta da don Franco Monterubbianesi della Comunita' "Capodarco",
membro di ITALIANATs.
Espulsi da
Israele
(04/04/02) La delegazione di una quarantina di parlamentari, sindacalisti,
intellettuali, persone della società civile che era partita mercoledì
sera per la Palestina, per fare da staffetta con i membri di Action for
Peace che stanno tornando in Italia, è stata espulsa da Israele appena
messo piede a Tel Aviv. Nessuna spiegazione è stata data del
provvedimento, che non ha precedenti, e che avviene proprio mentre la
Unione europea ha deciso di inviare il ministro degli esteri spagnolo (la
Spagna ha la presidenza di turno della Ue) e il "ministro degli
esteri" europeo, Solana, ad incontrare sia Sharon che Arafat. Da
parte della Farnesina e dell'ambasciata italiana solo silenzio.
Le forze di polizia israeliane si sono comportate con brutalità. La
delegazione ha cercato di fare resistenza passiva, sedendosi per terra
nell'aeroporto, ma Luciana Castellina, ex parlamentare europea, e Claudio
Sabattini, segretario generale della Fiom, sono stati trascinati via con
la forza, mentre Vittorio Agnoletto è stato portato in una stanza e, come
ha poi raccontato, "massacrato con pugni e calci". Anche Marco
Revelli è stato malmenato. Il senatore verde Francesco Martone e la
deputata verde Luana Zanella sono stati trattenuti e infine, pare, sono i
soli ad essere stati ammessi in Israele, insieme ad alcuni altri
parlamentari dei Ds.
La delegazione, della quale fa parte la redattrice di Carta Anna Pizzo è
stata imbarcata sull'aereo Olympic, con scalo ad Atene, con il quale
tornano anche molti di Action for Peace arrivati in Israele una settimana
fa. La delegazione ha cercato in ogni modo di ritardare la partenza
dell'aereo.
News da
Gerusalemme
Jerusalem 05-04-2002 ore 00,15-. La battaglia attorno alla Basilica di
Betlemme infuria e l'esercito d'Israele ha fretta di stanare gli
asserragliati. Sembra che abbia tentato un attacco, ma senza entrare.
Apprendo che i rifugiati sono del gruppo estremista "Tanzim",
odiati anche dai Palestinesi. A questi terroristi non interessa niente
della causa palestinese, ma solo rendere difficile la vita ad Arafat. A
Betlemme hanno sequestrato case di civili per installarsi loro, in attesa
dello scontro. Al momento cruciale non si sono rifugiati dentro la Moschea
che è di fronte alla Basilica, ma hanno occupato il luogo simbolo dei
cristiani per coinvolgerli e forse sapendo di potersi servire dei frati
come scudi. La loro cattura non farebbe piangere nessun palestinese di
Betlemme. Questa la situazione oggettiva, che riporto come l'apprendo.
Tutto ciò non giustifica minimamente il comportamento di Israele, che
diventa sempre più complice del proprio governo se è vero che oltre il
60% della popolazione le approva. Bisogna fare chiarezza e distinguere e
separare e chiamare le cose per nome. Anche nel racconto della creazione (Gen
1,1-24), Dio separa e chiama per nome e per scopo. Il nome dato deve
corrispondere ai frutti generati e questi identificheranno e giudicheranno
i nomi, quelli veri da quelli falsi.Tutti sono felici che Bush abbia
battuto un colpo come un fantasma svegliatosi dal suo letargo. Anche i
giornali e le tv indipendenti si erotizzano alla notizia. Nessuno che
abbia messo in evidenza l'inganno di questo risveglio. Bush non è
intervenuto perché convinto o perché deciso a porre fine alla mattanza
d'Israele o per interessi umanitari verso le disperate popolazioni
palestinesi. E' intervento perché "costretto" dalla diplomazia
mondiale, dal papa, all'Ue, ai paesi arabi che hanno minacciato
(timidamente) uno scollamento nella solidarietà all'America. Bush doveva
intervenire, ma, dicono i giornali di qua, che ha concesso a Sharon alcuni
giorni ancora perché possa finire la sua "Protective Wall Offensive
", cioè la distruzione totale delle infrastrutture dell'ipotetico
Stato Palestinese. Le infrastutture terroristiche sono: le case dei
civili, le singole stanze all'interno delle case, l'acqua ai civili, la
luce ai civili, il cibo dei civili, gli aiuti della Luna Rossa (Croce
Rossa), gli orti dei civili, gli alberi da frutta, le strade di
comunicazione. Tutte case contattate dai militari sono rimaste senza mura
interne, restano solo le sagome esterne. I carri armati sono seguiti
dappertutto dai bulldozers e dalle scavatrice. Per decenni sarà
impossibile coltivare le terre violate. Oh, sì! Bush è intervenuto,
grazie "double V"! La popolazione palestinese, riconoscente,
ringrazia di cuore e supplica di continuare così per il suo bene e la sua
sicurezza! Dietro questo intervento si cela l'inganno americano e la
foglia di fico con la quale le cancellerie del mondo cercano di nascondere
le loro vergogne. L'America pretende di insegnare la morale a tutto il
mondo, chiamando a raccolta contro il terrorismo che è frutto del sistema
americano globalizzato e imposto con la violenza dell'economia ad un solo
senso all'intero pianeta affamato, malato e depredato. L'America è
immorale e non abbiamo nulla da imparare da lei che piega verità e
giustizia a suo uso e consumo. L'America protegge e coltiva l'ingiustizia
del MO in difesa di un governo che sta ponendo le basi per la distruzione
del suo stesso popolo. Sharon che sta assassinando popolazioni inermi è
responsabile di tutto ciò che il suo popolo vivrà nei prossimi decenni,
di tutte le morti, di tutte le sofferenze. La morale e la lotta al
terrorismo non sono e non possono essere elastici da allungare o
restringere secondo le proprie necessità. La morale è una e deve valere
su tutto l'universo umano e statuale. La lotta al terrorismo deve essere
univoca e non esiste terrorismo buono e cattivo. Perseguire gli omicidi di
Israeliani ignari e innocenti è sacrosanto, ma è altrettanto sacrosanto
perseguire il terrorismo che Israele perpetua nei territori e parlo solo
di quello di cui sono testimone da soli quattro anni. Si dice che Arafat
fallì a Camp David, quando non accettò le offerte di Barak! Solo chi non
vuol vedere è cieco impenitente. Mentre Barak offriva l'autonomia di
quasi tutti i territori, decuplicava gli insediamenti negli stessi
territori che diceva di volere cedere. Non è terrorismo questo? o Deve
chiamarsi "scudo protettivo dei Palestinesi"? Si licenziavano
150 mila arabi e si importavano schiavi dalla Romania e dai paesi dell'Est
con la promessa che appena finita l'emergenza sarebbero stati rispediti a
casa. La nuova tratta degli schiavi. Devo dirvi come vivono i clandestini
(ma sfruttati apertamente dallo Stato) che lavorano qui? Bisogna esserci
per essere capaci di ogni ribrezzo possibile e non è ancora sufficiente!
Il capo di gabinetto del governo israeliano, Shaul Mofaz, ha confermato
questa mattina che i 20.000 riservisti continueranno ad essere
"richiamati per almeno un mese". Nelle zone occupate, è
impossibile entrare o uscire. Israele controlla tutto anche le notizie,
per cui anche i vostri giornali riportano solo le informazioni che
distribuiscono i canali ufficiali, così pur avendo una massa di notizie,
restate semrpe all'oscuro di ogni cosa e principalmente della verità. Gli
ebrei nel mondo hanno cominciato a giocare sull'antisemitismo risorgente.
Questo canzone non commuove più, perché loro stessi sanno benissimo che
non è vero. Difendevo gli Ebrei ogni volta che erano attaccati o violati,
difendevo il loro diritto, sempre con la stessa passione e rabbia con cui
oggi difendo e rivendico il diritto dei Palestinesi a non essere bestie da
macello nelle loro stesse case. Il diritto come la morale è uno solo, non
due. Non sono antisemita e non lo sono mai stato. Sono "semita"
per naturalità spirituale, sono "semita" per scelta di fede,
sono "semita" per dono di fede e "semita" significa
appartenere contemporaneamente all'unico popolo di Palestina che comprende
due etnie, quella ebrea e quella araba. Nessuno ha il diritto, nemmeno gli
Ebrei, tanto meno gli Ebrei, di giocare sulla memoria e sulla morte di 6
milioni di morti ammazzati e trucidati dalla follia nazista, complice
l'Europa della maggioranza silenziosa. Nessuno! Quella stessa follia che
oggi rinnova la stessa Shoah e lo stesso scempio e, ciò che è più
tragico, da parte di quegli stessi che lo hanno subito sulla propria pelle
e che dovrebbero averne più orrore degli altri. 3 milioni di Palestinesi
sono profughi in Giordania; 2,5 milioni di Palestinesi vivono dal 1948 in
autentici campi di concentramento, senza le minime garanzie igieniche; 1
milione di Palestinesi è ramingo nelle proprie terre e nelle proprie
case, in attesa che arrivi l'esercito e faccia pulizia. Non sono
antisemita, non sono antiebreo, sono solo orripilato di fronte ad ogni
campo di concentramento che si chiami Auschwitz o Jenin che si chiami
Birchenau o Balata, di fronte a chiunque li permetta e li tolleri che si
chiami Bush, Sharon, Hitler e Mussolini o Petain! (Paolo Farinella, prete)
Chi fosse interessato a ricevere le comunicazioni via e-mail di Paolo
Farinella, invii il proprio recapito a: paolofa@netvision.net.il
NO
NEWS
(le non-notizie di Carta (www.carta.org), in edicola dal 4 al 10 aprile)
*****
Lo sciopero
"generalizzato"
Sì, ci vantiamo di aver inventato noi di Carta questa espressione, già
nel gennaio scorso. Ma ci va bene anche chiamare lo sciopero generale del
16 aprile "sociale e di cittadinanza". Che cosa debba o possa
essere, questo nuovo tipo di sciopero, lo abbiamo chiesto al prossimo
segretario della Fiom, Gianni Rinaldini, e a forum sociali e movimenti di
mezza Italia. Nel nuovo numero di Carta settimanale.
Il Cantiere
del Nuovo Municipio
Giovanni Allegretti, grande esperto di Porto Alegre, questa volta è
andato in Inghilterra, e ci racconta il Community Network di Manchester,
che sperimenta forme di Bilancio partecipativo. Serve a preparare il
Cantiere del Nuovo Municipio, previsto per il 20 e 21 aprile, e che ora
abbiamo deciso di rinviare al 4 e 5 maggio, perché molti compagni,
sindaci inclusi, stanno partendo per la Palestina. Tutte le informazioni,
i documenti e gli indirizzi per comunicare la propria adesione sono sia
nel settimanale che nel sito.
Che succede
in Palestina?
Capita che le non notizie, talvolta, facciano irruzione anche sui media.
È successo a Genova, a Porto Alegre, sta succedendo di nuovo in
Palestina. Grazie alle centinaia di persone che, rischiando in proprio,
fanno interposizione, alzano bandiere bianche, aiutano gli altri. E
comunicano quel che fanno attraverso i loro siti internet e le loro radio,
che sono diventati in questi giorni forse la principale fonte di
informazione su quel che succede davvero nei Territori.
ZOOM
ASSOCIAZIONI
*****
SOAVE:
LEGAMBIENTE E... L'AMORE DI SILVIA
Sabato 18 Maggio 2002, nell'ambito della Festa Medievale del Vino bianco
Soave, che si tiene abitualmente la terza domenica di Maggio a Soave (VR),
il circolo Legambiente Soave, con il patrocinio del Comune e della Pro
Loco, la collaborazione ed il contributo del Centro di Servizio per il
Volontariato della Provincia di Verona, organizza per il secondo anno
consecutivo una manifestazione a carattere di rassegna sul tema:
"L'AMORE DI SILVIA" in riferimento ad un angolo nascosto di
Parco Zanella detto "luogo di Silvia" dove la contessa era
solita incontrarsi con il proprio amante. Il tutto si svolgerà nell'arco
della serata del 18 Maggio 2002 a partire dalle ore 21,00 presso Parco
Zanella - Soave (VR) tipico giardino all'italiana nel cuore del borgo
medievale. La partecipazione è aperta a tutti. E' possibile inviare:
poesie, lettere, brevi racconti (max 5 cartelle), o dialoghi (max 5
cartelle) sul tema dell'amore. La manifestazione non ha carattere di
concorso.
Tra tutte le opere ricevute saranno selezionate le più originali che
verranno lette, recitate o messe in scena per la serata stessa da poeti ed
attori professionisti. Durante la manifestazione il parco sarà animato da
figuranti in costume medievale: damigelle, cavalieri, soldati ed artigiani
all'opera con strumenti dell'epoca. Tutto il materiale dovrà essere
inviato entro il 30 Aprile 2002 a: Legambiente Soave Via Cà del Bosco n°
1, 37038 Soave (VR) e-mail: legambiente.soave@libero.it
OSCURIAMO LA TV
IL 20 APRILE
ASSOCIAZIONE LE GIRANDOLE
Aderiamo alla giornata dell¹OS.TE
... fai girare la voce ...
Caro amico, cara amica, Il nostro prossimo appuntamento è per il 20
aprile, la giornata dell'OS.TE. (OS.curiamo la TE.levisione).Abbiamo
pensato di incontrarci alle 19.30 in piazza Mercanti, a Milano per suonare
tutti insieme un "campanello d'allarme": allarme contro il
monopolio dell'informazione televisiva che tende ad assopire le coscienze,
il pensiero, la capacità critica e la dignità, trasformando i cittadini
in un immenso pubblico pagante e compiacente.
Invitiamo tutti i cittadini a portare campanelli, campanelle, campanacci e
simili, ma anche altri strumenti (chitarre, tamburi, tamburelli. maracas)
per divertirci tutti insieme e per renderci visibili. Sarà una serata di
festa, con una banda che suonerà per noi; distribuiremo piccoli gadgets
come spillette commemorative ("dai, spegni la TV ed esci con
me!" o qualcosa di simile) e, naturalmente, girandole; faremo in modo
di ottenere sconti in librerie, osterie, trattorie e altri locali a chi si
presenterà con uno di questi oggetti. Ti preghiamo, a questo proposito,
se conosci locali amici di chiedere se sono disposti a fare degli sconti e
di comunicarcelo; saremo felici di ricevere un aiuto anche da te e, come
sempre, ti chiediamo di fare girare la voce. A presto e grazie. Le
Girandole * legirandole@tiscali.it (tel. 02 89421496) www.legirandole.it *
italiademocratica@virgilio.it - www.litaliademocratica.it
OS.curiamo la
TE.levisione
Sabato 20 aprile giornata dell'OS.TE. Lanciamo la nostra idea di oscurare
la televisione, perché riteniamo sia l'unica maniera per poter combattere
il monopolio dell'informazione televisiva, FACENDO CAPIRE A BERLUSCONI
QUANTI SIAMO E COME CI MUOVIAMO. Organizziamo in tutte le città comitati
per iniziative alternative: cinema, musica, visite guidate ai musei,
giochi e animazioni per bambini nei parchi, serate di lettura sulla
Costituzione. Coinvolgiamo le parrocchie e le scuole, i sindacati e le
associazioni, mettiamoci in rete per far sentire alta la protesta della
società civile. Vogliamo far capire al mondo intero l'anomalia
(esclusivamente italiana) di un presidente del Consiglio che ha il
monopolio televisivo, con tre reti di sua proprietà e tre reti
direttamente controllate.
Questa iniziativa vuole essere un gesto importante e simbolico, che faccia
discutere tutti i cittadini sull'opportunità di fare qualcosa
immediatamente: cominciamo a non guardare più la televisione, soprattutto
nel prime time: ogni nostra televisione accesa è come un voto a favore
del padrone, che ne intasca i proventi pubblicitari.
Chiediamo a tutti coloro che condividono questo appello indipendentemente
dal loro schieramento politico, di firmarlo e farlo girare il più
possibile.
PERCORSO
FORMATIVO TRIENNALE
"L’EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO: RESPONSABILITÀ E PARTECIPAZIONE DI
TUTTI"
“Il percorso formativo che proponiamo" – ha dichiarato Rosario
Lembo, Presidente del CIPSI – "è finalizzato alla formazione, alla
ri-qualificazione e all’aggiornamento degli operatori del settore
Educazione allo Sviluppo e di quanti lavorano nell’ambito della
sensibilizzazione sulle tematiche dei rapporti Nord/Sud e della solidarietà
internazionale, alla luce dei nuovi scenari conseguenza della
globalizzazione e delle mutate direttive nazionali ed europee sulla
cooperazione allo sviluppo. Di fronte al clima di guerra nel mondo –Israele-Palestina,
Afghanistan, …- e di individualismo competitivo, è indispensabile
cambiare le cose qui da noi, in Italia, a livello sociale, politico, di
comportamenti, di coscienza, e l’educazione allo sviluppo è uno
strumento fondamentale per raggiungere questo obiettivo". Il percorso
formativo triennale "L’Educazione allo Sviluppo: responsabilità e
partecipazione di tutti" promosso dal CIPSI e Volontari nel mondo
FOCSIV, all’interno del progetto di Capacity Building per l’Educazione
allo Sviluppo "Conoscere, agire, educare a uno sviluppo sostenibile
tramite una cittadinanza attiva", è ormai giunto al suo secondo
anno. Quest’anno sono previsti due incontri nei mesi di giugno e
ottobre. Per favorire la partecipazione anche di coloro che lavorano in
aree più decentrate il corso sarà realizzato contemporaneamente in sei
località italiane abbinate: Padova-Bologna, Milano-Novara, Roma-Napoli.
Le iscrizioni sono ancora aperte anche per chi non ha partecipato
all’anno 2001: chi è interessato può iscriversi entro il 12 aprile. Se
ci saranno almeno 15 "nuove iscrizioni", verrà realizzato un
quarto corso di "recupero" per i nuovi corsisti (le sedi
verranno individuate sulla base delle richieste): il primo incontro verterà
sui contenuti ed i temi affrontati nel corso del primo anno, mentre il
secondo incontro riprenderà il programma previsto per il secondo anno del
Percorso Formativo Triennale. A carico dei partecipanti è prevista un
contributo forfetario di € 124,00 complessivo per i due incontri
annuali, a copertura delle spese di vitto e alloggio.Le iscrizioni
dovranno pervenire via internet, e-mail, fax o posta entro il 12 APRILE
2002 a: CIPSI Coordinamento di Iniziative popolari di Solidarietà
Internazionale, Viale Baldelli 41 – 00146 Roma - tel. 06 5414894 – fax
06 59600533 – e-mail: eas@cipsi.it Il programma completo del corso e la
scheda di iscrizione sono disponibili sul sito: http://www.cipsi.it/home/dettagli.asp?ID=150&tipo=2
SGUARDI
SULL'ISLAM IN ITALIA
Lo vogliamo o no, ci troviamo a vivere in una società multiculturale e
globalizzata. Quanto va succedendo dall’11 settembre in poi, non ultima
la crisi in Medioriente, ci provoca a cercar di capire più in profondità
culture e religioni ormai presenti sul territorio, con le quali il nostro
modo di pensare e di agire deve confrontarsi. E’ questo lo spirito con
il quale il Griot (Gruppo di ricerca su islam e occidente a Treviso)
propone a partire dal 9 aprile un ciclo di conferenze dal titolo
“Sguardi sull’islam in Italia”. Il Griot si è formato dopo gli
eventi successivi all’11 settembre. Si propone di analizzare i mutamenti
in atto nel territorio a partire dalla presenza di persone appartenenti a
percorsi culturali diversi, con particolare attenzione alla situazione dei
musulmani nel trevigiano. Vi aderiscono singoli e associazioni interessati
al fenomeno, di area ecclesiale e laica. “Sguardi sull’islam in
Italia” è organizzato in collaborazione con il Gruppo di ricerca islam
e modernità costituitosi presso il Dipartimento di Sociologia
dell’Università di Padova e coordinato dal prof. Enzo Pace. Tale gruppo
sta svolgendo da alcuni anni interessanti ricerche e riflessioni sul tema,
con respiro sia locale che internazionale. Questo il calendario
dell’iniziativa: martedì 9 aprile: Gli islam nell’Europa
multiculturale (E. Pace, docente di sociologia e sociologia della
religione, direttore del dipartimento di sociologia dell’università di
Padova, coordinatore del gruppo di ricerca); martedì 16 aprile: L’islam
in diaspora, spinte verso il cambiamento (Chantal Saint-Blancat, docente
di sociologia nella facoltà di scienze politiche dell’università di
Padova); martedì 23 aprile: La religiosità popolare nell’islam (M.
Treppete, cultore della materia di sociologia della religione
all’università di Padova); martedì 30 aprile: Le moschee, luoghi
simbolici e spazio pubblico (S. Allievi, docente di sociologia nella
facoltà di scienze della comunicazione dell’università di Padova);
martedì 7 maggio: Le spinte fondamentaliste (R. Guolo, docente di
sociologia all’università di Trieste); martedì 13 maggio: L’islam e
la Chiesa cattolica nel triveneto (G. Zatti, prete, licenziato al
Pontificio istituto studi arabi e islamistica di Roma, incaricato dei
rapporti con l’islam della diocesi di Padova). Tutti gli incontri
inizieranno alle ore 20.30. I primi tre si terranno presso la sala
“Marton” della Provincia, a Treviso (via C. Battisti 30), i secondi
tre presso la sala “Pio X” del Collegio Pio X (Borgo Cavour 40),
sempre a Treviso. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti. A chi
partecipa al ciclo completo e ne faccia richiesta sarà rilasciato
attestato di frequenza.Per informazioni: 349-3000242 oppure via e-mail: bruno1357@libero.it.
VIVICITTA'
2002
IL 14 APRILE CHIAMA L'AFRICA SARA' NELLE PIAZZE DI 43 CITTA' TALIANE
CON LA UISP
Si tratta di un grande appuntamento podistico aperto a tutti, che
coinvolge ogni anno circa 70.000 cittadini in Italia e nel mondo. Da circa
sedici anni questa grande festa vuole testimoniare il rispetto per
l'ambiente, la solidarietà con gli abitanti di altri paesi, il rispetto
delle diversità. La Uisp (Unione Italiana Sport per tutti) è una delle
principali associazioni sportive italiane che ha tra i suoi obiettivi la
promozione dello sport come veicolo di pace e di solidarietà. Lo sport può
diventare una forma di cittadinanza attiva, volta a riconoscere a tutti
gli abitantii del pianeta il diritto ad una migliore qualità della vita,
e utile a testimoniare una solidarietà dal basso che unisce nel diritto
alla salute, all'amicizia e alla socialità le popolazioni di tutto il
mondo, anche dove l'accesso ai diritti fondamentali è tuttora negato.
Quest'anno il tema centrale della manifestazione sarà l'Africa. Tra il 14
e il 21 aprile si correrà anche in molte città africane (Makeni,
Korogocho, Bassan, Bujumbura, Luanda, Pietsbury...) così come
contemporaneamente avverrà a Bagdad, a Sarajevo, a Mostar o a Valona, con
l'unico obiettivo di rivendicare il diritto di tutti a vivere nella pace,
in un mondo in cui tacciano le armi e sia ripristinata una condizione di
giustizia economica e sociale. Gli appuntamenti si concluderanno Kisangani
- nella Repubblica Democratica del Congo - in concomitanza con "Liberons
la Paix", l'azione internazionale (organizzata da Beati i Costruttori
di Pace, Break the Silence, Chiama l'Africa, Agesci, Emmaus, Gavci, Pax
Christi, Missionari Saverian, Comboniani e Dehoniani) che dal 22 al 27
maggio 2002 porterà centinaia di uomini e donne italiani in una delle
zone più "calde" dell'Africa, per testimoniare la propria
solidarietà con la popolazione locale, e per appoggiarne le istanze di
pace (info: http://www.beati.org/sipa2) Chiama l'Africa aderisce a
Vivicittà 2002. Ci siamo adoperati affinchè i giovani della martoriata
Sierra Leone o delle città del Burundi e del Congo che parteciperanno
all'iniziativa possano per un giorno vivere nella gioia e nella speranza
le aspirazioni comuni in ogni parte del pianeta. Una sola gara, una sola
classifica, un solo vincitore per tutte le città in cui si correrà. E'
un modo per ribadire il diritto di tutti ad una cittadinanza universale.
Invitiamo ong e associazioni ad organizzare iniziative di
sensibilizzazione sull’Africa in ogni città italiana in cui si svolgerà
la corsa. La coniugazione sport-pace-solidarietà-sviluppo ci offre una
straordinaria occasione per portare nelle piazze italiane l’impegno di
una società civile attiva e propositiva. Approfittiamone per realizzare
stands, banchetti, concerti, dibattiti, e per partecipare alla corsa
insieme agli amici della Uisp. Per prendere contatti con gli organizzatori
nella propria città contattare Chiama l’Africa - Roma, tel 328/0677531
(Paola Luzzi) - 347/5940107 (Eugenio Melandri) fax 06/30993424 info@chiamafrica.it.
IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
Il 14 aprile si corre in Italia: Ancona, Aosta, Bari, Bolzano, Bra,
Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Civitavecchia, Cremona, Crotone,
Cuneo, Enna, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Gorizia, La Spezia, Latina,
Lecce, Livorno, Matera, Messina, Napoli, Palermo, Parma, Collecchio, Sala
Baganza, Pavia, Voghera, Pescara, Perugia, Pesaro, Urbino, Piacenza,
Reggio Emilia, Roma, Rovereto, Salerno, Eboli, Sassari, Siena, Taranto,
Torino, Trieste, Varese, Viareggio. Si corre anche a : Nairobi -
Chorogocho (Kenia), Parigi - Saint Ouen (Francia), Rouen (Francia).
Il 21 aprile si corre all'estero : Baghdad (Iraq), Bania Luka (Bosnia),
Belgrado (Serbia), Benguela (Angola), Budapest (Ungheria), Bujumbura
(Burundi), Cabinda (Angola), Copenhagen (Danimarca), Kigali (Ruanda),
Lione - Bron (Francia), Loskopdam (Sud Africa), Luanda (Angola), Makeni
(Sierra Leone), Mostar (Bosnia), Pietersbury (Sud Africa), Pola (Croazia),
Prijedor (Bosnia), Saint Valerien (Francia), Setubal (Portogallo),
Siviglia (Spagna), Tirana (Albania), Tuzla (Bosnia), Valona (Albania),
Zavidovici (Bosnia).
22-27 maggio : Conclusione a Kisangani (Repubblica Democratica del Congo),
in concomitanza con l'iniziativa di pace "liberons la paix".
Istituti penitenziari e minorili : Bari, Brescia, Cagliari, Catania,
Catanzaro, Cremona, Crotone, Lecce, Livorno, Napoli, Palermo, Parma,
Reggio Emilia, Roma, Siena, Varese. Percorsi : 12 Km per la corsa
competitiva; 4/5 Km per quella non competitiva. Vincitori : saranno
proclamati sulla base di una classifica unica internazionale. Patrocini :
Vivicittà ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e
il patrocinio del prof. Romano Prodi, Presidente della Commissione
Europea. Patrocini inoltre da parte dei Ministeri della Pubblica
Istruzione, dell'Ambiente, di Grazia e Giustizia e della Solidarietà
Sociale.
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e-mail
PELLEGRINAGGIO
ECUMENICO DI PACE IN ISRAELE-PALESTINA
Invito a partecipare con una catena di preghiera e di luce. Un
pellegrinaggio ecumenico di pace avrà luogo in Israele-Palestina dall'8
al 15 aprile 2002 su invito delle Chiese cristiane di Gerusalemme e dei
Gruppi per la pace e i diritti umani di Israele-Palestina. I principali
organizzatori sono Pax Christi internazionale, il Movimento internazionale
della Riconciliazione ed una rete di Comunità per la nonviolenza.
Profondamente colpiti dalla tragica situazione, segnata da sofferenza e
violenza del popolo di Palestina e Israele, il pellegrinaggio vuole essere
un segno di solidarietà, incoraggiamento e speranza. La delegazione
comprende: Fr. Paul Lansu (Pax Christi Internazionale), Hildegard
Goss-Mayr (Int. Fellowship of Reconciliation), suor Minke of Grandchamp
per le comunità religiose e gli aspetti ecumenici, Clemens Ronnefeldt per
i partecipanti di lingua tedesca e Christian Renoux per quelli di lingua
francese. Per sostenere l'iniziativa vi invitiamo ad una catena di
preghiera e luce dal giorno 8 al 15 aprile 2002. Vi invitiamo a: accendere
ogni sera, per otto giorni due candele o luci alla vostra finestra quale
segno di condivisione e solidarietà a questa iniziativa, una per i
Palestinesi ed una per gli Israeliani; scegliere uno o più giorni per una
particolare preghiera per questa intenzione.Per aderire e partecipare a
questa catena inviare adesione a Pax Christi International "Catene di
Preghiere e Luce" e-mail hello a paxchcristi.net tel. 32 2 502 55 50
fax 32 2 502 46 26 o per posta Viex Marche' aux Grains 21 1000 Bruxelles.
Prego vivamente diffondere e aderire alla iniziativa (don Diego Bona,
presidente Pax Christi Italia)
PAROLE IN
LIBERTA'
di Vincenzo Andraous (vincenzo.andraous@cdg.it- Tel. 0382 3814417)
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Vincenzo Andraous è nato a Catania
il 28-10-1954, una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più
grande, detenuto nel carcere di Pavia, ristretto da ventinove anni e
condannato all’ergastolo “FINE PENA MAI”. Da otto anni usufruisce di
permessi premio e lavoro esterno in art.21, da due anni e mezzo è in
regime di semilibertà svolgendo attività di tutor-educatore presso la
Comunità “Casa del Giovane “di Pavia. Per dieci anni è stato uno
degli animatori del Collettivo Verde del carcere di Voghera, impegnato in
attività sociali e culturali con le televisioni pubbliche e private, con
Enti, Scuole, Parrocchie, Università, Associazioni e Movimenti culturali
di tutta la penisola, Circa venti le collaborazioni a tesi di laurea in
psicologia e sociologia; E’titolare di alcune rubriche mensili su
riviste e giornali, laici e cattolici; altresì su alcuni periodici on
line di informazione e letteratura laica, e su periodici cattolici di
vescovadi italiani; ha conseguito circa 80 premi letterari; ha pubblicato
sette libri di poesia, di saggistica sul carcere e la devianza, nonché la
propria autobiografia; “Non mi inganno” edito da Ibiskos di Empoli;
“Per una Principessa in jeans” edito da Ibiskos di Empoli;
“Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto
sedurre la luna“ edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è
società” edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un
assassino-dal buio alla rinascita” edito da Liberal di Firenze; “Oltre
il carcere” edito dal Centro Stampa della “Casa del Giovane” di
Pavia.
SOCIALMENTE
INVISIBILI
Tra un art.18 a perdere e un girotondo intorno al mondo, ecco che esplode
un nuovo scandalo nazionale: quello sui pentiti, o meglio, sui
collaboratori di giustizia, che non hanno scontato un solo giorno di
galera per i delitti commessi. Ma nel bailamme comunicazionale, nelle
furbizie politiche e nelle disinformazioni di comodo, viene sottaciuto,
che non si tratta di esplosione, bensì di implosione, che non ha nulla a
che vedere con uno scoop né con una legge fallimentare da archiviare. Da
anni è risaputo che chi si pente o collabora, non tocca branda cementata
a terra, né scarponi chiodati sulla nuca. Questa legge premiale per chi
collabora fu vergata in embrione da Uomini retti, ora divenuti assenze
eterne, che ancora sanno guidare alle conquiste di coscienza. Allora perché
scandalizzarsi? Perché proprio adesso, e perché con questa enfasi? Su
questo versante delicato e controverso, poco conta essere contrari o
favorevoli, se non per quantificare il prezzo da pagare per vincere una
guerra, e alimentare la tutela delle funzioni da parte di chi è preposto
a combattere quel conflitto. Ma non è solo questa fetta di giustizia a
rimarcare la differenza tra il sistema giuridico e quello del pensiero
sociale. Da tempo il carcere italiano non produce più cadaveri e violenze
scomposte, al suo interno è cresciuta la maturità della stragrande
maggioranza dei detenuti, nonostante i problemi endemici
dell’organizzazione penitenziaria (sovraffollamento, carenza di
personale e di fondi ), nonostante la violenza insita nel sistema, quella
violenza incontrollata di un tempo non troppo remoto, che ora è diventata
composta, silenziosa, riservata, nei tanti suicidi che si verificano
nell’indifferenza generale. La legge Gozzini, o meglio quel che ne è
rimasto, alla luce delle tante decapitazioni, incredibilmente ancora crea
un nuovo orientamento esistenziale, e uomini nuovi nel vivere civile, non
più carnefici di se stessi né degli altri. Ebbene, nonostante le
statistiche e le percentuali indichino che i fallimenti non superano la
soglia di attenzione, è di questi giorni l’affermazione di rivedere in
senso restrittivo la premialità per i collaboratori di giustizia e per
tutti i detenuti. Mi chiedo ancora: perché restringere premialità e
benefici per chi ha i requisiti necessari per accedervi? Perché azzerare
i passi fatti in avanti in positivo, e non discutere invece della
complessità e negatività di un istituto, quello carcerario che, non
potendo essere cancellato, neppure ci si attiva con forza e strumenti
idonei per migliorarlo, al fine di aumentare il recupero umano e sociale,
e quindi non solo disponendosi alla sola risposta penale, per ogni
inciampo all’intorno. Con questa affermazione si intende inasprire un
regime penitenziario quasi al collasso, una riforma penitenziaria di per sè
già ridotta all’osso, invece di incrementare una speranza
attiva-costruttiva che nulla ha da spartire con il buonismo che fa male,
bensì con un preciso interesse collettivo. E’ un messaggio, questo, che
non incoraggia gli operatori penitenziari né i detenuti, ma incancrenisce
a dismisura la preoccupazione dell’opinione pubblica, fin troppo
spintonata dal succedersi di accadimenti tragici, irrobustiti da
imboccamenti non sempre corrispondenti alla realtà, quella che sovente
non deve essere compresa nè vista. L’allarme sociale, quando c’è, ha
sempre una causa-effetto e possiede nel suo Dna paura e rabbia, ma quasi
mai l’equilibrio che porta a conoscere la differenza che esiste tra una
situazione complessa e un’altra complicata. Ciò che riguarda l’essere
umano, non è mai argomento complicato, che può essere affrontato ( in
questo caso all’interno di una galera ) con una operazione semplicistica
e fin troppo ovvia: il detenuto, l’uomo, la persona, è qualcosa di
veramente complesso che risponde a leggi non meccaniche, e non sempre
prevedibili, come invece accade alle cose complicate. Per questi motivi
occorre pensare all’ambiguità del fraintendimento per cui si reagisce
con sdegno a un detenuto che, usufruendo di un beneficio o di una misura
alternativa, torna a delinquere. Mentre quando in percentuale assai più
significativa, ex detenuti che hanno già scontato la loro pena, ricadono
nella delinquenza, si prova tutt’al più un’accettazione passiva. Ma
quella recidiva così alta è assai più pericolosa di quel meno di uno
per cento che decide irresponsabilmente di rompere il patto di lealtà
stipulato con la società tutta. Forse non c’è urlo né scandalo per
questa ipocrisia, perché davvero il carcere deve rimanere un lazzaretto
disidratato senza alcuna possibilità di essere migliorato né di produrre
cambiamento, perché se così non fosse, qualcuno dovrebbe spiegare perché
non ci si è adoperati prima in tal senso, magari e solamente per
consentire alle leggi di essere applicate, con maggiori e più appropriati
mezzi e strumenti. Infine c’è da chiedersi, se certezza della pena e
restrizione dei benefici (che tanti benefici hanno comportato a uomini
detenuti e non) significhi rispedire nell’oblio tante persone che hanno
ritrovato un senso, la propria dignità, la propria famiglia, un lavoro e
un pezzo di futuro, all’insegna di una riparazione verso se stessi e
verso gli altri.
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SORRISI E CEFFONI
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Andare a Putin
Si era raccomandato coi suoi ministri, il Presidente del Consiglio dicendo
di non andare in giro a lavare i nostri panni sporchi. Un po' alla De
Gasperi, quando censurava Ladri di biciclette di De Sica, senza immaginare
che oggi gli italiani se lo augurerebbero, di avere qualche ladro di
biciclette in piu' e qualche mafioso colluso coi mafiosi in meno ma
lasciamo perdere, senno' perdo il filo.
Insomma, si raccomanda di non andare in giro a lavare i nostri panni
sporchi, poi alla vista del Premier Russo, noto liberal europeo, per anni
a capo di associazioni culturali quali il KGB e leader che ha incoraggiato
lo sviluppo economico e culturale della Cecenia, ecco che Silvio II - che
i comunisti li riconosce a naso, si chiamino Woityla o Blair, tra un
abbraccio e l'altro, - non gli va a dire che c'abbiamo un buco da 37.000
miliardi? Buon lavoro, presidente! Ma non poteva andargli a parlare del
suo buco e non del nostro? (Aldo Vincent, il gelataio di Corfù)
p@role
@ltre
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Pensiero
«NOI PENSIAMO DI ESISTERE SOLO QUANDO LA NOSTRA VITA APPARE COME LA PRIMA
META' DEL CICLO, QUANDO LA NOSTRA LUNA STA CRESCENDO, QUANDO IL SENSO DI
NOI STESSI AUMENTA E DIVENTA PIU' GRANDE, QUANDO ABBIAMO SUCCESSO O STIAMO
SALENDO LUNGO LA SCALA GERARCHICA VERSO UNA NUOVA PROMOZIONE. SE LE COSE
SI SPENGONO O SONO IN DECLINO LE ALLONTANIAMO, CI RIFIUTIAMO DI
CONSIDERARLE COME LA SECONDA META' DELLO STESSO CICLO E PENSIAMO CHE CI
SIA QUALCOSA DI SBAGLIATO IN NOI. PENSIAMO CHE SIA SUCCESSO UN EVENTO
TERRIBILE E CHE DOBBIAMO COMPILARE UNA LISTA PER RIMETTERE TUTTO A POSTO.
GRAN PARTE DELLO STRESS DERIVA DAL NOSTRO DESIDERIO DI MANTENERCI IN UNA
PIENA LUMINESCENZA PER TUTTO IL TEMPO ANCHE QUANDO LA NOSTRA LUNA
INTERIORE POTREBBE ESSERE SOLO UNO SPICCHIO NEL CIELO O ESSERE IN PROCINTO
DI SCOMPARIRE DEL TUTTO DALLA VISTA. E' NECESSARIA UNA TREMENDA ENERGIA
PER MANTENERE UNA FACCIATA LUMINESCENTE QUANDO LA SUPERFICIE INTERIORE
SVANISCE NELL' OSCURITA'. IN QUALCHE MODO STIAMO COSTANTEMENTE OSTACOLANDO
LA NOSTRA RINASCITA IN NUOVI CICLI E IN VITE PIU' VASTE, E INVECE CI DIAMO
DA FARE 24 ORE SU 24 PER MANTENERE IN VITA UN' IMMAGINE SPETTRALE DEI
NOSTRI PRECEDENTI SE', ANCHE MOLTO DOPO CHE IL LORO MOMENTO E' PASSATO»
(pensiero segnalato da Francesca)
"LE COSE
CHE HO IMPARATO NELLA VITA"
di Paulo Coelho
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita- Che non importa quanto
sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che
tu la perdoni. Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi
secondi per distruggerla. Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo
che gli amici cambiano. Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su
di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi. Che, o sarai tu a
controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te. Ho imparato che gli
eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare,
affrontandone le conseguenze. Che la pazienza richiede molta pratica. Che
ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo. Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo
mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a
rialzarti. Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non
significa che non ti ami con tutto se stesso. Che non si deve mai dire a
un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo
credesse. Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno.
Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. Che non
importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si
ferma, aspettando che tu lo ripari. Forse Dio vuole che incontriamo un po'
di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando
finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel
regalo. Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma
tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo
quella che è stata aperta per noi. La miglior specie d'amico è quel tipo
con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire
una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior
conversazione mai avuta. È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima
di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato
prima che arrivi. Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora
per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per
dimenticarlo. Non cercare le apparenze, possono ingannare. Non cercare la
salute, anche quella può affievolirsi. Cerca qualcuno che ti faccia
sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una
giornataccia. Trova quello che fa sorridere il tuo cuore. Ci sono momenti
nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio
tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero! Sogna ciò che ti
va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e
una possibilità di fare le cose che vuoi fare.Puoi avere abbastanza
felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte,
dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti
felice. Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto,
probabilmente anche loro si sentono così. Le più felici delle persone,
non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il
meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino. L'amore comincia con un
sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the. Il miglior futuro è
basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di
lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori. Quando sei nato,
stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo
che quando morirai, tu sia l'unico a sorridere e ognuno intorno a te a
piangere.
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