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Carlo Caselli - Antonio Ingroia A cura di Maurizio De Luca "Mi dico che Borsellino e Falcone hanno avuto ragione a dire che la mafia si poteva battere. Purchè lo si volesse davvero…" (Gian Carlo Caselli) Dalla quarta di copertina: Un dialogo serrato tra due magistrati che hanno vissuto a Palermo gli anni dello scontro con Cosa nostra. Dall'inedito confronto tra Gian Carlo Caselli (che è stato a capo della Procura di Palermo) e Antonio Ingroia (suo sostituto, allievo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino) emergono i retroscena delle grandi operazioni antimafia, dei contrasti interni ed esterni alla magistratura, dei rapporti tra politica e giustizia, dei clamorosi casi giudiziari fino al processo Andreotti. Un faccia a faccia che richiama i personaggi al centro delle più importanti inchieste di mafia, da Totò Riina a Tommaso Buscetta, da Balduccio Di Maggio a Giovanni Brusca, in un intreccio inquietante e drammatico. Gian Carlo Caselli è stato giudice istruttore a Torino dove, per un decennio, ha condotto le inchieste sulle Brigate rosse e Prima linea. Dal 1993 al 1999 ha guidato la Procura della Repubblica di Palermo. E' stato direttore generale del Dipartimento della amministrazione penitenziaria. Dal marzo 2001 è il rappresentante italiano a Bruxelles nell'organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata. Antonio Ingroia è sostituto procuratore della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Palermo dal 1992, dove ha condotto numerosi processi su Cosa nostra e i suoi rapporti con il mondo della politica e dell'economia. E' componente della commissione ministeriale per il riordino della normativa antimafia. Maurizio De Luca è direttore editoriale dei quotidiani locali del gruppo L'Espresso. Ha svolto per anni inchieste in Italia e all'estero sui maggiori casi politico-criminali. |
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